La pratica eSIM da scaricare e installare come se fosse, un’app
Le cosiddette eSIM sono disponibili da tempo. Ma come spesso accade nel mondo della tecnologia, sono le aziende che decretano o meno il successo di uno standard. Apple ha introdotto le eSIM come opzione secondaria nei modelli dii iPad Wi-Fi + Cellular e poi negli iPhone a partire dalla serie XS, e altre aziende l’hanno timidamente seguita. La vera sorpresa è però arrivata durante la presentazione dei nuovi iPhone 14. Quando il marchio californiano ha annunciato che dal 2022 (al momento solo negli Stati Uniti), i nuovi modelli iPhone sono disponibili solo con le eSIM. Solitamente, quando Apple scende in campo con una mossa così importante c’è da aspettarsi che nel giro di qualche mese la stessa soluzione verrà riproposta con diverse tempistiche nel resto del mondo.
Con il successo di vendite che gli iPhone ottengono a ogni nuovo modello, Apple può influenzare il mercato e di fatto sdoganare una volta per tutte le eSIM. Costringendo difatti i gestori di telefonia a promuovere seriamente questa tecnologia. Benché siano ormai molti i dispositivi ad adottare una soluzione ibrida (SIM + eSIM), lo standard è stato accolto in maniera molto tiepida dagli operatori. Forse timorosi che le eSIM possano rendere troppo facile per gli utenti cambiare operatore seguendo le tariffe più favorevoli. Il tutto senza bisogno di recarsi in un centro specializzato a firmare un contratto e a ottenere una scheda con un chip da installare nello smartphone.
Dalla nascita della telefonia GSM fino ad arrivare al SG, i telefonini usano le schede chiamate SIM costituite da chip elettronico. SIM è l’acronimo di “subscriber identification module”, un certificato digitale che serve per autenticare sulla rete l’apparecchio telefonico. Nate come schede con dimensioni di una carta di credito, le SIM fisiche sono diventate più piccole con il passare degli anni, fino ad arrivare alle minuscole nano-SIM utilizzate dalla maggior parte degli smartphone di oggi.
Le eSIM sfruttano un chip con dimensioni ancora più ridotte che è perfettamente integrato nel dispositivo, e di conseguenza non ha bisogno di uno slot fisico. Questa soluzione rappresenta un grande vantaggio per i costruttori che, oltre a ridurre i costi, guadagnano spazio per nuovi componenti e batterie più grandi. Inoltre, la rimozione dell’alloggiamento per la SIM garantisce una maggiore resistenza all’acqua e alla polvere.
Per noi utenti i vantaggi delle eSIM sono considerevoli. Oltre a poter cambiare gestore telefonico in un attimo, sulle eSIM si possono caricare i dati di più operatori (alcune ne supportano fino a 5O), anche se ovviamente ne possiamo attivare contemporaneamente solo uno o due. Prima di Apple, i tentativi di vendere smartphone con la sola eSIM hanno ottenuto uno scarso successo, ma l’azienda californiana potrebbe riuscire dove altri hanno fallito. I grandi numeri e il potere per farlo sicuramente non le mancano.
La realtà, anche se è difficile accorgersene, è che sempre più dispositivi hanno l’esigenza di usare questo standard. Pensiamo solo agli smartwatch con connessione cellulare, dispositivi che non hanno spazio sufficiente per alloggiare una SIM fisica. Consideriamo poi i tablet e i computer portatili dedicati ai professionisti che viaggiano spesso. Con una eSIM sono sufficienti pochi minuti per attivare una connessione flat per lavorare senza intoppi nel Paese in cui si trovano.
Quello che risulta ormai evidente è che nei prossimi anni troveremo i chip per le eSIM non solo negli smartphone, ma anche in dispositivo come frigoriferi, lavatrici e accessori. domatici che in questo modo non avranno più bisogno dell’accesso a una rete Wi-Fil per la connessione alla rete.
La ricerca tecnologica non si ferma e la miniaturizzazione si fa sempre più spinta. Se oggi per gestire una eSIM è richiesta la presenza di un chip dieci volte più piccolo di una nano-SIM, all’orizzonte spuntano già le iSIM, acronimo di Integrateci SIM, che saranno inserite direttamente nelle CPU. Il noto produttore Qualcomm le ha annunciate e rese disponibili in alcune versioni dei SoC Snapdragon 888. Secondo gli esperti d,el settore tra i vantaggi resi possibili dalle iSIM ci sarà una maggiore sicurezza e la possibilità di gestire protocolli accessori, come gli ID elettronici e i prof ili bancari.
Infine, è possibile lavorare a cose come presentazioni e promemoria condividendoli in Messaggi e avviando un gruppo di lavoro, in stile Slack, la famosa chat lavorativa. Si creano quindi dei thread di discussione in cui i partecipanti possono commentare gli aggiornamenti ai progetti condivisi.
Al contrario di quello che pensano in molti, la lettera “e” che precede il nome SIM non sta per electronic, ma per embedded, termine inglese che significa integrato nel dispositivo. Si tratta in pratica di un chip presente all’interno dello smartphone, del tablet o dello smartwatch che può essere programmato per adattarsi al profilo degli operatori che supportano questa tecnologia. Le eSIM hanno le stesse caratteristiche tecniche di quelle fisiche. Sono dotate di codice univoco di riconoscimento ICCD e per maggiore sicurezza permettono di utilizzare i codici di blocco PIN e PUK. In Italia le eSIM sono disponibili dal 2019, ma è relativamente recente la scelta di alcuni operatori come TIM, Vodafone e WindTre che finalmente hanno presentato le loro offerte commerciali. Da pochi mesi anche gli operatori virtuali come Very Mobile e Spusu sono entrati in campo con proposte particolarmente interessanti per chi desidera passare alle eSIM.
Facciamo però attenzione al nostro dispositivo, perché le soluzioni che si possono adottare sono differenti. Per esempio, per gli smartwatch è solitamente richiesta una eSIM che consente la duplicazione del numero di telefono dello smartphone a cui l’orologio è abbinato. Per gli smartphone invece occorre verificare attentamente che il dispositivo sia compatibile e che l’operatore che abbiamo scelto lo supporti. Alcuni smartphone ibridi funzionano con la sola eSIM, altri vogliono una SIM fisica prima di potere aggiungere l’eSIM. Per esempio, gli iPhone compatibili con le eSIM partono dai modelli XS, XS Max, XR e successivi. Gli smartphone Apple permettono di configurare numerosi profili sul chip integrato della eSIM e di utilizzare due numeri di telefono attivi allo stesso tempo.
Una volta che abbiamo stabilito che il nostro dispositivo è compatibile con l’eSIM richiediamone una all’operatore che abbiamo scelto. Riceveremo un QR Code con tutti i dati relativi al nostro contratto, non dovremo fare altro che inquadrarlo con la fotocamera dello smartphone e attivare la registrazione in rete. Sarà naturalmente necessario avere una connessione Wi-Fi o dati attiva.
Se per un qualsiasi motivo non riusciamo a scansire il QR Code con la fotocamera, è possibile inserire manualmente il codice associato che ci è stato fornito. Infine, con alcuni operatori il codice QR non è necessario e l’operazione è ancora più semplice.
Solitamente l’attivazione di una eSIM costa come quella di una vecchia SIM fisica, circa 10 €. Tuttavia vengono solitamente abbinate le offerte già proposte con i piani normali, ma questo ovviamente dipende dall’ operatore. Nonostante le offerte siano disponibili in gran numero, trovare informazioni sui siti ufficiali è piuttosto complicato e le pagine dedicate alle eSIM risultano piuttosto ”nascoste” rispetto a quelle dedicate alle SIM fisiche. WindTre consiglia di recarsi in un negozio per acquistare l ‘eSIM. Il sito ufficiale di TIM è ricco di informazioni che ci spiegano cos’è la tecnologia eSIM ma l’unica offerta in bella evidenza è “One Number” per usare il numero telefonico TIM in abbinamento con l’Apple Watch.
Per Vodafone la situazione non è diversa da quella sperimentata con TIM. L’unico operatore che offre una proposta chiara e ben visibile per le eSIM è VeryMobile, che propone anche l’attivazione diretta del servizio dal sito ufficiale. Per chi desidera conoscere in dettaglio le proposte degli operatori la soluzione migliore è quella di fare una ricerca sul web oppure recarsi su un sito specializzato come SOStariffe. Quest’ultimo mette in evidenza le offerte più importanti degli operatori nostrani. Le troviamo in questa pagina ma teniamo però conto che le proposte cambiano frequentemente e che quando leggeremo queste pagine probabilmente saranno già state aggiornate.
Che siate riusciti a comprare il nuovo iPhone o che abbiate un modello relativamente recente, potete godervi tante nuove funzioni!
Sicuramente iOS 16 porta una serie importante di novità che vale la pena di scoprire non solo per chi ha comprato un iPhone nuovo, ma chiunque abbia un modello che lo supporti. Dalla possibilità di condividere esperienze attraverso Messaggi, alle funzioni potenziate di Full immersion, alla maggior sicurezza garantita dalle passkey, c’è qualcosa tutte le esigenze.
C’è l’importante novità di aggiungere i widget nella schermata di blocco. Questa possibilità rende possibile tenere sott’occhio, Senza nemmeno sbloccare il cellulare, una serie di informazioni utili: come vanno i titoli in borsa, che ora è nella città in cui si trova un vostro cliente straniero e molto altro. Se a questo abbiniamo la possibilità di creare più schermate di e di associarle alle Full immersion, è evidente che la personalizzazione è totale. Tuffiamoci quindi a scoprire le novità più utili e interessanti di iOS16!
Il vostro telefono è anche il vostro ufficio, spesso, quindi risulta fondamentale che vi metta In condizioni ideali per comunicare. In iOS 16, la funzione di ricerca propone risultati più precisi, anche prima che iniziate a compilare il campo di ricerca.
Inoltre Mail beneficia degli stessi upgrade di Ventura: ora è possibile annullare l’invio di una email e mandarla in un momento successivo, una funzione che francamente mancava in maniera piuttosto colpevole da parte di Apple.
L’ applicazione Messaggi riceve interessanti aggiornamenti. Il primo riguarda Il testo: ora è possibile modificare un messaggio appena Inviato, oppure annullare del tutto l’Invio. Inoltre ora SharePlay è disponibile da Messaggi. È quindi possibile, per esempio, vedere un film con amici e chattare mentre lo si guarda. Se uno degli utenti mette in pausa, il video di tutti i partecipanti si ferma, in modo da tenere allineato il punto di visione per tutti quelli che guardano.
Infine, è possibile lavorare a cose come presentazioni e promemoria condividendoli in Messaggi e avviando un gruppo di lavoro, in stile Slack, la famosa chat lavorativa. Si creano quindi dei thread di discussione in cui i partecipanti possono commentare gli aggiornamenti ai progetti condivisi.
Uno dei grandi vantaggi che offre iOS è la possibilità di dettare testi mentre state facendo altro. In iOS 16, Apple ha introdotto un miglioramento a questa funzione che permette di integrare dettatura e tastiera: in pratica potete passare dalla tastiera virtuale alla voce senza soluzione di continuità.
Mentre dettate potete usare il cursore per posizionarlo dove serve fare modifiche e continuare a dettare.
Dynamic lsland è una delle novità più significative, almeno dal punto di vista concettuale. I pixel del display dell’iPhone intorno a quella che Apple chiama “isola dinamica” si fondono in un’unica area a forma di pillola che cambia dimensione e forma per accogliere vari tipi di informazioni.
Questa funzionalità per ora è limitata all’iPhone 14 Pro e all’iPhone 14 Pro Max, mentre i modelli standard dell’iPhone 14 continuano a offrire lo stesso notch dell’iPhone 13. Dynamic lsland viene utilizzata per fornire informazioni all’utente in modo nuovo e più immediato e nel box qui a destra trovate un elenco parziale delle attività coinvolte.
Oltre a ricevere informazioni, potete anche interagire con alcuni tipi di contenuti visualizzati in quest’area. Per esempio, se la Dynamic lsland sta mostrando qualcosa relativo all’attività in background di un’ app, la si può toccare per passare direttamente all’app associata.
Stato di carica e durata della batteria dell’iPhone Stato di connessione degli AirPod e durata della batteria Avvisi di batteria scarica Conferma delle transazioni Apple Pay Interazioni NFC Sblocco con Face ID Indicatori di privacy quando il microfono o la fotocamera sono in uso Chiamate in arrivo e loro durata Timer attivi Cambiamento della modalità Full immersion Attivazione o disattivazione della modalità silenziosa.
Una sicurezza in più che tutti speriamo di non dover mai usare. Speriamo sempre che non ci capiti mai nulla ma gli incidenti esistono ed essere preparati è sicuramente il miglior modo per affrontarli se dovesse essere il caso. Con iOS 16. l’iPhone 14 può rilevare un incidente stradale grave e nel caso visualizzerà un avviso prima di chiamare automaticamente i soccorsi dopo 20 secondi.
Avete questo tempo per bloccare la chiamata a schermo prima della sua esecuzione, Se non siete in grado di parlare, l’iPhone riproduce un messaggio audio per i servizi di emergenza, dando anche coordinate di latitudine e longitudine con un raggio di ricerca approssimativo.
La funzione di rilevamento degli incidenti è attivata in maniera predefinita. Perché l’iPhone possa avvisare i vostri familiari e condividere i vostri dati sanitari con i soccorritori dovete però impostare la funzione Cartella clinica e aggiungere i contatti di emergenza nell’app Salute. Potete anche condividere la vostra posizione con le persone scelte, attivando la localizzazione per SOS emergenze.
Andate in Impostazioni > Privacy e sicurezza > Localizzazione Servizi di sistema e verificate che l’opzione Emergenze e SOS sia attiva. Per disattivare invece la funzione, in Impostazioni premete SOS emergenze e disattivate l’opzione per la chiamata dopo un grave incidente.
Se avete effettivamente un incidente e siete in grado di interagire con l’iPhone, basta scorrere Chiamata di emergenza a schermo. Se invece non serve aiuto, premete su Annulla. Nel caso non possiate interagire, dopo 10 secondi l’iPhone emette suoni per attirare la vostra attenzione: se non fermate entro 10 secondi, parte la chiamata ai soccorsi.
Potete comunque sempre in ogni momento interrompere la riproduzione acustica e tutte le altri parti della routine che includono la lettura del messaggio di emergenza.
E ovviamente speriamo che non vi serva mai tutto questo!
iOS 16 cambia tutto a partire da quando non avete ancora aperto l’iPhone…
Una delle modifiche più evidenti, se non forse quella più ovvia, dell’ultimo OS Apple per iPhone è quella relativa alla schermata di blocco. In iOS 16, infatti, potete veramente creare una schermata di blocco estremamente utile e molto personalizzata in pochissimo tempo. In queste due pagine vedrete quindi come cambiare stile grafico, come legarlo persino alla modalità Full immersion ma soprattutto potrete usare i widget, che vi permettono di avere anche nella schermata di blocco informazioni pratiche.
Considerando poi che l’iPhone 14 Pro ha il display “always on”, si tratta di una novità ancora più interessante. Con i widget infatti potete mettere informazioni come lo stato della batteria, i compleanni degli amici, la prossima sveglia, le notizie più importanti e molto altro direttamente sotto l’orologio (o sopra, per alcuni widget).
La creazione e la modifica delle modalità di Full immersion è molto più semplice in iOS 16 e se ne avete già una, potete collegarla a una specifica schermata di blocco.
Per farlo, basta toccare e tenere premuto sulla schermata di blocco, scorrere lateralmente per scegliere una di quelle personalizzate e toccare Full immersion. Se scegliete una di quelle di Apple e non l’avete ancora configurata, vi apparirà un banner che vi inviterà a personalizzare le impostazioni.
Apple ha puntato evidentemente molto sulla schermata di blocco, probabilmente, come anticipato, anche perché i nuovi iPhone 14 Pro hanno la modalità per lo schermo sempre acceso. Non solo ora potete personalizzare la schermata di blocco come volete ma anche semplicemente ruotare fra le varie schermate che avete creato dal menu principale di modifica della schermata di blocco. Così potete preparare tutti gli sfondi che volete e conservarli per l’occasione giusta.
Apple ha avviato il suo percorso verso un mondo senza password implementando le passkey. Sono credenziali Che evitano problemi di phishing e fughe di dati e che utilizzano semplicemente Touch ID o Face ID per la verifica biometrica, Con il portachiavi iCloud è possibile sincronizzarle su tutti i dispositivi Apple con crittografia end-to-end. Le passkey funzionano nelle app e sul Web e potrete accedere anche su dispositivi non Apple utilizzando l’iPhone quando i siti saranno stati aggiornati per tarlo.
Se avete un nucleo familiare che usa dispositivi Apple, con iOS 16 è molto più semplice condividere tutto ma è ancora più facile gestire l’accesso per i bambini. Potete creare account autorizzando solo i contenuti adatti alla loro età e impostando un tempo massimo di utilizzo.
Peraltro se acquistate un nuovo dispositivo, con la funzione Inizia subito potete automaticamente configurarlo con i controlli parentali attivi. Infine potete tenere sott’occhio sempre la situazione di controllo degli accessi usando la checklist predefinita: vi verrà ricordato, per esempio, di aggiornare le impostazioni man mano che i bambini crescono, di attivare la condivisione della posizione odi condividere con tutti il vostro abbonamento iCloud+.
Come abbiamo visto sul numero scorso per Ventura, Apple ha reso la modalità Full immersion più semplice da usare. Anche in iOS è ora possibile scegliere le app e le persone che possono mandare notifiche e quelle da silenziare.
Potete filtrare app come Calendario e Messaggi per evitare le distrazioni oppure di vedere le mail di lavoro mentre siete in una Full immrersion personale.
Chat GPT è un nuovo strumento di OpenAI che mira a rendere l’interazione con i sistemi di intelligenza artificiale più naturale e intuitiva
L’intelligenza artificiale conversazionale ha fatto molta strada negli ultimi anni, con numerosi modelli e piattaforme sviluppati per consentire alle macchine di comprendere e rispondere agli input del linguaggio naturale. Tra questi c’è Chat GPT, acronimo di Generative Pretrained Transformer: uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale(o Natural Language Processing) potente e versatile che utilizza algoritmi avanzati di apprendimento automatico per generare risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso.
Realizzata da OpenAI (organizzazione no profit per la ricerca sull’intelligenza artificiale) con l’obiettivo di ottimizzare la conversazione e facilitare l’utilizzo da parte degli utenti. Questa tecnologia ha il potenziale per migliorare notevolmente il modo in cui interagiamo con le macchine in una vasta gamma di applicazioni, dal servizio clienti alla traduzione linguistica fino alla scrittura creativa.
La Chat GPT è stata creata per aiutare gli utenti a interagire in modo più semplice e fluido con GPT-3, il terzo modello di Generative Pre-Training (GPT) di OpenAI rilasciato nel 2020. Si tratta di un modello di linguaggio basato su trasformatori che utilizza il deep learning per produrre testi simili a quelli umani. Consente quindi di gestire diverse attività come la risposta a domande e la traduzione automatica.
Per capire come funziona Chat GPT, è utile comprendere la tecnologia alla base dell’elaborazione del linguaggio naturale. Il Natural Language Processing (NLP) è una branca dell’intelligenza artificiale che si concentra sull’interazione tra computer e linguaggio umano. In particolar modo riguarda la programmazione dei computer per elaborare e analizzare le lingue naturali.
La tecnologia NLP consente alla Chat GPT di comprendere i modelli e le sfumature del linguaggio umano. Tutto questo è essenziale per generare risposte pertinenti e coerenti. Ciò è possibile grazie all’uso di algoritmi di machine learning, che vengono addestrati su una grande quantità di dati di testo.
Uno dei principali vantaggi della Chat GPT è la sua capacità di “imparare” dalle conversazioni che ha con gli utenti. In questo modo, il sistema è in grado di adattarsi ai diversi stili di interazione e di offrire risposte sempre più personalizzate.
A cosa serve
Nel servizio clienti, la chat GPT può essere utilizzata per gestire le domande comuni e fornire risposte rapide e accurate così da migliorare l’esperienza del cliente e ridurre il carico di lavoro degli operatori.
Nella traduzione linguistica, può aiutare a tradurre il testo da una lingua all’altra, abilitando una comunicazione più fluida tra persone che parlano lingue diverse. Nella scrittura creativa, la Chat GPT può aiutare gli scrittori ad esplorare nuove idee ed espandere la propria creatività.
Ancora, la Chat GPT può essere utilizzata per migliorare gli assistenti personali virtuali. Con Chat GPT, i chatbot potrebbero diventare più conversazionali e maggiormente in grado di assistere gli utenti con una vasta gamma di attività come la pianificazione, la formulazione di raccomandazioni e la fornitura di informazioni.
Un altro campo in cui può avere un impatto significativo è quello dell’istruzione, dove può essere utilizzata per creare esperienze di apprendimento interattive. Fornendo un feedback personalizzato e in tempo reale agli studenti, Chat GPT può migliorare i risultati dell’apprendimento e rendere l’istruzione più efficace e accessibile a una più ampia gamma di persone.
La Chat GPT può essere utilizzata per condurre sondaggi su un gran numero di persone in modo rapido ed efficiente come per analizzare il sentiment di grandi quantità di dati di testo, come i post sui social media, per identificare tendenze e modelli nell’opinione pubblica.
Man mano che la tecnologia continua a migliorare, diventerà ancora più efficace nella simulazione della conversazione umana, il che la renderà uno strumento prezioso per aziende e organizzazioni.
Limiti e sfide
Sebbene offra molti vantaggi, ha anche i suoi limiti e le sue sfide. È importante esserne consapevoli e utilizzare la chat GPT in modo responsabile ed etico.
Anche se la Chat GPT viene addestrata su una grande quantità di dati di testo, può avere difficoltà a comprendere il contesto di una conversazione o le sfumature del linguaggio umano. Ciò può portare a risposte imprecise o irrilevanti.
A volte i dati possono contenere distorsioni che si riflettono nelle risposte generate dalla Chat GPT. Questo può essere particolarmente problematico quando si tratta di argomenti delicati come la razza, il genere o la politica. E visto che sempre questi dati possono contenere informazioni sensibili, ciò solleva preoccupazioni sulla privacy e sull’uso etico di questa tecnologia.
Inoltre, la chat GPT è più efficace nel fornire risposte specifiche basate sui fatti piuttosto che nel gestire domande a risposta aperta o concetti astratti. Ciò può limitare la sua utilità in determinate situazioni, come la scrittura creativa o il supporto emotivo.
Come usare gratis la Chat GPT
OpenAI, la società dietro la Chat GPT, offre un programma beta che consente a sviluppatori e ricercatori di accedere e utilizzare questa tecnologia gratuitamente. Basta registrare un account sul sito web (https://chat.openai.com/auth/login) e richiedere l’accesso al programma beta compilando un modulo.
Visto che è limitato e concesso su base continuativa, potrebbe essere necessario un po’ di tempo per l’approvazione. Ottenuta l’approvazione, si avrà accesso all’API GPT-3 di OpenAI, che consente di integrare la chat GPT nelle applicazioni.
L’API GPT-3 è gratuita, ma richiede una carta di credito per l’autenticazione. Il programma di OpenAI include l’accesso anche a una serie di altre risorse e strumenti, come tutorial e codice di esempio, che possono aiutare a conoscere le funzionalità della Chat GPT ed esplorare diverse applicazioni e usi della tecnologia.
L’obiettivo di OpenAI è quello di rendere i sistemi di intelligenza artificiale più facili e piacevoli da utilizzare tanto quanto più sicuri e affidabili grazie al feedback degli utenti.
Gli assistenti vocali possono essere molto utili, soprattutto se abbiamo una casa intelligente, ma nascondono anche numerose funzionalità divertenti, come la modalità super. Per attivarla dobbiamo usare il comando Alexa, su su giù giù sinistra destra sinistra destra A B. Il nostro speaker intelligente risponderà con la riproduzione di un motivo musicale e poi la frase “modalità Super Alexa attivata. Avvio dei reattori, online. Abilitazione dei sistemi avanzati. online. Apertura delle ali. Errore. Ali mancanti” e poi successivamente un motivetto musicale.
Tutto qui? Sì. ma gli appassionati di lungo corso non potranno non avere notato che l’istruzione da utilizzare non è altro che il celebre Konami Code. un trucco che fin dagli anni ’80 permette di ottenere bonus e potenziamenti nei giochi della celebre casa produttrice e non solo.
Selezioniamo il testo come dei campioni
Selezionare il testo è una di quelle attività che tutti noi facciamo, almeno occasionalmente, usando il computer. Il modo più semplice. che in linea di principio usiamo tutti. è quello di fare clic sul testo e trascinare il puntatore del mouse. Tuttavia c’è un sistema più rapido ed efficace per selezionare intere parole o interi paragrafi in modo più veloce. Per selezionare una intera parola. dobbiamo semplicemente fare doppio clic su un punto qualsiasi della parola stessa.
Più curioso ancora, il sistema che permette di selezionare un intero paragrafo. Per farlo, infatti, possiamo fare un triplo clic, cioè tre clic rapidi in sequenza con il tasto sinistro del mouse. Questo trucco ha un altro risvolto ancora più interessante: funziona con tutti i principali browser e i programmi di videoscrittura.
Cambiamo lo sfondo della nostra Gmail
I prodotti Google sono noti per avere moltissime funzionalità “nascoste” o comunque poco utilizzate che di tanto in tanto possiamo cogliere per aggiungere un po’ di pepe, o di personalizzazione. alla nostra esperienza. La possibilità di cambiare lo sfondo di Gmail è una di queste. Da quando Google ha rivisto le impostazioni, mettendone alcune in evidenza, farlo è diventato ancora più semplice.
Infatti dobbiamo solo aprire Impostazioni usando l’icona a ingranaggio presente in alto a destra. Nella colonna delle opzioni, scorriamo fino a trovare la voce Tema e scegliamo Visualizza tutti. Nella finestra che si apre potremo scegliere fra i temi precostituiti, un colore di sfondo, oppure anche un’immagine fra le nostre, caricate su Google Drive oppure dal nostro computer.
Raggruppiamo le app in Start di Windows 11
Windows 11 ha innovato molte cose, non tutte le novità però hanno avuto la stessa accoglienza da parte degli utenti. Fra le più controverse senza dubbio c’è il nuovo menu Start. a partire dalla posizione. fino alla gestione dello spazio dedicato ai programmi app, come Microsoft stessa tende a chiamarli sempre più spesso). Una funzionalità comoda ma decisamente sottovalutata è quella che permette di raggruppare le applicazioni in “cartelle”, in modo da poterne avere un maggior numero a portata di clic.
Il meccanismo da utilizzare è del tutto analogo a quello della maggior parte degli smartphone. Dobbiamo solo prendere l’icona di un’applicazione e trascinarla sopra un’altra per creare automaticamente una cartella, a cui poi aggiungerne ancora.
Google rivoluziona il modo di imparare
Il tempo è sempre poco, specialmente per chi ha progetti per la propria attività la carriera persi tra moltissime altre cose da fare e incombenze varie. Google Primer, www.yourprimer.com, ha tutti i numeri per cambiare il modo di imparare per chi è impegnato. Purtroppo al momento l’app è solo in inglese, ed ecco perché si trova fra i trucchi invece di avere un proprio articolo, ma propone un modo nuovo e interessante di imparare, attraverso quelle che vengono chiamate Bite-sized lessons, ovvero lezioni in pillole.
Il principio alla base è intrigante: anche il più impegnato di noi, durante la giornata, prende in mano lo smartphone diverse volte per distrarsi o fare una piccola pausa. Dedicando cinque o dieci minuti al giorno, quindi, cioè una o due di queste piccole pause, alle mini-lezioni presenti in Primer, è possibile imparare nuove abilità e informazioni utili per il nostro business o la carriera.
Monitoriamo le prestazioni del PC
Sfortunatamente in Windows 11 lo strumento per tenere sotto controllo il comportamento della macchina, Performance Monitor, è sempre più “nascosto” fra le pieghe delle nuove opzioni e del sistema operativo. Tuttavia questo tool rappresenta un buon modo per controllare l’uso delle risorse nel tempo, soprattutto se abbiamo tempo e modo di personalizzarlo un po’. Prima di tutto, però, bisogna trovare il modo di aprirlo, dal momento che non è più reperibile nemmeno con una ricerca dal menu Start.
Tra le funzioni utili ci viene comunque in aiuto la buona vecchia finestra di esecuzione, che possiamo aprire con la combinazione di tasti Windows + R. Nella casella di testo digitiamo perfmon (non serve indicare nemmeno l’estensione .exe) e facciamo clic su OK. La finestra che si apre inizialmente permetterà di controllare solo l’occupazione del processore, ma facendo clic sull’icona a forma di + in alto, potremo aggiungere tantissime altre voci.
Ci sono app che possono aiutare a mantenere la concentrazione mentre guidiamo,a identificare un colpo di sonno improvviso e ad avvisarci con un allarme sonoro
Secondo una stima dell’ACI, circa il 22% degli incidenti stradali è dovuto a distrazioni o a colpi di sonno. Sono naturalmente questi ultimi a essere gli eventi più gravi e dobbiamo evitarli a tutti i costi. Dobbiamo rinunciare a metterci alla guida se non abbiamo dormito a sufficienza. È scientificamente dimostrato che restare svegli per 20 o più ore consecutive provoca effetti paragonabili a chi ha livelli di alcool nel sangue uguali o superiori a 1,00 g/1. Difatti non per niente si dice essere “ubriachi di stanchezza”.
Ma anche solamente viaggiare su tratti autostradali lunghi e rettilinei, può avere un effetto ipnotico sul guidatore. Per questo motivo è sempre consigliabile effettuare delle soste almeno ogni due ore e comunque fermarsi subito non appena si riconoscono i primi segnali della stanchezza e della sonnolenza. L’autoradio e, ancora meglio, la presenza di un’altra persona con cui conversare, costituiscono un valido aiuto, ma anche alcune particolari app possono rivelarsi utili per evitare distrazioni e appisolamenti improvvisi.
Su alcune automobili di fascia alta, soprattutto BMW e Mercedes, sono già installate speciali telecamere che integrano sistemi di rilevazione dello sguardo. Queste fanno partire un allarme sonoro quando il guidatore inizia a sbattere le palpebre troppo velocemente e naturalmente quando chiude completamente gli occhi. Chi non possiede un’automobile di lusso può comunque rivolgersi agli store di Android e iOS. Da qui installare l’app Drowsy Driving Alert, che potremmo tradurre come Allarme per il guidatore sonnolento. Basta fissare lo smartphone al cruscotto in modo che mantenga inquadrato il nostro volto per fare partire un allarme sonoro non appena chiudiamo le palpebre. Abbiamo provato l’app in più situazioni e possiamo confermare che ha sempre funzionato. Anche se non ci fideremmo comunque di affidarle la nostra vita mettendoci in viaggio con molto sonno arretrato.
Decisamente meglio mantenere viva l’attenzione ascoltando uno dei tanti podcast disponibili su Spotify o su una delle piattaforme di musica online come Spreaker o Google Podcast. Un’ulteriore alternativa può essere l’ascolto di suoni a frequenza elevate. Un’app come Generatore di frequenza permette di generare non solo suoni bianchi utili per addormentarsi ma anche suoni energizzanti, che favoriscono la concentrazione e la creatività. Anche in questo caso non abbiamo la controprova di un effettiva utilità del sistema e continuiamo a credere che sia meglio effettuare delle soste programmate. Ma soprattutto consigliamo vivamente di non mettersi alla guida in situazioni fisiche non ottimali.
L’app per Android, Drowsy Driving Alert, scaricabile dal Play Store, e Drive Alert per i dispositivi iOS sono molto simili, ma non identiche. L’obiettivo comunque è lo stesso, mantenere cioè sotto controllo con la fotocamera anteriore dello smartphone il volto di chi sta guidando, in modo da individuare la chiusura delle palpebre e quindi far partire un allarme acustico. Perché l’app funzioni, lo smartphone deve restare sempre acceso e soprattutto trovarsi nella posizione corretta per inquadrare chi guida. Questo pone alcune problematiche non indifferenti legate ai consumi e alla stabilità del dispositivo. Per utilizzare al meglio l’app, sarebbe necessario perciò avere a disposizione un accessorio porta smartphone da fissare al cruscotto anteriore dell’automobile. Ci servirà anche un cavo di ricarica collegato alla presa accendisigari. Occorre comunque considerare che questi stessi requisiti sono necessari anche per chi vuole usare in maniera corretta un sistema di navigazione GPS.
Volendo è anche possibile utilizzare contemporaneamente l’app di navigazione e quella di controllo della sonnolenza. Basta fare tap sull’icona rettangolare Picture in Picture che si trova in alto a destra dell’app. In questo modo ridimensioneremo l’app, ma il sistema di controllo da parte della fotocamera dello smartphone continuerà a funzionare. Così potremo sempre vedere il riquadro verde che indica che l’app è funzionante. Abbiamo provato a usare contemporaneamente Google Maps come sistema di navigazione e non abbiamo avuto problemi con l’app, che ha continuato a rilevare il nostro volto.
Usare l’app Drowsy Driving Alert è semplicissimo, non richiede nessuna registrazione. Non c’è pubblicità e noi dovremo solo fornire all’app i permessi necessari per accedere alla fotocamera ed essere ripresi. L’unica altra impostazione da attivare riguarda la scelta del tipo di allarme sonoro.
Potremo così scegliere tra otto differenti allarmi e regolare anche il volume, che comunque a nostro parere dovrebbe essere sempre tenuto al massimo. Una volta selezionato il suono di allarme non ci resterà che fare tap su Start e verrà così visualizzato il nostro volto con un riquadro di colore verde intorno agli occhi che indica che l’app sta controllando effettivamente la posizione delle nostre palpebre.
Infatti dobbiamo solo aprire Impostazioni usando l’icona a ingranaggio presente in alto a destra. Nella colonna delle opzioni, scorriamo fino a trovare la voce Tema e scegliamo Visualizza tutti. Nella finestra che si apre potremo scegliere fra i temi precostituiti, un colore di sfondo, oppure anche un’immagine fra le nostre, caricate su Google Drive oppure dal nostro computer.
Per ottenere i migliori risultati lo smartphone deve essere sistemato a non più di un metro dal nostro viso e il riquadro intorno ai nostri occhi deve essere sempre di colore verde. Chi scrive indossava degli occhiali da vista durante la prova e può confermare che l’app è riuscita a tenere sotto controllo la chiusura delle palpebre anche con i riflessi dovuti al sole. Niente da fare invece per chi indossa occhiali da sole, ma questi non andrebbero comunque usati mentre si guida. In definitiva drowsy driving alert si tratta di un’app che ha ancora margini di miglioramento, ma che comunque funziona correttamente e consente di essere avvisati nel caso in cui dovessimo chiudere gli occhi.
In realtà si tratterebbe comunque di una situazione estrema in cui i tempi di risposta potrebbero rivelarsi insufficienti per evitare un incidente anche grave. Decisamente meglio perciò prevenire gli episodi di sonnolenza con altri sistemi, a partire dalla interazione con altre persone o dall’ascolto di musica o podcast interessanti e coinvolgenti.
Il meccanismo da utilizzare è del tutto analogo a quello della maggior parte degli smartphone. Dobbiamo solo prendere l’icona di un’applicazione e trascinarla sopra un’altra per creare automaticamente una cartella, a cui poi aggiungerne ancora.
Qualche lettore probabilmente avrà sentito parlare dei cosiddetti “rumori bianchi”: si tratta di suoni che vengono riprodotti da un dispositivo elettronico sfruttando tutte le possibili frequenze udibili dall’orecchio umano. Vengono chiamati bianchi in quanto questo colore rappresenta, sullo spettro visivo, l’unione di tutte le possibili frequenze visibili. In pratica l’esatto contrario del nero, che rappresenta la totale mancanza di colori e quindi il silenzio. Un’app come Generatore di frequenza, disponibile gratuitamente per gli smartphone Android, racchiude dieci strumenti di generazione del segnale ed è così in grado di riprodurre suoni a singola frequenza, a multi-frequenze, note musicali, battiti binaurali, generatori di sweep di frequenza.
Alcuni di questi suoni vengono spesso utilizzati per rilassarsi, soprattutto in combinazione con suoni della natura come lo scorrere dell’acqua di un ruscello o la pioggia che scroscia. Altri vengono ascoltati per aumentare la concentrazione e più in generale per non far “spegnere” il cervello. Tra le frequenza suggerite dall’app, oltre a quella che permette di mantenere la concentrazione (123 Hz), c’è anche quella che stimola l’energia (261 Hz) e dovrebbe impedire di appisolarsi. Comunque è sempre meglio non ascoltare per troppo tempo questi particolari rumori, in quanto potrebbero causare alla lunga dei mal di testa. Pur non essendo l’app definitiva per restare svegli in automobile, Generatore di frequenza può diventare un supporto in più, soprattutto se ci siamo stancati di ascoltare musica o trasmissioni radiofoniche.
Webcam professionale con ottica Full HD con zoom 4x e microfono direzionale integrato. Controllo dell’esposizione evoluto per le situazioni di poca luminosità.
Gran parte dei computer portatili e dei PC All-in-One integra una webcam che oggi è uno strumento indispensabile per poter effettuare chat e videoconferenze. Non sempre pero la qualità delle webcam integrate è sufficiente e per questo molti scelgono di usare un modello alternativo come la Poly Studio PS di Plantronics. probabilmente il maggior produttore di dispositivi per le videocall professionali, Questa speciale telecamera, grazie alla clip integrata si può fissare a qualsiasi monitor e integra un microfono direzionale in grado di registrare solamente la nostra voce e non i rumori di fondo.
L’obiettivo di ottima qualità oltre a fornire un’immagine Full Hd, permette di gestire al meglio l’esposizione anche se l’illuminazione ambientale non è perfetta. È anche presente un otturatore per la privacy che permette di escludere le riprese della webcam quando non siamo in conferenza. Compatibile con Zoom, Microsoft Teams e tutti gli altri servizi di videoconferenza, la Poly Studio P5 può anche essere montata su un treppiede in modo da riprendere l’intero ambiente.
Videocamera rimovibile
L’obiettivo della webcam Poly Studio P5 si può staccare dalla sua base in modo da utilizzarlo per scansire più comodamente eventuali documenti di testo. La webcam è disponibile anche in abbinata con la cuffia USB Blackwire 3210, monoauricolare di alla qualità con doppio microfono e sistema di cancellazione del rumore.
Il prezzo in questo caso sale a 154 euro. Per un sistema ancora più evoluto è anche possibile acquistare il kit con il vivavoce Bluetooth Poly Sync 20+ a 252 euro.
PRO: Webcam con obiettivo di ottima qualità, staccabile dalla base. Microfono integrato di tipo direzionale. CONTRO: Zoom solo digitale, no sistema di cancellazione del rumore.
Grazie alla domotica possiamo controllare con la voce o lo smartphone, luci termostati e tutti i dispositivi elettrici presenti nella nostra casa, comprese le telecamere di sicurezza.
Nelle nostre case ci sono diversi tipi di impianti: da quello elettrico al riscaldamento, da quello telefonico a quello di climatizzazione. Se abbiamo un giardino avremo probabilmente un impianto di irrigazione e in molti casi sarà presente anche l’impianto di allarme. Normalmente ciascuno di questi funziona in modo indipendente rispetto agli altri, ma grazie alla domotica è possibile non solo farli interagire, ma anche gestirli a distanza.
Così, per esempio, verremo avvisati se si sta verificando un sovraccarico di corrente. Oppure se un sensore di movimento o una videocamera di sicurezza individuano dei movimenti sospetti, mentre il sistema di irrigazione non si attiverà in caso di pioggia. Il termine domotica deriva dal latino domus (casa) che, combinato alla desinenza finale di informatica, indica che ogni elemento può essere gestito attraverso la rete Internet in combinazione ad app e software di smartphone e PC.
Negli appartamenti nuovi, così come in quelli ristrutturati da poco, è facile trovare impianti demotici evoluti che permettono di controllare dalle luci alle tapparelle, al termostato. Questo però non significa che chi vive in un normale appartamento debba per forza rifare l’impianto elettrico per renderlo intelligente. Per farsi un’idea di cosa significhi avere in casa un impianto di domotica, basta acquistare uno dei tanti kit, disponibili su Amazon o su qualsiasi store online.
Questi kit comprendono sensori, lampadine intelligenti, telecamere e non richiedono particolari competenze tecniche. Vanno semplicemente collegati alle prese elettriche già presenti in casa e naturalmente alla rete Wi-Fi dell’appartamento. Si tratta di sistemi con un numero ridotto di funzioni, che potremo però controllare attraverso lo smartphone o gli assistenti digitali Alexa e Google Home. Il costo può anche essere limitato a meno di un centinaio di euro.
Un aiuto per gli anziani Per la maggior parte delle persone chiedere a un assistente digitale di alzare le tapparelle o spegnere la luce resta soprattutto un simpatico trucchetto. Ma per chi è anziano o ha problemi di locomozione, può contribuire a migliorare la qualità della vita.
Gli stessi servizi di teleassistenza e telesoccorso, che assicurano un pronto intervento nel caso di malori o di incidenti domestici, fanno a tutti gli effetti parte della domotica. E noi nelle prossime pagine mostreremo alcune delle soluzioni che ci hanno convinto maggiormente e che abbiamo installato nelle nostre case.
Rendere smart la nostra abitazione significa prima di tutto migliorare la qualità della nostra vita. Infatti grazie alla domotica è possibile ottenere un aumento delle prestazioni e delle funzionalità dei diversi impianti e degli elettrodomestici presenti nella nostra casa.
Otterremo di conseguenza un miglioramento del comfort, della sicurezza e del risparmio energetico. E sono proprio questi i tre pilastri della domotica che stanno spingendo sempre più persone a rendere smart le loro case.
Al di là dell’effetto WOW, inevitabile nel momento in cui mostriamo ad amici e conoscenti come sia possibile comandare luci ed elettrodomestici con la voce, è innegabile che informatizzare la nostra casa la renda anche molto più comoda da viverci. Un impianto demotico può fare diventare normali situazioni che fino a oggi eravamo abituati a vedere solo nei film di fantascienza. Potremo così venire svegliati dall’aroma del caffè e dalla tapparella che si solleva in autonomia. Oppure avere la certezza di trovare le stanze sempre alla giusta temperatura, sia d’inverno che d’estate.
Potremo anche programmare differenti scenari a seconda degli ambienti e delle situazioni. Così per esempio lo scenario ” m a l a t t i a ” può rendersi cura di chi ha la febbre abbassando le luci, aumentando la temperatura della stanza e limitando il volume del televisore. Mentre lo scenario “cinema”, oltre a impostare le luci giuste per godere il nostro film, consente anche di attivare in automatico la segreteria telefonica e rendere muto il campanello di casa. Altri scenari sono poi legati solo alla nostra fantasia. Certo, per ottenere i risultati migliori sarebbe meglio avere un impianto demotico evoluto. Questo andrebbe realizzato al momento della costruzione o della ristrutturazione dell’appartamento, con un investimento notevole. Ma oggi è possibile ottenere buoni risultati anche con il fai-da-te, inserendo da soli gli elementi che ci interessano.
Avere la certezza che la nostra abitazione, e di conseguenza la nostra famiglia, siano protetti da un sistema di sicurezza evoluto, è l’ambizione di tutti. Oltretutto il Bonus Sicurezza 2022, che è già stato confermato dal Governo per i prossimi due anni, permette di mettere al sicuro la nostra casa con una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 €. Un motivo in più per valutare un impianto domotizzato evoluto. Impianto che comprenda telecamere e sensori anti intrusione e che tenga sotto controllo la nostra abitazione non solo quando non siamo in casa, ma anche quando ci sono i nostri familiari.
Potremo così sapere da remoto in ogni momento se le finestre sono chiuse e le luci sono spente e allo stesso tempo come stanno i figli e gli animali. Inoltre, anche se non possiamo investire grosse cifre per un impianto di sicurezza evoluto, potremo cavarcela con una telecamera collegata al router Wi-Fi dell’abitazione, con qualche sensore di apertura collegato a porte e finestre e, infine, a qualche sensore di movimento.
Soprattutto in questo periodo storico in cui la bolletta energetica continua a crescere, è utile avere a disposizione un impianto demotico che permetta di controllare quale e quanta energia viene utilizzata dai singoli elettrodomestici. Potremo così decidere di far partire gli elettrodomestici nei momenti migliori, sia per il risparmio che per limitare il disturbo.
Per quanto riguarda il riscaldamento e il raffreddamento, verranno regolati in automatico basandosi sugli orari della famiglia. Se poi abbiamo a disposizione un impianto fotovoltaico, avremo evidenti vantaggi sull’ottimizzazione dei processi domestici. Oltretutto anche per i nuovi impianti fotovoltaici è prevista la detrazione del 50% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 €, che rimane valida fino al 31 dicembre 2024.
Per realizzare un impianto domotica evoluto è necessario l’intervento di professionisti che dovranno adattare gli impianti esistenti della nostra casa ai vari dispositivi domatici. Andranno questi collegati a una o più centraline in modo da controllare e programmare tutto ciò che avviene nell’appartamento. Occorre prevedere un investimento di alcune migliaia di euro che dipende naturalmente dalle dimensioni e dalla complessità del sistema. Ricordiamo che può venire in parte compensato al 50% dall’Ecobonus del governo.
Un’alternativa valida resta però quella della domotica Plug and Play. Questa prevede dispositivi semplici da usare e configurare che non richiedono interventi da parte di specialisti e nessuna modifica strutturale all’abitazione.
Prima di tutto dovremo definire quali elementi della nostra casa vogliamo rendere smart. Amazon e i vari stare online mettono a disposizione un grande assortimento di luci e lampadine smart, prese e interruttori Wi-Fi, videocitofoni e serrature comandabili a distanza. Il nostro consiglio, però, è quello di affidarsi a un unico produttore specializzato del settore. In modo tale che metta a disposizione un proprio ecosistema completo di prodotti, come è il caso di SwitchBot, https://eu.switch-bot.com. SwitchBot è presente con i suoi dispositivi anche su Amazon. SwitchBot è ideale per chi ha un budget limitato ma vuole comunque prodotti certificati e facili da installare.
Bastano 35 euro per acquistare SwitchBot Hub Mini Smart Remote. Un piccolo scatolotto che una volta collegato al router Wi-Fi dell’abitazione consentirà di comandare da remoto tutti gli elettrodomestici gestiti da un telecomando a infrarossi, come l’impianto di aria condizionata, il televisore, l’impianto stereo. Tra gli altri accessori per la domotica di SwitchBot consigliamo il rilevatore di movimenti Smart Motion Door Sensor, lo SwitchBot Curtain, un motore elettrico per tende compatibile con gli assistenti digitali Alexa e Google Home, lo SwitchBot interrutore intelligente che permette di comandare a distanza qualsiasi interruttore della nostra abitazione. Potremo per esempio collegarlo all’interruttore del citofono in modo da aprirlo senza doverci spostare. Al momento l’ecosistema di SwitchBot comprende oltre dieci dispositivi tra telecamere, termostati, igrometri e strisce LED, tutti a prezzi accessibili. Il nostro consiglio è quello di scegliere volta per volta quello più adatto per noi.
Quando si parla di domotica molti pensano subito alle luci che si possono accendere e spegnare da remoto e che possono creare migliaia di combinazioni cromatiche. E in effetti sono tantissimi i produttori che hanno in catalogo lampadine smart collegabili all’impianto WiFi della casa e gestibili a distanza.
In questo caso però occorre considerare anche la qualità delle lampadine. Sotto questo punto di vista le Philips Hue, https://www.philips-hue.com, anche se decisamente costose restano le migliori. Il consiglio è quello di iniziare con un kit base di partenza come il Lighting Hue White Starter Kit che comprende tre lampadine White E27, un telecomando Dimmer Switch e un Bridge Philips Hue per il controllo remoto.
Grazie anche a una politica di prezzi decisamente aggressiva, che consente di acquistare uno dei modelli dell’assistente digitale Echo Dot anche a meno di 20 euro, Amazon copre ormai il 60% del mercato italiano. Uno dei suoi punti di forza sono le Skill che consentono di interfacciarsi con la maggior parte degli accessori per la domotica e comandarli con la voce. Quindi con le Routine, particolari comandi scorciatoia che permettono di raggruppare le azioni. Difatti grazie a queste potremo per esempio fare accendere in automatico le luci e chiudere le tapparelle quando tramonta il sole. Oppure ascoltare le ultime notizie e riprodurre la nostra musica preferita dopo la sveglia o una volta tornati a casa.
Se poi abbiamo diversi dispositivi per la casa intelligente compatibili, potremo creare un gruppo per controllarli tutti. Per esempio, se abbiamo creato il gruppo “soggiorno”, potremo dire: “Alexa. accendi le luci in soggiorno” per comandare tutte le luci in quella stanza. Gran parte delle stesse azioni possono comunque essere svolte da Nest Mini, l’assistente digitale creato da Google.
Tra una ristrutturazione completa, necessaria per realizzare un impianto di domotica evoluto nella propria abitazione, e una soluzione fai-da-te, c’è sempre una terza via, ed è quella che propone iotty, https://iotty.it/. Si tratta di un’azienda completamente italiana che da Pordenone è arrivata ad avere successo in tutto il mondo grazie ad accessori per la domotica che si distinguono non solo per la tecnologia, ma anche per il design.
Si tratta in pratica di sostituire le placche esistenti con quelle smart di iotty. Queste oltre a essere in vetro temperato e quindi molto eleganti, integrano i sensori per la temperatura, la luminosità e la prossimità. In questo momento il catalogo di iotty (il cui nome deriva dalle iniziali di Internet of Things) offre solo tre prodotti: la placca i3 Plus che funziona da Interruttore Intelligente per luci e cancelli, la i3S Plus Interruttore Intelligente per Tende e Tapparelle e OiT Plus, una presa Wi-Fi smart.
Queste placche, con i loro tre tasti soft touch, vanno inserite nelle classiche scatole di derivazione 503 (quelle presenti praticamente in tutte le case italiane) e sono disponibili nei colori bianco, nero, grigio, sabbia e azzurro. L’installazione non richiede particolari abilità tecniche se è già presente il filo neutro che arriva all’interruttore. In ogni caso è comunque sempre possibile prenotare l’intervento di un elettricista per l’installazione attraverso il sito di iotty.
Il vantaggio di una scelta di questo tipo è principalmente legato al design e alla semplicità d’uso. Una volta installata la placca basterà collegare l’app per ottenere tutti i dati relativi ai consumi effettivi e anche alla temperatura dell’ambiente in cui si trova. Potremo programmare accensione e spegnimento dei vari dispositivi in base alla nostra routine giornaliera direttamente dall’app. Possiamo farlo anche con la voce grazie alla integrazione con i più comuni assistenti vocali. Oltre ad Amazon Alexa e a Google Home, gli accessori ergonomici di iotty sono infatti compatibili anche con la piattaforma HomeKit di Apple e con quella Matter. Quest’ultima con ogni probabilità è destinata a diventare lo standard del futuro per la domotica.
Il prezzo per ciascuna delle placche di iotty è di 99 euro, ma controllando sul sito si possono trovare spesso offerte speciali che permettono di risparmiare fino al 30%. Il servizio di installazione costa 135 euro fino a 3 placche e 195 euro se vogliamo installare fino a cinque placche. L’elettricista oltre a collegare le placche, provvederà anche a inserire il cavo neutro se necessario e a configurare il Wi-Fi. In ogni caso il sistema funzionerà in modalità manuale anche senza la presenza di un impianto Wi-Fi nell’abitazione.
Praticamente tutti gli impianti domotici, sia quelli più evoluti che richiedono un intervento di tecnici specializzati per la loro realizzazione, sia quelli fai-da-te che permettono di costruire da soli la propria casa intelligente, si affidano alla rete Wi-Fi dell’abitazione. Questo però non significa che non sia possibile creare un proprio impianto indipendente da Internet e dal cloud. Certo, bisognerà fare a meno della possibilità del controllo remoto, ma in compenso la privacy sarà garantita in quanto tutti i dati necessari al funzionamento dell’impianto domotico resteranno nell’abitazione. Anche le prestazioni risulteranno migliori. Per chi non vuole, o magari semplicemente non può, affidare il proprio impianto domotico a una connessione Internet, Samsung ha realizzato la piattaforma SmartThings Edge.
In pratica tutte le funzioni di programmazione dei vari elementi che compongono la casa domotica vengono gestite direttamente da uno SmartThings Hub. Questo sigifica quindi dallo smartphone, eliminando così la necessità di connessione basata su cloud e allo stesso tempo aumentando la velocità delle automazioni. Oltre ai dispositivi commercializzati da Samsung, anche quelli compatibili con le piattaforme ZigBee e Z-Wave saranno in grado di connettersi all’hub bypassando così il cloud.
Per funzionare al meglio, la domotica ha bisogno di propri protocolli wireless. Questi devono essere in grado di gestire le migliaia di dispositivi che già oggi vengono commercializzati e che sono inevitabilmente destinati a moltiplicarsi. Gli standard tradizionali Wi-Fi e Bluetooth non riescono infatti a svolgere questo compito. Tutto ciò accade sia per problemi di interferenze, sia perché richiedono un considerevole dispendio di energia. Soprattutto quando ci troviamo in un’abitazione o in un ufficio in cui gli accessori connessi sono alcune decine. Per questo motivo da alcuni anni accessori per la domotica hanno messo a punto nuovi standard, specifici per la domotica. Il più diffuso è oggi lo ZigBee che permette di connette re fino a 65.000 dispositivi. ZigBee ha consumi ridotti ed è compatibile con accessori di produttori come Amazon, Philips, Osram, Xiaomi e lkea.
Come accade spesso nel settore informatico, contemporaneamente sono stati realizzati standard concorrenti come Z-Wave. Difatti il rischio di ritrovarsi accessori che non dialogano tra loro è molto alto. Per questo motivo oltre 170 aziende, tra cui spiccano Apple, Samsung, Amazon, Google e gli associati della ZigBee Alliance hanno deciso di mettere a punto Matter. Questo nuovo protocollo di interoperabilità dal 2023 dovrebbe diventare quello dominante. La sua forza è la sua piena compatibilità non solo con gli accessori ZigBee ma anche con molti di quelli che oggi usano il Wi-Fi per connettersi. In pratica basterà un aggiornamento firmware e si passerà al nuovo standard. Matter 1.0 è stato presentato ufficialmente il 3 novembre dalla Connectivity Standards Alliance. La tecnologia si basa su una combinazione di Wi-Fi, Bluetooth LE e reti mesh intelligenti, la cui comunicazione risulterà semplificata.
La casa di Redmond ha lanciato PC Manager, un’applicazione volta al miglioramento delle prestazioni del PC attraverso pulizia del disco rigido e ottimizzazione dei processi. Scopriamola.
Quante volte ci sarà capitato di utilizzare programmi come CCleaner per migliorare un po’ le prestazioni del nostro Personal Computer? Chiunque lo abbia fatto sarà felice di sapere che Microsoft ha ufficialmente rilasciato un programma creato appositamente per soddisfare tale richiesta. PC Manager, dopo diversi mesi di rodaggio all’interno del mercato cinese, è ufficialmente arrivato anche in occidente in lingua inglese.
Durante il corso degli anni, innumerevoli sono state le applicazioni e i programmi votati all’ottimizzazione delle risorse in ambiente Windows: dalla pulizia del registro di sistema alla deframmentazione del disco, passando poi per la pulizia dei file temporanei o per l’eliminazione del bloatware, cioè dei programmi inutili spesso installati dai produttori. Tutto per usare al meglio le risorse del nostro PC. L’arrivo di PC manager rappresenta un’interessante prima volta per Microsoft, che mai si era approcciata al problema con uno strumento omnicomprensivo.
Per mesi l’applicazione Pc Manager è risultata accessibile esclusivamente agli utenti del mercato cinese e solo recentemente è diventata disponibile anche per gli utenti anglofoni all’interno della pagina pcmanager-en.microsoft.com. Secondo dei report, l’app sarebbe già disponibile sul Microsoft Store in forma invisibile per gli utenti normali, il tutto in attesa del lancio ufficiale.
Cento vie
Un grande vantaggio di PC Manager è il suo essere particolarmente intuitivo da utilizzare. Una volta avviata l’applicazione, l’interfaccia offre all’utente diverse possibilità di azione, comodamente separate in due categorie diverse: Cleanup (ottimizzazione delle risorse) e Security (sicurezza informatica). In entrambi i casi abbiamo dei pulsanti che permettono di avviare processi di ottimizzazione: da una parte abbiamo Boost che elimina i file temporanei e chiude i processi non indispensabili che occupano RAM; dall’altra, invece, troviamo Scan che avvia una scansione di Windows Defender alla ricerca di malware da eliminare.
PC Manager è compatibile con Windows 10 e 11 e permette di effettuare le operazioni di ottimizzazione con qualche clic. Secondo alcuni detrattori si tratterebbe di un programma eccessivamente semplificato per svolgere funzioni come quelle di ottimizzazione; tuttavia, risulta davvero difficile capire quale possa essere il problema se uno strumento immediato e facile da usare permette di effettuare ottimizzazione di base del nostro computer.
C’è chi ha trovato il modo per risparmiare sugli abbonamenti premium di Disney+, Spotify, Paramount+, Prime Video…Se vuoi saperne di più, leggi la nostra inchiesta.
In questi ultimi anni, complice anche il periodo di pandemia che abbiamo vissuto, si è registrato un uso crescente di piattaforme di streaming audio/video come Netflix, Disney+, YouTube Spotify e tanti altri. C’è da dire che i prezzi per attivare un account premium Netflix&Co. non sono proprio alla portata di tutti. Ecco allora che in Rete spuntano piattaforme che offrono servizi di condivisione degli account a prezzi super-scontati. Molti ricordano Together Price, un servizio nato qualche anno fa il cui scopo è quello di fare da tramite tra i vari utenti per condividere un loro servizio già attivo. Il concetto di base è: se sei tu il proprietario dell’abbonamento puoi mettere a disposizione i posti liberi che non utilizzi o puoi aggiungerti a un gruppo come partecipante.
In questa guida vogliamo, invece, parlarti di GamsGo, una nuova piattaforma online progettata per consentire agli utenti di condividere abbonamenti premium di servizi come Disney+, Paramount+, Spotify, Prime Video e tanti altri, in maniera completamente automatizzata. Ma come funziona GamsGo? Una volta scelto il servizio e pagato il corrispettivo si riceveranno subito le credenziali di accesso. E in caso di problemi ci si dovrà interfacciare solo col servizio clienti. Mossi dalla sete di conoscenza abbiamo deciso di studiare a fondo la piattaforma per capire cosa ci fosse realmente dietro. Ed ecco quindi la nostra inchiesta.
Per Netflix meglio aspettare!
Sconsigliamo l’acquisto di un abbonamento alla piattaforma Netflix poiché la società statunitense ha annunciato che dal 2023 l’abbonamento condiviso si pagherà. La tariffa non è stata annunciata nel momento in cui scriviamo l’articolo, ma i rumors parlano di un aumento di tre euro. Non ci resta che attendere per vedere come verrà gestita la condivisione da GamsGo.
Il sito della condivisione
Per sottoscrivere un abbonamento è sufficiente collegarsi al servizio offerto da GamsGo e poi…
Ecco come è andata la nostra prova!
Per testare il servizio offerto da GamsGo abbiamo scelto di attivare un account Spotify. Il risultato? Abbiamo risparmiato il 73% sul prezzo originale.
Registrati
Scegli il servizio
Paga
Un trucco per cambiare lingua
Quando ci si abbona a un servizio può capitare che al primo accesso venga visualizzato un sito non in lingua italiana. Cosa fare in questi casi se “mastichiamo” poco l’inglese? Per cambiare la lingua, una volta effettuato l’accesso al sito ufficiale del servizio, copiamo il suo URL (ad esempio, https://open.spotify.com/ per quanto riguarda Spotify) e incolliamolo in Google Traduttore (https://translate.google.it/), impostando RILEVA LINGUA->ITALIANO. Clicchiamo sul nuovo link che il traduttore ci fornisce (che è quello tradotto in italiano) e, nella pagina che si apre, muoviamoci fino a raggiungere le impostazioni di Spotify e selezionando poi, come lingua, quella italiana. Infine, raggiungiamo nuovamente il sito di Spotify tramite l’URL originale, e non quello del traduttore. Ora notiamo che è in lingua italiana.
Sei un videomaker e sei alla costante ricerca di materiale di qualità e riprese originali per i tuoi siti? Non puoi non conoscere queste 10 fonti sul Web.
Quando si vuole creare un video da pubblicare su YouTube o da utilizzare come progetto per una presentazione, è essenziale trovare fonti affidabili, di qualità e con materiale libero da diritti d’autore. Questo per evitare di incorrere in problemi di violazione di copyright che, nei casi più blandi, portano alla rimozione del video se caricato su piattaforme come YouTube, mentre nei casi più gravi, possono portare a contestazioni con l’autore o cause legali.
L’utilizzo di questa tipologia di video è indicato inoltre nell’ambito pubblicitario o di marketing. Le campagne di tipo video infatti, grazie anche alla perfetta integrazione nei social network, consentono di catturare l’attenzione degli utenti in maniera più incisiva. Ultimo ma non per questo meno importante, i video senza copyright possono essere usati anche per dare un tocco di professionalità in più alle proprie creazioni amatoriali. Fortunatamente online esistono numerosi siti che ci vengono in soccorso. Scopriamo quali sono i migliori.
Perché utilizzare siti per scaricare gratis videoclip
Oltre al problema del copyright, particolarmente sottovalutato soprattutto nel nostro paese, ci sono altri validi motivi per utilizzare siti per scaricare video gratis. Ad esempio, grazie a questi contenuti messi a disposizione da siti specializzati, creare un piccolo video pubblicitario per sponsorizzare un tuo prodotto o un tuo sito Web, non è affatto complicato.
Con un minimo di conoscenze infatti, puoi realizzare un contenuto originale e molto d’appeal. Avrai sicuramente notato che i filmati sono i più utilizzati rispetto ai contenuti statici come le foto, anche e soprattutto nei social network come TikTok o Instagram. A volte basta davvero unvideo di pochi secondi realizzato nel modogiusto, per catturare l’attenzione di chi stadall’ altra parte dello schermo.
La nostra Top 10
In questa speciale classifica abbiamo inserito tutti i migliori siti che ti permettono di attingere a tantissimi filmati, tutti generalmente scaricabili in un clic –senza registrazione alcuna. Non dovrai fare estenuanti ricerche in Rete perché a questo abbiamo già pensato noi. Quella che ti trovi davanti è infatti una raccolta “pronta all’uso”, di qualità e ricca di spunti che ti torneranno utili anche infuturo. Non ti resta che sederti comodo davanti al PC e leggere tutto ciò che abbiamo da dirti.
Pixabay
Molto probabilmente conoscerai già Pixabay per la sua vasta libreria di immagini gratuite. Si tratta infatti in una delle risorse più utilizzate per scaricare contenuti multimediali liberi dai diritti d’autore. Allo stesso modo però, Pixabay contiene anche migliaia di video gratis e soprattutto con licenza CC0 ovvero Creative Commons Il sito è raggiungibile puntando il browser qui. Zero. Questo significa che tutti i contenuti sono utilizzabili liberamente, senza aver paura di incappare accidentalmente nella “trappola” dei diritti d’autore. Non dimenticare però di citare gli autori del contenuto dopo la sua pubblicazione.
Questa è una pratica che riconoscere il valore di ciò che è stato creato e che tu hai potuto utilizzare senza pagare alcuna royalty. Tutti i video che trovi all’interno di Pixabay sono di alta qualità. Si va dal formato HD fino al 4K e la durata è solitamente inferiore ai 60 secondi. Scaricare un filmato è davvero un gioco da ragazzi. Una volta individuato quello che più ti interessa infatti, non dovrai fare altro che cliccarci sopra e poi premere il pulsante verde Download gratuito, scegliendone il formato.
Pexels
Un’altra ottima alternativa per scaricare delle clip video è Pexels, sito Web molto conosciuto e apprezzato non solo dagli addetti ai lavori. Come quasi tutti i siti di questo tipo anche Pexels era nato come libreria di immagini online. Il naturale evolversi degli eventi ha portato però anche questa risorsa a includere, ormai da diverso tempo, una vasta gamma di video gratuiti a disposizione degli utenti. L’interfaccia grafica è davvero molto semplice e intuitiva. Troverai infatti una “cascata” di video con la loro relativa preview e ti basterà premere su Play per riprodurli.
Le categorie sono molte ma noi consigliamo di dare uno sguardo a quella dedicata ai video in time lapse. Anche su Pexels potrai sfruttare a tuo vantaggio la licenza Creative Commons Zero, dando così libero sfogo alla tua fantasia. Non dimenticare inoltre che, se stai cercando dei video per sfruttare la tecnica green screen a bordo di un cellulare, anche in questo caso troverai tutto ciò di cui hai bisogno. La qualità dei contenuti è solitamente molto alta. Anche qui troverai video che hanno dalla risoluzione HD fino a quella 4K.
Mixkit
Si tratta di un servizio che ti mette a disposizione una grande quantità di contenuti, accessibili senza registrazione e in maniera del tutto gratuita. Come potrai notare una volta raggiunto il sito non ci sono accrediti da fare, nessun tipo di watermark e i filmati possono essere utilizzati sia per scopi privati che commerciali.
Per trovare ciò di cui hai bisogno potrai utilizzare la barra di ricerca posta in alto, oppure selezionare una delle categorie disponibili. Effettuare il download poi, è davvero facilissimo: non dovrai fare altro che premere il pulsante Download free video e attendere il termine dello scaricamento. Buona anche la qualità dei contenuti disponibili spesso in Full HD.
Videezy
Quando si parla di video gratuiti per effettuare montaggi o sviluppare campagne di marketing, anche Videezy è un’alternativa che devi assolutamente prendere in considerazione. Si tratta infatti, di una delle più vaste community di filmati scaricabili e disponibili senza dover pagare alcun abbonamento o effettuare una sottoscrizione. I contenuti presenti sono sostanzialmente di due tipi:
1) I contenuti gratuiti sono la maggior parte e possono essere utilizzati sia per scopi privati che commerciali. Non dimenticare però di attribuire il video all’autore, perché espressamente richiesto dal tipo di licenza utilizzato dal sito Web.
2) I filmati contrassegnati dal Watermark Pro. Questi possono essere scaricati con l’utilizzo di crediti, che devono essere acquistati. Non farti spaventare da questa presenza però, perché i video gratuiti da scaricare sono molto numerosi e siamo sicuri che troverai quello che più si adatta alle tue esigenze di lavoro.
Videvo
Stai cercando dei video davvero incredibili per i tuoi contenuti e non sai dove sbatter la testa? Allora devi assolutamente dare un’occhiata a Videvo. Si tratta infatti, di una risorsa unica nel suo genere, piena di contenuti originali e per tutti i gusti. L’unico scotto da pagare rispetto alle alternative proposto in precedenza, è che la maggior parte dei filmati è “solo” in HD. La qualità dei contenuti all’interno di Videvo è davvero vasta. Si va dai video professionali fino a quelli totalmente amatoriali. Allo stesso modo si comportano i formati che possono virare dal classico MP4 fino a QuickTime. Questo però non deve spaventarti, perché con un attimo di pazienza siamo sicuri che in questa libreria troverai tutto ciò di cui hai bisogno. Ciò a cui devi fare attenzione invece, sono i tipi di licenze utilizzate. Tutte sono gratuite, ma presentano delle differenze che devi sempre tenere a mente:
• Royalty Free: è la licenza più comune all’interno di Videvo. In questo caso puoi utilizzare i video gratuitamente senza la necessità di aggiungere i credit del creatore del contenuto. Per essere distribuiti in altre piattaforme i video devono essere editati. • Videvo Attribution: anche in questo caso i video possono essere utilizzati gratuitamente. Questa licenza però include l’obbligo di dare i dovuti crediti a chi ha realizzato il contenuto. Come per la versione Royalty Free anche in questo caso i contenuti devono essere editati prima della distribuzione. • Creative Commons 3.0 Unported: questa licenza ti permette di distribuire gratuitamente il video su altre piattaforme anche nella sua forma originale. Per poterlo fare però non dimenticarti di citare gli autori del filmato come previsto in questo caso.
Coverr
Tra i migliori 10 siti per scaricare clip video è impossibile non citare Coverr. Questa libreria online cela al suo interno migliaia di contenuti di ottima qualità, tutti scaricabili gratuitamente. Si tratta di filmati particolarmente adatti al digital marketing, unici nel loro genere. Le categorie tra cui potrai scegliere sono numerose. Alcune delle più interessanti sono sicuramente Nature, People e Aerial Videography – video cioè girati con i droni. Una volta individuato la clip che più si adatta alle tue necessità, scaricarlo è davvero un gioco da ragazzi. Fai clic sul pulsante di Download e attendi pazientemente.
Tra le tante offerte di Coverr va evidenziata la vasta gallery di sfondi per Zoom. Questi sono davvero utili durante le videoconferenze e andranno a mascherare il tuo ambiente domestico o lavorativo. Si tratta di un’ottima strategia che ti permetterà anche di fare colpo sui tuoi potenziali clienti.
Life of Vids
Life of Vids è una libreria davvero di ottima fattura. A dispetto di un catalogo non tanto vasto come ti abbiamo abituato fino a questo momento, i filmati che potrai scaricare sono di ottima qualità e in alta risoluzione, perfetti per l’utilizzo professionale in campagne di marketing e TV.
Tutti i contenuti all’interno di Life of Vids sono dotati di una licenza che ne permette l’utilizzo sia per scopi personali che commerciali, anche se la condivisione su altre piattaforme è limitata a 10 video. Il formato predefinito è MP4, quello più diffuso in questo caso, ma durante il download potrai scegliere la risoluzione, da 240 fino a 2160p, anche in versione originale.
MotionElements
MotionElements è uno dei siti per scaricare video più utilizzato in Asia e racchiude diverse tipologie di filmati. Quelli che più ci interessano sono quelli gratuiti, presenti nella categoria Video stock gratuiti raggiungibile da qui. Rispetto alle alternative precedenti, si tratta di filmati abbastanza semplici ma se ben utilizzati, il loro potenziale è comunque di alto livello. MotionElements infatti punta molto sulla registrazione degli utenti.
Una volta creato il tuo account potrai scaricare gratuitamente fino a 5 video premium a settimana, che salgono a 30 nel caso in cui tu decida di sfruttare il sistema di referral. La libreria completa è effettivamente molto ben realizzata ma per utilizzarla dovrai sottoscrivere un abbonamento, che ha prezzi a partire da 16€ al mese.
Dareful
L’ultimo sito che abbiamo in serbo per te questo mese è Dareful: un’ottima collezione di filmati in 4K girati da Joel Holland, il proprietario di questa piattaforma. La quantità di clip a tua disposizione non sarà vastissima ma viene ampiamente compensata dalla qualità, davvero al top. Per accedere al download dell’ideo dovrai creare un account o utilizzare le credenziali di Facebook.
Non preoccuparti però, perché non c’è nessun costo nascosto quando andrai a scaricare i filmati. Tutti i file sono distribuiti con licenza Creative Commons CC 4.0. Questo significa che potrai utilizzarli come meglio credi ma non ti dovrai dimenticare di accreditare il creatore all’interno della tua produzione.
Questo sito consente l'invio di Cookie di terze parti al fine di migliorare la navigazione offrendo servizi correlati. Premendo il tasto "Accetta" Cookie accetti l'utilizzo dei cookie. Per ulteriori informazioni su come questo portale utilizza i Cookie puoi selezionare il tasto Leggi di più. Puoi modificare il consenso premendo il tasto Impostazioni.
Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza durante la navigazione nel sito Web. Di questi, i cookie classificati come necessari vengono memorizzati nel browser in quanto sono essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito Web. Utilizziamo anche cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e capire come utilizzi questo sito web. Questi cookie verranno memorizzati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Hai anche la possibilità di disattivare questi cookie. Ma la disattivazione di alcuni di questi cookie potrebbe influire sulla tua esperienza di navigazione.
I cookie necessari sono assolutamente essenziali per il corretto funzionamento del sito web. Questa categoria include solo i cookie che garantiscono funzionalità di base e caratteristiche di sicurezza del sito web. Questi cookie non memorizzano alcuna informazione personale.
Cookie
Durata
Descrizione
__hssrc
sessione
This cookie is set by Hubspot whenever it changes the session cookie. The __hssrc cookie set to 1 indicates that the user has restarted the browser, and if the cookie does not exist, it is assumed to be a new session.
_GRECAPTCHA
6 mesi
This cookie is set by the Google recaptcha service to identify bots to protect the website against malicious spam attacks.
cookielawinfo-checkbox-advertisement
1 anno
Set by the GDPR Cookie Consent plugin, this cookie is used to record the user consent for the cookies in the "Advertisement" category .
cookielawinfo-checkbox-analytics
11 mesi
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional
11 mesi
The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 mesi
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-non-necessary
11 mesi
Set by the GDPR Cookie Consent plugin, this cookie is used to record the user consent for the cookies in the "Non-necessary" category .
cookielawinfo-checkbox-others
11 mesi
Set by the GDPR Cookie Consent plugin, this cookie is used to store the user consent for cookies in the category "Others".
cookielawinfo-checkbox-performance
11 mesi
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
Qualsiasi cookie che potrebbe non essere particolarmente necessario per il funzionamento del sito Web e viene utilizzato specificamente per raccogliere dati personali dell'utente tramite analisi, pubblicità, altri contenuti incorporati sono definiti come cookie non necessari. È obbligatorio ottenere il consenso dell'utente prima di eseguire questi cookie sul tuo sito web.
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Cookie
Durata
Descrizione
__cf_bm
30 minuti
This cookie, set by Cloudflare, is used to support Cloudflare Bot Management.
__hssc
sessione
HubSpot sets this cookie to keep track of sessions and to determine if HubSpot should increment the session number and timestamps in the __hstc cookie.
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Cookie
Durata
Descrizione
__hstc
sessione
This is the main cookie set by Hubspot, for tracking visitors. It contains the domain, initial timestamp (first visit), last timestamp (last visit), current timestamp (this visit), and session number (increments for each subsequent session).
_ga
2 anni
The _ga cookie, installed by Google Analytics, calculates visitor, session and campaign data and also keeps track of site usage for the site's analytics report. The cookie stores information anonymously and assigns a randomly generated number to recognize unique visitors.
_ga_78N9WP2E3X
2 anni
This cookie is installed by Google Analytics
CONSENT
2 anni
YouTube sets this cookie via embedded youtube-videos and registers anonymous statistical data.
hubspotutk
sessione
HubSpot sets this cookie to keep track of the visitors to the website. This cookie is passed to HubSpot on form submission and used when deduplicating contacts.
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
Cookie
Durata
Descrizione
VISITOR_INFO1_LIVE
6 mesi
A cookie set by YouTube to measure bandwidth that determines whether the user gets the new or old player interface.
YSC
sessione
YSC cookie is set by Youtube and is used to track the views of embedded videos on Youtube pages.
yt.innertube::requests
Mai
This cookie, set by YouTube, registers a unique ID to store data on what videos from YouTube the user has seen.