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CD da 500 TB, lo storage del futuro

500 TB su un CD, così tramanderemo il nostro sapere alle future generazioni: passi in avanti nell’impiego della tecnologia del futuro, battezzata 5D, per lo storage dei dati.

I CD del futuro sono (quasi) realtà. La società Optica ha presentato nelle scorse ore i suoi nuovi dischi di memoria. Sono dischi da ben 500 terabyte che fanno il paio a quelli da 700 presentati in precedenza dalle università di Shanghai e Singapore.

Un team di esperti è riuscito a creare una sistema di raccolta dati in 5D, che permette di realizzare dei dischi di vetro delle dimensioni di un classico cd musicale. Questi supporti avrebbero una memoria appunto ingente: 500 TB. Un risultato incredibile, reso possibile dalle tecnologie di oggi. A cominciare dall’utilizzo di laser ad alta velocità, e dalla nuova tecnologia 5D che utilizza tre diversi livelli di nanoparticelle di carbonio chiamate dots. Sono queste usate per memorizzare appunto i dati.

Si chiama 5D in quanto non tiene in considerazione solamente le tre canoniche dimensioni. Ma anche l’orientamento degli stesso dots e la loro grandezza rispetto alle altre nanoparticelle. Permettendo così di immagazzinare molte più informazioni rispetto a quella in 3D.

Nanotecnologie, laser, vetro e carbonio per lo storage del futuro?

Difficilmente utilizzeremo un approccio di questo tipo per il backup dei nostri file: si tratta di un sistema destinato in primis a coloro che si trovano a dover gestire e conservare enormi quantità di informazioni e contenuti, a partire dagli archivi nazionali, come spiega Yuhao Lei, ricercatore e responsabile del progetto.

Le persone e le organizzazioni stanno generando dataset sempre più grandi. Manifestando di fatto il disperato bisogno di sistemi più efficienti per lo storage, con alta capacità, bassi consumi e ciclo vitale elevato. A differenza delle tecnologie cloud, progettate principalmente per la conservazione temporanea delle informazioni, crediamo che lo storage 5D sul vetro possa tornare utile nel lungo periodo. Ad esempio per il salvataggio di archivi nazionali, musei, biblioteche e realtà private.

500 TB su un CD, lo storage del futuro
Optica Society e i CD da 500 Tb

Non è la prima volta che si parla del possibile impiego del 5D con finalità di storage: si ipotizzava già tempo fa l’arrivo di una tecnologia (sempre sviluppata dalla University of Southampton) in grado di per dar vita alle cosiddette memorie eterne, ideali per tramandare informazioni e sapere alle future generazioni, mantenendosi inalterate per miliardi di anni e sopportando senza problemi anche temperature molto elevate.

Alcune limitazioni di stampo tecnico, a partire da una velocità di scrittura estremamente lenta, non ne hanno mai consentito l’utilizzo vero e proprio, ma l’ostacolo sembra ora finalmente poter essere superato, pur presentando ancora ampi margini di miglioramento (si è arrivati a 230 kB al secondo). Eseguendo l’operazione in parallelo è possibile scrivere 500 TB in 60 giorni circa.

La durata? 13.8 miliardi di anni

Perché 5D? Alle due dimensioni tipiche dello storage su CD e quella aggiuntiva già introdotta con supporti come i Blu-ray multi-layer si affiancano la quarta e la quinta legate rispettivamente alla grandezza e all’orientamento della nanostruttura all’interno del supporto, in questo caso il vetro.

Questi cd in 5D di vetro e carbonio sono particolarmente resistenti al caldo, fino a 1.000 gradi centigradi, e durano 13.8 miliardi di anni a temperature standard senza degradarsi. Non ci resta che capire quando troveranno applicazione nell’uso di tutti i giorni.

Cloud Computing, Formazione

Con Cubbit smetteremo di pagare il cloud storage

Cubbit è nata sui banchi universitari nel 2016 a Bologna grazie a quattro studenti universitari, tre bolognesi ed un veronese. Hanno immaginato un modo diverso di conservare i dati che consumasse di meno rispetto ai data center e non regalasse informazioni preziose ai colossi del Web: ecco Cubbit.

E’ un piccolo dispositivo, una sorta di hard disk tradizionale in apparenza, con una capacità di archiviazione di 512Gb al quale si possono collegare altri hard disk esterni fino a raggiungere una capacità massima di 4Tb. Una volta istallato entra a far parte della rete Cubbit. I dati vengono copiati, divisi, criptati e distribuiti fra tutti i dispositivi collegati. Se se ne rompe uno, si può avere immediatamente la copia di quel che conteneva e non c’è nessun abbonamento da pagare. Si compra solo il dispositivo. “L’architettura è progettata in modo tale che nessuno possa avere accesso alla password o ai dati dell’utente, neanche noi”, sottolinea Marco Moschettini. “I file all’interno di Cubbit non possono essere rubati poiché sono distribuiti e protetti dagli strumenti di crittografia più avanzati oggi disponibili”.

Il Cubbit ha un costo di 299 euro. Dropbox per 4Tb chiede 400 dollari l’anno, Amazon e Google molto, molto meno, ma nella startup bolognese sono convinti di avere una marcia in più. “Molti dei servizi offerti oggi hanno poco rispetto della privacy, oltre al fatto che i data center consumano parecchia energia e di conseguenza inquinano”, racconta Alessandro Cillario. “Noi invece distribuendo la capacità di archiviazione e così si abbattono i costi e l’inquinamento. Soprattutto si garantisce la sicurezza”. La riduzione sarebbe dell’87% dell’impronta di carbonio per l’archiviazione dei dati e di circa il 50% per quanto riguarda il consumo energetico per il loro trasferimento.

Progetto ambizioso, imparentato alla lontana alla blockchain, che ora da Kickstarter deve decollare fino a diventare un’azienda solida. Loro scherzano: “Miriamo in alto ma non siamo partiti da un garage come si fa nella Silicon Valley. Nel nostro caso si è trattato di un appartamento che di sera affittavamo su AirBnB per rientrare dei costi di gestione dell’azienda”.  Vedremo a breve se gli porterà fortuna quell’appartamento dove Cubbiyt è nato.

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Formazione

I migliori servizi per salvare (gratis) i file online.

C’era una volta il floppy disk che dopo tanto lavoro lasciò il testimone al CDRom, che a sua volta lo affidò al DVD; successivamente arrivarono le chiavette USB e gli hard disk esterni.
La storia dell’archiviazione dati è fatta da un lungo processo di miniaturizzazione che porterà al dissolvimento del supporto esterno.

Il futuro dell’archiviazione dei documenti di testo, delle immagini, dei video e di qualunque altra tipologia di file passa, infatti, dalla nuvola, o, per essere più precisi, dai molteplici servizi di cloud storage oggi esistenti.
Il cloud storage è un tecnologia che permette di conservare dati su computer tramite internet.
Un tempo visti con diffidenza, oggi i servizi di cloud storage online sono sempre più utilizzati e apprezzati, merito di un accresciuto livello di sicurezza informatica e di una maggiore duttilità.
In questa guida vi segnaleremo i maggiorni cloud storage gratis, mediante i quali sarà sempre possibile avere con sé i file personali, indifferentemente se si utilizza il PC di lavoro, il laptop personale o uno smartphone.

Google Drive

Legato a doppio filo all’account Google e Gmail, Google Drive è il servizio di cloud storage lanciato dall’azienda di Mountain View nel 2012. Nato inizialmente come uno dei tanti esperimenti di Big G, è oggi parte fondamentale dei servizi Google, tanto da poterlo definire come l’architrave su cui regge l’intera infrastruttura. Al momento della creazione di un account Google (la casella di posta elettronica con Gmail, per intendersi) si riceveranno automaticamente 15 gigabyte di spazio di archiviazione cloud gratis. Nel caso di Google, però, i gigabyte non sono tutto: legati al servizio di cloud storage, infatti, troviamo tutti gli altri servizi della galassia Big G. Mail e allegati di Gmail, ad esempio, saranno archiviati nella stessa porzione di nuvole, così come i file creati con suite di Google.
Nel caso in cui i 15 gigabyte non dovessero bastare, si può decidere di attivare uno dei piani a pagamento: si parte da 2 euro al mese per 100 gigabyte fino ad arrivare a 300 euro al mese per 30 terabyte.

Come usare Google Drive
Drive, cloud storage multipiattaforma di Google

La procedura per salvare i file su Google Drive è semplice e immediata. Inizialmente si scarica il programma/software sul proprio dispositivo (computer, smartphone o tablet) e si gestisce lo spazio cloud come se fosse un normale disco rigido: si creano cartelle e sottocartelle e si archiviano i file come meglio si vuole. I file saranno accessibili sempre e dovunque: tutto quello che serve sarà una connessione ad Internet. Su computer (sia Windows sia macOS) il client creerà una cartella “speciale”: tutto ciò che sarà trasportato al suo interno (sia file, sia altre cartelle) sarà automaticamente salvato anche all’interno dello spazio cloud. In questo modo l’archiviazione sulla nuvola sarà semplice e immediata come salvare file sul proprio disco rigido o chiavetta USB.

Dropbox

Il veterano dei servizi di cloud storage, Dropbox resta ancora oggi uno dei servizi cloud storage gratuiti più conosciuti e utilizzati sul mercato. Rispetto ad altri concorrenti non offre molto spazio inizialmente – alla creazione dell’account si otterranno “appena” 2 gigabyte per l’archiviazione dati gratis – ma grazie ad alcuni trucchi Dropbox è possibile ottenere spazio aggiuntivo senza dover pagare. Completando il tutorial iniziale; seguendo l’azienda su Twitter; collegando gli account social al servizio di cloud storage gratis e invitando gli amici a iscriversi a Dropbox si verrà premiati con 500 megabyte di spazio gratuito (sino a un massimo di 16 gigabyte) che si andrà a sommare ai 2 gigabyte iniziali. Nel caso non dovesse essere ancora sufficiente, si può sottoscrivere il piano a pagamento e avere 1 terabyte di spazio al costo di circa 8 euro al mese (per le aziende e i professionisti sono previsti piani tariffari ad hoc). Sottoscrivendo il piano Pro, inoltre, si potranno modificare file di testo, presentazioni e file Excel direttamente online grazie all’integrazione con Office 365; sarà possibile proteggere l’accesso ai file con password e cancellare il contenuto dell’app nel caso si dovesse smarrire lo smartphone o tablet.

Come utilizzare Dropbox
Cloud Storage Dropbox

Il funzionamento di Dropbox è molto simile a quello visto con Google Drive. Per iniziare ad archiviare file nella nuvola sarà sufficiente scaricare il software (disponibile per Windows, macOS, iOS, Android, Linux) ed iniziare a sincronizzare i file che più interessano: da smartphone si dovranno creare cartelle e sottocartelle all’interno delle quali salvare documenti e foto, mentre su PC sarà sufficiente trasportare tutti i file che si vogliono salvare online all’interno della cartella “Dropbox” creata in seguito all’installazione del client. Tutti i file, ovviamente, saranno accessibili sempre e da qualunque dispositivo dotato di connettività alla Rete.

Microsoft OneDrive

Parte integrante di Windows 10 (il client si trova già preinstallato), OneDrive è il servizio di cloud storage gratis creato da Microsoft. Con i suoi 5 gigabyte di spazio (in calo rispetto ai 15 gigabyte offerti inizialmente) è tra i servizi più “generosi” sotto questo punto di vista. Per poter utilizzare OneDrive è necessario essere iscritti a uno dei portali della “galassia Microsoft” (Outlook, Live, Hotmail): il suo punto di forza, infatti, è l’integrazione con gli altri software e servizi online realizzati dalla casa di Redmond. Navigando all’interno del proprio spazio OneDrive, tanto per fare un esempio, sarà possibile creare e modificare file di testo, presentazioni e file Excel accedendo direttamente alle web app di Office online.

Microsoft OneDrive
OneDrive, cloud storage multipiattaforma di Microsoft

Si potranno sincronizzare e condividere i file tra più dispositivi in maniera semplice e veloce. Per salvare file online da PC sarà sufficiente trasportare i dati direttamente nella cartella OneDrive: sarà poi il client, attivo in backgroud, a occuparsi della sincronizzazione. Su smartphone, invece, gli utenti potranno creare manualmente cartelle e salvare file, mentre le foto saranno automaticamente sincronizzate su OneDrive senza andare a incidere, però, sullo spazio di archiviazione a disposizione dell’utente.

Apple iCloud Drive

Inizialmente pensato per i soli utenti della mela morsicata, ma oggi disponibile anche per gli utenti Windows, Apple iCoud è il servizio di cloud storage nel quale trovano spazio i backup dei vari iPhone e iPad e degli altri dispositivi dell’azienda californiana. Non solo: grazie al client iCloud Drive, infatti, sarà possibile sincronizzare sulla nuvola le cartelle che più si preferiscono (incluse Scrivania e Documenti, solitamente le più “affollate”) semplicemente spostandole all’interno della cartella “iCloud Drive” presente nel Finder.

Apple iCloud Drive
Apple iCloud Drive, il cloud storage della Apple

Grazie al proprio account Apple (lo stesso utilizzato per scaricare le app dall’App Store con l’iPhone, tanto per intendersi) si avrà a disposizione uno spazio gratuito di 5 gigabyte (in parte occupato, però, dai file del backup iPhone) nel quale poter salvare documenti, fogli di lavoro, immagini, video e ogni altra tipologia di file. Grazie all’integrazione con gli altri servizi e software Apple, gli utenti potranno modificare documenti direttamente nel cloud sia da PC macOS o Windows, sia dai dispositivi mobili iOS. Nel caso in cui lo spazio non dovesse bastare, si può dare uno sguardo ai piani a pagamento (si parte da 0,99 euro al mese per 50 gigabyte aggiuntivi sino ai 19,99 euro al mese per 2 terabyte di spazio cloud aggiuntivo).

Mega

Creato da Kim DotCom (programmatore di origine tedesca divenuto famoso per il servizio di file sharing illegale MegaVideo), Mega si propone come uno dei servizi di cloud storage gratuito più sicuri e conveniente. Dopo aver creato il proprio account, infatti, si avranno a disposizione ben 50 gigabyte di spazio per l’archiviazione senza necessità di pagare alcunché. Grazie ai client per computer e smartphone, i file saranno accessibili da sistemi Windows, macOS, Linux, iOS, Android e Windows Phone. A facilitare ulteriormente la vita degli utenti, poi, troviamo le estensioni per Chrome e Firefox, che consentono di caricare file nel nostro “pezzo” di nuvola direttamente dal browser. Nel caso in cui lo spazio non dovesse bastare, si può sottoscrivere uno dei piani a pagamento (a partire da 99 euro annue per 500 gigabyte di spazio cloud).

Mega cloud storage
Mega cloud storage

La caratteristica più interessante di Mega, però, non è tanto lo spazio di archiviazione gratis quanto il focus sulla sicurezza. Il codice sorgente del servizio è open source e messo liberamente a disposizione di utenti e sviluppatori, mentre tutti i file saranno protetti da crittografia end-to-end: ciò consente di proteggere i documenti di testo, immagini, video. Le informazioni saranno crittografate già una volta archiviate nella cartella “Mega” del nostro computer, saranno inviate attraverso connessioni protette e saranno archiviate nella loro “forma crittografica”: solo l’utente avrà a disposizione la chiave per decrittare le informazioni. Se, da un lato, ciò permette di proteggere i propri file, dall’altro pone dei rischi non da poco: nel caso si dovesse perdere la versione decrittata, infatti, sarà impossibile recuperare l’originale dal servizio di cloud storage.

Conclusioni

Le indicazioni proposte in questo articolo sono indicate per una copia di sicurezza per uso privato. Per le aziende, invece, sono previste soluzioni professionali molto interessanti, che rivoluzioneranno il modus operandi.
Il personale di Enjoy System è a tua disposizione per approfondire il concetto di cloud storage ed in generale della digitalizzazione aziendale.