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eSim: diciamo addio alle vecchie sim

La pratica eSIM da scaricare e installare come se fosse, un’app

Le cosiddette eSIM sono disponibili da tempo. Ma come spesso accade nel mondo della tecnologia, sono le aziende che decretano o meno il successo di uno standard. Apple ha introdotto le eSIM come opzione secondaria nei modelli dii iPad Wi-Fi + Cellular e poi negli iPhone a partire dalla serie XS, e altre aziende l’hanno timidamente seguita. La vera sor­presa è però arrivata durante la presenta­zione dei nuovi iPhone 14. Quando il mar­chio californiano ha annunciato che dal 2022 (al momento solo negli Stati Uniti), i nuovi modelli iPhone sono disponibili solo con le eSIM. Solitamente, quando Apple scende in campo con una mossa così importante c’è da aspettarsi che nel giro di qualche mese la stessa soluzione verrà riproposta con diverse tempistiche nel resto del mondo.

Con il successo di vendite che gli iPhone ottengono a ogni nuovo modello, Apple può influenzare il mercato e di fatto sdoganare una volta per tutte le eSIM. Costringendo difatti i gestori di telefonia a promuovere seriamente questa tecnolo­gia. Benché siano ormai molti i dispositivi ad adottare una soluzione ibrida (SIM + eSIM), lo standard è stato accolto in maniera molto tiepida dagli operatori. Forse timorosi che le eSIM possano rende­re troppo facile per gli utenti cambiare operatore seguendo le tariffe più favore­voli. Il tutto senza bisogno di recarsi in un centro specializzato a firmare un contrat­to e a ottenere una scheda con un chip da installare nello smartphone.

Indice

Un passo indietro

Dalla nascita della telefonia GSM fino ad arrivare al SG, i telefonini usano le sche­de chiamate SIM costituite da chip elet­tronico. SIM è l’acronimo di “subscriber identification module”, un certificato digitale che serve per autenticare sulla rete l’apparecchio telefonico. Nate come schede con dimensioni di una carta di credito, le SIM fisiche sono diventate più piccole con il passare degli anni, fino ad arrivare alle minuscole nano-SIM utiliz­zate dalla maggior parte degli smartpho­ne di oggi.

Le eSIM sfruttano un chip con dimensioni ancora più ridotte che è per­fettamente integrato nel dispositivo, e di conseguenza non ha bisogno di uno slot fisico. Questa soluzione rappresenta un grande vantaggio per i costruttori che, oltre a ridurre i costi, guadagnano spazio per nuovi componenti e batterie più gran­di. Inoltre, la rimozione dell’alloggia­mento per la SIM garantisce una maggio­re resistenza all’acqua e alla polvere.

Portabilità totale

Per noi utenti i vantaggi delle eSIM sono considerevoli. Oltre a poter cambiare gestore telefonico in un attimo, sulle eSIM si possono caricare i dati di più operatori (alcune ne supportano fino a 5O), anche se ovviamente ne possiamo attivare contem­poraneamente solo uno o due. Prima di Apple, i tentativi di vendere smartphone con la sola eSIM hanno ottenuto uno scar­so successo, ma l’azienda californiana potrebbe riuscire dove altri hanno fallito. I grandi numeri e il potere per farlo sicura­mente non le mancano.

A piccoli passi

La realtà, anche se è difficile accorgersene, è che sempre più dispositivi hanno l’esi­genza di usare questo standard. Pensiamo solo agli smartwatch con connessione cel­lulare, dispositivi che non hanno spazio sufficiente per alloggiare una SIM fisica. Consideriamo poi i tablet e i computer portatili dedicati ai professionisti che viaggiano spesso. Con una eSIM sono suf­ficienti pochi minuti per attivare una connessione flat per lavorare senza intoppi nel Paese in cui si trovano.

Quello che risulta ormai evidente è che nei prossimi anni troveremo i chip per le eSIM non solo negli smartphone, ma anche in dispositi­vo come frigoriferi, lavatrici e accessori. domatici che in questo modo non avranno più bisogno dell’accesso a una rete Wi-Fil per la connessione alla rete.

Un salto nel futuro

La ricerca tecnologica non si ferma e la miniaturizzazione si fa sempre più spinta. Se oggi per gestire una eSIM è richiesta la presenza di un chip dieci volte più piccolo di una nano-SIM, all’orizzonte spuntano già le iSIM, acronimo di Integrateci SIM, che saranno inserite direttamente nelle CPU. Il noto produttore Qualcomm le ha annunciate e rese disponibili in alcune versioni dei SoC Snapdragon 888. Secondo gli esperti d,el settore tra i vantaggi resi possibili dalle iSIM ci sarà una maggiore sicurezza e la possibilità di gestire proto­colli accessori, come gli ID elettronici e i prof ili bancari.

Infine, è possibile lavorare a cose come presentazioni e promemoria condividendoli in Messaggi e avviando un gruppo di lavoro, in stile Slack, la famosa chat lavorativa. Si creano quindi dei thread di discussione in cui i partecipanti possono commentare gli aggiornamenti ai progetti condivisi.

Un nome che confonde

Al contrario di quello che pensano in molti, la lettera “e” che precede il nome SIM non sta per electronic, ma per embed­ded, termine inglese che significa integra­to nel dispositivo. Si tratta in pratica di un chip presente all’interno dello smartpho­ne, del tablet o dello smartwatch che può essere programmato per adattarsi al pro­filo degli operatori che supportano que­sta tecnologia. Le eSIM hanno le stesse caratteristiche tecniche di quelle fisiche. Sono dotate di codice univoco di ricono­scimento ICCD e per maggiore sicurezza permettono di utilizzare i codici di bloc­co PIN e PUK. In Italia le eSIM sono disponibili dal 2019, ma è relativamente recente la scelta di alcuni operatori come TIM, Vodafone e WindTre che finalmen­te hanno presentato le loro offerte com­merciali. Da pochi mesi anche gli opera­tori virtuali come Very Mobile e Spusu sono entrati in campo con proposte par­ticolarmente interessanti per chi desidera passare alle eSIM.

esim tim
TIM One number è la soluzione per “agganciare” il numero telefonico TIM sull’ eSIM di un Apple Watch Cellular.

Facciamo però attenzio­ne al nostro dispositivo, perché le soluzioni che si possono adottare sono differenti. Per esempio, per gli smartwatch è solita­mente richiesta una eSIM che consente la duplicazione del numero di telefono dello smartphone a cui l’orologio è abbinato. Per gli smartphone invece occorre verifi­care attentamente che il dispositivo sia compatibile e che l’operatore che abbia­mo scelto lo supporti. Alcuni smartphone ibridi funzionano con la sola eSIM, altri vogliono una SIM fisica prima di potere aggiungere l’eSIM. Per esempio, gli iPhone compatibili con le eSIM partono dai modelli XS, XS Max, XR e successivi. Gli smartphone Apple permettono di configurare numerosi profili sul chip integrato della eSIM e di utilizzare due numeri di telefono attivi allo stesso tempo.

Soluzione semplice

Una volta che abbiamo stabilito che il nostro dispositivo è compatibile con l’e­SIM richiediamone una all’operatore che abbiamo scelto. Riceveremo un QR Code con tutti i dati relativi al nostro contratto, non dovremo fare altro che inquadrarlo con la fotocamera dello smartphone e atti­vare la registrazione in rete. Sarà natural­mente necessario avere una connessione Wi-Fi o dati attiva.

Se per un qualsiasi motivo non riusciamo a scansire il QR Code con la fotocamera, è possibile inseri­re manualmente il codice associato che ci è stato fornito. Infine, con alcuni operatori il codice QR non è necessario e l’opera­zione è ancora più semplice.

Ma quanto mi costi?

Solitamente l’attivazione di una eSIM costa come quella di una vecchia SIM fisi­ca, circa 10 €. Tuttavia vengono solitamente abbinate le offerte già proposte con i piani normali, ma questo ovviamente dipende dall’ operatore. Nonostante le offerte siano disponibili in gran numero, trovare informazioni sui siti ufficiali è piuttosto complicato e le pagine dedicate alle eSIM risultano piuttosto ”nascoste” rispetto a quelle dedi­cate alle SIM fisiche. WindTre consiglia di recarsi in un negozio per acquistare l ‘e­SIM. Il sito ufficiale di TIM è ricco di infor­mazioni che ci spiegano cos’è la tecnologia eSIM ma l’unica offerta in bella evidenza è “One Number” per usare il numero telefonico TIM in abbinamento con l’Apple Watch.

Per Vodafone la situazione non è diversa da quella sperimentata con TIM. L’unico operatore che offre una proposta chiara e ben visibile per le eSIM è VeryMobile, che propone anche l’attiva­zione diretta del servizio dal sito ufficiale. Per chi desidera conoscere in dettaglio le proposte degli operatori la soluzione migliore è quella di fare una ricerca sul web oppure recarsi su un sito specializzato come SOStariffe. Quest’ultimo mette in evidenza le offerte più importanti degli operatori nostrani. Le troviamo in questa pagina ma teniamo però conto che le proposte cambiano frequentemente e che quando leggeremo queste pagine probabilmente saranno già state aggiornate.

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IPhone al massimo

Che siate riusciti a comprare il nuovo iPhone o che abbiate un modello relativamente recente, potete godervi tante nuove funzioni!

Sicuramente iOS 16 porta una serie importante di novità che vale la pena di scoprire non solo per chi ha comprato un iPhone nuovo, ma chiunque abbia un modello che lo supporti. Dalla possibilità di condividere esperienze attraverso Messaggi, alle funzioni potenziate di Full immersion, alla maggior
sicurezza garantita dalle passkey, c’è qualcosa tutte le esigenze.

C’è l’importante novità di aggiungere i widget nella schermata di blocco. Questa possibilità rende possibile tenere sott’occhio, Senza nemmeno sbloccare il cellulare, una serie di informazioni utili: come vanno i titoli in borsa, che ora è nella città in cui si trova un vostro cliente straniero e molto altro. Se a questo abbiniamo la possibilità di creare più schermate di e di associarle alle Full immersion, è evidente che la personalizzazione è totale. Tuffiamoci quindi a scoprire le novità più utili e interessanti di iOS16!

Indice

Funziona con il mio iPhone?

Questa è la lista completa di tutti i modelli che supportano iOS 16:

  • iPhone14
  • iPhone14 Plus/Pro/Max iPhone13
  • iPhone 13 mini/Pro/Max iPhone12
  • iPhone12 mini/Pro/Max iPhone 11
  • iPhone11 Pro/Max iPhone XS
  • iPhone XS Max
  • iPhone XR
  • iPhone X
  • iPhone 8
  • iPhone 8 Plus
  • iPhone SE
  • (2a generazione
  • e successivi)

Primi passi col telefono nuovo

aggiornare iphone
1 Aggiornate iOS
Apple corregge costantemente
errori e falle di sicurezza, quindi
non appena arriva il nuovo telefono
è meglio aggiornare subito.
app salute
2 La salute prima di tutto
Aprite l’app Salute, fate tap sull’icona
del vostro profilo in alto a destra e toccate
Dettagli salute per modificare i dati
essenziali in caso di emergenze.
apple care
3 Assicurazione e cover
Un iPhone costa e ha senso
sottoscrivere AppleCare che protegge
in caso di danni. È anche bene comprare
subito una cover robusta!
occhi riposati
4 Occhi riposati
Se lo sfondo scuro vi riposa gli occhi meglio, attivatelo in Impostazioni > Schermo e luminosità > Scuro, come abbiamo fatto noi per questa foto.
calendari
5 Calendari e mail
Non sempre ci si ricorda di allineare queste informazioni e invece è fondamentale farlo: importare account da Google è un attimo.
una mano
6 Modalità a una mano
Da Impostazioni > Accessibilità >Tocco, attivate Accesso facilitato. La parte superiore dello schermo è ora più facile da raggiungere con una sola mano!
tocco
7 Il tap sul retro
Aprite Impostazioni > Accessibilità >Tocco > Tocco posteriore. Selezionate un’azione da associarvi per richiamarla semplicemente toccando il retro.
app
8 Raggruppare le app
Dividete le app in schermate in base al genere o raggruppatele in cartelle: è il più grosso favore che possiate farvi per usare l’iPhone al meglio!
feedback aptico
9 Feedback aptico
Per avvertire sottili vibrazioni quando scrivete, andate in Impostazioni Suoni e feedback aptico > Feedback tastiera e attivate Feedback aptico.

Email sempre più flessibili

Il vostro telefono è anche il vostro ufficio, spesso, quindi risulta fondamentale che vi metta In condizioni ideali per comunicare. In iOS 16, la funzione di ricerca propone risultati più precisi, anche prima che iniziate a compilare il campo di ricerca.

Inoltre Mail beneficia degli stessi upgrade di Ventura: ora è possibile annullare l’invio di una email e mandarla in un momento successivo, una funzione che francamente mancava in maniera piuttosto colpevole da parte di Apple.

Messaggi ricchi ed editabili

L’ applicazione Messaggi riceve interessanti aggiornamenti. Il primo riguarda Il testo: ora è possibile modificare un messaggio appena Inviato, oppure annullare del tutto l’Invio. Inoltre ora SharePlay
è disponibile da Messaggi. È quindi possibile, per esempio, vedere un film con amici e chattare mentre lo si guarda. Se uno degli utenti mette in pausa, il video di tutti i partecipanti si ferma, in modo da tenere allineato il punto di visione per tutti quelli che guardano.

messaggi
Con la nuova funzione di condivisione SharePlay via Messaggi, vedere un film con amici diventa molto divertente!

Infine, è possibile lavorare a cose come presentazioni e promemoria condividendoli in Messaggi e avviando un gruppo di lavoro, in stile Slack, la famosa chat lavorativa. Si creano quindi dei thread di discussione in cui i partecipanti possono commentare gli aggiornamenti ai progetti condivisi.

Una dettatura potenziata

Uno dei grandi vantaggi che offre iOS è la possibilità di dettare testi mentre state facendo altro. In iOS 16, Apple ha introdotto un miglioramento a questa funzione che permette di integrare dettatura e tastiera: in pratica potete passare dalla tastiera virtuale alla voce senza soluzione di continuità.

IPhone dettatura

Mentre dettate potete usare il cursore per posizionarlo dove serve fare modifiche e continuare a dettare.

Come ritagliare un soggetto da una foto

ritaglia foto
1 Scorporare i soggetti
Sui modelli dall’iPhone XR in poi e iPhone SE dalla 2a generazione in poi è possibile ritagliare un soggetto senza fare alcuna fatica. Aprite quindi una foto.
ritaglia foto
2 Ritagliare un gatto
Tenete premuto sul soggetto e vedrete che verrà ritagliato. Per assicurarvene potete spostarlo col dito sullo schermo.
condividi oggetto
3 Condividere l’oggetto
A questo punto avete un elemento che potete usare come volete, incluso come avatar o per inviarlo ad amici tramite qualsiasi chat.

Addio notch, ciao Dynamic lsland

Dynamic lsland è una delle novità più significative, almeno dal punto di vista concettuale. I pixel
del display dell’iPhone intorno a quella che Apple chiama “isola dinamica” si fondono in un’unica area a forma di pillola che cambia dimensione e forma per accogliere vari tipi di informazioni.

Dynamic lsland
La Dynamic lsland offre parecchie funzioni
e generalmente è molto utile per notare modifiche allo stato del telefono, come la modalità silenziosa

Questa funzionalità per ora è limitata all’iPhone 14 Pro e all’iPhone 14 Pro Max, mentre i modelli standard dell’iPhone 14 continuano a offrire lo stesso notch dell’iPhone 13. Dynamic lsland viene utilizzata per fornire informazioni all’utente in modo nuovo e più immediato e nel box qui a destra trovate un elenco parziale delle attività coinvolte.

IPhone info chiamata
Se arriva una telefonata, vedete le informazioni relative

Oltre a ricevere informazioni, potete anche interagire con alcuni tipi di contenuti visualizzati in quest’area. Per esempio, se la Dynamic lsland sta mostrando qualcosa relativo all’attività in background di un’ app, la si può toccare per passare direttamente all’app associata.

Alcune delle app compatibili

Stato di carica e durata della batteria dell’iPhone Stato di connessione degli AirPod e durata della batteria Avvisi di batteria scarica Conferma delle transazioni Apple Pay Interazioni NFC Sblocco con Face ID Indicatori di privacy quando il microfono o la fotocamera sono in uso Chiamate in arrivo e loro durata Timer attivi Cambiamento della modalità Full immersion Attivazione o disattivazione della modalità silenziosa.

Come creare itinerari con soste

itinerari
1 Preparare il viaggio
Ora è possibile (finalmente!) inserire più di una sosta in un viaggio. Anzitutto preparate il viaggio scegliendo la destinazione e il mezzo di trasporto.
sosta
2 Aggiungere una sosta
Ora nella finestra delle Indicazioni potete vedere un’aggiunta al percorso: Aggiungi sosta. Premete su questa voce e scegliete una nuova sosta.
percorso
3 Ritoccare il percorso
Se volete a questo punto potete riposizionare le soste per passare prima da un punto piuttosto che da un altro. Fate poi partire l’itinerario con Vai.

Il nuovo rilevamento incidenti

Una sicurezza in più che tutti speriamo di non dover mai usare. Speriamo sempre che non ci capiti mai nulla ma gli incidenti esistono ed essere preparati è sicuramente il miglior modo per affrontarli se dovesse essere il caso. Con iOS 16. l’iPhone 14 può rilevare un incidente stradale grave e nel caso visualizzerà un avviso prima di chiamare automaticamente i soccorsi dopo 20 secondi.

Avete questo tempo per bloccare la chiamata a schermo prima della sua esecuzione, Se non siete in grado di parlare, l’iPhone riproduce un messaggio audio per i servizi di emergenza, dando anche coordinate di latitudine e longitudine con un raggio di ricerca approssimativo.

Configurazione

La funzione di rilevamento degli incidenti è attivata in maniera predefinita. Perché l’iPhone possa avvisare i vostri familiari e condividere i vostri dati sanitari con i soccorritori dovete però impostare la funzione Cartella clinica e aggiungere i contatti di emergenza nell’app Salute. Potete anche condividere la vostra
posizione con le persone scelte, attivando la localizzazione per SOS emergenze.

Andate in Impostazioni > Privacy e sicurezza > Localizzazione Servizi di sistema e verificate che l’opzione Emergenze e SOS sia attiva. Per disattivare invece la funzione, in Impostazioni premete SOS emergenze e disattivate l’opzione per la chiamata dopo un grave incidente.

Cosa succede in caso di incidente

Se avete effettivamente un incidente e siete in grado di interagire con l’iPhone, basta scorrere Chiamata
di emergenza a schermo. Se invece non serve aiuto, premete su Annulla. Nel caso non possiate interagire,
dopo 10 secondi l’iPhone emette suoni per attirare la vostra attenzione: se non fermate entro 10 secondi,
parte la chiamata ai soccorsi.

incidenti
La funzione di rilevamento degli incidenti è attiva di default, ma dovete mettere i vostri dati sanitari e i contatti di emergenza
incidenti
Se non interagite, l’iPhone emette dei suoni e se non lo fermate chiama i soccorsi

Potete comunque sempre in ogni momento interrompere la riproduzione acustica e tutte le altri parti della routine che includono la lettura del messaggio di emergenza.

E ovviamente speriamo che non vi serva mai tutto questo!

Come gestire gruppi di pannelli in Safari

pannello
1 Organizzare le pagine
Potete raggruppare le pagine in gruppi gestibili e condivisibili. Aprite la schermata dei pannelli col pulsante in basso a destra
pannello
2 Partire da zero
Scegliete quindi Nuovo gruppo di pannelli vuoto e dategli
un nome. Ora se aprite nuovi pannelli vengono aggiunti al gruppo. Se invece volete partire da pannelli aperti, vedete il punto 3.
pannello
3 Aggiungere pagine
Se avete più pannelli già aperti premete su Nuovo gruppo con questi pannelli per crearlo da essi. Oppure toccate l’anteprima di un pannello e scegliete Sposta in un gruppo di pannelli.
pannello
4 Aprire il gruppo di pannelli
Una volta creato il vostro gruppo, per vedere tutte le pagine, o pannelli, assegnatigli selezionatene il nome dal menu in basso. Otterrete l’anteprima di tutti i pannelli di pertinenza.
pannello
5 Gestire il gruppo di pannelli
Ora potete iniziare a disporre del vostro nuovo gruppo come
volete. Dopo averlo selezionato, toccate il suo nome in basso nella pagina dei pannelli, poi Modifica e infine la sua icona di modifica.
pannello
6 Condividere in chat
Potete anche condividere il vostro gruppo in chat. Premete su Condividi e poi su Messaggi: si aprirà una finestra per un Nuovo messaggio con il link già incollato.

Un benvenuto migliore!

iOS 16 cambia tutto a partire da quando non avete ancora aperto l’iPhone…

Una delle modifiche più evidenti, se non forse quella più ovvia, dell’ultimo OS Apple per iPhone è quella relativa alla schermata di blocco. In iOS 16, infatti, potete veramente creare una schermata di blocco estremamente utile e molto personalizzata in pochissimo tempo. In queste due pagine vedrete quindi come cambiare stile grafico, come legarlo persino alla modalità Full immersion ma soprattutto potrete usare i widget, che vi permettono di avere anche nella schermata di blocco informazioni pratiche.

Considerando poi che l’iPhone 14 Pro ha il display “always on”, si tratta di una novità ancora più interessante. Con i widget infatti potete mettere informazioni come lo stato della batteria, i compleanni degli amici, la prossima sveglia, le notizie più importanti e molto altro direttamente sotto l’orologio (o sopra, per alcuni widget).

Legare la schermata alla Full immersion

La creazione e la modifica delle modalità di Full immersion è molto più semplice in iOS 16 e se ne avete già una, potete collegarla a una specifica schermata di blocco.

full immersion

Per farlo, basta toccare e tenere premuto sulla schermata di blocco, scorrere lateralmente per scegliere una di quelle personalizzate e toccare Full immersion. Se scegliete una di quelle di Apple e non l’avete ancora configurata, vi apparirà un banner che vi inviterà a personalizzare le impostazioni.

Uno schermo per ogni occasione

Apple ha puntato evidentemente molto sulla schermata di blocco, probabilmente, come anticipato, anche perché i nuovi iPhone 14 Pro hanno la modalità per lo schermo sempre acceso.
Non solo ora potete personalizzare la schermata di blocco come volete ma anche semplicemente ruotare fra le varie schermate che avete creato dal menu principale di modifica della schermata di blocco. Così potete preparare tutti gli sfondi che volete e conservarli per l’occasione giusta.

Come aggiungere widget

widget
1 Scegliere il widget
Inizialmente avete una “tela vuota” su cui potete mettere quello che volete.
Cunico limite è il numero di widget che
potete aggiungere, che dipende in larga
parte dalle dimensioni dei widget stessi:
alcuni infatti occupano più di uno spazio
mentre altri riempiono un solo posto.
widget
2 Aggiungere i migliori
Per aggiungere un widget non
dovete fare altro che selezionarlo.
Come vedete avete accesso a livello
della batteria, informazioni dai social,
eventi dal calendario e altro ancora.
Sicuramente col passare del tempo
ne vedremo molti altri.
widget
3 Gestire l’area superiore
I widget possono essere aggiunti
anche all’area proprio sopra l’orologio,
quella relativa alla data. Lo spazio
è ridotto, quindi non si può essere
troppo stravaganti, ma è sicuramente
utile poter integrare informazioni come
l’ora dell’alba e del tramonto.

Come personalizzare la schermata di blocco

schermata blocco
1 Per iniziare, toccate la
schermata di blocco, tenete
premuto, scorrete a destra e toccate Aggiungi nuovo.
Da qui è possibile selezionare
uno dei nuovi stili di sfondo.
schermata blocco
2 La cosa più semplice è usare uno sfondo predefinito: in quello astronomico potete vedere la Terra centrata sul punto in cui siete al momento.
schermata blocco
3 Uno dei miglioramenti più significativi è il ritaglio delle immagini: scegliete Foto e selezionate una di quelle consigliate per vederla “bucare” lo schermo.
schermata blocco
4 Se non sapete decidere che foto usare, scegliete
l’opzione Foto casuali: sarà l’iPhone a preselezionare le immagini che meglio funzionano per lo scopo.
schermata blocco
5 La schermata di blocco è ora anche molto utile. Per esempio potete scegliere lo sfondo Meteo, che visualizzerà il tempo ovunque siate.
schermata blocco
6 Se le foto non vi piacciono, potete scegliere un colore e lasciare che l’iPhone lo sfumi
per voi, con un certo grado di personalizzazione.
schermata blocco
7 Naturalmente tutti gli sfondi sono compatibili con qualsiasi widget. Gli unici limiti sono quelli relativi a quanti potete metterne in un’area.
schermata blocco
8 Stanchi schermata? di una Nessun problema: tenete premuto su di essa, spostatela verso l’alto e vedrete comparire il pulsante di eliminazione.

Navigazione sicura

Apple ha avviato il suo percorso verso un mondo senza password implementando le passkey. Sono credenziali Che evitano problemi di phishing e fughe di dati e che utilizzano semplicemente Touch ID o Face ID per la verifica biometrica, Con il portachiavi iCloud è possibile sincronizzarle su tutti i dispositivi Apple con crittografia end-to-end. Le passkey funzionano nelle app e sul Web e potrete accedere anche su dispositivi non Apple utilizzando l’iPhone quando i siti saranno stati aggiornati per tarlo.

Tutti insieme in famiglia

Se avete un nucleo familiare che usa dispositivi Apple, con iOS 16 è molto più semplice condividere tutto ma è ancora più facile gestire l’accesso per i bambini. Potete creare account autorizzando solo i contenuti adatti alla loro età e impostando un tempo massimo di utilizzo.

IPhone
La configurazione iniziale dei controlli
parentali è facile e la checklist che vi aiuta a tenerli aggiornati è eccellente!

Peraltro se acquistate un nuovo dispositivo, con la funzione Inizia subito potete automaticamente configurarlo con i controlli parentali attivi. Infine potete tenere sott’occhio sempre la situazione di controllo degli accessi usando la checklist predefinita: vi verrà ricordato, per esempio, di aggiornare le impostazioni man mano che i bambini crescono, di attivare la condivisione della posizione odi condividere con tutti il vostro abbonamento iCloud+.

Full immersion perfezionata

Come abbiamo visto sul numero scorso per Ventura, Apple ha reso la modalità Full immersion più semplice da usare. Anche in iOS è ora possibile scegliere le app e le persone che possono
mandare notifiche e quelle da silenziare.

full immersion

Potete filtrare app come Calendario e Messaggi per evitare le distrazioni oppure di vedere le mail di lavoro mentre siete in una Full immrersion personale.

Come attivare la modalità sviluppatore

1 Cambio di filosofia
Gli iPhone sono generalmente sempre stati in “modalità sviluppatore” in maniera predefinita, cioè ci si poteva caricare app compilate privatamente senza particolari permessi lato dispositivo. Con iOS 16 le cose cambiano, quindi ecco come comportarsi.
2 Attivare l’opzione
Siccome questo potrebbe essere
il primo vero passo di Apple verso l’apertura ad app store di terze parti, conviene sapere come prepararsi. Andate quindi nella schermata Impostazioni > Privacy e sicurezza e abilitate Modalità sviluppatore.
3 Dare conferma
Vi verrà chiesto di riavviare e al termine del riavvio dovrete dare conferma. Ovviamente non installate mai app che arrivino da fonti non fidate, anche se l’ecosistema Apple lo rende difficile. E come per ogni funzione di questo tipo, usatela con cautela!

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Intelligenza artificiale

Chat GPT: tutto quello che c’è da sapere

Chat GPT è un nuovo strumento di OpenAI che mira a rendere l’interazione con i sistemi di intelligenza artificiale più naturale e intuitiva

L’intelligenza artificiale conversazionale ha fatto molta strada negli ultimi anni, con numerosi modelli e piattaforme sviluppati per consentire alle macchine di comprendere e rispondere agli input del linguaggio naturale. Tra questi c’è Chat GPT, acronimo di Generative Pretrained Transformer: uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale (o Natural Language Processing) potente e versatile che utilizza algoritmi avanzati di apprendimento automatico per generare risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso.

Realizzata da OpenAI (organizzazione no profit per la ricerca sull’intelligenza artificiale) con l’obiettivo di ottimizzare la conversazione e facilitare l’utilizzo da parte degli utenti. Questa tecnologia ha il potenziale per migliorare notevolmente il modo in cui interagiamo con le macchine in una vasta gamma di applicazioni, dal servizio clienti alla traduzione linguistica fino alla scrittura creativa.

Indice

Come funziona

La Chat GPT è stata creata per aiutare gli utenti a interagire in modo più semplice e fluido con GPT-3, il terzo modello di Generative Pre-Training (GPT) di OpenAI rilasciato nel 2020. Si tratta di un modello di linguaggio basato su trasformatori che utilizza il deep learning per produrre testi simili a quelli umani. Consente quindi di gestire diverse attività come la risposta a domande e la traduzione automatica.

Chat GPT

Per capire come funziona Chat GPT, è utile comprendere la tecnologia alla base dell’elaborazione del linguaggio naturale. Il Natural Language Processing (NLP) è una branca dell’intelligenza artificiale che si concentra sull’interazione tra computer e linguaggio umano. In particolar modo riguarda la programmazione dei computer per elaborare e analizzare le lingue naturali.

La tecnologia NLP consente alla Chat GPT di comprendere i modelli e le sfumature del linguaggio umano. Tutto questo è essenziale per generare risposte pertinenti e coerenti. Ciò è possibile grazie all’uso di algoritmi di machine learning, che vengono addestrati su una grande quantità di dati di testo.

Uno dei principali vantaggi della Chat GPT è la sua capacità di “imparare” dalle conversazioni che ha con gli utenti. In questo modo, il sistema è in grado di adattarsi ai diversi stili di interazione e di offrire risposte sempre più personalizzate.

A cosa serve

Nel servizio clienti, la chat GPT può essere utilizzata per gestire le domande comuni e fornire risposte rapide e accurate così da migliorare l’esperienza del cliente e ridurre il carico di lavoro degli operatori. 

Nella traduzione linguistica, può aiutare a tradurre il testo da una lingua all’altra, abilitando una comunicazione più fluida tra persone che parlano lingue diverse. Nella scrittura creativa, la Chat GPT può aiutare gli scrittori ad esplorare nuove idee ed espandere la propria creatività.

Ancora, la Chat GPT può essere utilizzata per migliorare gli assistenti personali virtuali. Con Chat GPT, i chatbot potrebbero diventare più conversazionali e maggiormente in grado di assistere gli utenti con una vasta gamma di attività come la pianificazione, la formulazione di raccomandazioni e la fornitura di informazioni.

nlp

Un altro campo in cui può avere un impatto significativo è quello dell’istruzione, dove può essere utilizzata per creare esperienze di apprendimento interattive. Fornendo un feedback personalizzato e in tempo reale agli studenti, Chat GPT può migliorare i risultati dell’apprendimento e rendere l’istruzione più efficace e accessibile a una più ampia gamma di persone.

La Chat GPT può essere utilizzata per condurre sondaggi su un gran numero di persone in modo rapido ed efficiente come per analizzare il sentiment di grandi quantità di dati di testo, come i post sui social media, per identificare tendenze e modelli nell’opinione pubblica.

Man mano che la tecnologia continua a migliorare, diventerà ancora più efficace nella simulazione della conversazione umana, il che la renderà uno strumento prezioso per aziende e organizzazioni.

Limiti e sfide

Sebbene offra molti vantaggi, ha anche i suoi limiti e le sue sfide. È importante esserne consapevoli e utilizzare la chat GPT in modo responsabile ed etico.

Anche se la Chat GPT viene addestrata su una grande quantità di dati di testo, può avere difficoltà a comprendere il contesto di una conversazione o le sfumature del linguaggio umano. Ciò può portare a risposte imprecise o irrilevanti.

A volte i dati possono contenere distorsioni che si riflettono nelle risposte generate dalla Chat GPT. Questo può essere particolarmente problematico quando si tratta di argomenti delicati come la razza, il genere o la politica. E visto che sempre questi dati possono contenere informazioni sensibili, ciò solleva preoccupazioni sulla privacy e sull’uso etico di questa tecnologia.

chat GPT

Inoltre, la chat GPT è più efficace nel fornire risposte specifiche basate sui fatti piuttosto che nel gestire domande a risposta aperta o concetti astratti. Ciò può limitare la sua utilità in determinate situazioni, come la scrittura creativa o il supporto emotivo.

Come usare gratis la Chat GPT

OpenAI, la società dietro la Chat GPT, offre un programma beta che consente a sviluppatori e ricercatori di accedere e utilizzare questa tecnologia gratuitamente. Basta registrare un account sul sito web (https://chat.openai.com/auth/login) e richiedere l’accesso al programma beta compilando un modulo. 

Visto che è limitato e concesso su base continuativa, potrebbe essere necessario un po’ di tempo per l’approvazione. Ottenuta l’approvazione, si avrà accesso all’API GPT-3 di OpenAI, che consente di integrare la chat GPT nelle applicazioni.

L’API GPT-3 è gratuita, ma richiede una carta di credito per l’autenticazione. Il programma di OpenAI include l’accesso anche a una serie di altre risorse e strumenti, come tutorial e codice di esempio, che possono aiutare a conoscere le funzionalità della Chat GPT ed esplorare diverse applicazioni e usi della tecnologia. 

Chat GPT

L’obiettivo di OpenAI è quello di rendere i sistemi di intelligenza artificiale più facili e piacevoli da utilizzare tanto quanto più sicuri e affidabili grazie al feedback degli utenti.

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Alexa ha un trucco … da sala giochi!

Gli assistenti vocali posso­no essere molto utili, soprattut­to se abbiamo una casa intelli­gente, ma nascondono anche numerose funzionalità divertenti, come la modalità super. Per attivarla dobbiamo usare il co­mando Alexa, su su giù giù si­nistra destra sinistra destra A B. Il nostro speaker intelligente risponderà con la riproduzione di un motivo musicale e poi la frase “modalità Super Ale­xa attivata. Avvio dei reattori, online. Abilitazione dei sistemi avanzati. online. Apertura delle ali. Errore. Ali mancanti” e poi successivamente un motivetto musicale.

funzionalità alexa

Tutto qui? Sì. ma gli appassio­nati di lungo corso non potran­no non avere notato che l’istru­zione da utilizzare non è altro che il celebre Konami Code. un trucco che fin dagli anni ’80 permette di ottenere bo­nus e potenziamenti nei giochi della celebre casa produttrice e non solo.

Selezioniamo il testo come dei campioni

Selezionare il testo è una di quelle attività che tutti noi facciamo, almeno occasional­mente, usando il computer. Il modo più semplice. che in linea di principio usiamo tutti. è quello di fare clic sul testo e trascinare il puntatore del mouse. Tuttavia c’è un siste­ma più rapido ed efficace per selezionare intere parole o interi paragrafi in modo più veloce. Per selezionare una intera parola. dobbiamo sem­plicemente fare doppio clic su un punto qualsiasi della parola stessa.

trucco testo
trucco testo

Più curioso ancora, il sistema che permette di selezionare un intero paragrafo. Per farlo, infatti, possiamo fare un tri­plo clic, cioè tre clic rapidi in sequenza con il tasto sinistro del mouse. Questo trucco ha un altro risvolto ancora più in­teressante: funziona con tutti i principali browser e i program­mi di videoscrittura.

Cambiamo lo sfondo della nostra Gmail

I prodotti Google sono noti per avere moltissime funzionalità “nascoste” o comunque poco utilizzate che di tanto in tanto possiamo cogliere per aggiungere un po’ di pepe, o di personalizzazione. alla nostra esperienza. La possibilità di cambiare lo sfondo di Gmail è una di queste. Da quando Go­ogle ha rivisto le impostazioni, mettendone alcune in eviden­za, farlo è diventato ancora più semplice.

funzionalità gmail

Infatti dobbia­mo solo aprire Impostazioni usando l’icona a ingranaggio presente in alto a destra. Nella colonna delle opzioni, scorria­mo fino a trovare la voce Tema e scegliamo Visualizza tutti. Nella finestra che si apre po­tremo scegliere fra i temi pre­costituiti, un colore di sfondo, oppure anche un’immagine fra le nostre, caricate su Go­ogle Drive oppure dal nostro computer.

Raggruppiamo le app in Start di Windows 11

Windows 11 ha innovato molte cose, non tutte le novità però hanno avuto la stessa acco­glienza da parte degli utenti. Fra le più controverse sen­za dubbio c’è il nuovo menu Start. a partire dalla posi­zione. fino alla gestione dello spazio dedicato ai programmi app, come Microsoft stessa tende a chiamarli sempre più spesso). Una funzionalità co­moda ma decisamente sotto­valutata è quella che permette di raggruppare le applicazioni in “cartelle”, in modo da poter­ne avere un maggior numero a portata di clic.

funzionalità windows 11

Il meccanismo da utilizzare è del tutto ana­logo a quello della maggior parte degli smartphone. Dob­biamo solo prendere l’icona di un’applicazione e trascinarla sopra un’altra per creare au­tomaticamente una cartella, a cui poi aggiungerne ancora.

Google rivoluziona il modo di imparare

Il tempo è sempre poco, spe­cialmente per chi ha pro­getti per la propria attività la carriera persi tra moltissi­me altre cose da fare e incom­benze varie. Google Primer, www.yourprimer.com, ha tutti i numeri per cambiare il modo di imparare per chi è impe­gnato. Purtroppo al momento l’app è solo in inglese, ed ecco perché si trova fra i trucchi invece di avere un proprio ar­ticolo, ma propone un modo nuovo e interessante di im­parare, attraverso quelle che vengono chiamate Bite-sized lessons, ovvero lezioni in pillo­le.

suggerimenti google primer

Il principio alla base è intri­gante: anche il più impegnato di noi, durante la giornata, prende in mano lo smartpho­ne diverse volte per distrarsi o fare una piccola pausa. Dedi­cando cinque o dieci minuti al giorno, quindi, cioè una o due di queste piccole pause, alle mini-lezioni presenti in Primer, è possibile imparare nuove abilità e informazioni utili per il nostro business o la carriera.

Monitoriamo le prestazioni del PC

Sfortunatamente in Windows 11 lo strumento per tenere sotto controllo il com­portamento della macchina, Performance Monitor, è sempre più “nascosto” fra le pieghe delle nuove opzioni e del sistema operativo. Tutta­via questo tool rappresenta un buon modo per controllare l’uso delle risorse nel tempo, soprattutto se abbiamo tem­po e modo di personalizzarlo un po’. Prima di tutto, però, bisogna trovare il modo di aprirlo, dal momento che non è più reperibile nemmeno con una ricerca dal menu Start.

pefmon
suggerimenti performance monitor

Tra le funzioni utili ci viene comunque in aiuto la buona vecchia finestra di ese­cuzione, che possiamo aprire con la combinazione di tasti Windows + R. Nella casella di testo digitiamo perfmon (non serve indicare nemmeno l’estensione .exe) e facciamo clic su OK. La finestra che si apre inizial­mente permetterà di control­lare solo l’occupazione del processore, ma facendo clic sull’icona a forma di + in alto, potremo aggiungere tantissi­me altre voci.

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Drowsy driving alert, evitiamo il colpo di sonno alla guida

Ci sono app che possono aiutare a mantenere la concentrazione mentre guidiamo, a identificare un colpo di sonno improvviso e ad avvisarci con un allarme sonoro

Secondo una stima dell’ACI, circa il 22% degli incidenti strada­li è dovuto a distrazioni o a colpi di sonno. Sono natural­mente questi ultimi a essere gli eventi più gravi e dobbiamo evitarli a tutti i costi. Dobbiamo rinun­ciare a metterci alla guida se non abbiamo dormito a sufficienza. È scientificamen­te dimostrato che restare svegli per 20 o più ore conse­cutive provoca effetti parago­nabili a chi ha livelli di alcool nel sangue uguali o superiori a 1,00 g/1. Difatti non per niente si dice essere “ubriachi di stan­chezza”.


Ma anche solamente viag­giare su tratti autostradali lunghi e rettilinei, può avere un effetto ipnotico sul gui­datore. Per questo motivo è sempre consigliabile effet­tuare delle soste almeno ogni due ore e comunque fermarsi subito non appena si ricono­scono i primi segnali della stanchezza e della sonnolen­za. L’autoradio e, ancora me­glio, la presenza di un’altra persona con cui conversare, costituiscono un valido aiuto, ma anche alcune particolari app possono rivelarsi utili per evitare distrazioni e appisola­menti improvvisi.

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A me gli occhi!

Su alcune automobili di fa­scia alta, soprattutto BMW e Mercedes, sono già instal­late speciali telecamere che integrano sistemi di rileva­zione dello sguardo. Queste fan­no partire un allarme sonoro quando il guidatore inizia a sbattere le palpebre troppo velocemente e naturalmen­te quando chiude completamente gli occhi. Chi non possiede un’automobile di lusso può comunque rivol­gersi agli store di Android e iOS. Da qui installare l’app Drowsy Driving Alert, che potremmo tradurre come Allarme per il guidatore sonnolento. Ba­sta fissare lo smartphone al cruscotto in modo che man­tenga inquadrato il nostro volto per fare partire un allar­me sonoro non appena chiu­diamo le palpebre. Abbiamo provato l’app in più situazioni e possiamo confermare che ha sempre funzionato. Anche se non ci fideremmo comun­que di affidarle la nostra vita mettendoci in viaggio con molto sonno arretrato.

Deci­samente meglio mantenere viva l’attenzione ascoltando uno dei tanti podcast dispo­nibili su Spotify o su una del­le piattaforme di musica online come Spreaker o Google Podcast. Un’ulteriore alter­nativa può essere l’ascolto di suoni a frequenza elevate. Un’app come Generatore di frequenza permette di gene­rare non solo suoni bianchi utili per addormentarsi ma anche suoni energizzanti, che favoriscono la concentrazione e la creatività. Anche in questo caso non abbiamo la controprova di un effetti­va utilità del sistema e con­tinuiamo a credere che sia meglio effettuare delle soste programmate. Ma soprattutto consigliamo vivamente di non mettersi alla guida in si­tuazioni fisiche non ottimali.

Drowsy Driving Alert

L’app per Android, Drowsy Driving Alert, scaricabile dal Play Store, e Drive Alert per i dispositivi iOS sono mol­to simili, ma non identiche. L’obiettivo comunque è lo stesso, mantenere cioè sotto controllo con la fotocamera anteriore dello smartphone il volto di chi sta guidando, in modo da individuare la chiu­sura delle palpebre e quindi far partire un allarme acu­stico. Perché l’app funzioni, lo smartphone deve restare sempre acceso e soprattut­to trovarsi nella posizione corretta per inquadrare chi guida. Questo pone alcune problematiche non indiffe­renti legate ai consumi e alla stabilità del dispositivo. Per utilizzare al meglio l’app, sa­rebbe necessario perciò ave­re a disposizione un acces­sorio porta smartphone da fissare al cruscotto anteriore dell’automobile. Ci servirà anche un cavo di ricarica collegato alla presa accendisigari. Occorre comunque considerare che questi stes­si requisiti sono necessari anche per chi vuole usare in maniera corretta un sistema di navigazione GPS.

drowsy driving alert
Drowsy driving alert app

Volendo è anche possibile utilizzare contemporaneamente l’app di navigazione e quella di controllo della sonnolenza. Basta fare tap sull’icona ret­tangolare Picture in Picture che si trova in alto a destra dell’app. In questo modo ridimensioneremo l’app, ma il sistema di controllo da parte della fotocamera del­lo smartphone continuerà a funzionare. Così potremo sempre vedere il riquadro verde che indica che l’app è funzionante. Abbiamo pro­vato a usare contemporane­amente Google Maps come sistema di navigazione e non abbiamo avuto problemi con l’app, che ha continuato a ri­levare il nostro volto.

Scegliamo il tipo di allarme

Usare l’app Drowsy Driving Alert è semplicissimo, non richiede nessuna registrazio­ne. Non c’è pubblicità e noi dovremo solo fornire all’app i permessi necessari per ac­cedere alla fotocamera ed essere ripresi. L’unica altra impostazione da attivare ri­guarda la scelta del tipo di al­larme sonoro.

Potremo così scegliere tra otto differenti allarmi e regolare anche il volume, che comunque a no­stro parere dovrebbe essere sempre tenuto al massimo. Una volta selezionato il suo­no di allarme non ci resterà che fare tap su Start e verrà così visualizzato il nostro vol­to con un riquadro di colore verde intorno agli occhi che indica che l’app sta control­lando effettivamente la posi­zione delle nostre palpebre.

drowsy alert
Scegliamo l’alert

Infatti dobbia­mo solo aprire Impostazioni usando l’icona a ingranaggio presente in alto a destra. Nella colonna delle opzioni, scorria­mo fino a trovare la voce Tema e scegliamo Visualizza tutti. Nella finestra che si apre po­tremo scegliere fra i temi pre­costituiti, un colore di sfondo, oppure anche un’immagine fra le nostre, caricate su Go­ogle Drive oppure dal nostro computer.

Sistemiamo lo smartphone

Per ottenere i migliori risultati lo smartpho­ne deve essere siste­mato a non più di un metro dal nostro viso e il riquadro intorno ai nostri occhi deve essere sempre di colore ver­de. Chi scrive indossava degli occhiali da vista durante la prova e può confermare che l’app è riuscita a tenere sot­to controllo la chiusura delle palpebre anche con i riflessi dovuti al sole. Niente da fare invece per chi indossa oc­chiali da sole, ma questi non andrebbero comunque usati mentre si guida. In definitiva drowsy driving alert si tratta di un’app che ha an­cora margini di miglioramen­to, ma che comunque funzio­na correttamente e consente di essere avvisati nel caso in cui dovessimo chiudere gli occhi.

drowsy inquadratura
Posizioniamolo

In realtà si trattereb­be comunque di una situa­zione estrema in cui i tempi di risposta potrebbero rive­larsi insufficienti per evitare un incidente anche grave. Decisamente meglio perciò prevenire gli episodi di son­nolenza con altri sistemi, a partire dalla interazione con altre persone o dall’ascolto di musica o podcast interessan­ti e coinvolgenti.

Il meccanismo da utilizzare è del tutto ana­logo a quello della maggior parte degli smartphone. Dob­biamo solo prendere l’icona di un’applicazione e trascinarla sopra un’altra per creare au­tomaticamente una cartella, a cui poi aggiungerne ancora.

La frequenza giusta per restare concentrati

Qualche lettore probabilmente avrà sentito parlare dei cosid­detti “rumori bianchi”: si tratta di suoni che vengono riprodotti da un dispositivo elettronico sfruttando tutte le possibili frequenze udibili dall’orecchio umano. Vengono chiamati bian­chi in quanto questo colore rappresenta, sullo spettro visi­vo, l’unione di tutte le possibili frequenze visibili. In pratica l’esatto contrario del nero, che rappresenta la totale mancan­za di colori e quindi il silenzio. Un’app come Generatore di frequen­za, disponibile gratuitamente per gli smartphone Android, racchiude dieci strumenti di generazione del segnale ed è così in grado di riprodurre suoni a singola frequenza, a multi-frequenze, note musicali, battiti binaurali, generatori di sweep di frequenza.

Alcuni di questi suoni vengono spesso utilizzati per rilassarsi, soprattutto in combina­zione con suoni della natura come lo scorrere dell’acqua di un ruscello o la pioggia che scroscia. Altri vengono ascoltati per aumentare la concen­trazione e più in generale per non far “spegnere” il cervello. Tra le frequenza suggerite dall’app, oltre a quella che permette di mantenere la concentra­zione (123 Hz), c’è anche quella che stimola l’energia (261 Hz) e dovrebbe impedire di appisolarsi. Comunque è sempre meglio non ascoltare per trop­po tempo questi particolari rumori, in quanto potrebbero causare alla lunga dei mal di testa. Pur non essendo l’app definitiva per restare svegli in auto­mobile, Generatore di frequenza può diventare un supporto in più, soprat­tutto se ci siamo stancati di ascoltare musica o trasmissioni radiofoniche.

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Webcam professionale

Webcam professionale con ottica Full HD con zoom 4x e microfono direzionale integrato. Controllo dell’esposizione evoluto per le situazioni di poca luminosità.

Gran parte dei computer portatili e dei PC All-in-One integra una webcam che oggi è uno strumento indispensabile per poter effettuare chat e videoconferenze. Non sempre pero la qualità delle webcam integrate è sufficiente e per questo molti scelgono di usare un modello alternativo come la Poly Studio PS di Plantronics. probabilmente il maggior produttore di dispositivi per le videocall professionali, Questa speciale telecamera, grazie alla clip integrata si può fissare a qualsiasi monitor e integra un microfono direzionale in grado di registrare solamente la nostra voce e non i rumori di fondo.

L’obiettivo di ottima qualità oltre a fornire un’immagine Full Hd, permette di gestire al meglio l’esposizione anche se l’illuminazione ambientale non è perfetta. È anche presente un otturatore per la privacy che permette di escludere le riprese della webcam quando non siamo in conferenza. Compatibile con Zoom, Microsoft Teams e tutti gli altri servizi di videoconferenza, la Poly Studio P5 può anche essere montata su un treppiede in modo da riprendere l’intero ambiente.

Videocamera rimovibile

L’obiettivo della webcam Poly Studio P5 si può staccare dalla sua base in modo da utilizzarlo per scansire più comodamente eventuali documenti di testo. La webcam è disponibile anche in abbinata con la cuffia USB Blackwire 3210, monoauricolare di alla qualità con doppio microfono e sistema di cancellazione del rumore.

Webcam poly
Obiettivo di ottima qualità, staccabile dalla base. Microfono integrato di tipo direzionale.

Il prezzo in questo caso sale a 154 euro. Per un sistema ancora più evoluto è anche possibile acquistare il kit con il vivavoce Bluetooth Poly Sync 20+ a 252 euro.

PRO: Webcam con obiettivo di ottima qualità, staccabile dalla base. Microfono integrato di tipo direzionale.
CONTRO: Zoom solo digitale, no sistema di cancellazione del rumore.

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Domotica fai da te

Grazie alla domotica possiamo controllare con la voce o lo smartphone, luci termostati e tutti i dispositivi elettrici presenti nella nostra casa, comprese le telecamere di sicurezza.

Nelle nostre case ci sono diversi tipi di impianti: da quello elettrico al riscaldamento, da quello te­lefonico a quello di climatiz­zazione. Se abbiamo un giar­dino avremo probabilmente un impianto di irrigazione e in molti casi sarà presente an­che l’impianto di allarme. Nor­malmente ciascuno di questi funziona in modo indipenden­te rispetto agli altri, ma grazie alla domotica è possibile non solo farli interagire, ma anche gestirli a distanza.

Così, per esempio, verremo avvisati se si sta verificando un sovracca­rico di corrente. Oppure se un sensore di movimento o una videoca­mera di sicurezza individuano dei movimenti sospetti, men­tre il sistema di irrigazione non si attiverà in caso di pioggia. Il termine domotica deriva dal latino domus (casa) che, combinato alla desinenza finale di informatica, indica che ogni elemento può essere gestito attraverso la rete Internet in combinazione ad app e sof­tware di smartphone e PC.

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Domotica fai-da-te

Negli appartamenti nuovi, così come in quelli ristruttu­rati da poco, è facile trovare impianti demotici evoluti che permettono di control­lare dalle luci alle tapparelle, al termostato. Questo però non significa che chi vive in un normale appartamento debba per forza rifare l’im­pianto elettrico per renderlo intelligente. Per farsi un’idea di cosa significhi avere in casa un impianto di domo­tica, basta acquistare uno dei tanti kit, disponibili su Amazon o su qualsiasi store online.

Questi kit compren­dono sensori, lampadine intelligenti, telecamere e non richiedono particola­ri competenze tecniche. Vanno semplicemen­te collegati alle prese elet­triche già presenti in casa e naturalmente alla rete Wi-Fi dell’appartamento. Si tratta di sistemi con un nume­ro ridotto di funzioni, che potremo però controllare attraverso lo smartphone o gli assistenti digitali Alexa e Google Home. Il costo può anche essere limitato a meno di un centinaio di euro.

Un aiuto per gli anziani

Un aiuto per gli anziani Per la maggior parte delle persone chiedere a un as­sistente digitale di alzare le tapparelle o spegnere la luce resta soprattutto un simpa­tico trucchetto. Ma per chi è anziano o ha problemi di lo­comozione, può contribuire a migliorare la qualità della vita.

Gli stessi servizi di teleassistenza e telesoccorso, che assicurano un pronto in­tervento nel caso di malori o di incidenti domestici, fanno a tutti gli effetti parte della domotica. E noi nelle pros­sime pagine mostreremo alcune delle soluzioni che ci hanno convinto maggior­mente e che abbiamo instal­lato nelle nostre case.

I 3 pilastri della domotica

Rendere smart la nostra abitazione significa prima di tutto migliorare la qualità della nostra vita. Infatti grazie alla domotica è possibile ot­tenere un aumento delle pre­stazioni e delle funzionalità dei diversi impianti e degli elettrodomestici presenti nella nostra casa.

Otterremo di conseguenza un mi­glioramento del comfort, del­la sicurezza e del risparmio energetico. E sono proprio questi i tre pilastri della do­motica che stanno spingendo sempre più persone a rendere smart le loro case.

Comodo è meglio

Al di là dell’effetto WOW, inevitabile nel momento in cui mostriamo ad amici e conoscenti come sia possibile comandare luci ed elet­trodomestici con la voce, è innegabile che informatiz­zare la nostra casa la renda anche molto più comoda da viverci. Un impianto de­motico può fare diventare normali situazioni che fino a oggi eravamo abituati a vedere solo nei film di fan­tascienza. Potremo così venire svegliati dall’aroma del caffè e dalla tapparella che si solleva in autonomia. Oppure avere la certezza di trovare le stanze sempre alla giusta temperatura, sia d’inverno che d’estate.

domotica
Tutto a portata di smartphone
Dalle luci alla temperatura, alla sicurezza. tutti gli impianti della casa smart possono essere comandati anche da remoto grazie alle app per smartphone.

Potremo anche programmare differenti scenari a seconda degli ambienti e delle situazioni. Così per esempio lo scenario ” m a l a t t i a ” può rendersi cura di chi ha la febbre abbassando le luci, aumentando la temperatura della stanza e limitando il volume del televisore. Mentre lo scenario “cinema”, oltre a impostare le luci giuste per godere il nostro film, consente anche di attivare in automatico la segreteria telefonica e rendere muto il campanello di casa. Altri scenari sono poi legati solo alla nostra fantasia. Certo, per ottenere i risultati migliori sarebbe meglio avere un impianto demotico evoluto. Questo andrebbe realizzato al momento della costruzione o della ristrutturazione dell’appartamento, con un investimento notevole. Ma oggi è possibile ottenere buoni risultati anche con il fai-da-te, inserendo da soli gli elementi che ci interessano.

Prima la sicurezza

Avere la certezza che la nostra abitazione, e di conseguenza la nostra famiglia, siano protetti da un sistema di sicurezza evoluto, è l’ambizione di tutti. Oltretutto il Bonus Sicurezza 2022, che è già stato confermato dal Governo per i prossimi due anni, permette di mettere al sicuro la nostra casa con una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 €. Un motivo in più per valutare un impianto domotizzato evoluto. Impianto che comprenda telecamere e sensori anti intrusione e che tenga sotto controllo la nostra abitazione non solo quando non siamo in casa, ma anche quando ci sono i nostri familiari.

domotica

 

Serratura elettronica
Rendere smart la serratura della porta oltre ad assicurarci che sia chiusa correttamente. ci consente di essere avvisati in caso di necessità.

Potremo così sapere da remoto in ogni momento se le finestre sono chiuse e le luci sono spente e allo stesso tempo come stanno i figli e gli animali. Inoltre, anche se non possiamo investire grosse cifre per un impianto di sicurezza evoluto, potremo cavarcela con una telecamera collegata al router Wi-Fi dell’abitazione, con qualche sensore di apertura collegato a porte e finestre e, infine, a qualche sensore di movimento.

Risparmiare energia

Soprattutto in questo perio­do storico in cui la bolletta energetica continua a cre­scere, è utile avere a disposi­zione un impianto demotico che permetta di controllare quale e quanta energia viene utilizzata dai singoli elettro­domestici. Potremo così de­cidere di far partire gli elet­trodomestici nei momenti migliori, sia per il risparmio che per limitare il disturbo.





Per quanto riguarda il ri­scaldamento e il raffredda­mento, verranno regolati in automatico basandosi sugli orari della famiglia. Se poi abbiamo a disposizione un impianto fotovoltaico, avre­mo evidenti vantaggi sull’ot­timizzazione dei processi domestici. Oltretutto anche per i nuovi impianti fotovol­taici è prevista la detrazione del 50% sulle spese soste­nute, fino a un massimo di 96.000 €, che rimane valida fino al 31 dicembre 2024.

Domotica ”fai da te” low cost

Per realizzare un impianto domotica evoluto è neces­sario l’intervento di professio­nisti che dovranno adattare gli impianti esistenti della nostra casa ai vari dispositivi domati­ci. Andranno questi collegati a una o più centraline in modo da control­lare e programmare tutto ciò che avviene nell’appartamen­to. Occorre prevedere un inve­stimento di alcune migliaia di euro che dipende naturalmen­te dalle dimensioni e dalla complessità del sistema. Ricordiamo che può venire in parte compen­sato al 50% dall’Ecobonus del governo.

domotica

 

Tanti accessori, un produttore.
Anche se decidiamo di iniziare con un solo dispositivo, è meglio scegliere un produttore come SwitchBot che ha in catalogo accessori di ogni tipo.

Un’alternativa valida resta però quella della domo­tica Plug and Play. Questa preve­de dispositivi semplici da usa­re e configurare che non richiedono interventi da parte di specialisti e nessuna modi­fica strutturale all’abitazione.

Un passo alla volta

Prima di tutto dovremo de­finire quali elementi della nostra casa vogliamo ren­dere smart. Amazon e i vari stare online mettono a di­sposizione un grande assor­timento di luci e lampadine smart, prese e interruttori Wi-Fi, videocitofoni e serra­ture comandabili a distanza. Il nostro consiglio, però, è quello di affidarsi a un uni­co produttore specializzato del settore. In modo tale che metta a di­sposizione un proprio ecosi­stema completo di prodotti, come è il caso di SwitchBot, https://eu.switch-bot.com. SwitchBot è presente con i suoi dispositivi anche su Amazon. SwitchBot è ideale per chi ha un budget limitato ma vuole comunque prodotti certificati e facili da installare.

 

La qualità prima di tutto.
Soprattutto come luci è importante scegliere elementi di qualità e per questo le Philips Hue sono una garanzia. Per iniziare è ottimo lo Starter Kit.

Bastano 35 euro per acquistare SwitchBot Hub Mini Smart Remote. Un pic­colo scatolotto che una vol­ta collegato al router Wi-Fi dell’abitazione consentirà di comandare da remoto tutti gli elettrodomestici gestiti da un telecomando a infra­rossi, come l’impianto di aria condizionata, il televisore, l’impianto stereo. Tra gli altri accessori per la domotica di SwitchBot consigliamo il ri­levatore di movimenti Smart Motion Door Sensor, lo SwitchBot Curtain, un motore elettrico per tende compatibile con gli assistenti digitali Alexa e Google Home, lo SwitchBot interrutore intelligente che permette di coman­dare a distanza qualsiasi interruttore della nostra abita­zione. Potremo per esempio collegarlo all’interruttore del citofono in modo da aprirlo senza doverci spostare. Al momento l’ecosistema di SwitchBot comprende oltre dieci dispositivi tra teleca­mere, termostati, igrometri e strisce LED, tutti a prezzi accessibili. Il nostro consi­glio è quello di scegliere vol­ta per volta quello più adatto per noi.

Kit base per le luci

Quando si parla di domoti­ca molti pensano subito alle luci che si possono accende­re e spegnare da remoto e che possono creare migliaia di combinazioni cromatiche. E in effetti sono tantissimi i produttori che hanno in catalogo lampadine smart collegabili all’impianto Wi­Fi della casa e gestibili a di­stanza.

In questo caso però occorre considerare anche la qualità delle lampadine. Sotto questo punto di vi­sta le Philips Hue, https://www.philips-hue.com, anche se decisamente costose re­stano le migliori. Il consiglio è quello di iniziare con un kit base di partenza come il Lighting Hue White Starter Kit che comprende tre lampadine White E27, un telecomando Dimmer Switch e un Bridge Philips Hue per il controllo remoto.

Amazon Alexa per la casa domotica

Grazie anche a una poli­tica di prezzi decisamente aggressiva, che con­sente di acquistare uno dei modelli dell’assistente digi­tale Echo Dot anche a meno di 20 euro, Amazon copre ormai il 60% del mercato italiano. Uno dei suoi punti di forza sono le Skill che consentono di in­terfacciarsi con la maggior parte degli accessori per la domotica e comandarli con­ la voce. Quindi con le Rou­tine, particolari comandi scorciatoia che permetto­no di raggruppare le azioni. Difatti grazie a queste potremo per esempio fare accendere in automatico le luci e chiudere le tapparelle quando tramonta il sole. Oppure ascoltare le ultime notizie e riprodurre la no­stra musica preferita dopo la sveglia o una volta torna­ti a casa.

Se poi abbiamo diversi dispositivi per la casa intelligente compati­bili, potremo creare un gruppo per controllarli tut­ti. Per esempio, se abbiamo creato il gruppo “soggior­no”, potremo dire: “Alexa. accendi le luci in soggior­no” per comandare tutte le luci in quella stanza. Gran parte delle stesse azioni possono comunque essere svolte da Nest Mini, l’assistente digitale creato da Google.

La terza via di iotty

Tra una ristrutturazione completa, necessaria per realizzare un impianto di do­motica evoluto nella propria abitazione, e una soluzione fai-da-te, c’è sempre una ter­za via, ed è quella che propo­ne iotty, https://iotty.it/. Si tratta di un’azienda completa­mente italiana che da Porde­none è arrivata ad avere successo in tutto il mondo grazie ad accessori per la domotica che si distinguono non solo per la tecnologia, ma anche per il design.

Placche in vetro temperato

Si tratta in pratica di sostituire le placche esistenti con quelle smart di iotty. Queste oltre a es­sere in vetro temperato e quindi molto eleganti, integra­no i sensori per la temperatu­ra, la luminosità e la prossimi­tà. In questo momento il catalogo di iotty (il cui nome deriva dalle iniziali di Internet of Things) offre solo tre pro­dotti: la placca i3 Plus che funziona da Interruttore Intel­ligente per luci e cancelli, la i3S Plus Interruttore Intelli­gente per Tende e Tapparelle e OiT Plus, una presa Wi-Fi smart.

Queste placche, con i loro tre tasti soft touch, vanno inserite nelle classiche scato­le di derivazione 503 (quelle presenti praticamente in tutte le case italiane) e sono dispo­nibili nei colori bianco, nero, grigio, sabbia e azzurro. L’in­stallazione non richiede parti­colari abilità tecniche se è già presente il filo neutro che arri­va all’interruttore. In ogni caso è comunque sempre possibile prenotare l’intervento di un elettricista per l’installazione attraverso il sito di iotty.

Non solo Alexa e Google

Il vantaggio di una scelta di questo tipo è principalmen­te legato al design e alla semplicità d’uso. Una volta installata la placca basterà collegare l’app per ottenere tutti i dati relativi ai consumi effettivi e anche alla tempe­ratura dell’ambiente in cui si trova. Potremo programma­re accensione e spegnimen­to dei vari dispositivi in base alla nostra routine giorna­liera direttamente dall’app. Possiamo farlo anche con la voce grazie alla integrazione con i più comuni assistenti vocali. Oltre ad Amazon Alexa e a Google Home, gli accessori ergonomici di iotty sono in­fatti compatibili anche con la piattaforma HomeKit di Ap­ple e con quella Matter. Quest’ultima con ogni probabilità è desti­nata a diventare lo standard del futuro per la domotica.

Offerte speciali

Il prezzo per ciascuna delle placche di iotty è di 99 euro, ma controllando sul sito si possono trovare spesso of­ferte speciali che permet­tono di risparmiare fino al 30%. Il servizio di installa­zione costa 135 euro fino a 3 placche e 195 euro se voglia­mo installare fino a cinque placche. L’elettricista oltre a collegare le placche, prov­vederà anche a inserire il cavo neutro se necessario e a configurare il Wi-Fi. In ogni caso il sistema funzionerà in modalità manuale anche senza la presenza di un im­pianto Wi-Fi nell’abitazione.

Domotica senza Wi-Fi

Praticamente tutti gli im­pianti domotici, sia quelli più evoluti che richiedono un in­tervento di tecnici specializ­zati per la loro realizzazione, sia quelli fai-da-te che per­mettono di costruire da soli la propria casa intelligente, si affidano alla rete Wi-Fi dell’abitazione. Questo però non significa che non sia possibile creare un proprio impianto indipendente da In­ternet e dal cloud. Certo, bi­sognerà fare a meno della possibilità del controllo remoto, ma in compenso la privacy sarà garantita in quanto tutti i dati necessari al funzionamento dell’impianto domotico resteranno nell’abitazione. Anche le prestazioni risulteranno migliori. Per chi non vuole, o magari semplicemente non può, affidare il proprio impianto domotico a una connessione Internet, Samsung ha realizzato la piattaforma SmartThings Edge.

 

SmartThings Edge.
Tutti gli accessori Samsung compatibili con la piattaforma Smart Things Edge non si collegano a Internet ma a un Hub locale e a un ‘app specifica.

In pratica tutte le funzioni di programmazione dei vari elementi che compongono la casa domotica vengono gestite direttamente da uno SmartThings Hub. Questo sigifica quindi dallo smartphone, eliminando così la necessità di connessione basata su cloud e allo stesso tempo aumentando la velocità delle automazioni. Oltre ai dispositivi commercializzati da Samsung, anche quelli compatibili con le piattaforme ZigBee e Z-Wave saranno in grado di connettersi all’hub bypassando così il cloud.

Arriva Matter

Per funzionare al meglio, la domotica ha bisogno di propri protocolli wireless. Questi devono essere in grado di gestire le migliaia di dispositivi che già oggi vengono commercializzati e che sono inevitabilmente destinati a moltiplicarsi. Gli standard tradizionali Wi-Fi e Bluetooth non riescono infatti a svolgere questo compito. Tutto ciò accade sia per problemi di interferenze, sia perché richiedono un considerevole dispendio di energia. Soprattutto quando ci troviamo in un’abitazione o in un ufficio in cui gli accessori connessi sono alcune decine. Per questo motivo da alcuni anni accessori per la domotica hanno messo a punto nuovi standard, specifici per la domotica. Il più diffuso è oggi lo ZigBee che permette di connette re fino a 65.000 dispositivi. ZigBee ha consumi ridotti ed è compatibile con accessori di produttori come Amazon, Philips, Osram, Xiaomi e lkea.





Come accade spesso nel settore informatico, contemporaneamente sono stati realizzati standard concorrenti come Z-Wave. Difatti il rischio di ritrovarsi accessori che non dialogano tra loro è molto alto. Per questo motivo oltre 170 aziende, tra cui spiccano Apple, Samsung, Amazon, Google e gli associati della ZigBee Alliance hanno deciso di mettere a punto Matter. Questo nuovo protocollo di interoperabilità dal 2023 dovrebbe diventare quello dominante. La sua forza è la sua piena compatibilità non solo con gli accessori ZigBee ma anche con molti di quelli che oggi usano il Wi-Fi per connettersi. In pratica basterà un aggiornamento firmware e si passerà al nuovo standard. Matter 1.0 è stato presentato ufficialmente il 3 novembre dalla Connectivity Standards Alliance. La tecnologia si basa su una combinazione di Wi-Fi, Bluetooth LE e reti mesh intelligenti, la cui comunicazione risulterà semplificata.

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Software

PC Manager: come velocizzare il nostro pc

La casa di Redmond ha lanciato PC Manager, un’applicazione volta al miglioramento delle prestazioni del PC attraverso pulizia del disco rigido e ottimizzazione dei processi. Scopriamola.

Quante volte ci sarà capitato di utilizzare programmi come CCleaner per migliorare un po’ le prestazioni del nostro Personal Computer? Chiunque lo abbia fatto sarà felice di sapere che Microsoft ha ufficialmente rilasciato un programma creato appositamente per soddisfare tale richiesta. PC Manager, dopo diversi mesi di rodaggio all’interno del mercato cinese, è ufficialmente arrivato anche in occidente in lingua inglese.

Indice

Soluzione convincente

Durante il corso degli anni, innumerevoli sono state le applicazioni e i programmi votati all’ottimizzazione delle risorse in ambiente Windows: dalla pulizia del registro di sistema alla deframmentazione del disco, passando poi per la pulizia dei file temporanei o per l’eliminazione del bloatware, cioè dei programmi inutili spesso installati dai produttori. Tutto per usare al meglio le risorse del nostro PC. L’arrivo di PC manager rappresenta un’interessante prima volta per Microsoft, che mai si era approcciata al problema con uno strumento omnicomprensivo.

Per mesi l’applicazione Pc Manager è risultata accessibile esclusivamente agli utenti del mercato cinese e solo recentemente è diventata disponibile anche per gli utenti anglofoni all’interno della pagina pcmanager-en.microsoft.com. Secondo dei report, l’app sarebbe già disponibile sul Microsoft Store in forma invisibile per gli utenti normali, il tutto in attesa del lancio ufficiale.

Cento vie

Un grande vantaggio di PC Manager è il suo essere particolarmente intuitivo da utilizzare. Una volta avviata l’applicazione, l’interfaccia offre all’utente diverse possibilità di azione, comodamente separate in due categorie diverse: Cleanup (ottimizzazione delle risorse) e Security (sicurezza informatica). In entrambi i casi abbiamo dei pulsanti che permettono di avviare processi di ottimizzazione: da una parte abbiamo Boost che elimina i file temporanei e chiude i processi non indispensabili che occupano RAM; dall’altra, invece, troviamo Scan che avvia una scansione di Windows Defender alla ricerca di malware da eliminare.

PC Manager è compatibile con Windows 10 e 11 e permette di effettuare le operazioni di ottimizzazione con qualche clic. Secondo alcuni detrattori si tratterebbe di un programma eccessivamente semplificato per svolgere funzioni come quelle di ottimizzazione; tuttavia, risulta davvero difficile capire quale possa essere il problema se uno strumento immediato e facile da usare permette di effettuare ottimizzazione di base del nostro computer.

Scarichiamo e utilizziamo Pc Manager

pc manager
1 Dalla pagina Web di Microsoft PC Manager, pcmanager-en.microsoft.com, facciamo clic su Download per scaricare i 4 MB di eseguibile dell’applicativo, che per ora è disponibile solo in lingua inglese.
pc manager installazione
2 Avviamo l’eseguibile, mettiamo la spunta sul riquadro al fianco di “I accept end user license and privacy agreements” e clicchiamo su lnstall. Come indica la finestra, il tool è ancora in versione beta, non definitiva.
pc manager boost
3 Per migliorare rapidamente le prestazioni del PC, con PC Manager aperto, facciamo clic sul pulsante Boost presente nella pagina principale della scheda Cleanup. Questo comando applica tutti i miglioramenti in un colpo solo.
pc manager health check
4 Cliccando su Health Check, Storage Manager o Process Management accediamo ai singoli strumenti per la gestione dello spazio di archiviazione, dei processi in esecuzione o dei file da eliminare.
pc manager security
5 Facciamo clic su Security nella parte bassa della finestra per cambiarne il contenuto. Facciamo clic su Scan per attivare una scansione con Windows Defender e cercare di isolare e risolvere problemi di sicurezza.
scan
6 Facendo clic sull’ingranaggio nella parte alta dello schermo accederemo alle impostazioni. Qui decidiamo se attivare gli aggiornamenti automatici dell’app o il suo avvio automatico all’accensione del computer.

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Spotify, Netflix e altro con super sconti

C’è chi ha trovato il modo per risparmiare sugli abbonamenti premium di Disney+, Spotify, Paramount+, Prime Video…Se vuoi saperne di più, leggi la nostra inchiesta.

In questi ultimi anni, complice anche il periodo di pandemia che abbiamo vissuto, si è registrato un uso crescente di piattaforme di streaming audio/video come Netflix, Disney+, YouTube Spotify e tanti altri. C’è da dire che i prezzi per attivare un account premium Netflix&Co. non sono proprio alla portata di tutti. Ecco allora che in Rete spuntano piattaforme che offrono servizi di condivisione degli account a prezzi super-scontati. Molti ricordano Together Price, un servizio nato qualche anno fa il cui scopo è quello di fare da tramite tra i vari utenti per condividere un loro servizio già attivo. Il concetto di base è: se sei tu il proprietario dell’abbonamento puoi mettere a disposizione i posti liberi che non utilizzi o puoi aggiungerti a un gruppo come partecipante.

In questa guida vogliamo, invece, parlarti di GamsGo, una nuova piattaforma online progettata per consentire agli utenti di condividere abbonamenti premium di servizi come Disney+, Paramount+, Spotify, Prime Video e tanti altri, in maniera completamente automatizzata. Ma come funziona GamsGo? Una volta scelto il servizio e pagato il corrispettivo si riceveranno subito le credenziali di accesso. E in caso di problemi ci si dovrà interfacciare solo col servizio clienti. Mossi dalla sete di conoscenza abbiamo deciso di studiare a fondo la piattaforma per capire cosa ci fosse realmente dietro. Ed ecco quindi la nostra inchiesta.

Per Netflix meglio aspettare!

Sconsigliamo l’acquisto di un abbonamento alla piattaforma Netflix poiché la società statunitense ha annunciato che dal 2023 l’abbonamento condiviso si pagherà. La tariffa non è stata annunciata nel momento in cui scriviamo l’articolo, ma i rumors parlano di un aumento di tre euro. Non ci resta che attendere per vedere come verrà gestita la condivisione da GamsGo.

Il sito della condivisione

Per sottoscrivere un abbonamento è sufficiente collegarsi al servizio offerto da GamsGo e poi…

home page
1) Diamo uno sguardo alla lista servizi
Colleghiamoci al sito GamsGo puntando il browser
all’indirizzo https://www.gamsgo.com/#/. La prima
cosa che salta all’occhio è l’enorme quantità di servizi elencati.
Come vedremo, basterà sceglierne uno per attivare la
sottoscrizione. Nel riquadro di ogni servizio
abbonamento
2) Scegliamo la sezione “Abbonamento”
Nella parte alta della Home è presente la voce
ABBONAMENTO che permette di tenere sott’occhio
l’abbonamento al servizio sottoscritto oltre a una serie
di dati come e-mail, password, tempo residuo dell’abbonamento
e il profilo da selezionare quando si accede al
servizio scelto.

Ecco come è andata la nostra prova!

Per testare il servizio offerto da GamsGo abbiamo scelto di attivare un account Spotify. Il risultato? Abbiamo risparmiato il 73% sul prezzo originale.

Registrati

home page
1) Accediamo a GamsGo e creiamo
un account gratuito
Una volta entrati nel sito del servizio GamsGo
(https://www.gamsgo.com/#/) clicchiamo sull’icona
Accesso, in alto a destra. Tra le voci che appaiono, scegliamo
ACCESSO e, successivamente, selezioniamo un
account per loggarci al sito: nel nostro caso, abbiamo
scelto quello di Google.
condivisione abbonamento
2) Scegliamo il servizio
Dopo aver effettuato l’accesso verrà visualizzata
la home del sito dalla quale scegliere un servizio
per la sottoscrizione dell’abbonamento. In basso a destra,
notiamo la presenza di una piccola icona che si muove e
su cui c’è scritto COUPON: selezioniamola. Compaiono
alcuni servizi con il relativo sconto: scegliamo ad esempio
Spotify e clicchiamo su GET NOW.

Scegli il servizio

spotify
3) Abboniamoci a Spotify: bastano
pochi passaggi

Se tra l’elenco coupon non è presente il servizio
che ci interessa, possiamo selezionarlo dalla home (senza
sconto) oppure riprovare in un secondo momento. Nel
nostro caso selezioniamo Spotify e, in basso, clicchiamo
su Purchase a shared subscription right now per procedere
con la sottoscrizione dell’abbonamento.
spotify
4) Tre, sei o dodici mesi?
Scegliamo il periodo di abbonamento; per le prove
abbiamo optato per 3 mesi pagando 7,99 euro
anziché 29,97 euro: abbiamo risparmiato il 73% sul costo
originale dell’abbonamento. Se abbiamo un coupon-sconto,
clicchiamo su Codice promozionale oppure selezioniamo
Buono per controllare se è disponibile un buono sconto,
prima di procedere.

Paga

metodo di pagamento
5) Rechiamoci alla cassa
Per procedere al pagamento clicchiamo Vai al
pagamento e selezioniamo il metodo di pagamento
(noi abbiamo utilizzato Method 3, che prevede il pagamento
tramite circuito Mastercard. Attenzione: controlliamo
sempre se risulta presente il circuito compatibile con
la nostra carta prima di procedere al pagamento).
pagamento
6) Pagamento effettuato
Clicchiamo su Vai al pagamento. Nella schermata
successiva, inseriamo gli estremi di pagamento e
clicchiamo su Conferma e paga EUR 7.99. Fine! A questo
punto, andiamo su ABBONAMENTO, in alto a destra, dove
ora troviamo le informazioni sul nostro nuovo account Spotify
(e-mail e password).

Un trucco per cambiare lingua

Quando ci si abbona a un servizio può capitare che al primo accesso venga visualizzato un sito non in lingua italiana. Cosa fare in questi casi se “mastichiamo” poco l’inglese? Per cambiare la lingua, una volta effettuato l’accesso al sito ufficiale del servizio, copiamo il suo URL (ad esempio, https://open.spotify.com/ per quanto riguarda Spotify) e incolliamolo in Google Traduttore (https://translate.google.it/), impostando RILEVA LINGUA->ITALIANO. Clicchiamo sul nuovo link che il traduttore ci fornisce (che è quello tradotto in italiano) e, nella pagina che si apre, muoviamoci fino a raggiungere le impostazioni di Spotify e selezionando poi, come lingua, quella italiana. Infine, raggiungiamo nuovamente il sito di Spotify tramite l’URL originale, e non quello del traduttore. Ora notiamo che è in lingua italiana.

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Siti per scaricare videoclip gratis

Sei un videomaker e sei alla costante ricerca di materiale di qualità e riprese originali per i tuoi siti? Non puoi non conoscere queste 10 fonti sul Web.

Quando si vuole creare un video da pubblicare su YouTube o da utilizzare come progetto per una presentazione, è essenziale trovare fonti affidabili, di qualità e con materiale libero da diritti d’autore. Questo per evitare di incorrere in problemi di violazione di copyright che, nei casi più blandi, portano alla rimozione del video se caricato su piattaforme come YouTube, mentre nei casi più gravi, possono portare a contestazioni con l’autore o cause legali.

L’utilizzo di questa tipologia di video è indicato inoltre nell’ambito pubblicitario o di marketing. Le campagne di tipo video infatti, grazie anche alla perfetta integrazione nei social network, consentono di catturare l’attenzione degli utenti in maniera più incisiva. Ultimo ma non per questo meno importante, i video senza copyright possono essere usati anche per dare un tocco di professionalità in più alle proprie creazioni amatoriali. Fortunatamente online esistono numerosi siti che ci vengono in soccorso. Scopriamo quali sono i migliori.

Indice

Perché utilizzare siti per scaricare gratis videoclip

Oltre al problema del copyright, particolarmente sottovalutato soprattutto nel nostro paese, ci sono altri validi motivi per utilizzare siti per scaricare video gratis. Ad esempio, grazie a questi contenuti messi a disposizione da siti specializzati, creare un piccolo video pubblicitario per sponsorizzare un tuo prodotto o un tuo sito Web, non è affatto complicato.

Con un minimo di conoscenze infatti, puoi realizzare un contenuto originale e molto d’appeal. Avrai sicuramente notato che i filmati sono i più utilizzati rispetto ai contenuti statici come le foto, anche e soprattutto nei social network come TikTok o Instagram. A volte basta davvero un video di pochi secondi realizzato nel modo giusto, per catturare l’attenzione di chi sta dall’ altra parte dello schermo.

La nostra Top 10

In questa speciale classifica abbiamo inserito tutti i migliori siti che ti permettono di attingere a tantissimi filmati, tutti generalmente scaricabili in un clic –senza registrazione alcuna. Non dovrai fare estenuanti ricerche in Rete perché a questo abbiamo già pensato noi. Quella che ti trovi davanti è infatti una raccolta “pronta all’uso”, di qualità e ricca di spunti che ti torneranno utili anche infuturo. Non ti resta che sederti comodo davanti al PC e leggere tutto ciò che abbiamo da dirti.

Pixabay

Molto probabilmente conoscerai già Pixabay per la sua vasta libreria di immagini gratuite. Si tratta infatti in una delle risorse più utilizzate per scaricare contenuti multimediali liberi dai diritti d’autore. Allo stesso modo però, Pixabay contiene anche migliaia di video gratis e soprattutto con licenza CC0 ovvero Creative Commons Il sito è raggiungibile puntando il browser qui. Zero. Questo significa che tutti i contenuti sono utilizzabili liberamente, senza aver paura di incappare accidentalmente nella “trappola” dei diritti d’autore. Non dimenticare però di citare gli autori del contenuto dopo la sua pubblicazione.

pixabay
Il sito è raggiungibile puntando il browser su https://pixabay.com/it/videos/.

Questa è una pratica che riconoscere il valore di ciò che è stato creato e che tu hai potuto utilizzare senza pagare alcuna royalty. Tutti i video che trovi all’interno di Pixabay sono di alta qualità. Si va dal formato HD fino al 4K e la durata è solitamente inferiore ai 60 secondi. Scaricare un filmato è davvero un gioco da ragazzi. Una volta individuato quello che più ti interessa infatti, non dovrai fare altro che cliccarci sopra e poi premere il pulsante verde Download gratuito, scegliendone il formato.

Pexels

Un’altra ottima alternativa per scaricare delle clip video è Pexels, sito Web molto conosciuto e apprezzato non solo dagli addetti ai lavori. Come quasi tutti i siti di questo tipo anche Pexels era nato come libreria di immagini online. Il naturale evolversi degli eventi ha portato però anche questa risorsa a includere, ormai da diverso tempo, una vasta gamma di video gratuiti a disposizione degli utenti. L’interfaccia grafica è davvero molto semplice e intuitiva. Troverai infatti una “cascata” di video con la loro relativa preview e ti basterà premere su Play per riprodurli.

pexels
Il sito è raggiungibile puntando il browser su https://www.pexels.com/it-it/videos/.

Le categorie sono molte ma noi consigliamo di dare uno sguardo a quella dedicata ai video in time lapse. Anche su Pexels potrai sfruttare a tuo vantaggio la licenza Creative Commons Zero, dando così libero sfogo alla tua fantasia. Non dimenticare inoltre che, se stai cercando dei video per sfruttare la tecnica green screen a bordo di un cellulare, anche in questo caso troverai tutto ciò di cui hai bisogno. La qualità dei contenuti è solitamente molto alta. Anche qui troverai video che hanno dalla risoluzione HD fino a quella 4K.

Mixkit

Si tratta di un servizio che ti mette a disposizione una grande quantità di contenuti, accessibili senza registrazione e in maniera del tutto gratuita. Come potrai notare una volta raggiunto il sito non ci sono accrediti da fare, nessun tipo di watermark e i filmati possono essere utilizzati sia per scopi privati che commerciali.

mixkit
Il sito è raggiungibile puntando il browser su https://mixkit.co/free-stock-video/.

Per trovare ciò di cui hai bisogno potrai utilizzare la barra di ricerca posta in alto, oppure selezionare una delle categorie disponibili. Effettuare il download poi, è davvero facilissimo: non dovrai fare altro che premere il pulsante Download free video e attendere il termine dello scaricamento. Buona anche la qualità dei contenuti disponibili spesso in Full HD.

Videezy

Quando si parla di video gratuiti per effettuare montaggi o sviluppare campagne di marketing, anche Videezy è un’alternativa che devi assolutamente prendere in considerazione. Si tratta infatti, di una delle più vaste community di filmati scaricabili e disponibili senza dover pagare alcun abbonamento o effettuare una sottoscrizione. I contenuti presenti sono sostanzialmente di due tipi:

1) I contenuti gratuiti sono la maggior parte e possono essere utilizzati sia per scopi privati che commerciali. Non dimenticare però di attribuire il video all’autore, perché espressamente richiesto dal tipo di licenza utilizzato dal sito Web.

videezy
l sito è raggiungibile puntando il browser su https://www.videezy.com.

2) I filmati contrassegnati dal Watermark Pro. Questi possono essere scaricati con l’utilizzo di crediti, che devono essere acquistati. Non farti spaventare da questa presenza però, perché i video gratuiti da scaricare sono molto numerosi e siamo sicuri che troverai quello che più si adatta alle tue esigenze di lavoro.

Videvo

Stai cercando dei video davvero incredibili per i tuoi contenuti e non sai dove sbatter la testa? Allora devi assolutamente dare un’occhiata a Videvo. Si tratta infatti, di una risorsa unica nel suo genere, piena di contenuti originali e per tutti i gusti. L’unico scotto da pagare rispetto alle alternative proposto in precedenza, è che la maggior parte dei filmati è “solo” in HD. La qualità dei contenuti all’interno di Videvo è davvero vasta. Si va dai video professionali fino a quelli totalmente amatoriali. Allo stesso modo si comportano i formati che possono virare dal classico MP4 fino a QuickTime. Questo però non deve spaventarti, perché con un attimo di pazienza siamo sicuri che in questa libreria troverai tutto ciò di cui hai bisogno. Ciò a cui devi fare attenzione invece, sono i tipi di licenze utilizzate. Tutte sono gratuite, ma presentano delle differenze che devi sempre tenere a mente:

videvo
Il sito è raggiungibile puntando il browser su https://www.videvo.net/.

Royalty Free: è la licenza più comune all’interno di Videvo. In questo caso puoi utilizzare i video gratuitamente senza la necessità di aggiungere i credit del creatore del contenuto. Per essere distribuiti in altre piattaforme i video devono essere editati.
Videvo Attribution: anche in questo caso i video possono essere utilizzati gratuitamente. Questa licenza però include l’obbligo di dare i dovuti crediti a chi ha realizzato il contenuto. Come per la versione Royalty Free anche in questo caso i contenuti devono essere editati prima della distribuzione.
Creative Commons 3.0 Unported: questa licenza ti permette di distribuire gratuitamente il video su altre piattaforme anche nella sua forma originale. Per poterlo fare però non dimenticarti di citare gli autori del filmato come previsto in questo caso.

Coverr

Tra i migliori 10 siti per scaricare clip video è impossibile non citare Coverr. Questa libreria online cela al suo interno migliaia di contenuti di ottima qualità, tutti scaricabili gratuitamente. Si tratta di filmati particolarmente adatti al digital marketing, unici nel loro genere. Le categorie tra cui potrai scegliere sono numerose. Alcune delle più interessanti sono sicuramente Nature, People e Aerial Videography – video cioè girati con i droni. Una volta individuato la clip che più si adatta alle tue necessità, scaricarlo è davvero un gioco da ragazzi. Fai clic sul pulsante di Download e attendi pazientemente.

coverr
Il sito è raggiungibile puntando il browser su https://coverr.co/.

Tra le tante offerte di Coverr va evidenziata la vasta gallery di sfondi per Zoom. Questi sono davvero utili durante le videoconferenze e andranno a mascherare il tuo ambiente domestico o lavorativo. Si tratta di un’ottima strategia che ti permetterà anche di fare colpo sui tuoi potenziali clienti.

Life of Vids

Life of Vids è una libreria davvero di ottima fattura. A dispetto di un catalogo non tanto vasto come ti abbiamo abituato fino a questo momento, i filmati che potrai scaricare sono di ottima qualità e in alta risoluzione, perfetti per l’utilizzo professionale in campagne di marketing e TV.

life of vids
Il sito è raggiungibile puntando il browser su https://www.lifeofvids.com/.

Tutti i contenuti all’interno di Life of Vids sono dotati di una licenza che ne permette l’utilizzo sia per scopi personali che commerciali, anche se la condivisione su altre piattaforme è limitata a 10 video. Il formato predefinito è MP4, quello più diffuso in questo caso, ma durante il download potrai scegliere la risoluzione, da 240 fino a 2160p, anche in versione originale.

MotionElements

MotionElements è uno dei siti per scaricare video più utilizzato in Asia e racchiude diverse tipologie di filmati. Quelli che più ci interessano sono quelli gratuiti, presenti nella categoria Video stock gratuiti raggiungibile da qui. Rispetto alle alternative precedenti, si tratta di filmati abbastanza semplici ma se ben utilizzati, il loro potenziale è comunque di alto livello. MotionElements infatti punta molto sulla registrazione degli utenti.

motion elements
Il sito è raggiungibile puntando il browser su https://www.motionelements.com/it/.

Una volta creato il tuo account potrai scaricare gratuitamente fino a 5 video premium a settimana, che salgono a 30 nel caso in cui tu decida di sfruttare il sistema di referral. La libreria completa è effettivamente molto ben realizzata ma per utilizzarla dovrai sottoscrivere un abbonamento, che ha prezzi a partire da 16€ al mese.

Dareful

L’ultimo sito che abbiamo in serbo per te questo mese è Dareful: un’ottima collezione di filmati in 4K girati da Joel Holland, il proprietario di questa piattaforma. La quantità di clip a tua disposizione non sarà vastissima ma viene ampiamente compensata dalla qualità, davvero al top. Per accedere al download dell’ideo dovrai creare un account o utilizzare le credenziali di Facebook.

dareful
Il sito è raggiungibile puntando il browser su https://www.motionelements.com/it/.

Non preoccuparti però, perché non c’è nessun costo nascosto quando andrai a scaricare i filmati. Tutti i file sono distribuiti con licenza Creative Commons CC 4.0. Questo significa che potrai utilizzarli come meglio credi ma non ti dovrai dimenticare di accreditare il creatore all’interno della tua produzione.

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