TicWatch Pro 5: un Android Wear con ottima autonomia efunzionalitàavanzate
La parola d’ordine del TicWatch Pro 5 è “equilibrio”. Questo smartwatch, con un diametro di 48 millimetri e una lunghezza di 50.1 millimetri, è in grado di svolgere numerose funzioni con efficienza. Monitora con precisione i dati relativi alla salute, offre supporto durante le sessioni di attività fisica e nel monitoraggio del sonno, il tutto avvolto in un corpo costruito con materiali di alta qualità.
Con uno spessore di soli 12.2 millimetri e un peso di 44.3 grammi, il cuore di questo dispositivo indossabile è realizzato con acciaio inossidabile, alluminio e nylon ad alta resistenza con fibra di vetro. Dotato di connettività Wi-Fi a 2.4GHz, Bluetooth 5.2, GPS (GPS + Beidou + Glonass + Galileo + QZSS) e NFC, il TicWatch Pro 5 può sincronizzarsi con uno smartphone per il trasferimento dati e ricevere notifiche da diverse app, comprese le telefonate.
Nonostante non abbia uno slot per la SIM card, è dotato di altoparlante e microfono che consentono di effettuare chiamate quando è collegato al cellulare e di ascoltare messaggi vocali. Il display a doppio strato offre una visualizzazione chiara e nitida, mentre all’interno pulsa il processore Snapdragon W5+ Gen 1 di Qualcomm, supportato da 2GB di RAM e 32GB di memoria interna.
Ottima autonomia
Disponibile nei colori Obsidian e Sandstone, il TicWatch Pro 5 può essere acquistato a partire da 348,97 euro. Un dispositivo che bilancia con successo design elegante, funzionalità avanzate e materiali di alta qualità. La modalità Essential aggiornata include la nuova modalità Smart Essential, che consente all’orologio di passare automaticamente in modalità riposo se non rileva alcun movimento, ad esempio durante il sonno o quando l’utente non lo indossa.
Questa funzionalità contribuisce significativamente a estendere la durata della batteria da 628 mAh fino a 80 ore. Inoltre, grazie alla ricarica rapida, il TicWatch Pro 5 può raggiungere il 65% di autonomia con soli 30 minuti di ricarica.
Grazie all’aggiunta di 5G, chip M1 e USB C più veloce, il nuovo tablet IPad Air 2022 intermedio targato Apple offre il miglior rapporto fra prezzo e caratteristiche tecniche: è il modello da comprare.
Il nuovo iPad Air 2022 di quinta generazione, presentato da Apple durante l’evento Peek Perfomance e disponibile in Italia da venerdì 18 marzo. E’ l’aggiornamento perfetto di un prodotto che possiamo considerare già ottimo. L’azienda di Cupertino aveva rivoluzionato la linea Air a ottobre 2020, con l’introduzione del primo modello dal design analogo a quello degli iPad Pro.
L’intenzione era chiara: portare sul suo tablet intermedio alcune caratteristiche chiave dei modelli di fascia più alta, mantenendo però un prezzo più abbordabile.
Oggi la filosofia è la stessa, ma viene da pensare che a Cupertino i progettisti si siano lasciati quasi prendere la mano. Sull’iPad Air 2022 arrivano il chip M1, lo stesso degli iPad Pro e dei Mac, il 5G sulla versione Cellular, la fotocamera frontale che abilita Center Stage e l’USB C ultraveloce da 10 Gpbs.
Tutte caratteristiche avanzate che riducono molto il gap tecnologico con i modelli Pro, in particolare quello da 11”. È una strategia che abbiamo visto altre volte, per esempio con l’iPad Mini e il precedente iPad Air. Apple non si fa problemi a scaglionare i cicli di aggiornamento, con il risultato che modelli di fascia più bassa possono risultare più convenienti e allettanti per qualche mese, fino all’arrivo di nuovi modelli aggiornati.
Il design del nuovo iPad Air 2022 non cambia: le linee squadrate sono le stesse del modello di precedente generazione. Il tablet rimane leggero e maneggevole, grazie a un ottimo rapporto tra le dimensioni e il peso (461 grammi). Anche lo schermo è lo stesso. Un Liquid Retina da 10.9” (contro gli 11” esatti del modello Pro di base) con tecnologia True Tone, gamma colore P3, e rivestimento antiriflesso. Non è il componente più al passo coi tempi, ma la qualità è ancora molto alta. È luminoso, anche in piena luce, e l’unica vera pecca è la frequenza di refresh a 60 Hz. La differenza la si nota davvero solo se si ha l’abitudine ai 120 Hz variabili dei display ProMotion degli iPhone 13 Pro o degli iPad Pro M1.
Una delle novità più importanti è invece l’introduzione del 5G nella configurazione Wi-Fi + Cellular. Caratteristica che porta finalmente l’iPad Air alla pari con tutta la famiglia dei tablet Apple, escluso il modello base con design smussato. Abbiamo provato la connessione 5G del nuovo Air con una SIM tedesca a Berlino. Quando la rete offre una buona copertura, le velocità sono superiori all’Adsl di casa, ma non superano mai i 280 Gpbs di picco in download.Potrebbe andare meglio, ma la colpa è di Telekom Deutschland e dello stato pietoso in cui versano le reti mobili tedesche, non dell’iPad Air. Da segnalare che nell’uso prolungato l’effetto del 5G sull’autonomia della batteria si fa sentire, proprio come sui modelli Pro.
Le restanti caratteristiche di connettività rimangono invariate (a parte l’USB C, di cui diremo più avanti) e offrono tutto quel che serve su un dispositivo del 2022. Wi-Fi 6, Bluetooth 5.0, dual-band simultanea per connettersi al Web e alla Apple TV allo stesso tempo, eSim per attivare il piano dati direttamente dalle opzioni di iOS. Confermato anche il Touch ID sul tasto home, tecnologia che aveva debuttato proprio sul modello 2020 dell’iPad Air per poi arrivare anche su iPad Mini.
Funziona benissimo, con molti meno errori del riconoscimento facciale, e lo sblocco è istantaneo. Continuiamo ad apprezzare molto questa soluzione. Anche se la speranza che arrivi pure su iPhone è stata in parte mitigata dall’aggiornamento 15.4 di iOS, che abilita l’utilizzo del Face ID anche quando si indossa la mascherina.
Seppure non dotata di sensore di profondità per il riconoscimento del volto, la fotocamera frontale dell’iPad Air fa comunque un salto in avanti rispetto al modello precedente. Ha una risoluzione di 12 MP e monta un obiettivo grandangolare che abilita Center Stage, la funzione che mantiene i soggetti al centro dell’inquadratura durante le videochiamate.
Anche in questo caso Apple ha messo in pari il nuovo iPad Air con tutti gli altri modelli della gamma, inclusa la versione entry level. Center Stage, che qui apprezziamo molto (ma che secondo alcuni “fa un po’ venire il mal di mare” se ci si muove troppo) è ormai funzionalità ubiqua e trasversale. E’ arrivata pure sul nuovo Apple Studio Display presentato sempre all’evento dell’8 marzo.
La differenza più importante fra l’iPad Air 2022 e la precedente generazione del dispositivo la fa il processore. Apple ha sorpreso un po’ tutti portando anche su questa fascia di tablet il suo chip M1, lo stesso degli iPad Pro e dei Mac. Non è neppure la versione base che si trova sul MacBook Air meno costoso, bensì quella con CPU e GPU da 8 core ciascuna e Neural Engine con 16 core dedicati alle operazioni di machine learning.
I numeri ufficiali di Apple parlano di un 60% in più di potenza di calcolo e grafica del doppio più veloce. I benchmark che abbiamo realizzato con Geekbench mostrano una parità assoluta di prestazioni con gli iPad Pro. Non potrebbe essere altrimenti, visto che la configurazione del chip è esattamente la stessa.
La differenza rispetto all’iPad Air con A14 Bionic non si nota nella fluidità dell’interfaccia, già ottima sul modello precedente, bensì nelle applicazioni che sfruttano al meglio i core multipli e le GPU. È un deja-vu del passaggio dagli iPad Pro con A14 ai primi con chip M1. La ripetibilità prestazionale che i nuovi chip Apple hanno garantito agli ingegneri di Cupertino è impressionante. A differenza dei concorrenti, Apple può garantire una ripetibilità assoluta dei passaggi generazionali tra un dispositivo e il successivo, al punto da poter traslare l’intera esperienza di aggiornamento hardware da una linea di prodotti a un’altra, senza soluzione di continuità. Un vantaggio competitivo straordinario, che nessuno nel settore è in grado di eguagliare nel breve termine.
Al netto di considerazioni teoriche e sui benchmark, la differenza si vede nel concreto quando si utilizzano app come Lightroom, Photoshop, LumaFusion (e pure iMovie). Oppure giochi dalla grafica tridimensionale avanzata (come Genshin Impact, che Apple promuove soprattutto per la popolarità sul mercato cinese). Su Lightroom i filtri e le funzioni smart basati sull’intelligenza artificiale ora sono velocissimi. Abbiamo messo a confronto il pennello per la selezione rapida del soggetto su iPad Air di quinta generazione e sul modello del 2022. La differenza è nell’ambito di un paio di secondi, a seconda della risoluzione dell’immagine.
Lo stesso vale per Luma Fusion, dove l’esportazione e il rendering dei filmati in 4K è visibilmente più veloce, e anche per iMovie, l’app di editing video di Apple. Abbiamo fatto qualche confronto esportando lo stesso filmato in 4K. Anche in questo caso si guadagnano secondi preziosi, con prestazioni migliori quanto più è lungo il rendering.
Su Photoshop per iPad la nostra prova del nove è il cosiddetto Spot healing Brush, il timbro clone che rimuove le imperfezioni e corregge l’immagine sulla base del contenuto circostante. Passando con la Apple Pencil sull’immagine, la correzione è pressoché immediata. Mentre sul modello del 2020 con A14 Bionic è sempre possibile notare un leggero ritardo.
Per i fotografi c’è infine un dettaglio fondamentale, che abbiamo volutamente lasciato per ultimo: la porta USB C dell’iPad Air non si ferma più a 5 Gbps, ma arriva a 10.
Anche qui la differenza è sostanziale, soprattutto se si lavora con un disco SSD esterno ultra-veloce per salvare e caricare un gran numero di foto. Non solo: grazie a questa opzione di connettività l’iPad Air si può collegare a schermi ad altissima risoluzione (fino a 6K), caratteristica utile per elaborare le immagini in studio.
L’aggiunta del chip M1 su iPad Air ha scombinato l’ordine naturale della gamma iPad, con una sostanziale parità prestazionale fra questo modello e gli iPad Pro del 2021. La differenza con il modello Pro da 12,9” è rappresentata soprattutto dal display: ha dimensioni maggiori ed è un Liquid Retina XDR con tecnologia mini-LED.
Le caratteristiche che differenziano l’iPad Air dall’iPad Pro da 11”, cioè quello che ne condivide le dimensioni, sono invece queste:
Display: su iPad Pro 11” è un Liquid Retina con Pro Motion, cioè ha refresh variabile da 24Hz a 120Hz; la luminosità massima è 600 Nits, contro i 500 dell’iPad Air
Face ID al posto di Touch ID
Speaker: su iPad Air sono due, l’iPad Pro ne ha quattro; la differenza si sente soprattutto quando si guardano film e serie (in particolare su Apple TV+)
Spazio di archiviazione: iPad Air è disponibile solo nei tagli da 64 e 256 GB, mentre iPad Pro 11” parte da 128 e si può configurare con 256, 512 e ancora 1 o 2 TB; il prezzo sale vertiginosamente di conseguenza.
Porta USB C compatibile Thunderbolt 4
Doppia fotocamera con grandangolo e ultra grandangolo da 12 e 10 MP.
Sensore Lidar
La domanda è dunque quante e quali di queste caratteristiche sono necessarie per garantire un miglioramento sensibile dell’esperienza d’uso. A nostro parere ben poche, anche nel caso di un utente professionale.
Il display, soprattutto per fotografi ed editor video, non offre un salto qualitativo così evidente (come nel caso del modello mini-LED da 12,9”); Touch ID non è né più lento né meno sicuro di Face ID (si potrebbe dire casomai il contrario); chi ha bisogno di più spazio può comprare un hard disk esterno a una frazione del prezzo; le doppie fotocamere non sono importanti come su uno smartphone e il sensore Lidar è utile per un numero ancora abbastanza ristretto di applicazioni pratiche.
Va poi considerato il prezzo: la versione base dell’iPad da 64 GB Wi-Fi costa 200 euro in meno dell’iPad Pro da 11” Wi-Fi da 128 GB. Entrambe le versioni da 256 GB dell’iPad Air, sia quella Wi-Fi sia quella Wi-Fi + Cellular fanno risparmiare invece 30 euro sulla corrispondente versione base da 128 GB del modello Pro.
Considerato che l’iPad Air offre anche un più ampio ventaglio di opzioni cromatiche (Space Gray, Starlight, Pink, Purple e Blue), l’iPad Air è dunque il tablet Apple da 10.9” da comprare in questo momento e almeno fino al prossimo aggiornamento degli iPad Pro, anche per chi voglia usarlo per applicazioni professionali.
Si può già preordinare e arriverà negli Apple Store e nei negozi di elettronica venerdì 18 marzo. È compatibile con la Apple Pencil di seconda generazione (che costa 135 euro), con le cover con tastiera Magic Keyboard (339 euro) o Smart Keyboard Folio (199 euro), e con la Cover Smart Folio per iPad Air (89 euro), disponibile in nero, bianco, English Lavender, Electric Orange, Dark Cherry e Blue Marino.
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