Una stampante 3D Wi-Fi ideale per principianti, già montata e dotata di una funzione di livellamento automatico del piatto.
Per chi si avvicina per la prima volta al mondo della stampa 3D, la Entina Tina2S Wi-Fi rappresenta una soluzione semplice, che non richiede assemblaggio e facilita l’uso grazie al livellamento automatico, eliminando una delle operazioni più difficili per i principianti.
La stampante 3D è dotata di un sensore di prossimità che garantisce una distanza costante tra l’ugello e la superficie di stampa. Sebbene le dimensioni ridotte limitino la creazione di oggetti a 10×10 cm, è comunque una scelta ideale per i principianti e per i ragazzi che vogliono realizzare i loro primi modelli.
La ventola, con una velocità di 8000 giri al minuto, accelera il raffreddamento dei modelli e include una protezione contro le scottature. È compatibile con i software di slicing Cura e Wiibuilder, già presenti sulla scheda SD fornita. Grazie alla connettività Wi-Fi, è possibile accedere a una vasta libreria online con migliaia di modelli gratuiti. La confezione include una bobina di filamento PLA da 100 grammi, un ago per l’ugello, due chiavi e una scheda SD con i software di modellazione.
Stampa via web
Dopo aver collegato la stampante Tina2S a Internet tramite Wi-Fi e averla connessa alla libreria cloud, sarà possibile stampare modelli direttamente dal web. La piattaforma Poloprint Cloud offre una vasta gamma di modelli gratuiti compatibili con la stampante.
Basta scegliere il modello desiderato e avviare la stampa in automatico utilizzando i software di slicing come Cura o Wiibuilder. Inoltre, l’app Poloprint Cloud, disponibile gratuitamente sugli store di Android e iOS, consente di gestire la stampa anche da smartphone.
Pro e contro: Non necessita di livellamento manuale, include una scheda SD con software di modellazione, dispone di protezione contro le scottature e supporta la connessione Wi-Fi.
Il piatto ha dimensioni ridotte e la velocità di stampa è leggermente lenta.
Ti offriamo i collegamenti utili per organizzare tutti gli aspetti del tuo viaggio in modo accurato. Siamo pronti a farti partire senza preoccupazioni.
Per pianificare un viaggio in modo efficace, è fondamentale iniziare definendo la meta desiderata e sfruttare le risorse online per raccogliere informazioni dettagliate sulla destinazione. I motori di ricerca possono essere preziosi per trovare guide turistiche, recensioni di hotel, ristoranti e attrazioni da visitare.
Una volta scelta la meta, è importante cercare la sistemazione ideale e organizzare il viaggio utilizzando siti specializzati per trovare le migliori offerte di voli e hotel. Inoltre, è utile esplorare i social media e i blog dedicati ai viaggi per scoprire suggerimenti, trucchi e consigli utili per massimizzare l’esperienza di viaggio.
Usiamo le app per pianificare un itinerario di viaggio
Le app di pianificazione viaggi sono indispensabili per creare itinerari dettagliati. TripIt e Google Trips permettono di organizzare voli, hotel, noleggi auto e attività in un unico costo. Skyscanner, Kayak e Google Voli aiutano a trovare voli convenienti.
Per gli alloggi, Booking, Airbnb e Couchsurfing offrono varie opzioni. È importante leggere le recensioni. Grazie a Internet, è semplice gestire i documenti di viaggio, come scansioni e biglietti, evitando inconvenienti.
Mappe per il tuo viaggio
Durante un viaggio, le applicazioni di navigazione come Google Maps o Citymapper sono estremamente utili per muoversi in una città o un Paese sconosciuto. Questi strumenti ci guidano verso le strade corrette, i mezzi pubblici e i punti di interesse locali.
Inoltre, app di traduzione come Google Translate facilitano la comunicazione con chi parla una lingua diversa dalla nostra. Basta scrivere o dire una frase e l’app la tradurrà istantaneamente nella lingua scelta.
I social che ti aiutano a viaggiare
TikTok è diventato un prezioso strumento per i viaggiatori grazie alla sua popolarità tra giovani che condividono le loro avventure senza spendere molto e offrono consigli utili.
Inoltre, la piattaforma presenta una vasta gamma di contenuti su destinazioni turistiche poco conosciute ma meritevoli di visita per chi desidera esplorare il mondo che ci circonda.
Grazie alla domotica possiamo controllare con la voce o lo smartphone, luci termostati e tutti i dispositivi elettrici presenti nella nostra casa, comprese le telecamere di sicurezza.
Nelle nostre case ci sono diversi tipi di impianti: da quello elettrico al riscaldamento, da quello telefonico a quello di climatizzazione. Se abbiamo un giardino avremo probabilmente un impianto di irrigazione e in molti casi sarà presente anche l’impianto di allarme. Normalmente ciascuno di questi funziona in modo indipendente rispetto agli altri, ma grazie alla domotica è possibile non solo farli interagire, ma anche gestirli a distanza.
Così, per esempio, verremo avvisati se si sta verificando un sovraccarico di corrente. Oppure se un sensore di movimento o una videocamera di sicurezza individuano dei movimenti sospetti, mentre il sistema di irrigazione non si attiverà in caso di pioggia. Il termine domotica deriva dal latino domus (casa) che, combinato alla desinenza finale di informatica, indica che ogni elemento può essere gestito attraverso la rete Internet in combinazione ad app e software di smartphone e PC.
Negli appartamenti nuovi, così come in quelli ristrutturati da poco, è facile trovare impianti demotici evoluti che permettono di controllare dalle luci alle tapparelle, al termostato. Questo però non significa che chi vive in un normale appartamento debba per forza rifare l’impianto elettrico per renderlo intelligente. Per farsi un’idea di cosa significhi avere in casa un impianto di domotica, basta acquistare uno dei tanti kit, disponibili su Amazon o su qualsiasi store online.
Questi kit comprendono sensori, lampadine intelligenti, telecamere e non richiedono particolari competenze tecniche. Vanno semplicemente collegati alle prese elettriche già presenti in casa e naturalmente alla rete Wi-Fi dell’appartamento. Si tratta di sistemi con un numero ridotto di funzioni, che potremo però controllare attraverso lo smartphone o gli assistenti digitali Alexa e Google Home. Il costo può anche essere limitato a meno di un centinaio di euro.
Un aiuto per gli anziani Per la maggior parte delle persone chiedere a un assistente digitale di alzare le tapparelle o spegnere la luce resta soprattutto un simpatico trucchetto. Ma per chi è anziano o ha problemi di locomozione, può contribuire a migliorare la qualità della vita.
Gli stessi servizi di teleassistenza e telesoccorso, che assicurano un pronto intervento nel caso di malori o di incidenti domestici, fanno a tutti gli effetti parte della domotica. E noi nelle prossime pagine mostreremo alcune delle soluzioni che ci hanno convinto maggiormente e che abbiamo installato nelle nostre case.
Rendere smart la nostra abitazione significa prima di tutto migliorare la qualità della nostra vita. Infatti grazie alla domotica è possibile ottenere un aumento delle prestazioni e delle funzionalità dei diversi impianti e degli elettrodomestici presenti nella nostra casa.
Otterremo di conseguenza un miglioramento del comfort, della sicurezza e del risparmio energetico. E sono proprio questi i tre pilastri della domotica che stanno spingendo sempre più persone a rendere smart le loro case.
Al di là dell’effetto WOW, inevitabile nel momento in cui mostriamo ad amici e conoscenti come sia possibile comandare luci ed elettrodomestici con la voce, è innegabile che informatizzare la nostra casa la renda anche molto più comoda da viverci. Un impianto demotico può fare diventare normali situazioni che fino a oggi eravamo abituati a vedere solo nei film di fantascienza. Potremo così venire svegliati dall’aroma del caffè e dalla tapparella che si solleva in autonomia. Oppure avere la certezza di trovare le stanze sempre alla giusta temperatura, sia d’inverno che d’estate.
Potremo anche programmare differenti scenari a seconda degli ambienti e delle situazioni. Così per esempio lo scenario ” m a l a t t i a ” può rendersi cura di chi ha la febbre abbassando le luci, aumentando la temperatura della stanza e limitando il volume del televisore. Mentre lo scenario “cinema”, oltre a impostare le luci giuste per godere il nostro film, consente anche di attivare in automatico la segreteria telefonica e rendere muto il campanello di casa. Altri scenari sono poi legati solo alla nostra fantasia. Certo, per ottenere i risultati migliori sarebbe meglio avere un impianto demotico evoluto. Questo andrebbe realizzato al momento della costruzione o della ristrutturazione dell’appartamento, con un investimento notevole. Ma oggi è possibile ottenere buoni risultati anche con il fai-da-te, inserendo da soli gli elementi che ci interessano.
Avere la certezza che la nostra abitazione, e di conseguenza la nostra famiglia, siano protetti da un sistema di sicurezza evoluto, è l’ambizione di tutti. Oltretutto il Bonus Sicurezza 2022, che è già stato confermato dal Governo per i prossimi due anni, permette di mettere al sicuro la nostra casa con una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 €. Un motivo in più per valutare un impianto domotizzato evoluto. Impianto che comprenda telecamere e sensori anti intrusione e che tenga sotto controllo la nostra abitazione non solo quando non siamo in casa, ma anche quando ci sono i nostri familiari.
Potremo così sapere da remoto in ogni momento se le finestre sono chiuse e le luci sono spente e allo stesso tempo come stanno i figli e gli animali. Inoltre, anche se non possiamo investire grosse cifre per un impianto di sicurezza evoluto, potremo cavarcela con una telecamera collegata al router Wi-Fi dell’abitazione, con qualche sensore di apertura collegato a porte e finestre e, infine, a qualche sensore di movimento.
Soprattutto in questo periodo storico in cui la bolletta energetica continua a crescere, è utile avere a disposizione un impianto demotico che permetta di controllare quale e quanta energia viene utilizzata dai singoli elettrodomestici. Potremo così decidere di far partire gli elettrodomestici nei momenti migliori, sia per il risparmio che per limitare il disturbo.
Per quanto riguarda il riscaldamento e il raffreddamento, verranno regolati in automatico basandosi sugli orari della famiglia. Se poi abbiamo a disposizione un impianto fotovoltaico, avremo evidenti vantaggi sull’ottimizzazione dei processi domestici. Oltretutto anche per i nuovi impianti fotovoltaici è prevista la detrazione del 50% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 €, che rimane valida fino al 31 dicembre 2024.
Per realizzare un impianto domotica evoluto è necessario l’intervento di professionisti che dovranno adattare gli impianti esistenti della nostra casa ai vari dispositivi domatici. Andranno questi collegati a una o più centraline in modo da controllare e programmare tutto ciò che avviene nell’appartamento. Occorre prevedere un investimento di alcune migliaia di euro che dipende naturalmente dalle dimensioni e dalla complessità del sistema. Ricordiamo che può venire in parte compensato al 50% dall’Ecobonus del governo.
Un’alternativa valida resta però quella della domotica Plug and Play. Questa prevede dispositivi semplici da usare e configurare che non richiedono interventi da parte di specialisti e nessuna modifica strutturale all’abitazione.
Prima di tutto dovremo definire quali elementi della nostra casa vogliamo rendere smart. Amazon e i vari stare online mettono a disposizione un grande assortimento di luci e lampadine smart, prese e interruttori Wi-Fi, videocitofoni e serrature comandabili a distanza. Il nostro consiglio, però, è quello di affidarsi a un unico produttore specializzato del settore. In modo tale che metta a disposizione un proprio ecosistema completo di prodotti, come è il caso di SwitchBot, https://eu.switch-bot.com. SwitchBot è presente con i suoi dispositivi anche su Amazon. SwitchBot è ideale per chi ha un budget limitato ma vuole comunque prodotti certificati e facili da installare.
Bastano 35 euro per acquistare SwitchBot Hub Mini Smart Remote. Un piccolo scatolotto che una volta collegato al router Wi-Fi dell’abitazione consentirà di comandare da remoto tutti gli elettrodomestici gestiti da un telecomando a infrarossi, come l’impianto di aria condizionata, il televisore, l’impianto stereo. Tra gli altri accessori per la domotica di SwitchBot consigliamo il rilevatore di movimenti Smart Motion Door Sensor, lo SwitchBot Curtain, un motore elettrico per tende compatibile con gli assistenti digitali Alexa e Google Home, lo SwitchBot interrutore intelligente che permette di comandare a distanza qualsiasi interruttore della nostra abitazione. Potremo per esempio collegarlo all’interruttore del citofono in modo da aprirlo senza doverci spostare. Al momento l’ecosistema di SwitchBot comprende oltre dieci dispositivi tra telecamere, termostati, igrometri e strisce LED, tutti a prezzi accessibili. Il nostro consiglio è quello di scegliere volta per volta quello più adatto per noi.
Quando si parla di domotica molti pensano subito alle luci che si possono accendere e spegnare da remoto e che possono creare migliaia di combinazioni cromatiche. E in effetti sono tantissimi i produttori che hanno in catalogo lampadine smart collegabili all’impianto WiFi della casa e gestibili a distanza.
In questo caso però occorre considerare anche la qualità delle lampadine. Sotto questo punto di vista le Philips Hue, https://www.philips-hue.com, anche se decisamente costose restano le migliori. Il consiglio è quello di iniziare con un kit base di partenza come il Lighting Hue White Starter Kit che comprende tre lampadine White E27, un telecomando Dimmer Switch e un Bridge Philips Hue per il controllo remoto.
Grazie anche a una politica di prezzi decisamente aggressiva, che consente di acquistare uno dei modelli dell’assistente digitale Echo Dot anche a meno di 20 euro, Amazon copre ormai il 60% del mercato italiano. Uno dei suoi punti di forza sono le Skill che consentono di interfacciarsi con la maggior parte degli accessori per la domotica e comandarli con la voce. Quindi con le Routine, particolari comandi scorciatoia che permettono di raggruppare le azioni. Difatti grazie a queste potremo per esempio fare accendere in automatico le luci e chiudere le tapparelle quando tramonta il sole. Oppure ascoltare le ultime notizie e riprodurre la nostra musica preferita dopo la sveglia o una volta tornati a casa.
Se poi abbiamo diversi dispositivi per la casa intelligente compatibili, potremo creare un gruppo per controllarli tutti. Per esempio, se abbiamo creato il gruppo “soggiorno”, potremo dire: “Alexa. accendi le luci in soggiorno” per comandare tutte le luci in quella stanza. Gran parte delle stesse azioni possono comunque essere svolte da Nest Mini, l’assistente digitale creato da Google.
Tra una ristrutturazione completa, necessaria per realizzare un impianto di domotica evoluto nella propria abitazione, e una soluzione fai-da-te, c’è sempre una terza via, ed è quella che propone iotty, https://iotty.it/. Si tratta di un’azienda completamente italiana che da Pordenone è arrivata ad avere successo in tutto il mondo grazie ad accessori per la domotica che si distinguono non solo per la tecnologia, ma anche per il design.
Si tratta in pratica di sostituire le placche esistenti con quelle smart di iotty. Queste oltre a essere in vetro temperato e quindi molto eleganti, integrano i sensori per la temperatura, la luminosità e la prossimità. In questo momento il catalogo di iotty (il cui nome deriva dalle iniziali di Internet of Things) offre solo tre prodotti: la placca i3 Plus che funziona da Interruttore Intelligente per luci e cancelli, la i3S Plus Interruttore Intelligente per Tende e Tapparelle e OiT Plus, una presa Wi-Fi smart.
Queste placche, con i loro tre tasti soft touch, vanno inserite nelle classiche scatole di derivazione 503 (quelle presenti praticamente in tutte le case italiane) e sono disponibili nei colori bianco, nero, grigio, sabbia e azzurro. L’installazione non richiede particolari abilità tecniche se è già presente il filo neutro che arriva all’interruttore. In ogni caso è comunque sempre possibile prenotare l’intervento di un elettricista per l’installazione attraverso il sito di iotty.
Il vantaggio di una scelta di questo tipo è principalmente legato al design e alla semplicità d’uso. Una volta installata la placca basterà collegare l’app per ottenere tutti i dati relativi ai consumi effettivi e anche alla temperatura dell’ambiente in cui si trova. Potremo programmare accensione e spegnimento dei vari dispositivi in base alla nostra routine giornaliera direttamente dall’app. Possiamo farlo anche con la voce grazie alla integrazione con i più comuni assistenti vocali. Oltre ad Amazon Alexa e a Google Home, gli accessori ergonomici di iotty sono infatti compatibili anche con la piattaforma HomeKit di Apple e con quella Matter. Quest’ultima con ogni probabilità è destinata a diventare lo standard del futuro per la domotica.
Il prezzo per ciascuna delle placche di iotty è di 99 euro, ma controllando sul sito si possono trovare spesso offerte speciali che permettono di risparmiare fino al 30%. Il servizio di installazione costa 135 euro fino a 3 placche e 195 euro se vogliamo installare fino a cinque placche. L’elettricista oltre a collegare le placche, provvederà anche a inserire il cavo neutro se necessario e a configurare il Wi-Fi. In ogni caso il sistema funzionerà in modalità manuale anche senza la presenza di un impianto Wi-Fi nell’abitazione.
Praticamente tutti gli impianti domotici, sia quelli più evoluti che richiedono un intervento di tecnici specializzati per la loro realizzazione, sia quelli fai-da-te che permettono di costruire da soli la propria casa intelligente, si affidano alla rete Wi-Fi dell’abitazione. Questo però non significa che non sia possibile creare un proprio impianto indipendente da Internet e dal cloud. Certo, bisognerà fare a meno della possibilità del controllo remoto, ma in compenso la privacy sarà garantita in quanto tutti i dati necessari al funzionamento dell’impianto domotico resteranno nell’abitazione. Anche le prestazioni risulteranno migliori. Per chi non vuole, o magari semplicemente non può, affidare il proprio impianto domotico a una connessione Internet, Samsung ha realizzato la piattaforma SmartThings Edge.
In pratica tutte le funzioni di programmazione dei vari elementi che compongono la casa domotica vengono gestite direttamente da uno SmartThings Hub. Questo sigifica quindi dallo smartphone, eliminando così la necessità di connessione basata su cloud e allo stesso tempo aumentando la velocità delle automazioni. Oltre ai dispositivi commercializzati da Samsung, anche quelli compatibili con le piattaforme ZigBee e Z-Wave saranno in grado di connettersi all’hub bypassando così il cloud.
Per funzionare al meglio, la domotica ha bisogno di propri protocolli wireless. Questi devono essere in grado di gestire le migliaia di dispositivi che già oggi vengono commercializzati e che sono inevitabilmente destinati a moltiplicarsi. Gli standard tradizionali Wi-Fi e Bluetooth non riescono infatti a svolgere questo compito. Tutto ciò accade sia per problemi di interferenze, sia perché richiedono un considerevole dispendio di energia. Soprattutto quando ci troviamo in un’abitazione o in un ufficio in cui gli accessori connessi sono alcune decine. Per questo motivo da alcuni anni accessori per la domotica hanno messo a punto nuovi standard, specifici per la domotica. Il più diffuso è oggi lo ZigBee che permette di connette re fino a 65.000 dispositivi. ZigBee ha consumi ridotti ed è compatibile con accessori di produttori come Amazon, Philips, Osram, Xiaomi e lkea.
Come accade spesso nel settore informatico, contemporaneamente sono stati realizzati standard concorrenti come Z-Wave. Difatti il rischio di ritrovarsi accessori che non dialogano tra loro è molto alto. Per questo motivo oltre 170 aziende, tra cui spiccano Apple, Samsung, Amazon, Google e gli associati della ZigBee Alliance hanno deciso di mettere a punto Matter. Questo nuovo protocollo di interoperabilità dal 2023 dovrebbe diventare quello dominante. La sua forza è la sua piena compatibilità non solo con gli accessori ZigBee ma anche con molti di quelli che oggi usano il Wi-Fi per connettersi. In pratica basterà un aggiornamento firmware e si passerà al nuovo standard. Matter 1.0 è stato presentato ufficialmente il 3 novembre dalla Connectivity Standards Alliance. La tecnologia si basa su una combinazione di Wi-Fi, Bluetooth LE e reti mesh intelligenti, la cui comunicazione risulterà semplificata.
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