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Software

Syncthing: crea il tuo cloud personale e sicuro

Syncthing è un software che ci aiuta a non perdere i file importanti come le foto dello smartphone. È disponibile per numerosi sistemi operativi e può collegare tra loro più dispositivi.

Indice

Accedi ai tuoi file ovunque senza regalare dati ai big del web

In un mondo in cui la mag­gior parte dei documenti più importanti e le foto­grafie sono in formato digita­le diventa sempre più rilevante se non essenziale tenerne una copia di riserva. In caso contrario rischiamo di perdere, per esempio, le foto scattate con lo smartphone in vacanza oppure le garanzie degli oggetti acquistati onli­ne.

Dobbiamo inoltre sotto­lineare che dispositivi come lo smartphone o il disco fisso si possono guastare senza alcun preavviso, con l’utente che spesso si giustifica con la frase “Funzionava fino a un istante fa!”.

Possibili soluzioni

Esistono due tecniche differenti per mettere al sicuro i dati: la sincronizzazione e il salvatag­gio (backup). Nel primo caso si crea una seconda cartella che conterrà esattamente gli stessi file di quella originale, mentre nel secondo si memorizzano le informazioni su un dispositivo remoto scegliendo se mantenere anche le versioni meno recenti dei documenti. Il principale vantaggio della sincronizzazione consiste nella possibilità di utilizzare immediatamente i file di riserva mentre con il salvataggio è possibile risparmiare spazio comprimendo i dati. In entrambi i casi è importante far intervenire automaticamente il programma all’insorgere di determinate circostanze oppure a orari prestabiliti, per esempio quando non siamo al computer. Scegliendo il salvataggio manuale è infatti facile dimenticarsene oppure attivarlo solo saltuariamente.

versione file
Funzione indispensabile
Ci è tornata utile tante volte, in caso di cancellazioni o modifiche accidentali: la gestione delle versioni dei file è davvero top.

Tra i software gratuiti per la sincronizzazione scaricabili da Internet abbiamo testato Syncthing, soluzione che offre numerosi vantaggi, primo tra tutti la possibilità di lavorare sia tramite LAN che Internet e di essere utilizzata su diverse piattaforme, Windows e Android compresi. Tra le altre caratteristiche salienti ricordiamo che tutte le comunicazioni sono crittografate per impedire intercettazioni da parte di malintenzionati e ogni dispositivo è protetto contro utilizzi illeciti. Da non sottovalutare che Syncthing non richiede di configurare opportunamente il router o di conoscere l’indirizzo IP di ogni computer, ma basta leggere semplicemente l’identificativo assegnato automaticamente dal programma a ogni dispositivo. Ricordiamo inoltre che si tratta di software Open Source con il codice sorgente disponibile qui.

Non tutti i file vengono persi

Poiché Syncthing riporta automaticamente tutte le modifiche effettuate sulle due cartelle collegate, può accadere che eliminando per errore un file nella prima perdiamo anche la copia presente nella seconda. Per questa ragione Syncthing è in grado di conservare anche i file cancellati o le diverse versioni degli stessi. Questa funzione Offre quattro possibilità: Controllo Versione con Cestino. Controllo Versione Semplice. Controllo Versione e Controllo Versione Esterno. Nel primo caso i file rimossi o sostituiti li troveremo in una cartella che può essere svuotata dopo un determinato numero di giorni.

Con “Controllo Versione Semplice” vengono trasferiti in una cartella predefinita e ne vengono tenute un determinato numero di versioni. Se per esempio, impostiamo quest’ultimo valore su 5 e modifichiamo un file 10 volte troveremo solo le ultime 5 versioni. Scegliendo “Controllo Versione Cadenzato” si definisce per quanti giorni tenere una versione mentre con “Controllo Versione Esterno” rimandiamo la verifica a dei comandi specifici.

Un aiuto

Uno dei problemi che si possono incontrare utilizzando software Open Source riguarda la soluzione di eventuali problemi. Con Syncthing tutto diventa più facile poiché esiste un forum dedicato a questo software, lo troviamo all’indirizzo web https://forum.syncthing.net. Raggiungendo queste pagine entriamo in contatto con la comunità che segue il progetto ed è quindi facile trovare una risposta ai propri interrogativi oppure chiedere un aiuto ai partecipanti.

traduzione syncthing
In inglese, ma …
Grazie al traduttore di Chrome possiamo leggere
i messaggi nella nostra lingua. Dovremo però scrivere i nostri post in inglese, ma possiamo affidarci a Google Translate, translate.google.com

L’interfaccia è in inglese ma con il traduttore automatico di Chrome è possibile averla in italiano. Ricordiamo, inoltre, che è possibile consultare la documentazione di questo prodotto all’indirizzo https://docs.syncthing.net/.

Il contributo della comunità

Syncthing è un’applicazione gestita tramite riga di comando, eseguita in background nella classica ma fastidiosa finestra nera, in cui vedremo scorrere le varie istruzioni. Possiede però anche una semplice interfaccia utente integrata, basata su HTML e JavaScript da sfruttare con più facilità da un browser Web. Poiché si tratta di una soluzione Open Source è possibile trovare numerose utility gratuite scritte dagli appassionati che aggiungono interessanti funzionalità a Syncthing.

comunità

Basta andare alla pagina https://docs.syncthing.net/users/contrib.html per avere un elenco di integrazioni, componenti aggiuntivi e pacchetti creati dalla community. Tra i tool disponibili ricordiamo SyncTrayzor e sync-macos, due utility che trasformano Syncthing in un’applicazione in stile Windows e macOS, applicazione che è possibile lanciare automaticamente all’avvio del sistema operativo.

Syncthing non ha bisogno di indirizzi IP o di configurazioni avanzate ed è disponibile per i sistemi operativi più importanti. Possiamo installare Syncthing anche su una Raspberry Pi che ha consumi energetici ridotti.

Installazione sotto Windows

windows syncthing
Per prima cosa dobbiamo andare all’indirizzo Web https://syncthing.net/downloads/ per scaricare la versione desiderata. Troviamo quella per i sistemi operativi più diffusi tra cui Windows, macOS e Linux. Ricordiamo che è necessario installare Syncthing anche sul computer remoto.
windows syncthing
Estraiamo il contenuto del file scaricato in una cartella a nostra scelta. per esempio “C:\syncthing”, e facciamo doppio clic sull’eseguibile syncthing.exe che comparirà nella stessa. Se appare il box PC protetto da Windows bisogna cliccare su Ulteriori informazioni e poi su Esegui comunque.
windows syncthing
A questo punto vengono eseguite automaticamente le operazioni necessarie all’installazione tramite riga di comando nella classica finestra con sfondo nero e viene quindi aperto il menu per la gestione di Syncthing all’interno del browser pre­definito.
windows syncthing
Prima di effettuare qualsiasi operazione è preferibile inse­rire il nome utente e la password di autenticazione per evi­tare che chiunque possa accedere al software. Scegliamo quindi impostazioni, poi la scheda Interfaccia Grafica Utente e inseriamo Utente/Password dell’interfaccia Grafica.

Installazione su Android

syncthing android
Per prima cosa apria­mo il Play Stare dello smartphone e cerchia­mo l’app Syncthing. Ora dob­biamo scegliere Installa e attendere che venga scaricata e attivata sul dispositivo. Fac­ciamo tap quindi Apri e leggiamo l’introduzione che il­lustra le potenzialità offerte dall’app.
syncthing android
Poiché questa app de­ve accedere alla memo­ria dello smartphone è necessario concederne l’au­torizzazione. Possiamo inoltre accordare l’uso del GPS interno per gestire la sincro­nizzazione in funzione delle reti wireless a cui è collegato e disattivare l’ottimizzazione della batteria poiché potreb­be interrompere la sincronizzazione.
syncthing android
A questo punto viene aperta la finestra princi­pale che mostra le car­telle condivise. Di base tro­veremo quella Camera che contiene le immagini ripre­se con la fotocamera dello smartphone. Per evitare er­rori, questa cartella viene condivisa in modalità “Invia­re soltanto” con i file protetti dalle modifiche apportate su altri dispositivi.
syncthing android
Come per la versione per PC, per prima cosa dobbiamo connettere il computer remoto. Selezionia­mo la scheda DISPOSITIVI e quindi il simbolo +. Nella fi­nestra che appare premiamo sulla piccola icona che mo­stra un QR Code di fianco alla scritta ID Dispositivo in mo­do da leggere (o meglio, in­quadrare con la fotocamera del telefono) il QR Code generato dal computer remoto quando si attiva “Mostra ID”.
Dopo aver collegato il di­spositivo remoto al no­stro smartphone tornia­mo nella scheda CARTELLE, scegliamo quella denomina­ta “Camera” e attiviamo la condivisione con il compu­ter appena collegato (INTEL). Quest’ultimo ci chiederà automaticamente se vogliamo aggiungerla tra quelle condivise. Scegliamo Aggiungi.
Ora le due cartelle ver­ranno sincronizzate automaticamente. E sempre possibile decidere la posizione della cartella del PC che conterrà le foto presenti in quella DCIM dello smartphone. Anche con
Android è possibile attivare
Controllo Versione File.

Configuriamo il nostro cloud

Terminata l’installazione bisogna richiamare il software digitando http://localhost:8384/ nel browser e collegare i dispositivi con i file da sincronizzare. La pagina che compare riporta sul lato sinistro le cartelle condivise e sul destro le informazioni sui dispositivi coinvolti.
Per prima cosa dobbiamo connettere il PC remoto. Selezioniamo Aggiungi dispositivo Remoto (su cui abbiamo installato Syncthing come suggerito prima) e inseriamo nella scheda Generale il codice che viene mostrato sul computer remoto scegliendo la voce Azioni/Mostra ID.
Passiamo ora alla scheda Aggiungi dispositivo/Condivisione e mettiamo il segno di spunta su Cartella predefinita sotto la scritta Cartelle non condivise, scritta tradotta in modo errato da quella originale in inglese (“Share folders With Device”). Premiamo quindi Salva. Ripetiamo questi due ultimi passi anche sul computer remoto.
A questo punto i due dispositivi condividono una directory vuota. Per sapere dove si trova questa cartella basta fare clic su Cartella predefinita del PC locale e controllare il percorso riportato di fianco alla scritta Percorso Cartella. Nel nostro caso “C:\Utenti\sagra\Sync”.
Ora la cartella locale conterrà sempre i medesimi file di quella remota e viceversa. Per sincronizzare altre cartelle basta scegliere + Aggiungi Cartella, inserirne il relativo percorso e nella scheda Condivisione mettere un segno di spunta sui dispositivi che condividono questa cartella (nel nostro caso Asus e Smartphone).
Poiché quando si cancella un file l’operazione viene eseguita automaticamente su entrambi i computer è possibile eliminare per errore un documento. Fortunatamente Syncthing offre l’opzione Controllo versione file utile per salvare anche le vecchie versioni dei file. Per attivare questa funzionalità basta fare clic sulla cartella desiderata, scegliere Modifica e andare nella scheda Controllo Versione File.

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Creative, Formazione

Photodemon: rimozione di persone o cose dalle nostre foto

Con un programma semplice e gratuito come PhotoDemon 9.0 abbiamo tutti gli strumenti necessari per compiere l’operazione in un paio di minuti

Se non abbiamo molto tempo a disposizione per usare programmi di editing complessi o più semplicemente non vogliamo pagare alcuna licenza o abbonamento, in Rete possiamo trovare delle ottime alternative a sua maestà Photoshop di Adobe. Una delle più interessanti è rappresentata da PhotoDemon 9.0. Questo è un programma Open Source e gratuito che permette di modificare le foto in modo semplice e intuitivo.

L’editor, infatti, mette a disposizione una serie di funzionalità utili, supporta un buon numero di formati (RAW, PSD, GIF e altro) e non necessita di alcuna installazione (può essere avviato da una chiavetta USB). Tra le molteplici funzioni proposte da PhotoDemon 9.0 la più interessante è quella che permette di rimuovere da una foto un qualsiasi elemento in pochi istanti: l’Intelligenza Artificiale cancella automaticamente l’area selezionata sostituendo i pixel eliminati. Vi spieghiamo come fare.

Indice

Photodemon, modificare foto

Photodemon
1) Per utilizzare il programma dobbiamo semplicemente andare sul sito ufficiale (https://photodemon.org) e cliccare su PhotoDemon 9.0 (zip file, 14.3 mb) per scaricare il file che non necessita di alcuna installazione su Windows.
Photodemon
2) Per decomprimere il file PhotoDemon-9.0.zip dobbiamo fare clic destro su di esso e scegliere la voce Estrai tutto… Poi indichiamo in quale cartella estrarre PhotoDemon. Per far partire il programma basta cliccare sul file PhotoDemon.exe.

Scegli la lingua

Photodemon
3) Una volta avviato il programma troveremo una schermata che permette di selezionare la lingua (c’è l’italiano), decidere se avere un’interfaccia chiara o scura (compreso il tipo di colore) oppure icone monocromatiche o colorate.
Photodemon
4) Dopo aver effettuato le nostre scelte, possiamo finalmente iniziare a modificare le foto. Il programma propone un menu di avvio rapido (Nuova immagine, Apri immagine, Importa da appunti, Elaborazione in lotti).

Selezione l’oggetto da rimuovere

5) Per modificare una foto carichiamola con Apri immagine. Una volta caricata, per eliminare gli elementi inutili (nel nostro caso alcune persone) usiamo lo strumento Selezione ellittica (barra di sinistra, seconda icona della sezione seleziona).
6) Per attivare lo strumento possiamo premere il tasto S oltre che fare clic sull’apposito pulsante nella barra laterale di sinistra. Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse possiamo allungare, allargare e spostare l’area selezionata a piacimento.

Riempiamo lo sfondo

7) Se l’immagine è piccola possiamo ingrandirla utilizzando la combinazione Ctrl + (Ctrl – per rimpicciolirla). Sulla barra in alto clicchiamo su Modifica e nel menu a tendina selezioniamo la funzione Riempimento sensibile al contenuto.
8) Le impostazioni di base permettono di ottenere dei buoni riscontri: per un risultato ottimale possiamo indicare le aree della foto dalle quali devono o non devono essere estratti i pixel. Con la combinazione Ctrl+Z possiamo ripristinare la foto originale.

Et voilà! Il gioco è fatto!

Per dare gli ultimi ritocchi all’area che ci interessa, clicchiamo con Ctrl+D per ripulirla e premendo C sulla tastiera scegliamo il Timbro clone. Sulla barra in alto selezioniamo la dimensione del pennello e il grado di opacità (va bene un 70%).
10) Premiamo Ctrl mentre clicchiamo sull’area che vogliamo clonare: con un altro clic completiamo l’operazione. Sulla barra in alto andiamo su Regolazioni e selezioniamo Migliora automaticamente: ora possiamo salvare la nostra foto.

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Formazione

Gestisci file di qualsiasi dimensione

A volte ci si ritrova nella necessità di suddividere un file di grandi dimensioni, perché bisogna salvarlo su supporti di dimensioni limitate. Supponiamo, per esempio, che tu debba salvare su un DVD a densità singola un file di una decina di GB: l’unica maniera che hai di farlo è di spezzarlo in tronconi (tecnicamente prendono il nome di chunk) che possano essere registrati su ogni singolo DVD. Lo stesso può accadere se usi sistemi come WeTransfer, che limita i singoli invii a 2 GB.
Una volta ottenuti dei file più maneggevoli, puoi salvarli e caricarli dove ti occorre, per riunirli nel momento in cui devi ricostruire il file originale. Windows non dispone di un’utilità interna per svolgere questo lavoro e, pertanto, dovrai installare un’app.
La soluzione che ti offriamo ti dà qualcosa in più ancora: non solo puoi “splittare” (in informatica, dividere un file in più parti di dimensioni minori) blocchi di grandi dimensioni, ma contemporaneamente li puoi anche comprimere. E non sei costretto a limitarti esclusivamente ai file: puoi fare la stessa operazione anche con le cartelle.

Non ti basta ancora?

Puoi fare di più! Normalmente, infatti, per ricostruire un file splittato con un’app, ti occorre la stessa app. Con la soluzione di questo numero, invece, puoi rendere il file “autoestraente”: ciò significa che non è necessario possedere l’app per ricostruire il file originale, dal momento che tutto il codice per la ricostruzione viene “appiccicato” al file stesso. Questo torna particolarmente utile se devi fornire il documento a un utente esterno sprovvisto dell’app, il quale dovrà semplicemente fare doppio clic sul primo file: tutta la procedura di ricostruzione avverrà automaticamente, il tutto a costo zero! Perché la soluzione di cui ti stiamo parlando è 7-Zip, app open source, che comprime i file e può anche splittarli.

Dalla teoria alla pratica!

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