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OneDrive: cos’è e come funziona

Nell’ articolo di oggi parleremo di uno strumento molto importante per il cloud storage, OneDrive: cos’è e come funziona.

Ovunque ti trovi, con chiunque tu desideri, su qualsiasi piattaforma tu stia lavorando: è questo il principio della condivisione di OneDrive, il servizio di cloud storage di Microsoft. Sai cos’è il cloud storage?

Si tratta di uno spazio online. Di un luogo virtuale quindi, che ti permette di archiviare su Internet i file che desideri. (supporta più di 270 tipi di file). Di condividerli in maniera facile e veloce con altre persone e di sincronizzarli su altri dispositivi semplicemente servendoti delle apposite app.

Nulla di più comodo e, alle volte, una vera e propria salvezza per chi lavora da pc.

Cos’è OneDrive

OneDrive è un servizio di cloud storage offerto da Microsoft. Abbiamo detto che i servizi di cloud storage sono come degli “hard disk” online che permettono di archiviare i file su Internet. Di sincronizzarli automaticamente su una vasta gamma di dispositivi (tramite apposite app) e di condividerli facilmente con altre persone.

Punti di forza

Uno dei principali punti di forza di OneDrive è la compatibilità multipiattaforma. Il servizio di Microsoft, infatti, è compatibile con tutte le versioni più recenti di Windows e macOS. Inoltre con i principali sistemi operativi per smartphone e tablet, cioè Android e iOS/iPadOS. Inoltre è accessibile da Xbox e direttamente via browser. Questo permette di visualizzare tutti i file archiviati sul proprio spazio e di modificarli tramite le Web application di Office.

La sincronizzazione e la compatibilità multipiattaforma sono il principale punto di forza di OneDrive, che ti permette di creare un file sul pc, ad esempio, e di modificarlo poi sul tablet o sullo smartphone, salvando tutti i cambiamenti apportati.

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OneDrive

OneDrive è compatibile con Windows Phone, Android, iOS e anche con Xbox. Questo ti permette di accedere allo stesso file da qualsiasi dispositivo, senza necessariamente doverlo inviare per e-mail o doverlo salvare sulla chiavetta per poterne disporre ovunque, e (caratteristica molto importante) ti consente di vedere le modifiche apportate in tempo reale.

Le modifiche, inoltre, possono essere apportate anche da un’altra persona con cui hai scelto di condividere il file, potendo così facilmente collaborare al medesimo progetto.

Con OneDrive puoi accedere ai tuoi file in tutta sicurezza ovunque ti trovi. Tutto quel che ti serve è una connessione a internet e un dispositivo. Ed eccolo qui l’altro vantaggio da non sottovalutare: la sicurezza.

Su OneDrive i tuoi file sono sempre al sicuro e qualsiasi cambiamento apporterai sarà salvato automaticamente e su tutti i dispositivi sincronizzati. Tutto ciò senza doverti preoccupare di fare ogni volta il backup. Quel che devi fare è solo attivare l’opzione di salvataggio automatico.

OneDrive: come funziona?

Per poter utilizzare OneDrive devi possedere un account Microsoft, ovvero un indirizzo e-mail con Outlook oppure con Hotmail o con Live.

Se utilizzi un sistema operativo Windows 8.1 o Windows 10 troverai il tuo account Microsoft già integrato nel sistema. Tutto quel che dovrai fare sarà cliccare sulla nuvoletta bianca, che puoi vedere a destra in basso vicino alla data e all’ora.

OneDrive: cos'è e come funziona

Oppure dovrai andare su Start e avviare OneDrive, dovrai inserire i dati dell’account Microsoft (indirizzo e-mail e password) e seguire il tutorial che ti sarà proposto. Quando avrai terminato (è tutto molto semplice), OneDrive sarà pronto per essere usato.

E se possiedi un sistema operativo Windows 7 o Windows 8 (non è supportato da Windows XP) oppure Mac OS? In questi casi per poter utilizzare OneDrive dovrai installarlo e, prima ancora, dovrai creare il tuo account Microsoft. Come fare?

Come iscriversi a OneDrive

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Collegati a questa pagina, clicca su Avvia OneDrive, segui le istruzioni per creare il tuo account e per installare OneDrive sul tuo pc, scaricando e lanciando l’apposito file.

Quando la procedura sarà terminata, dovrai cliccare su Accedi, effettuare il login al tuo account Microsoft e scegliere la posizione predefinita in cui vuoi salvare la cartella di OneDrive.

Ora clicca su Avanti e decidi se sincronizzare tutti i file del tuo pc con OneDrive o se selezionarne solo alcuni, quelli che vuoi sincronizzare. In ogni caso, questa è una scelta che potrai modificare anche in futuro.

Come usare OneDrive su PC

Adesso vediamo come funziona OneDrive su PC. Come accennato in apertura del post, il servizio è compatibile con tutte le principali versioni di Windows. Tuttavia c’è da fare un paio di precisazioni importanti.

  • OneDrive non è supportato da Windows XP.
  • OneDrive è incluso “di serie” in Windows 10 e in Windows 8.1, quindi se sul tuo PC c’è installata una di queste versioni del sistema operativo Microsoft, puoi utilizzare il servizio senza scaricare software aggiuntivi.

Per tutte le altre versioni di Windows, vale a dire Windows 7 e Windows 8.0, per utilizzare OneDrive è necessario installare un client disponibile sul sito Internet di Microsoft: per scaricarlo sul tuo PC, clicca sul pulsante Scarica collocato sotto la dicitura OneDrive per Windows.

A download completato, apri il file OneDriveSetup.exe che hai appena scaricato sul tuo PC, clicca sul pulsante  e attendi che vengano scaricati da Internet tutti i componenti necessari al funzionamento di OneDrive. Non dovrebbe volerci molto.

Ti avviso che è disponibile anche l’applicazione OneDrive sul Microsoft Store. Questa permette solo di eseguire l’upload di documenti in cloud e di sfogliare le cartelle online. Mentre il client desktop consente anche la sincronizzazione dei dati del PC.

Al termine della procedura d’installazione o nel caso in cui OneDrive fosse già installato sul tuo PC, puoi trovare l’icona del client di OneDrive (quella con il simbolo di una nuvoletta) nell’area in basso a destra, sulla barra delle applicazioni, vicino all’orologio di Windows.

Fai, dunque, doppio clic sull’icona in questione e premi sul pulsante Accedi. A questo punto, effettua l’accesso al tuo account Microsoft e scegli se confermare la posizione predefinita della cartella di OneDrive (quella in cui verranno scaricati tutti i file sincronizzati con il servizio) o se cambiarla, cliccando sul pulsante Cambia posizione.

Usare OneDrive su smartphone o tablet

Per utilizzare OneDrive su dispositivi mobili Windows Phone, Android e iOS devi semplicemente scaricare l’apposita app dal rispettivo Store e, anche in questo caso, devi effettuare l’accesso la tuo account Microsoft.

Che sia da pc o da dispositivo, una volta lanciato OneDrive, dall’interfaccia potrai creare nuove cartelle, caricare o modificare i file che desideri, copiare e gestire i file già presenti sul tuo dispositivo fisso o mobile. In più puoi condividere i file o le cartelle con chiunque tu desideri, invitando le persone a visualizzare e/o a collaborare con te.

E c’è anche un’altra caratteristica importante e vantaggiosa. Con OneDrive puoi decidere di attivare il salvataggio automatico delle foto e dei video presenti sul tuo dispositivo mobile. Come fare?

Attivare salvataggio automatico

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Accedi alla galleria fotografia del tuo smartphone e, tra le opzioni, attiva quella del salvataggio automatico su OneDrive.

Superato anche questo passaggio, clicca sui pulsanti Non oraAvantiAvanti e Apri la mia cartella OneDrive, per concludere il setup.

OneDrive sincronizza automaticamente tutte le tue cartelle in cloud sul tuo PC. Se vuoi modificare questo comportamento, fai clic sulla sua icona sulla barra delle applicazioni e seleziona le voci Altro > Impostazioni nel riquadro che ti viene mostrato.

Nella nuova schermata che visualizzi, fai clic sulla scheda Account e premi sul pulsante Scegli cartelle. A questo punto, non devi fare altro che togliere la spunta a fianco delle caselle relative ai nomi delle cartelle che non vuoi sincronizzare. Conferma, dunque, le modifiche premendo sul tasto OK.

Per accedere alla cartella dei file sincronizzati su PC, fai clic sull’icona di OneDrive sulla barra delle applicazioni e premi sul tasto Apri cartella, nel riquadro a schermo. OneDrive è accessibile anche tramite Esplora File di Windows: puoi trovare la scorciatoia rapida alle cartelle in cloud facendo clic sulla voce OneDrive che trovi sulla barra laterale di sinistra.

Condivisione dei file

Se vuoi condividere un file o un cartella pubblicamente, puoi eseguire quest’operazione facilmente direttamente da PC. Per fare ciò, apri la cartella di OneDrive tramite Esplora File o il pannello del client, usando l’apposito tasto Apri cartella.

condivisone file onedrive

Fatto ciò, clicca con il tasto destro sulla cartella o il file da condividere, così da mostrare il menu contestuale: tra le opzioni che visualizzi, seleziona quella denominata Condividi, per aprire il pannello avanzato per la gestione delle condivisioni dei file.

Adesso, devi valutare se effettuare la condivisione pubblica oppure con specifici contatti. In quest’ultimo caso, devi digitare l’indirizzo email del destinatario nell’apposito campo Immetti un nome o un indirizzo e-mail. Premi, infine, sul tasto Invia, affinché venga inviata una notifica via posta elettronica al destinatario relativa alla condivisione da te effettuata.

Genera un link per la condivisione di file

In alternativa, puoi generare un link che puoi condividere con chiunque: in questo caso, non devi inserire alcun indirizzo email, ma semplicemente gestire le opzioni di modifica del file. Se vuoi che chiunque sia in possesso del link possa modificare il file da te condiviso, devi assicurarti che sia indicata la dicitura Chiunque abbia il collegamento può modificare.

In caso contrario, se vuoi che il documento sia soltanto in lettura, impedendo qualsiasi tipo di modifica al file, fai clic sulla precedente dicitura e togli il segno di spunta dalla casella Consenti modifica. Se sei in possesso di un piano a pagamento di OneDrive, puoi anche impostare una password di accesso al file oppure la data di scadenza della condivisione. Premi poi su Applica, per confermare la tua scelta. In questo caso, l’opzione di condivisione sarà cambiata in Chiunque abbia il collegamento può visualizzare.

Il link di condivisione è disponibile premendo il tasto Copia collegamento, situato in basso. In questo modo, il link verrà copiato nella clipboard di Windows per essere incollato in un’e-mail o inviato tramite un servizio di messaggistica istantanea. Facendo clic sul pulsante Altre app, potrai condividere direttamente il link tramite altri servizi di terze parti.

Puoi verificare se un file o una cartella è attualmente in condivisione dall’icona di un omino a fianco al suo nome, nella colonna Stato di Esplora File. Per interrompere una condivisione, fai clic con il tasto destro del mouse sul file o la cartella condivisa, seleziona la voce Condividi dal menu contestuale e, nel pannello che ti viene mostrato, premi l’icona (…) collocata in alto, scegliendo l’opzione Gestisci accesso dal menu proposto.

Adesso, per rimuovere una condivisione di un file o una cartella, devi soltanto premere sul tasto X a fianco all’URL generato oppure del nome dell’utente con cui hai condiviso il file. Immediatamente, verrà cancellata la condivisione del file.

OneDrive per Mac

Se utilizzi un Mac, puoi scaricare il client ufficiale di OneDrive direttamente dal Mac App Store. Tutto quello che devi fare è raggiungere il link che ti ho fornito e premere sul tasto Ottieni/Installa, per eseguire il download e l’installazione automatica di OneDrive. Ti potrebbe essere chiesto di verificare la tua identità tramite password dell’ID Apple o Touch ID.

In alternativa, puoi scaricare il file .PKG per l’installazione “manuale” del client dal sito ufficiale di Microsoft, premendo sul pulsante Scarica. Al termine del download, fai doppio clic sul file ottenuto e, nella schermata che ti viene mostrata, premi sui tasti Continua e Installa. Fatto ciò, inserisci la password del Mac e premi sul pulsante Installa software.

onedrive mac

I due client sono esattamente uguali, quindi, puoi scaricarlo sia dal Mac App Store che tramite il sito Web ufficiale, ma ti consiglio la prima soluzione, in quanto più immediata.

Inoltre, il funzionamento del client di OneDrive è praticamente identico a quello della controparte Windows, di cui ti ho parlato in questo capitolo. La differenza risiede nel fatto che nel client per macOS non è possibile eseguire la sincronizzazione automatica dei file multimediali o il backup delle cartelle personali dell’utente. Queste procedure devono essere eseguite manualmente, spostando i file e le cartelle all’interno di quelle di OneDrive sul Mac.

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Proteggere un hard disk con una password

Vediamo come proteggere un hard disk con una password e salvaguardare i nostri dati.

Non serve spiegarti quanto sia importante proteggere i tuoi dati, sia quando essi si trovano sul computer, sia quando li salvi all’interno di un hard disk esterno. E questo vale ovviamente per un discorso molto semplice: i tuoi backup sono per natura importantissimi, ma se qualcuno accede al tuo hard disk esterno potresti perdere ogni singolo dato in uno schiocco di dita, e poi non avere alcun modo per recuperare quanto hai perso. Ecco perché oggi vedremo insieme come proteggere con una password un hard disk esterno.

Esistono diversi approcci che puoi decidere di adottare per proteggere i dati sul tuo computer, uno di questi è affidarsi a un crypter che gestisca l’accesso a un intero hard disk di dati. Se hai l’esigenza di proteggere un hard disk o una partizione da operazioni indiscrete ti segnalo uno strumento già incluso nel sistema operativo Windows, anche se non in tutte le versioni. Si tratta di BitLocker un piccolo software che predispone una password di accesso all’unità che si intende proteggere.
Il software applica una password di accesso ad un’unità quale hard disk interni, esterni collegati tramite USB, pendrive e altre memorie flash.

BitLocker

BitLocker è un prezioso strumento messo a disposizione da Microsoft ed è integrato in alcune versioni del sistema operativo Windows.Lo possiamo infatti trovare in Windows 7 Ultimate ed Enterprise, anche se va abilitato. Inoltre lo troviamo di default in Windows 10 Professional.
BitLocker è uno strumento di sicurezza che serve a crittografare un intero hard disk, o una partizione. Cifra il contenuto del disco e consente l’accesso ai dati solo dopo aver digitato una password di accesso, definita in fase di configurazione.

Come attivarlo

In Windows è sufficiente cercare BitLocker all’interno del pannello di controllo o della barra delle applicazioni, digitando la parola “bitlocker“:

bitlocker pannello di controllo

Una volta individuato BitLocker, cliccaci sopra per avviare l’applicazione che ti consentirà di selezionare i volumi da proteggere.
Come puoi notare ti verranno mostrati tutti i volumi corrispondenti alle partizioni che hai installato sul computer, specificando se BitLocker è attivo o meno su ognuna della partizioni. Seleziona la partizione che intendi proteggere, cliccando sul testo “Attiva BitLocker” corrispondente:

attiva bitlocker

Vedrai aprirsi una finestra in cui ti verrà chiesto di attribuire la password di accesso al contenuto del disco:

Proteggere un hard disk con una password

Successivamente spunta la casellina “Usa password per sbloccare l’unità” e inserisci la password, confermandola nel campo sottostante. Se la password di sicurezza è troppo semplice, non verrà accettata, per cui scegline una abbastanza complessa, con caratteri numeri e almeno un carattere speciale(.,:/_@%£…):

bitlocker

Salva la tua password

Una volta inserita e confermata la password di protezione all’unità prescelta, Microsoft per sicurezza, consente di salvare tale password presso una locazione a tua scelta tra quelle proposte. Se disponi di un account Microsoft puoi salvarla al suo interno in modo che venga associata al tuo account, altrimenti puoi decidere di stamparla e/o di salvarla sul computer o un supporto esterno come una pendrive sotto forma di file:

backup chiave di ripristino dati

Al passo successivo potrai decidere se applicare la crittografia solo ai dati contenuti in un disco (o partizione). In questo caso i dati successivamente inseriti all’interno, verranno automaticamente protetti. Oppure decidere di assegnare la protezione all’intera unità, compreso lo spazio inutilizzato del disco. Sostanzialmente non cambi annulla, ti consiglio di applicare la protezione di BitLocker a tutta l’intera unità:

bitlocker dimensione

Nella successiva schermata seleziona il tipo di crittografia in base alle istruzioni riportate, a seconda che si tratti di un disco fisso all’interno del computer oppure di un disco usb esterno:

modalità crittografia

Infine non rimane che confermare il tutto avviando la procedura di crittografia del contenuto dell’unità da proteggere, cliccando sul tasto “Avvia crittografia“:

crittografia unità

Ecco fatto, basta attendere il completamento del processo e il nostro disco o partizione sarà accessibile solo dopo aver inserito la corretta password di accesso.

crittografia bitlocker

Ricordate la password

Fondamentale non dimenticare la password! Segnatevela, e ricordate che se smarrite la password Il risultato sarà quello di non aver più accesso ai dati nell’unità in questione. Per cui suggerisco di non utilizzarlo se non è strettamente indispensabile. Insomma, non prendete alla leggera il suo utilizzo.

Proteggere un hard disk esterno su Mac

password mac

Ci sono due metodi diversi che puoi usare per crittografare gli hard disk esterni su Mac: entrambi i metodi vengono direttamente incorporati sul sistema operativo Mac OS, dunque non hai alcun bisogno di scaricare o installare dei software. Tuttavia, prima di cominciare, devi innanzitutto pensare ad una password che sia sicura e che tu possa ricordarti sempre.

Come proteggere un hard disk esterno su Mac, dunque? La prima cosa che devi fare è aprire il Finder per individuare l’unità esterna, e successivamente fare click con il tasto destro del mouse, selezionando la voce “Encrypt”. A questo punto ti si aprirà una finestra di dialogo che ti consentirà di inserire una password, aggiungendo anche un suggerimento che potrà aiutarti quando accederai all’hard disk inserendola. Il suggerimento, comunque, non è obbligatorio.

Dopo aver inserito la password, il tuo disco rigido esterno è finalmente protetto. L’operazione potrebbe richiedere molto tempo, soprattutto se ospita una gran mole di file e dati.

disk utility mac

Il secondo metodo per crittografare l’hard disk esterno è farlo utilizzando lo strumento Utility Disco, che ti consentirà di proteggere determinate sezioni e dati. Ma devi formattarlo prima, il che rende questo metodo adatto solo per gli hard disk inizialmente vuoti oppure nuovi.

Una volta aperto Utility Disco, dovrai fare click col tasto destro sul device esterno, selezionare Cancella, poi Formato e infine selezionare un formato Encrypted. Fatto questo, dovrai solo inserire la password e attendere il termine della procedura.

Proteggere un hard disk esterno su Windows

bitlocker mac

Anche Windows possiede una funzione nativa per crittografare un hard disk esterno, chiamata BitLocker Drive Encryption, ma solo se possiedi una versione Pro o Enterprise. Se è il tuo caso, ti basta aprire il menu di questa funzione da Pannello di controllo, Sistema e sicurezza, Crittografia BitLocker.

Successivamente dovrai selezionare l’unità esterna da proteggere e cliccare su Attiva BitLocker, utilizzando una password per la protezione. A questo punto dovrai creare un backup della password e infine cliccare su Avvia cifratura. Dopo un po’ di tempo, potrai finalmente contare sul tuo hard disk esterno protetto.

Proteggere un hard disk esterno con VeraCrypt

veracrypt

Se non hai una versione Pro o Enterprise, puoi in alternativa utilizzare un software di terze parti, come ad esempio VeraCrypt: in assoluto il programma migliore per proteggere con una password un hard disk esterno su Windows. Dopo che avrai scaricato, installato e lanciato il software, clicca su Crea volume, seleziona l’opzione “crittografia di una unità esterna” e fai click su Procedi.

Qui dovrai selezionare Volume standard VeraCrypt e fare click su Avanti, per poi selezionare il device che intendi proteggere e seguire tutte le istruzioni che il programma ti fornisce, fino a completare il tuo obiettivo. Ricorda però che l’unico modo per accedere all’hard disk crittografato è attraverso il programma VeraCrypt, ma che puoi comunque de-crittografare l’unità.

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Virus nascosti: come trovarli

Parleremo in questo articolo dei Virus nascosti, e ti spiegheremo come trovarli.

E’ inevitabile che dopo un po’ di tempo di utilizzo, su un computer possano nascondersi dei virus. La semplice navigazione internet, ma anche l’inserimento di chiavette USB oppure l’installazione di programmi trovati su internet, ci espongono necessariamente a rischi.

Il computer che diventa più lento, notifiche che si aprono continuamente, la navigazione internet che diventa difficile, sono solo alcuni degli inconvenienti che possono capitare. Ora ti spiegheremo come trovare i virus nascosti.

Ti affidi al sistema operativo Windows? Ecco diverse strade da percorrere per trovare i virus nascosti nel PC affidandoti a soluzione gratuite e di semplice impiego.

Affidati a un buon antivirus

antivirus

Se, nonostante la presenza di Windows Defender (l’antivirus integrato in Windows), continui a riscontrare comportamenti piuttosto strani da parte del computer, dovresti valutare la possibilità di installare un software antivirus che sia efficiente.

Ti consiglio di dare un’occhiata ad Avira Free Security, include una protezione in tempo reale contro virus, ransomware e altri malware; una VPN per cifrare la connessione, camuffare la propria posizione geografica e navigare in modo sicuro anche sulle reti Wi-Fi; un browser sicuro; un password manager e una vasta gamma di strumenti per ottimizzare il PC.

avira

Avira Free Security è compatibile con tutte le versioni più diffuse di Windows e anche con macOS . Per scaricarlo sul tuo PC, collegati al suo sito Internet ufficiale e clicca sul pulsante Scarica ora. Dopodiché apri il file .exe ottenuto e fai clic sui pulsanti  e Accetta e installa.

Al termine del download, accetta di eseguire una scansione Smart del sistema e scoprirai, i problemi di privacyprestazionivirusapp obsolete e minacce di rete eventualmente presenti sul PC.

A scansione completata, clicca sul pulsante Correggi problemi, per correggere tutti i problemi rilevati da Avira contemporaneamente, oppure sul pulsante Mostra dettagli, per scegliere i singoli problemi da correggere. In questo modo cancellerà solo i file e voci superflue.

A questo punto, puoi dare un’occhiata ad esempio alla scheda Stato che permette di avere una panoramica generale sullo stato di sicurezza, privacy e prestazioni del sistema, oppure alla scheda Sicurezza che permette di avviare le scansioni per virus e malware, regolare le opzioni di protezione, gestire il firewall e verificare la disponibilità di aggiornamenti per i programmi installati sul PC.

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Problemi col microfono integrato del PC?

Se il  microfono integrato del PC o del MacBook da problemi, le cause potrebbero essere tante. In questa guida vedremo alcuni passaggi da effettuare per poter risolvere il problema.

Controllare il volume di registrazione del microfono

Per prima cosa è bene controllare il volume di registrazione del microfono integrato del laptop. Per procedere, cliccare con il tasto destro sul simbolo Suono nell’angolo in basso a destra dello schermo, poi selezionare Suoni, entrare su Registrazione, cliccare su Microfono, poi Proprietà. Qui entrare nella scheda Livelli e assicurarsi che il volume della registrazione sia sufficiente.

Problemi con il microfono su Windows 10

Se si sta utilizzando il sistema operativo Windows 10 e si riscontrano errori con il microfono integrato del proprio computer, controllare di aver aggiornato il sistema. In tal caso, molte periferiche potrebbero essere automaticamente disabilitate per motivi di sicurezza.

Per attivare il microfono su Windows 10, cliccare sul menu Start, poi ImpostazioniPrivacy e qui trovare la voce Microfono. Successivamente, attivare il Microfono e selezionare Consenti alle app di accedere al Microfono:

microfono windows 10

Come attivare il microfono interno del PC

Per iniziare, aprire Windows e cliccare nuovamente con il tasto destro sull’icona del volume in basso a destra. Nel menu che si aprirà, rientrare in Suoni, poi Registrazione. Ricercare il dispositivo e controllare se esso sia attivato o disattivato. Se il microfono, spesso denominato Microfono Interno è disattivato, fare clic con il pulsante destro del mouse e selezionare Abilita.

Nota Bene: se aprendo il pannello delle impostazioni del suono non si visualizza il microfono interno, fare clic destro su uno spazio bianco e cliccare su Mostra dispositivi disattivati e proseguire come indicato sopra:

audio windows

Aggiornare i driver del microfono su Windows

Per aggiornare i driver, entrare su Start e cercare Gestione dispositivi. Cliccare su Controller audio, video e giochi, poi selezionare la voce Microfono interno. Entrare nella scheda Driver e cliccare su Aggiorna Driver e seguire le istruzioni sullo schermo per completare la procedura:

driver audio

Controllare il volume del microfono su Mac

Sul proprio MacBook, cliccare sul simbolo Apple nella barra del menu, poi selezionare Preferenze di sistema. Cliccare su Suono, poi entrare nella scheda Ingresso. Selezionare Microfono interno e modificare il volume di registrazione come si desidera. La barra del Livello di ingresso permetterà, così, di testare la forza del microfono.

Resettare SMC su Mac

Se non si riesce ancora a far funzionare il microfono, si può proseguire con un reset di SMC. La procedura è diversa a seconda del modello del proprio MacBook. Se il laptop ha una batteria non removibile, entrare su Apple, poi selezionare Spegni. Fatto questo, una volta che il computer è off, tener premuti i tasti SHIFT + Control + Opzioni + Power per 10 secondi. Poi rilasciare i tasti, accendere il MacBook e provare nuovamente a registrare.

Resettare SMC su Mac

Per quanto riguarda i MacBook di vecchia data che presentano una batteria removibile, entrare sul logo Apple, Spegni. Poi rimuovere la batteria e premere il tasto Power per 5 secondi. Reinserire la batteria e riaccendere il Mac.

Nota Bene: i MacBook, generalmente, sono incapaci di elaborare due input audio contemporaneamente. Per evitare che avvenga un blocco del sistema, dunque, è bene controllare che sul computer vi sia un solo dispositivo in uso.

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Come usare Instagram da desktop

Usare Instagram da desktop adesso è possibile, finalmente.

Finalmente è possibile usare Instagram da desktop. Da ieri è possibile, per tutti, caricare immagini e video dal proprio computer. Una modalità a lungo attesa che fa felici, in particolare, tutti coloro che con Instagram ci lavorano.

La novità

La notizia dell’uscita di Instagram versione desktop ha fatto andare in visibilio (immaginiamo sia proprio così) tutti i professionisti e coloro, come ad esempio le varie agenzie di comunicazione, che usano lo strumento in maniera assidua.

La possibilità di usare Instagram in versione desktop è stata molto richiesta in questi anni. Richiesta che è tardata molto ad arrivare. Utilizzabile finalmente dopo una fase di test, iniziata proprio a giugno di quest’anno, adesso è disponibile per tutti gli utenti iscritti.

Ovviamente tutti coloro che usano Instagram versione mobile saranno poco interessati alla notizia, ma per tutti quelli che per motivi di lavoro ne fanno largo uso, saranno ora ben lieti di poter usare il famoso social di proprietà di Zuckerberg direttamente da pc.

E cosa si potrà fare?

Tutto, o quasi tutto. Di sicuro, quelle operazioni che di solito accompagnano la condivisione di un contenuto: quindi video e/o immagini.

Come usare Instagram da desktop

In pratica, accedendo a Instagram da desktop, dalla home, noterete in alto a destra che tra l’icona dei messaggi e quella di Esplora si trova quella con il simbolo “+”, con la dicitura “Ora puoi creare e condividere post direttamente dal tuo computer“. Una volta cliccato sull’icona compare una finestra all’interno della quale è possibile trascinare l’immagine o il video che serve per il vostro contenuto, oppure cliccare su “Seleziona da computer” e scegliere, appunto, l’immagine o video utile per la vostra condivisione.

Insomma, da oggi lavorare su Instagram sarà sicuramente più facile. E se vi state chiedendo, legittimamente, se cambia qualcosa nelle dimensioni delle immagini da condividere da desktop, la risposta è no: il formato a cui fare riferimento anche in questo caso resta sempre quello 1080 x 1080px.

Oltre a questa novità, Instagram sta per rilasciare anche altre funzionalità come “Collabs”, ossia la possibilità data a due account diversi di autorizzare un post o un Reel. E sempre a proposito di Reel, ci sono nuove opzioni come “Superbeat”, per dare più movimento musicale al contenuto e anche “Dynamic 3D Lyrics”, per dare nuovi effetti ai testi che si usano all’interno dei Reel.

Come scaricarlo sul pc

Per potere usufruire della versione desktop di Instagram, bisogna scaricarlo dallo store di Microsoft come in figura.

Come usare Instagram desktop

Digitare Instagram nella barra della ricerca dello store di Microsoft.

Instagram store microsoft

Cliccare su Installa.

installa Instagram desktop

Una volta finito il download avvialo.

attendi installazione Instagram desktop

Ed eccolo qua! Siamo pronti per poter usare Instagram da desktop!

Instagram desktop

Buon divertimento e al prossimo articolo!

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Come ripristinare backup WhatsApp

Guida completa che ci aiuterà a capire come ripristinare WhatsApp tramite backup

Se abbiamo acquistato un nuovo smartphone, sicuramente installando WhatsApp ci siamo accorti che l’applicazione risulterà vuota, (chat, immagini, video). I messaggi che avevi sul vecchio telefono devono essere importati tramite un backup, cioè ripristinando la situazione precedente. Tale backup può essere effettuato o in cloud con Google Drive o in locale, cioè salvando direttamente il file sulla memoria del cellulare.

Se metti in pratica queste regole e, durante la procedura di configurazione iniziale di WhatsApp, rispondi in maniera affermativa alla richiesta di ripristino delle conversazioni, ritroverai tutte le tue chat al loro posto insieme a contatti, gruppi ecc. Per saperne di più e conoscere tutti i dettagli sulla procedura da seguire, prenditi cinque minuti di tempo libero e leggi le indicazioni su come ripristinare backup WhatsApp che sto per darti. Mi occuperò sia di Android che di iPhone, quindi potrai portare a termine l’operazione senza problemi indipendentemente dal tipo di telefono che usi.

Ripristino backup WhatsApp su Android

Se vuoi scoprire come ripristinare backup WhatsApp e utilizzi uno smartphone Android, ecco tutti i passaggi che devi compiere sul vecchio smartphone e su quello nuovo. La procedura è valida anche per trasferire le chat di WhatsApp sullo stesso smartphone dopo aver ripristinato il sistema (o aver semplicemente disinstallato l’applicazione).

Cosa fare sul vecchio smartphone

Il primo passo che devi compiere è attivare la funzione di backup su Google Drive e archiviare tutte le chat di WhatsApp su quest’ultimo.

Per utilizzare il backup di Google Drive devi aver associato il tuo smartphone a un account Google. Per verificare la presenza o meno di un account Google sul telefono, recati nelle impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio che si trova nel menu principale del telefono) e seleziona le voci Account e Google dalla schermata che si apre.

Crea o aggiungi account Google

Se nel menu relativo agli account Google non risulta configurato alcun account, torna nella schermata Impostazioni > Account e pigia sulla voce Aggiungi account per configurare un account Google. Puoi configurare un account Google esistente o crearne uno nuovo (selezionando la voce Oppure crea un nuovo account dalla schermata che si apre).

aggiungi account google drive

A questo punto, avvia WhatsApp, pigia sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella schermata che si apre, vai dunque su Chat, seleziona l’opzione Backup delle chat e spostati su Backup su Google Drive (in fondo alla pagina).

Seleziona quindi il tuo account Google (se richiesto), metti il segno di spunta accanto alla voce Quotidiano (per attivare il backup quotidiano delle chat su Google Drive, anche se in realtà a te non serve in questo frangente) e scegli se includere i video nei backup mettendo o rimuovendo la spunta dall’apposita voce. Conservando i video nei backup di WhatsApp ritroverai tutti i filmati ricevuti nelle chat, ma renderai più lunga la procedura di backup. Inoltre occuperai molto spazio su Google Drive (che offre 15GB di spazio gratis, dopodiché è a pagamento).

backup su google drive

Una volta attivata la funzione di backup su Google Drive, fai “tap” sul pulsante Esegui backup di WhatsApp e attendi pazientemente che il salvataggio delle tue chat venga portato a termine. Il backup viene completato quando sotto la voce Ultimo backup compare la scritta Google Drive: xx:xx, dove al posto delle “xx” c’è l’orario in cui è stato completato il backup.

Cosa fare sul nuovo smartphone

Adesso puoi passare al ripristino delle chat di WhatsApp. Come già detto, affinché la procedura vada a buon fine, devi utilizzare uno smartphone associato allo stesso numero di telefono e allo stesso account Google di quello da cui proviene il backup.

Verifica account Google

Per verificare il numero di telefono associato allo smartphone, recati nelle impostazioni di Android e seleziona le voci Info sul telefono > Stato > Stato SIM dal menu che si apre. Per verificare l’account Google (ed eventualmente configurare quello corretto), recati invece nel menu Impostazioni > Account > Google come ti ho spiegato prima.

account gmail info

Se sullo smartphone risulta configurato un account Google diverso da quello che ti serve, puoi eliminarlo e sostituirlo con quello “giusto”. Per cancellare un account Google da Android, recati nel menu Impostazioni > Account > Google, seleziona l’account da cancellare e scegli la voce Rimuovi account dal menu (…) che si trova in alto a destra. Una volta rimosso l’account, puoi configurare quello nuovo tornando nella schermata Impostazioni > Account e pigiando sulla voce Aggiungi account. Occhio però, cancellando un account Google dal tuo device cancellerai anche tutti i dati associati a quest’ultimo: email, contatti ecc.

Installazione WhatsApp

A questo punto puoi passare all’azione, cioè puoi installare WhatsApp sul tuo nuovo smartphone e ripristinare tutte le chat che avevi sull’altro telefono. Se hai già tentato di installare WhatsApp ma il backup non è stato riconosciuto, rimuovi la app dal tuo telefono e installala nuovamente. Per cancellare WhatsApp dal tuo smartphone, recati nel drawer di Android (la schermata in cui ci sono le icone di tutte le app), tieni il dito premuto sull’icona relativa all’applicazione e trascina quest’ultima nel cestino o premi disinstalla.

A disinstallazione avvenuta, apri il Play Store (l’icona del sacchetto della spesa con il simbolo ▶︎ al centro), cerca WhatsApp in quest’ultimo e procedi all’installazione della app pigiando sul pulsante Installa.

installa whatsapp

Adesso, avvia WhatsApp, pigia sul pulsante Accetta e continua e digita il tuo numero di cellulare nel modulo che ti viene proposto. Pigia quindi sui pulsanti Avanti e OK e attendi qualche secondo affinché venga effettuata la verifica del numero. Se la verifica non viene eseguita automaticamente, digita il codice di verifica che dovresti aver ricevuto via SMS.

Successivamente, WhatsApp dovrebbe “accorgersi” del backup presente su Google Drive e dovrebbe chiederti se intendi ripristinarlo. Pigia quindi sul pulsante Ripristina, attendi qualche secondo e tutte le tue chat dovrebbero essere ripristinate in maniera corretta.

ripristino whatsapp

Al termine del ripristino, vai avanti, scegli nome e foto da usare su WhatsApp e comincia a usare l’applicazione come più preferisci. Chat, contatti, gruppi ecc. saranno tutti lì dove li avevi lasciati sul tuo vecchio smartphone.

Procedura alternativa (file in locale offline)

Se il tuo nuovo smartphone non supporta i servizi di Google o per questioni di privacy non vuoi ricorrere ai backup sul cloud, puoi ripristinare le chat di WhatsApp anche offline, ricorrendo ai file di backup che l’applicazione salva automaticamente sulla memoria del telefono (o sulla microSD, se hai un device dotato di memoria espandibile).

I backup offline di WhatsApp permettono anche di riportare lo stato delle chat a uno stato precedente rispetto a quello dell’ultimo backup effettuato dall’applicazione. Infatti sulla memoria del telefono vengono conservati più backup e non solo quello più recente come invece accade su Google Drive. I requisiti necessari al ripristino delle conversazioni sono sempre i medesimi, ossia lo smartphone vecchio deve essere associato allo stesso numero di telefono e allo stesso account Google di quello vecchio (quest’ultima regola decade se si usa uno smartphone dove non sono configurati i servizi di Google). Ecco tutti i passaggi da compiere in dettaglio.

Sul vecchio smartphone

  • Apri WhatsApp, pigia sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella schermata che si apre, vai su Chat > Backup delle chat e pigia sul bottone Esegui backup per avviare un backup delle conversazioni. Se nel backup vuoi includere anche i video, metti il segno di spunta accanto alla voce Includi video che si trova in fondo alla schermata.
backup chat
  • Tramite il file manager archivio presente sullo smartphone raggiungi la cartella \Home\WhatsApp\Databases\. Ti ritroverai al cospetto di alcuni file denominati msgstore-[data] e un singolo file denominato msgstore.db.crypt12. I file msgstore-[data] sono i backup di WhatsApp più vecchi salvati ancora sulla memoria dello smartphone; il file msgstore.db.crypt12, invece, è il file di backup più recente della app. Scegli quale backup ti interessa ripristinare e auto-inviati il relativo file usando l’email o un servizio di cloud storage (basta fare un “tap” prolungato sul file) e selezionare Altro > Condividi dal menu che compare in basso.
gestore file archivio

A questo punto, collegati alla pagina relativa ai permessi di Google Drive e rimuovi WhatsApp dalla lista delle applicazioni che hanno accesso al tuo account. In questo modo “forzerai” WhatsApp a usare i backup offline al posto di quelli online su Google Drive. Potrai ripristinare tranquillamente dopo aver installato l’applicazione sul nuovo smartphone.

Sul nuovo smartphone

  • Installa WhatsApp scaricandolo dal Google Play Store. Se il tuo smartphone non include il Play Store, puoi installare la app “manualmente” scaricando il suo pacchetto apk dal sito whatsapp.com/android. Al termine dell’installazione, NON avviare la app.
  • Collega il telefono al computer oppure utilizza ES Gestore File o il gestore file Archivio integrato in Android per copiare il file msgstore-[data] o il file msgstore.db.crypt12 dal vecchio smartphone alla cartella \Home\WhatsApp\Databases\ del dispositivo. Se la cartella non esiste, creala tu.
  • Nel caso in cui tu abbia scelto di ripristinare un backup precedente di WhatsApp e non quello più recente, rinomina il file msgstore-[data] in msgstore.db.crypt12 (puoi farlo tramite “tap” prolungato in ES Gestore File oppure tramite PC o Archivio).
  • Avvia WhatsApp, segui la procedura di configurazione iniziale della app e, quando richiesto, pigia sul pulsante Ripristina per ripristinare le chat dal backup in locale.

Ripristinare backup WhatsApp su iPhone

Se hai un iPhone, puoi ripristinare i backup di WhatsApp ricorrendo esclusivamente ad iCloud. Questo significa che devi rivolgerti per forza ai servizi cloud di Apple e che puoi ripristinare soltanto il backup più recente effettuato da WhatsApp. Tutto chiaro? Bene, allora vediamo in dettaglio come procedere.

Cosa fare sul vecchio smartphone

Come già accennato in apertura del post, per sfruttare i backup di WhatsApp è necessario che il vecchio smartphone e il nuovo smartphone siano associati al medesimo numero di telefono e al medesimo ID Apple. Il primo passo che devi compiere , dunque, è accedere alle impostazioni del tuo iPhone e vedere a quale ID Apple è associato il dispositivo.

Per verificare a quale ID Apple è associato l’iPhone, apri la app Impostazioni (quella con l’icona dell’ingranaggio) e seleziona la voce iCloud dalla schermata che si apre. A questo punto, se un ID Apple è già associato al tuo iPhone, dovresti vedere quest’ultimo direttamente sotto il tuo nome. In caso contrario, dovrai pigiare sul pulsante per effettuare il login e associare il tuo iPhone a un ID Apple (creandone uno nuovo, se necessario).

id apple

Adesso puoi passare all’azione e creare il backup con le chat di WhatsApp. Apri dunque WhatsApp, seleziona la scheda Impostazioni che si trova in basso a destra e seleziona le voci Chat > Backup delle chat dalla schermata che si apre.

Ora, attiva la levetta relativa all’opzione Includi video se nel tuo backup vuoi includere anche i video e pigia sulla voce Esegui backup adesso per avviare la creazione del tuo su iCloud. Il salvataggio dei video allunga i tempi del backup e può occupare molto spazio su iCloud, il quale offre solo 5GB di storage gratuito. Al termine del backup, visualizzerai il messaggio Ultimo backup: [data e ora] accanto all’icona della nuvola.

backup chat iphone

Cosa fare sul nuovo smartphone

Una volta creato il backup su iCloud, puoi prendere il tuo nuovo “melafonino” e procedere con il ripristino dei messaggi in WhatsApp.

Per prima cosa, assicurati che il dispositivo sia associato allo stesso numero di telefono e allo stesso ID Apple del tuo vecchio iPhone. Recati dunque nel menu delle impostazioni (l’icona dell’ingranaggio), seleziona le voci Generali > Telefono da quest’ultimo e visualizzerai il tuo numero di telefono. Per visualizzare l’ID Apple, invece, recati nel menu Impostazioni > iCloud.

Se il telefono risulta associato a un ID Apple diverso da quello che ti serve, pigia sulla voce Esci che si trova in fondo alla schermata ed effettua il login con l’account Apple che avevi sul vecchio iPhone. Facendo in questo modo, tutti i dati associati all’ID Apple attuale verranno cancellati dal telefono.

backup chat icloud

Adesso non ti resta che aprire l’App Store (l’icona azzurra con la lettera “A” stampata al centro), selezionare la scheda Cerca collocata in basso a destra e cercare WhatsApp. Ad operazione completata, individua l’icona di WhatsApp Messenger fra i risultati della ricerca e pigia sul pulsante Ottieni/Installa per installarlo sul tuo iPhone. Potrebbe esserti chiesto di confermare la tua identità immettendo la password dell’ID Apple o poggiando il dito sul sensore Touch ID.

Se avevi già installato WhatsApp ma il backup non era stato riconosciuto, disinstalla l’applicazione e installala nuovamente. Per disinstallare l’applicazione, tieni il dito premuto sulla sua icona e pigia sul pulsante (x) che compare in alto a sinistra dopo qualche secondo.

installa whatsapp iphone

Ad installazione completata, avvia WhatsApp, pigia sul pulsante Accetta e continua e digita il tuo numero di cellulare nell’apposito campo di testo. Esegui quindi la verifica del numero digitando il codice di conferma che ti viene recapitato via SMS e, quando ti viene chiesto, accetta di ripristinare il backup delle chat da iCloud facendo “tap” sul pulsante Ripristina cronologia chat.

Successivamente, scegli nome e foto da utilizzare in WhatsApp e potrai cominciare a usare l’applicazione ritrovando messaggi, gruppi, contatti ecc. così come li avevi lasciati sul vecchio iPhone.

Ripristinare backup WhatsApp su PC

mobile trans

Vorresti creare un backup di WhatsApp anche sul tuo PC, in modo da avere una copia di sicurezza aggiuntiva dei tuoi dati da poter ripristinare in caso di necessità? Hai la necessità di copiare i dati di WhatsApp da uno smartphone all’altro? Allora credo proprio che dovresti dare un’occhiata a Wondershare MobileTrans.

Qualora non ne avessi mai sentito parlare, Wondershare MobileTrans è un’applicazione per Windows e macOS che permette di trasferire facilmente i dati tra smartphone. Supporta sia Android che iPhone e consente di copiare dati di ogni tipo: dalle applicazioni di messaggistica alle foto, passando per i video, i contatti, ecc. Nello specifico, oggi vorrei parlarti della sua funzione che permette di eseguire un backup completo di WhatsApp sul PC da ripristinare poi all’occorrenza, anche su dispositivi e sistemi operativi diversi da quelli di origine.

Wondershare MobileTrans ha un’interfaccia utente molto intuitiva, completamente in italiano, e si può scaricare e usare gratis. Tuttavia per accedere alle sue funzioni più avanzate (es. quello per passare WhatsApp da un sistema all’altro) occorre sottoscrivere un abbonamento a partire da 29,99 euro/anno o acquistare una licenza a vita da 39,99 euro.

MobileTrans

Per scaricare Wondershare MobileTrans gratis, collegati al sito ufficiale del programma e clicca sul pulsante di download relativo al sistema operativo in uso sul tuo computer. A scaricamento completato, se usi un PC Windows, apri quindi il file .exe ottenuto, clicca sul pulsante Installa, aspetta che vengano scaricati da Internet tutti i file necessari al funzionamento del software e premi su Inizia ora, per concludere il setup.

Se, invece, utilizzi un Mac, apri il file .dmg ottenuto, clicca sul pulsante Accetto e trascina l’icona di Wondershare MobileTrans nella cartella Applicazioni di macOS.

Adesso, collega il tuo smartphone al PC tramite cavo e, se usi un iPhone, assicurati che sul computer ci sia installato iTunes (su Mac è preinstallato; da macOS 10.15 Catalina non serve più in quanto sostituito dal Finder); se invece usi un telefono Android, vai nelle opzioni sviluppatore e attiva il debug USB.

A questo punto, per avviare un backup di WhatsApp, clicca prima sul pulsante Backup di Wondershare MobileTrans, poi sul riquadro Backup dei messaggi WhatsApp (nella schermata successiva) e segui le indicazioni che ti vengono mostrate. Ad esempio, potrebbe esserti chiesto di aprire WhatsApp sul telefono e creare un backup dalle impostazioni dell’app.

Configurazione

In seguito, potrebbe partire l’installazione di una nuova copia di WhatsApp sullo smartphone: se necessario, accetta l’installazione dell’app, attiva i permessi di accesso alla memoria per quest’ultima e procedi con la sua configurazione iniziale. Wondershare MobileTrans ti guiderà passo-passo.

Ultimata la creazione del backup, per ripristinarlo sul medesimo smartphone, torna nella schermata Backup di Wondershare MobileTrans, clicca sul riquadro Ripristina WhatsApp su Dispositivo, seleziona il dispositivo di destinazione (cioè il tuo smartphone) dall’apposito menu a tendina, clicca sul pulsante Inizia e dai conferma.

Partirà così la copia dei dati sul device, tramite una procedura guidata molto simile a quella vista poc’anzi per la generazione del backup. Assicurati di fare tutto quello che ti viene chiesto da Wondershare MobileTrans sul PC.

Nel caso in cui volessi, invece, trasferire i dati di WhatsApp da uno smartphone e/o un sistema operativo all’altro, vai nella sezione Trasferimento di WhatsApp di Wondershare MobileTrans, seleziona la voce Trasferisci i messaggi WhatsApp, collega entrambi i telefoni al PC e seleziona il dispositivo di origine e quello di destinazione tramite gli appositi menu a tendina.

Infine, clicca sul pulsante Inizia, dai conferma e segui attentamente le indicazioni che ti vengono date a schermo.

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Recuperare password salvate

Non vi ricordate una password e non sapete come fare? Ecco una soluzione che vi potrebbe salvare per recuperare la password di Netflix, Amazon, Facebook o qualsiasi altro servizio utile.

Il presupposto per poter vedere la vostra password è che le abbiate salvate almeno una volta all’interno del vostro computer, smartphone o tablet. In caso affermativo vi spieghiamo dove poter trovare le nostre password salvate.

Dal computer (Windows e MAC)

Se state utilizzando il servizio da recuperare sul computer ecco come potremo procedere! In questo modo se avevate salvato la password di Netflix, Facebook, Instagram, Amazon e molte altre ancora potremo recuperarla.

Da Google Chrome

Recuperare password salvate chrome
  1. Apriamo il Browser internet e clicchiamo sui 3 pallini in alto e selezioniamo la voce Impostazioni
  2. Una volta dentro le Impostazioni dal campo cerca in alto cerchiamo Password
  3. Clicchiamo sulla voce Password potremo avere la lista completa di tutti i siti di cui abbiamo salvato la password
  4. Cerchiamo il sito di cui ci interessa sapere la password e una volta trovato clicchiamo sull’icona con l’occhio
  5. Ci verrà richiesta la password del nostro account e poi potremo finalmente visualizzare la nostra password.

Da Mozilla Firefox

Recuperare password salvate firefox
  1. Apriamo il browser internet
  2. In alto a destra clicchiamo sulle 3 barrette e nel menu che ci appare selezioniamo Credenziali e password
  3. Ora potremo già cercare il servizio che ci interessa e cliccare sempre sul’icona dell’occhio

Da Microsoft Edge

Recuperare password salvate edge
  1. Apriamo il browser internet
  2. In alto a destra clicchiamo sui 3 pallini e selezioniamo la voce Impostazioni
  3. Nella prima schermata potremo già vedere la voce Password
  4. Cerchiamo il servizio desiderato e clicchiamo sull’icona con l’occhio

Da Safari

Recuperare password salvate safari
  1. Apriamo Safari
  2. Clicchiamo su preferenze e selezioniamo la voce Password
  3. Cerchiamo il servizio e una volta trovate doppio click per visualizzare la password.

Da iPhone e iPad

Recuperare password salvate iphone

Se invece avete un dispositivo iOS ecco i passaggi che dovremo fare:

  1. Apriamo le Impostazioni
  2. Selezioniamo la voce Password
  3. Cerchiamo il servizio che ci interessa e clicchiamoci sopra.

Da Smartphone e tablet Android

Recuperare password salvate android
  1. Apriamo le Impostazioni del nostro dispositivo Android
  2. Selezioniamo la voce Google
  3. Ora selezioniamo la voce Gestisci il tuo account Google -> Sicurezza -> Password
  4. Ora potremo cercare e selezionare il servizio che ci interessa e trovare la password.

Questi i principali metodi per vedere le password salvate sui nostri dispositivi che oltre a permetterci di ritrovare la password ci permette anche di conoscere ed eventualmente cancellarne qualcuna.

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Formazione, Software

Modalità provvisoria PC. Come attivarla e come usarla

La modalità provvisoria PC, consente a chiunque di verificare la natura di un problema del computer. Vediamo come attivarla e usarla

I problemi software che colpiscono un computer possono essere di varia natura, talvolta tanto nascosti e piccoli da non riuscire a scovarli immediatamente. La modalità provvisoria PC torna utile proprie in queste situazioni, e, in particolare, per restringere il campo sulle zone su cui fare più attenzione per risolvere il problema.

In questa guida, andremo quindi a spiegare nello specifico di cosa si tratta, come utilizzarla, come entrarci e, ovviamente, anche come uscirne. Ci concentreremo su tutti i passaggi da eseguire. Tenendo in considerazione sia il software Windows più recente, che quelli leggermente più datati ma ancora oggi molto utilizzati.

Cosa è la modalità provvisoria del PC

Come accennato già in precedenza, la modalità provvisoria PC risulta essere molto utile per restringere il campo e capire l’etimologia di un problema da risolvere. Quando la suddetta modalità viene attivata infatti, Windows avvia una sorta di partizione del sistema dotata unicamente di driver e file di sistema di serie. Evitando quindi tutti i cambiamenti e gli elementi scaricati dopo la prima configurazione.

Qualora anche in questa modalità dovessero presentarsi gli stessi errori notati nell’avvio in modalità classica, allora il problema sta proprio nel sistema operativo di base. Nella maggior parte dei casi, quando ciò accade, il modo migliore per risolverlo è quello di ripristinare completamente il software per riportarlo alle condizioni di fabbrica.

Se il problema non dovesse presentarsi, significa che l’errore è dovuto a file o driver di terze parti e scaricati in seguito alla prima configurazione. In questo caso invece, qualora non si riuscisse ad individuare immediatamente il fulcro del problema (magari eliminando il programma che lo causa e i driver ad esso collegati), sarà necessario rimuovere singolarmente ogni programma e sperare che quello dannoso sparisca.

In alternativa, sarà comunque possibile procedere con il ripristino del sistema, tenendo sempre in considerazione la probabile perdita di dati. Di solito in queste situazioni infatti, ripristinare il tutto tramite backup potrebbe essere la scelta peggiore, in quanto questo potrebbe portare dietro anche tutti gli errori riscontrati e indesiderati.

Come avviare PC modalità provvisoria su Windows 10

modalità provvisoria su Windows 10

Per entrate nella modalità provvisoria PC, sarà possibile operare in tre diversi modi: tramite le impostazioni di sistema, tramite la schermata di accesso, oppure da una schermata completamente vuota o nera. Ovviamente concentreremo l’attenzione su tutte, iniziando proprio dalla prima.

Qualora si volesse avviare la modalità provvisoria durante il classico utilizzo del computer avviato, basterà semplicemente procedere attraverso le impostazioni di sistema. Prima di tutto, bisognerà cliccare sull’icona di Windows in basso a sinistra per accedere alla schermata di Start, poi continuare con l’icona dell’ingranaggio nella colonna di sinistra e accedere alle impostazioni di “Aggiornamento e sicurezza”.

A questo punto, sarà sufficiente cliccare su “Ripristino” e, sotto la sezione “Riavvio avanzato”, premere su “Riavvia ora”. Dopo che il computer si sarà riavviato, mostrerà la schermata “Scegli un’opzione”, all’interno della quale bisognerà scegliere “Risoluzione problemi”, poi Opzioni avanzate”, poi ancora “Impostazioni di avvio” e infine Riavviare”.

Subito dopo il secondo riavvio, non servirà altro che cliccare il tasto F4 (o 4) della tastiera e attendere che appaia la modalità provvisoria del PC.

Se invece non si riuscisse neppure a superare la schermata di login di Windows, si potrà tranquillamente raggiungere la modalità provvisoria anche da qui. Tutto quello che servirà fare sarà: tenere premuto sul tasto MAIUSC della tastiera, cliccare su “Arresta” e poi su “Riavvia”.

Adesso, il computer riporterà nuovamente la schermata “Scegli un’opzione”, in cui basterà nuovamente scegliere “Risoluzione problemi”, poi Opzioni avanzate”, poi ancora “Impostazioni di avvio” e infine Riavviare”. Ancora una volta, per confermare l’avvio della modalità provvisoria, non servirà altro che confermare con F4 sulla tastiera.

Pc bloccato, cosa fare

Qualora invece il computer si presentasse completamente bloccato su una schermata fissa o nera, sarà necessario procedere tramite una serie di riavvii forzati del sistema. Per farlo, bisognerà inizialmente tenere premuto il tasto di accensione de PC per circa 10 secondi. Successivamente cliccare per una volta soltanto lo stesso tasto in modo che il PC si avvii.

Appena lo schermo del computer mostrerà il logo del produttore o di Windows, bisognerà tenere premuto nuovamente il tasto di accensione per altri 10 secondi. Successivamente, sarà necessario accendere il computer cliccando una volta sullo stesso tasto e ripetere il tutto per un totale di 3 volte (anche 4 se la schermata “Scegli un’opzione” non dovesse apparire).

A questo punto, una volta arrivati alla schermata “Scegli un’opzione”, basterà selezionare “Risoluzione problemi”“Opzioni avanzate”“Impostazioni di avvio” e infine “Riavvia”. Dopo il riavvio, per accedere alla modalità provvisoria, bisognerà quindi confermare con il tasto F4 della tastiera.

Avviare PC in modalità provvisoria con rete

impostazioni avvio windows 10

La modalità provvisoria PC classica, non include la connessione ad internet, tuttavia, sarà comunque possibile, attraverso un particolare metodo di riavvio, aggiungere le opzioni di rete e testare anche la connessione durante la suddetta modalità. Vediamo come farlo.

Dopo che il computer si sarà riavviato mostrando la schermata di “Scegli un’opzione” (si potrà raggiungere attraverso uno qualsiasi dei metodi visti in precedenza), bisognerà sostanzialmente scegliere “Risoluzione problemi”, poi Opzioni avanzate”, poi ancora “Impostazioni di avvio” e infine Riavviare”.

A questo punto, alla seconda schermata di riavvio, anziché cliccare sul tasto F4 (o 4) della tastiera, bisognerà premere su F5 (o 5) per includere la rete all’intero della modalità provvisoria. Tutto il resto rimarrà assolutamente invariato.

Attivare PC modalità provvisoria su Windows 7

modalità provvisoria windows 7

Su Windows 7, le opzioni utili per entrare nella modalità provvisoria sono sostanzialmente due. Per procedere con la prima, basterà semplicemente riavviare il PC e, durante la fase di accensione, premere ripetutamente sul tasto F8 della tastiera. Ciò, renderà accessibile la schermata di “Opzioni di avvio avanzate”, all’interno della quale non servirà altro che scendere in basso fino a raggiungere la voce “Modalità provvisoria” e confermare con il tasto Invio della tastiera. Scendendo ancora più in basso, si potrà anche procedere tramite la “Modalità provvisoria con rete”, oppure con la “Modalità provvisoria con prompt dei comandi”.

Il secondo metodo invece, sarà accessibile da PC avviato in modalità classica. Per completarlo, basterà cliccare sul tasto Start in basso a sinistra e cercare (e avviare, cliccando su Invio) il programma “msconfig”, utilizzando la barra di ricerca.

All’interno della finestra che apparirà, sarà sufficiente raggiungere il tab “Opzioni di avvio” in alto, spuntare le voci “Modalità provvisoria” e “Minima” (oppure “Rete” al posto di “Minima”, per utilizzare la modalità provvisoria con rete), continuare con “Applica” e confermare il tutto prima con “OK” e poi con “Riavvia”. Quando il computer si avvierà, entrerà automaticamente in modalità provvisoria.

Avviare Windows 8 in modalità provvisoria da PC spento

Purtroppo, su Windows 8, sarà impossibile raggiungere la modalità provvisoria da PC completamente spento. In quanto risulterà comunque necessario passare almeno per la schermata di login. In ogni caso, qualora si riuscisse ad arrivare alla prima schermata di accesso, basterà semplicemente tenere premuto il tasto “Shift” della tastiera e cliccare su “Riavvia”, dopo aver premuto sull’icona di accensione e spegnimento in basso.

Al riavvio, il sistema operativo si avvierà in modalità provvisoria e sarà possibile iniziare la ricerca del danno che causa il problema.

Come uscire dalla modalità provvisoria

Per uscire invece dalla modalità provvisoria, i passaggi da seguire saranno molto simili rispetto a quelli visti per Windows 7. Tuttavia, c’è da specificare, che stavolta varranno per tutte le versioni del software desktop sviluppato da Microsoft.

Prima di tutto quindi, bisognerà cliccare sul tasto Start in basso a sinistra e successivamente ricercare e avviare il programma “msconfig”. A questo punto, basterà accedere al tab Opzioni di avvio” in alto, togliere il segno di spunta dalla voce Modalità provvisoria”, continuare con Applica” e confermare il tutto prima con OK” e poi con Riavvia”. Al riavvio, il computer completerà la solita procedura di accesso classica.

Modalità provvisoria bloccata: come risolvere

Qualora il computer dovesse bloccarsi in modalità provvisoria, l’unico modo per uscirne, sarà quello di rientrare, tramite una serie di ravvii forzati, all’interno della stessa. E poi uscirne in maniera standard.

Per farlo, sarà necessario tenere premuto il tasto di accensione della tastiera per circa 10 secondi finché il computer non si spegnerà e successivamente cliccare per una volta soltanto lo stesso tasto in modo che il PC si avvii nuovamente.

Non appena lo schermo del PC mostrerà il logo del produttore o di Windows, tenere premuto nuovamente il tasto di accensione per altri 10 secondi. Successivamente, sarà necessario accendere il computer cliccando nuovamente una volta sullo stesso tasto e ripetere il tutto per un totale di 3 volte (anche 4 se la schermata “Scegli un’opzione” non dovesse apparire).

Adesso, arrivati alla schermata Scegli un’opzione”, basterà selezionare Risoluzione problemi”, continuare con Opzioni avanzate”, scegliere “Impostazioni di avvio” e confermare il tutto con “Riavvia”. Dopo quest’ultimo riavvio, per accedere alla modalità provvisoria, bisognerà confermare cliccando sul tasto F4 (o 4) della tastiera.

Infine, per uscire finalmente dalla modalità provvisoria, sarà sufficiente raggiungere la schermata di Start, cliccando sull’icona di Windows in basso a sinistra e successivamente ricercare e avviare il programma “msconfig”. Ora, bisognerà accedere al tab Opzioni di avvio” in alto, rimuovere il segno di spunta dalla voce Modalità provvisoria”, cliccare su Applica” e confermare il tutto prima con OK” e poi con Riavvia”. Al riavvio, il computer completerà la solita procedura di accesso classica.

Come formattare PC in modalità provvisoria

Purtroppo, la risposta alla domanda “Come posso formattare PC in modalità provvisoria?”, è assolutamente negativa. Non è infatti possibile in alcun modo ripristinare il contenuto di un computer, quando questo si trova all’interno della modalità provvisoria. Tuttavia, si potrà procedere con la formattazione ai dati di fabbrica, dopo avere riavviato il sistema in modalità classica.

Ripristino ai dati di fabbrica

Per farlo dalla modalità provvisoria, basterà semplicemente avviare la schermata di Start, cliccando sull’icona di Windows in basso a sinistra nella barra dei menu e successivamente ricercare e avviare il programma “msconfig”. A questo punto, non servirà altro che accedere alla sezione Opzioni di avvio” in alto a sinistra, rimuovere il segno di spunta dalla voce Modalità provvisoria”, cliccare su Applica”, premere su OK” e confermare il tutto cliccando su Riavvia”.

Una volta che il PC sarà correttamente avviato, per procedere con il ripristino, sarà necessario operare all’interno delle impostazioni di sistema. Prima di tutto però, bisognerà cliccare sul tasto Start presente in basso a sinistra e successivamente su quello con l’icona dell’ingranaggio nella colonna di sinistra.

All’interno della nuova finestra, basterà selezionare l’opzione “Aggiornamento e Sicurezza” e poi “Ripristino” dalla colonna di sinistra. A questo punto, sarà necessario cliccare su “Inizia” sotto la sezione “Reimposta il PC”, scegliere se ripristinare il sistema rimuovendo solo i file personali, oppure rimuovere i file e pulire l’intera unità, scegliere se mantenere i file o rimuovere tutto (seconda opzione utile per riportare il computer alle condizioni di fabbrica) e confermare con “Ripristina”.

Al termine della procedura, che durerà parecchi minuti (a seconda anche della quantità di dati da rimuovere), il PC mostrerà la schermata di prima configurazione. Qui appariranno le indicazioni offerte da Cortana. A questo punto, si potrà decidere di inserire nuovamente i dati personali. Oppure di lasciare tutto invariato in modo che qualcun altro possa procedere con la configurazione.

Mantenere i propri file

Nel caso in cui si volesse invece soltanto reinstallare il software e mantenere i propri file, bisognerà scegliere “Mantieni i miei file” nella finestra dedicata, successivamente procedere con “Reinstallazione locale”, cliccare sulla voce “Cambia impostazioni”, attivare il toggle alla sinistra di “Ripristina le applicazioni e le impostazioni presenti su questo PC” e confermare con “Conferma” in basso a destra.

A questo punto, dopo aver verificato che tutte le impostazioni risultino corrette, bisognerà cliccare su “Avanti”, continuare con “Visualizza le app che verranno rimosse” (in modo da prendere nota di ciò che bisognerà recuperare manualmente in seguito), premere su “Indietro” in basso a destra e confermare il ripristino del sistema con “Ripristina” sempre in basso a destra.

Al termine della procedura, il computer si avvierà con una nuova versione di Windows (anche aggiornata qualora fossero disponibili update) e si prenderà del tempo aggiuntivo per impostare tutte le impostazioni e installare nuovamente tutte le applicazioni precedentemente presenti sullo stesso PC.

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VirtualBox: cos’è e come utilizzarlo

VirtualBox: cos’è e come utilizzarlo? Ecco la guida su come installare questo potente software e come utilizzarlo per installare più sistemi operativi.

Come usare VirtualBox? Virtual Box è una macchina virtuale. Che cosa vuol dire? In sostanza è un software che permette di far girare più sistemi operativi su un sistema già installato.

Questo significa che non abbiamo bisogno di creare una partizione fisica, ma VirtualBox penserà a creare una partizione virtuale dove andremo ad installare un qualsiasi O.S. a nostra scelta.

REQUISITI DI VIRTUALBOX

I requisiti minimi per utilizzare Virtual Box dipendono essenzialmente dal tipo di sistema che vogliamo installarci.

L’installazione di VirtualBox occupa circa 80 Mb  Il computer minimo indicato è un Pentium III a 700 MHz, ma ovviamente una macchina cosi vecchia sarà molto lenta.

INSTALLAZIONE VIRTUALBOX SU LINUX

1. Scaricare VirtualBox per Linux: Download.

2. Per i sistemi a 32 bit scaricheremo la versione x86. Per i sistemi a 64 bit scaricheremo la versione AMD64.

3. Una volta scaricato procediamo con l’installazione.

installazione linux

4. una volta terminata l’installazione  troveremo VirtualBox su strumenti nel menù applicazione.

INSTALLAZIONE VIRTUALBOX SU WINDOWS

1. Scaricare VirtualBox per Windows: Download.

2. Scarichiamo anche qui la versione x86 per i sistemi 32 bit, e AMD64 per i sistemi a 64 bit.

installazione Windows

3. Anche in questo caso iniziamo l’installazione e attendiamo che finisca.

INSTALLAZIONE SISTEMA OPERATIVO SU MACCHINA VIRTUALE

1. Prima cosa da fare e cliccare sulla voce “Nuova” in alto a sinistra.

2. Clicchiamo su avanti e troveremo una finestra dove inserire un nome a piacere, da notare che se il nome corrisponde al sistema operativo che vogliamo installare il programma imposta automaticamente tale sistema, altrimenti lo faremo manualmente selezionando il sistema operativo e la versione.

3. Dopo di che dobbiamo impostare la memoria Ram dedicata al sistema operativo che vogliamo installare, quindi in base hai requisiti del sistema operativo che vorremmo installare adatteremo la nostra RAM. Se per es. vogliamo installare Windows 8 faremo bene a mettere almeno 3 GB di Ram, se invece vogliamo installare Lubuntu che è un sistema leggerissimo anche 1GB di RAM possiamo dedicargli.

4. La RAM è dedicata soltanto se abbiamo in avvio VirtualBox con il sistema operativo scelto, il caso quindi di sistema operativo spento  o VirtualBox spento la RAM è libera per il nostro sistema operativo primario.

5. Clicchiamo avanti sino ad arrivare alla scelta Archiviazione a espansione dinamica o Archiviazione a dimensione fissa. Ovvero successivamente a questo riquadro dovremmo impostare le dimensioni del nostro disco fisso da dedicare, se selezioniamo Archiviazione a espansione dinamica, in caso di superamento della soia di memoria di massa dedicata, la memoria verrà espansa il necessario automaticamente. Se invece selezioneremo Archiviazione a dimensione fissa, al superamento della memoria di massa da noi indicata, questa non si espanderà! A voi la scelta, di norma se non ce un valido motivo si consiglia la prima voce, Archiviazione a espansione dinamica.

VirtualBox: cos'è e come si usa

6. Nella finestra successiva potremo decidere se vogliamo creare il disco virtuale in una disco diverso da quello predefinito, ovvero C:, qui possiamo decidere come detto prima la dimensione del disco virtuale.

7. Dopo di che procediamo all’installazione del nostro sistema operativo che sia su supporto ottico o ISO.

8. Clicchiamo quindi fine.Ora il nostro operativo pronto per essere avviato.

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