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traduttore simultaneo
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Traduttore simultaneo

Attraverso due auricolari Bluetooth è possibile ascoltare la traduzione in simultanea in 40 lingue e 93 accenti. Traduttore simultaneo anche per le telefonate, al prezzo di una normale coppia di auricolari.

Al prezzo di una normale coppia di auricolari Bluetooth, TimeKettle mette a disposizione con M2 anche la traduzione simultanea da 40 lingue (e 93 accenti). Il meccanismo è semplice e si basa sui sistemi di traduzione simultanea che offre Google attraverso i suoi server sparsi in tutto il mondo.

Nella modalità standard, in cui vogliamo parlare con un’altra persona, ciascuno dovrà avere il suo auricolare e dovrà toccare il sensore quando inizierà a parlare. Nel giro di qualche secondo la traduzione verrà riprodotta direttamente nell’orecchio dell’altra persona.

Indice

Modalità ascolto

È anche possibile, attraverso l’app Timekettle, mettere lo smartphone sul tavolo per catturare discorsi e ascoltare la traduzione dall’auricolare senza disturbare gli altri partecipanti. Un traduttore simultaneo a 360 gradi possiamo dire.

Traduttore simultaneo

Nella modalità altoparlante solo una persona dovrà indossare l’auricolare mentre tutti gli altri potranno ascoltare la traduzione in tempo reale attraverso gli altoparlanti dello smartphone.

M2: non solo traduttore

Anche se non hanno la qualità audio dei migliori auricolari wireless, gli M2 possono essere usati oltre che come traduttore simultaneo, anche per ascoltare musica e podcast e per rispondere alle telefonate. La presenza della tecnologia Bluetooth 5.0 insieme al Qualcomm aptX Audio Codec Compression garantisce un audio chiaro, nitido e perfettamente sincronizzato. Ogni auricolare fornisce fino a 6 ore di ascolto e traduzione con una singola carica, la custodia poi permette la ricarica e offre in totale 30 ore di ascolto.

PRO: Sistema di traduzione efficace con la possibilità di usare l’app per gestire più persone. Auricolari utilizzabili anche per le telefonate. CONTRO: Necessario Internet.

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Pixel Buds-A: gli auricolari di Google pensati per Android

I pixel Buds-A sono gli auricolari pensati per gli smartphone Android di casa Google. Questi auricolari sono economici e pratici. Potrebbero essere la versione Google degli AirPods, ma c’è ancora da migliorare.

I Pixel Buds-A sono gli auricolari true wireless proposti da Google agli amanti degli smartpho­ne Pixel. Per intenderci quelli prodotti e commer­cializzati direttamente dall’azienda di Mountain View e più in generale di quelli basati su sistema operativo Android. L’approccio è quin­di simile a quello adottato da Apple all’interno del proprio ecosistema.

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Come sono fatti

I Pixel Buds-A si presentano con un design essenziale e funzionale, in perfetto stile Goo­gle. Le dimensioni compatte, la buona vestibilità e il peso ridotto – ciascun auricolare pesa circa 5 grammi – garan­tiscono un’esperienza d’uso confortevole.

Nella confezio­ne sono forniti cappucci in tre dimensioni – S, M, L – per adattare il dispositivo al pro­prio orecchio. I Pixel Buds-A non sono progettati per sigil­lare in modo completo il cana­le uditivo, tanto è vero che è presente un apposito foro che serve a mettere in equilibrio la pressione dell’aria all’interno e all’esterno dell’orecchio. La piccola scocca racchiude un driver da 12 mm, le batterie e il SoC che gestisce le funzioni audio e il collegamento Bluetooth con lo smartphone o il dispositi­vo che opera da sorgente audio. Questi auricolari true wireless supportano il protocollo Blue­tooth 5.0 ma non supportano connessioni a più dispositivi in simultanea. Ciò significa che per passare da un dispositivo a un altro è necessario eseguire ogni volta la procedura di ab­binamento.

pixel buds A

All’interno di cia­scun auricolare sono presenti due microfoni che servono sia per intercettare la propria voce mentre si telefona o si usano piattaforme di comuni­cazione – tipo Google Meet – e che supportano la tecnologia Adaptive Sound che approfon­diremo a breve. Le elevate sensibilità dei microfoni e gli algoritmi di analisi audio permettono di isolare in modo eccellente la voce anche in ambienti molto rumorosi.

Pur essendo mol­to compatti, i Pixel Buds-A prevedono due zone sensibili al tocco e configurabili attra­verso l’ app per gestire alcune delle funzioni principali degli auricolari: avvio e pausa della riproduzione audio, risposta e riaggancio delle chiamate vocali e invocazione dell’ As­sistente Google.



Design

ln quest’ultimo caso serve tenere premuto l’auricolare per l’intera durata della richiesta; in questo mo­do l’utente ha un maggiore controllo nel delimitare il te­sto che deve essere analizzato dall’algoritmo Google e ot­tenere così risultati migliori.

La custodia a pillola riprende lo stile di design introdotto anni fa da Apple con i primi AirPods. In questo caso le linee sono molto più curve e rispetto a molti altri prodotti manca il supporto alla ricarica wireless. Se da un lato la scelta di optare per la sola alimentazione via Usb-C può sembrare limitante, dall’altro tale scelta contribui­sce a contenere la complessità e i costi del prodotto.

Pixel Buds-A

Sul fron­tale della custodia è presente un unico led che indica se il prodotto è in ricarica e l’unico modo per conoscere l’autono­mia residua della custodia è quello di consultare l’app sullo smartphone. La batteria inte­grata negli auricolari garanti­sce un’autonomia di circa 5 ore di ascolto musicale – abbiamo misurato un valore simile du­rante le prove – e circa 2,5 ore di conversazione al telefono. La ricarica nella custodia è rapida e in circa 15 minuti si recuperano almeno 2,5 ore di autonomia per la musica. La custodia permette di ricaricare gli auricolari più di tre volte.

Adaptive Sound

I Pixel Buds-A non implemen­tano una tecnologia di ridu­zione attiva del rumore (ANC) ma utilizzano un approccio denominato Adaptive Sound – suono adattivo – abbinato all’isolamento passivo dai suoni e rumori dell’ambiente circostante. In pratica gli au­ricolari compensano il rumore esterno regolando il volume di riproduzione audio in modo sovrastarlo possibilmente con la medesima intensità. Il meccanismo automatico replica in sostanza ciò che facciamo abitualmente quando – ad esempio -alziamo il volume della musica quando siamo sul treno o sulla metropoli­tana e lo abbassiamo quando invece siamo in un luogo si­lenzioso e privo di disturbi.

pixel bud a adaptive sounds

I Pixel Buds-A fanno esatta­mente questo e la presenza di questa funzione è con molta probabilità il motivo per cui non è possibile regolare ma­nualmente il livello dell’au­dio dagli auricolari – dallo smartphone ovviamente sì. Questa soluzione è molto di­versa da quella più comune che sfrutta la combinazione dell’i­solamento passivo – ottenuto sigillando il condotto uditivo – e tecnologie attive di riduzio­ne del rumore (ANC). Queste ultime sfruttano i microfoni degli auricolari per generare un’onda acustica inversa che, sommata a quella del rumore reale, determina un’interferen­za di tipo distruttivo.

Il risulta­to è un abbattimento effettivo del rumore che raggiunge i timpani e ciò permette di man­tenere volumi di ascolto bassi anche in ambienti rumorosi. Al contrario l’approccio Adaptive Sound compete con il rumore esterno alzando il volume d’ a­scolto: il risultato in questo caso non è solo decisamente soggettivo – c’è chi il volume alto pro­prio non lo sopporta – ma anche molto dipendente dal tipo di segnale audio in riproduzione.

Qualità ottima

L’ Adaptive Sound funziona piuttosto bene con le chiama­te telefoniche. La voce di chi parla, infatti, riesce sempre a spiccare sopra il rumore di fondo e questo permette di mantenere la concentrazio­ne senza perdere il filo del discorso.

La tecnologia usata da Go­ogle ha una risposta rapida e questo permette di com­pensare bene anche rumo­ri di fondo che non han­no un volume costante. Il giudizio cambia in modo radicale quando consideria­mo l’ascolto di musica. In ambienti silenziosi o con un rumore di sottofondo costante le variazioni di volume appli­cate dall’algoritmo Adaptive Sound non disturbano.

pixel buds a qualità

In si­tuazioni con un sottofondo molto disomogeneo, la tecno­logia Adaptive Sound tende a rovinare la dinamica della traccia musicale: l’effetto, po­co piacevole in alcuni casi, è equivalente a quello di conti­nuare a ruotare la manopola del volume avanti e indietro. Il leggero ritardo nella rego­lazione del volume, che nel caso delle chiamate vocali è quasi impercettibile, si avver­te non poco nell’ascolto del­la musica. Per questi motivi consigliamo di disattivare la tecnologia Adaptive Sound durante l’ascolto di brani musicali.

Come suonano

I Pixel Buds-A sono pensati per essere versatili. Questo approccio garantisce una buona esperienza nelle più disparate condizioni di utiliz­zo ma significa anche che non esiste un campo d’uso in cui eccellono; attenzione ciò non significa che siano auricola­ri scadenti, ma indicano una scelta progettuale ben precisa: versatili e usabilità prima di tutto.

Come suonano pixel buds a

Ciò non significa nem­meno che la loro resa audio in campo musicale non sia vali­da. I Pixel Buds-A offrono due modalità d’uso corrisponden­ti a due risposte di frequenza diverse: una standard e una con funzione Bass Boost atti­vata. L’app di gestione degli auricolari non fornisce altri sistemi per regolare l’equalizzazione audio. L’impostazio­ne standard è caratterizzata da frequenze medie e basse con una presenza sottotono rispetto alle frequenze alte.

Questa impostazione sembra pensata appositamente per le chiamate vocali: le voci risul­tano brillanti e ben distaccate dal rumore di fondo. Attivan­do la modalità Bass Boost si ottiene una risposta più bilan­ciata e un un audio più pie­no. Il risultato è simile a una equalizzazione neutra e mai esagerata visto che i bassi e i medi standard partono da un livello limitato.

Come vanno

Abbiamo provato i Pixel Buds-A con un Google Pixel 4a – ora in Italia sono dispo­nibili i nuovi Pixel 6 – per poter sperimentare appieno l’esperienza d’uso immagi­nata da Google. Il processo di abbinamento con lo smartphone è sempli­cissimo: scaricate l’app dei Pixel Buds-A e aprite la cu­stodia con il Bluetooth dello
smartphone attivo; in pochi e semplici passi tutto viene configurato in automatico.

Adaptive Sound


L’integrazione con i servizi Google funziona molto bene e non poteva essere altrimenti: l’Assistente Google può esse­re invocato dagli auricolari e se utilizzate questa tecno­logia allora questi auricolari vi risulteranno molto utili e pratici. I Pixel Buds-A sono molto leggeri e possono essere indossati per lunghi periodi di tempo senza avvertire disagio. Purtroppo la vestibilità non è adatta a chi pratica sport intensi, ma con un po’ di cerotto adesivo è possibile fissarli alle orecchi e uscire a correre senza preoccupazioni.

Conclusioni

I Pixel Buds-A di Google aspirano a replicare l’esperienza d’uso degli Appie AirPods e, a dire il vero, non sono lontani dall’obiettivo. L’integrazione con Android è ottima così come il supporto all’Assistente Google. Diverso il discorso musicale: la tecnologia Adaptive Sound funziona, ma il risultato non è paragonabile a quello di un ANC puro.

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I migliori auricolari wireless con cancellazione del rumore

Gli auricolari true wireless con cancellazione attiva del rumore sono modelli totalmente privi di cavetteria, a parte ovviamente quella che consente la ricarica delle custodie; rappresentano l’avanguardia del settore, poiché abbinano ai ridotti ingombri non solo qualità musicale ma anche la possibilità di estraniarsi dall’ambiente circostante. Inoltre bisogna ricordare che  I marchi di riferimento in questo segmento prodotto sono senza dubbio Bose, Apple, Samsung e tanti altri.

La cancellazione del rumore è resa possibile da un sistema di microfoni che cattura i rumori esterni e ne permette il parziale azzeramento con l’emissione di un flusso audio “contrastante”, almeno a livello di frequenze. Ovviamente questi sistemi non sono perfetti, ma nella maggior parte dei casi attenuano ogni fastidio esterno. L’unico difetto è che il loro impiego incide sull’autonomia dei dispositivi e quindi sui consumi. Ecco spiegato il motivo per cui si consiglia la disattivazione quando non se ne ha bisogno.

In questa guida ci concentreremo sugli auricolari senza fili più gettonati e performanti del mercato.

Auricolari true wireless con cancellazione del rumore

Anker Soundcore Liberty Pro 2

Gli Anker Soundcore Liberty Pro sono uno dei set di auricolari più economici del mercato, pur offrendo un’adeguata qualità musicale (forse alla pari o superiore alle Jabra 75T) e un sistema di cancellazione del rumore soddisfacente (inferiore alle Jabra 75T). Vantano la certificazione IPX4 e quindi possono essere impiegate cautamente anche per attività sportiva. Prezzo indicativo: 130 euro.

Anker Soundcore Liberty Pro 2

Skullcandy Indy Anc

Skullcandy Indy Anc è un modello dall’ottimo rapporto qualità prezzo, soprattutto se si considera la qualità musicale offerta. Il design è ammiccante, inoltre sono molto comode da indossare; la protezione è IP55. L’app consente una configurazione precisa e puntuale. Il punto debole è legato alla tecnologia ANC: attenua solo leggermente i rumori esterni. Ottima invece l’autonomia di 9 ore, che con la custodia arrivano a circa 32 ore complessive. Consigliate a chiunque desideri un modello che suoni bene senza spendere troppo. Prezzo indicativo: 80 euro.

Skullcandy Indy Anc

Huawei FreeBuds 3

Huawei Free Buds 3 è la versione economica della Huawei FreeBuds Pro, quindi un’altra risposta Android alle Airpods Pro del mondo Apple. Sono più che soddisfacenti in ambito musicale ma nella riduzione del rumore non brillano troppo. Funzionano al meglio con gli smartphone Huawei grazie a una serie di funzioni specifiche. Nelle chiamate si esprimono al meglio. Prezzo indicativo: 90 euro.

Huawei FreeBuds 3

Jabra Elite 75T

I Jabra Elite 75T potrebbero essere considerati i concorrenti degli Skullcandy. Musicalmente sono leggermente inferiori ma con la cancellazione del rumore se la cavano meglio. Inoltre hanno una certificazione IP55 che assicura una protezione da liquidi e polvere. L’autonomia è di circa 7 ore, mentre la custodia assicura altre 3 ricariche. Purtroppo l’auricolare sinistro non può essere impiegato da solo. Consigliate a chi ha bisogno di un modello con ANC evoluto per effettuare chiamate e ascoltare musica. Prezzo indicativo: 200 euro.

Jabra Elite 75T

Apple Airpods Pro

Le Apple Airpods Pro sono uno fra i modelli di auricolari wireless ideali per chi ha l’iPhone o comunque un prodotto Apple. La qualità musicale è molto buona anche se leggermente più debole sui bassi rispetto ai concorrenti Bose. La cancellazione del rumore è di grande qualità. L’unica potenziale criticità è legata alla taglia unica e dal fatto che non sono touch, ma richiedono un click sulle stanghette o l’impiego dell’interfaccia Siri. La protezione ai liquidi è IPX4. Consigliate soprattutto agli utenti del mondo Apple. Prezzo indicativo: 180 euro.

Apple Airpods Pro

Samsung Galaxy Buds Pro

Samsung Galaxy Buds Pro è il kit di auricolari ideale per tutti i possessori di smartphone Samsung grazie alla presenza del codec audio proprietario ad alta qualità. In pratica la musicalità è molto buona. La cancellazione del rumore è nella media. Sicuramente in ambiente Android è un modello da valutare. Prezzo indicativo: 200 euro.

Samsung Galaxy Buds Pro

Bose QuietComfort Earbuds

I Bose QuietComfort Earbuds sono fra i migliori auricolari wireless del mercato . Non solo la qualità musicale è da primato, ma il sistema di cancellazione del rumore eccelle per qualità. L’unica criticità riguarda la dimensione della custodia (3,9 x 2,6 x 2,7 cm), che però aggiunge circa 12 ore di autonomia alle 6 dei soli auricolari. La protezione ai liquidi è IPX4, quindi tollerano solo spruzzi momentanei. Un modello davvero consigliato a tutti. Prezzo indicativo: 220 euro.

Bose QuietComfort Earbuds
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