Ti guideremo nell’utilizzo corretto del formato data in Excel, così da integrarlo efficacemente nei tuoi fogli di lavoro.
In questo articolo, esamineremo i diversi modi in cui il formato data può essere impiegato in Excel. Metteremo in luce i benefici di una gestione accurata delle date, che può essere utile per monitorare scadenze, pianificare progetti, analizzare tendenze temporali o semplicemente organizzare eventi.
Microsoft Excel è uno strumento estremamente potente e versatile per la gestione dei dati e l’analisi numerica. Tra le sue molteplici funzionalità, la gestione delle date è particolarmente significativa. Utilizzare correttamente il formato data consente di organizzare, analizzare e visualizzare le informazioni temporali in modo efficace.
Migliora la precisione dei calcoli in excel
Quando si eseguono calcoli con le date in Excel, il programma converte le date in numeri seriali che rappresentano il numero di giorni trascorsi dalla data di riferimento, tipicamente il 1° gennaio 1900. Questo approccio facilita le operazioni matematiche tra date. Ad esempio, per calcolare la differenza tra due date, è sufficiente sottrarre i numeri seriali corrispondenti, ottenendo il numero di giorni tra le due date.
La conversione delle date in numeri seriali semplifica notevolmente l’ordinamento e il filtraggio dei dati. Excel tratta i numeri seriali come valori numerici, il che consente di ordinare le date in modo crescente o decrescente senza errori. Inoltre, i numeri seriali migliorano l’efficacia dei filtri, permettendo di applicare criteri come “mostra date prima di” o “mostra date dopo” con maggiore precisione. Nel tutorial, esploreremo attraverso esempi pratici come gestire le date in Excel.
Pianifica e gestisci il tempo al massimo
Uno dei principali benefici nell’utilizzare le date in Excel è l’ottimizzazione della pianificazione e della gestione del tempo. Ad esempio, in un progetto articolato con molteplici scadenze, è fondamentale avere una visione chiara delle date di inizio e termine per le diverse attività.
Con il formato data, è possibile elaborare cronoprogrammi dettagliati che facilitano il monitoraggio delle scadenze e garantiscono che ogni fase del progetto venga completata puntualmente. Questo non solo aiuta a mantenere l’organizzazione, ma riduce anche la possibilità di ritardi e conflitti temporali.
Una funzione già presente da tempo in Office Mobile sbarca finalmente anche in Excel per computer: la possibilità di acquisire e raccogliere direttamente i dati a partire dalle immagini. Ecco come funziona.
Le immagini, e soprattutto le fotografie, stanno guadagnando sempre più importanza nel mondo dei computer e nelle nostre vite. Grazie anche agli smartphone, oggi spesso ci troviamo a usare le fotografie anche al posto dei promemoria o degli appunti.
Fotografare una locandina, un volantino o una tabella è abbastanza comune e per questo gli sviluppatori di Excel hanno messo a punto già da tempo nella versione mobile del programma uno strumento in grado di acquisire dati dalle immagini. Oggi questo strumento arriva anche in Excel per desktop, dove possiamo farne un uso leggermente diverso ma non per questo meno efficace.
Al momento lo strumento incluso in Excel per desktop non offre, come invece la controparte mobile, un processo per raddrizzare le immagini prima di cercare di leggere i dati, quindi l’idea di usarlo come pseudo-scanner non è proprio quella migliore. Tuttavia ci sono decine di possibili applicazioni. Immaginiamo per esempio, tutto il patrimonio di informazioni mal acquisite presenti online, ma anche nei nostri dischi fissi.
File PDF acquisiti in modo errato, per esempio, ma anche informazioni che non abbiamo avuto modo di ottenere in formati diversi. Oppure fotografie di tabelle a cui abbiamo fatto un piccolo aggiustamento attraverso un programma di fotoritocco. Insomma ci sono ottimi margini per sfruttare questa funzionalità in molti modi diversi.
Si tratta di una funzione aggiunta da poco in Excel e, come sempre succede con le novità. è probabile che venga migliorata in futuro. Ma già oggi fa un ottimo lavoro. In questa prova la redazione ha deliberatamente usato un file di scarsissima qualità, che ha richiesto numerosi aggiustamenti, ma nonostante questo il tempo richiesto per inserire i dati in una tabella è stato inferiore a quello necessario per digitarli a mano.
Abbiamo già accennato più volte in queste pagine come questa sia precisamente la filosofia dietro alle nuove funzioni dei prodotti Microsoft: farci risparmiare tempo, anche senza bisogno di raggiungere la perfezione. Nell’esempio il risparmio di tempo non è poi molto (la tabella è piuttosto piccola) ma immaginiamo cosa potrebbe succedere se, per esempio, avessimo la scansione di un vecchio foglio A4 pieno di cifre che aspetta da tempo che troviamo la voglia di riversarle in un foglio Excel.
Una nota importante: la funzionalità per raccogliere dati dalle immagini è piuttosto nuova e, come sappiamo, anche Office risponde a un sistema di aggiornamenti che non è sempre chiarissimo. Se non la troviamo ancora, proviamo a forzare un aggiornamento di Office.
Dati a confronto con i grafici radar. Oggi parliamo del grafico radar, una tipologia di rappresentazione che serve per ottenere un confronto tra diverse categorie di valori in relazione a un punto centrale.
Analisi visiva
Per definizione il grafico radar è quel tipo di grafico che permette la visualizzazione di una o più serie di dati i cui valori vengono disposti lungo assi radiali; in base al numero di elementi della serie di dati si avrà un poligono risultante (se la serie di dati ha tre elementi parleremo di un triangolo, se ne ha quattro di un quadrato e così via).
Il suo utilizzo principale è l’analisi visiva di quale direzione viene assunta dai valori contenuti all’interno della serie di dati.
Utilizzando due serie di dati che puntano a diversi periodi temporali è possibile vedere con i propri occhi quali sono gli andamenti dei valori.
In questo caso i valori possono riferirsi al fatturato, ai costi sostenuti, ai canali di vendita e così via; la versatilità di un grafico radar ne permette l’utilizzo anche in contesti decisamente diversi tra loro.
Non un solo tipo di radar
Per far sì che un grafico radar risulti efficace dobbiamo tenere presente che i valori confrontati devono soddisfare due requisiti: da una parte i dati non devono essere molto distanti tra loro (perché questo renderebbe difficile mantenere visivamente le proporzioni del grafico) e dall’altra i valori devono basarsi sulla stessa scala di lettura.
Excel contiene tre diverse tipologie di grafico radar: quello classico, quello dotato di indicatori e quello riempito.
Il grafico dotato di indicatori aggiunge dei marcatori che permettono di leggere più semplicemente il valore che si desidera.
Il radar riempito, invece, ha senso quando si deve fare un confronto tra due serie di dati.
Quello che succede in questo tipo di grafico è che l’area del poligono legato alla rappresentazione dei dati viene colorata; per questo motivo è bene far sì che la prima serie di dati da analizzare sia quella con i valori più elevati, altrimenti si corre il rischio di nascondere la rappresentazione della successiva serie di valori.
Inseriamo e gestiamo un grafico radar
1. Apriamo il foglio di lavoro dove sono inseriti i dati su cui vogliamo lavorare. Assicuriamoci che le due serie di dati siano disposte su colonne diverse e facciamo clic su Inserisci nella barra multifunzione.
2. Selezioniamo con il mouse la serie di dati e tutti i riferimenti associati. All’interno della categoria Grafici facciamo clic su Inserisci grafico a cascata, a imbuto, azionario, superficie o radar. Facciamo clic sul grafico radar che preferiamo.
3. Per modificare l’aspetto visivo del grafico basta far clic su Struttura grafico nella barra multifunzione. All’interno del carosello Stili grafici è possibile selezionare l’aspetto che si preferisce.
4. Poi selezionando i vari elementi del grafico (serie di dati, tracciato, etichette di categorie) e dirigendoci su Formato possiamo modificarne l’aspetto visivo. È possibile aprire un Pannello di personalizzazione equivalente con un doppio clic.
5. Ora selezioniamo entrambe le serie di dati e andiamo a inserire il grafico radar con gli indicatori seguendo le indicazioni del secondo step. Facciamo clic su Layout rapido e scegliamo un’opzione per rendere più leggibile il grafico.
6. Se vogliamo utilizzare un grafico radar riempito assicuriamoci di aver inserito la serie di dati con i valori più elevati sulla colonna più a sinistra; Excel, infatti, legge i dati da sinistra verso destra. In questa maniera minimizzeremo le sovrapposizioni.
Una funzione di Excel ci permette di “scrivere” i caratteri all’interno delle celle a partire dai codici UNI, utilissimi per i caratteri che non ci sono sulla tastiera.
Se si deve scrivere un carattere ma questo non è presente sulla tastiera, come si fa?
La soluzione più semplice, ma anche la più scomoda, sarebbe quella di copiare il simbolo da qualche parte per poi incollarlo all’interno di una cella di Excel.
Questo metodo ha però due controindicazioni: prima di tutto non tutti i caratteri sono semplici da trovare su Internet, poi in Excel alcuni caratteri hanno funzioni particolari usate nella sintassi delle formule.
Per rendere questi ultimi semplici caratteri e non operatori è necessario sfruttare in maniera intelligente una particolare funzione del programma.
Parliamo di CARATT.UNI, una funzione che ha il compito di mostrare a schermo il simbolo tipografico associato a un particolare numero della codifica Unicode, andando a risolvere problemi anche molto diversi tra loro nell’utilizzo quotidiano di Excel.
Come funziona?
CARATT.UNI è una funzione che ha un compito specifico: restituire il carattere Unicode corrispondente al valore numerico che si specifica all’interno della formula.
Questa è una delle funzioni centrali di Excel e si appoggia sul sistema di codifica Unicode. Si tratta di uno schema standard che assegna a ogni carattere uno specifico simbolo tipografico.
Il bello di Unicode è il suo funzionare in maniera indipendente dalla lingua, dalla piattaforma informatica e dalla tipologia di programma utilizzato.
Inoltre comprende tutti i caratteri, inclusi quelli che non fanno parte del nostro set nazionale o quelli “impossibili” come la famigerata tilde ( ̃ ) o il poco noto backtick ( ` ).
All’interno dello standard Unicode, oltre a tutte le lettere che vengono utilizzate solitamente per l’alfabeto occidentale, troviamo anche quello arabo, il cirillico, il greco, il mondo degli ideogrammi orientali, l’alfabeto tailandese e anche diversi simboli appartenenti a lingue morte come il gotico, il runico, il cuneiforme o l’antico italico.
Attraverso CARATT.UNI, in sostanza, è anche possibile scrivere in lingue o utilizzare simboli che non si potrebbero recuperare in maniera immediata dalla tastiera o da Internet.
Al momento la codifica Unicode, arrivata alla quattordicesima versione, include 144.697 caratteri.
Quando usiamo CARATT.UNI?
La funzione CARATT.UNI in Excel, oltre a far comparire a schermo simboli provenienti dai contesti più disparati, può essere utilizzata in maniera molto intelligente per bypassare i caratteri jolly.
I simboli ?, * e ̃, infatti, vengono interpretati dalla sintassi delle formule come degli input per particolari funzioni di ricerca avanzate.
Questo significa che, se non si vogliono richiamare le funzioni associate a tali simboli, usare CARATT.UNI è il modo migliore per visualizzare a schermo i caratteri tipografici.
La funzione in questione possiede un’unica variabile e questa sua semplicità ne rende molto facile la concatenazione di più istanze; per poterlo fare sarà semplicemente necessario utilizzare la &, che sappiamo essere l’operatore di giunzione delle stringhe.
In questa maniera un utente può digitare intere parole richiamando a schermo i caratteri associati a particolari decimali dello standard Unicode.
C’è un elemento a cui bisogna fare attenzione per utilizzare correttamente questo strumento: i decimali.
Il valore a cui bisogna guardare quando si cerca una tabella Unicode è il decimale legato alla codifica UTF-8 (Unico-de Transformation Format, 8 bit) e nient’altro; inserire il valore esadecimale genererà soltanto confusione.
Come usare CARATT.UNI in un foglio excel?
Il nostro obiettivo sarà scrivere la parola CIAO utilizzando soltanto CARATT.UNI. Facciamo clic sulla cella nella quale vogliamo scrivere e clicchiamo il pulsante FX a sinistra della barra della formula.
2. All’interno del campo Cerca una funzione digitiamo la parola CARATT. Ora facciamo clic su CARATT.UNI all’interno del campo Selezionare una funzione e poi facciamo clic su OK.
3. All’interno del campo compilabile Num sarà necessario inserire il decimale del carattere che desideriamo codificato in UTF-8. In questo caso la C corrisponde al numero 67.
4. Facciamo clic sulla barra della formula e posizioniamoci alla fine di ciò che abbiamo scritto. Premiamo una volta la barra spaziatrice e poi inseriamo una e commerciale (&). Ora potremo scrivere il resto della funzione.
5. Facciamo copia e incolla sulla funzione CARATT.UNI e modifichiamo il valore tra parentesi con i decimali corrispondenti alle lettere I (73), A (65), e O (79). Tra una lettera e l’altra ricordiamo di inserire le & per collegare le varie parti della funzione.
6. Una volta terminata la funzione da scrivere, premiamo Invio per vedere il risultato all’interno della cella. Ciò che avremo scritto sarà a tutti gli effetti indistinguibile dal testo, se non osservando la barra della funzione.
Non c’è niente di peggio che dare un foglio Excel in mano a colleghi o amici e vederlo tornare stravolto. Per fortuna possiamo proteggerlo con una password.
Lavorando spesso con Microsoft Excel sicuramente avremo anche documenti importanti, su cui abbiamo investito molto tempo per sistemare le formattazioni, l’aspetto e i dati contenuti all’interno. Se questo è un documento in qualche modo ”circolante”, ci sarà già capitato di vederlo tornare indietro ”massacrato” da qualcuno che ha provato a fare modifiche con scarso successo.
Se queste situazioni non ci sono nuove, la soluzione è facile e veloce: proteggere il file Excel, magari utilizzando una password. Fortunatamente per poterlo fare non è necessario scaricare nuovi applicativi ma basta sfruttare correttamente un preciso strumento incluso nel foglio di calcolo.
Microsoft Excel include un sistema di protezione dedicato a tutti quelli che vogliono mettere al sicuro da mani troppo intraprendenti i file e i dati. Questo sistema ha il notevole vantaggio di essere ampiamente personalizzabile in base alle esigenze dell’utente. Ma soprattutto hail vantaggio di essere una funzionalità di base del pacchetto Office. Grazie a questa protezione è possibile scegliere agilmente se bloccare l’intero documento con una password o impedire soltanto la modifica.
Un’altra interessante caratteristica è la sua capacità di includere esclusivamente un foglio di lavoro invece che un altro, lasciando ampio spazio di manovra al proprietario del file per scegliere cosa può venir modificato da un utente esterno o meno.
Questa caratteristica è condivisa con tutte le applicazioni principali della suite Office ma soltanto in Excel raggiunge tali livelli di personalizzazione. Le opzioni messe a disposizione dell’utente sono tali da permettere la generazione di diverse versioni del documento, ognuna con la possibilità di modificare un singolo parametro.
Il pacchetto Office, a partire dalla sua versione 2016, utilizza un algoritmo crittografico AES a 256 bit per proteggere i file attraverso le password. Questo non significa che si tratti di un tipo di protezione ”ad alta sicurezza” (in fondo anche la password viaggia con il documento stesso), ma è più che sufficiente, nella normale vita da ufficio o casalinga, per segnalare agli altri utenti più “curiosi” che preferiamo che il file non sia modificato.
La procedura per proteggere un file Excel attraverso l’utilizzo del la crittografia e lo sblocco del file con una password è molto importante da conoscere se si utilizza Excel a un certo livello.
Questa funzione, infatti, non è tanto dedicata ai singoli utenti quanto alle organizzazioni o alle aziende che utilizzano Excel come strumento per l’elaborazione dei dati. La password verrà richiesta all’utente nel momento stesso in cui tenterà di aprire il file, sia con Excel che con un simile programma per la produzione e gestione dei fogli elettronici.
Il modo migliore per poter assicurare un alto livello di sicurezza a un file protetto da password è l’utilizzo di una chiave d’accesso robusta. Una password robusta si intende un codice alfanumerico di minimo 8 caratteri dove sono presenti lettere maiuscole, minuscole, numeri e caratteri speciali (come _, $, !, per esempio) senza alcun tipo di associazione a parole realmente esistenti. Per assicurarsi che il file protetto sia quello originale è possibile anche usare a proprio vantaggio un’altra delle funzioni di protezioni, ovvero una firma digitale. Questa firma, applicabile con un procedimento molto simile alla password, serve a garantire l’integrità della cartella di lavoro.
In informatica esistono centinaia di formati di file diversi, tutti dotati di caratteristiche uniche e pensati per specifici utilizzi. Alcuni sono più conosciuti, mentre altri si palesano solo nel momento del bisogno. Tra questi troviamo sicuramente i CSV, particolari elementi utilizzati in genere per ordinare e categorizzare le rubriche telefoniche. Questo è cosa sono ma vediamo come si aprono i file CSV e con quali programmi nello specifico.
In questa guida andremo ad analizzarli in tutte le sue caratteristiche, offrendone quindi una panoramica generale e anche dei metodi utili per poterli aprire e visualizzare.
La struttura di un file CSV
I file CSV, acronimo di Coma Separate Values, sono caratterizzati da elementi in formato tabulare, sotto forma di testo, separati da virgola o punto e virgola. Per fare un esempio banale, se in rubrica si possiede un contatto denominato “Giuseppe Rossi”, il suo rispettivo formato CSV sarà “Giuseppe, Rossi”.
Ovviamente le applicazioni dedicate alle rubriche telefoniche sono sviluppate in modo da convertire questo formato nella maniera più semplice e chiara da visualizzare a schermo. Allo stesso modo, si potranno aprire anche sfruttando applicazioni e servizi più semplici.
Più avanti, troverete alcuni dei modi più popolari, immediati e alla portata di tutti.
Come visualizzare un file CSV in un editor di testo
Quando abbiamo introdotto la struttura di un file CSV, abbiamo parlato di “formato tabulare”, ma in realtà, per dirla in maniera ancora più banale, questi possono essere considerati come dei banali file di testo. Per questo motivo, possono essere aperti e visualizzati con qualsiasi programma in grado di supportarne la lettura.
Su Windows, si potranno infatti avviare tramite il blocco note, oppure anche con “Word”, per aver opzioni di modifica aggiuntive. Il procedimento per farlo è piuttosto banale. Tutto ciò che servirà, sarà cliccare con il tasto destro del mouse sul file CSV, continuare con la voce “Apri con…” nel menu a tendina e scegliere il programma preferito tra quelli presenti, in cui ovviamente non mancheranno anche Word e il blocco note.
Su Mac invece, si potranno utilizzare le rispettive applicazioni di “TextEdit” e “Pages”. Nonostante i programmi siano diversi però, i passaggi da completare saranno esattamente gli stessi. Non servirà quindi altro che cliccare con il tasto destro del mouse (oppure con due dita sul trackpad) sul file CSV, continuare con “Apri con…” nel menu a tendina e subito scegliere un’applicazione tra TextEdit e Pages (o qualunque altra in grado di editare del testo).
Come aprire un file CSV in un programma di fogli di calcolo
Ma senza dubbio, il modo migliore per aprire un file CSV passa per i programmi dedicati alla gestione dei fogli di calcolo, in quanto appositamente pensati per ordinare con precisione i formati tabulari. In questo caso infatti, la virgola verrà sostanzialmente convertita in modo da strutturare gli elementi e posizionarli in celle diverse.
Ad esempio, il file “Mario, Rossi” sarà ordinato inserendo “Mario” in una cella e “Rossi” nella cella alla sua destra. Ma vediamo ora come agire nella pratica, sfruttando i programmi più popolari di questo tipo.
Aprire un file CSV con Microsoft Excel
Partiamo proprio dallo strumento più utilizzato in materia di fogli di calcolo. Excel, sviluppato da Microsoft, si presenta infatti come il programma più conosciuto su PC Windows e macOS, ma anche online e su smartphone e tablet, Android e iOS.
Per quanto riguarda i passaggi necessari per aprire un file CSV su PC, saranno esattamente gli stessi, sia su Windows che su macOS, iPadOS e Online. Tutte le versioni compatibili con le suddette piattaforme avranno la stessa struttura grafica, così da rendere più chiaro e intuitivo l’utilizzo del software.
Qualora vi trovaste in una di queste situazioni, basterà quindi cliccare su “File” in alto a sinistra e subito dopo scegliere la voce “Apri”. Qui si avvierà la finestra dedicata all’importazione dei file dal computer, in cui bisognerà soltanto selezionare il documento CSV da importare. Questo verrà correttamente ordinato all’intento del foglio di calcolo, pronto per essere modificato manualmente dall’utente.
Per salvare il file bisognerà ora cliccare sull’icona del floppy disk in alto a sinistra. Questo passaggio convertirà la struttura in un file “XLSX”, ovvero il formato utilizzato da Excel per la lettura. In ogni caso, questo potrà essere aperto anche da altri programmi dello stesso tipo.
Per quanto riguarda invece i passaggi necessari per aprire il file CSV su smartphone Android, questi risulteranno leggermente diversi. In ogni caso, sarà necessario possedere l’applicazione gratuita e ufficiale di Microsoft, facilmente reperibile su Google Play Store per Android e App Store per iOS.
Una volta completato il download, basterà avviare l’app e, eventualmente, accedere con un account Microsoft. Ad accesso eseguito, sarà sufficiente cliccare su “Apri” in basso a destra, selezionare la posizione dal quale recuperare il file (il computer, OneDrive, Dropbox o altro) e successivamente selezionare il file da importare.
Ancora una volta, qualora si decidesse di salvare il documento, questo verrà convertito in file “XLSX”.
Aprire un file CSV con LibreOffice
Nel caso in cui si utilizzi invece LibreOffice, facilmente scaricabile da qui, si potrà comunque importare qualsiasi file CSV, in quanto assolutamente supportato in tutte le sue caratteristiche. I passaggi da seguire per completare la procedura saranno gli stessi sia per Windows che per macOS e Linux, visto che il software sarà lo stesso.
Per farlo basterà cliccare su “File” in alto a sinistra e subito dopo continuare con “Apri”. Anche in questo caso si avvierà la nuova schermata di selezione file, all’interno della quale si dovrà ricercare e selezionare il file CSV da importare. Tutto il resto verrà eseguito automaticamente da LibreOffice.
Per salvare il file bisognerà invece cliccare sull’icona del floppy disk, sempre in alto a sinistra, oppure accedere la menu “File”, continuare con “Salva con nome” e scegliere il formato di esportazione, in cui non mancherà anche CSV. Ora basterà scegliere la cartella e confermare il salvataggio con “Salva” o “Apri”.
Aprire un file CSV con Fogli Google
Un altro potente strumento per la lettura dei fogli di calcolo e dei file CSV è Fogli Google, completamente online e disponibile gratuitamente per chiunque. Tutto ciò che servirà, sarà possedere un account Google (sempre gratuito) e si potrà immediatamente passare all’azione e all’importazione.
Prima di tutto bisognerà quindi accedere al servizio, per farlo sarà sufficiente cliccare su questo link e inserire i email e password del proprio account Google. Ora basterà cliccare su “Nuovo” in alto a sinistra in modo da avviare un nuovo documento vuoto.
Qui sarà necessario aprire il menu a tendina “File” in alto a sinistra e poi cliccare su “Importa”. Ancora una volta si aprirà la schermata di selezione dei file, reperibili sia dal computer che da quelli presenti su Google Drive.
Su smartphone Android e iOS i passaggi risulteranno leggermente diversi, ma comune semplici da completare. Innanzitutto bisognerà scaricare l’applicazione gratuita dal Google Play Store per Android e da App Store per iOS e subito dopo avviarla e accedere con l’account Google.
A questo punto sarà la stessa applicazione a chiede all’utente di importare il file, il quale potrà essere scelto da Google Drive o dalla memoria interna dello smartphone.
Come importare un file CSV in un’applicazione
Come già accennato però, i file di tipo CSV sono spesso utilizzati per ordinare contatti e, per questo motivo, potrebbe essere un’ottima idea quella di importarli all’interno di applicazioni che possano effettivamente farne un utilizzo funzionale.
Tra le tante, non mancano quelle relative alla gestione delle email. Perciò, vediamo subito in che modo aprirli sulle piattaforme più popolari.
Iniziamo subito con Gmail, il servizio mail di Google. In questo caso non si tratta proprio di un’applicazione, poiché su PC viene preferita la controparte online. In ogni caso, per poter utilizzare i file CSV su Gmail, bisognerà importare i contatti all’interno di un secondo servizio online, ovvero Contatti di Google.
Per farlo, sarà sufficiente cliccare su questo link (eventualmente accedere con lo stesso account utilizzato su Gmail), scegliere la voce “Importa” in basso a sinistra, continuare con “Seleziona file”, selezionare i file CSV dal computer e confermare con il pulsante “Importa”.
A questo punto, tutti i contatti saranno correttamente aggiunti all’elenco e potranno essere utilizzati su Gmail.
Thunderbird
Un secondo servizio universale molto utilizzato per la gestione delle caselle email è Thunderbird, gratuito e compatibile con Windows, macOS e Linux.
Una volta avviato il programma, per importare i file CSV bisognerà accedere alla sezione “Rubrica” in alto e subito dopo continuare con “Strumenti” in alto a destra. Qui sarà necessario cliccare sulla voce “Importa” e subito dopo selezionare “Rubriche” nella nuova schermata che appare.
Dopo aver scelto “Avanti”, continuare selezionando la voce “File di testo” e confermare nuovamente con “Avanti”. A questo punto non servirà altro che cercare ed effettuare un doppio clic sul file CSV e confermare con “OK”.
Microsoft Outlook
Per tutti gli utilizzato dell’applicazione di Outlook invece, i passaggi da seguire saranno abbastanza simili. Prima di tutto, bisognerà cliccare su “File” in alto a sinistra, subito dopo scegliere la voce “Apri ed esporta” e continuare con “Importa/Esporta”.
A questo punto basterà seguire i seguenti passaggi: scegliere “Importa dati da altri programmi o file” e confermare con “Avanti”, selezionare “Valori separati da virgola” e confermare con avanti, premere sul pulsante “Sfoglia” e selezionare il file CSV dalla schermata che appare.
Per concludere, non servirà altro che evidenziare la voce “Contatti” nella schermata delle cartelle e confermare con “Avanti”.
Apple Mail
Proprio come accade su Gmail, anche per Apple Mail bisognerà utilizzare una seconda applicazione, gratuita e presente di default su tutti i Mac. Stiamo ovviamente parlando di “Contatti”.
Una volta aperta, per poter importare i file CSV preferiti, bisognerà cliccare su “File” in alto a sinistra e subito dopo continuare con la voce “Importa”. A questo punto si avvierà la solita schermata di selezione, in cui sarà necessario selezionare i file CSV da importare.
Una volta fatto, si avvierà una nuova schermata in cui si potranno selezionare i contatti da importare e quelli da non importare, oltre a poter modificare tutti gli elementi prima dell’importazione.
Per confermare, sarà sufficiente scegliere la voce “OK” in basso a destra.
Outlook.com
Torniamo ancora su Outlook, ma stavolta per elencare i passaggi necessari da seguire all’interno della sua interfaccia Web. Una volta aver effettuato l’accesso al sito, bisognerà cliccare su “Persone” dalla colonna a sinistra e successivamente continuare con “Gestisci”.
Qui apparirà la solita voce “Importa contatti” che, se premuta, avvierà la schermata “Sfoglia” dalla quale selezionare i file CSV da importare.
Tutto ciò che servirà sarà infatti evidenziare il file e confermare l’importazione con “Importa”.
App per smartphone
L’importazione del file CSV all’interno delle suddette applicazioni non trova tantissimo spazio su smartphone, per questo motivo, qualora foste interessati a visualizzare tali file anche sul piccolo schermo, bisognerà sfruttare alcune applicazioni dedicate.
Su Android, si potranno utilizzare due app in particolare: CSV File Viewer per una visualizzazione standard e CSV To Contacts, per invece convertire immediatamente il file in una lista ordinata di contatti. Entrambe possono essere scaricate gratuitamente dal Google Play Store.
Per quanto riguarda invece iPhone e iPad, gli strumenti migliori passano per i soliti sevizi per la gestione dei fogli di calcolo, ovvero Excel, Google Fogli o anche Numbers della stessa Apple. In alternativa, si potrà comunque utilizzare SA Contatti Lite, scaricabile gratuitamente da questo link.
Come posso aprire un file CSV senza Excel
Tutti i paragrafi precedenti rispondono anche ad una delle domande più frequenti: “Come posso aprire un file CSV senza Excel?” Le possibilità sono ovviamente tantissime e tutte dispongono di caratteristiche uniche.
In più, a differenza di Excel, ogni programma sopra elencato risulta essere assolutamente gratuito, oltre ovviamente a supportare esattamente allo stesso modo qualunque documento di tipo CSV. Non servirà altro quindi che scegliere quello preferito.
Come convertire un file CSV in PDF
Qualora si volesse condividere più facilmente un file di tipo CSV, la cosa migliore da fare sarà convertirlo in formato PDF, così da consentirne la lettura a chiunque, senza dover necessariamente utilizzare applicazioni un po’ più specifiche come quelle viste in alto.
Per farlo, esistono sostanzialmente due diversi metodi: esportare il file in PDF dopo averlo aperto su un foglio di calcolo, oppure utilizzare un servizio capace di convertire il file in poco tempo.
Per quanto riguarda il primo dei due modi, potrebbe differire in base al programma utilizzato, anche se, in linea di massima, i passaggi da seguire resteranno simili.
L’unica cosa che servirà fare sarà infatti aprire il documento CSV tramite un foglio di calcolo (Excel, Google Fogli, LibreOffice o altro), entrare nelle sue opzioni, che in genere vengono raggruppate nel menu a tendina “File” in alto a sinistra della schermata e continuare con l’opzione “Esporta”, la quale potrebbe anche presentarsi come “Salva con nome”, “Esporta come”, “Importa/Esporta” o qualcosa di molto simile.
A questo punto si aprirà una finestra di salvataggio, in cui sarà anche possibile scegliere il formato di esportazione, dove ovviamente bisognerà selezionare “PDF”.
Altrimenti, l’alternativa più rapida passa per il sito Web Convertio, il quale offre una pagina dedicata interamente alla conversione di file CSV in PDF.
Per farlo basterà accedere al portale cliccando su questo link, cliccare su “Scegli i file” a destra per selezionare il file CSV da convertire, assicurarsi che le due estensioni a destra siano “CSV” in “PDF” e procedere con la conversione.
I tempi di attesa dipenderanno dal peso del file e dalla connessione internet, ma in genere risultano essere abbastanza brevi.
Come si converte un file CSV in Excel
Come già accennato in precedenza, Excel dispone già di tutte le caratteristiche per leggere e visualizzare i file di tipo CSV. Per questo motivo non sarà assolutamente necessario passare prima per una conversione, ma si potrà semplicemente procedere con l’avvio del file come visto nel paragrafo dedicato ad Excel in alto.
Come posso convertire un file TXT in un file CSV
La conversione da file TXT a CSV è assolutamente possibile e può essere completata ancora una volta dal sito web di Convertio.
Tuttavia, come precedentemente specificato, i CSV contengono elementi separati da virgola o punto e virgola, perciò sarà bene verificare prima che il file TXT sia scritto in maniera adeguata, in modo da evitare che il CSV risulti disordinato e poco leggibile.
In linea di massima, la scrittura corretta sarà del tipo “Giuseppe, Rossi” (senza virgolette alte ovviamente), con al più un elemento per riga. Utilizzando questa struttura, il file CSV risulterà corretto e perfettamente utilizzabile.
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