Vi spieghiamo come effettuare una formattazione definitiva dei vostri dati dalle chiavette e dischi USB, in modo sicuro.
Secondo un’indagine condotta da un’università inglese nel 2021, più del 70% delle unità USB usate vendute sul mercato americano e inglese mantenevano ancora i dati del proprietario precedente.
Gli studiosi hanno dimostrato che era possibile recuperare facilmente foto personali e documenti appartenenti al vecchio proprietario con l’uso di semplici applicazioni di recupero dati.
Com’è possibile
Esistono due tipi di formattazione per cancellare definitivamente i dati da un’unità di archiviazione: la formattazione rapida e la formattazione completa. Tuttavia, la formattazione veloce non elimina in modo permanente le informazioni conservate nell’unità, che possono essere facilmente recuperabili. Per evitare che i dati cadano nelle mani sbagliate, è importante effettuare una serie di operazioni che rendano impossibile il recupero dei dati prima di cedere l’unità a qualcun altro.
La formattazione rapida rimuove solo la struttura logica dell’unità e ricostruisce il file system, ma i dati rimangono ancora presenti e facilmente recuperabili. Al contrario, la formattazione completa esegue una scansione dell’unità alla ricerca di eventuali aree danneggiate e applica una serie di “zero” su tutti i settori, rendendo la cancellazione dei dati definitiva. Per coloro che desiderano avere il controllo totale sulla procedura di formattazione, è possibile utilizzare lo strumento Diskpart di Windows.
FAT32 o NTFS?
Prima di procedere con la formattazione di un’unità di archiviazione, è importante capire la differenza tra i due tipi di file system supportati da Windows: FAT32 e NTFS. NTFS è considerato il migliore dei due perché è più avanzato. Ad esempio, NTFS consente di assegnare permessi a file e cartelle, supporta la crittografia e i nomi lunghi (fino a 255 caratteri). Soprattutto consente di memorizzare file di dimensioni superiori ai 4 GB.
Quest’ultimo aspetto è fondamentale per lo scambio di file di grandi dimensioni. Un esempio sono i film in alta definizione, che non potrebbero essere memorizzati su un’unità formattata in FAT32. In sintesi, NTFS è una scelta migliore rispetto a FAT32 grazie alle sue funzionalità avanzate e alla capacità di gestire file di grandi dimensioni.
FAT32 e NTFS che differenze ci sono? Scopriamolo insieme in questo articolo!
FAT32 e NTFS sono i file system utilizzati in un sistema operativo. NTFS è il successore del FAT32 che viene utilizzato nelle versioni più recenti dei sistemi operativi come Windows NT e 2000 e nelle versioni successive mentre FAT32 è la versione più vecchia dei file system e utilizzata nelle versioni precedenti del sistema operativo come DOS e Windows versione prima di XP.
La differenza precedente tra FAT32 e NTFS è che il file system NTFS è in grado di tracciare le modifiche commesse nel sistema con l’aiuto della manutenzione del journal mentre non è il caso in FAT32, anche se in FAT32 è ancora utilizzato nei supporti rimovibili e nell’unità di archiviazione. Inoltre, NTFS supporta grandi dimensioni di file e volume e fornisce un’organizzazione dei dati efficiente.
Cos’è un file system?
Ma cos’è di fatto un file system? È una tecnica di organizzazione e memorizzazione dei dati sul disco, inoltre specifica quale tipo di attributi possono essere allegati a un file come nomi di file, permessi, altri attributi.
Tabella comparativa
Base per il confronto
FAT32
NTFS
Di base
Struttura semplice
Struttura complessa
Numero massimo di caratteri supportati in un nome file
83
255
Dimensione massima del file
4GB
16TB
crittografia
Non fornito
Fornito
Sicurezza
Tipo di rete
Locale e rete
Conversione
consentito
Non autorizzato
Tolleranza di errore
Nessuna disposizione per la tolleranza d’errore.
Risoluzione dei problemi automatica
Compatibilità con i sistemi operativi
Vecchia versione di Windows – Win 95/98 / 2K / 2K3 / XP
Versioni successive: Win NT / 2K / XP / Vista / 7
Elenco di controllo di accesso
No
sì
Spazio su disco a livello utente
No
sì
Diario e registro dei canali
Assente
Offre l’inserimento nel journal per tenere traccia delle operazioni precedenti.
Prestazione
Buono
Meglio di FAT32
Collegamenti duri e morbidi
Non presente
contiene
Accesso alla velocità
Meno relativamente
Di Più
Compressione
Nessuna disposizione di compressione.
Supporta la compressione dei file.
Definizione di FAT32
Come accennato in precedenza, il FAT32 è il più vecchio file system sviluppato negli anni ’70 disponibile per il sistema operativo Windows. È stato concepito essenzialmente per l’unità disco floppy con una dimensione inferiore a 500 K. Esistono in pratica tre versioni di FAT – FAT12, FAT16 e FAT32 e differiscono nella dimensione del file e della struttura sul disco. Il file system FAT è stato utilizzato per la prima volta in MS-DOS, dove la dimensione massima del disco rigido può essere di 32 MB e comprende settori di 512 partizioni K. È comunemente usato in unità rimovibili e dispositivi di archiviazione.
La dimensione massima di un file nell’unità FAT32 non può essere superata di oltre 4 GB e di conseguenza le partizioni realizzate in FAT32 dovrebbero essere inferiori a 8 TB. Il principale demerito dell’uso di FAT32 è che non fornisce in pratica alcuna sicurezza. Infatti la precedente versione FAT16 del file system FAT soffre della frammentazione interna e non ha la protezione di accesso per il file.
Gestione dello spazio su disco di FAT32
Il file system FAT32 utilizza un’allocazione collegata che memorizza i dati di controllo separatamente dal file system. Una tabella di allocazione file di un disco contiene di fatto un elemento per ogni blocco di disco nel disco in una matrice. Il blocco del disco assegnato a un file, il componente FAT associato contiene l’indirizzo del successivo blocco del disco. Pertanto, il blocco del disco e il suo elemento FAT formano in modo collaborativo un’unità che contiene le stesse informazioni del blocco del disco sotto forma di allocazione collegata.
La voce della directory di un file contiene l’indirizzo del suo primo blocco del disco e l’elemento FAT corrispondente a questo blocco del disco contiene l’indirizzo del secondo blocco del disco e così via. L’ultimo elemento FAT del blocco disco include inoltre il codice speciale per indicare la fine del file.
Definizione di NTFS
NTFS è l’ultima versione del file system ideato alla fine degli anni ’90 per l’unità di sistema Windows e le unità rimovibili. Il NTFS è stato creato infatti con l’intento di rimuovere le limitazioni dei file system FAT. Include caratteristiche come recupero dati, multi-streaming, tolleranza agli errori, sicurezza, dimensioni file e file system estesi, nomi UNICODE.
NTFS gestisce un giornale che tiene traccia delle operazioni eseguite nell’unità e può recuperare rapidamente gli errori, le copie shadow per il backup, la crittografia, i limiti delle quote disco e inoltre gli hard link. NTFS supporta una maggiore dimensione del file e volume dell’unità rispetto a FAT32. Impedisce in pratica l’accesso non autorizzato al contenuto dei file applicando un sistema di crittografia denominato Encryption File System che utilizza la sicurezza della chiave pubblica.
Gestione dello spazio su disco di NTFS
Il file system NTFS non si basa sulle dimensioni del settore sui diversi dischi. Utilizza infatti un concetto dei cluster e il cluster è un gruppo di settori contigui per l’allocazione dello spazio su disco. Il cluster potrebbe contenere ad esempio 2 n numero di settori. Una partizione logica sul disco è nota come volume e utilizza un file bitmap per indicare i cluster allocati e liberi nel volume. C’è anche un file chiamato come file di cluster non valido per mantenere il registro dei cluster inutilizzabili. Un set di volumi offre un modo per superare la capacità delle partizioni che può contenere fino a 32 volumi.
Il volume NTFS comprende la tabella file master (MFT), il settore di avvio e inoltre alcuni file utente e di sistema. La tabella dei file master è poi simile a una tabella FAT e include tutti i dettagli sui file e le cartelle sul volume. L’esistenza del settore di avvio rende ogni volume di fatto avviabile.
Differenze chiave tra FAT32 e NTFS
Le differenze che ci sono tra FAT32 e NTFS sono molteplici:
Il FAT32 è semplice mentre la struttura NTFS è piuttosto complicata.
NTFS può supportare dimensioni di file e volume maggiori insieme a nomi di file di grandi dimensioni rispetto al file system FAT32.
FAT32 non fornisce crittografia e molta sicurezza mentre NTFS è abilitato con sicurezza e crittografia.
È abbastanza facile convertire un file system FAT in un altro senza perdere dati. Al contrario, la conversione NTFS è difficile da raggiungere.
Le prestazioni NTFS sono comparativamente migliori di FAT32 in quanto fornisce anche la tolleranza di errore.
I file sono accessibili più velocemente nel caso di NTFS. Al contrario, FAT32 è più lento di NTFS.
NTFS fornisce funzionalità come l’inserimento nel journal e la compressione, che non sono fornite da FAT32.
Vantaggi file system FAT32
Funziona in modo efficiente in partizioni di 200 MB.
Fornisce compatibilità con diversi sistemi operativi e frequentemente utilizzato come partizione primaria su sistemi multiboot.
Vantaggi file system NTFS
Altamente sicuro
Esegui bene anche nelle partizioni oltre i 400 MB.
La struttura di file e directory migliora le prestazioni.
Meno suscettibile alla frammentazione.
Svantaggi file system di FAT32
Le partizioni oltre i 200 MB possono degradare le prestazioni.
Insicuro.
Suscettibile alla frammentazione.
La struttura delle directory non ha un’organizzazione standard.
Svantaggi file system NTFS
NTFS non è supportato in maniera pervasiva.
Le prestazioni si degradano in partizioni di 400 MB, il che significa che quando i piccoli volumi contengono file di piccole dimensioni, è possibile generare il sovraccarico.
Conclusione
Tra i file system FAT32 e NTFS, il file system NTFS è una tecnologia più recente che offre di fatto più funzionalità rispetto a FAT32 quali affidabilità, sicurezza e controllo degli accessi, efficienza di archiviazione, dimensioni avanzate e nome del file. Anche se, il FAT32 è ancora in uso a causa della sua compatibilità.
Se il vostro disco esterno chiede di essere formattato, così come capita con le chiavette USB, ecco la soluzione che fa per voi!
Così come accade con le chiavette USB (chiavetta che chiede di essere formattata) anche gli hard disk esterni possono presentare l’errore improvviso e spiazzante che appare con tale scritta: “Il disco non è formattato, formattare ora?“. Oppure appare una finestra con un errore del genere: “E’ necessario formattare il disco nell’unità per poterlo utilizzare. Formattarlo?”
Ovviamente se si clicca su SI e si procede alla formattazione del disco, tutti (o gran parte) dei dati verranno cancellati e saranno di difficile recupero. Se anche tu ti trovi nella situazione di un disco o hard disk chechiede di essere formattato, qui di seguito segnaliamo una soluzione software che ti consentirà di recuperare i dati da esso prima di procedere alla formattazione! Prima di ciò però cerchiamo di capire quali sono le cause di questo errore e come è possibile evitarlo.
Errore Disco non Formattato: Cause e Soluzioni
Possono essere diversi i tipi di messaggi di errore relativi alla formattazione del disco esterno e le cause principali sono le seguenti:
Improvvisa interruzione di corrente durante una copia di file sul disco esterno
> Rimozione impropria dell’unità esterna dalla porta USB
> Settori difettosi
> Attacco virus
Indipendentemente dalla ragione che sta dietro questo tipo di errore, ci sono alcune soluzioni che potrebbero correggere l’errore del disco esterno non formattato. Ecco una possibile soluzione.
Step 1. Clicca contemporanemente i tasti Windows + R per aprire la finestra “Esegui”
Step 2. Da tale finestra scrivi “cmd” e clicca su OK
Step 3. Si aprirà la finestra dei prompt di comandi. Qui inserisci il comando chkdsk seguito dalla lettera del disco che presenta l’errore di “non formattazione” e infine /f. Quindi ad esempio chkdsk c:/f’ e premi invio.
Digitando questo comando eseguirai un processo di controllo del disco per l’unità esterna. Ci vogliono alcuni minuti per completarlo. Una volta terminato il processo dovrai riavviare il computer e provare ad aprire nuovamente il disco rigido. C’è una buona probabilità che il disco rigido ricominci a funzionare normalmente.
Come Recuperare Dati da Disco che chiede di Essere Formattato
Se la soluzione sopra indicata non funziona, allora dovrai affidarti ad un programma di recupero dati professionale, come lo è Data Recovery, per poter riaccedere al disco che chiede di essere formattato per recuperare da esso tutti i dati.
Puoi scaricare questo programma in versione dimostrativa dai link seguenti:
Installa ed avvia il programma; poi segui questi semplici passaggi:
Passo 1. Seleziona il tipo di file che vuoi recuperare. Puoi anche decidere di ricercare tutti i tipi di file
Passo 2. Seleziona il disco che presenta l’errore di formattazione e clicca su “Avvia” per iniziare la scansione
Passo 3. Seleziona la modalità profonda di scansione per poter ricercare il numero maggiore di file dal disco in errore
Passo 4. Al termine della scansione potrai vedere in anteprima i dati trovati e procedere al loro recupero
Possiamo concludere questo articolo che se si ottiene un messaggio di errore in merito alla formattazione del disco rigido esterno, non c’è da preoccuparsi più di tanto.
In tale scenario, è necessario provare prima a eseguire il controllo del disco e se non è possibile ripristinare l’esecuzione del disco rigido si consiglia di formattare e utilizzare un programma di recupero dati da disco formattato.
La modalità provvisoria PC, consente a chiunque di verificare la natura di un problema del computer. Vediamo come attivarla e usarla
I problemi software che colpiscono un computer possono essere di varia natura, talvolta tanto nascosti e piccoli da non riuscire a scovarli immediatamente. La modalità provvisoria PC torna utile proprie in queste situazioni, e, in particolare, per restringere il campo sulle zone su cui fare più attenzione per risolvere il problema.
In questa guida, andremo quindi a spiegare nello specifico di cosa si tratta, come utilizzarla, come entrarci e, ovviamente, anche come uscirne. Ci concentreremo su tutti i passaggi da eseguire. Tenendo in considerazione sia il software Windows più recente, che quelli leggermente più datati ma ancora oggi molto utilizzati.
Cosa è la modalità provvisoria del PC
Come accennato già in precedenza, la modalità provvisoria PC risulta essere molto utile per restringere il campo e capire l’etimologia di un problema da risolvere. Quando la suddetta modalità viene attivata infatti, Windows avvia una sorta di partizione del sistema dotata unicamente di driver e file di sistema di serie. Evitando quindi tutti i cambiamenti e gli elementi scaricati dopo la prima configurazione.
Qualora anche in questa modalità dovessero presentarsi gli stessi errori notati nell’avvio in modalità classica, allora il problema sta proprio nel sistema operativo di base. Nella maggior parte dei casi, quando ciò accade, il modo migliore per risolverlo è quello di ripristinare completamente il software per riportarlo alle condizioni di fabbrica.
Se il problema non dovesse presentarsi, significa che l’errore è dovuto a file o driver di terze parti e scaricati in seguito alla prima configurazione. In questo caso invece, qualora non si riuscisse ad individuare immediatamente il fulcro del problema (magari eliminando il programma che lo causa e i driver ad esso collegati), sarà necessario rimuovere singolarmente ogni programma e sperare che quello dannoso sparisca.
In alternativa, sarà comunque possibile procedere con il ripristino del sistema, tenendo sempre in considerazione la probabile perdita di dati. Di solito in queste situazioni infatti, ripristinare il tutto tramite backup potrebbe essere la scelta peggiore, in quanto questo potrebbe portare dietro anche tutti gli errori riscontrati e indesiderati.
Come avviare PC modalità provvisoria su Windows 10
Per entrate nella modalità provvisoria PC, sarà possibile operare in tre diversi modi: tramite le impostazioni di sistema, tramite la schermata di accesso, oppure da una schermata completamente vuota o nera. Ovviamente concentreremo l’attenzione su tutte, iniziando proprio dalla prima.
Qualora si volesse avviare la modalità provvisoria durante il classico utilizzo del computer avviato, basterà semplicemente procedere attraverso le impostazioni di sistema. Prima di tutto, bisognerà cliccare sull’icona di Windows in basso a sinistra per accedere alla schermata di Start, poi continuare con l’icona dell’ingranaggio nella colonna di sinistra e accedere alle impostazioni di “Aggiornamento e sicurezza”.
A questo punto, sarà sufficiente cliccare su “Ripristino” e, sotto la sezione “Riavvio avanzato”, premere su “Riavvia ora”. Dopo che il computer si sarà riavviato, mostrerà la schermata “Scegli un’opzione”, all’interno della quale bisognerà scegliere “Risoluzione problemi”, poi “Opzioni avanzate”, poi ancora “Impostazioni di avvio” e infine “Riavviare”.
Subito dopo il secondo riavvio, non servirà altro che cliccare il tasto F4 (o 4) della tastiera e attendere che appaia la modalità provvisoria del PC.
Se invece non si riuscisse neppure a superare la schermata di login di Windows, si potrà tranquillamente raggiungere la modalità provvisoria anche da qui. Tutto quello che servirà fare sarà: tenere premuto sul tasto MAIUSC della tastiera, cliccare su “Arresta” e poi su “Riavvia”.
Adesso, il computer riporterà nuovamente la schermata “Scegli un’opzione”, in cui basterà nuovamente scegliere “Risoluzione problemi”, poi “Opzioni avanzate”, poi ancora “Impostazioni di avvio” e infine “Riavviare”. Ancora una volta, per confermare l’avvio della modalità provvisoria, non servirà altro che confermare con F4 sulla tastiera.
Pc bloccato, cosa fare
Qualora invece il computer si presentasse completamente bloccato su una schermata fissa o nera, sarà necessario procedere tramite una serie di riavvii forzati del sistema. Per farlo, bisognerà inizialmente tenere premuto il tasto di accensione de PC per circa 10 secondi. Successivamente cliccare per una volta soltanto lo stesso tasto in modo che il PC si avvii.
Appena lo schermo del computer mostrerà il logo del produttore o di Windows, bisognerà tenere premuto nuovamente il tasto di accensione per altri 10 secondi. Successivamente, sarà necessario accendere il computer cliccando una volta sullo stesso tasto e ripetere il tutto per un totale di 3 volte (anche 4 se la schermata “Scegli un’opzione” non dovesse apparire).
A questo punto, una volta arrivati alla schermata “Scegli un’opzione”, basterà selezionare “Risoluzione problemi”, “Opzioni avanzate”, “Impostazioni di avvio” e infine “Riavvia”. Dopo il riavvio, per accedere alla modalità provvisoria, bisognerà quindi confermare con il tasto F4 della tastiera.
Avviare PC in modalità provvisoria con rete
La modalità provvisoria PC classica, non include la connessione ad internet, tuttavia, sarà comunque possibile, attraverso un particolare metodo di riavvio, aggiungere le opzioni di rete e testare anche la connessione durante la suddetta modalità. Vediamo come farlo.
Dopo che il computer si sarà riavviato mostrando la schermata di “Scegli un’opzione” (si potrà raggiungere attraverso uno qualsiasi dei metodi visti in precedenza), bisognerà sostanzialmente scegliere “Risoluzione problemi”, poi “Opzioni avanzate”, poi ancora “Impostazioni di avvio” e infine “Riavviare”.
A questo punto, alla seconda schermata di riavvio, anziché cliccare sul tasto F4 (o 4) della tastiera, bisognerà premere su F5 (o 5) per includere la rete all’intero della modalità provvisoria. Tutto il resto rimarrà assolutamente invariato.
Attivare PC modalità provvisoria su Windows 7
Su Windows 7, le opzioni utili per entrare nella modalità provvisoria sono sostanzialmente due. Per procedere con la prima, basterà semplicemente riavviare il PC e, durante la fase di accensione, premere ripetutamente sul tasto F8 della tastiera. Ciò, renderà accessibile la schermata di “Opzioni di avvio avanzate”, all’interno della quale non servirà altro che scendere in basso fino a raggiungere la voce “Modalità provvisoria” e confermare con il tasto Invio della tastiera. Scendendo ancora più in basso, si potrà anche procedere tramite la “Modalità provvisoria con rete”, oppure con la “Modalità provvisoria con prompt dei comandi”.
Il secondo metodo invece, sarà accessibile da PC avviato in modalità classica. Per completarlo, basterà cliccare sul tasto Start in basso a sinistra e cercare (e avviare, cliccando su Invio) il programma “msconfig”, utilizzando la barra di ricerca.
All’interno della finestra che apparirà, sarà sufficiente raggiungere il tab “Opzioni di avvio” in alto, spuntare le voci “Modalità provvisoria” e “Minima” (oppure “Rete” al posto di “Minima”, per utilizzare la modalità provvisoria con rete), continuare con “Applica” e confermare il tutto prima con “OK” e poi con “Riavvia”. Quando il computer si avvierà, entrerà automaticamente in modalità provvisoria.
Avviare Windows 8 in modalità provvisoria da PC spento
Purtroppo, su Windows 8, sarà impossibile raggiungere la modalità provvisoria da PC completamente spento. In quanto risulterà comunque necessario passare almeno per la schermata di login. In ogni caso, qualora si riuscisse ad arrivare alla prima schermata di accesso, basterà semplicemente tenere premuto il tasto “Shift” della tastiera e cliccare su “Riavvia”, dopo aver premuto sull’icona di accensione e spegnimento in basso.
Al riavvio, il sistema operativo si avvierà in modalità provvisoria e sarà possibile iniziare la ricerca del danno che causa il problema.
Come uscire dalla modalità provvisoria
Per uscire invece dalla modalità provvisoria, i passaggi da seguire saranno molto simili rispetto a quelli visti per Windows 7. Tuttavia, c’è da specificare, che stavolta varranno per tutte le versioni del software desktop sviluppato da Microsoft.
Prima di tutto quindi, bisognerà cliccare sul tasto Start in basso a sinistra e successivamente ricercare e avviare il programma “msconfig”. A questo punto, basterà accedere al tab “Opzioni di avvio” in alto, togliere il segno di spunta dalla voce “Modalità provvisoria”, continuare con “Applica” e confermare il tutto prima con “OK” e poi con “Riavvia”. Al riavvio, il computer completerà la solita procedura di accesso classica.
Modalità provvisoria bloccata: come risolvere
Qualora il computer dovesse bloccarsi in modalità provvisoria, l’unico modo per uscirne, sarà quello di rientrare, tramite una serie di ravvii forzati, all’interno della stessa. E poi uscirne in maniera standard.
Per farlo, sarà necessario tenere premuto il tasto di accensione della tastiera per circa 10 secondi finché il computer non si spegnerà e successivamente cliccare per una volta soltanto lo stesso tasto in modo che il PC si avvii nuovamente.
Non appena lo schermo del PC mostrerà il logo del produttore o di Windows, tenere premuto nuovamente il tasto di accensione per altri 10 secondi. Successivamente, sarà necessario accendere il computer cliccando nuovamente una volta sullo stesso tasto e ripetere il tutto per un totale di 3 volte (anche 4 se la schermata “Scegli un’opzione” non dovesse apparire).
Adesso, arrivati alla schermata “Scegli un’opzione”, basterà selezionare “Risoluzione problemi”, continuare con “Opzioni avanzate”, scegliere “Impostazioni di avvio” e confermare il tutto con “Riavvia”. Dopo quest’ultimo riavvio, per accedere alla modalità provvisoria, bisognerà confermare cliccando sul tasto F4 (o 4) della tastiera.
Infine, per uscire finalmente dalla modalità provvisoria, sarà sufficiente raggiungere la schermata di Start, cliccando sull’icona di Windows in basso a sinistra e successivamente ricercare e avviare il programma “msconfig”. Ora, bisognerà accedere al tab “Opzioni di avvio” in alto, rimuovere il segno di spunta dalla voce “Modalità provvisoria”, cliccare su “Applica” e confermare il tutto prima con “OK” e poi con “Riavvia”. Al riavvio, il computer completerà la solita procedura di accesso classica.
Come formattare PC in modalità provvisoria
Purtroppo, la risposta alla domanda “Come posso formattare PC in modalità provvisoria?”, è assolutamente negativa. Non è infatti possibile in alcun modo ripristinare il contenuto di un computer, quando questo si trova all’interno della modalità provvisoria. Tuttavia, si potrà procedere con la formattazione ai dati di fabbrica, dopo avere riavviato il sistema in modalità classica.
Ripristino ai dati di fabbrica
Per farlo dalla modalità provvisoria, basterà semplicemente avviare la schermata di Start, cliccando sull’icona di Windows in basso a sinistra nella barra dei menu e successivamente ricercare e avviare il programma “msconfig”. A questo punto, non servirà altro che accedere alla sezione “Opzioni di avvio” in alto a sinistra, rimuovere il segno di spunta dalla voce “Modalità provvisoria”, cliccare su “Applica”, premere su “OK” e confermare il tutto cliccando su “Riavvia”.
Una volta che il PC sarà correttamente avviato, per procedere con il ripristino, sarà necessario operare all’interno delle impostazioni di sistema. Prima di tutto però, bisognerà cliccare sul tasto Start presente in basso a sinistra e successivamente su quello con l’icona dell’ingranaggio nella colonna di sinistra.
All’interno della nuova finestra, basterà selezionare l’opzione “Aggiornamento e Sicurezza” e poi “Ripristino” dalla colonna di sinistra. A questo punto, sarà necessario cliccare su “Inizia” sotto la sezione “Reimposta il PC”, scegliere se ripristinare il sistema rimuovendo solo i file personali, oppure rimuovere i file e pulire l’intera unità, scegliere se mantenere i file o rimuovere tutto (seconda opzione utile per riportare il computer alle condizioni di fabbrica) e confermare con “Ripristina”.
Al termine della procedura, che durerà parecchi minuti (a seconda anche della quantità di dati da rimuovere), il PC mostrerà la schermata di prima configurazione. Qui appariranno le indicazioni offerte da Cortana. A questo punto, si potrà decidere di inserire nuovamente i dati personali. Oppure di lasciare tutto invariato in modo che qualcun altro possa procedere con la configurazione.
Mantenere i propri file
Nel caso in cui si volesse invece soltanto reinstallare il software e mantenere i propri file, bisognerà scegliere “Mantieni i miei file” nella finestra dedicata, successivamente procedere con “Reinstallazione locale”, cliccare sulla voce “Cambia impostazioni”, attivare il toggle alla sinistra di “Ripristina le applicazioni e le impostazioni presenti su questo PC” e confermare con “Conferma” in basso a destra.
A questo punto, dopo aver verificato che tutte le impostazioni risultino corrette, bisognerà cliccare su “Avanti”, continuare con “Visualizza le app che verranno rimosse” (in modo da prendere nota di ciò che bisognerà recuperare manualmente in seguito), premere su “Indietro” in basso a destra e confermare il ripristino del sistema con “Ripristina” sempre in basso a destra.
Al termine della procedura, il computer si avvierà con una nuova versione di Windows (anche aggiornata qualora fossero disponibili update) e si prenderà del tempo aggiuntivo per impostare tutte le impostazioni e installare nuovamente tutte le applicazioni precedentemente presenti sullo stesso PC.
Le schede micro SD sono utilizzate per salvare le informazioni extra di vari dispositivi (fotocamere, smartphone e tablet). A differenza del backup su cloud, una scheda micro SD può danneggiarsi o perdere informazioni e questo può avvenire per cause diverse. Ecco come riparare una scheda micro SD danneggiata.
Riparazione della scheda micro SD danneggiata
Prima di procedere alla riparazione della propria scheda MicroSD, ci si raccomanda di scaricare Recuva, per poter recuperare tutte le informazioni possibili. Poi procedere inserendo la micro SD su PC, fare clic destro sull’unità della scheda di memoria e selezionare la voce Proprietà. Dalla finestra visualizzata entrare in Strumenti, poi cliccare su Verificare.
Se l’analisi indica che la scheda è bloccata, estrarre la scheda, spostare la linguetta laterale, che protegge la scheda presente sulla scheda stessa e poi reinserirla nel PC. Se risulta che la SD è vuota, entrare in Opzioni cartella, entrare nella scheda Vedi, spuntare Mostra file, cartelle e unità nascoste e poi cliccare sul tasto Accettare.
Come riparare i file danneggiati su una scheda micro SD
Per riparare tutti i file corrotti, fare clic destro sul Start poi selezionare Prompt dei comandi (amministratore), inserire il comando SFC /SCANNOW > Invio. In questo modo i file della microSD saranno scansionati e riparati. Il processo potrà richiedere qualche minuto, a seconda del proprio dispositivo.
Formattare MicroSD
Durante la riparazione della microSD può succedere che quest’ultima richieda una formattazione.
Formattare scheda SD con Windows
Per procedere alla formattazione della scheda SD su qualunque sistema operativo Windows bisogna, in primo luogo collegare la propria scheda SD al computer (nel caso in cui il pc non integri un lettore di schede, inserire la SD in un adattatore USB, mentre per le Micro SD sarà necessario provvedere ad utilizzare il suo adattatore specifico).
Cliccare sul menu Start e poi su Risorse del computer (per la versione Win 8 ricercare “Computer” e aprirlo), clic destro sull’icona della scheda SD e selezionare Formatta: questo comando aprirà una finestra che mostrerà le opzioni di formattazione. Per far sì che la scheda sia compatibile con la maggior parte dei dispositivi, scegliere il file system FAT32. Una volta scelta la modalità di formattazione, cliccare su Avvia, così facendo la procedura sarà terminata e si avrà una scheda SD vuota, pronta ad un nuovo utilizzo.
Nota Bene: la formattazione rapida formatterà la scheda senza verificare gli errori nei settori, quindi utilizzare la modalità normale se si desidera riparare un malfunzionamento o se è la prima volta che la si formatta la scheda.
Formattazione della SD card con Mac OS X
Collegando la scheda SD al Mac, questa si visualizzerà automaticamente sul desktop. Nel Finder accedere alla cartella Applicazioni e andare su Utility. La scheda SD sarà visualizzata a sinistra. Selezionatela e fare poi clic su Inizializza (a destra), scegliere FAT32 dal menu a tendina Formato, dare un nome alla scheda e cliccare su Inizializza per avviare la formattazione.
Formattare una micro SD con Android
Inserire la scheda SD sul proprio dispositivo Android, accedere a Impostazioni (a seconda della versione e il tipo di dispositivo selezionare Memoria o Archivio dati. Cliccare su Cancella scheda SD per procedere alla formattazione:
Questo sito consente l'invio di Cookie di terze parti al fine di migliorare la navigazione offrendo servizi correlati. Premendo il tasto "Accetta" Cookie accetti l'utilizzo dei cookie. Per ulteriori informazioni su come questo portale utilizza i Cookie puoi selezionare il tasto Leggi di più. Puoi modificare il consenso premendo il tasto Impostazioni.
Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza durante la navigazione nel sito Web. Di questi, i cookie classificati come necessari vengono memorizzati nel browser in quanto sono essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito Web. Utilizziamo anche cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e capire come utilizzi questo sito web. Questi cookie verranno memorizzati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Hai anche la possibilità di disattivare questi cookie. Ma la disattivazione di alcuni di questi cookie potrebbe influire sulla tua esperienza di navigazione.
I cookie necessari sono assolutamente essenziali per il corretto funzionamento del sito web. Questa categoria include solo i cookie che garantiscono funzionalità di base e caratteristiche di sicurezza del sito web. Questi cookie non memorizzano alcuna informazione personale.
Cookie
Durata
Descrizione
__hssrc
sessione
This cookie is set by Hubspot whenever it changes the session cookie. The __hssrc cookie set to 1 indicates that the user has restarted the browser, and if the cookie does not exist, it is assumed to be a new session.
_GRECAPTCHA
6 mesi
This cookie is set by the Google recaptcha service to identify bots to protect the website against malicious spam attacks.
cookielawinfo-checkbox-advertisement
1 anno
Set by the GDPR Cookie Consent plugin, this cookie is used to record the user consent for the cookies in the "Advertisement" category .
cookielawinfo-checkbox-analytics
11 mesi
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional
11 mesi
The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 mesi
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-non-necessary
11 mesi
Set by the GDPR Cookie Consent plugin, this cookie is used to record the user consent for the cookies in the "Non-necessary" category .
cookielawinfo-checkbox-others
11 mesi
Set by the GDPR Cookie Consent plugin, this cookie is used to store the user consent for cookies in the category "Others".
cookielawinfo-checkbox-performance
11 mesi
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
Qualsiasi cookie che potrebbe non essere particolarmente necessario per il funzionamento del sito Web e viene utilizzato specificamente per raccogliere dati personali dell'utente tramite analisi, pubblicità, altri contenuti incorporati sono definiti come cookie non necessari. È obbligatorio ottenere il consenso dell'utente prima di eseguire questi cookie sul tuo sito web.
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Cookie
Durata
Descrizione
__cf_bm
30 minuti
This cookie, set by Cloudflare, is used to support Cloudflare Bot Management.
__hssc
sessione
HubSpot sets this cookie to keep track of sessions and to determine if HubSpot should increment the session number and timestamps in the __hstc cookie.
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Cookie
Durata
Descrizione
__hstc
sessione
This is the main cookie set by Hubspot, for tracking visitors. It contains the domain, initial timestamp (first visit), last timestamp (last visit), current timestamp (this visit), and session number (increments for each subsequent session).
_ga
2 anni
The _ga cookie, installed by Google Analytics, calculates visitor, session and campaign data and also keeps track of site usage for the site's analytics report. The cookie stores information anonymously and assigns a randomly generated number to recognize unique visitors.
_ga_78N9WP2E3X
2 anni
This cookie is installed by Google Analytics
CONSENT
2 anni
YouTube sets this cookie via embedded youtube-videos and registers anonymous statistical data.
hubspotutk
sessione
HubSpot sets this cookie to keep track of the visitors to the website. This cookie is passed to HubSpot on form submission and used when deduplicating contacts.
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
Cookie
Durata
Descrizione
VISITOR_INFO1_LIVE
6 mesi
A cookie set by YouTube to measure bandwidth that determines whether the user gets the new or old player interface.
YSC
sessione
YSC cookie is set by Youtube and is used to track the views of embedded videos on Youtube pages.
yt.innertube::requests
Mai
This cookie, set by YouTube, registers a unique ID to store data on what videos from YouTube the user has seen.