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Formazione, Software

Sincronizzazione cartelle e file? Si può!

Impara a mantenere copie identiche di documenti essenziali su vari dispositivi grazie alla sincronizzazione tra computer, evitando così il rischio di perdere informazioni fondamentali per il tuo lavoro.

Con DSynchronize, è possibile mantenere sincronizzati file e cartelle tra diversi dispositivi. Immagina di trasferire alcuni documenti su una chiavetta USB per lavorarci mentre sei fuori ufficio o lontano da casa. Al rientro, vorrai continuare a lavorare sul tuo computer, ma prima dovrai aggiornare i file. Il problema potrebbe essere ricordare quali documenti hai modificato, con il rischio di sovrascrivere versioni aggiornate o di perdere il lavoro fatto.

Uno strumento semplicissimo

Lo stesso vale per i team che collaborano a progetti condivisi o per le aziende che hanno bisogno di mantenere sincronizzati i dati tra server o unità di rete diverse. Una delle principali caratteristiche di DSynchronize è la sua facilità d’uso combinata con una grande versatilità. Nonostante sia un software gratuito, offre funzionalità avanzate che di solito si trovano solo in soluzioni a pagamento.

Sincronizzazione cartelle

Tra queste spicca la sincronizzazione bidirezionale, che consente al programma non solo di copiare i file da una cartella all’altra, ma anche di rilevare e integrare le modifiche effettuate su entrambi i lati, mantenendo i dati sempre coerenti. Un’altra funzione chiave è la possibilità di programmare le sincronizzazioni, permettendo di definire orari e frequenze per automatizzare completamente il processo. Questo risulta particolarmente utile per chi lavora con dati che richiedono aggiornamenti costanti, evitando di dover intervenire manualmente.

Duttilità

Il software è progettato per adattarsi a una vasta gamma di esigenze e ambienti di lavoro, offrendo grande flessibilità. È compatibile con molti sistemi operativi, inclusi Windows e varie distribuzioni Linux, il che lo rende adatto sia per utenti privati che per aziende. DSynchronize non limita la sua funzione di sincronizzazione ai soli dischi locali: supporta anche la sincronizzazione con dispositivi di rete, server FTP e piattaforme cloud come Google Drive o Dropbox.

Questa caratteristica lo rende estremamente versatile, permettendo una perfetta integrazione in infrastrutture esistenti, sia in reti aziendali complesse che in configurazioni più semplici. L’implementazione del software non richiede modifiche significative all’hardware o alla configurazione di rete, rendendolo una soluzione facilmente scalabile per diversi scenari operativi.

Sicurezza e affidabilità

L’affidabilità è un elemento essenziale nella sincronizzazione dei dati. DSynchronize si distingue per la sua capacità di gestire grandi quantità di dati in modo efficiente, senza compromettere le prestazioni del sistema. Il software sfrutta algoritmi ottimizzati per confrontare e aggiornare solo i file modificati, riducendo il tempo di sincronizzazione e limitando l’impatto sulle risorse del sistema. Anche la sicurezza dei dati è un aspetto in cui DSynchronize si fa notare.

Durante la sincronizzazione, i dati vengono protetti da eventuali corruzioni grazie a meccanismi di controllo dell’integrità. Inoltre, il software permette di creare backup dei file prima di ogni sincronizzazione, offrendo un’ulteriore protezione contro la perdita accidentale di informazioni.

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    Chat WhatsApp: nuova funzione in arrivo

    Scopriamo una nuova funzione utilissima per chi cambia spesso smartphone relativa alle chat di WhatsApp, presente nella versione beta dell’app

    In arrivo nuova funzione di WhatsApp che consente di trasferire le chat da un dispositivo all’altro senza la necessità di fare un backup completo del telefono. Attualmente, per trasferire le chat di WhatsApp da un telefono all’altro, gli utenti devono effettuare un backup completo dei dati del telefono. Quindi ripristinarli sul nuovo dispositivo. Questo processo può richiedere molto tempo e può anche comportare la perdita di alcune informazioni se il backup non è stato effettuato correttamente.

    Indice

    End-to-End

    La nuova funzione di trasferimento delle chat di WhatsApp, invece, consente di trasferire le chat direttamente da un telefono all’altro tramite una connessione Wi-Fi. Ciò significa che gli utenti possono trasferire le loro chat in modo più veloce e senza dover preoccuparsi di perdere alcune informazioni.

    Tuttavia, questa funzione è disponibile solo per i dispositivi iOS e Android compatibili con la crittografia end-to-end. Inoltre, il processo di trasferimento può richiedere del tempo a seconda della quantità di dati che devono essere trasferiti.

    Trasferire le chat di WhatsApp

    In generale, questa nuova funzione sembra essere una comoda opzione per gli utenti di WhatsApp che desiderano trasferire le loro chat da un dispositivo all’altro in modo rapido e sicuro.

    Chat WhatsApp

    Attualmente, il modo più veloce per trasferire tutte le chat di WhatsApp da un dispositivo all’altro è eseguire un backup delle chat e archiviarlo su Google Drive, quindi ripristinarlo sul nuovo dispositivo. Questo processo può richiedere molto tempo, soprattutto a causa della lentezza delle connessioni internet italiane.

    Trasferimento senza backup

    Tuttavia, la nuova funzionalità “Chat Transfer”, attualmente in fase beta, semplificherà notevolmente il processo di trasferimento delle chat da un dispositivo all’altro. Al primo avvio dell’app su un nuovo smartphone, dopo aver verificato la presenza di un backup, si potrà optare per il “Chat Transfer“. Il nuovo dispositivo attiverà la fotocamera per inquadrare un QR code generato dal vecchio smartphone, consentendo il trasferimento rapido di tutte le chat e dei relativi allegati da un dispositivo all’altro, senza la necessità di passare attraverso il cloud e con una maggiore velocità di trasferimento.

    backup chat

    Al momento non è chiaro se questa funzionalità funzionerà anche tra sistemi operativi diversi. Tuttavia, è sempre meglio fare un backup di tutto, anche se con meno ansia e meno fretta.

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      vita digitale 5 passi fondamentali
      Sicurezza informatica

      Vita digitale: proteggila in 5 mosse

      Password complesse, copia dei dati, aggiornamento del software, antivirus e crittografia (e un po’ di buon senso) ci aiutano a proteggere la nostra vita digitale.

      “Apriti Sesamo”: chi è che non ricorda la famosa frase di Ali Babà e i 40 ladroni? La parola magica per aprire la caverna del tesoro funzionava esattamente come la password di un computer. La parola o chiave d’accesso serve a proteggere non solo i computer, ma tutti i nostri dispositivi digitali, i servizi Web e i profili online che usiamo per lavorare, comunicare e postare sui social. Ma non basta.

      Come ci laviamo le mani per evitare un’infezione, così dobbiamo tenere il computer e i dispositivi puliti e al sicuro da ospiti indesiderati come i virus (informatici, in questo caso). Per indicare l’insieme di buone pratiche quotidiane della sicurezza informatica possiamo usare il concetto di Igiene Cibernetica, una serie di princìpi pensati per minimizzare i rischi dovuti a un uso poco accorto dei dispositivi.

      Indice

      1° mossa: antivirus e aggiornamenti del software

      Per esempio, possiamo installare un antivirus, che si consiglia sempre di usare anche sui telefoni, subito dopo l’acquisto, ed è una barriera potente alle aggressioni dei virus esterni. Nella metafora medica funziona come un vaccino (meglio: come un farmaco antivirale), che nella maggior parte dei casi è in grado di rendere innocuo il virus che ci ha colpiti.

      Proteggere la nostra vita digitale con i migliori antivirus

      Il nostro computer in questa metafora è come un organismo vivente e la prima regola è mantenerlo in salute e funzionante. Perciò è importante tenere sempre aggiornato il suo sistema operativo, che è il suo software di base. E’ questa la prima regola per tenere lontano malintenzionati dalla nostra vita digitale.

      aggiornamenti

      Gli aggiornamenti risolvono errori del codice, falle e vulnerabilità scoperte dopo la messa in commercio. Vale anche per le app sul telefonino, che vanno scaricate solo dagli store ufficiali e aggiornate all’ultima versione.

      2° mossa: la password

      La prima linea di difesa è però sempre costituita dalla password. Pin e password ci danno il permesso di usare un certo dispositivo, si tratti di un computer, un tablet o uno smartphone. La password dev’essere unica, e non deve avere un significato compiuto che può essere ricostruito da un potenziale intruso. Dev’essere complicata, perché se la ricordate senza sforzo non è proprio una buona password.

      Proteggere la nostra vita digitale con password complesse

      Per stare più sicuri si può usare l’autenticazione a più fattori, cioè un altro elemento di sicurezza o di ingresso nel dispositivo che solo noi abbiamo (il telefonino che riceve una seconda password via app o sms) o che solo noi siamo, come il riconoscimento biometrico dell’impronta digitale, del volto o dell’iride.

      Su questo, qualche consiglio pratico

      • una buona password è lunga almeno 12 caratteri;
      • è composta da numeri, lettere maiuscole, lettere minuscole e caratteri speciali (come punteggiatura e simboli)
      • non deve contenere riferimenti personali (il nome del gatto, dei familiari, il tipo di lavoro, le date importanti della vita e così via);
      • dev’essere diversa per ogni servizio usato (dai social alla posta elettronica);
      • va cambiata periodicamente (meglio se viene autogenerata dal servizio in uso);
      • va conservata con cura (cioè non scritta su foglietti o conservata nel computer e non protetta), magari con un password manager (una cassaforte che le contiene tutte).

      Purtroppo sono ancora molti quelli che usano come password il nome della squadra del cuore, del cantante preferito o la solita sequenza 123456. Google e Altroconsumo hanno messo online un gioco, che si chiama SpaceShelter, che aiuta a capire come ci costruisce una password efficace.

      3° mossa: posta elettronica e Byod

      Poi, è necessario fare molta attenzione a come usiamo la posta elettronica, uno dei vettori più frequenti per le infezioni. Non bisogna cliccare su link sospetti e verificare il mittente prima di scaricare un allegato: potrebbe trattarsi di un’azione di phishing, una tattica fraudolenta per indurci a mostrare le credenziali personali.

      Anche la mail va protetta con una password, soprattutto se la leggiamo sul Web. E i messaggi possono essere crittografati per una maggiore sicurezza.

      bring your own device

      È importante non usare il nostro account di lavoro per le attività ludiche. E lo stesso vale per computer e telefoni che molti usano sia a casa sia al lavoro (è la logica del Byod, cioè Bring Your Own Device, in italiano Porta con te il tuo Dispositivo). Alcuni siti che visitiamo possono contenere codice malevolo, per esempio gli adware, software dannosi che si presentano sotto forma di pubblicità e finestre pop-up. Anche per questo è importante non lasciare il dispositivo nelle mani dei familiari o dei bambini che potrebbero cliccare su un link infetto o installare software nocivo senza che ce ne accorgiamo.

      4° mossa: backup e crittografia

      Infine, è bene duplicare i dati rilevanti e tenerli su un hard disk separato e non collegato alla Rete. La procedura di duplicazione si chiama backup e serve ad avere una copia di riserva dei dati che riteniamo più importanti: la tesi di laurea, la contabilità o l’elenco dei fornitori.

      Proteggere la nostra vita digitale col backup

      Se siamo già un poco esperti potremo proteggere quei dati con la crittografia. Non è una cosa complicata. In un mondo interconnesso dagli apparati di comunicazione digitale, la crittografia è una componente fondamentale della nostra vita digitale e non solo anche se non ce ne rendiamo conto: quando usiamo un bancomat o guardiamo la pay-tv, quando ci colleghiamo a un sito per le operazioni bancarie o compriamo qualcosa su Internet, quando parliamo al telefono cellulare.

      Ormai tutti i sistemi operativi consentono di cifrare l’hard disk o singoli file, perfino la posta elettronica, cliccando un pulsante. Ed è una buona abitudine da sviluppare per proteggere quei dati molto personali che teniamo sul computer o spediamo in Rete.

      crittografia

      Possiamo infatti decidere noi stessi di cifrare un messaggio. Come già faceva Giulio Cesare con i suoi generali, la crittografia (cioè la scrittura segreta) permette di creare messaggi in codice che solo gli interlocutori che lo conoscono riescono a interpretare con la chiave giusta.

      Anche qui, qualche indicazione pratica:

      • controlla che l’indirizzo del sito cui ti colleghi inizi con Https, perché è più sicuro;
      • usa i software per la cifratura di file e messaggi;
      • scegli un client di posta crittografata.

      5° mossa: il buon senso

      Dopo avere seguito queste indicazioni minime, è buona norma eliminare tutte le app che non usiamo, restringere i permessi che hanno sui nostri dispositivi, non accedere a reti wifi pubbliche e non protette, dare un nome senza significato a dispositivi e reti domestiche, soprattutto se connettono apparecchi domotici come il frigo intelligente, l’assistente virtuale e la smart tv, tutti potenziali punti di ingresso per un attaccante.

      Password, aggiornamenti, antivirus, backup e crittografia sono alcune nozioni basilari della sicurezza informatica prima usate nell’industria e che oggi, applicati ai sistemi artificiali, possiamo indicare per scopi divulgativi col nome di Igiene Cibernetica, e vanno appresi per proteggere la nostra quotidianità, visto che il corretto funzionamento dell’uso delle macchine digitali influenza così tanto la qualità e la sicurezza delle nostre vite.

      Altro discorso è il tipo di protezione che devono seguire le grandi organizzazioni, il datore di lavoro o un servizio pubblico. In questo caso parliamo dell’adozione di Intrusion Detection Systems, di firewall, di segmentazione degli accessi, politiche zero-trust, strumenti di analisi del traffico Internet basati sull’intelligenza artificiale, e molto altro.

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      Come ripristinare backup WhatsApp

      Guida completa che ci aiuterà a capire come ripristinare WhatsApp tramite backup

      Se abbiamo acquistato un nuovo smartphone, sicuramente installando WhatsApp ci siamo accorti che l’applicazione risulterà vuota, (chat, immagini, video). I messaggi che avevi sul vecchio telefono devono essere importati tramite un backup, cioè ripristinando la situazione precedente. Tale backup può essere effettuato o in cloud con Google Drive o in locale, cioè salvando direttamente il file sulla memoria del cellulare.

      Se metti in pratica queste regole e, durante la procedura di configurazione iniziale di WhatsApp, rispondi in maniera affermativa alla richiesta di ripristino delle conversazioni, ritroverai tutte le tue chat al loro posto insieme a contatti, gruppi ecc. Per saperne di più e conoscere tutti i dettagli sulla procedura da seguire, prenditi cinque minuti di tempo libero e leggi le indicazioni su come ripristinare backup WhatsApp che sto per darti. Mi occuperò sia di Android che di iPhone, quindi potrai portare a termine l’operazione senza problemi indipendentemente dal tipo di telefono che usi.

      Ripristino backup WhatsApp su Android

      Se vuoi scoprire come ripristinare backup WhatsApp e utilizzi uno smartphone Android, ecco tutti i passaggi che devi compiere sul vecchio smartphone e su quello nuovo. La procedura è valida anche per trasferire le chat di WhatsApp sullo stesso smartphone dopo aver ripristinato il sistema (o aver semplicemente disinstallato l’applicazione).

      Cosa fare sul vecchio smartphone

      Il primo passo che devi compiere è attivare la funzione di backup su Google Drive e archiviare tutte le chat di WhatsApp su quest’ultimo.

      Per utilizzare il backup di Google Drive devi aver associato il tuo smartphone a un account Google. Per verificare la presenza o meno di un account Google sul telefono, recati nelle impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio che si trova nel menu principale del telefono) e seleziona le voci Account e Google dalla schermata che si apre.

      Crea o aggiungi account Google

      Se nel menu relativo agli account Google non risulta configurato alcun account, torna nella schermata Impostazioni > Account e pigia sulla voce Aggiungi account per configurare un account Google. Puoi configurare un account Google esistente o crearne uno nuovo (selezionando la voce Oppure crea un nuovo account dalla schermata che si apre).

      aggiungi account google drive

      A questo punto, avvia WhatsApp, pigia sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella schermata che si apre, vai dunque su Chat, seleziona l’opzione Backup delle chat e spostati su Backup su Google Drive (in fondo alla pagina).

      Seleziona quindi il tuo account Google (se richiesto), metti il segno di spunta accanto alla voce Quotidiano (per attivare il backup quotidiano delle chat su Google Drive, anche se in realtà a te non serve in questo frangente) e scegli se includere i video nei backup mettendo o rimuovendo la spunta dall’apposita voce. Conservando i video nei backup di WhatsApp ritroverai tutti i filmati ricevuti nelle chat, ma renderai più lunga la procedura di backup. Inoltre occuperai molto spazio su Google Drive (che offre 15GB di spazio gratis, dopodiché è a pagamento).

      backup su google drive

      Una volta attivata la funzione di backup su Google Drive, fai “tap” sul pulsante Esegui backup di WhatsApp e attendi pazientemente che il salvataggio delle tue chat venga portato a termine. Il backup viene completato quando sotto la voce Ultimo backup compare la scritta Google Drive: xx:xx, dove al posto delle “xx” c’è l’orario in cui è stato completato il backup.

      Cosa fare sul nuovo smartphone

      Adesso puoi passare al ripristino delle chat di WhatsApp. Come già detto, affinché la procedura vada a buon fine, devi utilizzare uno smartphone associato allo stesso numero di telefono e allo stesso account Google di quello da cui proviene il backup.

      Verifica account Google

      Per verificare il numero di telefono associato allo smartphone, recati nelle impostazioni di Android e seleziona le voci Info sul telefono > Stato > Stato SIM dal menu che si apre. Per verificare l’account Google (ed eventualmente configurare quello corretto), recati invece nel menu Impostazioni > Account > Google come ti ho spiegato prima.

      account gmail info

      Se sullo smartphone risulta configurato un account Google diverso da quello che ti serve, puoi eliminarlo e sostituirlo con quello “giusto”. Per cancellare un account Google da Android, recati nel menu Impostazioni > Account > Google, seleziona l’account da cancellare e scegli la voce Rimuovi account dal menu (…) che si trova in alto a destra. Una volta rimosso l’account, puoi configurare quello nuovo tornando nella schermata Impostazioni > Account e pigiando sulla voce Aggiungi account. Occhio però, cancellando un account Google dal tuo device cancellerai anche tutti i dati associati a quest’ultimo: email, contatti ecc.

      Installazione WhatsApp

      A questo punto puoi passare all’azione, cioè puoi installare WhatsApp sul tuo nuovo smartphone e ripristinare tutte le chat che avevi sull’altro telefono. Se hai già tentato di installare WhatsApp ma il backup non è stato riconosciuto, rimuovi la app dal tuo telefono e installala nuovamente. Per cancellare WhatsApp dal tuo smartphone, recati nel drawer di Android (la schermata in cui ci sono le icone di tutte le app), tieni il dito premuto sull’icona relativa all’applicazione e trascina quest’ultima nel cestino o premi disinstalla.

      A disinstallazione avvenuta, apri il Play Store (l’icona del sacchetto della spesa con il simbolo ▶︎ al centro), cerca WhatsApp in quest’ultimo e procedi all’installazione della app pigiando sul pulsante Installa.

      installa whatsapp

      Adesso, avvia WhatsApp, pigia sul pulsante Accetta e continua e digita il tuo numero di cellulare nel modulo che ti viene proposto. Pigia quindi sui pulsanti Avanti e OK e attendi qualche secondo affinché venga effettuata la verifica del numero. Se la verifica non viene eseguita automaticamente, digita il codice di verifica che dovresti aver ricevuto via SMS.

      Successivamente, WhatsApp dovrebbe “accorgersi” del backup presente su Google Drive e dovrebbe chiederti se intendi ripristinarlo. Pigia quindi sul pulsante Ripristina, attendi qualche secondo e tutte le tue chat dovrebbero essere ripristinate in maniera corretta.

      ripristino whatsapp

      Al termine del ripristino, vai avanti, scegli nome e foto da usare su WhatsApp e comincia a usare l’applicazione come più preferisci. Chat, contatti, gruppi ecc. saranno tutti lì dove li avevi lasciati sul tuo vecchio smartphone.

      Procedura alternativa (file in locale offline)

      Se il tuo nuovo smartphone non supporta i servizi di Google o per questioni di privacy non vuoi ricorrere ai backup sul cloud, puoi ripristinare le chat di WhatsApp anche offline, ricorrendo ai file di backup che l’applicazione salva automaticamente sulla memoria del telefono (o sulla microSD, se hai un device dotato di memoria espandibile).

      I backup offline di WhatsApp permettono anche di riportare lo stato delle chat a uno stato precedente rispetto a quello dell’ultimo backup effettuato dall’applicazione. Infatti sulla memoria del telefono vengono conservati più backup e non solo quello più recente come invece accade su Google Drive. I requisiti necessari al ripristino delle conversazioni sono sempre i medesimi, ossia lo smartphone vecchio deve essere associato allo stesso numero di telefono e allo stesso account Google di quello vecchio (quest’ultima regola decade se si usa uno smartphone dove non sono configurati i servizi di Google). Ecco tutti i passaggi da compiere in dettaglio.

      Sul vecchio smartphone

      • Apri WhatsApp, pigia sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella schermata che si apre, vai su Chat > Backup delle chat e pigia sul bottone Esegui backup per avviare un backup delle conversazioni. Se nel backup vuoi includere anche i video, metti il segno di spunta accanto alla voce Includi video che si trova in fondo alla schermata.
      backup chat
      • Tramite il file manager archivio presente sullo smartphone raggiungi la cartella \Home\WhatsApp\Databases\. Ti ritroverai al cospetto di alcuni file denominati msgstore-[data] e un singolo file denominato msgstore.db.crypt12. I file msgstore-[data] sono i backup di WhatsApp più vecchi salvati ancora sulla memoria dello smartphone; il file msgstore.db.crypt12, invece, è il file di backup più recente della app. Scegli quale backup ti interessa ripristinare e auto-inviati il relativo file usando l’email o un servizio di cloud storage (basta fare un “tap” prolungato sul file) e selezionare Altro > Condividi dal menu che compare in basso.
      gestore file archivio

      A questo punto, collegati alla pagina relativa ai permessi di Google Drive e rimuovi WhatsApp dalla lista delle applicazioni che hanno accesso al tuo account. In questo modo “forzerai” WhatsApp a usare i backup offline al posto di quelli online su Google Drive. Potrai ripristinare tranquillamente dopo aver installato l’applicazione sul nuovo smartphone.

      Sul nuovo smartphone

      • Installa WhatsApp scaricandolo dal Google Play Store. Se il tuo smartphone non include il Play Store, puoi installare la app “manualmente” scaricando il suo pacchetto apk dal sito whatsapp.com/android. Al termine dell’installazione, NON avviare la app.
      • Collega il telefono al computer oppure utilizza ES Gestore File o il gestore file Archivio integrato in Android per copiare il file msgstore-[data] o il file msgstore.db.crypt12 dal vecchio smartphone alla cartella \Home\WhatsApp\Databases\ del dispositivo. Se la cartella non esiste, creala tu.
      • Nel caso in cui tu abbia scelto di ripristinare un backup precedente di WhatsApp e non quello più recente, rinomina il file msgstore-[data] in msgstore.db.crypt12 (puoi farlo tramite “tap” prolungato in ES Gestore File oppure tramite PC o Archivio).
      • Avvia WhatsApp, segui la procedura di configurazione iniziale della app e, quando richiesto, pigia sul pulsante Ripristina per ripristinare le chat dal backup in locale.

      Ripristinare backup WhatsApp su iPhone

      Se hai un iPhone, puoi ripristinare i backup di WhatsApp ricorrendo esclusivamente ad iCloud. Questo significa che devi rivolgerti per forza ai servizi cloud di Apple e che puoi ripristinare soltanto il backup più recente effettuato da WhatsApp. Tutto chiaro? Bene, allora vediamo in dettaglio come procedere.

      Cosa fare sul vecchio smartphone

      Come già accennato in apertura del post, per sfruttare i backup di WhatsApp è necessario che il vecchio smartphone e il nuovo smartphone siano associati al medesimo numero di telefono e al medesimo ID Apple. Il primo passo che devi compiere , dunque, è accedere alle impostazioni del tuo iPhone e vedere a quale ID Apple è associato il dispositivo.

      Per verificare a quale ID Apple è associato l’iPhone, apri la app Impostazioni (quella con l’icona dell’ingranaggio) e seleziona la voce iCloud dalla schermata che si apre. A questo punto, se un ID Apple è già associato al tuo iPhone, dovresti vedere quest’ultimo direttamente sotto il tuo nome. In caso contrario, dovrai pigiare sul pulsante per effettuare il login e associare il tuo iPhone a un ID Apple (creandone uno nuovo, se necessario).

      id apple

      Adesso puoi passare all’azione e creare il backup con le chat di WhatsApp. Apri dunque WhatsApp, seleziona la scheda Impostazioni che si trova in basso a destra e seleziona le voci Chat > Backup delle chat dalla schermata che si apre.

      Ora, attiva la levetta relativa all’opzione Includi video se nel tuo backup vuoi includere anche i video e pigia sulla voce Esegui backup adesso per avviare la creazione del tuo su iCloud. Il salvataggio dei video allunga i tempi del backup e può occupare molto spazio su iCloud, il quale offre solo 5GB di storage gratuito. Al termine del backup, visualizzerai il messaggio Ultimo backup: [data e ora] accanto all’icona della nuvola.

      backup chat iphone

      Cosa fare sul nuovo smartphone

      Una volta creato il backup su iCloud, puoi prendere il tuo nuovo “melafonino” e procedere con il ripristino dei messaggi in WhatsApp.

      Per prima cosa, assicurati che il dispositivo sia associato allo stesso numero di telefono e allo stesso ID Apple del tuo vecchio iPhone. Recati dunque nel menu delle impostazioni (l’icona dell’ingranaggio), seleziona le voci Generali > Telefono da quest’ultimo e visualizzerai il tuo numero di telefono. Per visualizzare l’ID Apple, invece, recati nel menu Impostazioni > iCloud.

      Se il telefono risulta associato a un ID Apple diverso da quello che ti serve, pigia sulla voce Esci che si trova in fondo alla schermata ed effettua il login con l’account Apple che avevi sul vecchio iPhone. Facendo in questo modo, tutti i dati associati all’ID Apple attuale verranno cancellati dal telefono.

      backup chat icloud

      Adesso non ti resta che aprire l’App Store (l’icona azzurra con la lettera “A” stampata al centro), selezionare la scheda Cerca collocata in basso a destra e cercare WhatsApp. Ad operazione completata, individua l’icona di WhatsApp Messenger fra i risultati della ricerca e pigia sul pulsante Ottieni/Installa per installarlo sul tuo iPhone. Potrebbe esserti chiesto di confermare la tua identità immettendo la password dell’ID Apple o poggiando il dito sul sensore Touch ID.

      Se avevi già installato WhatsApp ma il backup non era stato riconosciuto, disinstalla l’applicazione e installala nuovamente. Per disinstallare l’applicazione, tieni il dito premuto sulla sua icona e pigia sul pulsante (x) che compare in alto a sinistra dopo qualche secondo.

      installa whatsapp iphone

      Ad installazione completata, avvia WhatsApp, pigia sul pulsante Accetta e continua e digita il tuo numero di cellulare nell’apposito campo di testo. Esegui quindi la verifica del numero digitando il codice di conferma che ti viene recapitato via SMS e, quando ti viene chiesto, accetta di ripristinare il backup delle chat da iCloud facendo “tap” sul pulsante Ripristina cronologia chat.

      Successivamente, scegli nome e foto da utilizzare in WhatsApp e potrai cominciare a usare l’applicazione ritrovando messaggi, gruppi, contatti ecc. così come li avevi lasciati sul vecchio iPhone.

      Ripristinare backup WhatsApp su PC

      mobile trans

      Vorresti creare un backup di WhatsApp anche sul tuo PC, in modo da avere una copia di sicurezza aggiuntiva dei tuoi dati da poter ripristinare in caso di necessità? Hai la necessità di copiare i dati di WhatsApp da uno smartphone all’altro? Allora credo proprio che dovresti dare un’occhiata a Wondershare MobileTrans.

      Qualora non ne avessi mai sentito parlare, Wondershare MobileTrans è un’applicazione per Windows e macOS che permette di trasferire facilmente i dati tra smartphone. Supporta sia Android che iPhone e consente di copiare dati di ogni tipo: dalle applicazioni di messaggistica alle foto, passando per i video, i contatti, ecc. Nello specifico, oggi vorrei parlarti della sua funzione che permette di eseguire un backup completo di WhatsApp sul PC da ripristinare poi all’occorrenza, anche su dispositivi e sistemi operativi diversi da quelli di origine.

      Wondershare MobileTrans ha un’interfaccia utente molto intuitiva, completamente in italiano, e si può scaricare e usare gratis. Tuttavia per accedere alle sue funzioni più avanzate (es. quello per passare WhatsApp da un sistema all’altro) occorre sottoscrivere un abbonamento a partire da 29,99 euro/anno o acquistare una licenza a vita da 39,99 euro.

      MobileTrans

      Per scaricare Wondershare MobileTrans gratis, collegati al sito ufficiale del programma e clicca sul pulsante di download relativo al sistema operativo in uso sul tuo computer. A scaricamento completato, se usi un PC Windows, apri quindi il file .exe ottenuto, clicca sul pulsante Installa, aspetta che vengano scaricati da Internet tutti i file necessari al funzionamento del software e premi su Inizia ora, per concludere il setup.

      Se, invece, utilizzi un Mac, apri il file .dmg ottenuto, clicca sul pulsante Accetto e trascina l’icona di Wondershare MobileTrans nella cartella Applicazioni di macOS.

      Adesso, collega il tuo smartphone al PC tramite cavo e, se usi un iPhone, assicurati che sul computer ci sia installato iTunes (su Mac è preinstallato; da macOS 10.15 Catalina non serve più in quanto sostituito dal Finder); se invece usi un telefono Android, vai nelle opzioni sviluppatore e attiva il debug USB.

      A questo punto, per avviare un backup di WhatsApp, clicca prima sul pulsante Backup di Wondershare MobileTrans, poi sul riquadro Backup dei messaggi WhatsApp (nella schermata successiva) e segui le indicazioni che ti vengono mostrate. Ad esempio, potrebbe esserti chiesto di aprire WhatsApp sul telefono e creare un backup dalle impostazioni dell’app.

      Configurazione

      In seguito, potrebbe partire l’installazione di una nuova copia di WhatsApp sullo smartphone: se necessario, accetta l’installazione dell’app, attiva i permessi di accesso alla memoria per quest’ultima e procedi con la sua configurazione iniziale. Wondershare MobileTrans ti guiderà passo-passo.

      Ultimata la creazione del backup, per ripristinarlo sul medesimo smartphone, torna nella schermata Backup di Wondershare MobileTrans, clicca sul riquadro Ripristina WhatsApp su Dispositivo, seleziona il dispositivo di destinazione (cioè il tuo smartphone) dall’apposito menu a tendina, clicca sul pulsante Inizia e dai conferma.

      Partirà così la copia dei dati sul device, tramite una procedura guidata molto simile a quella vista poc’anzi per la generazione del backup. Assicurati di fare tutto quello che ti viene chiesto da Wondershare MobileTrans sul PC.

      Nel caso in cui volessi, invece, trasferire i dati di WhatsApp da uno smartphone e/o un sistema operativo all’altro, vai nella sezione Trasferimento di WhatsApp di Wondershare MobileTrans, seleziona la voce Trasferisci i messaggi WhatsApp, collega entrambi i telefoni al PC e seleziona il dispositivo di origine e quello di destinazione tramite gli appositi menu a tendina.

      Infine, clicca sul pulsante Inizia, dai conferma e segui attentamente le indicazioni che ti vengono date a schermo.

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      dropbox
      Cloud Computing, Formazione, Software

      Recuperare i file cancellati su Dropbox

      Come faccio a recuperare i file cancellati Dropbox? La buona notizia è che immagini e documenticancellati accidentalmente dal nostro account Dropbox, possono essere recuperati, senza particolari problemi, quella cattiva è che l’operazione di recupero può essere compiuta, in linea di massima, entro trenta giorni dalla loro eliminazione. Cerchiamo di esaminare tutte le ipotesi e le varie soluzioni, per recuperare i documenti cancellati.

      dropbox windows
      L’icona a forma di cestino, abilita la visione ed il recupero dei file cancellati negli ultimi trenta giorni.

      E’ possibile recuperare i file cancellati da Dropbox con il metodo classico, il più semplice e ortodosso, accedendo via browser (Internet Explorer, Chrome, Firefox, ecc…) all’interfaccia web di Dropbox e, utilizzando l’icona a forma di cestino (in alto), visualizzare, assieme alla lista dei documenti, quelli cancellati nell’ultimo mese, utilizzando la relativa opzione, tramite utilizzo del tasto destro sul file. Per tutti i documenti è sempre possibile procedere al ripristino delle versioni precedenti, semplicemente cliccando con il tasto destro del mouse su ogni singolo elemento. Non dimenticate che la quantità di dati è limitata agli ultimi trenta giorni, poiché questi sono i criteri di conservazione, scelti da Dropbox a tutela dei file cancellati o sovrascritti.

      ripristino documenti
      L’opzione di ripristino dei documenti, presente su tutti i file all’interno dell’interfaccia web di Dropbox

      Ripristino versioni precedenti

      Il recupero delle versioni precedenti integrato in Windows può essere una valida possibilità, solo se nel sistema operativo è stata attivata questa funzionalità. Di conseguenza, sarà possibile sfruttare il ripristino dei singoli file, direttamente da Windows senza passare dal server dell’operatore cloud. Per verificare la disponibilità delle versioni precedenti dei documenti, direttamente con Windows, è sufficiente fare click con il tasto destro sulla cartella contenete i documenti Dropbox, e selezionare la voce “ripristina versioni precedenti”, selezionando la data di recupero preferita.

      Esiste anche una procedura di emergenza. Dropbox conserva un backup di emergenza, nascosto nel dispositivo, sotto forma di cache. Spesso i file vengono memorizzati nella cartella cache dopo essere stati spostati o cancellati in seguito a sincronizzazione. Se non è stato possibile recuperare i propri documenti con le procedure mostrate sopra, potrebbe essere utile ricorrere alla cache di Dropbox, che conserva i documenti fino a tre giorni dopo il loro spostamento o cancellazione.

      Ripristinare la cache di Dropbox su Windows 

      1. Aprire una nuova finestra di Esplora risorse facendo clic sul menu Start e selezionando Computer.
      2. Copia e incolla la seguente riga di codice nella barra degli indirizzi nella parte superiore della finestra e premere Invio:% HOMEPATH% \ Dropbox \ .dropbox.cache
      3. Si aprirà la cartella corrispondente alla cache di Dropbox nella cartella Dati applicazioni.
      4. Per recupera il file perduto, trascinarlo fuori dalla cartella cache di Dropbox.

      Ripristinare la cache Dropbox su OS X Mac

      1. Aprire il Finder e selezionare Vai alla cartella… dal menu Vai (o premi Maiusc-Comando-G)
      2. Nella finestra di dialogo, copiare ed incollare la seguente riga nella casella e premere il tasto Invio:~ / Dropbox / .dropbox.cache
      3. Si aprirà la cartella cache di Dropbox
      4. Sarà possibile recupera il file perduto, trascinandolo fuori dalla cartella cache di Dropbox.

      Se nella cartella cache di Dropbox non compare alcun file è probabile che il documento sia andato perso e non sia possibile recuperarlo.

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      Internet, Smartphone, Social media, Software

      Come fare il backup di uno smartphone Android

      Se il tuo vecchio cellulare ti sta dando forfait, eccome come fare il backup del tuo smartphone Android in poche mosse!

      Il tuo smartphone ti sta abbandonando e vuoi sostituirlo con uno più recente, ma sei preoccupato di trasferire tutti i dati, foto, video, account sul nuovo? Oppure vuoi semplicemente mettere al sicuro tutto quello che hai per un eventuale ripristino del tuo telefonino? Niente paura basta fare un backup android e trasferirlo sul tuo nuovo smartphone.

      Preparazione del backup dello smartphone

      Questa guida è dedicata principalmente al backup degli smartphone Android.

      Con il dispositivo che si sta utilizzando, collegato al proprio account di Gmail, è necessario cercare la parola “backup” fra le Impostazioni per arrivare a una schermata simile a quella che si vede qui sotto. Cliccando sull’interruttore in alto si autorizza un backup periodico di tutto il telefono su Google Drive, comprese ovviamente le app installate, che da quel momento in avanti avverrà automaticamente.

      Chat, contatti, foto e video: come fare il backup di uno smartphone Android e vivere felici

      Sempre da questa schermata si può decidere se consentire il backup solo quando si è sotto copertura wifi (scelta consigliata), o di effettuarne uno subito. Questo magari perché si è appunto pronti per passare al nuovo smartphone. La “copia” della memoria interna del telefono andrà a occupare parte del nostro spazio su Drive. Al momento, ogni account ha a disposizione 15 Gb nel cloud di Google. E’ presente poi una pagina specifica per sapere quanti se ne stanno utilizzando ed eventualmente acquistarne ulteriori.

      Il piano “base”, quello da 19,99 euro l’anno, è più che sufficiente per la maggior parte degli utilizzi non professionali.

      Attenzione: questo backup memorizza tutte le app presenti sul telefono, ma non la loro posizione sulle varie schermate. Quando lo si utilizzerà per configurare un nuovo telefono, sarà poi necessario riposizionarle dove si vuole, secondo le proprie preferenze e abitudini.

      Fatto questo, si è abbastanza sicuri di non perdere nulla di importante, anche nel caso della caduta accidentale di cui si diceva all’inizio.

      Backup di Whatsapp e Telegram

      Fanno eccezione le due app di messaggistica per eccellenza suddette, che anche in questo sono piuttosto diverse fra loro. Telegram non ha necessità di backup, ma vi “riconoscerà” quando sarete passati al vostro nuovo smartphone. Tendenzialmente non dovreste perdere nulla, mentre con Whatsapp bisogna fare il backup se volete essere sicuri di ripristinare i messaggi di tutti i vostri contatti.

      La procedura è piuttosto semplice.

      Dopo aver aperto Whatsapp, si clicca in sequenza su Impostazioni, Chat, Backup delle chat e si arriva a una schermata simile a quella sottostante. Possiamo effettuare un backup immediatamente, scegliere ogni quanto farlo in maniera automatica (settimanalmente è più che sufficiente), se farlo solo sotto copertura wifi oppure no e se includere anche i video.

      Chat, contatti, foto e video: come fare il backup di uno smartphone Android e vivere felici

      Una volta attivato, anche il backup periodico di Whatsapp su Google Drive avviene in automatico. Quando invece lo si fa manualmente (di nuovo, perché si è pronti a passare dal telefono vecchio a quello appena comprato) risulterà essere uno dei passaggi più lenti di tutta la procedura. Non è colpa dell’app o dello smartphone, ma degli operatori di telefonia italiani, che continuano a offrire velocità di upload drasticamente inferiori a quelle di download.

      Rubrica, foto e video

      Non di minore importanza sono la copia della rubrica, delle immagini e dei video. Anche qui, il nostro consiglio è di affidarsi a Google e usare le app Contatti  e Foto, al seguente link.

      Al primo utilizzo, Contatti chiederà (o dovrebbe chiedere) il permesso di accedere al contenuto della Rubrica dello smartphone.

      Memorizzerà tutti i nominativi e tutte le informazioni relative, compresi gli indirizzi di posta elettronica. Da quel momento in poi, la userete come app predefinita per il salvataggio dei numeri di telefono (selezionando Sempre, quando vi verrà chiesto), al posto di quella magari già installata. Sarete così certi non solo di non perdere più nulla, ma pure di ritrovare tutto su ogni dispositivo su cui farete accesso con il vostro account Google.

      In questo caso non serve impostare alcun backup del tuo smartphone Android. Viene salvato un nuovo numero di telefono e ne viene effettuata una copia nel cloud praticamente in tempo reale.

      Chat, contatti, foto e video: come fare il backup di uno smartphone Android e vivere felici

      Google Foto funziona in maniera simile. Al primo utilizzo chiederà il permesso di accedere alla Galleria dello smartphone e ne memorizzerà tutto il contenuto. Da quel momento in poi, si sostituirà all’app predefinita e ogni volta che scatterete una foto o girerete un video ne verrà creata una copia nel cloud. La ritroverete non solo sul vostro prossimo telefono, ma anche su ogni dispositivo su cui farete accesso con il vostro account Google.

      Nel caso di Foto, il backup va attivato, cliccando prima su Impostazioni e poi su Backup e sincronizzazione (schermata più sopra), anche decidendo come farlo e su quali elementi.

      Come fare il backup dello smartphone Android

      E’ sempre consigliabile procedere con i backup automatici e periodici (del telefono, delle chat, della rubrica e delle immagini) in modo da essere al riparo da qualsiasi imprevisto.

      Quando invece dobbiamo sostituire il nostro smartphone, sono fondamentalmente due i passaggi da seguire:
      – prima il backup manuale dell’intero smartphone Android su Google Drive (che include anche Contatti e Foto);
      – poi il backup manuale delle chat di Whatsapp (che poi si può disinstallare, così da non perdere nemmeno un messaggio).

      Al primo accesso al nuovo smartphone, sarà sufficiente scegliere Ripristina dal Cloud per vederselo configurato come il precedente.

      È vero che ormai molti produttori hanno app dedicate per il passaggio da un telefono all’altro, ma non sempre funzionano da una marca all’altra.

      contattaci
      Smartphone, Tech

      Backup dati: prevenire è meglio che curare!

      Come ti comporteresti se dovessi perdere tutti i dati salvati sul tuo PC? E con dati si intendono non solo i contatti, ma anche i documenti, le foto, i video, fatture, preventivi?

      Purtroppo la gravità di un tale evento spesso la si percepisce soltanto dopo che il danno è avvenuto e ci si trova ormai in una situazione d’emergenza.

      Per questo è sempre più fondamentale sottolineare l’importanza di effettuare il backup dei dati almeno settimanalmente…

      Tipologie di backup: manuale e automatico

      Ci sono due modi principali tramite i quali si può effettuare il backup dei dati, tutto dipende dalle proprie esigenze.

      • Backup manuale, utilizzato soprattutto nel caso della singola persona o delle piccole imprese che fanno una copia dei propri dati e li trasferiscono su un altro dispositivo.
        Questa soluzione è la più semplice ed economica, ma non molto sicura poiché soggetta agli errori umani, come dimenticare il regolare salvataggio dei dati, o alla rottura dei dispositivi.
      • Backup automatico, indicato soprattutto per le persone e le aziende che cercano un modo professionale per mantenere in sicurezza i propri dati.
        Questo metodo comporta una spesa maggiore, ma minimizza notevolmente i rischi: i dati vengono copiati su supporti dedicati e vengono aggiornati automaticamente, evitando così gli errori umani e garantendo un alto livello di sicurezza.
      Qual è il miglior software di backup nel 2020?
      Backup dati

      Backup completo, incrementale e differenziale

      A seconda delle necessità specifiche il backup si può eseguire con diversi metodi: completo, incrementale o differenziale.

      Backup completo

      • Il backup completo è alla base di tutti gli archivi e dei backup differenziali e incrementali, qui vengono salvati tutti di dati selezionati per il Un backup completo fa sì che si possano ripristinare i dati senza essere obbligati ad accedere ad altri backup.

      Questo tipo di backup è più lento da eseguire rispetto agli altri, ma è più veloce da ripristinare. E’ utile quando si deve riportare il sistema allo stato iniziale e quando questo stato non cambia spesso e quindi non occorre un backup regolare.

      Backup incrementale

      • Nel backup incrementale vengono salvate le modifiche avvenute rispetto all’ultimo backup, per ripristinare i dati è quindi necessario accedere agli altri backup dello stesso archivio.

      Questo tipo di backup è utile quando il sistema va riportato a uno o più stati salvati precedentemente, e quando le modifiche dei dati non sono eccessive rispetto al volume totale.

      Backup differenziale

      • Nel backup differenziale vengono salvate le modifiche dei dati rispetto all’ultimo backup completo, per ripristinare i dati è quindi necessario risalire all’ultimo backup completo
        Questo tipo di backup è utile quando si vuole salvare solo lo stato più recente dei dati.

      Per scegliere quale backup è il più indicato per la propria situazione è necessario considerare la dimensione e la complessità dei propri dati, così come con quale frequenza essi vengono modificati.

      L’importanza del backup nelle piccole e medie imprese

      Migliorare il backup e il recupero dei dati in campo informatico è diventato di primaria importanza per le aziende, come è stato sottolineato da un sondaggio effettuato dall’Enterprise Strategy Group (ESG), ma spesso le piccole e medie imprese non hanno all’interno del loro staff esperti che si dedichino alla risoluzione di questo genere di problemi.

      Per questo le piccole e medie imprese devono considerare l’importanza di effettuare il backup dei dati, così come di archiviarli e copiarli in più supporti per essere sempre in grado di recuperarli in caso di perdita improvvisa.

      Una piccola spesa per migliorare la sicurezza dei propri dati aiuta ad evitare grossi danni futuri, come perdita di denaro, di produttività e di credibilità.

      Sei sicuro del tuo backup?

      Enjoy System può aiutarti nella scelta del migliore metodo di backup, nella sua implementazione ed ha istituito un apposito servizio di controllo backup giornaliero. In tutta sicurezza, da remoto, verifichiamo che le relative operazioni vengano eseguite correttamente, per evitare brutte sorprese nel caso di un eventuale ripristino.