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DNS0: navighiamo protetti e veloci col nuovo DNS europeo

I suoi data center (DNS0) sono tutti nei 27 Paesi membri dell’Unione Europea, segue le norme del GDPR e ha indirizzi specifici per la navigazione sicura dei bambini.

Avevamo già parlato in passato dei super DNS, in un articolo precedente. Con il termine DNS si intende difatti il meccanismo che traduce gli indirizzi Web che scriviamo nel browser (come www.enjoysystem.it) negli equivalenti indirizzi numerici (indirizzi IP) comprensibili dai server e dai dispositivi (router, in termini generici) che costituiscono la Rete. Questo meccanismo di traduzione è in effetti fondamentale per il funzionamento di Internet ed esistono diversi server DNS che possiamo usare. In genere il server DNS viene scelto automaticamente dal nostro provider Internet, ma possiamo cambiarlo intervenendo sul nostro computer oppure sul modem/router di casa. Perché cambiarlo?

Perché alcuni DNS sono più veloci di altri, perché a volte certi DNS bloccano determinate pagine Internet oppure perché, come nel caso in questione, nascono dei server DNS che essendo posti in Europa, rispettano il GDPR e, inoltre, offrono velocità e navigazione sicura bloccando i siti ritenuti pericolosi. Parliamo di DNS0.

Indice

DNS, che cos’è

Il modo più comune per descrivere la funzione e lo scopo di un DNS (Domain Name System) è quello di paragonarlo sostanzialmente ad una sorta di rubrica telefonica che associa dei nomi di contatto a dei numeri di telefono.

DNS funzionamento
Esempio funzionamento DNS.

All’interno di Internet, un DNS traduce i nomi mnemonici dei siti che siamo soliti digitare nella barra degli indirizzi, come google.it, negli indirizzi IP numerici usati dalla rete per raggiungere effettivamente i siti stessi. Se non esistessero i DNS dovremmo digitare i corrispettivi indirizzi IP (es: 84.125.98.147) per raggiungere una pagina web, e sarebbe molto complesso anche solo ricordarli.

Il nostro provider può fornire servizi di DNS che garantisce la connessione a Internet o da aziende o organizzazioni esterne, come Google (8.8.8.8) o Cloudflare.

Alcuni DNS posso filtrare o censurare determinati siti ritenendoli poco sicuri o possono avere caratteristiche più o meno attente alla privacy degli utenti che navigano in Internet.

Un risolutore DNS con data center solo in Europa

DNS0 è dislocato in decine di server presenti solo sui territori dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea. I server presenti in Italia sono finora 2, il data center ML2 di Equinix e il Telecom Italia Sparkle, entrambi a Milano.

La presenza di data center sui Paesi dell’UE permette inoltre di mantenere la risoluzione dei nomi quanto più vicino all’utente che ne fa richiesta, consentendo sulla carta una velocità di accesso maggiore.

DNS0 supporta tutti i più moderni protocolli DNS, quali DNS‑over‑HTTPS, DNS‑over‑TLS, DNS‑over‑QUIC, DNS‑over‑HTTP/3 e DDR Encrypted Upgrade. Tra questi si distingue il recente DNS‑over‑QUIC che permette di scambiare i dati tra server e client in forma crittografata.

Il nuovo DNS promette di proteggere gli utenti dal phishing, dal typosquatting, cioè i siti web malevoli che hanno nomi simili a quelli ufficiali, e che ci possono indurre facilmente in errore.

Quali sono gli indirizzi di DNS0

I risolutori che DNS0 offre sono tre: quello base; Zero per una sicurezza rafforzata; e Kids, che ha filtri più stretti sui domini e impedisce di raggiungere siti con contenuti ritenuti non adatti ai bambini.

Gli indirizzi del risolutore DNS0 sono:

IPv4

DNS Preferito: 193.110.81.0
DNS Alternativo: 185.253.5.0

IPv6

DNS Preferito: 2a0f:fc80::
DNS Alternativo: 2a0f:fc81::

Gli indirizzi del risolutore DNS0 Zero per la massima sicurezza sono:

IPv4

DNS Preferito: 193.110.81.9
DNS Alternativo: 185.253.5.9

IPv6

DNS Preferito: 2a0f:fc80::9
DNS Alternativo: 2a0f:fc81::9

Gli indirizzi del risolutore DNS Kids adatto alla navigazione dei bambini sono:

IPv4

DNS Preferito: 193.110.81.1
DNS Alternativo: 185.253.5.1

IPv6

DNS Preferito: 2a0f:fc80::1
DNS Alternativo: 2a0f:fc81::1

È possibile configurare questi indirizzi direttamente nel router o nelle impostazioni di rete del sistema operativo, oppure sceglierli specificamente per la navigazione Internet dei browser.

dns impostazione scheda di rete
Impostazione server dns scheda di rete.

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    Software

    Google Chrome: il browser numero uno al mondo

    Scopri le mille risorse messe a disposizione da Google Chrome, software di navigazione numero uno al mondo.

    Software indispensabile tra quelli che non dovrebbero mai mancare nella dotazione standard di un PC, Chrome è uno dei browser tra i più diffusi oggi disponibili in Rete. Veloce, potente ed evoluto, permette una navigazione sicura ed efficiente, la gestione multischeda e multifinestra, la navigazione in modalità anonima, la personalizzazione del layout di visualizzazione e il potenziamento delle proprie funzionalità tramite componenti aggiuntivi. Vediamo da vicino alcune delle sue più interessanti caratteristiche.

    Indice

    Installiamo il software

    Per installare Chrome su sistemi operativi che utilizzano Windows 10/Windows 7 a 64 bit scarichiamolo da qui. Nel caso di OS Windows a 32 bit, invece, clicchiamo qui. Una volta lanciato l’eseguibile
    prescelto, seguiamo alcune semplici istruzioni a video per portare a termine l’installazione. Una volta lanciato l’eseguibile prescelto, seguiamo alcune semplici istruzioni a video per portare a termine l’installazione.

    Impostiamo Chrome come browser predefinito

    Per scegliere Google Chrome come browser predefinito di sistema clicchiamo su Start di Windows e successivamente su Settings. Clicchiamo Apps/ Default Apps.

    browser predefinito

    Nella colonna di destra clicchiamo l’ultima icona in basso nella sezione Web Browser, quindi selezioniamo l’icona corrispondente a Google Chrome dal menu Choose an App. Chiudiamo la finestra Settings/Default Apps cliccando la X visibile in alto a destra.

    Selezionare la lingua

    Per impostare una lingua in Google Chrome, ad esempio l’italiano quando quella attivata di default è l’inglese, clicchiamo il pulsante con i tre punti verticali visibile in alto a destra nell’interfaccia principale, quindi clicchiamo Settings dal menu. Dalla colonna di sinistra scegliamo Advanced/Languages. Clicchiamo la freccina a destra della sezione Language.

    browser chrome lingua

    Clicchiamo il link Add languages. Scorriamo fino a trovare Italian – Italiano, spuntiamo la casella corrispondente e clicchiamo Add. Attendiamo qualche secondo che la lingua selezionata venga caricata. Clicchiamo i tre puntini verticali visibili a destra della lingua Italian, spuntiamo la casella Display Google Chrome in this language, clicchiamo Relaunch e il gioco è fatto.

    Navighiamo in incognito

    Chrome mette a disposizione una modalità di navigazione che consente, sia pur con qualche limitazione, di navigare in Rete in maniera anonima, ossia senza lasciare traccia sul computer locale di siti visitati e pagine aperte, ma anche senza memorizzare cookie o dati inseriti nei moduli di compilazione.

    navigazione incognito

    Per abilitarla clicchiamo i tre puntini visibili in alto a destra nell’interfaccia, quindi clicchiamo la voce di menu Nuova finestra di navigazione in incognito. In alternativa possiamo premere la combinazione di tasti Ctrl + Maiusc + N. Una schermata e una modalità di visualizzazione apposite ci avvertono che ci troviamo in modalità Incognito.

    Personalizziamo il layout

    Google Chrome permette di personalizzare alcuni aspetti relativi alla visualizzazione, come le dimensioni del carattere, il tipo di font, lo zoom delle pagine. Clicchiamo i tre puntini visibili in alto a destra nell’interfaccia, clicchiamo Impostazioni. Clicchiamo, nella colonna di sinistra, la voce Aspetto.

    layout chrome

    Per modificare il corpo-carattere clicchiamo il menu Dimensioni carattere e selezioniamo l’opzione desiderata tra quelle disponibili. Cambiamo font cliccando sul menu Personalizza caratteri, quindi selezioniamo il tipo di carattere prescelto. Per modificare lo zoom di default delle pagine quando accediamo a un sito, clicchiamo il menu Zoom delle pagine, quindi selezioniamo la percentuale che meglio si adatta alle nostre esigenze.

    Le estensioni

    Google Chrome può essere arricchito di funzionalità interessanti installando componenti di terze parti chiamate Estensioni. Colleghiamoci qui. Selezioniamo, nella colonna di sinistra, la voce Estensioni.

    estensioni

    Per installare un’estensione tra quelle disponibili clicchiamo sulla miniatura corrispondente all’estensione prescelta. Clicchiamo il pulsante Aggiungi visibile in alto a destra e successivamente su Aggiungi estensione. Qualche secondo e il gioco è fatto.

    La cartella download

    Tutto quello che scarichiamo durante la navigazione in Rete, Google Chrome lo archivia in una cartella predefinita. Per modificarla e personalizzarla procediamo nel modo seguente. Clicchiamo il pulsante con i tre puntini in alto a destra nell’interfaccia e scegliamo Impostazioni.

    cartella download chrome

    Nella colonna di sinistra clicchiamo la voce Avanzate e quindi Download. Nella colonna di destra clicchiamo Cambia. Selezioniamo il percorso relativo alla cartella in cui desideriamo salvare i file scaricati tramite Google Chrome, quindi clicchiamo Select Folder per completare le impostazioni.

    Nuove estensioni

    Tutte le estensioni (funzioni extra per Chrome) possono essere gestite in una sezione specifica del programma che consente di abilitarle/disabilitarle o rimuoverle. Clicchiamo sul pulsante con i tre puntini in alto a destra e accediamo a Impostazioni; poi su Estensioni.

    nuove estensioni

    Per rimuovere un’estensione usiamo Rimuovi visibile nella sezione corrispondente all’estensione che desideriamo eliminare. Per abilitare/disabilitare un’estensione è sufficiente utilizzare l’interruttore visibile in corrispondenza dell’estensione. Da Dettagli possiamo visualizzare le informazioni inerenti l’estensione selezionata.

    Puliamo la cronologia

    Google Chrome tiene traccia dell’attività di navigazione in una sezione denominata Cronologia, utile per aumentare la velocità prestazionale del programma e per andare a recuperare, all’occorrenza, siti e pagine visitate tempo prima e di cui non si ricorda l’indirizzo. Ma Chrome trattiene anche tutta una serie di dati, dai cookie alle password che si è deciso di memorizzare per la compilazione automatica tramite browser. Ebbene, per motivi di sicurezza e di privacy, è consigliabile eliminare periodicamente questi dati.

    Per farlo clicchiamo il pulsante con i tre puntini in alto a destra nell’interfaccia, quindi clicchiamo Impostazioni. Accediamo a Cronologia, e ancora Cronologia. In alternativa possiamo premere la combinazione di tasti Ctrl + H. Dal menu di sinistra clicchiamo Cancella dati di navigazione. Nel menu Intervallo di tempo selezioniamo l’opzione Dall’Inizio e clicchiamo il pulsante Cancella Dati.

    Aggiorniamo Chrome

    Google Chrome viene costantemente aggiornato per potenziarne le funzionalità, aumentarne la velocità di esecuzione e innanzitutto la sicurezza. Per verificare la disponibilità di un nuovo aggiornamento e procedere all’upgrade clicchiamo il pulsante con i tre puntini visibile in alto a destra nell’interfaccia. Clicchiamo su Impostazioni e, dalla colonna di sinistra, Informazioni su Chrome.

    aggiorna chrome

    Da qui verifichiamo se il programma è aggiornato all’ultima versione disponibile, ed eventualmente procediamo all’aggiornamento cliccando il pulsante corrispondente.

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    Brave, il browser Web attento alla privacy

    Brave, il browser Web attento alla privacy. Questo software indipendente promette una navigazione più veloce grazie al blocco dei cookie di tracciamento e degli annunci pubblicitari.

    Progettare un nuovo browser rappresenta sicuramente una sfida tra le più ardue da accettare per chi sviluppa software. Occorre in primis puntare su caratteristiche che distinguano il nuovo programma e lo rendano unico; è il caso di Brave.

    Questo browser open source nato nel 2016. Realizzato da Brave Software e basato su Chromium, il progetto open source sviluppato da Google da cui discendono anche Chrome, Mozilla Firefox e Opera.

    Brave si distingue per una rigorosa attenzione alla protezione della privacy. Caratteristica che si riflette anzitutto nel blocco dei cookie di tracciamento e degli annunci pubblicitari.

    A ciò si accompagna un’esperienza utente più che soddisfacente. Caratterizzata da una velocità di navigazione che è più elevata rispetto a quella di altri browser concorrenti.

    Brave web

    Dove scaricarlo

    Per scaricare il browser basta accedere al sito www.brave.com e fare clic sul pulsante “Download Brave“, quindi lanciare la semplice procedura di installazione.

    Come passo successivo, Brave propone all’utente l’importazione di preferiti e impostazioni provenienti dagli altri browser già installati sul sistema. Nello specifico, si può scegliere se importare la cronologia di navigazione, l’elenco di preferiti e segnalibri, le password salvate e le impostazioni attive per i motori di ricerca.

    Completata questa fase, ci si può dedicare alla navigazione Web.

    La comune matrice di provenienza rende Brave molto simile a Chrome, e ciò ne facilita l’utilizzo.

    Ciò che colpisce dopo le prime sessioni di navigazione è la velocità di caricamento con cui vengono mostrati i siti cercati.

    Il merito va alle funzioni di protezione presenti, definite all’interno della componente Shields. Difatti nella modalità standard (attiva in automatico) permette di bloccare indicatori, annunci e relativi tracciamenti, nonché cookie cross site.

    Questa impostazione non solo riduce i tempi di caricamento delle pagine, agevolando quindi la navigabilità, ma migliora anche la protezione. Tutto questo grazie anche all’utilizzo di connessioni sicure mediante il protocollo Https.

    Basta un click

    Per capire meglio cosa accade, basta posizionarsi su una pagina Web caricata da Brave e fare clic sull’icona di Brave Shields presente accanto alla barra che ospita l’indirizzo della pagina.

    Nella finestra che si apre si possono scoprire gli effetti dell’applicazione delle impostazioni predefinite e cosa cambia variandole.

    Le statistiche permettono di sapere quanti indicatori e annunci, script e cookie cross site sono stati bloccati, se ci sono connessioni aggiornate a Https e se è stato bloccato o meno il tracciamento via finger Printing.

    Come si può intuire, l’impostazione predefinita rappresenta la classica via di mezzo tra un approccio permissivo e uno invece più rigido e attento.

    Si consiglia di mantenere poiché consente di proteggersi senza subire eccessive restrizioni.

    Protezioni

    Volendo comunque modificare le impostazioni predefinite, basta accedere al gruppo “Protezioni” della sezione “Impostazioni”. Si può anche modificare la visualizzazione in Shields evitando di far comparire sull’icona il numero di oggetti bloccati.

    Sicurezza e Privacy

    Altre impostazioni su cui operare interessano il gruppo “Sicurezza e privacy”, a partire dal completamento automatico di ricerca e Url, con la possibilità di decidere se inviare o meno al motore di ricerca predefinito alcune ricerche dalla barra degli indirizzi e dalla casella di ricerca, nonché alcuni cookie.

    Nello stesso gruppo si possono gestire la cancellazione dei dati di navigazione, il comportamento da intraprendere in relazione ai cookie, con possibilità di adottare strategie personalizzate abilitando eventuali siti che possono essere invece esentati dal blocco, e poi ancora le impostazioni di navigazione sicura, per proteggere da siti non sicuri già noti o per avvisare l’utente quando sta per aprire siti che non supportano il protocollo Https.

    Blocco dei social media

    Un’altro gruppo delle impostazioni è “Blocco dei social media”, dove si può decidere se permettere il pulsante di accesso Google su siti di terze parti, gli accessi a Facebook, post e tweet incorporati e i post integrati di Linkedin.

    InterPlanetary File System

     Brave Web InterPlanetary File System

    Più complessa è l’area Ipfs, dove si gestiscono gli aspetti di privacy del nodo locale e del gateway del protocollo di comunicazione InterPlanetary File System (Ipfs), in sostanza una rete peer-to-peer per l’archiviazione e la condivisione di dati in un file system distribuito.

    La logica adoperata in questo caso è quella di uno spazio di archiviazione associativo, nel quale ogni file viene identificato in modo univoco e dove tutti i dispositivi di calcolo sono connessi tra loro.

    È quindi un sistema distribuito alternativo a quello centralizzato basato sul protocollo Http, in cui accedere a un contenuto significa raggiungere uno specifico server.

    Brave è il primo browser con supporto nativo Ipfs, poiché consente a ciascun suo utente di installare e avviare un nuovo nodo da utilizzare per connettersi ad altri nodi sulla rete Ipfs, allo scopo non solo di raggiungere risorse appartenenti alla rete, ma di erogare a sua volta contenuti distribuiti.

    Questa impostazione porta con sé alcuni vantaggi, a partire da una velocità di navigazione più elevata, poiché i contenuti più cercati sono custoditi in nodi che si trovano più vicino e quindi più facilmente raggiungibili, con costi più bassi rispetto a un hosting tradizionale.

    Ci sono però altri aspetti da tenere in conto, primo fra tutti il fatto che, scegliendo di attivare il protocollo Ipfs, si decide indirettamente di venir censiti sull’apposita tabella Dht Distributed Hash Table con uno specifico identificativo PeerID associato al proprio indirizzo Ip.

    Questo rappresenta senz’altro un limite ai fini del mantenimento della privacy.

    Estensioni

    La homepage di Brave si caratterizza per uno sfondo con foto che funge da dashboard, rivelando le principali informazioni statistiche sull’attività registrata dal browser nel corso del suo utilizzo.

    In alto a sinistra sono riportati il totale di indicatori e annunci bloccati, nonché i risparmi in termini di banda e tempo: ovviamente si tratta di informazioni che iniziano ad avere senso man mano che l’utilizzo di Brave cresce.

    Più in basso, troviamo le icone dei siti più visitati o di quelli visitati di recente, integrabili con altre voci secondo le preferenze dell’utente.

    Troviamo le news, personalizzabili in base a un sistema di preferenze che offre tante alternative spaziando per tipologia di fonti.

    Nella homepage troviamo la cronologia di navigazione, per Ricompensee Criptovalute e per Brave Talk, la sezione che permette di avviare videochiamate private invitando amici.

    Consente di effettuare chiamate con un numero massimo di quattro partecipanti.

    La comune matrice Chromium rende Brave capace di installare le estensioni di Chrome.

    Quelle già disponibili all’interno delle “Impostazioni” comprendono Hangouts, Media Router e Widevine.

    È garantito anche il supporto del software open source Tor per la navigazione privata; utilizzando questa tecnologia, la connessione non avviene direttamente al sito Web.

    In questo modo viene garantito un buon livello di sicurezza e privacy, a fronte tuttavia di una maggiore lentezza nelle sessioni di navigazione.

    Brave Wallet

    Brave Wallet

    Esiste un portafoglio di criptovalute, chiamato Brave Wallet, il cui scopo è memorizzare, gestire e scambiare varie tipologie di moneta virtuale.

    Il wallet è accessibile direttamente dalla sezione “Portafoglio” del browser.

    Numerose sono le divise supportate, che possono essere aggiunte al portafoglio dopo aver creato una propria utenza, con la possibilità di operare mediante acquisto, invio e swap, oltre a tener traccia in tempo reale del saldo.

    Rewards

    Rewards

    L’utente può incrementare il proprio salvadanaio fatto di Bat, visualizzando i banner pubblicitari e facendo sì che una parte dei guadagni sia riconosciuta anche a chi ha creato contenuti ritenuti di interesse.

    Essi possono essere utilizzati per acquistare criptovalute, e tutto avviene senza che Brave raccolga i dati personali degli utenti né la cronologia di navigazione.

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    Arrivano i semafori: Google Maps si aggiorna.

    Google Maps aggiunge una nuova feature: i semafori verranno segnalati agli incroci. Ora solo alcuni utenti iniziano a sfruttare questa funzionalità, di fatti via via che l’app viene aggiornata negli Stati Uniti, inizieranno a comparire le icone di piccoli semafori.

    L’indicazione dei semafori , rappresenta sicuramente un passo avanti importante, perché fornisce informazioni ulteriori al guidatore , che potrà orientarsi al meglio per le strade. Si tratta di una funzione che il singolo utente non dovrà attivare, ma viene attivata automaticamente, proprio come accade già per Apple Maps, che aveva lanciato la novità nell’aggiornamento per iOS 13 , in attesa dell’uscita del nuovo sistema operativo.

    Ma come funzionano questi semafori?

    Il roll out della nuova funzione del navigatore di Google era iniziato da un paio di mesi, ma negli ultimi giorni sempre più utenti segnalano di aver avuto accesso alla novità. I piccoli semafori appaiono nel mezzo dell’incrocio e si adattano automaticamente alla grandezza e al cambio di dimensioni della mappa.

    Le icone dei semafori appaiono sia durante la visualizzazione della mappa, che durante la navigazione, offrendo così all’utente delle preziose informazioni , per poter determinare dove si trova e soprattutto comprendere in alcuni casi , il motivo di un rallentamento o del traffico che potrebbe formarsi a un incrocio.

    Sembra essere un “piccolo” aggiornamento, ma per chi utilizza Google Maps magari per il proprio lavoro, troverà sicuramente questa notizia di grande interesse.
    Attendiamo con piacere di vedere questa nuova icona nel nostro percorso.