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Ricondizionati, convengono?

I computer ricondizionati sono una scelta astuta per chi fa attenzione alle spese. Un settore in rapida crescita che favorisce anche la sostenibilità ambientale. Ecco tutte le informazioni da considerare prima di procedere all’acquisto di prodotti pre-owned.

Il panorama degli smartphone (così come quello dei tablet e dei computer) sta vivendo una rivoluzione silenziosa con l’incremento costante dei dispositivi ricondizionati. Mentre la domanda di dispositivi nuovi diminuisce, fatta eccezione per quelli di fascia alta, sempre più consumatori stanno esplorando opzioni più sostenibili ed economiche.

Secondo uno studio di CertiDeal, entro il 2024 il mercato dei dispositivi ricondizionati è previsto raggiungere un valore di 65 miliardi di dollari, con una previsione di crescita delle vendite del 10,23%.

Dispositivi ricondizionati, facciamo chiarezza

Gli smartphone ricondizionati sono come le fenici della tecnologia: nati da esperienze passate, sono stati ripresi, restaurati e trasformati in gioielli rigenerati pronti a risplendere ancora. Questi dispositivi hanno attraversato un viaggio di trasformazione che li ha portati da usati e trascurati a rinnovati e vibranti. Mentre i dispositivi usati possono nascondere misteri e insidie, quelli ricondizionati brillano per la loro affidabilità garantita.

ricondizionati

Sottoposti a una cura intensiva, con una rigenerazione che include una pulizia profonda, la sostituzione di componenti difettosi e una serie di test approfonditi, questi dispositivi non solo vivono una seconda vita, ma contribuiscono anche a ridurre il carico dei rifiuti elettronici.

Vantaggi per chi compra

Uno dei principali motivi dietro il crescente interesse per i dispositivi ricondizionati è il considerevole risparmio economico che offrono. I consumatori possono accedere a dispositivi di alta qualità a una frazione del costo di un nuovo smartphone. Inoltre, molti di questi dispositivi ricondizionati garantiscono prestazioni paragonabili a quelli nuovi, assicurando un ottimo rapporto qualità-prezzo.

computer ricondizionati

Oltre al risparmio finanziario, l’acquisto di smartphone ricondizionati contribuisce anche alla riduzione degli sprechi. Scegliendo un dispositivo che ha già avuto un ciclo di vita precedente, i consumatori si impegnano attivamente nella promozione di pratiche più sostenibili nell’industria degli smartphone.

Garanzia e qualità

La qualità dei dispositivi ricondizionati è una delle principali preoccupazioni dei consumatori, ma molti venditori affidabili forniscono garanzie e politiche di reso per assicurare la soddisfazione del cliente. Inoltre, i dispositivi ricondizionati spesso offrono garanzie simili a quelle dei nuovi dispositivi, contribuendo a dissipare le preoccupazioni degli acquirenti.

È interessante notare che le preferenze di acquisto possono variare in base all’età: mentre i consumatori più giovani tendono a concentrarsi sulle prestazioni, quelli più anziani danno maggior peso alle garanzie e alle certificazioni (fonte: Swappie con Swg). Le testimonianze e le recensioni degli utenti soddisfatti sottolineano frequentemente l’affidabilità e la durata della batteria dei dispositivi ricondizionati, dimostrando che sono una scelta valida e conveniente per un’ampia gamma di acquirenti.

Tendenze di mercato

Il mercato degli smartphone ricondizionati sta vivendo una notevole espansione, con l’ingresso di marchi di prestigio che riconoscono il potenziale di offrire opzioni più convenienti ai consumatori. Dati recenti indicano una crescita costante nelle vendite, suggerendo un aumento dell’interesse da parte dei consumatori verso questa alternativa. La partecipazione di grandi marchi nel mercato ricondizionato ha contribuito a dissipare alcune preoccupazioni sulla qualità di questi dispositivi, aprendo la strada a una maggiore accettazione e consapevolezza del valore intrinseco degli smartphone ricondizionati.

Ci sono diversi fattori chiave che caratterizzano questo trend di mercato. In primo luogo, c’è una crescente domanda, alimentata dalla consapevolezza dei consumatori sulle opzioni di acquisto sostenibile in tutti i settori e dalla possibilità di risparmiare. Inoltre, la partecipazione dei grandi marchi di telefonia e dei produttori di smartphone contribuisce ad aumentare la fiducia degli acquirenti e la varietà di scelta.

Nonostante il mondo individualista in cui viviamo, i consumatori stanno mostrando sempre più preoccupazione per l’ambiente e preferiscono fare scelte di acquisto sostenibili che riducano gli sprechi e abbiano un impatto minore sull’ecosistema. Un’altra spinta per il mercato proviene dai programmi trade-in proposti da alcuni rivenditori e produttori, che consentono ai consumatori di restituire i loro vecchi dispositivi in cambio di uno sconto sull’acquisto di uno smartphone ricondizionato. Questi programmi rappresentano un’importante iniziativa per promuovere il riuso e la circolarità nel settore.

L’impatto ambientale

Il positivo impatto ambientale degli smartphone ricondizionati è un aspetto cruciale da considerare. Optando per dispositivi ricondizionati, i consumatori partecipano attivamente alla riduzione del consumo di risorse e alla prolungata vita utile degli smartphone. La produzione di nuovi dispositivi contribuisce notevolmente all’inquinamento elettronico e all’obsolescenza rapida. Inoltre, l’impronta di carbonio di uno smartphone ricondizionato è inferiore del 78% rispetto a uno nuovo.

Questa industria svolge un ruolo fondamentale nella promozione di pratiche più sostenibili: il riutilizzo dei dispositivi contribuisce a limitare la quantità di rifiuti elettronici, riducendo l’impatto ambientale negativo associato alla produzione di nuovi dispositivi.

Consigli utili

L’acquisto di dispositivi ricondizionati può rappresentare una scelta intelligente per risparmiare denaro e contribuire alla sostenibilità ambientale. Tuttavia, è fondamentale adottare alcune precauzioni per garantire di ottenere un prodotto di qualità che soddisfi le proprie esigenze.

  1. Scegliere un venditore affidabile: Opta per un venditore con una buona reputazione. Le recensioni e le testimonianze di altri acquirenti possono essere molto utili, specialmente se esamini anche le recensioni negative e come il venditore ha gestito la situazione.
  2. Verificare la presenza di garanzia: Assicurati che il dispositivo ricondizionato venga fornito con una garanzia, che offre tranquillità e protezione nel caso di eventuali problemi dopo l’acquisto. Alcuni dispositivi ricondizionati possono essere certificati per garantire standard di qualità elevati, quindi verifica se sono certificati da organizzazioni terze o dal produttore stesso.
  3. Confrontare prezzi e specifiche: Prima di effettuare l’acquisto, confronta i prezzi e le specifiche tecniche del dispositivo ricondizionato con quelli di un nuovo dispositivo. Assicurati che il prezzo rifletta correttamente lo stato e le prestazioni del dispositivo.
  4. Informarsi sul processo di ricondizionamento: Chiedi informazioni dettagliate sul processo di ricondizionamento del dispositivo. Scopri quali processi sono stati eseguiti durante il ricondizionamento, come la sostituzione di parti, il controllo della batteria e i test di funzionalità.
  5. Leggere le politiche di rimborso e reso: Prima dell’acquisto, leggi attentamente le politiche di rimborso e reso proposte dal venditore nel caso si verifichino problemi con il dispositivo.
  6. Preferire modelli recenti: Se possibile, preferisci acquistare un modello recente, in modo da garantire una maggiore durata nel tempo e la compatibilità con le ultime applicazioni e gli aggiornamenti del software. Assicurati anche di controllare le condizioni e la durata della batteria prima dell’acquisto.

I più affidabili

Per garantire il rispetto di tutte le procedure necessarie affinché un prodotto sia ricondizionato, è consigliabile rivolgersi a store online di comprovata serietà e affidabilità, come Amazon (https://www.amazon.it/) che offre un programma dedicato a questa categoria di prodotti chiamato Amazon Renewed, e Apple (https://www.apple.com/it/shop/refurbished/iphone). In alternativa, è possibile trovare prodotti ricondizionati con garanzia soddisfatti o rimborsati anche su eBay (https://www.ebay.it) e Swappie (https://swappie.com/it/).

In conclusione, gli smartphone ricondizionati rappresentano un’opzione intelligente per i consumatori attenti al budget e all’ambiente. Offrendo prestazioni paragonabili a quelle dei dispositivi nuovi a un prezzo più accessibile, questi dispositivi hanno guadagnato un posto di rilievo sul mercato degli smartphone. Contribuendo a ridurre i rifiuti elettronici e promuovendo un’economia circolare, gli acquirenti possono fare la differenza nel ridurre l’impatto ambientale della produzione di nuovi dispositivi.

Guardando al futuro, ci aspettiamo che la crescita del mercato degli smartphone ricondizionati continui a una velocità sostenuta. La crescente partecipazione dei grandi marchi indica una maggiore accettazione e riconoscimento di questa opzione da parte dei consumatori, il che potrebbe portare a un mercato più diversificato e a una maggiore consapevolezza tra i consumatori.

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    Facebook e i messaggi WhatsApp: facciamo chiarezza

    Facciamo chiarezza su una scoperta di questi giorni che riguarderebbe i messaggi Whatsapp, che sembrerebbero essere letti da Facebook

    WhatsApp forse non è così privato come pensiamo che sia, né come dichiara di essere, ma c’è (in parte) una spiegazione.

    In queste ore una scoperta di ProPublica ha consentito di fare chiarezza relativamente ad un importante aspetto relativo alla sicurezza dei messaggi veicolati tramite WhatsApp. Sebbene Facebook abbia sempre professato massimo rispetto della privacy degli utenti, infatti, la cosa sembra in contraddizione con quanto scoperto: Menlo Park e altre sedi a livello internazionale ospiterebbero oltre 1000 lavoratori a contratto la cui funzione è quella di analizzare un grande numero di messaggi per vagliarne la potenziale pericolosità.

    1000 persone al lavoro sulla moderazione, insomma, con speciale potere di accedere a messaggi privati. Tutto ok, quindi?

    La spiegazione

    Il dubbio è dunque lecito: se nessuno può leggere i messaggi WhatsApp inviati, tranne mittente e destinatario (così come spiegato a titolo ufficiale da Mark Zuckerberg in apposita seduta pubblica), come possono i lavoratori assunti da Facebook venire a conoscenza del loro contenuto? Come può un lavoro di crittografia end-to-end essere tale se nel mezzo si configura un elemento censorio in grado di accedere a qualsiasi messaggio per carpirne i contenuti?

    Più di mille moderatori leggono i messaggi che vengono segnalati come inappropriati o violenti. Secondo Facebook questa pratica non è incompatibile con la crittografia end-to-end della piattaforma

    Facebook e i messaggi WhatsApp: facciamo chiarezza

    La spiegazione è quella fornita da Facebook secondo cui il meccanismo non andrebbe in contraddizione con la crittografia: semplicemente quando un utente segnala un messaggio come potenzialmente pericoloso o inopportuno, il processo si configura come un invio del messaggio stesso a Facebook. Di fatto è come un tradizionale “inoltra”, aprendo una nuova comunicazione end-to-end tra l’utente e l’azienda. A questo punto il messaggio può essere letto e vagliato, così da poter intraprendere le azioni previste per la casistica specifica.

    WhatsApp, sulla stessa falsa riga, ha confermato questo tipo di disamina spiegando che il lavoro operato su spam e abusi non rappresenta certo una violazione della privacy degli utenti, ma una collaborazione offerta agli stessi per “ripulire” le bacheche ed i contatti.

    Il caso ha consentito di far luce sul meccanismo. Offrendo ulteriore chiarezza sui modi in cui il gruppo agisce nella verifica dei contenuti, nella gestione delle segnalazioni e nel rispetto della privacy.

    Problema di metodo

    C’è però qualche piccolo problema anche con questo metodo. I moderatori di WhatsApp hanno detto a ProPublica che il programma di intelligenza artificiale dell’app invia loro un numero eccessivo di post innocui.

    Oltre a questo, una volta flaggato un contenuto, come detto, anche i quattro messaggi precedenti nella chat raggiungono i moderatori e le informazioni sulle “recenti interazioni con l’utente segnalato”, che potrebbero però includere anche dati sensibili come numeri di telefono, email e foto del profilo, tra le altre cose. WhatsApp inoltre raccoglie i metadati delle nostre conversazioni e non fa mistero di condividerli con le forze dell’ordine. A differenza di app come Signal che salvano solo le informazioni di contatto.

    In un’audizione al Senato del 2018, Mark Zuckerberg aveva assicurato che “non vediamo nessuno dei contenuti in WhatsApp, è completamente crittografato”. Alla luce delle nuove informazioni e da quello che ammette la stessa Facebook lo scenario è ben diverso. WhatsApp può effettivamente leggere i nostri messaggi senza il nostro consenso.

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