Scaricando l’app Impresa Italia, puoi accedere gratuitamente a tutte le informazioni e ai documenti ufficiali della tua azienda, come visure, atti, bilanci, stato delle pratiche in corso e molto altro, tutto comodamente a portata di mano.
Con l’APP potrai visualizzare in modo immediato i documenti, i certificati e tutte le informazioni essenziali per la tua attività. Ovunque tu sia, avrai accesso ai dati aziendali in maniera rapida e sicura direttamente dal tuo dispositivo mobile. Puoi richiedere ad esempio la visura camerale della tua azienda gratis.
Perchè scaricarlo
Potrai accedere a informazioni, atti e documenti relativi alla tua impresa, come visure, bilanci, fascicolo aziendale, stato delle pratiche presso il Registro Imprese e SUAP.
Riceverai inoltre comunicazioni e notifiche se possiedi un domicilio digitale d’ufficio assegnato alla tua impresa, come stabilito dall’articolo 37 del D.L. 76/2020, convertito in legge con L. 120/2020.
Le varie sezioni
Area dedicata alla consultazione dei dati identificativi della propria azienda.
È presente una funzione che permette il download di Prospetti Ufficiali, Atti, Bilanci e Dichiarazioni sostitutive, consentendo di scaricare direttamente i documenti ufficiali dell’impresa dal Registro delle imprese.
Fascicolo di impresa
Area di consultazione del Fascicolo d’Impresa, in cui è possibile accedere alla documentazione relativa alla propria azienda, principalmente fornita dai vari SUAP.
Domicilio digitale
Tutte le aziende sono tenute a dotarsi e a mantenere attivo un domicilio digitale (come una PEC) e a comunicarlo al Registro delle Imprese, che è gestito dalle Camere di Commercio Italiane. Questo domicilio digitale facilita una comunicazione diretta, sicura e rapida tra le aziende e la Pubblica Amministrazione.
Nel caso in cui un’impresa non adempia a questo obbligo, come previsto dal D.L. 76/2020 convertito in L. 120/2020, verrà assegnato un domicilio digitale d’ufficio, che può essere consultato tramite Impresa Italia.
Una volta attribuito, il domicilio digitale viene registrato nel Registro delle Imprese e nell’INI-PEC e può essere utilizzato solo per ricevere comunicazioni e notifiche con valore legale.
Pratiche SUAP impresainungiorno.gov.it
Area di consultazione delle pratiche SUAP della propria azienda, accessibile tramite il network impresainungiorno.gov.it, utilizzato da circa il 50% dei Comuni Italiani, indipendentemente da chi ha inviato le pratiche.
Per ciascuna pratica, è possibile verificare lo stato, monitorarne l’esito e scaricare la documentazione allegata.
Pratiche Registro imprese
Area dedicata alla consultazione delle pratiche presentate al Registro delle Imprese per la propria azienda, a prescindere da chi le ha inviate.
Per ogni pratica, è possibile scaricare le Ricevute di Protocollo e ComUnica, insieme agli estremi, allo stato e all’esito.
Vuoi provarla?
Un unico punto di accesso per ottenere rapidamente i documenti ufficiali della propria azienda o società, da condividere in tempo reale con clienti, fornitori, partner, banche, professionisti, Pubblica Amministrazione o chiunque altro si desideri. Il tutto in completa autonomia e senza alcun costo.
Vuoi sapere cosa potrai fare?
Se non possiedi SPID o CNS e desideri esplorare le funzionalità e i contenuti di Impresa Italia, puoi navigare nel servizio con informazioni simulate e visualizzare documenti fac-simile. Per ottenere SPID, puoi rivolgerti a un Gestore di Identità Digitale o contattare la tua Camera di Commercio.
Da qui puoi ottenere la versione per Android, e da qui quella per Apple.
Rendendo la scuola sempre più incentrata su di loro, Unica è una piattaforma innovativa e ancora più completa che accompagna gli alunni nel loro percorso.
Il nuovo portale, Unica (https://unica.istruzione.gov.it), voluto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, rappresenta un cambio significativo nella scuola degli ultimi anni. Finalmente, gli studenti occupano un posto di primo piano e tutto il sistema di istruzione sembra ruotare intorno a loro.
Unica, sviluppata in collaborazione con il Centro di Ricerca per l’Intelligenza Artificiale (CNRIIA), è una piattaforma che ha raggiunto diversi obiettivi strategici, diventando un vero e proprio ecosistema che rivoluziona il modo di insegnare e di apprendere. Basandosi su algoritmi intelligenti che analizzano i dati degli studenti, le loro abilità, i loro stili di apprendimento e i loro progressi, Unica crea percorsi di apprendimento personalizzati per ogni studente, fornendo il supporto e le risorse necessarie per massimizzare il loro potenziale.
Le tre sezioni
Le sezioni principali di Unica sono tre. La prima, dedicata all’orientamento, fornisce informazioni e strumenti per la scelta del percorso formativo, insieme al contatto con il nuovo tutor e docente orientatore. Quest’ultimo è un insegnante assegnato a ogni studente, incaricato di guidare e sostenere gli studenti in ogni fase verso il futuro.
“Vivere la scuola” è la seconda macro area di Unica, che riassume e propone tutte le opportunità del panorama scolastico. Infine, c’è una sezione dedicata a semplificare la vita degli studenti e dei loro genitori. Per quanto riguarda i docenti, la piattaforma offre tutte le risorse necessarie per gestire la propria carriera senza affannose ricerche di fonti e documenti.
Inclusiva
Unica, dotato di una serie di caratteristiche innovative, si presenta come un prezioso alleato per studenti, insegnanti e famiglie. Il tutoraggio personalizzato è il cuore di Unica, fornendo percorsi personalizzati, feedback in tempo reale, consigli e raccomandazioni su misura per risolvere i grandi punti critici che gli studenti affrontano continuamente: cosa fare dopo la scuola, cosa scegliere, dove andare. Riconoscendo che ogni studente è un universo unico, Unica è inclusiva fornendo strumenti specifici per massimizzare il potenziale che la scuola ha da offrire.
Al suo interno sono presenti tutte le risorse messe a disposizione dal Dipartimento dell’Istruzione e del Merito per supportare gli studenti con bisogni speciali, con istruzioni chiare su come accedervi. Inoltre, durante il processo di registrazione, Unica avverte che presto verranno predisposti contenuti personalizzati in base al profilo dell’utente.
SPID per minorenni
Anche i minorenni possono richiedere lo SPID, purché sia il loro genitore o tutore a farne richiesta. Questo processo richiede che i genitori contattino il proprio gestore dell’identità digitale e accedano al servizio utilizzando credenziali di livello 2.
Ad esempio, lnfocert ha abilitato lnfocert Young, questo servizio è gratuito. Dopo aver ricevuto lo SPID, ogni volta che il minore si connette ad un servizio che richiede l’autenticazione, è richiesta anche la doppia autenticazione da parte del genitore.
Ora è possibile accedere ai nuovi contributi e incentivi attraverso Internet, offrendo un valido sostegno per famiglie, giovani, madri e persone in difficoltà finanziarie. Ecco come richiederli.
Anche per il 2024 sono disponibili oltre 20 bonus in denaro, ma ancora in pochi ne sono a conoscenza. Questi incentivi sono destinati principalmente a persone con problemi economici, ma non solo. In molti casi si rivolgono a chi desidera cambiare l’auto, installare la fibra ottica o rottamare la TV. Inoltre, c’è un bonus di 500 euro anche per gli studenti che si diplomeranno a giugno con il massimo dei voti.
Fino a qualche anno fa, per comprendere a cosa avevamo diritto ed effettuare la domanda, era necessario rivolgersi a un patronato, a un CAF o a un commercialista. Tuttavia, oggi grazie a Internet è possibile accedere direttamente e in modo veloce al bonus che ci interessa. Gli unici requisiti indispensabili per gli incentivi sono il possesso dell’Identità Digitale, cioè dello SPID (o di una carta d’identità elettronica ovvero della CNS, Carta Nazionale dei Servizi), e della certificazione ISEE dei nostri redditi familiari.
L’ identità digitale
Allo stesso modo, è diventato più semplice ottenere l’Identità Digitale SPID, il vero grimaldello per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione. Oggi, questa identità può essere ottenuta sia tramite il Web che in qualsiasi Ufficio Postale. Cercheremo di mostrare quanto sia tutto sommato semplice e veloce individuare i bonus più adatti per noi e effettuare le relative domande per ottenerli. Oggi, con l’Identità Digitale SPID, è possibile accedere sia al sito dell’INPS che a quello dell’Agenzia delle Entrate e di tutti gli enti e comuni italiani, senza obbligare le persone a recarsi fisicamente negli uffici e fare ore di code. Questo strumento è ancora poco utilizzato, in parte a causa della carenza di questi nuovi documenti e in parte perché i codici vengono persi regolarmente.
La procedura per acquisire lo SPID è in realtà non proprio semplice, poiché l’identificazione online deve essere sicura e resistente agli hacker e ai criminali informatici, e allo stesso tempo unica. Al posto dello SPID, in molti casi è possibile utilizzare la carta di Identità Elettronica, ma solo se si hanno i codici forniti dal comune al momento dell’emissione. Inoltre, poiché la maggior parte delle persone utilizza lo smartphone per navigare su Internet, è stata aggiornata anche l’app unica della Pubblica Amministrazione, IO.
Molti la conoscono dai tempi del Covid, quando veniva usata per il Green Pass o per gestire l’operazione Cashback. Anche oggi, l’app IO è convenzionata solo con un numero limitato di enti e amministrazioni locali, ma da qualche tempo è possibile usarla per ricevere tutte le comunicazioni degli enti pubblici più grandi che vi stanno aderendo, e presto permetterà anche di archiviare documenti di identità, come la patente di guida.
ISEE: indispensabile per gli incentivi
La certificazione ISEE è necessaria per accedere agli incentivi previsti dalla Legge Finanziaria 2024, valutando il reddito familiare, l’eventuale possesso di immobili e il numero di componenti del nucleo familiare per ottenere un valore unico in euro. In passato, per ottenere questo certificato, era necessario presentare documenti finanziari presso un CAF o un patronato.
Tuttavia, oggi è possibile richiederlo online tramite il Portale Unico ISEE dell’INPS. È richiesta un’identità digitale SPID o una carta di Identità Elettronica con il codice PIN del comune. Il calcolo dell’ISEE richiede la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), che riporta informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare.
Prima di iniziare la procedura per ottenere l’ISEE online è consigliabile effettuare in pochi minuti una simulazione, inserendo alcuni indicatori come il reddito, il possesso di immobili e il saldo del proprio conto corrente. Il valore ottenuto sarà molto simile a quello reale e ci permetterà di capire subito se potremo accedere ai bonus per i quali è previsto un valore ISEE da rispettare. Una volta ottenute le indicazioni dalla simulazione, potremo passare alla procedura vera e propria, consapevoli di cosa ci spetti e cosa no. La DSU può essere presentata in qualsiasi periodo dell’anno.
Tuttavia, è importante ricordare che gli ISEE elaborati nel 2024 hanno validità fino al 31 dicembre 2024. Affinché la DSU sia completa, tutti i componenti maggiorenni del nucleo familiare devono dare il consenso all’utilizzo dei loro dati, per il quale è necessario che abbiano anche un’identificazione digitale SPID.
Attivati 35 milioni di SPID
I dati più recenti relativi al 2023 indicano che in Italia sono attive circa 35 milioni di Identità Digitali SPID, con oltre un miliardo di accessi nel 2022. Questi numeri significativi hanno portato il governo in carica a rinnovare la convenzione con i diversi gestori del servizio per il 2024. Tuttavia, l’obiettivo rimane quello di creare un’Identità Digitale e un portafoglio elettronico unico, sostituendo tutti i documenti cartacei dei cittadini e valido in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea.
Al momento non ci sono date certe per il lancio di questo strumento, ma i più ottimisti sperano che sia disponibile nel 2025. Attualmente, l’unica alternativa allo SPID è la Carta d’Identità Elettronica (CIE), che può essere utilizzata tramite un lettore di smart card sul proprio computer o attraverso uno smartphone dotato di tecnologia NFC, simile a quella utilizzata per le carte di credito contactless. Tuttavia, è necessario disporre del codice PIN fornito al momento dell’emissione della carta.
Se non abbiamo ancora l’Identità Digitale SPID, possiamo attivarla gratuitamente attraverso Poste Italiane (https://www.poste.it) se siamo già clienti BancoPosta o PostePay, oppure utilizzando una Carta di Identità Elettronica con il codice PIN fornito dal comune che l’ha emessa. In alternativa, è possibile richiedere lo SPID direttamente in uno degli uffici postali diffusi in tutta Italia.
Tuttavia, dovremo prendere prima un appuntamento dall’app Poste Italiane e pagare 12 euro per il servizio. Per conoscere tutti i dettagli sul funzionamento e avviare la procedura, basta visitare il sito https://posteid.poste.it/. Da qui è possibile consultare diverse sezioni, tra cui quella delle domande frequenti degli utenti, richiedere assistenza online o conoscere l’elenco dei contatti telefonici diretti tramite i quali essere guidati passo dopo passo. Dalla stessa pagina si possono anche sospendere e riattivare le credenziali.
A partire da questo momento, i residenti hanno il diritto di selezionare il loro indirizzo digitale di residenza, indicando un indirizzo PEC al fine di ricevere tutte le comunicazioni ufficiali dalla Pubblica Amministrazione. A partire dal 6 luglio, sarà possibile accedere a questo indirizzo digitale (INAD) e consultare le comunicazioni ricevute
Al via l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali (INAD), consentendo ai cittadini di registrare il proprio domicilio digitale su questa piattaforma. Un domicilio digitale può essere un indirizzo PEC già attivato in precedenza, dove le comunicazioni ufficiali della Pubblica Amministrazione verranno inviate. La registrazione è semplice: è sufficiente accedere al sito https://domiciliodigitale.gov.it utilizzando SPID, CIE o CNS, e inserire il proprio indirizzo certificato.
INAD è il risultato della collaborazione tra AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio e Infocamere, la società delle Camere di commercio per l’innovazione digitale, che ha sviluppato la piattaforma.
“Si tratta di un progresso significativo. Il domicilio digitale, insieme alla Piattaforma Notifiche, rappresenta un passo fondamentale per la digitalizzazione del Paese e semplifica le interazioni tra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione. Grazie al domicilio digitale, cittadini, professionisti e aziende potranno ricevere comunicazioni ufficiali dalla Pubblica Amministrazione in modo semplice e immediato, risparmiando tempo e costi significativi”, ha dichiarato Alessio Butti, Sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione tecnologica.
Cos’è il domicilio digitale
A partire da oggi, è possibile registrare il proprio indirizzo elettronico certificato come domicilio digitale presso un servizio di posta elettronica certificata, in conformità al Regolamento eIDAS. Questo domicilio digitale avrà validità legale per le comunicazioni elettroniche.
Le persone che hanno compiuto 18 anni, i professionisti che non sono membri di ordini o albi professionali e gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nell’INI-PEC possono scegliere il proprio domicilio digitale.
A partire dal 6 luglio 2023, le comunicazioni ufficiali della Pubblica Amministrazione avranno valore legale se inviate al domicilio digitale presente nell’elenco. Inoltre, da quella data, chiunque potrà consultare liberamente il domicilio digitale di una persona inserendo il suo codice fiscale, senza bisogno di autenticazione.
Le Pubbliche Amministrazioni, i gestori di pubblico servizio e i soggetti privati autorizzati potranno consultare l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali (INAD) attraverso l’interfaccia fornita dalla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) a partire dal 6 luglio. Inoltre, a partire da quella data, anche i professionisti non iscritti in ordini o albi professionali e gli enti di diritto privato non presenti nell’INI-PEC potranno scegliere il proprio domicilio digitale.
Vantaggi
INAD offre la possibilità di ricevere direttamente nella propria casella di posta elettronica tutte le comunicazioni ufficiali della Pubblica Amministrazione che hanno valore legale, come rimborsi fiscali, detrazioni d’imposta, accertamenti e verbali di sanzioni amministrative. Questo domicilio digitale registrato su INAD permette al cittadino di gestire in modo autonomo le comunicazioni ricevute.
Grazie a questa registrazione, le notifiche arriveranno in tempo reale, senza ritardi o problemi di consegna, con notevoli benefici in termini di riduzione dell’uso della carta e di risparmio sui costi di invio tramite servizi postali. Inoltre, il cittadino ha immediato accesso alla documentazione senza dover fare spostamenti fisici per ottenerla. Allo stesso tempo, la Pubblica Amministrazione beneficia di un sistema centralizzato, automatizzato e sicuro per le comunicazioni, che garantisce maggiore efficienza.
Come registrarsi
Per scegliere il proprio domicilio digitale, è necessario accedere al sito qui e completare la registrazione utilizzando il Sistema Pubblico d’Identità Digitale (SPID), la Carta d’Identità Elettronica (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Durante il processo di registrazione, verrà richiesto di fornire l’indirizzo PEC da designare come domicilio digitale. A partire dal 6 luglio 2023, il domicilio digitale selezionato sarà attivo e sarà possibile consultarne le comunicazioni.
Per i professionisti cosa cambia?
Secondo il Codice dell’Amministrazione Digitale, il domicilio digitale dei professionisti iscritti nell’INI-PEC (indice nazionale degli Indirizzi PEC delle imprese e dei professionisti) viene importato automaticamente su INAD come domicilio digitale della persona fisica. Tuttavia, è ancora possibile modificare tale domicilio digitale indicando un diverso indirizzo PEC, se necessario.
Da oggi chiunque può inserire il proprio numero di telefono nelle liste che tolgono le autorizzazioni alle chiamate pubblicitarie per telemarketing.
Dal 27 luglio si può iscrivere il proprio numero di telefono al Registro pubblico delle opposizioni, il servizio gratuito che permette di non ricevere più chiamate pubblicitarie. Le società di telemarketing, quelle da cui si riceve questo genere di chiamate, dovranno smettere di contattare i potenziali clienti che avranno inserito il numero in queste liste. Fino a oggi poteva essere fatto solo con i numeri fissi, ma un decreto del presidente della Repubblica entrato in vigore lo scorso 13 aprile ha incluso anche i telefoni mobili.
Ci sono tre modi per iscrivere il proprio numero di telefono al Registro delle opposizioni: compilando un modulo online direttamente sul sito del servizio; chiamando un numero verde (800 957 766 da fisso, 06 42986411 da mobile); oppure inviando l’apposito modulo di iscrizione all’indirizzo mail “[email protected]”. Ogni persona può iscrivere fino a 5 numeri di telefono.
L’iscrizione al Registro delle opposizioni annulla tutti i consensi alla pubblicità e alla cessione a terzi dei propri dati personali (tra cui il numero di telefono) che si sono dati nel corso degli anni. Le chiamate non desiderate diventeranno illegali entro 15 giorni dall’iscrizione.
Normalmente i call center possono contattare qualsiasi numero telefonico, ma solo se hanno ricevuto il consenso a utilizzarlo per fini promozionali da parte dell’utente che ne è il proprietario. Il problema è che ottenere quel consenso è semplicissimo: la richiesta è contenuta in molti dei moduli che bisogna compilare per l’accesso a vari servizi, e spesso viene approvata distrattamente o senza troppa consapevolezza. Per questo sarà anche possibile iscrivere il proprio numero al Registro delle opposizioni più volte, per eliminare autorizzazioni date inavvertitamente dopo la prima iscrizione.
Come ci si iscrive al registro
Ciascun utente può chiedere al gestore del Registro che la numerazione della quale è intestatario o il corrispondente indirizzo postale siano iscritti nel registro per opporsi al trattamento dei propri dati per fini di telemarketing o per il compimento di ricerche di mercato.
L’iscrizione avviene gratuitamente secondo le seguenti modalità: web, compilando il modulo elettronico alla pagina www.registrodelleopposizioni.it; telefono, chiamando il numero verde 800 265 265; email, inviando l’apposito Modulo all’indirizzo [email protected] e, infine, tramite raccomandata.
La prova «sul campo»
Il portale è suddiviso in sezioni: “Per il cittadino” e “Per l’operatore” sono quelle principali, sostenute dalle indicazioni su “Che cos’è?”, “Come aderire?” e “Cittadino e operatore”. Se si entra nella sezione “Per il cittadino”, appaiono due finestre: “Iscriviti” e “Gestisci l’iscrizione”. Entrando in “Iscriviti”, sono previste sue modalità di accesso: “Senza autenticazione” e tramite Spid. È dunque possibile proseguire senza autenticazione, inserendo tutti i dati richiesti nel modulo elettronico di iscrizione al RPO. Altrimenti si può utilizzare uno degli altri metodi di accesso disponibili per effettuare l’autenticazione, in modo che i numeri da iscrivere siano associati alla identità digitale di chi accede al Registro.
Grazie alle app disponibili per i tanti servizi forniti dalla Pubblica Amministrazione, da quelli fiscali a quelli medici o automobilistici, è finalmente possibile dire addio una volta per tutte alle file di ore nei vari uffici per ottenere il certificato che ci serve.
Siamo convinti che gran parte dei nostri lettori possa raccontare esperienze disastrose nei loro rapporti con la Pubblica Amministrazione. Come ad esempio attese di ore al telefono o di persona con in mano un numerino. La burocrazia è sempre stata una delle bestie nere di noi italiani, ma ora sembra che qualcosa stia finalmente cambiando.
Le nuove app della Pubblica Amministrazione sono sicuramente complesse. Eppure sembrano funzionare abbastanza bene, anche quando si tratta di gestire miliardi di dati fiscali, medici o automobilistici. In realtà l’app IO, quella cioè che dovrebbe mettere a disposizione dei cittadini gran parte delle informazioni che li riguardano, è probabilmente quella che al momento funziona meno. Si è rivelata utile per controllare l’andamento del cashback e dei vari bonus. Mentre sono ancora pochi i comuni convenzionati che permettono di utilizzarla per necessità importanti come l’iscrizione dei bambini alla scuola materna o alla mensa.
Trattandosi di app che gestiscono dati riservati è indispensabile che siano a prova di pirata. Per questo viene richiesta per tutte l’identità digitale SPID. Oppure in alternativa la Carta di Identità Elettronica con il PIN, che pochi però hanno a disposizione. In ogni caso sono ormai oltre 26 milioni (dati ufficiali fino a novembre) gli italiani che dispongono dell’identità SPID. Ottenerne una è sempre più semplice: basta recarsi in un ufficio postale o farsi riconoscere da un’app come PostelD.
Stiliamo una breve guida sulle app utili per la Pubblica Amministrazione che a nostro parere sono indispensabili per i cittadini sia in ambito medico (Fascicolo Sanitario), che fiscale (Equiclick), che automobilistico (iPatente). L ‘ultima arrivata, poi, non è nemmeno un app, ma un sito Internet (anpr.interno.it) da cui scaricare tutti i certificati anagrafici in carta libera e da bollo. Lo abbiamo provato e siamo riusciti ad avere in pochi secondi il certificato che ci serviva. Sembra proprio che le file agli uffici anagrafe saranno solo un brutto ricordo!
Per accedere a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione è ormai indispensabile avere a disposizione l’identità digitale SPID. Questa richiede il riconoscimento certificato e l’accesso protetto attraverso l’app di un gestore abilitato. Chi ha già un conto con Poste Italiane o una carta PostePay, e per questo ha anche il suo numero di telefono confermato, potrà ottenere facilmente l’abilitazione all’identità digitale SPID attraverso un codice di verifica SMS.
Tutti gli altri potranno recarsi direttamente in un ufficio postale per l’identificazione (costo 12 euro). Oppure identificarsi con la Carta di Identità Elettronica o con iI Passaporto Elettronico direttamente da casa. Lo si può fare utilizzando l’appPostelD, la stessa che poi sarà necessaria per confermare la propria identità ogni volta che vorremo usare lo SPID per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione. Il servizio è gratuito per chi ha il PIN collegato alla carta di identità o al passaporto. Gli altri invece dovranno pagare un contributo di 10 euro necessario per il riconoscimento attraverso la webcam. Infine c’è anche la possibilità di registrarsi eseguendo un bonifico di un euro dal proprio conto corrente e in questo modo utilizzare il riconoscimento effettuato dalla propria banca.
Secondo i piani del governo, grazie alI’ app IO dovrebbe essere possibile entrare in contatto con tutti gli enti pubblici della Pubblica Amministrazione. In realtà finora l’app IO si è rivelata preziosa per consultare il cashback sui pagamenti elettronici, ottenere il bonus biciclette e quello vacanze e per scaricare il certificato Green Pass. La disponibilità dei servizi locali per quanto concerne la Pubblica Amministrazione dipende in gran parte dai singoli comuni. Alcuni ad esempio consentono anche di iscriversi a servizi essenziali come i prescuola, i centri estivi, le scuole materne o gestire i tributi locali come rifiuti, IMU e ICI. Altri comuni, invece, non sono nemmeno presenti: per accertarsene occorre controllare direttamente il menu Servizi Locali.
In ogni caso per accedere all’app è necessario avere l’identità digitale SPID o una carta di Identità Elettronica con il PIN fornito dal comune al momento dell’emissione. Oltre agli enti locali ci sono quelli nazionali come ACI, Agenzia delle Entrate, lnail, INPS e lstat. Purtroppo però nella maggior parte dei casi si viene rimandati ad altre app dei singoli gestori. Interessante, invece, la possibilità di pagare direttamente gli avvisi di pagamento della Pubblica Amministrazione inquadrando semplicemente il QR Code presente sul bollettino e utilizzando la carta di credito per pagare.
Un’unica app permette di avere sempre sottocchio i punti che ci restano sulla patente e lo storico di quelli che abbiamo guadagnato e perso nel corso degli anni precedenti. Si tratta di iPatente, l’app ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Direttamente dall’app è possibile conoscere i dati relativi alla revisione e all’assicurazione non solo dei veicoli che possediamo, ma attraverso una ricerca basata sul numero di targa, anche di tutti quelli immatricolati in Italia.
Non solo, ma attraverso il database nazionale potremo conoscere la classe ambientale del veicolo e quindi sapere se può circolare nelle zone soggette a limiti. Inoltre possiamo controllare se può essere guidato dai neopatentati e naturalmente accertarci che sia assicurato. Si tratta di dati fondamentali per chi vuole acquistare un’automobile oppure anche solo venirne a conoscenza in caso di sinistro. È anche possibile verificare lo stato di avanzamento del processo di lavorazione delle nostre pratiche presso gli uffici della Motorizzazione Civile. Anche in questo caso per accedere all’app è indispensabile avere l’identità digitale SPID o in alternativa una Carta d’Identità Elettronica con codice PIN. La precedente possibilità di accedere con nome utente e password non è più valida.
Non fa piacere a nessuno mettersi in contatto con Equitalia, il gestore delle tasse per tutti i cittadini italiani. E, tuttavia, piuttosto che perdere una giornata di lavoro per ottenere informazioni di persona, è sicuramente più comodo utilizzare un’app come Equiclick. Anche in questo caso per accedere all’area riservata occorre avere un account SPID o in alternativa la Carta di Identità Elettronica con il PIN fornito dal comune. O in alternativa le vecchie credenziali necessarie per accedere al sito di Equitalia. Nell’area riservata è possibile conoscere in ogni momento la nostra situazione debitoria aggiornata, con le cartelle da pagare, quelle che possono essere rateizzate e anche quelle già saldate.
Particolarmente utile la possibilità di consultare la lista dei pagamenti rateizzabili, ottenere la rateizzazione del debito (è possibile rateizzare un debito fino a un massimo di 60.000 euro) e cominciare subito a pagare dall’app. Inoltre è possibile chiedere di sospendere la riscossione, se possiamo dimostrare di non dover pagare gli importi richiesti dall’ente creditore. Particolarmente interessante è anche la possibilità di attivare il servizio Se Mi Scordo, in modo da essere avvisati attraverso SMS o email quando è necessario saldare i pagamenti.
In Italia sono le regioni a gestire la sanità pubblica e per questo non esiste una sola app, ma tanti fascicoli sanitari regionali. Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è lo strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente.
Tra i servizi disponibili ci sono le ricette prescritte dal medico di base che possono essere scansionate direttamente dalla farmacia. Inoltre è possibile consultare i referti specialistici e di laboratorio e salvarli direttamente sullo smartphone. Sono presenti referti risalenti al 2009, cioè 13 anni fa. E’ possibile comunque filtrarli per categoria e visualizzare, per esempio, solo quelli delle analisi di laboratorio.
Inoltre dall’app è possibile visualizzare i dati sul medico di base, consultare e gestire gli appuntamenti e gestire le informazioni per eventuali figli minorenni. Infine, sempre dall’app, è possibile consultare le informazioni riferite alle varie vaccinazioni e scaricare la versione più recente del Green Pass.
Da pochi mesi è finalmente disponibile per tutti l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente. In questo caso non si tratta di un’app, ma di un servizio Web che permette di scaricare gratuitamente i certificati dal sito anpr.interno.it o di riceverli tramite email. E possibile scaricare o ricevere in pochi secondi tutti i certificati anagrafici, da quello di nascita al certificato di matrimonio o di residenza, compresi quelli per altri componenti della propria famiglia anagrafica.
I certificati vengono scaricati in formato PDF e possono essere stampati e utilizzati quando necessario. A partire dal primo febbraio, alcuni Comuni inizieranno inoltre a offrire il servizio per il cambio di residenza o di domicilio all’interno dello stesso comune, occorre solo controllare dal sito se il nostro comune è tra questi. Per accedere al servizio dell’ Anagrafe Nazionale è possibile utilizzare l’identificazione digitale SPID oppure la Carta d’Identità Elettronica, ma solo se si ha il PIN fornito dal Comune. Una volta selezionato il certificato che ci interessa, per noi o per un altro componente della nostra famiglia, potremo scegliere se scaricarlo in carta libera o in bollo. Fino al 31 dicembre di quest’anno non sarà necessario pagare nessuna imposta anche nel caso di richiesta di certificato in bollo. Quest’ultimo è forse il passo più importante che ha fatto la Pubblica Amministrazione verso la digitalizzazione.
Tutto quello che c’è da sapere sulla Carta Giovani Nazionale, come ottenerla e soprattutto come funziona, tutte le info.
Negli ultimi giorni si trovano in rete diverse info che riguardavano il lancio della cosiddetta Carta Giovani Nazionale.. Purtroppo ci sono diverse informazioni contrastanti a riguardo, tra cui i limiti di età entro il quale è possibile sottoscriverla e gli sconti e agevolazioni offerti.
La Carta Giovani Nazionale, come suggerisce il nome, è un nuovo strumento digitale pensato per i giovani, in grado di offrire un accesso agevolato a diversi servizi, con alcuni vantaggi e sconti mirati.
Questo nuovo strumento digitale è destinato a tutti i giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Il suo scopo principale è quello di avvicinare maggiormente i giovani alla cultura e allo stesso tempo agevolare l’accesso a determinati beni e servizi grazie a sconti e agevolazioni dedicati.
Vale sia per coloro che sono cittadini italiani, che europei. Considerato che l’attivazione della Carta Giovani Nazionale avviene esclusivamente tramite l’app IO, è indispensabile essere in possesso di un’identità digitale (SPID o CIE) per autenticarsi.
La Carta Giovani Nazionale permette di accedere a sconti e agevolazioni su attività culturali, servizi di ristorazione, alloggi, negozi e trasporti, e può essere attivata online in qualsiasi momento.
La carta è valida online e su tutto il territorio nazionale. Si può scaricare direttamente sull’App IO, è attiva senza soluzione di continuità e ha valenza su tutto il territorio nazionale.
La Carta Giovani Nazionale è un’iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale. È stato il Decreto del Ministro per le politiche giovanili e lo sport del 27 febbraio 2020 ad istituirla seguendo quanto previsto dall’articolo 1, comma 413, della Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio 2020).
Inoltre, fino ai 31 anni di età (compiuti), la Carta Giovani Nazionale aderisce al circuito EYCA (European Youth Card Association). Utilizzando il numero della carta sugli e-commerce o negozi fisici aderenti, sarà possibile ottenere sconti e agevolazioni, anche per attività culturali, trasporti, ristorazione e servizi di alloggio, non solo in Italia, ma anche in altri paesi europei aderenti all’iniziativa.
Inoltre, questa carta digitale ti darà accesso anche a tanti programmi di volontariato e di inserimento nel mondo del lavoro, in modo tale da aiutare i giovani a inserirsi al meglio nel mondo lavorativo. Potrai, ad esempio, anche ottenere dei finanziamenti per il tuo progetto imprenditoriale.
La carta sarà valida fino al compimento del trentacinquesimo anno di età.
L’attivazione della Carta Giovani Nazionale avviene esclusivamente tramite l’app IO e per richiederla gratuitamente è quindi necessario essere in possesso di un’identità digitale (SPID o CIE). Per scaricare l’App IO si può consultare questa pagina dallo smartphone nel caso di sistemi Android, altrimenti questo link per gli iPhone. Una volta effettuato il download, dopo essersi autenticati nell’App IO con SPID o CIE, è necessario seguire questi step:
entrare nella sezione “Portafoglio” dell’App;
premere il tasto “Aggiungi” e andare su “Sconti, Bonuse altre iniziative”;
scegliere la Carta Giovani Nazionale dalla lista di quelli disponibili.
A questo punto, basterà seguire i passaggi in App per completare la richiesta e attivare la Carta. Se siete in possesso di tutti i requisiti che danno diritto alla Carta Giovani Nazionale, l’attivazione è pressoché immediata. In pochi minuti, dal momento della richiesta, IO completa le verifiche necessarie e attiva la CGN.
Per scoprire tutti gli sconti e agevolazioni di cui potrai usufruire puoi sfruttare direttamente una comoda funzionalità presente nell’app IO. Per farlo, apri l’app ed esegui l’accesso tramite CIE o SPID, successivamente tocca sul pulsante Portafoglio posto nella barra in basso e da qui tocca sulla tua Carta Giovani Nazionale.
Una volta aperta, fai tap sul pulsante Scopri le agevolazioni posto in basso e nella schermata successiva potrai scoprire tutte le agevolazioni attive divise per categorie, ma potrai anche visualizzarle tutte facendo tap sulla voce Tutti gli operatori.
Ad esempio, se ti stai chiedendo come usare carta Giovani Nazionale Italo ti basterà toccare sulla voce Viaggi e trasporti e nella schermata successiva toccare sulla voce Italo tra quelle elencate. Nel momento in cui scrivo per i giovani è attivo uno sconto del 30% per l’acquisto di un biglietto, ma attento a verificare sempre la validità di tale sconto, poiché spesso hanno un limite temporale.
partner che offrono agevolazioni, sconti, beni e servizi ai beneficiari della Carta Giovani Nazionale, possono essere aziende private e pubbliche o istituzioni. Tali realtà possono aderire al progetto proponendo esperienze e vantaggi per i giovani in vari ambiti. Al momento le aziende partner in Italia sono 50.
Gli operatori che intendono aderire ai programmi della Carta Giovani Nazionale possono partecipare all’Avviso pubblico indetto dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’avviso scade il 30 giugno 2022 alle ore 12.00. È possibile consultare i dettagli in questa pagina.
L’elenco di chi aderisce al progetto, in continuo aggiornamento, si può consultare direttamente sull’App IO nella sezione “Vedi agevolazioni”. La lista include gli operatori che offrono sconti presso punti fisici, tramite un canale di e-commerce o entrambi. Troverete le schede degli operatori sempre aggiornate con il dettaglio delle agevolazioni attive.
La lista include soltanto gli esercenti che offrono agevolazioni sul territorio nazionale. Per conoscere gli esercenti che partecipano al programma negli altri Paesi europei, è necessario visualizzare la lista di tutti gli sconti disponibili sul sito ufficiale di EYCA o premendo la “(i)” a fianco di “Circuito EYCA” nella schermata di dettaglio della CGN nell’App IO.
La Carta Giovani Nazionale perde validità al compimento del 36° anno di età. La data di scadenza è indicata nel dettaglio della Carta sempre consultabile nella sezione “Portafoglio” dell’App IO. Dopo i 30 anni, in ogni caso, si può usufruire soltanto delle agevolazioni promosse sul territorio nazionale, dal momento che quelle offerte dal circuito EYCA a livello europeo sono valide fino al compimento del 31° anno di età.
La carta è nominale e può essere utilizzata solo dal titolare. Non è possibile condividere le agevolazioni della Carta Giovani Nazionale con familiari, amici e parenti. Se non viene rispettato questo vincolo la carta può essere revocata.
Dalla schermata di dettaglio della CGN sull’App IO è possibile disattivare la Carta. Basterà premere su “Disattiva la tua carta” e confermare. Da quel momento non sarà più visibile nel portafoglio. Disattivando la CGN, si perdono anche i diritti relativi al circuito EYCA.
La Carta Giovani Nazionale punta a migliorare la qualità della vita delle giovani generazioni, sostenendone il processo di crescita e incentivando la partecipazione ad attività culturali, sportive e ricreative. Ha anche finalità formative e promuove, nella cultura giovanile, processi legati alla transizione digitale ed ecologica.
Molte volte ci chiediamo che differenza c’è tra SPID e Carta d’Identità Elettronica CIE. Oggi scopriamolo insieme. Per molti potrebbe sembrare la stessa cosa, ma non è così. Per prima cosa, vediamo che cosa sono.
1: SPID
Lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), rappresenta l’Identità Digitale e non è fisica, permette di accedere a diversi servizi online, tra cui quelli inerenti alla PA.
É un servizio creato dalla Pubblica Amministrazione, non può essere utilizzata come sistema di riconoscimento in caso di richiesta da parte delle autorità (Polizia, Carabinieri, ma anche negli aeroporti)
L’identità SPID prevede tre diversi livelli di sicurezza, che consentono di accedere a diverse tipologie di servizi.
Lo SPID, come già detto, permette ai cittadini di accedere ai servizi e alle applicazioni della Pubblica Amministrazione e dei privati aderenti, come amministrazioni locali e centrali, enti pubblici, agenzie e fornitori privati.
Può essere attivato con diversi gestori, sia di persona che tramite webcam.
In termini di accesso ai servizi della pubblica amministrazione online, SPID e CIE sono quasi identiche e danno diritto ad accedere agli stessi pannelli.
Questo perché a partire dallo scorso 19 Ottobre 2021 lo SPID è diventato obbligatorio per accedere ai sistemi online della Pubblica Amministrazione. Nella maggioranza dei casi al fianco del pulsante “Entra con SPID” è anche presente quello che consente di effettuare l’accesso con CIE.
Per validare l’accesso con CIE è necessario però prima associarla a un dispositivo provvisto di chip NFC (come lo smartphone), tramite l’applicazione ufficiale che chiederà il codice PIN ricevuto al momento della consegna della Carta.
In molti continuano a chiedere un’integrazione dello SPID nella CIE, ma al momento ancora non si è andata verso questa direzione.
2: Carta d’identità Elettronica CIE
la Carta d’Identità Elettronica rappresenta il documento di riconoscimento ufficiale dello Stato Italiano, ed è fisica.
Questo documento viene emesso dal Ministero dell’Interno e prodotto dal Poligrafico e Zecca dello stato.
Permette l’accesso ai servizi online delle Pubbliche Amministrazioni sia in Italia che in diversi Paesi dell’Unione Europea.
La validità della CIE varia a seconda dell’età del titolare: 3 anni per i minori che hanno meno di 3 anni di età; 5 anni per i minori con un’età compresa tra i 3 e i 18 anni; 10 anni per tutti gli altri.
Quindi, la differenza tra SPID e Carta d’identità Elettronica (CIE) è che il primo documento è solo digitale e non possiamo identificarci alle autorità con esso.
Mentre con il secondo possiamo identificarci ed è fisico.
Sentiamo parlare ormai sempre più spesso di Spid e identità digitale, ma cos’è e a cosa serve?
Lo SPID è un’identità digitale certificata per accedere ai servizi online delle Pubbliche Amministrazioni e dei soggetti privati aderenti. Dai pagamenti alle informazioni sanitarie, dall’accesso al sito INPS alle pratiche d’impresa. Grazie a SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) ogni cittadino italiano può accedere con un solo username e password a tutti i portali della PA. Tutto questo senza doversi recare fisicamente ad uno sportello ed evitando lunghe code e tempo perso. Il servizio è gratuito per sempre per le credenziali di livello 1 e 2, mentre per il terzo, rivolto perlopiù alle imprese e ai liberi professionisti, può avere dei costi utili a tenere in vita l’account fornito da uno degli Identity Provider.
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) è la chiave di accesso semplice, veloce e sicura ai servizi digitali delle amministrazioni locali e centrali.
Un’unica credenziale
Un’unica credenziale (username e password) che rappresenta l’identità digitale e personale di ogni cittadino, con cui è riconosciuto dalla Pubblica Amministrazione per utilizzare in maniera personalizzata e sicura i servizi digitali.
SPID consente anche l’accesso ai servizi pubblici degli stati membri dell’Unione Europea e di imprese o commercianti che l’hanno scelto come strumento di identificazione. Con il sistema di accesso su cui si basa SPID, la Pubblica Amministrazione è ancora più vicina ai cittadini. Garantendo a tutti una modalità di accesso ai servizi online, che è sempre uguale ed intuitiva. SPID facilita la fruizione dei servizi online e semplifica il rapporto dei cittadini con gli uffici pubblici. Anche il settore privato può trarre vantaggi dall’identità digitale, migliorando l’esperienza utente e la gestione dei dati personali dei propri clienti.
Semplice, utile e sicuro, SPID è diventato praticamente indispensabile per accedere con un solo username e una sola password a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione e di alcuni soggetti privati aderenti, riducendo notevolmente i tempi burocratici di varie operazioni e snellendone la gestione
SPID: a cosa serve.
Il sistema nasce per agevolare la diffusione e l’uso dei servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti, con una coppia di credenziali (username e password) personali, è gratuito per tutti i cittadini (una volta ottenuto, nessun costo o canone verrà richiesto) e viene gestito dall’AgID, l’Agenzia per l’Italia Digitale. I servizi a cui si può accedere tramite SPID sono oltre 5.300 e sono in continua evoluzione, pertanto è sempre consigliato consultare il sito ufficiale del Governo per avere un quadro completo e aggiornato di quelli disponibili.
Prenotazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche, accesso alla rete Wi-Fi pubblica, verifica della posizione INPS o INAIL, pratiche d’impresa con un’unica password, con SPID tutto ciò diventa possibile in maniera rapida e da qualsiasi dispositivo: computer, tablet e smartphone, ogni volta che, su un sito o un’app di servizi, trovi il pulsante “Entra con SPID”. Il Sistema Pubblico di Identità Digitale è anche la chiave di accesso ai servizi pubblici europei. Con l’identità digitale l’utente può infatti accedere ai servizi online degli Stati membri che hanno aderito al nodo eIDAS italiano.
Come attivare lo SPID
L’unica cosa che l’utente deve fare è ottenere un’identità SPID dando nome, cognome, sesso, luogo e data di nascita, codice fiscale, estremi del documento d’identità, mail e numero di cellulare sul sito di uno dei gestori di identità abilitati: alcuni offrono modalità di attivazione completamente gratuite, altre a pagamento. Ma una volta ottenuto, non verrà poi chiesto mai nessun costo o canone all’utente per le credenziali di livello 1 e 2. Lo SPID è pensato per sostituire tutto, per questo vale la pena attivarlo presso uno qualunque dei provider accreditati. L’identità creata è destinata a rimpiazzare tutte le altre e non solo presso le solite code agli sportelli pubblici. Anche quelli privati, come ad esempio le banche.
SPID, gli identity provider accreditati
Al momento sono nove in totale i cosiddetti identity providers a fornire le credenziali, ciascuno con le proprie regole e, in certi casi, prezzi (per il riconoscimento via Internet o extra). Alcune, poi, offrono un’Identità digitale di 1° e 2° livello, altre fino al 3° livello.
Infocert punta su una registrazione online brevettata che, volendo, non necessita di altri passaggi fisici (ma costa 29,90 euro più IVA) altrimenti sono necessarie la firma digitale, la Carta di Identità Elettronica o una Carta Nazionale dei Servizi. In alternativa ci si può recare fisicamente presso una delle agenzie UNAPPA, un CAF abilitato o una tabaccheria convenzionata Mooney, pagando rispettivamente 29,90€, 9,90€ o 7,90€, tutte IVA inclusa.
SPID con Poste Italiane consente di usare la sua applicazione con la ID di Poste, il sistema BancoPosta con lettore, il cellulare certificato per le attività collegate al conto, oltre naturalmente al Cie e CNS, ma ha attivato molti suoi uffici dove è possibile chiedere le credenziali.
Anche TIM sfrutta il web per la creazione di SPID (se non si vuole andare fisicamente presso la sede più vicina), gratis per chi usa la Carta Nazionale dei Servizi o una Tessera Sanitaria (abilitata come CNS), oppure la firma digitale o qualificata. Per il riconoscimento via webcam i privati devono pagare 24,28€, mentre le aziende e i liberi professionisti in possesso di P. IVA rilasciata in Italia, 19,90€, in entrambi i casi IVA inclusa. TIM propone anche un servizio a pagamento per aziende e liberi professionisti a circa 29,00€ annuali. Anche su Register la creazione dello SPID è gratis per i liberi cittadini, ma ha un prezzo di 35,00€ l’anno per società e professionisti.
Questione di sicurezza
Un aspetto interessante dello SPID è il suo triplo livello di profondità che corrisponde anche al livello di sicurezza. Il primo livello, fornito da tutti a titolo gratuito, è quello che consente all’utente di autenticarsi con una user-id e una password (da cambiare due volte l’anno). Il secondo livello, sempre fornito gratuitamente, ma dove i provider mettono in campo le loro soluzioni particolari, richiede anche un codice temporaneo, ad esempio un SMS con una password a tempo (OTP: one time password) o l’uso di una app su smartphone o tablet. Per il terzo livello, ancora non fornito da tutti i provider, l’utente ha bisogno oltre delle credenziali SPID, dell’utilizzo di ulteriori soluzioni di sicurezza e di eventuali dispositivi fisici (es. smart card) che vengono erogati dal gestore dell’identità.
Questi tre livelli sono legati anche a servizi via via più complessi: per una semplice registrazione basterà il livello uno, per servizi che contengono documentazione di valore viene richiesto un livello superiore, e così via, fino al livello tre, nel caso di dati personali molto sensibili (per esempio quelli sanitari e medici). Ad ogni modo, per l’accesso ai servizi per il cittadino, questo grado di sicurezza non è richiesto.
Quali sono i documenti che servono per lo SPID
Alla richiesta dello SPID, sono poche le cose che bisogna avere a portata. Un numero di telefono cellulare, un indirizzo email attivo, il proprio codice fiscale e un documento di identità in corso di validità.
Non c’è un documento che vada meglio di un altro: si può quindi presentare la carta di identità come, ad esempio, il passaporto. Si può anche ricorrere, in alternativa, alla Carta d’Identità Elettronica, che ha le stesse funzioni e dà lo stesso risultato.
Serve lo SPID all’estero?
Lo SPID è un servizio studiato e creato per tutti i cittadini italiani che abbiano raggiunto la maggiore età. Con questa affermazione si capisce che il servizio è anche rivolto ai cittadini italiani residenti all’estero. Ma perché mai un cittadino italiano residente all’estero dovrebbe avere bisogno dello SPID?
Innanzitutto, il cittadino potrebbe avere bisogno di regolare le proprie posizioni previdenziali, tanto per fare un esempio. Oppure potrebbe dover interagire con qualche ente della Pubblica Amministrazione del suo Paese d’origine per interessi personali o professionali. Per questo motivo dotarsi di uno SPID può essere utile anche nelle interazioni dall’estero con gli enti italiani.
Da oggi gli italiani possono scaricare certificati anagrafici disponibili online, gratis ed in pochi secondi, sfruttando SPID e ANPR: un grosso passo per il Paese.
Gli italiani da oggi possono scaricare certificati anagrafici disponibili online senza dover andare in un ufficio pubblico e senza dover pagare una marca da bollo. Da lunedì 15 novembre è attiva una nuova piattaforma informatica che permette di scaricare gratuitamente e autonomamente da casa vari certificati anagrafici. Fino ad oggi per ottenerli era necessario andare in un ufficio dell’anagrafe e pagare una marca da bollo. Grazie alla nuova piattaforma è possibile fare tutto online, dal sito anagrafenazionale.gov.it.
Accedere con SPID
Per accedere basterà utilizzare lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), il sistema di autenticazione digitale utilizzato da un paio d’anni da diversi siti e app della pubblica amministrazione. O in alternativa inserire il numero della propria carta d’identità elettronica. La piattaforma è accessibile sia dai cittadini residenti in Italia sia da quelli residenti all’estero, e permette di richiedere un certificato per se stessi o per un componente ancora in vita della propria famiglia.
I cittadini residenti in Italia possono richiedere i certificati anagrafici di nascita, di matrimonio, di cittadinanza, di esistenza in vita, di residenza, di stato civile, di stato di famiglia, di stato civile e di stato di famiglia insieme, di residenza in convivenza, di stato di famiglia con rapporti di parentela, di stato libero, di unione civile e di contratto di convivenza. L’elenco dei certificati disponibili varia in base ai dati anagrafici registrati dal comune quindi, ad esempio, se si è celibe o nubile nell’elenco non si troverà il certificato anagrafico di matrimonio.
I cittadini residenti all’estero (iscritti all’Anagrafe degli Italiani residenti all’estero, AIRE) possono invece richiedere i certificati di nascita, di matrimonio, di cittadinanza, di residenza AIRE, di stato di famiglia AIRE, di unione civile e di contratto di convivenza.
Una volta scelto il certificato che si vuole ottenere, si deve selezionare il motivo della richiesta da un elenco e in seguito scegliere se scaricare il documento o riceverlo via email. I certificati hanno una validità di tre mesi, e quelli già emessi e non ancora scaduti restano a disposizione nella sezione “Certificati” del sito.
Anagrafe digitale: certificati subito e gratis
Il primo certificato anagrafico disponibile online è stato scaricato in anteprima domenica dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il ministro per l’innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, ne ha parlato come della «prima di una serie di innovazioni tecnologiche che la pubblica amministrazione implementerà per migliorare la vita di tutti». Nei prossimi mesi la piattaforma verrà implementata con altri servizi. Questi permetteranno ai cittadini di svolgere online pratiche per cui finora è necessario per forza andare in un ufficio pubblico.
Quel che potrebbe sembrare un miraggio è invece il frutto di un lungo lavoro di cesellatura attorno ad un progetto di transizione digitale ben più ampio e ambizioso: il passo odierno è un passo decisivo, perché farà comprendere a sempre più persone che il digitale non è un ostacolo da affrontare, ma un grande acceleratore da premere.
Dal cartaceo ai bit
Un passo che coinvolge tutti e che il Quirinale ha voluto immediatamente rendere mainstream attraverso una nota video che ritrae il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mentre scarica il primo certificato con il nuovo sistema. La nota è stata quindi ripresa da giornali e telegiornali, così che potesse arrivare con forza anzitutto a chi si affida a questi canali per la propria informazione:
L’Anagrafe diventa digitale, Mattarella scarica in anteprima il primo certificato dalla piattaforma pic.twitter.com/9TuxZGfmRA
Un’immagine che in sé ha ancora un difetto: quel foglio di carta che esce dalla stampante rende palese e concreto il vantaggio di un servizio di Anagrafe Digitale. Ma riporta sulla carta quel che in molte occasioni potrebbe tranquillamente restare in bit.
Il progetto Anpr è un progetto del ministero dell’Interno la cui realizzazione è affidata a Sogei, partner tecnologico dell’amministrazione economico-finanziaria, che ha curato anche lo sviluppo del nuovo portale. Il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri è titolare del coordinamento tecnico-operativo dell’iniziativa.
I certificati
I certificati che si possono scaricare sono i seguenti:
anagrafico di nascita
anagrafico di matrimonio
di Cittadinanza
Esistenza in vita
di Residenza
Residenza AIRE
di Stato civile
Stato di famiglia
Stato di famiglia e di stato civile
di Residenza in convivenza
Stato di famiglia AIRE
di Stato di famiglia con rapporti di parentela
di Stato Libero
Anagrafico di Unione Civile
di Contratto di Convivenza
Il download è possibile dal sito https://www.anpr.interno.it/ e per accedervi è necessario fornire la propria identità digitale (SPID, CIE o CNS). Subito e gratis grazie al digitale. Quel digitale troppo spesso vituperato nel nostro Paese e violentato da visioni preconcette che lo hanno tenuto ai margini per troppo tempo. Oggi la transizione può essere al centro dell’evoluzione del sistema Italia ed i margini di miglioramento fotografati dall’indice DESI 2021 la dicono lunga in merito.
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