La ricerca di contenuti è una delle attività più cruciali che possiamo svolgere. Ecco come evitare complicazioni e assicurarsi di non tralasciare nulla!
La ricerca dei file necessari non è sempre un processo immediato e, in alcuni casi, può addirittura risultare impossibile se la configurazione del nostro sistema è difettosa. Se la funzione di indicizzazione è lenta o incompleta, Windows potrebbe non disporre di un database aggiornato che elenca i file e la loro posizione. Ciò potrebbe portare a risultati di ricerca che non tengono conto delle ultime modifiche apportate ai file. Inoltre, se le impostazioni di indicizzazione non sono configurate correttamente, Windows potrebbe non catalogare i luoghi in cui sono conservati i file importanti.
Ciò significa che tali file non verranno inclusi nei risultati delle ricerche, facendoci credere di averli persi. Inoltre, un sistema di archiviazione ingombrante e disorganizzato con molte cartelle e file può generare confusione e rendere difficile individuare elementi specifici. Se non si adotta una struttura logica per le cartelle, può risultare complicato ricordare dove è stato salvato un particolare file. Nei prossimi passaggi, ci concentreremo su come risolvere i problemi di sistema per ottimizzare le ricerche in Windows, eliminando quelli più comuni che ostacolano il ritrovamento dei file, e vedremo anche come personalizzare il database dei file indicizzati.
Google è un efficace motore di ricerca che si distingue per la sua potenza e facilità d’uso. Tuttavia, utilizzando alcune strategie, è possibile migliorare ulteriormente i risultati in modo più rapido
Nel 1998, al momento della sua fondazione, Google si differenziò dai concorrenti dell’epoca grazie alla sua interfaccia essenziale, alla sua sorprendente facilità d’uso e alla sua abilità nel fornire immediatamente i risultati desiderati. Nel corso degli anni, sono state introdotte nuove funzionalità e apportate modifiche agli algoritmi, ma quella semplicità originaria è rimasta intatta. Nonostante l’interfaccia basilare, non mancano le opzioni: alcune funzioni meno conosciute possono rendere le ricerche su Google ancora più efficaci.
Ordiniamo i risultati per data
È comune finire per essere tratti in inganno da informazioni datate, spesso anche di molti anni fa. Quante volte ci è capitato di cercare una notizia, condividerla con gli amici, e solo successivamente scoprire che si trattava di notizie ormai obsolete? Dopo aver effettuato una ricerca su Google, notiamo diverse opzioni sotto la barra di ricerca, tra cui ‘Strumenti’.
Cliccando su di essa, abbiamo la possibilità di limitare la ricerca ai siti italiani, ma anche di specificare di cercare solo informazioni pubblicate dopo una determinata data o in un intervallo temporale specifico. In alternativa, possiamo utilizzare la barra di comando, utilizzando ‘before:<data>’ o ‘after:<data>’ per cercare rispettivamente risultati precedenti o successivi a una data specifica. Ad esempio, scrivendo ‘il miglior smartphone 5G after:2023’ tra virgolette doppie, otterremo solo risultati pubblicati dal 2023 in poi.
Le ‘virgolette’
Spesso, ci troviamo a dover esplorare tra i risultati per individuare quello più pertinente tra le diverse opzioni. Un metodo per ottimizzare la ricerca è l’uso delle virgolette. Ad esempio, se stiamo cercando una specifica opzione per Windows 10, come l’attivazione del backup, inseriamo questa frase tra virgolette. La query, ovvero il testo che inseriamo in Google, ‘come si fa il backup in Windows 10′, restituirà risultati anche per versioni precedenti di Windows.
Ma se la modifichiamo in ‘come si fa il backup in “Windows 10”‘, restringeremo notevolmente il campo. Questa caratteristica si rivela preziosa anche per frasi lunghe, come le citazioni di personaggi celebri.
Usiamo gli operatori booleani
Gli operatori booleani sono stati utilizzati sin dagli esordi dei primi motori di ricerca, ma non tutti conoscono il loro utilizzo. Se non sei familiare con il concetto degli operatori booleani, non preoccuparti, è un concetto molto semplice. Fondamentalmente, ci sono due operatori principali in Google: AND e NOT.
Ad esempio, se cerchiamo ‘programma di editing immagini “windows 10” AND “Linux”’, otterremo risultati che includono i termini ‘editor di immagini’, ‘windows 10’ e ‘Linux’. Al contrario, ‘programma di editing immagini “windows 10” NOT “Linux”’ escluderà dai risultati tutte le pagine che contengono il termine ‘Linux’.
Ricerca specifica dentro un sito x
Esistono alcuni siti vasti, colmi di informazioni e non sempre organizzati in modo chiaro. In queste situazioni, individuare un contenuto specifico attraverso la navigazione nei menu può richiedere molto tempo. Un trucco per trovare rapidamente ciò che cerchiamo è limitare la nostra ricerca a un singolo sito, utilizzando il comando ‘site:’.
Ad esempio, inserendo la frase ‘backup windows 10 site:www.enjoysystem.it‘, troveremo tutti gli articoli sul backup di Windows 10 pubblicati sul sito di enjoy system.
Scopri da dove viene un immagine
Sia su internet che sui social media, è diffuso il fenomeno delle notizie false e delle immagini manipolate. Succede spesso di imbattersi in messaggi indignati riguardanti immagini legate a eventi molto discussi come alluvioni, terremoti, pandemie o guerre, che però sono completamente fuori contesto.
Per evitare di essere ingannati, possiamo utilizzare un trucchetto: carichiamo l’immagine in questione su Google Immagini e osserviamo i risultati che otteniamo. Questo ci permetterà di scoprire facilmente l’origine dell’immagine e quando è stata utilizzata per la prima volta. È una tecnica ampiamente adottata anche dai debunker per individuare e svelare le notizie false.
Usiamo gli Strumenti
Le voci del menu ‘Strumenti’ sono dipendenti dal contesto e variano a seconda della ricerca effettuata. Come abbiamo visto precedentemente, possiamo utilizzarlo per limitare la ricerca a date specifiche, ma le opzioni disponibili sono molteplici. Quando effettuiamo una ricerca per immagini, ad esempio, oltre alla data, abbiamo la possibilità di specificare la dimensione (piccola, media, grande o dimensioni personalizzate) e di selezionare immagini con licenza Creative Commons. Questo ci consente di riutilizzarle senza violare i diritti d’autore, sia sul nostro sito che a fini personali.
Funzioni avanzate per la ricerca
Google funge in pratica come un sistema operativo a sé stante, con le sue applicazioni. Considerando che probabilmente avremo sempre una finestra del browser aperta, ha senso sfruttarlo anche per altre attività. Ad esempio, se dobbiamo effettuare dei calcoli, perché utilizzare una calcolatrice? Basta inserire le operazioni da svolgere nella barra di ricerca per ottenere il risultato. Non sarà nemmeno necessario premere Invio: man mano che digitiamo, vedremo il risultato dell’operazione.
Inoltre, può svolgere molte altre funzioni, come la conversione di valute o unità di misura. Alcuni esempi pratici di comandi potrebbero essere ’15 cm in inches’ per convertire da centimetri a pollici, oppure ’10 celsius in fahrenheit’ per convertire da gradi centigradi a Fahrenheit. Naturalmente, possiamo fare lo stesso tipo di conversioni anche con le valute, come ad esempio ‘100 dollari in euro’ per sapere quanti euro corrispondono a 100 dollari.
L’IA Bard
A luglio, Google ha introdotto in Italia Bard, il suo sistema di chat basato su Intelligenza Artificiale, il corrispettivo di Google di ChatGPT ma con la capacità di effettuare ricerche online, simile a Bing Chat che l’ha preceduto di alcune settimane. L’utilizzo è molto simile a quello di ChatGPT e possiamo interagire con esso come se stessimo parlando con una persona. Ad esempio, possiamo scrivere ‘trovami il volo più conveniente da Milano a New York nella prima settimana di agosto’. Inoltre, possiamo chiedere ‘come funziona un digital twin’ o addirittura richiedere ‘scrivimi un racconto nello stile di Umberto Eco’. Se non abbiamo voglia di scrivere, possiamo anche limitarci a parlare cliccando sull’icona del microfono.
A differenza di Bing Chat, Bard ha un’interfaccia più pulita e non ci sommerge di pubblicità. Tuttavia, manca il fatto che le risposte di Bard non includano link di riferimento, che potrebbero essere utili per approfondire o verificare l’accuratezza delle informazioni fornite. È importante ricordare che, come con ChatGPT, è sempre meglio non fidarsi ciecamente delle risposte e verificarle sempre. Le Intelligenze Artificiali sono strumenti molto utili, ma ancora in fase di sviluppo: sono efficaci nel manipolare e elaborare testi, ma possono commettere errori e talvolta addirittura inventare informazioni. Gli ingegneri che lavorano su questi modelli li definiscono ‘allucinazioni‘. Questo è un problema con cui dovremo convivere ancora probabilmente per un po’ di tempo.
Mozilla ha annunciato una nuova funzionalità: Firefox Suggest, che mostra link rilevanti alle pagine web quando l’utente effettua una ricerca nella barra degli indirizzi. Firefox Suggest, al momento disponibile solo negli Stati Uniti, è personalizzabile e disattivabile nelle impostazioni. Mozilla garantisce quindi il massimo rispetto della privacy.
Firefox Suggest per ricerche più precise
Firefox può già visualizzare suggerimenti nella barra degli indirizzi (nota come Awesome Bar), considerando cronologia, segnalibri e schede aperte. Suggest aggiunge altre fonti di informazione, tra cui Wikipedia, articoli Pocket, recensioni e contenuti da partner affidabili. Digitando ad esempio “Costa Rica” visualizzeremo il link alla pagina su Wikipedia:
Il browser visualizza anche suggerimenti sponsorizzati e suggerimenti contestuali. Questi ultimi sono disponibili solo se l’utente concede a Mozilla il permesso di raccogliere alcuni dati, tra cui le query di ricerca, i clic sui suggerimenti e la posizione geografica. In ogni caso il consenso fornito potrà essere revocato in qualsiasi momento.
Mozilla specifica che i dati non contengono informazioni personali. La posizione geografica viene derivata dall’indirizzo IP, eliminato subito dopo. In ogni caso è possibile attivare/disattivare Firefox Suggest in qualsiasi momento nelle impostazioni del browser e scegliere le fonti dei suggerimenti. Non è noto se e quando la funzionalità arriverà anche in Italia.
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