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Gimp, crea opere d’arte dalle tue foto

E’ possibile realizzare dipinti digitali di alta qualità anche partendo da foto di base utilizzando Gimp, un plugin e alcuni suggerimenti.

L’arte digitale sta emergendo rapidamente come un’altra modalità creativa, insieme alle forme d’arte tradizionali come pittura e scultura. Questo tipo di espressione si manifesta in una vasta gamma di approcci, variando in base agli strumenti utilizzati.

Ad esempio, utilizzando software dedicati e una tavoletta grafica, è possibile creare opere “pittoriche” e illustrazioni che competono con le tele, i disegni e i manufatti tradizionali. In sostanza, l’arte digitale rappresenta una forma d’arte completamente nuova, nata dall’ultima rivoluzione informatica.

Un pc e tanta fantasia

Per immergersi nell’affascinante mondo dell’arte digitale, uno dei modi più accessibili è partire da una fotografia e modificarla attraverso l’uso di filtri disponibili in software avanzati di fotoritocco. Con pochi clic, è possibile trasformare un semplice scatto ritraente un volto in un affascinante ritratto con uno stile pastello o ad olio.

Le possibilità di risultati sono praticamente infinite, richiedendo solo un po’ di pazienza, ingegno e creatività per trasformare una foto ordinaria in un’opera d’arte digitale. In questo processo, utilizzeremo il software di fotoritocco The GIMP, con l’aggiunta di un plug-in che offre una vasta gamma di filtri per la manipolazione digitale delle immagini, anche a fini artistici. Iniziamo subito!

Gimp

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Prima di tutto, scarichiamo il programma The GIMP dal sito ufficiale (https://www.gimp.org/) e seguiamo le istruzioni sullo schermo per completare l’installazione. Una volta terminata l’installazione, faremo doppio clic sull’icona del programma sul desktop per avviarlo. Una volta aperto il programma, possiamo iniziare a trasformare una foto in un dipinto.
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Dalla schermata principale di The GIMP, faremo clic sul menu “File” e selezioniamo “Apri”. Specificheremo il percorso del file sorgente e selezioneremo il file che desideriamo aprire, quindi faremo clic su “Apri”. Una volta caricata l’immagine, ci sposteremo sul menu “Filtri” e selezioneremo “Artistici”. Dal menu a tendina che appare, selezioneremo la voce “A olio”.
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Assicuriamoci che la casella “Anteprima” sia spuntata per poter visualizzare in tempo reale il risultato mentre interveniamo sui valori. Regoliamo il parametro “Mask Radius” su 15, il valore “Exponent” su 10 e il parametro “Number of Intensities” su 170. Se il risultato ci soddisfa, clicchiamo su “OK”.
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Per aggiungere effetti di ombre e luci, clicchiamo col tasto destro in un punto dell’immagine e selezioniamo “Colori” e poi “Ombre-Alteluci“. Regoliamo “Shadows” su -60 e “Highlights” su 10, quindi confermiamo con “OK“. Ora possiamo salvare la nostra opera d’arte. Clicchiamo su “File” e selezioniamo “Esporta come“, diamo un nome al file, scegliamo il formato, il percorso e clicchiamo su “Esporta“. Il nostro dipinto è pronto per essere ammirato.

Plugin speciale

plugin

Scarichiamo l’ultima versione del nostro plugin dal sito https://gmic.eu/download.html e facciamo partire l’installazione.

Per creare un disegno a matita a partire da una nostra fotografia digitale, avviamo il programma e selezioniamo “File” e poi “Apri“. Specifichiamo il percorso del file che desideriamo manipolare e selezioniamo la fotografia che vogliamo aprire, quindi facciamo clic su “Apri“.
Una volta installato G’MIC-Qt seguendo la procedura guidata, torniamo in The GIMP e clicchiamo sul menu “Filtri“. Selezioniamo la voce in basso “G’MIC-Qt“. Scorriamo la lista delle cartelle e selezioniamo “Artistic“, quindi scegliamo “Colored Pencils“.
Assicuriamoci che la casella “Anteprima” sia spuntata. Ora impostiamo i valori necessari. Regoliamo il parametro “Size” su 1,625, “Amplitude” su 90, “Quantize Colors” su 20 e “Color Smoothness” su 14,25. Successivamente, portiamo il cursore “Color Intensity” completamente a sinistra sul valore “0“.
Quando il risultato soddisfa le nostre aspettative, possiamo rendere effettive le regolazioni cliccando su “Applica“. Successivamente, clicchiamo su “OK” per uscire dalla finestra di processo. Ora possiamo salvare il risultato cliccando su “File” e selezionando “Esporta come“. Dopo aver dato un nome al progetto, scelto un formato, clicchiamo su “Esporta” e ammiriamo il risultato finale.

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    Hacker: preso di mira WordPress

    Ondata di attacchi hacker che ha preso di mira i bug di sicurezza in quattro plugin WordPress.

    Una minaccia alla sicurezza. Avviso di WordPress che è stato letteralmente preso di mira dagli hacker: i cybercriminali prendono di mira più di 1,6 milioni di siti in un massiccio attacco informatico.

    La società di sicurezza informatica Wordfence afferma che i suoi ricercatori hanno rilevato un’ondata continua di attacchi originati da oltre 16.000 indirizzi IP diversi.

    Il Wordfence Theat Intelligence Team ha affermato che nelle ultime ore si è verificata un’ondata di attacchi che ha preso di mira i bug di sicurezza in quattro plugin WordPress e quindici temi Epsilon Framework. Wordfence afferma di aver bloccato finora più di 13,7 milioni di attacchi.

    I quattro plugin presi di mira sono: Kiwi Social ShareWordPress AutomaticPinterest Automatic e PublishPress Capabilities. I ricercatori, riportano da Computing, affermano che i plugin sono interessati dalle vulnerabilità “Authenticated Arbitrary Options update“.

    Si dice anche che gli hacker stiano prendendo di mira un difetto di “Function Injection” in 15 temi Epsilon Framework per aggiornare le opzioni arbitrarie. Uno dei 15 temi attualmente non ha una patch disponibile.

    WordPress: quali versioni vulnerabili?

    Hacker: Preso di mira WordPress
    WordPress

    I temi target di Epsilon Framework e le versioni vulnerabili sono:

    • Activello <=1.4.1
    • Allegiante <=1.2.5
    • Benestante <1.1.0
    • Formosa <=1.2.8
    • Antrea <=1.0.6
    • NewsMag <=2.4.1
    • Malato <=2.1.6
    • Giornale X <=1.3.1
    • MedZone Lite <=1.2.5
    • Pixova Lite <=2.0.6
    • Brillantezza <=1.2.9
    • Trascende <=1.1.9
    • Regina Lite <=2.0.5
    • Pazzi <=1.0.5
    • NatureMag Lite – Nessuna patch disponibile (si consiglia di disinstallare dal sito)

    Gli analisti di Wordfence affermano inoltre che gli hacker stanno cambiando l’opzione “users_can_register” su “abilitato” e impostando l’opzione “default_role” su “amministratore” nella maggior parte dei casi. Ciò consente agli hacker di registrarsi come amministratore su un sito e di prenderne il controllo. I primi tre IP offensivi includono:

    • 144.91.111.6 con 430.067 attacchi bloccati
    • 185.9.156.158 con 277.111 attacchi bloccati
    • 195.2.76.246 con 274.574 attacchi bloccati

    Gli amministratori del sito web sono invitati a verificare se il loro sito è già stato compromesso esaminando tutti gli utenti e cercando eventuali account non autorizzati. Gli amministratori dovrebbero eliminare qualsiasi aggiunta non autorizzata il prima possibile.

    Si consiglia inoltre di rivedere le impostazioni del sito su “http://examplesite[.]com/wp-admin/options-general.php” e assicurarsi che le impostazioni di appartenenza e “nuovo ruolo predefinito utente” siano impostate correttamente.

    Importante aggiornare i plugin

    Tutti i plugin e i temi su WordPress dovrebbero essere aggiornati il prima possibile. La storia ci insegna che l’obsolescenza informatica ha permesso tuttavia più di un attacco negli scorsi anni.

    Nel 2019, il sito Web di Mailgun è stato attaccato da hacker che hanno preso di mira un plug-in di WordPress chiamato Yuzo Related Posts. I criminali informatici hanno aggiunto codice nei siti che reindirizzavano i visitatori a un sito web dannoso. Nello stesso anno, gli hacker hanno sfruttato una falla nel plugin Social Warfare per attaccare i siti web. I criminali hanno iniettato codice JavaScript nei link di condivisione social presenti sui post di un sito web.

    Già nel 2017 è stato scoperto che un popolare plugin di WordPress, che era stato installato su circa 300.000 siti Web. Dopo la sua compromissione, questo, apriva una backdoor nei siti web.

    Gli aggressori hanno anche violato la società di hosting web GoDaddy il mese scorso e hanno ottenuto l’accesso alle informazioni di quasi 1,2 milioni di clienti attivi e inattivi di Managed WordPress.

    L’attacco sui ha consentito ai criminali di visualizzare i numeri dei clienti, gli indirizzi e-mail e le password per il protocollo e il database di trasferimento sicuro dei file, nonché i nomi utente del database per i clienti attivi.

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    Velocizzare WordPress filtrando i plugin

    I plugin di WordPress rappresentano importanti risorse di sviluppo per il popolare content management system (CMS). Tramite i plugin è possibile aggiungere moduli e funzioni, senza essere sviluppatori WordPress. Tuttavia, non tutti sanno che i plugin possono ridurre sensibilmente le prestazioni del sito, rallentandolo notevolmente. Se i plugin non sono sviluppati e testati correttamente, possono aumentare drasticamente i tempi di esecuzione degli script e rallentare il caricamento delle pagine. Vi spieghiamo come velocizzare WordPress, filtrando i plugin e scegliendo in quale pagina del sito attivarli, bloccandoli in tutte le altre.

    Quando i Plugin di WordPress possano rallentare il sito

    Prima di installare un plugin di WordPress, sarebbe utile testarlo in locale e valutare la ricaduta sulle performance del sito. Un nuovo plugin è una nuova porzione di codice aggiuntiva, che potrebbe comportare anche problemi di sicurezza e che richiede quindi la massima attenzione. L’esempio più emblematico di plugin da installare con cautela è rappresentato da Contact Form 7, il diffusissimo Plugin per l’inserimento di moduli di contatto su WordPress. Questo plugin, che funziona molto bene, include in tutte le pagine del sito due risorse, anche se nella pagina non si trova alcun modulo di contatto. Le risorse incriminate sono script.js e style.css. Il caricamento incondizionato di questi elementi, comporta l’inutile spreco di risorse di WordPress e il conseguente rallentamento delle prestazioni. Fortunatamente esiste una soluzione per questo problema, incrementando un sistema che permetta di attivare o disattivare il plugin in base ad alcune condizioni e singole pagine.

    Velocizzare WordPress con i Plugin

    Esistono due modi per disattivare un plugin di WordPress in base alla pagina; il primo metodo è quello di realizzare manualmente uno script PHP, salvandolo nella cartella dei Must-use-plugin di WordPress.

    Velocizzare WordPress filtrando i plugin


    Must-use-plugin di WordPress sono plugin atipici, che vengono eseguiti prima dei plugin tradizionali e non possono essere visibili o gestiti dalla bacheca di WordPress. L’unico modo per creare un Must-use-plugin è quello di collocarli manualmente all’interno della cartella predefinita /Sito/mu-plugins/.

    La seconda soluzione, molto più semplice, consiste nell’installare un plugin che permetta di filtrare l’esecuzione selettiva di tutti gli altri plugin. Plugin Load Filter è la soluzione completa per attivare o disattivare i plugin, in base ad alcuni criteri. Una volta installato il plugin sarà possibile richiamare la pagina di configurazione, posizionandosi nella barra laterale dei menu, su Plugin > Plugin Load Filter. La prima schermata del menu permette di selezionare i plugin da disattivare. Per ciascun plugin è possibile assegnare tre valori: Norman Load (predefinito), Admin Filter e Page Filter.

    La prima opzione, indica che il plugin corrispondente sarà sempre attivo, incondizionatamente, su tutte le pagine. Assegnando ad un plugin l’opzione Admin filter, significa indicare a WordPress che quel preciso elemento dovrà funzionare solo quando si effettuerà il login con utenza amministrativa di WordPress. L’ultima opzione, quella più intrigante e funzionale, permette di assegnare diversi criteri di attivazione e disattivazione dei plugin. Le eccezioni previste dalla funzione Page Filter, permettono per esempio di attivare un plugin di WordPress solo nella versione desktop del sito e disattivarla in quella mobile (e viceversa), di selezionare solo alcune pagine in cui il plugin dovrà lavorare, e tanto altro.

    load filter

    Come misurare la velocità di WordPress

    Chiaramente, la procedura descritta rappresenta solo una parte delle operazioni da effettuare per ottimizzare un sito WordPress, in ottica di performance e SEO. Ora che avete imparato a filtrare i plugin, provate a testare le performance del sito, utilizzando uno tra i servizi elencati di seguito.

    I tool per misurare la velocità di WordPress

    In rete esistono diversi strumenti per misurare le performance di un sito web; alcuni di essi sono davvero validi e ci consentono di testare il sito WordPress (ma non solo), per evitare penalizzazioni o malfunzionamenti. Un sito veloce e funzionale è sempre un passo in avanti rispetto ad uno più lento e problematico. Ecco tre tool che potete utilizzare per testare il vostro

    Pingdom.com è uno strumento completamente gratuito, che permette di misurare il caricamento di pagine ed elementi integrati (immagini, CSS, JavaScript) creando report finali di facile lettura per tutti gli utenti. La versione a pagamento, consente di pianificare analisi automatica del sito, generando avvisi in caso di riduzione delle prestazioni.

    pingdom

    PageSpeed Insights è uno strumento di rilevazione delle prestazioni di un sito che utilizza i criteri di valutazione di Google. Tramite questo strumento è possibile verificare le performance di un sito nella versione mobile o tradizionale. PageSpeed Insights genera report finali dettagliati, con valutazione complessiva da 1 a 100 e consigli sulle parti del sito da ottimizzare.

    pagespeed insights

    GTmetrix è uno strumento molto utile e funzionale per la misurazione delle performance di un sito. Permette di confrontare siti, offre report dettagliati, esportabili sul PC. E’ uno strumento valido e funzionale alla portata di tutti. Come Pingdom, anche GTmetrix nella versione a pagamento permette di effettuare scansioni automatiche e di essere avvisati in caso di problemi di performance del proprio sito.

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