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Sicurezza informatica

Dal cloud al 5G: ecco cosa dovrebbero fare le imprese italiane per superare la nuova crisi pandemica

Quante aziende hanno dovuto affrontare l’impatto provocato dalla pandemia in termini di vulnerabilità, rischi e strategie di cybersecurity?
Se non la totalità, parliamo di una percentuale estremamente elevata.

Le stesse aziende sono ora chiamate ad affrontare il problema di come muoversi per proteggere al meglio il loro business nei mesi e negli anni a venire. La pandemia di Covid-19 e il conseguente passaggio al lavoro da remoto, repentino per moltissime imprese nella prima fase dell’emergenza e divenuto consuetudine per una buona parte di esse nel corso di questi mesi, hanno impattato sulle infrastrutture It, accelerando l’adozione di Servizi Cloud e di tecnologie come VPN (Virtual Private Network) e software di collaborazione a distanza.

Non tutte le aziende, però, hanno potuto contare su un’adeguata formazione e, soprattutto, su una disponibilità di risorse utile a rispondere alle esigenze di maggiore sicurezza, aprendo di conseguenza le porte all’azione dei cybercriminali.

Il risultato, come confermato dagli esperti di Check Point Software in occasione della conferenza digitale italiana sulla cybersecurity, è stata un’impennata degli attacchi malevoli, fino al limite dei 210mila casi a settimana (e di questi il 94% sono tentativi di phishing) e un’offensiva di tipo ransomware ogni 14 secondi.

Le minacce in Italia, gli attacchi più recenti

Stando ai dati elaborati da Check Point e relativi agli ultimi sei mesi, un’ impresa della Penisola è attaccata in media 566 volte a settimana, contro i 355 attacchi subiti dalle aziende nel resto d’Europa.

A comandare la classifica dei malware a più elevato impatto c’è Emotet, che ha interessato il 17% delle aziende, mentre nell’elenco dei malware più diffusi compaiono 4 trojan bancari e 2 botnet.

L’89% dei file dannosi in Italia, si legge ancora nel rapporto della società israeliana, è stato consegnato via e-mail.

Fra i casi più rilevanti di attacco registrati nell’ultimo semestre spiccano quelli di Luxottica e del sito Email.it. L’azienda veneta è stata colpita a metà settembre da un attacco ransomware che ha portato alla chiusura delle sue attività in Italia e in Cina; la piattaforma di hosting ha invece subito una grave violazione lo scorso aprile, esponendo agli attaccanti 600mila dettagli dei propri utenti tra cui password in chiaro, domande di sicurezza, contenuti delle e-mail e allegati degli anni 2007-2020.

Gli oggetti connessi privi di protezione integrata

Nella fase di ripartenza post lockdown, i responsabili informatici delle imprese hanno delineato alcune priorità da seguire e quella che ha raccolto maggiori riscontri riguarda la necessità di rafforzare la sicurezza della rete e di lavorare sulla prevenzione delle minacce.

Altri temi ricorrenti sono quindi l’implementazione di soluzioni di security It/Ot (Information e Operational technology) e l’adozione di soluzioni per la protezione dei dispositivi mobile e dell’infrastruttura cloud. Secondo Check Point, inoltre, le aziende dovranno presto affrontare anche le sfide legate alla diffusione delle tecnologie IoT e dei servizi basati alle reti mobili 5G, per cui la componente di sicurezza è ancora lontana dallo stato di maturità.

Le prime, in particolare, presentano criticità aggiuntive rispetto ai tradizionali sistemi informatici perché i dispositivi connessi, nella maggior parte dei casi, non sono dotati di protezione integrata e della possibilità di installare patch, rendendo le relative infrastrutture più esposte anche fisicamente a rischi.

Il vademecum per ridurre i rischi

Operare in questa fase fortemente condizionata dall’emergenza sanitaria e dalle restrizioni legate alle misure anti-contagio implica per le aziende un’attenzione ancora maggiore per quanto riguarda la protezione di sistemi e dati. Gli esperti di Check Point, in tal senso, suggeriscono alcune “best practice” da osservare.

Gestire in modo adeguato gli accessi alle informazioni aziendali, in una fase in cui gli addetti lavorano da sedi diverse e attraverso molteplici dispositivi, è il primo passo per ridurre notevolmente il rischio di un attacco ransomware. Nel dettaglio, occorre segmentare le procedure di accesso in modo tale che ogni dipendente abbia a disposizione solo i dati necessari per svolgere le proprie funzioni.

La protezione dei dispositivi mobili, personali o aziendali, è invece una priorità associata all’incremento del lavoro a distanza e si accompagna all’adozione di sistemi di crittografia e di autenticazione a due fattori, piani di backup mirati e continui aggiornamenti. Un altro sforzo cui sono tenute le aziende, inoltre, è quello di impostare un sistema di password sicuro per accedere alle riunioni online (o almeno attivare una sala d’attesa utile a validare l’ingresso ai soli utenti autorizzati, in una fase in cui le applicazioni di videoconferenza sono uno degli strumenti più utilizzati.

Ottimizzare gli strumenti di sicurezza, attraverso un approccio basato sulla prevenzione degli attacchi (ancor prima che questi si verifichino), è infine altrettanto importante in relazione alla generazione di minacce rivolte contro le infrastrutture 5G e IoT.
Fonte IlSole24ore

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Formazione

I migliori servizi per salvare (gratis) i file online.

C’era una volta il floppy disk che dopo tanto lavoro lasciò il testimone al CDRom, che a sua volta lo affidò al DVD; successivamente arrivarono le chiavette USB e gli hard disk esterni.
La storia dell’archiviazione dati è fatta da un lungo processo di miniaturizzazione che porterà al dissolvimento del supporto esterno.

Il futuro dell’archiviazione dei documenti di testo, delle immagini, dei video e di qualunque altra tipologia di file passa, infatti, dalla nuvola, o, per essere più precisi, dai molteplici servizi di cloud storage oggi esistenti.
Il cloud storage è un tecnologia che permette di conservare dati su computer tramite internet.
Un tempo visti con diffidenza, oggi i servizi di cloud storage online sono sempre più utilizzati e apprezzati, merito di un accresciuto livello di sicurezza informatica e di una maggiore duttilità.
In questa guida vi segnaleremo i maggiorni cloud storage gratis, mediante i quali sarà sempre possibile avere con sé i file personali, indifferentemente se si utilizza il PC di lavoro, il laptop personale o uno smartphone.

Google Drive

Legato a doppio filo all’account Google e Gmail, Google Drive è il servizio di cloud storage lanciato dall’azienda di Mountain View nel 2012. Nato inizialmente come uno dei tanti esperimenti di Big G, è oggi parte fondamentale dei servizi Google, tanto da poterlo definire come l’architrave su cui regge l’intera infrastruttura. Al momento della creazione di un account Google (la casella di posta elettronica con Gmail, per intendersi) si riceveranno automaticamente 15 gigabyte di spazio di archiviazione cloud gratis. Nel caso di Google, però, i gigabyte non sono tutto: legati al servizio di cloud storage, infatti, troviamo tutti gli altri servizi della galassia Big G. Mail e allegati di Gmail, ad esempio, saranno archiviati nella stessa porzione di nuvole, così come i file creati con suite di Google.
Nel caso in cui i 15 gigabyte non dovessero bastare, si può decidere di attivare uno dei piani a pagamento: si parte da 2 euro al mese per 100 gigabyte fino ad arrivare a 300 euro al mese per 30 terabyte.

Come usare Google Drive
Drive, cloud storage multipiattaforma di Google

La procedura per salvare i file su Google Drive è semplice e immediata. Inizialmente si scarica il programma/software sul proprio dispositivo (computer, smartphone o tablet) e si gestisce lo spazio cloud come se fosse un normale disco rigido: si creano cartelle e sottocartelle e si archiviano i file come meglio si vuole. I file saranno accessibili sempre e dovunque: tutto quello che serve sarà una connessione ad Internet. Su computer (sia Windows sia macOS) il client creerà una cartella “speciale”: tutto ciò che sarà trasportato al suo interno (sia file, sia altre cartelle) sarà automaticamente salvato anche all’interno dello spazio cloud. In questo modo l’archiviazione sulla nuvola sarà semplice e immediata come salvare file sul proprio disco rigido o chiavetta USB.

Dropbox

Il veterano dei servizi di cloud storage, Dropbox resta ancora oggi uno dei servizi cloud storage gratuiti più conosciuti e utilizzati sul mercato. Rispetto ad altri concorrenti non offre molto spazio inizialmente – alla creazione dell’account si otterranno “appena” 2 gigabyte per l’archiviazione dati gratis – ma grazie ad alcuni trucchi Dropbox è possibile ottenere spazio aggiuntivo senza dover pagare. Completando il tutorial iniziale; seguendo l’azienda su Twitter; collegando gli account social al servizio di cloud storage gratis e invitando gli amici a iscriversi a Dropbox si verrà premiati con 500 megabyte di spazio gratuito (sino a un massimo di 16 gigabyte) che si andrà a sommare ai 2 gigabyte iniziali. Nel caso non dovesse essere ancora sufficiente, si può sottoscrivere il piano a pagamento e avere 1 terabyte di spazio al costo di circa 8 euro al mese (per le aziende e i professionisti sono previsti piani tariffari ad hoc). Sottoscrivendo il piano Pro, inoltre, si potranno modificare file di testo, presentazioni e file Excel direttamente online grazie all’integrazione con Office 365; sarà possibile proteggere l’accesso ai file con password e cancellare il contenuto dell’app nel caso si dovesse smarrire lo smartphone o tablet.

Come utilizzare Dropbox
Cloud Storage Dropbox

Il funzionamento di Dropbox è molto simile a quello visto con Google Drive. Per iniziare ad archiviare file nella nuvola sarà sufficiente scaricare il software (disponibile per Windows, macOS, iOS, Android, Linux) ed iniziare a sincronizzare i file che più interessano: da smartphone si dovranno creare cartelle e sottocartelle all’interno delle quali salvare documenti e foto, mentre su PC sarà sufficiente trasportare tutti i file che si vogliono salvare online all’interno della cartella “Dropbox” creata in seguito all’installazione del client. Tutti i file, ovviamente, saranno accessibili sempre e da qualunque dispositivo dotato di connettività alla Rete.

Microsoft OneDrive

Parte integrante di Windows 10 (il client si trova già preinstallato), OneDrive è il servizio di cloud storage gratis creato da Microsoft. Con i suoi 5 gigabyte di spazio (in calo rispetto ai 15 gigabyte offerti inizialmente) è tra i servizi più “generosi” sotto questo punto di vista. Per poter utilizzare OneDrive è necessario essere iscritti a uno dei portali della “galassia Microsoft” (Outlook, Live, Hotmail): il suo punto di forza, infatti, è l’integrazione con gli altri software e servizi online realizzati dalla casa di Redmond. Navigando all’interno del proprio spazio OneDrive, tanto per fare un esempio, sarà possibile creare e modificare file di testo, presentazioni e file Excel accedendo direttamente alle web app di Office online.

Microsoft OneDrive
OneDrive, cloud storage multipiattaforma di Microsoft

Si potranno sincronizzare e condividere i file tra più dispositivi in maniera semplice e veloce. Per salvare file online da PC sarà sufficiente trasportare i dati direttamente nella cartella OneDrive: sarà poi il client, attivo in backgroud, a occuparsi della sincronizzazione. Su smartphone, invece, gli utenti potranno creare manualmente cartelle e salvare file, mentre le foto saranno automaticamente sincronizzate su OneDrive senza andare a incidere, però, sullo spazio di archiviazione a disposizione dell’utente.

Apple iCloud Drive

Inizialmente pensato per i soli utenti della mela morsicata, ma oggi disponibile anche per gli utenti Windows, Apple iCoud è il servizio di cloud storage nel quale trovano spazio i backup dei vari iPhone e iPad e degli altri dispositivi dell’azienda californiana. Non solo: grazie al client iCloud Drive, infatti, sarà possibile sincronizzare sulla nuvola le cartelle che più si preferiscono (incluse Scrivania e Documenti, solitamente le più “affollate”) semplicemente spostandole all’interno della cartella “iCloud Drive” presente nel Finder.

Apple iCloud Drive
Apple iCloud Drive, il cloud storage della Apple

Grazie al proprio account Apple (lo stesso utilizzato per scaricare le app dall’App Store con l’iPhone, tanto per intendersi) si avrà a disposizione uno spazio gratuito di 5 gigabyte (in parte occupato, però, dai file del backup iPhone) nel quale poter salvare documenti, fogli di lavoro, immagini, video e ogni altra tipologia di file. Grazie all’integrazione con gli altri servizi e software Apple, gli utenti potranno modificare documenti direttamente nel cloud sia da PC macOS o Windows, sia dai dispositivi mobili iOS. Nel caso in cui lo spazio non dovesse bastare, si può dare uno sguardo ai piani a pagamento (si parte da 0,99 euro al mese per 50 gigabyte aggiuntivi sino ai 19,99 euro al mese per 2 terabyte di spazio cloud aggiuntivo).

Mega

Creato da Kim DotCom (programmatore di origine tedesca divenuto famoso per il servizio di file sharing illegale MegaVideo), Mega si propone come uno dei servizi di cloud storage gratuito più sicuri e conveniente. Dopo aver creato il proprio account, infatti, si avranno a disposizione ben 50 gigabyte di spazio per l’archiviazione senza necessità di pagare alcunché. Grazie ai client per computer e smartphone, i file saranno accessibili da sistemi Windows, macOS, Linux, iOS, Android e Windows Phone. A facilitare ulteriormente la vita degli utenti, poi, troviamo le estensioni per Chrome e Firefox, che consentono di caricare file nel nostro “pezzo” di nuvola direttamente dal browser. Nel caso in cui lo spazio non dovesse bastare, si può sottoscrivere uno dei piani a pagamento (a partire da 99 euro annue per 500 gigabyte di spazio cloud).

Mega cloud storage
Mega cloud storage

La caratteristica più interessante di Mega, però, non è tanto lo spazio di archiviazione gratis quanto il focus sulla sicurezza. Il codice sorgente del servizio è open source e messo liberamente a disposizione di utenti e sviluppatori, mentre tutti i file saranno protetti da crittografia end-to-end: ciò consente di proteggere i documenti di testo, immagini, video. Le informazioni saranno crittografate già una volta archiviate nella cartella “Mega” del nostro computer, saranno inviate attraverso connessioni protette e saranno archiviate nella loro “forma crittografica”: solo l’utente avrà a disposizione la chiave per decrittare le informazioni. Se, da un lato, ciò permette di proteggere i propri file, dall’altro pone dei rischi non da poco: nel caso si dovesse perdere la versione decrittata, infatti, sarà impossibile recuperare l’originale dal servizio di cloud storage.

Conclusioni

Le indicazioni proposte in questo articolo sono indicate per una copia di sicurezza per uso privato. Per le aziende, invece, sono previste soluzioni professionali molto interessanti, che rivoluzioneranno il modus operandi.
Il personale di Enjoy System è a tua disposizione per approfondire il concetto di cloud storage ed in generale della digitalizzazione aziendale.

Cloud Computing, Smart working, Telefonia Mobile

Enjoy Voip: Centralino in Cloud

Digitalizza la telefonia e lavora in smart working da subito, rispondendo ovunque alle telefonate come se fossi in ufficio. Con il nostro centralino in Cloud Enjoy Voip potrai:

  • Abbattere i costi: senza alcun investimento iniziale
  • Aumentare l’efficienza: gestisci in modo più semplice telefonate e comunicazioni interne
  • Essere sempre reperibili: risponditore evoluto con inoltro anche su smartphone

Le principali funzionalità del nuovo centralino Enjoy Voip

Chiama con un clic

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Basta un clic per effettuare chiamate o conference call in modo semplice e intuitivo.

Rubrica condivisa

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La rubrica è in Cloud e condivisa con i tuoi collaboratori ed è accessibile anche da smartphone, tramite l’App per smartphone iOS ed Android

Chat e scambio file

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Comunicare internamente sarà un gioco da ragazzi. Chat singole, di gruppo, scambio di file. Diventa più smart.

Unifica la telefonia delle tue sedi

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Tutte le sedi aziendali fanno parte di un unico centralino facilitando la condivisione delle informazioni e la comunicazione tra una sede e l’altra, sia a livello nazionale che internazionale.

Risponditore evoluto

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Crea il tuo messaggio di benvenuto in totale autonomia e offri un’immagine professionale ai tuoi clienti sin dal primo contatto.

Report e controllo

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Tieni sempre sotto controllo l’attività telefonica della tua azienda: potrai consultare, scaricare o ricevere via email report e grafici sempre aggiornati.

contattaci
Cloud Computing

Con Smash puoi trasferire files gratuitamente senza limite di dimensione.

Tutti, o quasi, conosciamo il servizio gratuito WeTransfer che, nella sua versione gratuita (free), permette di scambiarsi file fino a 2 GB di dimensione. Sul web c’è una valida alternativa, sempre gratuita e stavolta senza limite di dimensione per i files caricati.

Il servizio in questione si chiama Smash e l’assenza di limite alle dimensione dei file non è il suo unico pregio. Tra i tanti vantaggi c’è l’assenza di annunci pubblicitari, la possibilità di impostare la disponibilità del file caricato fino a un massimo di 14 giorni, un’anteprima dei files che si andranno a scaricare (foto e video ovviamente) e la possibilità di creare URL personalizzati, come ad esempio questo: https://fromsmash.com/enjoysystem (password enjoy2020).

C’è poi una versione Premium del servizio (5€ al mese con pagamento per tutto l’anno, 10€ al mese con pagamento mensile), ma è indirizzata prevalentemente ad aziende e società; con la versione Premium puoi fare alcune personalizzazioni: tenere traccia dei download, aggiungere una vostra icona e un vostro sfondo ai download, scadenza dei file anche a 365 giorni e tante altre funzionalità pensate appunto per un’utenza business. Per gli smartphone esiste un’app che va scaricata.

Il servizio oggi è già utilizzato da più di un milione di persone in oltre 190 paesi. Vuoi utilizzare subito Smash? basta cliccare qui. ENJOY!

Cloud Computing

Così la pandemia accelera il cambiamento

Il rapporto Verizon prima, uno studio IBM poi e ora l’analisi di Aruba: tre fotografie utili a comporre un quadro completo della situazione nel mondo della sicurezza a livello enterprise, laddove questo comparto si è trovato improvvisamente a fare i conti con la maggiorata appetibilità dei propri sistemi da parte di cybercriminali e con la ridotta sicurezza in un contesto per molti versi destabilizzante.

Non si può infatti ignorare quanto accaduto in questi primi mesi dell’anno: lockdown e distanziamenti sociali, chiusura degli uffici e telelavoro hanno improvvisamente catapultato nuove modalità operative nelle aziende e ciò ha chiaramente rotto gli equilibri antecedenti. C’è la conferma di come la pandemia sia stata al tempo stesso un forte acceleratore di innovazione, stimolando quelli che erano trend già ampiamente consolidati: il cloud diventa la nuova base operativa ed il lavoro agile diventa un nuovo standard integrato nei flussi operativi aziendali. Tutto il resto viene di conseguenza.

Smart working

Strumento già in uso presso il 43% delle aziende ed immediatamente arrivata al 69% sulla pulsione dell’emergenza. Ciò ha tuttavia imposto investimenti e riequilibri immediati: hardware (60%), ridefinizione di procedure e policy interne (50%), guide per gli utenti (45%) e acquisti di VPN (40%) risultano essere gli impegni e gli investimenti presenti con maggior frequenza nelle risposte strategiche delle aziende alla pandemia.

Cloud

Il 25% degli intervistati ha inoltre affermato che prima del lockdown le proprie aziende già disponessero di infrastrutture cloud, nel 44% era una soluzione adottata solo in modo parziale ed in poco più del 30% dei casi il cloud era del tutto assente. Chi disponeva di questo tipo di piattaforme, però, ne ha verificata l’efficacia fondamentale, rivelandosi determinante nel 59% dei casi ad affrontare la pandemia e le chiusure relative (tutti elementi che nessuno può negare a priori anche per i mesi a venire).

Ma c’è un elemento ulteriore nell’intervista a far emergere un aspetto troppo spesso sottovalutato:

A quanti non disponessero di infrastrutture cloud, è stato chiesto se sia stata questa l’occasione per rivalutare la possibilità di migrare in Cloud, ma curiosamente il 55% degli intervistati continua a restare della propria opinione, mentre il 31% sta facendo delle valutazioni a riguardo ed il 14% ha già avviato la migrazione dei propri dati in cloud.

Insomma: nonostante il cloud si sia rivelato fondamentale, e nonostante la sua adozione possa rivelarsi determinante per affrontare specifiche sfide, gran parte degli intervistati non sembra aver mutato la propria posizione nei confronti di questa tecnologia: inerzia culturale o assenza di budget utili per affrontare il cambiamento?

Processi documentali

L’ultimo punto importante affrontato dall’analisi Aruba è relativa alla digitalizzazione dei processi documentali, altro aspetto ormai non più procrastinabile se si intende proiettare la propria azienda nel prossimo decennio. Il 46% del campione ha affermato di avere ormai una gestione completamente digitalizzata, mentre il 23% non ha ancora affatto affrontato la questione. Ancora una volta chi ha affrontato questo problema in tempo pre-Covid si è trovato tra le mani uno strumento fondamentale per affrontare la crisi, a dimostrazione di quanto innovazione e digitalizzazione siano stati strumenti di resilienza di fronte ad un evento critico ed in situazione emergenziale.

Cloud Computing, Internet, Smart working, Tech

Centralino virtuale: cos’è, come funziona e perché è la telefonia del futuro

Il centralino virtuale in cloud che vi proponiamo è un sistema telefonico professionale installato in remoto e fornito come servizio attraverso la rete.
Quindi libera le aziende dai costi di installazione, operativi e di gestione tipici di un centralino tradizionale.

Affidabile

Ciò che non c’è non si rompe. Con il Centralino Cloud eviti di acquistare dispositivi che necessitano di manutenzione, che sono soggetti a guasti e possono creare costi e perdite di tempo.
Il Centralino Cloud non è installato presso la sede del Cliente ma risiede in Cloud nei nostri Datacenter monitorati h24; questo garantisce un’erogazione del servizio senza interruzioni.

Flessibile

E’ sempre dimensionabile per il tuo numero di interni effettivi, configurando la potenza e le linee che ti servono realmente. Utile se cambiano le tue esigenze e ti servono più o meno linee, più o meno interni telefonici o nuovi servizi. Così paghi solo ciò che ti serve.

Sempre aggiornato

Nuove funzioni senza dover cambiare apparati, senza i costi di un intervento tecnico per installazione e fornitura di aggiornamenti. Con il Centralino Cloud avrai sempre un servizio al passo con i tempi e con le ultime funzionalità implementate.

Su misura per le esigenze del cliente

Quando i potenziali clienti ci contattano, noi analizziamo le loro effettive esigenze telefoniche proponendo un servizio calibrato sui bisogni effettivi.  Sviluppiamo soluzioni innovative, personalizzate e altamente performanti, ove richiesto siamo in grado di sviluppare nuove funzioni su richiesta del cliente: i nostri ingegneri e tecnici con lunga esperienza tecnologica VoIP, sono perfettamente in grado di gestire al meglio le situazioni più complesse.

Abbinato ad un supporto efficace e rapido

Mettiamo a disposizione dei nostri clienti un servizio di supporto che risponde e risolve velocemente, perchè lo staff di assistenza è costituito da ingegneri TLC e Tecnici altamente specializzati in tecnologia VOIP. I nostri clienti non si interfacciano con un call center, ma con un tecnico esperto che si occupa subito di loro.