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UaniaBox, unire più connessioni per navigare alla massima velocità

Vi spieghiamo cos’è UaniaBox, frutto del lavoro di una start up innovativa nata nel 2019

Un po’ di tempo fa abbiamo compiuto un gesto audace, una mossa chiamata Starlink. Motivati dalla curiosità di provare la connessione satellitare di Elon Musk, abbiamo optato per l’abbonamento, ordinato il kit e installato la parabola in una zona aperta per verificare se avrebbe davvero rivoluzionato il nostro modo di connetterci a Internet. E così è stato. Starlink offre una velocità media di 150 Mbps. Tuttavia, il problema risiede nella stabilità. Starlink tende a presentare occasionali micro-interruzioni, che durano pochissimi secondi e si verificano con frequenza variabile (parliamo di 2/3 secondi ogni 3-5 ore), a volte impedendoci di giocare online o di effettuare videochiamate in modo fluido.

Abbiamo quindi optato per mantenere entrambe le connessioni, sia l’ADSL che Starlink. Tuttavia, ci siamo chiesti se ci fosse un modo di combinare e utilizzare contemporaneamente entrambe, magari per aumentare ulteriormente la velocità di download. È così che abbiamo scoperto UaniaBox.

UaniaBox e Load Balancer a confronto

UaniaBox è stato creato con l’obiettivo di combinare due o più connessioni Internet. In realtà, potremmo dire che l’intera filosofia di Uania è basata su questo principio, in quanto la soluzione proposta si compone di due elementi principali: UaniaBox, un dispositivo hardware da posizionare all’interno di abitazioni, aziende o uffici, e UaniaCloud, che rappresenta il datacenter di Uania.

Coloro tra voi più esperti probabilmente penseranno immediatamente a un “load balancer”. Per coloro meno familiari con il termine, potrebbero chiedersi cos’è esattamente un load balancer. Per comprendere appieno come funziona la tecnologia di Uania, facciamo un passo indietro e cerchiamo di chiarire il concetto.

Cos’è Il Load Balancer

Il bilanciamento del carico, noto come “load balancing”, è una tecnica informatica utilizzata per distribuire il carico di lavoro con l’obiettivo di migliorare l’efficienza di un sistema. Come si applica tutto ciò al mondo delle reti? Quando si dispone di una sola connessione, è compito di questa gestire tutto il traffico. Ciò significa che qualsiasi attività viene svolta passa attraverso quella linea e, una volta che essa raggiunge la sua capacità massima, possono sorgere problemi e rallentamenti.

Con due linee, la situazione diventa interessante. È possibile utilizzare un load balancer per distribuire i carichi di lavoro. Ad esempio, si potrebbe dedicare una linea al download e una alla trasmissione di dati in upload. Questo può essere realizzato sia tramite una soluzione software che mediante l’uso di un dispositivo come un router con un load balancer integrato.

Infatti, il load balancer non somma la velocità delle due connessioni. Per fare un esempio chiaro: se disponete di due connessioni da 100 Mbps, non otterrete una velocità di download di 200 Mbps. Il limite massimo di download rimarrà sempre a 100 Mbps.

Allora, a cosa serve tutto questo? Come accennato prima, questa tecnica serve principalmente a ottimizzare l’efficienza del sistema.

Tuttavia, nel nostro caso, avevamo l’obiettivo di unire veramente due connessioni. Ed è qui che entra in gioco UaniaBox, che promette esattamente ciò che il load balancer non può fare: la somma delle velocità di entrambe le connessioni.

Funzionamento

Uania è un’azienda italiana fondata nel 2019 con l’obiettivo di colmare la limitata disponibilità di connessioni a banda larga in quelle aree geografiche dove gli operatori tradizionali hanno difficoltà a raggiungere. Come? Attraverso una soluzione plug&play, progettata per essere facilmente installata e ancora più facile da gestire. L’obiettivo principale è di aiutare le piccole e medie imprese italiane, ma non c’è nulla che impedisca di utilizzare la soluzione di Uania anche a casa, specialmente se è lì che svolgete il vostro lavoro.

Come anticipato, ci sono due componenti principali: UaniaBox e UaniaCloud. UaniaCloud rappresenta il datacenter, mentre UaniaBox è il dispositivo fisico che riceverete a casa.

Tre varianti

Attualmente, esistono tre varianti: UaniaBox, UaniaBox Office e UaniaBox Pro. Le differenze principali riguardano la velocità massima supportata, il numero di porte Ethernet disponibili e l’alimentazione. Tuttavia, il funzionamento di base è lo stesso per tutte, con porte Ethernet per collegare le vostre connessioni cablate e porte USB che consentono di collegare uno smartphone o altre soluzioni che utilizzano le reti 4G o 5G.

UaniaBox

Per quanto riguarda l’installazione, non c’è nulla di cui preoccuparsi: tutto ciò che dovete fare è collegare i cavi. Nient’altro. Inoltre, avete la possibilità di accedere a una dashboard dedicata che vi permette di visualizzare alcune statistiche, modificare la rete o controllare lo stato del vostro UaniaBox, ma nulla di tutto ciò è strettamente necessario. In realtà, potreste semplicemente collegare i vari cavi e poi dimenticarvi della sua esistenza. L’UaniaBox lavorerà per voi in totale autonomia.

UaniaBox svolge un ruolo cruciale nel processo di combinare le connessioni. Funziona come un intermediario o un facilitatore. In pratica, la connessione tra voi e il sito web che state cercando di raggiungere (ad esempio, enjoysystem.it) non sarà diretta, ma verrà instradata attraverso un server intermedio.

Questo server suddivide il traffico in pacchetti e li invia a UaniaBox. Successivamente, UaniaBox li riassembla e li invia al vostro PC. Questo consente di utilizzare entrambe le connessioni contemporaneamente, aumentando la velocità effettiva di download.

Per chi è adatta?

Ebbene sì, questa soluzione funziona realmente. Abbiamo sperimentato un aumento della velocità di download che combinava quella dell’ADSL con quella di Starlink. Nel nostro caso, il beneficio è stato marginale poiché l’ADSL aveva una velocità media di 10 Mbps. Tuttavia, con una seconda connessione più veloce, potreste veramente potenziare la vostra produttività in modo significativo.

UaniaBox è principalmente pensato per le aziende, specialmente per coloro che si trovano in zone remote o poco servite e necessitano di aumentare la velocità della propria rete.

UaniaBox: unire due connessioni Internet è possibile

Inoltre, UaniaBox potrebbe esservi utile in caso di problemi legati alla vostra connessione fissa. È possibile collegare una connessione 4G o 5G, quindi, in caso di danni o rallentamenti alla vostra linea ADSL o fibra, la vostra azienda potrebbe continuare a rimanere online e a operare.

Per quanto riguarda i costi, dipendono dalla soluzione che state cercando. Sul sito web di Uania, troverete un configuratore che vi aiuterà a individuare l’offerta più adatta alle vostre esigenze e, soprattutto, a quelle della vostra impresa.

Funziona davvero?

Ebbene sì, questa soluzione funziona realmente. Abbiamo sperimentato un aumento della velocità di download che combinava quella dell’ADSL con quella di Starlink. Nel nostro caso, il beneficio è stato marginale poiché l’ADSL aveva una velocità media di 10 Mbps. Tuttavia, con una seconda connessione più veloce, potreste veramente potenziare la vostra produttività in modo significativo.

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    dns0, dns europeo
    Internet

    DNS0: navighiamo protetti e veloci col nuovo DNS europeo

    I suoi data center (DNS0) sono tutti nei 27 Paesi membri dell’Unione Europea, segue le norme del GDPR e ha indirizzi specifici per la navigazione sicura dei bambini.

    Avevamo già parlato in passato dei super DNS, in un articolo precedente. Con il termine DNS si intende difatti il meccanismo che traduce gli indirizzi Web che scriviamo nel browser (come www.enjoysystem.it) negli equivalenti indirizzi numerici (indirizzi IP) comprensibili dai server e dai dispositivi (router, in termini generici) che costituiscono la Rete. Questo meccanismo di traduzione è in effetti fondamentale per il funzionamento di Internet ed esistono diversi server DNS che possiamo usare. In genere il server DNS viene scelto automaticamente dal nostro provider Internet, ma possiamo cambiarlo intervenendo sul nostro computer oppure sul modem/router di casa. Perché cambiarlo?

    Perché alcuni DNS sono più veloci di altri, perché a volte certi DNS bloccano determinate pagine Internet oppure perché, come nel caso in questione, nascono dei server DNS che essendo posti in Europa, rispettano il GDPR e, inoltre, offrono velocità e navigazione sicura bloccando i siti ritenuti pericolosi. Parliamo di DNS0.

    Indice

    DNS, che cos’è

    Il modo più comune per descrivere la funzione e lo scopo di un DNS (Domain Name System) è quello di paragonarlo sostanzialmente ad una sorta di rubrica telefonica che associa dei nomi di contatto a dei numeri di telefono.

    DNS funzionamento
    Esempio funzionamento DNS.

    All’interno di Internet, un DNS traduce i nomi mnemonici dei siti che siamo soliti digitare nella barra degli indirizzi, come google.it, negli indirizzi IP numerici usati dalla rete per raggiungere effettivamente i siti stessi. Se non esistessero i DNS dovremmo digitare i corrispettivi indirizzi IP (es: 84.125.98.147) per raggiungere una pagina web, e sarebbe molto complesso anche solo ricordarli.

    Il nostro provider può fornire servizi di DNS che garantisce la connessione a Internet o da aziende o organizzazioni esterne, come Google (8.8.8.8) o Cloudflare.

    Alcuni DNS posso filtrare o censurare determinati siti ritenendoli poco sicuri o possono avere caratteristiche più o meno attente alla privacy degli utenti che navigano in Internet.

    Un risolutore DNS con data center solo in Europa

    DNS0 è dislocato in decine di server presenti solo sui territori dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea. I server presenti in Italia sono finora 2, il data center ML2 di Equinix e il Telecom Italia Sparkle, entrambi a Milano.

    La presenza di data center sui Paesi dell’UE permette inoltre di mantenere la risoluzione dei nomi quanto più vicino all’utente che ne fa richiesta, consentendo sulla carta una velocità di accesso maggiore.

    DNS0 supporta tutti i più moderni protocolli DNS, quali DNS‑over‑HTTPS, DNS‑over‑TLS, DNS‑over‑QUIC, DNS‑over‑HTTP/3 e DDR Encrypted Upgrade. Tra questi si distingue il recente DNS‑over‑QUIC che permette di scambiare i dati tra server e client in forma crittografata.

    Il nuovo DNS promette di proteggere gli utenti dal phishing, dal typosquatting, cioè i siti web malevoli che hanno nomi simili a quelli ufficiali, e che ci possono indurre facilmente in errore.

    Quali sono gli indirizzi di DNS0

    I risolutori che DNS0 offre sono tre: quello base; Zero per una sicurezza rafforzata; e Kids, che ha filtri più stretti sui domini e impedisce di raggiungere siti con contenuti ritenuti non adatti ai bambini.

    Gli indirizzi del risolutore DNS0 sono:

    IPv4

    DNS Preferito: 193.110.81.0
    DNS Alternativo: 185.253.5.0

    IPv6

    DNS Preferito: 2a0f:fc80::
    DNS Alternativo: 2a0f:fc81::

    Gli indirizzi del risolutore DNS0 Zero per la massima sicurezza sono:

    IPv4

    DNS Preferito: 193.110.81.9
    DNS Alternativo: 185.253.5.9

    IPv6

    DNS Preferito: 2a0f:fc80::9
    DNS Alternativo: 2a0f:fc81::9

    Gli indirizzi del risolutore DNS Kids adatto alla navigazione dei bambini sono:

    IPv4

    DNS Preferito: 193.110.81.1
    DNS Alternativo: 185.253.5.1

    IPv6

    DNS Preferito: 2a0f:fc80::1
    DNS Alternativo: 2a0f:fc81::1

    È possibile configurare questi indirizzi direttamente nel router o nelle impostazioni di rete del sistema operativo, oppure sceglierli specificamente per la navigazione Internet dei browser.

    dns impostazione scheda di rete
    Impostazione server dns scheda di rete.

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      Internet

      Wi-Fi ovunque

      Amplificatore Wi-Fi con tecnologia Powerline legata all’impianto elettrico, permette di avere la massima velocità in ogni punto dell’appartamento.

      Avere una connessione Internet in fibra di ultima generazione da oltre 1 Gbps può rivelarsi pressoché inutile se poi lo studio si trova dall’altra parte della casa dove il nostro computer raggiunge a stento i 10 Mbps. La soluzione non può che essere quella dell’amplificatore di segnale, non radio però, ma collegato alla presa di corrente elettrica attraverso la tecnologia Powerline.

      È quello che promette il Devolo Magic 2 Starter Kit. In pratica si collega il primo elemento al router che si trova nell’ingresso e a una presa di corrente, mentre il secondo elemento potrà essere collegato a una presa di corrente anche dall’altra parte dell’abitazione. Purché sulla stessa rete elettrica.

      Tecnologia Mesh

      Il ricevitore che va collegato a una presa di corrente ambiente in cui ci serve la massima velocità possibile integra un trasmettitore Wi-Fi di ultima generazione con tecnologia intelligente Mesh che ottimizza la connessione e fonde la rete originale con quella creata dal ricevitore Devolo.

      Amplificatore Wi-Fi

      Volendo raggiungere la massima velocità possibile, sarà però necessario utilizzare un cavo di rete Ethernet collegato da una parte al ricevitore e dall’altra al computer. Ogni adattatore ha due prese Ethernet.

      Niente multipresa

      Per sfruttare al massimo la tecnologia Powerline, che consente di trasmettere i dati alla velocità teorica di 2.400 Mbps, il trasmettitore e il ricevitore devono essere collegati a una presa elettrica a parete e non a una ciabatta o a una multipresa. Inoltre, è possibile espandere la rete attraverso un secondo ricevitore, senza dover effettuare alcun tipo di impostazione sulla rete. Pro: Ottima resa sia con tecnologia Powerline che Mesh. Compatibile con tutti i router e gli adattatori certificati da HomeGrid Forum. Contro: Manca Wi-Fi 6.

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      wifi 7
      Creative, Formazione, Internet, Smart working, Smartphone

      WiFi 7: tutto quello che c’è da sapere

      Tutto quello che c’è da sapere sul nuovo Wi-Fi 7, la nuova tecnologia per connessioni wireless che offrirà una maggiore velocità di connessione e minore latenza.

      Indice

      Tra i prossimi traguardi tecnologi c’è il Wi-Fi 7. Secondo il gruppo di lavoro IEEE, la nuova tecnologia renderà più performante la connessione a internet. Soprattutto se impiegata per la Realtà Virtuale (VR), la Realtà Aumentata (AR), i videogiochi e lo smart working.

      Tra i principali benefici del Wi-Fi 7 vi è una maggiore velocità di connessione e una diminuzione della latenza. Ossia il tempo che intercorre fra input e output per portare a termine il trasferimento delle informazioni. Una serie di migliorie che, secondo alcuni esperti, renderebbe la connessione senza fili persino più performante rispetto a quella via cavo ethernet.

      Le caratteristiche principali del WiFi 7

      WiFi

      Per ottenere queste prestazioni, il Wi-Fi 7 ricorre alla tecnologia multi-link, che abbassa la latenza in ambienti sovraffollati. In altre parole, si avranno tre canali di supporto: uno dotato di banda bassa a 2,4 GHz, gli altri due dotati di bande alte a 5 e 6 GHz. I canali si alterneranno tra loro in base alla disponibilità, in questo modo si eviterà una congestione di dati e, di conseguenza, un aumento della latenza. Per quanto riguarda la velocità di connessione, il Wi-Fi 7 può contare su una banda larga a 320 MHz. Il doppio rispetto a quanto visto finora con il Wi-Fi 6, la cui diffusione è recente.

      Per capire: la versione migliorata, detta Wi-Fi 6E, è supportata al momento da dispositivi come l’ultimo smartphone messo in commercio da Samsung, l’S22 Galaxy Ultra. Tra le altre peculiarità del WiFi 7 vi è il Preamble Puncturing, un processo automatico che amplia i canali, anche in presenza di interferenze. Questo succede perché la nuova connessione è in grado di unire due canali, anche a MHz differenti, per ottenerne uno di maggiore portata.

      Metaverso e VR

      meta

      La pandemia ha dimostrato quanto sia centrale nella società attuale la connessione a internet. Nel pieno dell’era del metaverso, che porta con sé una progressiva diffusione di VR, AR, smart working, cloud gaming e così via, diventa fondamentale dotare l’utenza di una rete senza fili sempre più potente e veloce.

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      SEGA: il PC più veloce del mondo

      SEGA ha realizzato il PC più più veloce del mondo ma non è come credi, continua a leggere per scoprirne di più.

      SEGA: il brand

      Il brand è una delle aziende produttrici di videogiochi più conosciuta, soprattutto dai giocatori di vecchia data. Tra le sue più celebri invenzioni c’è sicuramente Sonic, il riccio blu dei videogiochi.

      SEGA ha creato sonic

      Questa volta SEGA si è superata creando un computer dotato di ruote che può andare fino a una velocità di 100 km/h. Si tratta quindi, letteralmente, del computer più veloce del mondo (si tratta anche dell’unico computer con ruote mai realizzato).

      Caratteristiche del PC

      La macchina di SEGA è stata ideata insieme a Intel e ASRock, ed è eccezionale. Ha un Intel Core i9-12900K, una scheda madre ASRock Z690M-ITX/ax, 32 GB di RAM, un SSD da 2 TB e una GPU ASRock Radeon RX 6900 XT OC con 16GB di VRAM e come se non bastasse è dotato di ruote. Il PC svolge quindi ha la funzione di un normalissimo computer e anche quelle di una macchina. Si presenta come una scatola e sul lato ha una raffigurazione del riccio supersonico Sonic. Questo gioiellino è stato realizzato in occasione degli attuali saldi su Steam di SEGA ed è già stato testato nel circuito Mobara Twin, telecomandato dal campione mondiale di automobili radiocomandate Masami Hirosaka. Il campione è riuscito a portare il PC a una velocità di 100 kilometri orari.

      Naturalmente, il PC non è in vendita, ma è una semplice promozione. Tuttavia SEGA ha avviato un contest in Giappone. Il computer verrà regalato a un fortunato giocatore, selezionato casualmente tra coloro che seguono la pagina Twitter dell’azienda e condividono il tweet. In attesa di ulteriori novità, il brand di Sonic è in continua espansione, ha infatti da poco rilevato il trailer di un secondo film.

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      SSD e HDD: i due supporti a confronto

      In questo articolo metteremo a confronto gli SSD e i tradizionali HDD, differenze tra i due tipi di supporto.

      SSD vs HDD: pregi e differenze dei diversi tipi di hard disk

      Lo scontro SSD vs HDD fa tornare alla ribalta il tema dello storage, sempre più importante anche nel gaming su PC.

      Mentre i giocatori console devono per forza di cose gestire il poco spazio a loro concesso dalle macchine Sony, Nintendo e Microsoft, su computer la situazione è diversa. La grande espandibilità delle configurazioni permette facilmente di aggiungere GB supplementari.

      Ma quale tipo di soluzione per l’archiviazione è giusto scegliere? Cerchiamo di fare chiarezza su quale supporto preferire tra SSD e HDD mettendoli a confronto su velocità, affidabilità e prestazioni con i giochi.

      Le differenze fra tipi di storage

      Per prima cosa, mettiamo a confronto la nomenclatura dei due supporti, SSD e HDD. Con SSD intendiamo le unità a stato solido (solid state disk), mentre con HDD intendiamo i classici hard disk (hard disk drive). Le differenze più sostanziali, però, sono ben altre. Ecco un rapido riepilogo:

      supporto ssd
      SSD
      supporto hdd
      HDD
      • In termini di velocità pura, gli SSD sono più veloci degli HDD;
      • Gli SSD sono più silenziosi degli HDD, a causa della loro struttura interna;
      • Gli SSD sono più piccoli degli HDD, per via delle componenti utilizzate;
      • Gli HDD sono più inclini a rompersi e a danneggiarsi, vista la presenza di parti meccaniche in movimento;
      • Il prezzo, una volta discriminante fondamentale nella scelta tra i due tipi di storage, ormai non è più molto differente tra una soluzione e l’altra. Gli HDD continuano a essere davvero molto economici, ma gli SSD sono acquistabili comunque a prezzi accessibili.

      SSD e HDD: il confronto fra le velocità

      Se la semplice risposta “gli HDD sono più lenti degli SSD” non basta, allora il discorso deve farsi necessariamente più tecnico. Ovviamente non esiste una sola velocità di funzionamento per gli SSD, quindi il confronto che andiamo a fare è relativamente teorico.

      In ogni caso, un SSD standard può leggere dati a una velocità di circa 550 megabyte per secondo (MBps), e scrivere a 520 MBps. Un hard disk tradizionale, invece, può arrivare a una velocità di lettura e scrittura di circa 125 MBps.

      In generale, dunque, la velocità di lettura e scrittura di un SSD è circa quattro volte superiore rispetto a quella di un HDD.

      Per il gaming è meglio SSD o HDD?

      Pare evidente che le unità a stato solido sono più veloci e performanti. Ma questa velocità aiuta a giocare meglio?

      La risposta generale è: sì, senza dubbio. La differenza maggiore la si sente soprattutto nei caricamenti, considerata la maggiore velocità di lettura degli SSD. Una differenza che, tradotta in termini pratici, può essere anche di parecchi secondi.

      Qualche anno fa, il fattore prezzo faceva comunque preferire gli HDD di grandi dimensioni. Questo perché i giochi moderni occupano sempre più spazio: il solo Red Dead Redemption 2, ad esempio, richiede 150 GB di spazio libero su disco.

      Ora che il prezzo al GB dei solid state drive è sceso, anche il fattore capacità non è più così centrale. Pertanto, gli SSD sembrano essere la migliore soluzione anche in ambito gaming, soprattutto in quei giochi dove sono previsti tanti caricamenti di elementi grafici.

      E per quanto riguarda l’affidabilità, quale storage è meglio?

      Qui non c’è confronto: un SSD si comporta molto meglio del classico disco fisso.

      Per capire perché, ci si deve rifare alla struttura interna di queste soluzioni. In un HDD, una testina gira sopra a una pila di dischi. Va da sé che un urto troppo forte potrebbe rompere la testina, che di per sé è già piuttosto fragile. In teoria, un hard disk può sopportare urti fino a 20-30 G. Non è un dato particolarmente elevato, visto che anche una semplice caduta da una scrivania può portare alla completa rovina del disco.

      Gli SSD, invece, non presentano parti meccaniche in movimento, e resistono anche a urti di 1500 G. Oltre a essere più veloce, dunque, un disco di questo tipo è generalmente più resistente.

      Come se la cavano SSD e hard disk insieme?

      Molte configurazioni PC gaming vedono la presenza contemporanea di unità a stato solido e hard disk. Sull’SSD, ad esempio, si vanno a installare programmi e giochi. L’HDD, invece, è dedicato allo storage.

      Diciamo che questa situazione oramai si sta evolvendo, considerato ancora una volta l’abbassamento dei prezzi degli SSD. Un buon modello a stato solido da 1 TB ormai ha raggiunto un prezzo abbordabile, e pertanto si potrebbe anche optare per la presenza di un solo SSD nella propria configurazione.

      Senza contare che, nel momento in cui un gioco è installato su un SSD, ma deve rifarsi a dati presenti su un HDD (ad esempio file grafici supplementari), le prestazioni comunque ne risentiranno.

      In definitiva, chi vince fra SSD vs HDD?

      La nostra risposta tende a essere: SSD.

      Ora che i prezzi sono molto più bassi che in passato, e i modelli con capacità elevata sono disponibili a un costo accessibile, non vediamo molte ragioni per non scegliere una unità a stato solido. I software girano più velocemente, l’avvio di Windows è cosa di pochi secondi, la fruizione di media complessi come i videogiochi è più rapida.

      L’arrivo sul mercato dei modelli con form factor M.2, inoltre, apre nuovi scenari, soprattutto sul fronte delle prestazioni e della gestione dello spazio all’interno del case.

      Per questo motivo, nella lotta SSD vs HDD, in un’ottica di gaming, non possiamo che suggerire la prima opzione.

      per maggiori info vi consigliamo questo articolo:

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      Fibra Ottica: tutto quello che c’è da sapere

      In questo articolo spiegheremo tutto quello che c’è da sapere sulla fibra ottica, funzionamento e impiego.

      Cos’è questa fibra ottica di cui tanto si sente parlare e con cui si effettuano i cablaggi delle connessioni veloci? La fibra ottica rappresenta l’evoluzione della linea ADSL e permette di trasportare il segnale internet molto più velocemente del vecchio cavetto telefonico, garantendo un valore molto maggiore in termini di Mega per secondo, fino al valore effettivo di 1 GB (1 Gigabyte).

      COS’È LA FIBRA OTTICA E COME FUNZIONA

      Trattandosi di una tecnologia molto avanzata ed evoluta, la fibra ottica ha un meccanismo di funzionamento piuttosto complesso, tuttavia possiamo indagarne insieme gli aspetti salienti. Con parole semplici e senza troppi tecnicismi.

      La fibra ottica rappresenta oggi la tecnologia più veloce per la trasmissione di dati digitali. Ormai i precedenti cavi di rame impiegati per la connessione della banda internet sono stati sostituiti dai cavi in fibra ottica, i quali consistono in un fascio di sottilissimi cavi in fibra di vetro o polimeri, della grandezza approssimativa di un capello.

      La particolarità di questi cavi, che ne rende estremamente vantaggioso l’utilizzo, è la capacità di trasportare molti più dati a parità di tempo, oltre al fatto che resistono meglio agli sbalzi di temperatura, e risultano molto meno soggetti a guasti ed inconvenienti. Presentano anche una struttura che li rende molto più maneggevoli, leggeri e flessibili. La fibra ottica sfrutta una tecnologia che non ha nulla a che fare con la rete telefonica tradizionale.

      fibra ottica
      Fibra ottica

      Il paragone che viene utilizzato per descrivere il funzionamento strutturale di un singolo filamento di fibra ottica, è quello di un tubo riflettente internamente, nel quale il segnale transita, rimbalzando sulle pareti e prolungandosi per lunghe distanze, esente da interferenze esterne.

      cavo in fibra ottica
      Cavo in fibra ottica

      I cavi di fibra ottica sono realizzati in silicio o polimeri plastici tenuti insieme da una guaina metallica.

      Materiali

      Il segreto delle sue performance è proprio nei materiali: si pensi, infatti, che l’ADSL, invece, usa un cavo di rame che è comunemente conosciuto come “doppino”.

      Infatti la diffusione del segnale della fibra ottica si propaga sfruttando la riflessione e la rifrazione della luce secondo le leggi fisiche che la contraddistinguono. Il segnale in fibra ottica si mantiene a livelli alti e costanti senza subire degradazioni significative lungo il percorso per cablare centrale e utenza.

      Velocità fibra ottica

      Per comparare le due tecnologie pensiamo che la fibra ottica può arrivare a una velocità di 1024Mb/s oppure di 1Gb/s mentre l’Adsl ha una velocità media di 7Mb/s in download.

      La fibra ottica è una tecnologia di nuova generazione che trasmette dati ad altissima velocità, offrendo numerosi vantaggi:

      • alta velocità di download, per scaricare file anche molto pesanti in pochissimo tempo
      • alta velocità di upload, per inviare, ad esempio, allegati di grandi dimensioni via email senza dover ricorrere a compressioni o altri metodi
      • stabilità e velocità per lo streaming video, per poter guardare film, serie tv ma anche qualsiasi altro contenuto senza fastidiose pause e con un’ottima risoluzione.

      Stessa cosa vale per i videogiochi o le videochiamate: si può sostenere un’intera sessione di giochi online o una conversazione anche molto lunga senza avere ritardi di audio o problemi di alcun genere con il video.

      Tipi di collegamenti della fibra ottica

      Una connessione alla fibra ottica può presentare diversi scenari che condizionano il rendimento del servizio. Nella maggior parte dei casi infatti si tratta di un allacciamento ibrido, ovvero la fibra ottica proveniente dalle centraline dell’ISP giunge in prossimità dell’abitazione dell’utente finale e si allaccia alla al cablaggio preesistente, che solitamente consiste nell’ormai obsoleto cavetto in rame o misto rame, che rappresenta il classico collo di bottiglia che riduce drasticamente l’efficienza sella linea.

      fttc ftth
      FTTC e FTTH

      Inutile abbonarsi a un servizio fibra da 1GB se poi la casa è dotata di cavi in rame che consentono una velocità di soli 20 MB. Purtroppo questa è la condizione che caratterizza la maggior parte delle abitazioni, escluse quelle di recente costruzione. Una connessione mediante fibra ottica pura (FTTH: la fibra giunge direttamente sino in casa) è in grado di fornire 1 GB (1000 Mega) in download e 200 MB in upload.La fibra non solo giunge fino all’armadio stradale, ma raggiunge anche le singole abitazioni, garantendo la massima velocità possibile.

      FTTH Fiber To The Home

      Una connessione a fibra FTTH (Fiber TThe Home) è quella definita “pura” e garantisce il massimo delle prestazioni oggi consentite, con un Gigabyte al secondo, in quanto la linea della fibra ottica reale, arriva direttamente a connettersi al nostro router di casa. Particolari applicazioni della trasmissione mediante fibra ottica non condivisa, pare abbiano superato i 2,5 Gigabyte per secondo in download.

      FTTC – Fiber To The Cabinet

      Purtroppo la maggior parte degli allacciamenti subisce un consistente calo prestazionale direttamente proporzionale alla distanza dalla centrale. Non è raro infatti sottoscrivere un contratto da 300 MB e ritrovarsi poi un picco massimo di download che non supera i 30 MB. Questo dipende da vari fattori, primo fra cui, la distanza dall’abitazione alla centralina di collegamento, ma anche la qualità del cablaggio svolge una funzione determinante.

      Molto spesso la limitazione di banda è da attribuire ad un fattore fisico del collegamento; infatti spesso la fibra NON giunge fino all’abitazione dell’utente, ma si ferma al cabinet più vicino sulla strada (FTTC – Fiber To The Cabinet), percorrendo l’ultimo tratto sui comuni doppini in rame, che rappresentano il classico collo di bottiglia, limitando drasticamente la velocità della connessione. Questo tipo di connessione dovrebbe comunque garantire un valore di circa 100 MB al secondo, o superiore. Collegamento fibra ottica in una cassetta di derivazione.

      Collegamento fibra ottica in una cassetta di derivazione.
      Collegamento fibra ottica in una cassetta di derivazione.

      La connessione a fibra ottica si sta sempre più espandendo su tutto il territorio e sono in continuo aumento le abitazioni raggiunte da questa tecnologia, che è destinata a migliorare sempre più il suo già notevole livello di qualità.

      Fibra ottica in Italia e Open Fiber

      open fiber

      Con il progetto Open Fiber Enel con il supporto di Cassa Depositi e Prestiti ha investito in nuove infrastrutture che permettono agli italiani di navigare a una velocità fino a 1Gb/s.

      Un bando di gara ha, infatti, assegnato proprio ad Open Fiber 2,7 miliardi di euro di finanziamenti regionali, statali ed europei per sviluppare la copertura della fibra FTTH, cioè Fiber To The Home, che porta la fibra direttamente nelle case.

      Recentemente, però, si sono sollevate alcune polemiche sulla presunta inadeguatezza della copertura in fibra nel nostro Paese, ma Open Fiber si è difesa dichiarando che sta portando avanti i lavori per portare la fibra nei 7712 comuni italiani inclusi nel bando.

      Gestore Wholesale Fibra

      Quando parliamo di fibra, come accennato sopra, sentiamo spesso parlare di Open Fiber. E quando si parla di Open Fiber, si fa spesso riferimento al modello wholesale. Che cosa è il gestore wholesale? Che cosa sono Open Fiber e Flash Fiber?

      flashfiber

      In pratica, si tratta di gestori all’ingrosso. Ovvero di operatori che hanno il solo specifico compito di costruire la rete e gestirla, senza però rivendere direttamente servizi al cliente finale. Nessuno di noi sarà mai cliente diretto di Open Fiber. Ma indirettamente lo siamo in molti.

      Questo perché i clienti di Open Fiber per la fibra ottica sono in realtà i vari WindTre, Vodafone e altri operatori più piccoli locali, che per rivendere i propri servizi alla clientela, affittano l’infrastruttura di Open Fiber. Il gestore telefonico paga l’affitto a Open Fiber. Il cliente finale paga il gestore telefonico. Chiaro?

      Quali sono i gestori fibra in Italia

      Sul sito Open Fiber si trova un elenco completo dei gestori che in Italia operano vendendo connessioni in fibra ottica. Qui non li citiamo tutti perché esiste una nutrita lista di operatori piuttosto piccoli, anche locali. Questo perché, come spiegato nel paragrafo in alto, le modalità per entrare nel settore fibra come gestore, affittando l’infrastruttura di Open Fiber, sono piuttosto semplici.

      Diciamo comunque che, negli ultimi mesi hanno puntato parecchio sulla fibra, con offerte abbastanza convenienti Fastweb, Vodafone e WindTre. Oggi i tre operatori più interessanti per quanto riguarda la fibra.

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      velocizza chrome
      Formazione, Internet

      Aumentare la Velocità di Google Chrome

      Google Chrome è un browser molto utilizzato dagli utenti, spesso preferito anche a Mozilla FirefoxApple Safari e altri browser alternativi. Nella sua efficacia, Chrome pecca però di alcune problematiche, legate soprattutto al consumo eccessivo di memoria. Il browser di Google utilizza molta memoria per funzionare alla perfezione. Con l’andare del tempo questo può rappresentare un problema, rallentando notevolmente le prestazioni del programma e della navigazione. Questa guida vi illustra le soluzioni principali per aumentare la velocità di Google Chrome.

      Fortunatamente esistono svariati metodi per migliorare le prestazioni di Google Chrome. È difatti possibile settare la quantità di memoria che Google Chrome dovrà utilizzare, oppure disattivare alcune funzioni impiegate dal programma.

      Google Chrome

      Aumentare la Cache di Chrome

      La prima soluzione per ottimizzare questo Browser è quella di aumentare la dimensione della cache. La cache di Google Chrome memorizza sul computer le informazioni dei siti web (immagini, testi e altro) che devono essere recuperate più volte, per migliorare la velocità di navigazione. Lo scopo della cache è quindi quello di evitare di prelevare informazioni ripetute dal server, recuperandole velocemente dalla copia locale sul client. Se aumentiamo la dimensione della cache del programma – senza esagerare – aumenteremo di conseguenza la velocità di Google Chrome.

      Prima di aumentare la dimensione della cache di Google Chrome, è necessario controllare la dimensione attuale e il limite massimo di dimensione della cache. Seguire questa procedura per controllare la dimensione della cache e altre informazioni di Google Chrome.

      1. Aprire Chrome Google
      2. Nella barra dell’indirizzo digitare ”chrome://net-internals/#HttpCache e premere Invio
      3. Cliccare su Cache nella barra verticale di sinistra
      cache Chrome

      Tra le molteplici informazioni, sarà possibile visualizzare la dimensione (in byte) attuale e la dimensione massima della cache utilizzati da Google Chrome. Annotare i valori evidenziati.

      A questo punto, è possibile aumentare la dimensione della cache con questa procedura: 

      1. Chiudere Google Chrome
      2. Cliccare con il tasto destro sull’icona di Google Chrome sul desktop, utilizzata per lanciare il browser. Se il collegamento di Google Chrome non è disponibile crearne uno.
      3. Selezionare Proprietà
      4. Selezionare il tab Collegamento
      5. Alla fine del percorso di destinazione aggiungere questa riga “–disk-cache-size=10000000” dove 10000000 è il valore che si desidera assegnare in byte. È possibile assegnare qualsiasi dimensione. Come riferimento ricordate che 1073741824 byte equivalgono a 1 GB
      6. Cliccare su Applica e poi OK.
      cache size

      Al termine dell’operazione potete riaprire Google Chrome e ripetere l’operazione di verifica per controllare la nuova allocazione di Cache.

      Rimuovere le estensioni di Chrome

      Le estensioni del browser aggiungono funzionalità a Google Chrome e possono essere installate dal Chrome Store. Anche le estensioni consumano risorse di sistema e quando sono indesiderate possono anche provocare danni. Disattivare le estensioni indesiderate o inutilizzate è un ottimo metodo per velocizzare Chrome. Seguire questa procedura per disattivare le estensioni:

      1. Aprire Chrome Google
      2. digitare “chrome://extensions” nella barra degli indirizzi e premere invio
      extensions

      Saranno visualizzate tutte le estensioni caricate nel Browser. Per disattivare quelle che non ci servono tuttavia è sufficiente deselezionare l’opzione Attiva. In questo modo l’estensione non sarà cancellata ma semplicemente disattivata e disponibile per una futura riattivazione. Se riteniamo che l’estensione non potrà mai servirci è possibile cancellarla definitivamente cliccando sull’icona a forma di cestino, accanto ad ogni singolo elemento da eliminare.

      Rimuovere le applicazioni indesiderate

      Oltre alle estensioni, Google Chrome prevede inoltre l’integrazione di alcune app all’interno del Browser. Come le estensioni, anche le app possono rallentare e rendere inefficace la navigazione internet con questo browser. Per cancellare o comunque controllare le app installate seguire questa procedura:

      1. Aprire Chrome Google
      2. Digitare “chrome://apps” nella barra degli indirizzi e premere Invio
      3. Saranno visualizzare tutte le app installate nel browser
      4. Cliccare con il tasto destro sull’app da rimuovere e selezionare Rimuovi da Chrome…
      5. Cliccare nuovamente  Rimuovi per confermare
      privacy

      Sfruttare le funzioni sperimentali

      Le funzioni sperimentali di Google Chrome sono caratteristiche innovative non ancora testate o rilasciate agli utenti. Pur essendo acerbe e rischiose al fine della stabilità del browser, alcune di esse possono essere sfruttate per aumentare le prestazioni di Google Chrome. Per accedere alle funzioni sperimentali di Chrome seguire questa procedura:

      1. Aprire Chrome Google
      2. Nella barra degli indirizzi digitare “chrome://flags” e premere Invio
      3. A questo punto visualizzeremo l’elenco di tutti gli “esperimenti” disponibili per Chrome
      4. Cercare e attivare queste funzioni utilizzando la combinazione di tasti CTRL+F per ottenere il box di ricerca in alto a destra del programma
      5. Cercare “Funzioni canvas sperimentali” e cliccare su Abilita nel pulsante sotto alla scheda
      6. Chiusura veloce di schede/finestre” e cliccare su Abilita nel pulsante sotto alla scheda
      7. Numero di thread raster”, cliccare sulla tendina sotto alla scheda e selezionare il valore “4”
      8. Eliminazione automatica scheda”, cliccare sulla tendina sotto alla scheda e selezionare “Enable”
      9. Larghezza predefinita della sezione”, cliccare sulla tendina sotto alla scheda e selezionare “512”
      10. Altezza predefinita della sezione”, cliccare sulla tendina sotto alla scheda e selezionare “512”
      experiments

      Ripristinare le Impostazioni Predefinite

      Tentiamo per ultimo il metodo più semplice per provare a migliorare le prestazioni di Google Chrome. Tramite una semplice opzione è possibile ripristinare le impostazioni predefinite di Google Chrome allo stato originale, rimuovendo eventuali problemi o danneggiamenti. Per ripristinare Google Chrome seguire questa procedura:

      1. Aprire Google Chrome
      2. Accedere al menu impostazioni cliccando sui tre pallini verticali in alto a destra
      3. Cliccare su “Mostra impostazioni avanzate” in fondo alla pagina
      4. Cliccare su “Ripristino delle impostazioni” in fondo alla pagina
      5. Confermare premendo “Ripristina”
      ripristino impostazioni
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      ssd nvme
      Formazione, Hardware

      SSD più veloci in assoluto: NVMe

      Più veloci in assoluto: secondo l’istituto di ricerca californiano G2M nei prossimi due anni l’NVMe diventerà il protocollo di interfaccia storage dominante negli SSD,

      Cos’è la tecnologia NVMe (Non-Volatile Memory Express) e a cosa serve

      L’NVMe (Non-Volatile Memory Express) è una specifica di interfaccia per la trasmissione di dati fra computer (host) e dispositivi di memorizzazione attraverso introdotta nel gennaio 2013.

      Caratteristiche delle SSD più veloci

      Oggi le SSD più veloci sul mercato sono quelle che utilizzano le specifiche di interfaccia host controller NVMe, SATA III (o Sata 3.0, SATA 600) o SAS-3 12 Gbps.

      tratta di prodotti dai prezzi e dai rapporti fra capacità, prestazioni e robustezza, nonché dagli use case (pc, server, data center) molto divergenti: la scelta fra questi tipi di SSD deve essere molto ben valutata. A caratterizzare tutte le SSD più veloci sono tempi di risposta (o latenza) nelle operazioni I/O (input/output) dell’ordine delle poche centinaia di microsecondi, in contrasto con le unità di millisecondi che caratterizzano gli hard disk magnetici.

      Questo rende possibile raggiungere performance nell’ordine delle centinaia di migliora di IOPS di lettura random e delle decine di migliaia di IOPS in scrittura random. A livello di bandwidth di lettura e scrittura sequenza, gli SSD più performanti offrono dai 500 MB/s (SATA 3), ai 2 GB/s (SAS 3) ai 3,5 GB/s (NVMe con bus PCIe 3.0 x4, dove x4 si intende il numero di corsie utilizzate). Con PCIe 4.0, i più nuovi SSD NVMe possono raggiungere i circa 5 GB/s in scrittura e 4,4 GB/s in scrittura.

      SSD più veloci in assoluto: NVMe

      Sia le elevate prestazioni sia le densità rese possibili dall’utilizzo della tecnologia flash NAND a strati disposti verticalmente (3D NAND), mettono a dura prova gli SSD. Per questo, i vendor delle SSD più veloci e affidabili promettono Mean time between failures (MTBF) di 2-2,5 milioni di ore e specificano l’endurance dei diversi modelli di drive, espressa con il numero di operazioni massime di riscrittura totale del drive che può essere effettuata in un giorno durante il periodo di 5 anni di garanzia (Drive writes per day, o DWPD). Tipicamente si va da a 0,1 a 5 DWPD, ma ce ne sono anche da 10 DWPD.

      Differenze tra unità SSD NVMe e SATA

      I confronto fra le unità SSD NVMe e SATA è quello più realistico, in quanto si tratta delle due tecnologie oggi più interscambiabili a livello di prezzi e casi d’uso. La differenza principale fra NVMe e SATA riguarda i set di comandi utilizzati (dimezzati con NVMe) e la loro gestione (nel MVNe sono mappati sulla memoria condivisa dell’host su PCIe). L’aumento della densità di dati memorizzabili nelle SSD ha reso auspicabile ridurre la latenza nell’esecuzione delle operazioni I/O, sfruttando al meglio il parallelismo offerto dal bus PCIe e la presenza di sempre più core nelle moderne CPU.

      Esempi applicativi e vantaggi per le aziende

      I drive NVMe stanno ampliando i loro use case nelle aziende. Uno dei più noti è il loro utilizzo nel boot dei server. Rispetto a quanto avviene con gli HDD, con le SSD NVMe possono bastare pochi secondi. Oltre all’utilizzo come bootable disk, crescono quelli che capitalizzano sulla grande quantità di dati memorizzabili in poco spazio e accessibili in tempi quasi reali.

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      velocizza wordpress
      Formazione, Internet, Software

      Velocizzare WordPress filtrando i plugin

      I plugin di WordPress rappresentano importanti risorse di sviluppo per il popolare content management system (CMS). Tramite i plugin è possibile aggiungere moduli e funzioni, senza essere sviluppatori WordPress. Tuttavia, non tutti sanno che i plugin possono ridurre sensibilmente le prestazioni del sito, rallentandolo notevolmente. Se i plugin non sono sviluppati e testati correttamente, possono aumentare drasticamente i tempi di esecuzione degli script e rallentare il caricamento delle pagine. Vi spieghiamo come velocizzare WordPress, filtrando i plugin e scegliendo in quale pagina del sito attivarli, bloccandoli in tutte le altre.

      Quando i Plugin di WordPress possano rallentare il sito

      Prima di installare un plugin di WordPress, sarebbe utile testarlo in locale e valutare la ricaduta sulle performance del sito. Un nuovo plugin è una nuova porzione di codice aggiuntiva, che potrebbe comportare anche problemi di sicurezza e che richiede quindi la massima attenzione. L’esempio più emblematico di plugin da installare con cautela è rappresentato da Contact Form 7, il diffusissimo Plugin per l’inserimento di moduli di contatto su WordPress. Questo plugin, che funziona molto bene, include in tutte le pagine del sito due risorse, anche se nella pagina non si trova alcun modulo di contatto. Le risorse incriminate sono script.js e style.css. Il caricamento incondizionato di questi elementi, comporta l’inutile spreco di risorse di WordPress e il conseguente rallentamento delle prestazioni. Fortunatamente esiste una soluzione per questo problema, incrementando un sistema che permetta di attivare o disattivare il plugin in base ad alcune condizioni e singole pagine.

      Velocizzare WordPress con i Plugin

      Esistono due modi per disattivare un plugin di WordPress in base alla pagina; il primo metodo è quello di realizzare manualmente uno script PHP, salvandolo nella cartella dei Must-use-plugin di WordPress.

      Velocizzare WordPress filtrando i plugin


      Must-use-plugin di WordPress sono plugin atipici, che vengono eseguiti prima dei plugin tradizionali e non possono essere visibili o gestiti dalla bacheca di WordPress. L’unico modo per creare un Must-use-plugin è quello di collocarli manualmente all’interno della cartella predefinita /Sito/mu-plugins/.

      La seconda soluzione, molto più semplice, consiste nell’installare un plugin che permetta di filtrare l’esecuzione selettiva di tutti gli altri plugin. Plugin Load Filter è la soluzione completa per attivare o disattivare i plugin, in base ad alcuni criteri. Una volta installato il plugin sarà possibile richiamare la pagina di configurazione, posizionandosi nella barra laterale dei menu, su Plugin > Plugin Load Filter. La prima schermata del menu permette di selezionare i plugin da disattivare. Per ciascun plugin è possibile assegnare tre valori: Norman Load (predefinito), Admin Filter e Page Filter.

      La prima opzione, indica che il plugin corrispondente sarà sempre attivo, incondizionatamente, su tutte le pagine. Assegnando ad un plugin l’opzione Admin filter, significa indicare a WordPress che quel preciso elemento dovrà funzionare solo quando si effettuerà il login con utenza amministrativa di WordPress. L’ultima opzione, quella più intrigante e funzionale, permette di assegnare diversi criteri di attivazione e disattivazione dei plugin. Le eccezioni previste dalla funzione Page Filter, permettono per esempio di attivare un plugin di WordPress solo nella versione desktop del sito e disattivarla in quella mobile (e viceversa), di selezionare solo alcune pagine in cui il plugin dovrà lavorare, e tanto altro.

      load filter

      Come misurare la velocità di WordPress

      Chiaramente, la procedura descritta rappresenta solo una parte delle operazioni da effettuare per ottimizzare un sito WordPress, in ottica di performance e SEO. Ora che avete imparato a filtrare i plugin, provate a testare le performance del sito, utilizzando uno tra i servizi elencati di seguito.

      I tool per misurare la velocità di WordPress

      In rete esistono diversi strumenti per misurare le performance di un sito web; alcuni di essi sono davvero validi e ci consentono di testare il sito WordPress (ma non solo), per evitare penalizzazioni o malfunzionamenti. Un sito veloce e funzionale è sempre un passo in avanti rispetto ad uno più lento e problematico. Ecco tre tool che potete utilizzare per testare il vostro

      Pingdom.com è uno strumento completamente gratuito, che permette di misurare il caricamento di pagine ed elementi integrati (immagini, CSS, JavaScript) creando report finali di facile lettura per tutti gli utenti. La versione a pagamento, consente di pianificare analisi automatica del sito, generando avvisi in caso di riduzione delle prestazioni.

      pingdom

      PageSpeed Insights è uno strumento di rilevazione delle prestazioni di un sito che utilizza i criteri di valutazione di Google. Tramite questo strumento è possibile verificare le performance di un sito nella versione mobile o tradizionale. PageSpeed Insights genera report finali dettagliati, con valutazione complessiva da 1 a 100 e consigli sulle parti del sito da ottimizzare.

      pagespeed insights

      GTmetrix è uno strumento molto utile e funzionale per la misurazione delle performance di un sito. Permette di confrontare siti, offre report dettagliati, esportabili sul PC. E’ uno strumento valido e funzionale alla portata di tutti. Come Pingdom, anche GTmetrix nella versione a pagamento permette di effettuare scansioni automatiche e di essere avvisati in caso di problemi di performance del proprio sito.

      gtmetrix
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