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Sicurezza informatica

La Russia si disconnette da Internet? Non proprio

Il documento che indicherebbe la volontà di disconnettere la Russia da Internet ha in realtà un altro obiettivo: contiene indicazioni per proteggere i portali statali da attacchi esterni.

La Russia è in procinto di disconnettersi dall’internet globale in favore di una rete interna e completamente isolata rispetto al World Wide Web? Non è proprio così.

Sebbene il paese stia effettivamente lavorando dal 2019 a un’alternativa al network che oggi tutti utilizziamo per connetterci online, i documenti che nelle ultime ore sono trapelati sul web e che secondo qualcuno confermerebbero la volontà di disconnettersi entro l’11 marzo, indicano invece un’altra operazione. Cioè quella di rafforzare la protezione dei servizi statali da attacchi esterni.

La diffusione della notizia

A diffondere la notizia della supposta disconnessione è stato l’account Twitter di Nexta. Questo infatti nelle ultime ore ha pubblicato un documento firmato dal Ministero della Trasformazione digitale Andrei Chernenko. Tale documento riporta alcune indicazioni relative ai domini della pubblica amministrazione russa.

documento andrei chernenko
documento 2 andrei chernenko

Prima di tutto, l’origine del documento non è confermata, così come non lo è la sua veridicità. Chi l’ha condiviso afferma che il testo, rivolto alle autorità esecutive federali e agli enti costitutivi della Federazione Russa, è trapelato. Tuttavia questo elemento non è stato confermato. Anche se fosse vero, però, il documento non contiene riferimenti alla disconnessione da internet.

Il governo russo ha smentito, ma in realtà già da ieri una significativa porzione del web non è più accessibile ai cittadini russi e la situazione potrebbe peggiorare ancora.

Il ministero della Sicurezza russo ha fatto sapere che non ha alcuna intenzione di disconnettere il paese dall’internet globale. Detto ciò sono però allo studio diversi «scenari» visto che il paese «è soggetto a continui cyberattacchi».

La comunicazione del governo è arrivata dopo che alcuni dei più importanti provider internet hanno annunciato che non ospiteranno più clienti russi. Una mossa questa che probabilmente causerà rallentamenti e disagi per gli utenti che si trovano in Russia.

La settimana scorsa, l’accesso a internet da parte della popolazione russa era già stato fortemente limitato dallo stesso governo.

Disconnessione?

Quello che emerge dai documenti circolati oggi è un piano del governo russo. Piano, in parole povere, per trasferire sul territorio nazionale, e quindi sotto il suo controllo, tutti i server che ospitano siti russi. 

La mossa non equivale a una disconnessione dal resto di Internet, ma può rendere più fattibile una soluzione così drastica. Se infatti il governo dovesse decidere di tagliare i ponti digitali con l’esterno, i siti che si trovano fisicamente in Russia funzionerebbero all’interno di una “mini internet” russa e non sarebbero completamente perduti.

Nel caso invece di una disconnessione della Russia per intervento esterno, ad esempio nuove sanzioni, come chiesto dal governo ucraino, questa mossa permetterebbe di conservare tutti quei siti che hanno fatto in tempo a trasferirsi su server nazionali. 

In questi due casi, i cittadini russi si troverebbero di fronte un web molto diverso rispetto a quello attuale. Limitato esclusivamente ai siti con un dominio “.ru” e, con ogni probabilità, con una qualità di connessione molto peggiore dell’attuale.

Spostamento entro l’11 marzo

Di base il testo riassume diversi punti ai quali viene chiesto di adeguarsi entro l’11 marzo. Si tratta, di base, di spostare i server e i domini statali nell’intranet russa. In pratica il network interno del paese e slegato dal World Wide Web. In breve, la lettera chiede di utilizzare dei DNS localizzati sul territorio del paese. Di cancellare i codici Javascript legati a risorse esterne, di non utilizzare hosting esteri, di usare domini .ru e di aggiornare le password attivando anche l’autenticazione a due fattori.

11 marzo

La Runet, la rete interna e schermata della Russia, resta ovviamente possibile in futuro, ma lo switch totale non sembra così immediato come qualcuno ha lasciato intendere. Anzi, sembra che il documento voglia delineare delle regole per sopravvivere al contrario: se il resto del mondo decidesse di escludere la Russia (o parte dei suoi servizi e siti) dal WWW, spostando tutto sulla rete interna si garantirebbe il funzionamento dei servizi governativi. Lo stesso varrebbe in caso di pesanti attacchi DDoS.

Sempre delle ultime ora è la notizia che la Cogent Communications, una delle principali aziende che fornisce dorsali oceaniche, ha chiuso i rapporti con la Russia. Un’azione che probabilmente porterà a una diminuzione delle velocità di rete nell’intero paese. A parte questo, difficilmente l’11 marzo la Russia sparirà dal web, anche perché un’operazione di questo tipo comporta dei rischi non da poco.

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Anonymous attacca di nuovo

Anonymous attacca di nuovo! Oggi il gruppo internazionale di Anonymous ha hackerato canali televisivi russi, interrompendo i programmi con filmati della guerra in Ucraina.

Una settimana fa ci fu il primo attacco da parte di Anonymous chiedendo a tutti gli hacker del mondo di combattere contro la Russia. Leggi qui per saperne di più.

“Il team di hacker Anonymous ha violato i servizi di streaming russi Wink e Ivi (come Netflix) e i canali tv in diretta Russia 24, Channel One e Moscow 24 per trasmettere filmati della guerra dall’Ucraina”.

ha scritto il gruppo su Twitter rivendicando l’azione.

Netflix sospende il servizio in Russia

Nel mentre, Netflix ha sospeso il suo servizio in Russia in segno di protesta contro l’invasione russa dell’Ucraina.

La società aveva già annunciato nei giorni scorsi anche la sospensione di tutti i futuri progetti e delle future acquisizioni, unendosi alla crescente lista di compagnie occidentali che hanno tagliato i legami col Paese.

TikTok sospende live-streaming in Russia

tik tok

Questa piattaforma ha invece annunciato la sospensione del live streaming e della pubblicazione di nuovi contenuti sul servizio in Russia a causa della nuova legge sulle “notizie false” del Paese.

“TikTok è uno sbocco per la creatività e l’intrattenimento che può fornire una fonte di sollievo e connessione umana durante un periodo di guerra in cui le persone stanno affrontando un’immensa tragedia e isolamento”.

ha affermato TikTok su Twitter. 

“Tuttavia, la nostra massima priorità è la sicurezza dei nostri dipendenti e dei nostri utenti e, alla luce della nuova legge russa sulle “notizie false”, non abbiamo altra scelta che sospendere il live streaming e i nuovi contenuti per il nostro servizio video in Russia mentre esaminiamo le implicazioni di questa legge”.

“Il nostro servizio di messaggistica in-app non sarà interessato. Continueremo a valutare l’evoluzione delle circostanze in Russia per determinare quando potremmo riprendere completamente i nostri servizi con la sicurezza come priorità assoluta”.

conclude TikTok.

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Cyber-guerra tra Russia-Ucraina

Cyber-guerra tra Russia-Ucraina. Sembra che il collettivo abbia attaccato anche il sito dell’agenzia spaziale russa e del sistema ferroviario.

“Hacker di tutto il mondo: prendete di mira la Russia nel nome di Anonymous: fategli sapere che non perdoniamo e non dimentichiamo”.

Si legge sul profilo twitter del collettivo.

Anche oggi Anonymous ha preso di mira alcuni dei più importanti siti web governativi russi: il sito del Cremlino e del ministero della Difesa sono stati hackerati.

A diffondere la notizia sono stati molti media internazionali, tra cui la CNN, che ha riportato anche la rivendicazione degli attacchi di Anonymous:

“Abbiamo mandato offline i siti governativi e girato le informazioni ai cittadini russi in modo che possano essere liberi dalla macchina della censura di Putin”.

Secondo alcune fonti dell’Adnkronos, Anonymous avrebbe attaccato anche il sito dell’Agenzia spaziale russa (roscosmos.ru) e del sistema ferroviario (rzd.ru).

Continua la cyber-guerra dichiarata dal collettivo Anonymous contro la Russia, a seguito della decisione di invadere l’Ucraina.

Il collettivo ha dichiarato ieri la sua presa di posizione pro-Kiev e ha annunciato il proprio intervento nel conflitto con una serie di tweet pubblicati su vari profili riconducibili al movimento.

L’attacco di oggi ai siti del Cremlino e del ministero della Difesa è stato confermato dal portavoce del governo Dmitri Peskov:

“Siamo sotto attacco, il sito è offline”.

Secondo numerosi media internazionali inoltre, su alcune tv russe – hackerate – sono andate in onda canzoni tradizionali ucraine.

“Hacker di tutto il mondo: prendete di mira la Russia nel nome di Anonymous: fategli sapere che non perdoniamo e non dimentichiamo”

si legge in uno dei tweet sul profilo del collettivo, che invoca l’intervento di hacker da ogni parte del pianeta.

tweet

Anonymous ha voluto precisare che la cyber-guerra non è indirizzata contro la nazione russa in sé, ma è nata per sostenere la popolazione ucraina contro la politica di Vladimir Putin e la sua scelta di scatenare una guerra.

L’offensiva del collettivo ha preso di mira anche Ramzan kadyrov, Capo della Repubblica Cecena.

Perché il “fantoccio di Putin” – così chiamato da Anonymous, “ha preso la decisione di affiancare le forze cecene in Ucraina”.

Per questo motivo, il movimento ha mandato offline anche il sito della Repubblica cecena.

Nonostante non sia possibile accedere dall’esterno al sito web del ministero della Difesa, a causa delle tecnologie anti-ddos russe – tecnologie che autorizzano la navigazione in base alla posizione dell’utente – è possibile che il sito fosse accessibile agli utenti all’interno dei confini russi.

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