Negli ultimi anni, non sono mancati i tentativi di dare vita a social network che incentivano le discussioni civili. L’esempio più noto è Kialo, la piattaforma su cui dibattere di temi d’attualità o particolarmente complessi senza scadere nelle liti e negli insulti, come spesso invece avviene su Facebook e Twitter.
Ad arricchire questa nascente schiera di social network di qualità, è giunto Voice: un social network basato su blockchain che il 4 luglio scorso ha aperto le porte, su richiesta, ai primi iscritti e che sarà a disposizione di tutti a partire dal 15 agosto.
La differenza più importante con i social network tradizionali è che Voice promette di compensare economicamente gli utenti sfruttando la sua criptovaluta, un token. Come si conquistano questi token? I modi sono vari: vengono distribuiti agli utenti più attivi, si possono guadagnare guardando dei video pubblicitari o venir inviati da chi desidera premiare i contenuti che abbiamo pubblicato. Allo stesso tempo, chi terrà comportamenti poco rispettosi nei confronti degli altri utenti potrebbero perdere una parte dei propri token.
La moneta del social network Voice potrà però essere utilizzata solo al suo interno, per esempio per dare maggiore visibilità ai propri post o, appunto, premiare altri utenti. Oltre a essere regolati da un meccanismo ancora abbastanza vago, è inevitabile avere qualche dubbio sull’attrattività di token che non solo non possono essere convertiti in denaro, ma permettono, almeno per ora, soltanto di acquistare visibilità per i propri contenuti.
Ma questo è solo il primo passo: se il social network dovesse crescere, potrebbe prendere vita un ecosistema economico più complesso, con l’obiettivo di attirare media company interessate a ricevere i token. Un po’ di scetticismo è comunque inevitabile, dopo le difficoltà a cui sono andati incontro altri social network basati su blockchain, come Steemit e Civil, che ha invece chiuso i battenti.
A differenza di questi due esperimenti, Voice ha però alle sue spalle risorse finanziarie particolarmente ingenti. Il progetto è infatti nato all’interno di Block.one, la società che nel 2018 ha raccolto la cifra record di 4 miliardi di dollari per dare vita alla blockchain chiamata EOS (che ospita, in una sua variante, anche Voice). Nel mese di marzo, Block.one ha investito 150 milioni di dollari nel lancio di questo social network (di cui 30 milioni impiegato solo per acquistare il dominio Voice.com), mostrando di credere con forza nel progetto.
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