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Formazione

Liberare spazio in modo smart!

Problemi di spazio a causa degli SSD di piccole dimensioni? Il nuovo Windows ha un comodo strumento per aiutarci a trovare i file inutili da eliminare e liberare spazio in modo smart!

Windows 11 ha portato decine di nuove funzionalità e di aggiornamenti in termini di strumenti e sistemi per la gestione delle risorse in un computer.

Diverse nuove caratteristiche del sistema operativo sono sotto gli occhi di tutti, anche degli utenti meno attenti, ma alcune delle novità più succose sono nascoste dietro schermate e liste di opzioni. Uno degli strumenti più interessanti è chiamato Consigli per la pulizia e non è altro che una versione molto avanzata del vecchio Pulizia disco. Cominciamo a liberare spazio in modo smart, vediamo come!

Indice

Ordine e pulizia

Tenere in ordine lo spazio di archiviazione di un computer è una pratica di grande importanza per evitare di dover ricorrere spesso all’assistenza specializzata. Al giorno d’oggi, nonostante dischi meccanici e dischi allo stato solido siano di grandi dimensioni, non è impossibile trovarsi con troppo poco spazio per poter utilizzare una macchina nella maniera corretta.

Peggiore ancora è l’ipotetica situazione in cui l’assenza di spazio su disco impedisce l’installazione di un aggiornamento importante o il corretto utilizzo di un programma. I file presenti all’interno del disco di un computer, chiaramente, non sono tutti uguali. Molti file vengono generati temporaneamente dalle applicazioni per poter semplificare l’esecuzione di alcuni compiti e non sempre vengono cancellati a compito finito.

Questi “file temporanei” spesso e volentieri sono la motivazione per cui, con il passare del tempo, gli hard disk si riempiono inesorabilmente; imparare a gestire questo genere di file è di importanza capitale per la manutenzione di un PC. Una nota: la rimozione dei file temporanei non provoca problemi all’utilizzo del computer, eccezione fatta per i file relativi a Windows Update (che possono sempre servire per fare un roll back alla precedente versione del sistema operativo). Un’altra abitudine molto importante è quella che riguarda la sistematica pulizia dei download.

La cartella in cui i browser salvano i file scaricati andrebbe periodicamente pulita per evitare quanto più possibile gli sprechi di spazio. Se a queste due problematiche aggiungiamo la cache del browser o quella delle applicazioni legate ai servizi di streaming (Netflix e Spotify su tutte) arriviamo molto rapidamente a una conclusione: uno strumento che aiuti l’utente a gestire tutti questi file non indispensabili è particolarmente gradito così da liberare spazio in modo smart.

I consigli di Microsoft

Il programma Consigli per la pulizia analizza in maniera smart il contenuto del disco rigido (o dei dischi rigidi in configurazioni particolari) per capire cosa si può togliere e cosa no. Per attivarlo è necessario navigare un po’ all’interno delle Impostazioni del sistema: una volta aperto lo strumento, i file del disco selezionato vengono divisi in base a categorie come “file temporanei”, “file inutilizzati”, “file sincronizzati con il cloud” “applicazioni inutilizzate”. Ogni categoria contiene una lista di file a essa associati che è possibile selezionare o deselezionare singolarmente.

Altri strumenti per la pulizia

Consigli per la pulizia è senza dubbio un passo avanti considerevole rispetto al passato, tuttavia potrebbe non essere abbastanza, vista la sua natura conservativa. A differenza dello strumento di Microsoft, soluzioni come BleachBit possono vantare un sistema di pulizia più approfondito che permette di eliminare più dati e più in profondità. Questi tipi di soluzione sono interessanti per chi tiene in particolare considerazione la segretezza dei dati.

strumento pulizia
Bleachbit

Sempre BleachBit, per esempio, dispone anche di un sistema di cancellazione sicura che rende irrecuperabili i dati cancellati. Non mancano anche soluzioni per smanettoni estremi, come CleanerML, incluso in BleachBit, un linguaggio di markup per chiunque voglia programmare un sistema di pulizia personale da adattare alle esigenze dei propri sistemi.

Recuperiamo Megabyte con il tool di Microsoft

tool microsoft 1
1. Apriamo le Impostazioni di Windows 11 utilizzando la scorciatoia da tastiera Win + i o facciamo clic sul pulsante a forma di ingranaggio all’interno del menu Start del sistema operativo della casa di Redmond.
tool microsoft 2
2. Assicuriamoci di essere all’interno della schermata Sistema e cerchiamo, nella parte destra dello schermo, la voce Archiviazione per farci poi clic sopra.
tool microsoft 3
3. Lasciamo che il computer analizzi la composizione del nostro disco rigido per qualche minuto. Scorriamo verso il basso per trovare, sotto la categoria Gestione archiviazione, la voce Consigli per la pulizia.
tool microsoft 4
4. Ogni categoria avrà i file di cui il sistema consiglia l’eliminazione. Per farlo basta applicare il segno di spunta al fianco dei vari file e fare poi clic sul pulsante Pulisci.

Mappiamo lo spazio occupato

Possiamo capire al volo cosa occupa il nostro disco fisso e fare pulizia con WinDirStat, che funziona anche con le versioni precedenti di Windows.

windir
Windir per mappare lo spazio.

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Applicazioni, Formazione

Videoregistrare con il pc

Con un programma come FlashBack Express che consente di videoregistrare qualsiasi fonte video e audio trasmessa in streaming sullo schermo del nostro computer.

I servizi di streaming stanno spopolando in Rete: gratuiti o a pagamento, con una semplice connessione Internet permettono agli utenti di vedere tutto quello che desiderano. Possiamo trovare qualsiasi cosa: eventi sportivi in diretta, film usciti in contemporanea con le sale cinematografiche, imperdibili serie TV, documentari o corsi online sulle più importanti piattaforme di e-learning.

C’è un ma: non sempre viene data all’utente la possibilità di scaricare tutti i contenuti che desidera oppure vengono resi disponibili per un periodo limitato. A questo proposito, può essere interessante salvare i filmati che ci interessano: per farlo dobbiamo trasformare il nostro PC in un moderno videoregistratore, ossia in uno “screen recorder”.

Indice

Videoregistra tutto

In Rete sono disponibili diversi software gratuiti che permettono di “catturare” qualsiasi contenuto che venga riprodotto sullo schermo del nostro computer. Tra i tanti, uno dei più apprezzati è FlashBack Express (www.flashbackrecorder. com/it/express/), uno strumento disponibile in formato gratuito (ma anche nella versione Pro a pagamento) che permette di videoregistrare filmati dallo schermo, dalla webcam (come Skype) e qualsiasi suono provenga dal desktop (la nostra voce direttamente dal microfono del PC, per esempio).

Non solo: questo software offre delle funzioni specifiche che permettono di trasformare i filmati nei formati più utilizzati come MPEG4, WMV e AVI.
Oltre a videoregistrare qualsiasi attività video presente sul nostro schermo in diversi formati, FlashBack Express mette a disposizione dell’utente anche delle funzioni di editing per aggiungere del testo, immagini e suoni, utili peri creare qualsiasi tipo di guida, tutorial o presentazione.
Nel tutorial che troviamo qui a fianco spieghiamo come usare il programma e quali impostazioni selezionare.

Migliorare le performance di riproduzione con Flashback Express

Le prestazioni di FlashBack Express o di un qualsiasi programma di cattura-schermo dipendono sostanzialmente dal PC che abbiamo a disposizione. Per migliorare le performance nelle fasi di registrazione ed elaborazione possiamo però modificare alcune impostazioni.
È importante liberare la memoria del nostro PC: per farlo, dobbiamo limitare il numero dei programmi all’avvio.

Un altro trucco è quello di disattivare lo screensaver, senza dimenticare l’ottimizzazione delle impostazioni energetiche. Per nostra fortuna FlashBack Express dispone di una funzione specifica per migliorare la gestione delle risorse hardware. Nel menu Varie troviamo l’opzione Mantieni il PC attivo e disattiva gli screensaver durante la registrazione: in questo modo non siamo costretti ad attivare/disattivare manualmente questa funzione direttamente da Windows, lo farà automaticamente per noi Flashback Express.

Come videoregistrare su pc con Flashback Express

videoregistra flashback
1 Scarichiamo il programma da www.flashbackrecorder.com/it/express/ dalla voce evidenziata in figura. Clicchiamo due volte sul file bbfbex5_ita.exe, scegliamo Avanti e completiamo l’installazione. Spuntiamo Esegui per avviare il programma.
videoregistra 2 flashback recorder
2 Alla voce Area scegliamo A schermo intero e spuntiamo (se già non lo è) la casella Suoni del PC. A questo punto dobbiamo selezionare la scheda audio e regolare il volume: se disponiamo di driver ASIO (driver professionali usati da chi crea musica) vedremo l’apposita voce, da spuntare.
videoregistra 3 flashback recorder
3 Clicchiamo in alto su Impostazioni e poi, nel menu di sinistra, su Modalità di registrazione/prestazioni (o alla voce Video se il nostro PC non ha una scheda video dedicata). Attiviamo la voce evidenziata in figura, spostiamo il cursore Qualità su Max e indichiamo 25 nel campo Fotogrammi al secondo.
scelta rapida
4 Selezionando la voce Tasti di scelta rapida possiamo avviare, interrompere o sospendere una registrazione senza toccare il mouse. Nel menu Desktop spuntando tutte le opzioni disponibili possiamo avere uno schermo pulito.
flashback recorder
5 Se vogliamo catturare un video, andiamo sul servizio di streaming che ci interessa. Torniamo poi su FlashBack Express e in Impostazioni > Varie togliamo la spunta a Mostra il conto alla rovescia 3-2-1… e mettiamola a Mantieni il PC attivo… Clicchiamo OK e poi Registra.
flashback recorder
6 Per stoppare clicchiamo il pulsante rosso: nella finestra che appare, premendo Salva il file viene salvato nel formato .fbr. Per rivederlo dobbiamo invece selezionare Riproduci. Si aprirà il player integrato dal quale, andando in File > Esporta, potremo salvare il video esportandolo nei formati più comuni.

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Formazione

Excel: inseriamo i caratteri più strani

Una funzione di Excel ci permette di “scrivere” i caratteri all’interno delle celle a partire dai codici UNI, utilissimi per i caratteri che non ci sono sulla tastiera.

Se si deve scrivere un carattere ma questo non è presente sulla tastiera, come si fa?

La soluzione più semplice, ma anche la più scomoda, sarebbe quella di copiare il simbolo da qualche parte per poi incollarlo all’interno di una cella di Excel.

Questo metodo ha però due controindicazioni: prima di tutto non tutti i caratteri sono semplici da trovare su Internet, poi in Excel alcuni caratteri hanno funzioni particolari usate nella sintassi delle formule.

Per rendere questi ultimi semplici caratteri e non operatori è necessario sfruttare in maniera intelligente una particolare funzione del programma.

Parliamo di CARATT.UNI, una funzione che ha il compito di mostrare a schermo il simbolo tipografico associato a un particolare numero della codifica Unicode, andando a risolvere problemi anche molto diversi tra loro nell’utilizzo quotidiano di Excel.

Come funziona?

CARATT.UNI è una funzione che ha un compito specifico: restituire il carattere Unicode corrispondente al valore numerico che si specifica all’interno della formula.

Questa è una delle funzioni centrali di Excel e si appoggia sul sistema di codifica Unicode. Si tratta di uno schema standard che assegna a ogni carattere uno specifico simbolo tipografico.

Il bello di Unicode è il suo funzionare in maniera indipendente dalla lingua, dalla piattaforma informatica e dalla tipologia di programma utilizzato.

Inoltre comprende tutti i caratteri, inclusi quelli che non fanno parte del nostro set nazionale o quelli “impossibili” come la famigerata tilde ( ̃ ) o il poco noto backtick ( ` ).

All’interno dello standard Unicode, oltre a tutte le lettere che vengono utilizzate solitamente per l’alfabeto occidentale, troviamo anche quello arabo, il cirillico, il greco, il mondo degli ideogrammi orientali, l’alfabeto tailandese e anche diversi simboli appartenenti a lingue morte come il gotico, il runico, il cuneiforme o l’antico italico.

Attraverso CARATT.UNI, in sostanza, è anche possibile scrivere in lingue o utilizzare simboli che non si potrebbero recuperare in maniera immediata dalla tastiera o da Internet.

Al momento la codifica Unicode, arrivata alla quattordicesima versione, include 144.697 caratteri.

Quando usiamo CARATT.UNI?

La funzione CARATT.UNI in Excel, oltre a far comparire a schermo simboli provenienti dai contesti più disparati, può essere utilizzata in maniera molto intelligente per bypassare i caratteri jolly.

I simboli ?, * e ̃, infatti, vengono interpretati dalla sintassi delle formule come degli input per particolari funzioni di ricerca avanzate.

Questo significa che, se non si vogliono richiamare le funzioni associate a tali simboli, usare CARATT.UNI è il modo migliore per visualizzare a schermo i caratteri tipografici.

La funzione in questione possiede un’unica variabile e questa sua semplicità ne rende molto facile la concatenazione di più istanze; per poterlo fare sarà semplicemente necessario utilizzare la &, che sappiamo essere l’operatore di giunzione delle stringhe.

In questa maniera un utente può digitare intere parole richiamando a schermo i caratteri associati a particolari decimali dello standard Unicode.

C’è un elemento a cui bisogna fare attenzione per utilizzare correttamente questo strumento: i decimali.

Il valore a cui bisogna guardare quando si cerca una tabella Unicode è il decimale legato alla codifica UTF-8 (Unico-de Transformation Format, 8 bit) e nient’altro; inserire il valore esadecimale genererà soltanto confusione.

Come usare CARATT.UNI in un foglio excel?

  1. Il nostro obiettivo sarà scrivere la parola CIAO utilizzando soltanto CARATT.UNI. Facciamo clic sulla cella nella quale vogliamo scrivere e clicchiamo il pulsante FX a sinistra della barra della formula.
caratt.uni

2. All’interno del campo Cerca una funzione digitiamo la parola CARATT. Ora facciamo clic su CARATT.UNI all’interno del campo Selezionare una funzione e poi facciamo clic su OK.

formula

3. All’interno del campo compilabile Num sarà necessario inserire il decimale del carattere che desideriamo codificato in UTF-8. In questo caso la C corrisponde al numero 67.

numero carattere

4. Facciamo clic sulla barra della formula e posizioniamoci alla fine di ciò che abbiamo scritto. Premiamo una volta la barra spaziatrice e poi inseriamo una e commerciale (&). Ora potremo scrivere il resto della funzione.

caratt.uni


5. Facciamo copia e incolla sulla funzione CARATT.UNI e modifichiamo il valore tra parentesi con i decimali corrispondenti alle lettere I (73), A (65), e O (79). Tra una lettera e l’altra ricordiamo di inserire le & per collegare le varie parti della funzione.

caratteri

6. Una volta terminata la funzione da scrivere, premiamo Invio per vedere il risultato all’interno della cella. Ciò che avremo scritto sarà a tutti gli effetti indistinguibile dal testo, se non osservando la barra della funzione.

Scritta finale con formula

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Internet

Come trovare la password Wi-Fi su Windows 11

Come trovare la password Wi-Fi su Windows 11. Impossibile accedere alla propria rete domestica? Niente paura!


La password Wi-Fi è una delle chiavi di accesso che più ci si dimentica facilmente.

Tutta “colpa” dell’opzione che consente di memorizzare in automatico le credenziali associate alla rete Internet di casa dopo il primo collegamento, tanto sul computer quanto su smartphone e tutti gli altri dispositivi mobili.

A complicare ulteriormente le cose ci si è messo pure il tasto WPS (Wi-Fi Protected Setup) presente nella stragrande maggioranza dei router in commercio: è sufficiente premerlo per connettere in automatico il dispositivo desiderato alla rete Wi-Fi domestica, senza la necessità di digitare (e dunque ricordare) la parola chiave.

Ci sono però alcune situazioni in cui conoscere la password Wi-Fi è ancora importante. Ad esempio quando si riceve la visita di un amico o un parente a casa e una delle prime richieste è appunto la password Wi-Fi del router.

Oppure quando si acquista una nuova Smart TV e la si deve configurare per la prima volta, senza disporre dell’utile funzione offerta dal pulsante WPS.

Ma ora, scopriamo insieme come trovare la password Wi-Fi dimenticata.

Scopri la password Wi-Fi tramite Impostazioni

impostazioni Windows 11

Uno dei metodi più intuitivi per recuperare la password su Windows 11 prevede l’utilizzo delle Impostazioni e della scheda Rete e Internet.

Ecco nel dettaglio la procedura:

1.Fai clic sul menu Start (icona con il logo Microsoft) e nella finestra che si apre, seleziona Impostazioni (icona a forma di ingranaggio). Per aprire le Impostazioni di Windows 11 puoi anche usare la scorciatoia da tastiera Win + I.

2.Nella finestra Impostazioni seleziona dal menu laterale a sinistra la scheda Rete e Internet.

3.Nella nuova schermata visualizzata clicca sulla scheda Impostazioni di rete avanzate, ultima opzione in fondo.

4.Ora individua l’intestazione Impostazioni correlate e fai clic su Più opzioni per la scheda di rete.

5.Pochi istanti dopo si aprirà la nuova finestra Connessioni di rete. A questo punto sposta il cursore del mouse in corrispondenza della tua rete Wi-Fi, fai clic destro e, dal menu a tendina che si apre, seleziona la voce evidenziata in grassetto Stato.

6.Nella finestra Stato di Wi-Fi fai clic sul pulsante Proprietà wireless.

7.La nuova schermata mostra in automatico le informazioni correlate al tab Connessione. Per vedere invece la password Wi-Fi occorre selezionare il tab Sicurezza.

8.Adesso non ti resta che fare clic sul quadratino accanto a Mostra caratteri per visualizzare la password Wi-Fi del router.

Ora che hai trovato la password puoi connettere un altro dispositivo alla rete Internet o condividerla al tuo ospite.

E se per la prossima volta non vuoi ripetere l’intera procedura, dovendo accendere il computer e ricordare tutti i passaggi elencati qui sopra, la soluzione migliore è copiare la chiave di sicurezza della tua rete e conservarla in un luogo sicuro.

Volendo puoi salvarla sulla rubrica del telefono, assegnandole un nome fittizio.

Password Wi-Fi in chiaro tramite PowerShel

PowerShel

Un altro metodo per vedere la password della tua rete Wi-Fi prevede l’utilizzo di PowerShell, la shell avanzata disponibile su tutti i PC con a bordo il sistema operativo Windows, e l’inserimento di una riga di comando.

Rispetto alla soluzione precedente richiede meno passaggi, ma per chi ha poca dimestichezza con i comandi avanzati di Windows è preferibile sfruttare la procedura di sopra, essendo più intuitiva per la maggior parte degli utenti comuni.

Ecco quali sono i passaggi da seguire:

1.Fai clic destro sul menu Start (icona del logo Microsoft) e, dal menu a tendina che si apre, seleziona la voce Terminale Windows (Admin).

2.Nella finestra Controllo dell’account utente, alla domanda “Vuoi consentire a questa app di apportare modifiche al dispositivo?” seleziona il pulsante Sì.

3.Ora che hai aperto la finestra PowerShell, digita la seguente riga di comando e premi Invio sulla tastiera del computer:

netsh wlan show profiles

4.Fatto questo, digita la seguente riga di comando (in sostituzione di Wi-Fi Profile dovrai inserire il nome della rete Wi-FI per cui intendi trovare la password) e premi di nuovo Invio della tastiera:

netsh wlan show profile name=”WiFi-Profile” key=clear

5.Individua adesso l’intestazione Impostazioni sicurezza: la password Wi-Fi del router di casa è mostrata accanto alla voce Contenuto chiave.

Una volta che hai individuato la password vale lo stesso discorso fatto in precedenza.

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Creative

Photofiltre: Il clone di Photoshop

Photofiltre lo usi per creare progetti grafici professionali sfruttando le potenzialità dei livelli.

PSD è l’acronimo di Photoshop Document e indica i file realizzati solitamente con Photoshop. La caratteristica di questo programma di casa Adobe è la possibilità di lavorare un progetto grafico su più piani, detti appunto livelli, destinando ognuno di essi a un aspetto dell’elaborazione grafica digitale (saturazione, maschere di livello, effetti, luminosità, ecc.).

Una volta terminato un progetto grafico è facile andare a rielaborare solo un aspetto, selezionando il livello corrispondente e operando solo sudi esso. Photoshop è il programma top che ogni professionista utilizza, ma in Rete si trovano anche programmi compatibili, sia a pagamento che gratuiti, che offrono funzionalità simili, anche se in minor numero.

Indice

Alla ricerca dei PSD

La digital art ci ha abituati a lavori di grande bellezza e se non siamo illustratori o grafici provetti, creare un file artistico o anche professionale di qualità può essere molto complicato. Per farlo bisogna avere un programma di grafica che permetta di lavorare con i livelli.

Il programma per eccellenza è ovviamente Photoshop, ma come sappiamo è un software professionale e costoso, non adatto a chi si cimenti per diletto con la grafica. Ma esistono delle alternative, e quella di cui parleremo in questa guida è Photofiltre, un software snello che ci permette di realizzare progetti di grande effetto.

Editing grafico freeware

Photofiltre è un programma che soddisfa le aspettative di chi voglia giocare con le immagini e realizzare progetti di qualità, lavorando con i livelli. Il programma è in inglese, ma è possibile scaricare la traduzione in italiano, ed è gratuito, cosa non da poco conto. Dopo averlo installato, è possibile creare progetti grafici creando diversi livelli, gestibili grazie agli strumenti che il programma offre.

In questa guida prenderemo una nostra foto e la scontorneremo; quindi, cercheremo una bella immagine per lo sfondo e la uniremo alla nostra fotografia su un nuovo livello usando Photofiltre. Sarà un gioco da ragazzi applicare effetti particolari ai livelli e creare un progetto originale.

Photofiltre non parla italiano

Dopo aver installato Photofiltre dobbiamo aggiungere il pacchetto per la lingua italiana. Ecco come fare.

photofiltre download
1. Procuriamoci il programma: Il software è presente sul nostro supporto o si può scaricare da qui. La pagina di download del software propone sia la versione freeware che quella commerciale. Dalla sezione Freeware Version (32-bit), scarichiamo Photofiltre7, che gestisce anche i livelli. Clicchiamo sul link e poi su Photofiltre 7.2.1 portable version.
photofiltre zip
2. Apriamo gli archivi software e traduzione: Scompattiamo il file compresso sul desktop per creare una cartella dove andremo a copiare successivamente il pacchetto contenente i file che permettono di tradurre il software in lingua italiana. Preleviamo dal nostro supporto l’archivio StudioIT.zip (o scarichiamolo sempre da qui) e scompattiamolo sul desktop.
photofiltre ita
3. Concludiamo la procedura di attivazione della lingua: All’interno della cartella troveremo il file StudioIT.plg. Non ci resta che copiare tale file (Ctrl + C) e incollarlo (Ctrl + V) all’interno della cartella oppure trascinarlo se si usa Winrar ad esempio, dove si trova il file eseguibile del software Photofiltre7. Al termine di questa procedura, cancelliamo il file StudioEN.plg (si riferisce alla lingua inglese) per attivare la sola lingua italiana.

Sembra quasi Photoshop

L’interfaccia di PhotoFiltre è molto simile a quella messa a disposizione dal programma di casa Adobe. Andiamo a curiosare tra le sue opzioni per scoprire tutti gli strumenti che il software ci mette a disposizione.

editing example
editing indice

Partiamo con il progetto!

Cerchiamo un’immagine da usare come sfondo a una nostra creazione. Apriamo anche la fotografia che vogliamo aggiungere allo sfondo e mettiamoci a lavorare sui due livelli per ottimizzare il risultato.

editing freepik
1. Alla ricerca della giusta immagine: Sfruttiamo le risorse gratuite che si trovano in Rete e cerchiamo su un sito di immagini. Nell’esempio abbiamo usato il sito Freepick, una risorsa preziosa per cercare e scaricare materiale grafico anche gratuito. Con i filtri decidiamo il formato, il tipo e il soggetto. Una volta trovata l’immagine, scarichiamola.
licenza freepik
2. Occhio alla licenza d’uso: Su Freepick, così come negli altri siti, troviamo immagini commerciali o libere ma con obbligo di attribuzione. Quando scarichiamo l’immagine, leggiamo il tipo di licenza di cui è fornita. Non è solo una questione di legalità, ma anche di rispetto per il lavoro altrui. In questo caso, scriviamo image: Freepick.com.
apri file photofiltre
3. Apriamo il materiale scaricato: Apriamo l’immagine con Photofiltre. Possiamo notare che a sinistra dell’immagine abbiamo una miniatura con scritto Sfondo. Questo è il nostro primo livello. Apriamo adesso anche la fotografia che vogliamo aggiungere. Per farlo è necessario scontornarla e poi la inseriremo sullo sfondo scelto.
scontorna immagine
4. Scontornare un’immagine: Per scontornare con Photofiltre, andiamo sul pannello degli strumenti e clicchiamo sulla freccia di selezione. In basso si apre una sezione che ci fa scegliere che tipo di selezione. Clicchiamo sul poligono e iniziamo a scontornare la figura. Più punti inseriremo (clic), migliore sarà la selezione.

Eliminiamo lo sfondo!

cancella sfondo
5. Selezioniamo e cancelliamo lo sfondo: Per eliminare lo sfondo della nostra foto, ora che abbiamo selezionato l’immagine che ci interessa mantenere, clicchiamo in alto su Selezione e poi su Inverti Selezione. In questo modo la selezione si sposta sugli elementi che sono da eliminare. Clicchiamo su Canc e il gioco è fatto.
unire immagini
6. Uniamo le due immagini: Per unire la nostra foto e l’immagine, clicchiamo sull’immagine colorata e poi in alto su Selezione e Seleziona tutto. Ctrl + C per copiare. Andiamo ad attivare la nostra fotografia e incolliamo con Ctrl + V. A sinistra vediamo i due livelli, con la nostra foto come Sfondo e l’altra come Livello1.

Aggiungiamo testi ed effetti!

È tempo di dedicarci all’applicazione di qualche effetto e magari, perché no, anche all’aggiunta di un testo alla nostra immagine con Photofiltre.

trasparenza
1. Applichiamo una trasparenza: Visto così può sembrare fallimentare, ma con un po’ di pazienza vedremo il risultato finale. Assicuriamoci che il Livello1 sia attivo, clicchiamo su Gestione livelli e applichiamo una trasparenza per far uscire il livello sottostante. A destra abbiamo la sezione Livello con il menu a tendina. Selezioniamo 60.
miscela livelli
2. Misceliamo i livelli: Adesso apriamo il menu a tendina Miscelazione livelli e selezioniamo la modalità che preferiamo, nell’esempio in foto la modalità è Diminuzione. L’effetto è proprio simpatico, ma possiamo fare anche qualche altra cosa, come per esempio aggiungere un testo.
aggiungi testo
3. Il testo va su nuovo livello: Per aggiungere un testo, clicchiamo sulla T in alto, sulla barra degli strumenti, si apre una finestra. Il testo va scritto in tale finestra, scegliendo il carattere e la formattazione. Una volta fatto questo, clicchiamo Effetti per definire meglio lo stile e la “forma” del blocco di testo.
effetti testo
4. Gli effetti di testo: Nella scheda degli effetti possiamo dare un’ombreggiatura, decidendone anche il colore e, soprattutto, definire la spaziatura tra le lettere e le righe. Nel primo caso modifichiamo Spaziatura X, mentre per lo spazio tra una riga e l’altra, modifichiamo Spaziatura Y.

Applichiamo effetti luce!

effetti ritocco
5. Luminosità, contrasto, saturazione: L’ultimo ritocco lo diamo sistemando saturazione, contrasto e luminosità del Livello1 per renderlo più vivace. Per farlo, clicchiamo una volta sul livello per attivarlo e poi agiamo sui comandi veloci che si trovano sulla barra dei filtri. Quando siamo soddisfatti, salviamo il lavoro.
formato photofiltre
6. I formati di Photofiltre: Photofiltre ci permette di salvare il lavoro in diversi formati. Conviene sempre fare una copia nel formato originale .pfi, che mantiene i livelli e la possibilità di apportare modifiche in futuro. I formati supportati sono quelli più comuni. Il comando Salva in permette di scegliere la cartella di salvataggio.

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Sistemi

Creare un sistema dual boot

Creare un sistema dual boot, cioè installare due sistemi operativi sullo stesso Pc, e scegliere quale avviare.

Creare e configurare un sistema dual boot, che ospita cioè due diversi sistemi operativi capaci di convivere fianco a fianco sullo stesso disco (sia pure in partizioni separate) è oggi molto più semplice rispetto a qualche anno fa; basta procedere con un po’ di attenzione: vediamo, per esempio, come aggiungere a una macchina Windows un’installazione di Ubuntu Linux.

Ubuntu

In primo luogo, dopo aver effettuato un provvidenziale backup di sistema per mettere al sicuro i propri dati, occorre scaricare l’ultima versione di Ubuntu sotto forma di file Iso, seguendo il link (figura A) e facendo clic sul pulsante Download.

ubuntu
Figura A

Una volta scaricata l’immagine binaria, si può decidere di installarla su una chiavetta Usb Flash per poi avviarla direttamente. Per farlo si consiglia installare Balena Etcher (www.balena.io/etcher) (figura B), quindi fare clic su Flash from file, scegliere il file Iso di Ubuntu scaricato, indicare la chiavetta Usb all’opzione Select target e avviare il processo facendo clic sul pulsante Flash!

Figura B

Al termine dell’operazione riavviate il sistema, entrate nel Bios e selezionate l’opzione che consente di avviare Ubuntu da Usb. Nella nuova schermata, selezionate Install Ubuntu (figura C) e seguite le istruzioni.

ubuntu installazione
Figura C

Per prima cosa, scegliete le impostazioni di lingua e tastiera e, nella finestra Updates and other software, selezionate il tipo di installazione Normal e l’opzione Install third-party software graphics and Wi-Fi hardware and additional media formats (figura D), quindi attivate l’opzione Configure Secure Boot, impostate la password e proseguite.

Figura D

Nella pagina di installazione Ubuntu selezionate Install Ubuntu alongside Windows Boot Manager (figura E) per impostare il doppio avvio, decidete quanto spazio riservare ai due sistemi e fate clic su Install Now per proseguire. I passi successivi permettono di impostare l’ora in base alla propria area geografica, quindi nome utente, l’host e la password. Al termine, riavviate il Pc e scollegate la chiavetta Usb.

Figura E

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Portatili e convertibili

PC portatili e convertibili. Non solo hardware, il focus per le nuove macchine è sui servizi. Primo fra tutti, la collaborazione multi-device.

Huawei

Huawei Matebook 16

Huawei Matebook 16 è il notebook della casa cinese che vuole essere la colonna portante della tecnologia Super Device, dove più dispositivi diversi comunicano tra loro e condividono hardware e software.

Collegando uno smartphone o un tablet, per esempio, si potrà utilizzare la tastiera e il touchpad del notebook per il loro controllo; i display possono essere configurati in modalità mirror o estesa, replicando il contenuto sull’uno o sull’altro dispositivo oppure per estendere il desktop.

Più banalmente, si possono condividere file, scambiare dati o lanciare app da un dispositivo all’altro, il tutto in modalità totalmente wireless.

Altro esempio, un tablet può essere usato come schermo aggiuntivo per un portatile; le possibilità sono numerose e tutte tese a facilitare la vita all’utente che lavora con più dispositivi, per uso personale o professionale.

Il Matebook 16 ha un design recente di moda, quello che prevede un display da 16 pollici. È di tipo FullView, con bordi estremamente ridotti e presenta una risoluzione di 2.520 x 1.680 pixel. Un valore particolare dovuto al fatto che il rapporto d’aspetto è di 3:2, molto valido per le attività professionali.

Il pannello è precalibrato in fabbrica e offre il 100% della gamma cromatica sRgb. Il telaio del Matebook 16 è in metallo e il peso complessivo è di 2 kg.

Come processore è disponibile un AMD Ry-zen 5 5600H oppure Ryzen 7 5800H, con 16 GB di memoria RAM e Ssd da 512 GB. La Gpu è quella integrata nel processore.

Notevole la capacità della batteria, 84 watt-ora; l’alimentatore è da 135 W ed è compatibile anche con gli smartphone Huawei.

Altri particolari sono il touchpad in vetro e il lettore di impronte digitali integrato nel tasto di accensione. Disponibile da metà marzo, il Matebook 16 costa 1.119 euro nella versione con Ryzen 5 e 1.349 euro in quella con Ryzen 7.

Lenovo

ThinkPad X1 Extreme Gen5
ThinkPad X1 Extreme Gen5

Al Mobile World Congress Lenovo ha praticamente rinnovato tutta la gamma di portatili e convertibili, spaziando dalle workstation ai notebook gaming.

Uno dei più interessanti è senz’altro l’ultrasottile ThinkPad X1 Extreme Gen5, una macchina per professionisti davvero senza compromessi.

Il display è da 16 pollici a risoluzione 4K con refresh di 165 Hz, i processori sono Intel di dodicesima generazione di vario tipo, anche Core i9 serie H.

Può essere equipaggiato con Gpu Nvidia RTX dalla 3050 alla 3080. Supporta fino a 64 GB di memoria Ddr5 e due unità Ssd da 4 TB ognuna. I prezzi partono da 2.749 euro con disponibilità a giugno.

Rinnovata anche la classica ThinkPad T-Series, che comprende i modelli da 16 e 14 pollici, tutti con rapporto 16:10 e risoluzione fino a 4K.

La piattaforma hardware è basata su processori Intel di dodicesima generazione o AMD Ryzen serie 6000, con opzione rispettivamente per Gpu Nvidia MX500/RTX 2050 e Radeon 600M. La connettività diventa Wi-Fi 6E con possibilità di aggiungere il modem 4G.

I prezzi dei ThinkPad T16 partono da 1.399 euro, mentre i T14 e T14s partono da 1.399 e 1.599 rispettivamente, sia per le versioni Intel sia AMD.

Tra le workstation vere e proprie segnaliamo le ThinkPad P16s e P14s, sempre basate sull’ultima architettura Intel e su Gpu Nvidia T550 con driver certificati per l’uso professionale.

I prezzi partono rispettivamente da 1.549 e 1.529 sempre con disponibilità ad aprile.

ThinkPad P16s
ThinkPad P16s

Spicca poi il primo notebook Lenovo con processore ARM e sistema Windows, il ThinkPad X13s.

È basato sul SoC Qualcomm Snapdragon 8CX Gen3 sul quale gira Windows 11 versione ARM, è molto leggero (1 kg) e totalmente privo di ventole.

L’autonomia raggiunge, secondo Lenovo, le 28 ore ed è integrato un modem 5G. Un portatile all’insegna dell’”Always connected” dunque, disponibile da maggio con un prezzo di partenza di 1.399 euro.

Per quanto riguarda i notebook business più economici ci sono i Thinkbook 13S Gen4, caratterizzati da un telaio tutto in alluminio e da un prezzo base di 749 euro.

Viene specificato il peso, che è di 1,25 kg. Utilizzano sempre processori Intel Alder Lake di ultima generazione (fino a Core i7) e prevedono fino a 32 GB di RAM e Ssd fino a 1 TB.

Il display da 13” è disponibile anche con risoluzione 2,5K. Di caratteristiche simili è il convertibile Thinkbook 14s Yoga Gen2, basato però su display Full Hd da 14” e capace di sfruttare due unità Ssd interne. In questo caso il peso sale a 1,5 kg. I prezzi partiranno da 899 euro, con disponibilità a giugno. Entrambi i Thinkbook sono dotati di porte Thunderbolt 4 e uscita video Hdmi 2.0.

Per quanto riguarda invece il mercato consumer, spicca il notebook da gioco Lenovo Ideapad Gaming 3, disponibile con processori Intel Alder Lake o AMD Ryzen 6000.

Esiste in due versioni con display da 15 e 16 pollici, entrambe con refresh a 165 Hz.

I modelli Intel sono basati su Gpu Nvidia RTX 3060 o Intel Arc, mentre quelli AMD sulla Gpu integrata del processore Ryzen 7 6800H oppure su una Nvidia RTX 3050. Il peso è intorno ai 2,5 kg.

La disponibilità è prevista per maggio/giugno, i modelli da 15 pollici avranno un prezzo base di 999 euro e quelli da 16 pollici invece 1.099 euro, indifferentemente per le versioni Intel e AMD.

Interessanti anche i convertibili Ideapad Flex 5, ancora una volta con piattaforma Intel o AMD a scelta e display variabile tra 14 e 16 pollici.

La prima versione è certamente più comoda per l’uso come tablet, ha prezzi a partire da 499 euro con Cpu Intel (disponibile a giugno) e 549 euro con AMD (disponibile a maggio).

I modelli da 16 pollici partono invece da 699 euro. Esistono anche le versioni Chromebook, con prezzo base di 449 euro.

Segnaliamo infine l’Ideapad Duet 5i con schermo da 12” e tastiera staccabile, in pratica un 2-in-1 con sistema Windows 11, al momento senza indicazioni di prezzo.

Samsung

Samsung Galaxy Book2 Pro
Samsung Galaxy Book2 Pro

I portatili ufficialmente annunciati da Samsung al Mobile World Congress sono due, entrambi di fascia professionale.

Sono compatibili con la tecnologia Galaxy Book Experience, che permette il link con altri dispositivi come smartphone o tablet Samsung Galaxy per condividere file, usare periferiche come la tastiera e il touchpad, utilizzare app e gestire in generale gli altri dispositivi direttamente dal portatile.

Il primo modello, con fattore di forma tradizionale, è il Samsung Galaxy Book2 Pro, disponibile con schermo da 13,3 o 15,6 pollici. Sono basati sull’architettura Intel di dodicesima generazione con processori Alder Lake Core i5 o Core i7 ma peso e ingombri sono molto diversi.

Il modello da 13,3” ferma la bilancia su 870 grammi, mentre il 15,6” pesa 1,1 kg ma in compenso può avere anche una Gpu Intel Arc, oltre a quella integrata nel processore.

Per entrambi il display è in tecnologia Amoled con risoluzione di 1.920 x 1.080 pixel. La memoria arriva fino a 32 GB e lo storage Ssd fino a 1 TB. I prezzi partiranno da 1.399 euro con disponibilità prevista nel mese di aprile.

Il Samsung Galaxy Book2 Pro 360 ha un design simile al modello standard ma è di tipo convertibile, con display che si ripiega sulla tastiera. Inoltre viene supportato il pennino di Samsung S-Pen. Anche in questo caso sono disponibili due dimensioni di display, 13,3” e 15,6”.

Il pannello però è diverso, si tratta di un Super Amoled da 500 nits di luminosità e risoluzione 1.920 x 1.080.

I processori sono sempre Intel Core i5 o i7 di dodicesima generazione, però in questo caso sono modelli a basso consumo. Come Gpu è disponibile esclusivamente quella integrata, anche nel modello da 15,6”.

Il resto delle caratteristiche è molto simile, ritroviamo l’interfaccia di rete Wi-Fi 6E, gli speaker Dolby Atmos e una porta Thunderbolt 4 a fianco delle canoniche Usb Type-C e Type-A (queste ultime solo sui Book2 Pro).

L’alimentatore è da 65 W e si collega via Usb; le batterie hanno una capacità di 63 Wh per i modelli da 13,3” e di 68 Wh per quelli da 15,6 pollici. I Galaxy Book2 Pro 360 avranno prezzi a partire da 1.499 euro, sempre con disponibilità ad aprile.

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Sicurezza informatica, Software

Excel: giù le mani dalle nostre tabelle

Non c’è niente di peggio che dare un foglio Excel in mano a colleghi o amici e vederlo tornare stravolto. Per fortuna possiamo proteggerlo con una password.

Lavorando spesso con Microsoft Excel sicuramente avremo anche documenti importan­ti, su cui abbiamo investito molto tempo per sistemare le formattazioni, l’aspetto e i dati contenuti all’interno. Se questo è un documento in qualche modo ”circolante”, ci sarà già capitato di veder­lo tornare indietro ”massa­crato” da qualcuno che ha provato a fare modifiche con scarso successo.

Se queste situazioni non ci sono nuove, la soluzione è facile e veloce: proteggere il file Excel, maga­ri utilizzando una password. Fortunatamente per poterlo fare non è necessario scari­care nuovi applicativi ma ba­sta sfruttare correttamente un preciso strumento inclu­so nel foglio di calcolo.

Indice

Protezione comoda

Microsoft Excel include un sistema di protezione dedi­cato a tutti quelli che voglio­no mettere al sicuro da mani troppo intraprendenti i file e i dati. Questo sistema ha il notevole vantaggio di esse­re ampiamente personaliz­zabile in base alle esigenze dell’utente. Ma soprattutto hail vantaggio di essere una funzionalità di base del pacchetto Office. Grazie a questa protezione è possibile scegliere agilmen­te se bloccare l’intero documento con una password o impedire soltanto la modifi­ca.

Excel proteggi tabelle

Un’altra interessante ca­ratteristica è la sua capacità di includere esclusivamente un foglio di lavoro invece che un altro, lasciando ampio spazio di manovra al proprie­tario del file per scegliere cosa può venir modificato da un utente esterno o meno.

excel proteggi password

Questa caratteristica è con­divisa con tutte le applica­zioni principali della suite Office ma soltanto in Excel raggiunge tali livelli di perso­nalizzazione. Le opzioni mes­se a disposizione dell’utente sono tali da permettere la ge­nerazione di diverse versioni del documento, ognuna con la possibilità di modificare un singolo parametro.

Il pac­chetto Office, a partire dalla sua versione 2016, utilizza un algoritmo crittografico AES a 256 bit per proteggere i file attraverso le password. Questo non significa che si tratti di un tipo di protezione ”ad alta sicurezza” (in fondo anche la password viaggia con il documento stesso), ma è più che sufficiente, nel­la normale vita da ufficio o casalinga, per segnalare agli altri utenti più “curiosi” che preferiamo che il file non sia modificato.

Perché farlo?

La procedura per proteggere un file Excel attraverso l’u­tilizzo del la crittografia e lo sblocco del file con una pas­sword è molto importante da conoscere se si utilizza Excel a un certo livello.

Questa funzione, infatti, non è tanto dedicata ai singoli utenti quanto alle organizza­zioni o alle aziende che utiliz­zano Excel come strumento per l’elaborazione dei dati. La password verrà richiesta all’utente nel momento stes­so in cui tenterà di aprire il file, sia con Excel che con un simile programma per la produzione e gestione dei fogli elettronici.

Il modo migliore per poter assicurare un alto livello di sicurezza a un file protetto da password è l’utilizzo di una chiave d’accesso robu­sta. Una password robusta si intende un codice alfanu­merico di minimo 8 carat­teri dove sono presenti let­tere maiuscole, minuscole, numeri e caratteri speciali (come _, $, !, per esempio) senza alcun tipo di associa­zione a parole realmente esi­stenti. Per assicurarsi che il file protetto sia quello origi­nale è possibile anche usare a proprio vantaggio un’altra delle funzioni di protezioni, ovvero una firma digitale. Questa firma, applicabile con un procedimento molto simile alla password, serve a garantire l’integrità della cartella di lavoro.

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Formazione

Da file PDF a Word in un attimo

Da file PDF a Word in un attimo. Hai necessità di trasformare un file pdf in Word ma non sai come fare? Non preoccuparti, ho io la soluzione.

Microsoft Word (Windows/macOS)

Il primo strumento che ti consiglio di adoperare per trasformare PDF in Word è proprio Word, funzionate sia su Windows che su macOS e parte integrante del pacchetto Office.

Per prima cosa bisogna avviare il programma, fai clic sul menu File in alto a sinistra, seleziona la voce Apri da quest’ultimo e apri il file PDF di tuo interesse.

Successivamente, fai clic sul pulsante OK, clicca nuovamente sul menu File, seleziona l’opzione Salva con nome da quest’ultimo e salva il documento scegliendo il formato DOC oppure DOCX.

Adobe Acrobat DC (Windows/macOS)

Adobe Acrobat D

Un altro metodo è Word Adoble. Collegati al sito Web del programma e fai clic sul pulsante Scarica Acrobat Reader.

A download ultimato, se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto e clicca sul pulsante  nella finestra mostrata sul desktop.

In seguito, attendi che il download dei componenti necessari per far funzionare il programma venga portato a termine, dopodiché premi sul pulsante Termina.

Se stai usando macOS, invece, apri il pacchetto .dmg ottenuto e fai doppio clic sul file .pkg presente nella finestra che compare.

In seguito, premi sul pulsante Continua per due volte di fila, immetti la password di amministrazione del Mac, fai clic sul pulsante Installa software e concludi il setup premendo sul pulsante Chiudi.

Una volta che visualizzi la finestra di Acrobat Reader DC sullo schermo, decidi se rendere il software il lettore predefinito per i PDF o meno, fai clic sul menu File in alto a sinistra, seleziona la voce Apri da quest’ultimo e indica il PDF da convertire in file Word.

Dopo aver aperto il PDF, seleziona la scheda Strumenti situata in alto, fai clic su Apri posto sotto la dicitura Esporta PDF, seleziona l’opzione Documento Microsoft Word (docx) oppure quella Documento Microsoft Word 97-2003 (doc) che trovi nel menu a tendina “Converti in” e premi sul tasto Esporta in Word.

Doxillion Document Converter (Windows/macOS)

Doxillion Document Converter

Per scaricare Doxillion Document Converter sul tuo computer, visita il relativo sito Internet e fai clic sul collegamento Scarica Doxillion convertitore di PDF e documenti per Windows/mac OS X presente in alto.

Se stai usando Windows, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che ti viene mostrata sul desktop, clicca , seleziona Accetto le condizioni di licenza, premi Avanti.

Se stai usando macOS e desideri trasformare PDF in Word Mac, estrai l’archivio .zip ottenuto, apri il pacchetto .dmg che si trova al suo interno e, clicca Accetto.

Trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni del Mac, fai clic destro sopra e seleziona Apri per due volte, per avviare il software andando ad aggirare le limitazioni imposte da Apple verso gli sviluppatori non certificata.

Ora che vedi la finestra di Doxillion Document Converter, clicca Aggiungi file che si trova in alto a sinistra e seleziona i file PDF da convertire.

Se hai necessità, puoi aggiungere anche un’intera cartella di file premendo sul pulsante Aggiungi cartella.

Dopo di che, seleziona Formato di output scegli tra .doc oppure .docx, clicca Impostazioni documento per apportare eventuali regolazioni al file finale e avvia la conversione cliccando Converti in basso a destra.

Per impostazione predefinita, i file di output vengono salvati nella stessa posizione dei file d’origine.

Per modificare questo comportamento, prima di avviare la conversione clicca Sfoglia cartella di output che trovi accanto alla dicitura Cartella di output e indica la posizione di destinazione.

Trasformare PDF in Word online

Online2PDF

Online2PDF

Il primo servizio online che ti consiglio di usare per trasformare PDF in Word agendo da Web è Online2PDF.

Si tratta di un eccellente soluzione online dedicata in maniera specifica alla modifica e alla conversione dei file in formato PDF.

È totalmente gratis, ma presenta delle restrizioni relative all’upload: non è possibile trattare più di 20 documenti in simultanea e non si può effettuare l’upload di file più grandi di 100 MB, 150 MB per gli upload multipli.

Inoltre, tutela la privacy degli utenti cancellando i file dai server dai suoi server dopo poche ore dall’upload.

Per usare Online2PDF, provvedi innanzitutto a collegarti alla home page del servizio, dopodiché premi Seleziona i file e seleziona i PDF interessati o li trascini.

Espandi il menu a tendina Converti in che si trova in basso e scegli, il formato Word 2007-2019 (.docx) oppure Word 2003 o precedenti (.doc).

Decidi poi se vuoi trasformare PDF in Word editabile gratis o meno tramite il menu a tendina dedicato alla funzione OCR che vedi comparire.

Se lo abiliti, puoi intervenire soltanto sulle prime 20 pagine del documento, devi selezionare anche la lingua e puoi decidere se attivare anche l’OCR avanzato.

In caso contrario, puoi agire sulle prime 100 pagine del file e devi spuntare la casella accanto alla voce Inserire pagine come immagini.

Per concludere, clicca Converti e attendi che la procedura venga portata a termine.

Il file sarà automaticamente scaricato sul tuo PC nella cartella predefinita del browser per i download.

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Applicazioni, Formazione, Hardware, Software

Tutto sulla Ram del nostro Pc

Vuoi sapere tutto sulla Ram del tuo Pc? Leggi questa guida.

Partiamo dal presupposto che tu non sappia bene cosa sia una memoria RAM e quale sia la sua funzione. Quindi, per capire come sapere la Ram del PC (tipo, quantità e banchi) è importante che tu conosca la sua funzione e dove questa si trovi all’interno del computer per poterla eventualmente sostituire.

Se possiedi già questa conoscenza di base e vorresti solo capire come utilizzare le funzioni di Windows 10 o un software che ti restituisca delle informazioni più dettagliate, puoi saltare il prossimo paragrafo introduttivo.

Qualora fossi interessato a comprendere il funzionamento della RAM, ti ricordo che quest’ultima è la sigla di Random Access Memory. Si tratta di una memoria volatile, ossia che conserva delle informazioni fino a quando viene fornita della corrente per mantenerla attiva. Cosa che non succede ad esempio ad un Hard Disk che conserva i dati anche a computer spento.

Conoscere il tipo di RAM del nostro PC: Windows 10

La memoria volatile in questione è installata sulla scheda madre del computer e sostituirla è davvero semplice. Prima di fare qualsiasi operazione, però, è bene che tu conosca la componente già installata all’interno e capisca quindi che cos’è la RAM del PC. Una volta identificata la scheda utilizzata, potresti pensare di cambiarla e magari aumentare la capacità a disposizione e le prestazioni del sistema.

A partire dai sistemi operativi di Windows 10 e 8.1, abbiamo la possibilità di ottenere delle informazioni relative alle prestazioni e all’utilizzo delle componenti attraverso lo strumento gestione attività. Nel tempo, questa funzione è stata ampliata così da offrire agli utenti la possibilità di monitorare l’attività del PC come quella della memoria RAM.

Gestione attività

Ram del nostro Pc

Come puoi notare dalla foto sopra stante, dal mio PC di lavoro ho potuto visualizzare con gestione attività delle informazioni generali sulla RAM. Infatti, nella gestione attività otterrai informazioni sull’utilizzo, sulla capacità, sul tipo e altri dettagli relativi alla memoria installata.

Per accedere a queste informazioni e allo strumento messo a disposizione da Windows 10, ti basterà cliccare sulla tastiera CTRL + ALT + CANC. A questo punto, nella nuova schermata ti basterà cliccare su Gestione Attività. Oppure, esiste una scorciatoia che aprirà immediatamente il tool. Questa consiste nel premere CTRL + SHIFT + ESC e non dovrai far altro, poi, che dirigerti sulla voce prestazioni/memoria.

Come sapere la RAM del PC: cambiare memoria?

Nella scelta di una nuova RAM dovresti tenere ben presente la CPU che utilizzerai, che essa sia Intel o un Ryzen di AMD di ultima generazione. La precisazione sulla generazione non è un caso perchè tra una famiglia di processori e l’altra ci sono delle differenze importanti.

cpu ram

Nei Ryzen, ad esempio, della prima generazione, basati su architettura zen, si potevano gestire (con alcuni problemi all’inizio) delle RAM DDR4 in dual channel fino a 2667 MHz. Un grande passo avanti è stato fatto con la generazione dei ryzen 3000 con una potenza maggiore, calore minore e migliore gestione delle RAM grazie ad un Infinity Fabric di seconda generazione.

Anche nei nuovi processori Ryzen di quinta generazione ci sono importantissimi novità riguardanti le frequenze alte e le memorie Dual Rank. Quindi, è importante che tu conosca le migliori ram per Ryzen in base alla generazione della CPU posseduta per assicurarti il massimo delle prestazioni possibili.

Come capire se la RAM è DDR3 o DDR4

Nella visualizzazione delle informazioni della RAM salta all’occhio una dicitura che riguarda il tipo di RAM utilizzata. Ebbene, non tutti conoscono le differenze tra memorie DDR3 e le più recenti DDR4. Quindi, se anche tu rientri tra questi utenti ti farà sicuramente piacere sapere in breve le loro caratteristiche.

ramd ddr3
ram ddr4

Le nuove memorie DDR4 presentano una minore latenza e minor consumo da parte del PC ed una frequenza di base maggiore rispetto alle vecchie schede DDR3. La parte più importante da sapere, però, è che una scheda madre può supportare solo una delle due tipologie perché le schede necessitano di un ingresso completamente differente.

Ma come faccio a capire che tipo di memoria posseggo? Ebbene, un suggerimento viene dato già nella gestione attività di Windows 10, ma se preferisci approfondire oltre le caratteristiche della tua memoria ti suggerisco uno strumento gratuito chiamato: CPU-Z. Quest’ultimo ti darà informazioni relative alla RAM, ma anche ad altre componenti del tuo computer.

CPU-Z

cpuz

Nella scelta delle relative componenti di un PC è bene avere in testa l’idea che la cosa più grave da fare è quella di pensare di comprare i “migliori prodotti” senza avere un’idea di come questi lavorino insieme. Quindi, non perdere l’occasione di approfondire le conoscenze sul tuo computer grazie anche a tool come questo.

CPU-Z è un software freeware progettato per i sistemi Android e Windows. All’interno del suo sito puoi trovare la versione zip del programma dove ti basterà avviare il file all’interno della cartella e iniziare ad analizzare il PC.

Nella sezione dedicata alla memoria otterrai informazioni generiche relative alla RAM. Per ottenere informazioni aggiuntive come il produttore della memoria, il numero di serie ecc… Basterà cliccare su SPD e otterrai un quadro completo e dettagliato della tua componente.

Puoi scaricare l’ultima versione del software facilmente sul sito ufficiale. Verifica di utilizzare le versione giusta del tuo sistema operativo (32 o 64 bit).

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