L’intelligenza artificiale sta cambiando drasticamente il nostro modo di vivere la vita anche nel quotidiano, ne è un esempio Optimus Tesla che serve drink al bar
Oltre ai Cybercab e Robovan, il protagonista principale dell’evento “We, Robot” di Tesla è stato anche il robot umanoide creato da Elon Musk.
Optimus Tesla è il nuovo robot umanoide creato da Elon Musk, pensato per svolgere numerose attività. Durante l’evento “We, Robot”, Musk ha mostrato Optimus insieme ai progetti di robotaxi e robovan. In questa occasione, Optimus ha svolto il ruolo di cameriere e barista, servendo drink agli ospiti e interagendo con loro.
I robot hanno un display per il volto e mani molto simili a quelle umane, con cui possono eseguire gesti: in un video, se ne vede uno rispondere ai gesti delle persone intorno. Sebbene non sia ancora noto quando sarà disponibile sul mercato, il prezzo previsto per Optimus è di circa 20-30 mila dollari.
La svolta di Tesla con Optimus
Nel 2021, il CEO Elon Musk fece un annuncio globale destinato a segnare una svolta: “Tesla è molto più di un semplice produttore di auto elettriche”. L’occasione fu l’AI Day di agosto, in cui l’azienda era ancora focalizzata principalmente sui veicoli e sui settori correlati, senza aver ancora esplorato appieno la robotica.
Optimus, l’umanoide artificiale nato dal lavoro degli ingegneri Tesla, incarna questa evoluzione. “Abbiamo fatto molta strada,” afferma ora un orgoglioso Elon Musk durante l’evento “We, Robot”, dove vengono presentati anche i robotaxi.
Cosa prende da bere?
“C’è un robot che serve drink” potrebbe essere l’incipit di una barzelletta, ed invece è pura realtà. Proprio come accaduto alla fine dell’evento “We, Robot”, quando Musk invita i partecipanti a provare il Cybercab o a gustare un drink al bar. “Ci sono alcuni Optimus pronti a servirvi. Trattateli bene,” raccomanda con un sorriso l’istrionico CEO.
Il consiglio viene evidentemente accolto, perché i robot non solo si mettono al servizio come baristi, ma intrattengono anche il pubblico ballando al ritmo di musica. Basta vedere per rendersi conto di quanto Tesla sia avanzata – e stavolta non sulle quattro ruote.
L’evoluzione di Optimus
Negli ultimi tre anni, abbiamo assistito all’evoluzione di Optimus: dalla nascita ai primi passi, passando per attività come innaffiare piante, sollevare pianoforti, fare stretching e prepararsi per supportare la produzione di auto elettriche. Ma arriverà davvero il giorno in cui l’uomo potrà delegare tutte le mansioni “pericolose, ripetitive e noiose,” vivendo in un futuro in cui lavorare sarà solo “una scelta” e non una necessità? Questa è la promessa fatta da Elon Musk.
Di fronte a noi c’è certamente una meraviglia tecnologica, un capolavoro di innovazione e ingegneria elettronica, ma anche un altro esempio di promessa di Elon Musk che arriva con un certo ritardo. Infatti, il supermanager aveva annunciato un prototipo del robot già per il 2022. Ora siamo alla fine del 2024, e i progressi, per quanto evidenti, sembrano ancora non del tutto all’altezza delle aspettative iniziali.
Robot cerca Pet, sei preoccupato per il tuo animale o sei curioso di sapere cosa combina? ti suggeriamo Enabot Ebo SE con una telecamera Full HD in grado di tenere sotto controllo gli animali domestici lasciati a casa, ha la visione notturna e rilevamento del movimento.
Le telecamere di controllo per neonati hanno il vantaggio che il bambino sta fermo nella sua culla. Chi invece vuole tenere sotto controllo i propri animali domestici quando non è in casa può affidarsi a una classica webcam sperando che prima o poi questa catturi il video dell’animale oppure scegliere un dispositivo come il robot semovente Enabot Ebo SE.
Controllo tramite Wi-Fi
Questo piccolo robot si muove su due ruote molto stabili e gira per l’appartamento in cerca di animali in movimento ma anche dormienti.
Non appena li trova fa partire una videoregistrazione che potremo controllare da remoto grazie alla connessione Wi-Fi.
Anche le migliori telecamere di sicurezza però non possono trovare un gatto nascosto in un angolo, ma Ebo SE, grazie alle sue dimensioni compatte, può intrufolarsi ovunque.
Ebo SE è in grado di fornire immagini luminose anche durante la notte grazie al sensore a infrarossi e volendo è possibile impostare la registrazione video h24 in modalità automatica.
Kit educativo prodotto da ELEGOO denominato Smart Robot Car Kit V3.0, basato sulla scheda controller UNO R3. Il kit è progettato per principianti e professionisti per apprendere l’elettronica, la programmazione e la robotica. Con un tutorial facile da seguire, questo kit per per la costruzione di auto robot è molto semplice e intuitivo.
Presentazione del robot
Il robot che vi viene fornito è da montare seguendo le semplici istruzioni presenti sul manuale che troverete nella confezione, presto anche in italiano. Il manuale è anche scaricabile dal sito ELEGOO in formato pdf; All’interno troverete, tra l’altro, le seguenti informazioni:
I datasheet delle schede e moduli utilizzati
Il manuale di montaggio in italiano
Un corso in 6 sezioni sull’uso del robot completo di programmi
Programma pre caricato nel robot.
Lo Smart Robot Car Kit V3.0 ha diverse modalità di funzionamento come:
auto-go: il robot esegue una sequenza di comandi prestabiliti.
controllo a infrarossi: permette di pilotare il robot tramite il telecomando presente nel kit.
Prevenzione degli ostacoli: in questa modalità il robot si muove autonomamente evitando gli ostacoli che vengono rilevati con il sensore sonar.
Modalità di tracciamento della linea: tramite uno speciale sensore, il robot si muove su una pista tracciata sul pavimento.
Bluetooth Car: in questa modalità è possibile un controllo del robot tramite il cellulare.
Contenuto della confezione
La scatola più grande contiene : le 4 ruote, 4 motoriduttori, il telecomando IR, un cavo USB con uscita connettore B per la programmazione della scheda UNO, un cavo USB con uscita connettore tipo micro per la carica della batteria del robot.
Scatola media contiene: la batteria ricaricabile, i gruppo di componenti per il montaggio del servomotore per il sensore ultrasonico , delle buste con la minuteria, tre diversi cacciaviti necessari al montaggio, un rotolo di nastro adesivo per realizzare la pista per il test del segui linea.
La scatola più piccola contiene: la scheda di controllo UNO, uno shield I/O ad espansione, la scheda controllo motori L298N, un modulo Bluetooth, un modulo Line tracking, un sensore ultrasonico.
Una scatola che contiene i due piani in plexiglas che formano lo chassis del robot
Il manuale di montaggio
Scheda di controllo UNO R3
La scheda di controllo è UNO R3 prodotta da ELEGOO. La scheda monta un ATMEGA328P a montaggio superficiale SMD in package TQFP anziché la versione foro passante a 28 pin. Per l’interfaccia USB/USART è utilizzato l’integrato HT42B534-1 .
Shield I/O ed espansione
La shield di espansione dispone dei pin strip per l’ interfaccia con la scheda UNO, questi sono duplicati per il collegamento di altri moduli/interfacce a cura dell’utente. Sono poi presenti pin per prelevare la tensione di alimentazione, dei connettori polarizzati per il collegamento dei moduli o sensori del robot:
line tracking
Servo azionamento sonar
Alimentazione modulo motore L298N
Controllo modulo motore L298N
Sensore sonar
Sensore infrarosso
Modulo bluetooth
Sono inoltre presenti:
Pulsante di reset
Led presenza alimentazione
Led di servizio collegato al pin D13
Scheda controllo motori L298N
La scheda per il controllo dei 4 motori del robot utilizza il driver L298 della STMicroelectronics, al suo interno troviamo due ponti H integrati, che supportano: un elevato voltaggio (teoricamente sino a 46V), elevate correnti (2A per ponte). Ciascun ponte può essere disabilitato o abilitato tramite il relativo piedino di enable per comandare un motore passo passo o due motori DC direttamente da Arduino o altri microcontrollori.
Modulo Bluetooth tipo BT16 4.2
Il robot utilizza un modulo Bluetooth tipo BT16 4.2, che utilizza il nuovo chip AB1602 Bluetooth 4.2 BLE di Airoha, Il modulo di trasmissione trasparente Bluetooth supporta la modalità di comando seriale, utilizzata per raggiungere l’MCU esterna e l’interazione del modulo. Si può utilizzare il comando porta seriale per configurare i parametri e alcuni controlli, come modificare l’UUID ( Universally unique identifier), modificare il nome Bluetooth, controllare la disconnessione Bluetooth, ecc.
Modulo Line tracking sensor
Il circuito è formato da tre sensori tipo TCRT 5000 con output digitale al cui interno sono presenti un foto transistor accoppiato con un LED sensibile ai raggi infrarossi. L’uscita del diodo termina all’ingresso di un comparatore LM339D insieme al segnale fornito dal trimmer che regola la sensibilità. La quantità di luce riflessa dalla superficie dipende dal tipo di materiale e dal suo colore, che per il bianco è di circa 90% – 100%, mentre per il nero è 0% – 10%. Questo particolare sensore, non riesce a “vedere il colore nero”, per questo motivo il sensore viene utilizzato nei robot per seguire le linee nere disegnate per terra e, da ciò, questo modulo prende il nome di Line Tracking Sensor.
Sensore ad ultrasuoni HC-SR04
Il sensore ad ultrasuoni HC-SR04 ha un campo di misura che si estende da due centimetri a quatto metri e la precisione arriva a 1 cm. Il modulo che viene montato su un servomotore che permette di “scandagliare” l’ambiente, comprende il trasmettitore a ultrasuoni e il relativo ricevitore con circuito di controllo.
Questi sensori ad ultrasuoni non misurano direttamente la distanza, ma forniscono il tempo impiegato da un segnale sonoro per raggiungere un ostacolo e ritornare di nuovo al sensore.
Quando Arduino setta a 1 il Pin Trigger, il sensore invia 8 impulsi ad ultrasuoni. Quando questi poi sono ricevuti, il sensore setta a 1 il pin Echo, viene quindi misurato il tempo che passa tra l’attivazione del pin Trigger ed il settaggio del pin Echo. Infine, nota la velocità del suono, converte il tempo misurato in una lunghezza e ricava quindi la distanza dell’ostacolo.
Sensore raggi infrarossi
Sullo Shield I/O a espansione è presente nel riquadro n° 6 un ricevitore di raggi infrarossi tipo VS1838B, al suo interno sono presenti tutti i circuiti che provvedono all’amplificazione, filtrazione, comparazione del segnale ricevuto sino ad ottenere in’uscita un segnale codificato corrispondente a quello inviato dal trasmittente. Sullo shield è poi presente un led con relativa resistenza dal valore di 1 kΩ di limitazione che segnala la ricezione del segnale.
Nel kit è fornito un piccolo telecomando per inviare i comandi al robot
Materia di metallizzazione del robot
Il robot è alimentato tramite una pacco batteria, Il pacco è sigillato e contiene all’interno un circuito di controllo della carica e scarica delle batterie con led esterno di segnalazione e interruttore di accensione. Nei primi modelli del robot questo era alimentato tramite due batterie 18650 agli ioni di litio la cui tensione di lavoro si aggira attorno i 3,6-3,7 volt, con una corrente di 2200 mA, per una potenza erogata di 8.15 Wh.
Montaggio e uso del robot
Dulcis in fundo, ecco un video tutorial di assemblaggio dello Smart Robot Car V3 0+
Sicuramente il 2020, a causa del Covid-19, sarà uno degli anni più stressanti di sempre: un nuovo studio condotto da Oracle e Workplace Intelligence, una società di consulenza e ricerca per le risorse umane, ha influenzato negativamente la salute mentale del 78% dei lavoratori del mondo e il 65% degli italiani. L’85% delle persone a livello mondiale, e il 75% degli italiani afferma che il malessere psicologico legato al lavoro si è tradotto negativamente anche sulla vita privata. Il 68% si confronterebbe più volentieri con un chatbot basato su intelligenza artificiale che con il proprio manager, almeno per quanto riguarda stress e ansia sul lavoro.
Chat bot, chatbot o chatterbot, è un software progettato per simulare una conversazione con un essere umano. Lo scopo principale di questi software è quello di simulare un comportamento umano e sono a volte definiti anche agenti intelligenti .
La ricerca condotta, che ha coinvolto oltre 12.000 persone – dipendenti, manager, leader delle risorse umane e alti dirigenti in 11 paesi del mondo, compresa l’Italia – ha rilevato che la pandemia Covid-19 ha aumentato notevolemente lo stress e l’ansia per le persone di tutto il mondo; emerge, inoltre, che chi si trova difficoltà preferirebbe rivolgersi a “bot” potenziati dall’intelligenza artificiale, invece che ad altre persone.
Il Covid-19 ha un impatto negativo anche sulla salute mentale
Le persone in tutto il mondo stanno combattendo con gravi problemi quali ansia e depressione legati al lavoro a causa del Covid-19. I dati che emergono dallo studio sono inquietanti: il 70% delle persone ha sentito più stress e ansia sul lavoro quest’anno rispetto a qualsiasi altro anno precedente. Le nuove pressioni subite a causa della situazione globale, inoltre, si sono sovrapposte ai fattori di stress abituali legati al lavoro, tra cui la pressione per raggiungere i risultati (42%), la gestione di attività noiose e/o di routine (41%) e il fatto di dover affrontare carichi di lavoro sentiti come ingestibili (41%). Anche i lavoratori italiani hanno dichiarato livelli di stress e ansia molto superiori – anche se in misura minore rispetto al risultato globale della ricerca. Il 62% ha infatti dichiarato che questo è stato l’anno più stressante di sempre e il 65% dichiara di aver vissuto un impatto negativo sul proprio benessere psicologico.
Problemi lavorativi che influiscono sulla vita personale
Le persone ne risentono gli effetti anche nel privato. Gli italiani, rispetto agli altri paesi del mondo, ne escono leggermente meglio: solo il 78% afferma che i problemi di salute mentale e benessere psicofisico legati al lavoro ) influenzano la vita privata, contro un ben più alto 85% dei colleghi di altri paesi. Le ripercussioni più comuni riportate a livello globale sono state: privazione del sonno (40%), cattiva salute fisica (35%), riduzione della serenità domestica (33%), sofferenza nei rapporti familiari (30%) e isolamento dagli amici (28%).
Aiuto dalla tecnologia piuttosto che dalle persone
Le persone vogliono di più dalla tecnologia: non desiderano solo strumenti di collaborazione efficaci per lavorare, ma anche strumenti di sostegno al loro benessere mentale. Il 75% afferma che l’Intelligenza Artificiale ha già dato un contributo positivo al benessere psicologico, in quanto strumento di lavoro. I principali vantaggi rilevati sono stati l’aver avuto disponibilità delle informazioni necessarie per svolgere il proprio lavoro in modo più efficiente (31%), l’automazione delle attività e la riduzione del carico di lavoro (27%); la riduzione dello stress grazie al supporto nel dare le giuste priorità alle varie attività da portare avanti (27%). L’intelligenza artificiale in questo senso ha anche aiutato la maggioranza dei lavoratori ad “abbreviare la settimana lavorativa”, nel 51% dei casi ritengono che abbia consentito loro di prendersi più tempo di riposo. Oltre la metà degli intervistati afferma che la tecnologia AI aumenta la produttività dei dipendenti (63%), migliora la soddisfazione sul lavoro (54%) e migliora il benessere generale (52%).
I problemi che nascono sul lavoro non possono essere ignorati
I lavoratori di tutto il mondo vorrebbero che le loro aziende offrissero più supporto per la salute mentale; se questo aiuto non sarà dato, ciò avrà un impatto profondo sulla produttività globale e sulla vita personale e professionale. Lo studio ha rilevato, infine, problemi legati al lavoro da remoto. L’84% dei lavoratori nel mondo e il 76% in Italia ha dichiarato di aver affrontato delle difficoltà, quali la mancata distinzione tra vita personale e lavorativa (41%), problemi di salute mentale quali stress e ansia (33%), stress e ansia che, per il 42% del campione, fanno precipitare la produttività personale; infine, il 40% ha affermato che ciò porta ad esempio a prendere decisioni meno efficaci e ponderate. “Con la nuova situazione legata al lavoro a distanza le demarcazioni tra vita personale e professionale si sono sfumate; in generale il peso del Covid 19 sulla salute mentale è risultato significativo, ed è qualcosa che riguarda lavoratori di ogni settore e paese”.
“Si può fare molto per supportare la salute mentale della forza lavoro e ci sono tanti modi in cui la tecnologia come l’AI può aiutare. Ma prima di tutto le organizzazioni devono mettere il benessere mentale delle persone tra le proprie priorità. Se riusciamo a far partire una riflessione aperta e costruttiva sull’argomento, sia a livello delle risorse umane che a livello dirigenziale, possiamo attivare un cambiamento. Ed è giunto il momento di farlo”.
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