Microsoft ha iniziato a forzare l’aggiornamento del tool Controllo integrità PC per il passaggio a Windows 11, tramite Windows Update, sui dispositivi con Windows 10.
Il tool PC Health Check (Controllo integrità PC in italiano) serve per verificare il rispetto dei requisiti hardware minimi e quindi la possibilità di installare Windows 11. Da qualche giorno, Microsoft ha iniziato a distribuire il tool tramite Windows Update, forzando il download sui dispositivi con Windows 10.
Controllo integrità forzato su Windows 10
Il Controllo integrità viene scaricato e installato automaticamente quando l’utente verifica la disponibilità di aggiornamenti su Windows Update. Il tool viene indicato con KB5005463 nella sezione “Altri aggiornamenti” della pagina “Visualizza aggiornamenti installati“. I file necessari sono copiati nella directory PCHealthCheck in C:\Windows\Programmi e viene aggiunto un collegamento nel menu Start.
Microsoft scrive che il tool può essere disinstallato da Impostazioni > App > App e funzionalità o dal vecchio Pannello di controllo. Alcuni utenti hanno tuttavia segnalato che il Controllo integrità PC viene nuovamente scaricato e installato insieme ai successivi aggiornamenti, in quanto nel registro di sistema non viene creata la chiave HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\PCHC. Se invece esiste e il valore della DWORD PreviousUninstall è impostato a 1, il tool non verrà più scaricato.
Store Windows 11
L’azienda di Redmond ha comunicato inoltre che il nuovo Windows Store di Windows 11 è disponibile anche su Windows 10 per gli iscritti al canale Release Preview del programma Insider. Probabilmente sarà disponibile per tutti con Windows 10 21H2. Il Windows Subsystem for Android rimarrà invece un’esclusiva del nuovo sistema operativo.
Exciting news today, the new #MicrosoftStore (modern design, support for win32 apps, Disney+ movies and way more) is now available to Windows 10 Insiders! pic.twitter.com/O9zSZ8pudp
Gli iscritti al canale Dev del programma Insider di Windows 11 possono invece scaricare la build 22489 che include diverse novità, tra cui la nuova pagina che permette di accedere alle impostazioni dell’account Microsoft.
Passwordless: che cos’è e come cambia il futuro dell’autenticazione da PC e Mobile da parte di Microsoft.
L’utilizzo di password per l’accesso a un sistema o un servizio è una prassi consolidata. Purtoppo non sempre l’utilizzo di questo sistema offre agli utenti una buona esperienza d’uso. Per essere sicura una password deve essere sufficientemente forte, quindi possibilmente non una parola presente nel vocabolario e composta da lettere, numeri e caratteri speciali. La password diventa così difficile da memorizzare e, proprio perché complessa, si preferisce utilizzarne una per svariati servizi: il ragionamento che l’utente medio fa è più o meno questo “scelgo una password sicura, la memorizzo e uso sempre quella”.
Il futuro però può essere senza password e il futuro, secondo Microsoft, può iniziare fin da oggi. Il gruppo di Redmond, infatti, intende dare il via a quella che ha le sembianze di un vero e proprio cambio di paradigma per gli utenti. Aiutandoli a gestire le password in modo più sicuro attraverso un tool appositamente sviluppato.
Il futuro è passwordless con authenticator o smartcard
Se la password è troppo complessa, facilmente ce la si dimentica. Quando invece non è sufficientemente complessa, facilmente può essere identificata. Se è frutto di una formula apparentemente complessa, il più delle volte può essere interpretata. Come uscirne?
L’autenticazione passwordless si basa fondamentalmente sul possesso di due elementi, uno pubblico e uno privato, per il buon esito del processo. La parte pubblica risiede sui sistemi che rendono disponibile il servizio al quale ci si vuole autenticare ed è fornita in fase di registrazione; può essere banalmente lo username, oppure un altro identificativo fornito in modalità sicura all’utente dal gestore stesso.
Il processo di autenticazione, ovvero le operazioni che l’utente dovrà effettuare, può essere così esemplificato: inserire la componente pubblica nella pagina web del servizio al quale ci si deve autenticare e completare la procedura fornendo al servizio remoto la componente privata ad esempio tramite lo smartphone personale sul quale si riceverà una notifica e una richiesta di conferma per portare a termine l’autenticazione. Ma gli esempi potrebbero essere parecchi, come la generazione tramite app di un codice temporaneo da inserire sulla pagina web contestualmente alla componente pubblica. Oppure all’inserimento in un lettore dedicato di una smartcard.
Microsoft consiglia questi semplici passaggi per passare ad un livello nuovo di sicurezza:
Visitare il proprio Microsoft account, scegliere le opzioni di sicurezza avanzate e, sotto “Opzioni di sicurezza addizionali”, attivare “Passwordless account”.
Se compare questo messaggio il passaggio è compiuto:
Vantaggi
In uno scenario simile si concretizza una situazione in cui anche un eventuale violazione di sistema non mette nelle mani di malintenzionati le credenziali di accesso degli utenti. Al tempo stesso l’utente è sgravato dal compito di gestire in modo mnemonico le password.
Per le organizzazioni i vantaggi sono molteplici, infatti, il carico di lavoro dovuto alla gestione delle problematiche legate al furto/smarrimento di password è sensibilmente ridotto . Inoltre, anche gli utenti stessi hanno benefici in termini di produttività adottando una soluzione passwordless: l’accesso ai servizi sarà estremamente più semplice non richiedendo sforzi mnemonici ma il semplice possesso del proprio smartphone o altro dispositivo hardware selezionato dall’ IT aziendale.
Anche Microsoft investe nel mondo passwordless
Le tecnologie passwordless offrono vantaggi a ogni fascia di utenti coinvolti nel processo: per l’utente finale il tutto si traduce in un accesso sicuro e semplificato ai servizi online mentre le organizzazioni potranno disporre di queste soluzioni software rese disponibili da partner affidabili.
Per essere considerata una valida alternativa, una soluzione passwordless deve essere implementata in modo opportuno: deve apparire all’utente come un’alternativa più semplice e capace di identificarlo ad esempio attraverso il solo smartphone personale. Infatti, anche Microsoft sta affinando sistemi di autenticazione passwordless su diversi fronti. A iniziare da Windows 10 dove ha integrato tecnologie in grado di supportare le più recenti soluzioni passwordless, mettendo a disposizione dell’utente anche app dedicate da installare sul proprio smartphone. Inoltre, questo genere di soluzioni è in grado di sfruttare le potenzialità offerte dalla piattaforma TPM per la corretta gestione della crittografia a cui sottoporre dati e informazioni.
Questo processo inizia su Edge e Microsoft 365, ma in futuro sarà esteso anche alle altre proprietà del gruppo. Un passo avanti con il quale Microsoft ritiene si possa davvero alzare il livello medio di sicurezza dei singoli account, migliorando al tempo stesso l’esperienza degli utenti con le proprie credenziali di accesso.
Microsoft Teams è una suite di collaborazione di Microsoft che consente agli utenti di chattare, chiamare, fare videoconferenze e condividere file all’interno di un portale di gestione di vari progetti, da qualsiasi luogo
Cos’è Microsoft Teams
Microsoft Teams è uno spazio di lavoro via chat concepito con in mente Office 365, e come suo complemento per la gestione del flusso di lavoro di aziende e organizzazioni. Annunciato alla fine del 2016, e poi lanciato ufficialmente nel Marzo 2017, comprende una suite di comunicazione completa, integrando chat testuale, riunioni video virtuali, storage su cloud e integrazione con applicativi di terze parti.
Inizialmente una semplice evoluzione di Skype for Business, è diventato un punto nevralgico dell’offerta della compagnia di Redmond per aziende ed organizzazioni di ogni composizione. È possibile considerare Microsoft Teams come la piattaforma di lavorocondiviso, creata da Microsoft e omologa per molti aspetti a quella di Google, denominata G Suite.
Ecco una breve guida all’uso di Microsoft Teams e allo sfruttamento delle sue potenzialità.
Come si usa
Come funziona Team, esattamente? Molte persone sono confuse dal suo funzionamento, in quanto non riescono a comprendere il modo in cui la piattaforma ed i servizi offerti da Microsoft Teams possano aiutare piccoli gruppi aziendali o grandi compagnie a migliorare la produttività.
Con Teams è possibile interagire in più persone sugli stessi file di lavoro, grazie all’integrazione con strumenti di lavoro Office tra cui anche Microsoft 365.
Se volete sapere come usare Microsoft Teams al meglio, sappiate che la sua forza risiede nella sua versatilità e le sue spiccate funzioni dedicate alla collaborazione e alla comunicazione. Si possono gestire ed integrare vari team all’interno di una stessa realtà aziendale, separati ma all’occorrenza capaci di collaborare insieme.
Per iniziare, collegati al sito dedicato a Microsoft Teams e clicca sui pulsanti “Scarica per il desktop” e “Scarica Teams“. Dopo qualche secondo, inizierà il download del file eseguibile per installare Teams (Teams_windows_x64.exe).
Al termine potrai avviare l’installazione di client di Teams con un doppio clic sul file in questione.
Il processo d’installazione di Teams inizia dopo che clicchi sul tasto “Esegui” ed è la stessa schermata di installazione del software che ti propone di effettuare l’accesso al tuo “account Microsoft” (quello da usare in Microsoft Teams). Inserisci, quindi, l’Indirizzo di accesso nel campo apposito, clicca sul pulsante “Accedi”, immetti anche la Password nell’apposito box e clicca, infine, sul pulsante “Accedi”.
Dato che è la prima volta che avvii Microsoft Teams dal tuo PC, l’installazione stessa ti notificherà la necessità di iscriverti a Teams, premendo il pulsante “Iscriviti a Teams“.
Una volta cliccato su quest’ultimo, chiudi la finestra e attendi l’apertura della pagina di iscrizione, da cui puoi cliccare sul pulsante viola “Iscriviti gratis“.
Per proseguire, inserisci ancora una volta il tuo indirizzo email e rispondi alla domanda Come si vuole usare Teams?. Nel caso scegliessi “Per il lavoro“, dovrai inserire le tue informazioni personali come amministratore, quindi “Nome, Cognome, Nome azienda e Paese o area geografica“.
La scelta “Per la scuola” richiede invece l’inserimento dell’indirizzo email in modo tale da iscriversi a “Office 365 Education“. Ovviamente, c’è anche la possibilità di iscriversi “Per amici e parenti” per un uso personale e gratuito.
Completata l’iscrizione apri il client di Microsoft Teams. Lo stesso programma riconoscerà l’associazione o l’azienda con cui sei iscritto a Teams. Nel caso ne avessi più d’una, potrai cambiarla tramite l’apposito menu a tendina e confermarla, cliccando sul tasto “Continua” collocato al centro.
A questo punto, la prima finestra che si apre ti avverte della creazione di un “link di collegamento” al tuo team, che puoi condividere con le persone con cui vuoi collaborare.
Clicca, dunque, sulla voce “Copia collegamento“, per poter incollare il link in questione e condividerlo con chi vuoi; dopodiché clicca sul tasto “OK“.
Bene, così facendo sei dentro il programma Microsoft Teams. La parte sinistra della schermata ti mostra il menu Team, il quale mostra il o i team di cui fai parte. In questa schermata, subito sotto la voce “Generale2, c’è un sottomenu del team, ovvero un canale: quest’ultimo può essere tematico, dedicato a un gruppo più specifico di collaboratori.
Per avviare una conversazione con il team, ti basta scrivere qualcosa nella barra bianca sotto con la scritta “Avvia una nuova conversazione“, mentre se intendi indirizzare un messaggio a una specifica persona puoi usare la formula “@nomeutente“.
Prima di fare questo però, potresti avere la necessità di aggiungere persone al tuo team. Questa operazione è fattibile cliccando sul pulsante “Aggiungi altre persone” posto nella parte centrale della schermata.
Il pulsante accanto, “Crea altri canali“, serve invece per aggiungere dei canali di conversazione a quello Generale già esistente.
Dal menu delle schede in alto puoi passare dal tab “Post” a quello “File2, utile per visualizzare l’elenco dei file del team, oppure a quello “Wiki” dove invece si condividono guide e nozioni importanti al gruppo.
Successivamente, c’è il menu “Chat” che viene popolato dalle conversazioni private o di gruppo alle quali si è preso parte. Anche qui è presente una funzione di “filtro“, più quella per “invitare persone2 (posta in basso), utile per creare nuove conversazioni.
Riunioni
Il menu successivo si chiama “Riunione” ed è utile nel caso volessi creare una Riunione immediata, oppure accedere allo strumento “Pianifica una riunione2. Con la prima scelta il programma ti chiede di inserire i nomi dei partecipanti, con la seconda, oltre ai nomi devi anche inserire data e orario.
Il terzultimo menu a sinistra è quello “Chiamate“, da cui puoi importare i contatti Skype,fare una chiamata tramite l’opzione “Composizione veloce“, sfogliare la lista dei tuoi “Contatti“, la “Cronologia” delle chiamate e ascoltare la “Segreteria” delle chiamate perse.
Per aggiungere un nuovo contatto da chiamare, clicca sulla voce “Contatti” e poi sul tasto “Aggiungi contatti“, al centro.
Esiste quindi sia la possibilità di comunicare personalmente con i membri del team, attraverso la chat privata singola o di gruppo. Cioè poter parlare all’intero gruppo di lavoro attraverso i post dei canali.
All’inizio sembra che tutta l’organizzazione sia confusionaria, ma la verticalità di Microsoft Teams è a tutto vantaggio di chi esige un controllo capillare sul flusso di lavoro. Il programma punta ad una efficiente comunicazione con tutti i membri dello staff che lavorano su di un obbiettivo comune.
App disponibile per tutte le piattaforme desktop (Windows/Mac/Linux) e mobile (Android/iPhone/iPad)
Versione web accessibile tramite browser
Organizzazione riunioni fino ad un massimo di 10.000 persone
Riunioni sicure con audio, video e condivisione schermo di alta qualità
Storage condiviso tra i membri del team
L’ultimo menu che puoi vedere, distaccato rispetto a quelli che ti ho descritto prima, è chiamato “App“. Si tratta di vere e proprie applicazioni da integrare in Microsoft Teams. Ce ne sono tra le più svariate, come YouTube, Wikipedia, Zoom e tantissime altre ancora.
Per facilitarti la ricerca delle applicazioni di tuo interesse, ti suggerisco di cliccare sulla barra “Cerca tutte” e digitarne il nome, oppure puoi aiutarti cliccando sulle “categorie” poste più sotto la barra di ricerca.
Questo è quanto puoi fare su Microsoft Teams, ma non è ancora tutto.
Infatti, è possibile regolare le impostazioni personali del profilo, come il proprio stato, il messaggio di stato e altre preferenze d’uso.
Per farlo, clicca da qualsiasi schermata sull’icona raffigurante un omino con un pallino verde accanto. Qui tramite il menu tendina che si apre, esprimi le tue preferenze. Oppure effettua un controllo degli aggiornamenti, così da assicurarti di usare sempre l’ultima versione di Teams.
Record di installazioni per Windows 10: raggiunti 1.3 miliardi di dispositivi. Il gruppo di Redmond ha celebrato il raggiungimento di un traguardo importante seppur con un ritardo significativo rispetto a quanto pronosticato inizialmente. Quello relativo al miliardo di dispositivi basati su Windows 10 presenti nel mondo.
Rispetto al passato, la strategia aggressiva di Microsoft per spingere i nuovi aggiornamenti sta evidentemente pagando i suoi frutti: i 4/5 degli utenti Windows dispongono dell’ultima versione del sistema operativo: ossia May 2020 (40,6%) o October 2020 (40,1%). Sul podio troviamo la versione 1909, che risale a novembre del 2019.
In questi giorni, insieme alla pubblicazione dei risultati finanziari raccolti con l’ultima trimestrale, la conferma di un ennesimo forte incremento: ora sono 1,3 miliardi i dispositivi attivi raggiunti su base mensile, che usano Windows 10. Un incremento di 300 milioni di nuovi utenti rispetto ai dati di Windows 10 annunciati lo scorso anno. Lo conferma il CEO Satya Nadella affermando che l’incremento è legato a doppio filo a quanto accaduto nel corso dell’ultimo anno a livello globale.
Lo Smart working, determinante ai fini dei numeri riguardanti l’incremento, ha giocato un ruolo fondamentale spingendo molti ad acquistare un nuovo dispositivo (e licenza Windows 10 connessa) per rimanere operativi e lavorare da casa.
Il ruolo dello smart working
Tendenze legate a doppio filo alle dinamiche che sono andate innescandosi nel corso dell’ultimo anno, anzitutto in conseguenza della massiccia adozione su larga scala dello smart working. Anche la didattica a distanza ha fatto la sua parte.
Lo testimoniano le statistiche del mercato PC. In un tweet di Frank X. Shaw si legge inoltre del trend di crescita che ha interessato gli abbonamenti alle edizioni consumer della suite 365, per la prima volta oltre la soglia dei 50 milioni. A renderlo noto i vertici di Microsoft, in primis il CEO Satya Nadella nel suo intervento per commentare l’andamento positivo del business.
Nella relazione trimestrale relativa ai primi tre mesi dell’anno, Microsoft ha riportato un fatturato di 41,7 miliardi di Dollari contro i 41,04 miliardi stimati. L’utile netto è stato invece di 15,5 miliardi di Dollari, in crescita del 44% su base annua. In tema di frammentazione, stando al report di Ad Duplex, oltre l’80% dei circa 80.000 computer presi in considerazione esegue una versione 2020 della piattaforma.
Gli abbonamenti Microsoft 365 Consumer hanno superato la quota di 50 milioni.
Office 365 può contare su 300 milioni di utenti a pagamento.
Microsoft Teams annovera ben 145 milioni di utenti attivi al giorno.
È dal 2019 che si attende un aggiornamento di Office, la suite per la produttività di Microsoft nata nel 1990. Da una parte infatti c’è Microsoft 365, tutta una serie di app tra cui Word, Excel e Power Point che girano sul cloud e sono in abbonamento, dall’altra c’è Office propriamente detto, quello che usiamo da ben 31 anni ed è una copia fisica che gira sul computer anche senza connessione.
Quest’ultima che dopo la release del 2019 si rinnova sia su Mac che PC ma senza cambiare formula: si acquista con il classico sistema delle licenze e senza alcun abbonamento.
Un’altra novità è Ltsc per le imprese
Ancora non sono state svelate le novità di Office 2021 ma Microsoft ha raccontato qualcosa di più di Office Ltsc, la variante dedicata alle imprese. L’acronimo sta per Long-Term Servicing Channel, sappiamo che sarà supportata per 5 anni (contro i sette canonici di Office) ed è pensata per quei dispositivi che per motivi di sicurezza o per il luogo in cui si trovano non hanno accesso alla Rete.
Sappiamo che Ltsc avrà alcuni miglioramenti in termini di accessibilità, capacità come Dynamic Arrays e Xlookup in Excel oltre a una caratteristica di sicuro interesse: la modalità scura. Come già visto sugli smartphone e in diversi software, grazie a un tasto il programma virerà i colori mostrati passando a uno schermo nero. Nel caso di un file testuale, per esempio, la pagina diventerà scura e il testo bianco. Per il resto Microsoft mantiene il massimo riserbo ma tanto c’è tempo per conoscere le altre novità visto. Sia Office Ltsc che Office 2021 sono previsti per la seconda metà del 2021 con il primo che avrà anche una preview in aprile.
La videochat Zoom, cresciuta in modo esponenziale grazie alla pandemia che ha reso necessari smart working e didattica a distanza, ora punta a sfidare il colossi Google e Microsoft. La società, che quest’anno ha visto il valore delle proprie azioni crescere di oltre il 500%, sarebbe pronta a espandere le proprie attività: oltre alle videoconferenze sarebbero in arrivo un servizio di posta elettronica e una app calendario, tipo Google Calendar o Microsoft Calendario.
L’azienda sarebbe già al lavoro sulla posta elettronica, che potrebbe partire in via sperimentale già l’anno prossimo. L’app del calendario appare più lontana e non è chiaro se lo sviluppo sia già iniziato. Ma entrambe le strade serviranno a Zoom quando le aziende cominceranno a riportare i dipendenti in ufficio e l’uso delle videoconferenze calerà con la distribuzione del vaccino contro il coronavirus.
Molti dei principali concorrenti di Zoom sono piattaforme di videoconferenza offerte in suite di applicazioni aziendali; le più usate Office 365 di Microsoft e Workspace di Google. Entrambe offrono prodotti per calendario, e-mail e videoconferenze, quindi ha senso che Zoom cerchi di completare la propria offerta con e-mail e calendario.
Tra gli indizi che Zoom si sta muovendo in questa direzione, The Information cita annunci di lavoro per “entusiasmanti funzionalità di chat” e la progressiva integrazione con altre app come Asana e Dropbox.
Microsoft Office 2021 sarà disponibile anche come acquisto una tantum, senza la necessità di un abbonamento: la nuova versione di Microsoft Office per Windows e Mac in arrivo il prossimo anno non richiederà più un abbonamento.
Microsoft ha confermato che la nuova versione di Office in arrivo il prossimo anno sarà nuovamente disponibile anche come acquisto una tantum, ovvero basterà acquistare la licenza senza alcun abbonamento.
Negli ultimi anni, la società ha spinto il suo pacchetto Microsoft 365 (ex Office 365) basato su abbonamento, come un modo per ottenere l’accesso alla sua suite di produttività che include Word, Excel, PowerPoint e Outlook, nonché Exchange, SharePoint e Skype for Business.
Microsoft Office 2021
Alcune di queste app possono essere utilizzate gratuitamente online tramite un account Microsoft, ma gli utenti non possono installarle sul proprio computer, cosa che invece è possibile fare con un abbonamento a Microsoft 365. La crescente tendenza all’offerta di software in abbonamento aveva lasciato molti utenti preoccupati che Office 2019 sarebbe stata l’ultima versione disponibile per l’acquisto una tantum, ma a quanto pare l’azienda riproporrà questa versione.
Microsoft deve ancora condividere altri dettagli sulla prossima versione di Microsoft Office per Mac, quindi non conosciamo ancora il prezzo o la data esatta di rilascio.
Ecco la novità: l’integrazione di Lists in Microsoft Teams è ora ufficiale e disponibile per tutti. Stiamo parlando di una App da scaricare gratuitamente, pensata per rendere più semplice l’organizzazione di alcune attività come la creazione di elenchi e l’assegnazione dei compiti da eseguire all’interno del team.
Si potranno creare nuove liste da zero oppure affidandosi a una serie di template preconfigurati (otto standard e altri tre specifici per il business) come nuova funzionalità, per la compilazione automatica se necessario , si potranno prendere dati da una tabella Excel. Ci sono poi strumenti avanzati per la formattazione, tool utili per mostrare le informazioni all’interno dei canali di comunicazione e un registro con la cronologia delle azioni eseguite dagli utenti.
Questo nuovo passo sarà un ulteriore mattone messo per consolidare la cooperazione aziendale, argomento importante del contesto attuale, nel quale lo smartworking la sta facendo da padrone.
Windows 10 May 2020 Update è il primo core update che Microsoft ha rilasciato quest’anno per il suo sistema operativo.
Subito dopo il rilascio dell’aggiornamento , sono iniziate ad aumentare in maniera considerevole le segnalazioni da parte degli utenti , su problemi riscontrati nel computer : ultimamente questa cosa in casa Microsoft non sembra essere una novità. Problemi riconosciuti dalla stessa Microsoft che si è attivata celermente per risolverli. La notizia arriva da un report pubblicato dal sito web Bleeping Computer.
La maggior parte sono spariti nelle ultime settimane grazie a patch rilasciate ad hoc, ma altri sono ancora presenti e una di questi può distruggere una componente indispensabile del PC: l’SSD.
L’applicazione “Deframmenta e ottimizza unità” , che dovrebbe aiutare gli utenti a capire quando un hard disk ha la necessità di essere deframmentato , per far guadagnare un po’ di performance al computer, mette a serio rischio , l’SSD nel personal computer. Dopo l’aggiornamento il tool mostra messaggi sbagliati, rischiando di danneggiare pesantemente l’SSD del PC. “Deframmenta e ottimizza unità” è un tool che in pochi conoscono all’interno di Windows 10, ma che in realtà svolge un ruolo fondamentale. Gestisce la salute degli hard disk e suggerisce agli utenti quando effettuare la deframmentazione e ottimizzare le prestazioni del PC, cosa però che si rivolge prettamente ad hard disk magnetici, non quelli allo stato solido (SSD).
Di base, un SSD non andrebbe MAI deframmentato, ma il tool di Windows 10 utilizza un sistema diverso di ottimizzazione per le unità SSD e per questo motivo è preferibile tenerlo attivato: se funzionasse correttamente! Dopo l’aggiornamento a Windows 10 May 2020 Update, il tool suggerisce in continuazione di ottimizzare manualmente l’SSD anche se è già stato appena fatto. Deframmentare il disco SSD non fa altro che danneggiarlo, fino a portarlo all’inutilizzo completo. Un problema grave, soprattutto se sul disco sono presenti file importanti.
Come risolvere il problema
Microsoft è già a conoscenza di questo problema e ha realizzato una patch che è stata rilasciata solo per la versione beta di Windows 10. Se i test daranno esito positivo, l’update con la fix sarà disponibile per tutti già nelle prossime settimane.
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