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Sicurezza informatica

Dati blindati e al sicuro

Abbiamo trovato un’applicazione suggerita dal gruppo Anonymous che consente di proteggere i nostri dati personali. Ecco il suo funzionamento.

In questa guida esamineremo uno strumento, raccomandato dal collettivo Anonymous, che consente di creare file compressi, estrarre documenti da archivi preesistenti, criptare gli archivi per proteggere i dati sensibili e persino suddividere gli archivi in parti più piccole per facilitare la distribuzione. Si tratta di PeaZip, un software che supporta una vasta gamma di formati di compressione, tra cui ZIP, RAR, 7Z e TAR.

Dati in cassaforte

PeaZip pone una notevole enfasi sulla sicurezza dei dati durante le operazioni di compressione e decompressione. L’applicazione adotta la crittografia AES-256, uno degli algoritmi di crittografia più sicuri disponibili, per proteggere gli archivi compressi con una password. Ciò significa che solo le persone autorizzate che conoscono la password corretta possono accedere ai dati contenuti nell’archivio. Inoltre, offre la possibilità di verificare l’integrità dei file compressi attraverso l’uso di codici di controllo dell’integrità. Questa funzione è particolarmente utile per assicurarsi che i file compressi non siano stati danneggiati durante il processo di trasferimento o archiviazione. PeaZip supporta anche la cancellazione sicura dei dati, consentendo agli utenti di rimuovere definitivamente i file sensibili dagli archivi compressi. Proviamo subito a utilizzarlo.

Guida

guida 1
Preleviamo lo strumento dal sito https://peazip.github.io/, scarichiamo il pacchetto software adatto al nostro sistema operativo e avviamo l’eseguibile. Successivamente, clicchiamo su “Next” per tre volte, selezioniamo “Installa” e clicchiamo su “Fine”.
guida 2
Avviamo “Configure PeaZip” e, prima di cliccare su “Next”, impostiamo la lingua italiana. Proseguiamo la configurazione lasciando le voci così come sono. L’intero processo dura pochi istanti. Al termine, avviamo il programma: troveremo tutte le voci in italiano.
guida 3
Dalla schermata principale, navighiamo all’interno del disco del nostro computer e selezioniamo i file che desideriamo comprimere. Dopo averli selezionati, clicchiamo su “Aggiungi” che si trova in alto a sinistra. Nella parte bassa della schermata che verrà aperta, impostiamo la destinazione del nuovo file e scegliamo il tipo di compressione (ZIP, ARC, PEA, TAR, ecc.).
Possiamo anche richiedere al software di creare un archivio separato per ogni file selezionato, di salvare il nuovo documento nella cartella d’origine, di cancellare i file dopo l’archiviazione e di inviare automaticamente lo ZIP via email al termine. Possiamo configurare tutte queste opzioni in base alle nostre preferenze, basta spuntare le caselle corrispondenti.
Clicchiamo su “Password/keyfile”. Inseriamo un codice nella casella “Password” e confermiamolo. Successivamente, clicchiamo su “File-chiave” e selezioniamo un file che abbiamo creato in precedenza (per esempio, un file di testo che contiene un codice segreto).
Esattamente, per aprire l’archivio, chi riceverà il file dovrà inserire la password scelta o selezionare il file chiave (che, naturalmente, dovrà essere inviato separatamente). Questa doppia protezione garantirà un livello superiore di sicurezza durante lo scambio o la conservazione di documenti e file.
Per aprire il file zippato inseriamo quindi la password e contemporaneamente scegliamo il file con all’interno la nostra pass, questo perché come dicevamo abbiamo una doppia protezione.
Ed ecco il nostro file crittografato!

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    Anonymous attacca di nuovo

    Anonymous attacca di nuovo! Oggi il gruppo internazionale di Anonymous ha hackerato canali televisivi russi, interrompendo i programmi con filmati della guerra in Ucraina.

    Una settimana fa ci fu il primo attacco da parte di Anonymous chiedendo a tutti gli hacker del mondo di combattere contro la Russia. Leggi qui per saperne di più.

    “Il team di hacker Anonymous ha violato i servizi di streaming russi Wink e Ivi (come Netflix) e i canali tv in diretta Russia 24, Channel One e Moscow 24 per trasmettere filmati della guerra dall’Ucraina”.

    ha scritto il gruppo su Twitter rivendicando l’azione.

    Netflix sospende il servizio in Russia

    Nel mentre, Netflix ha sospeso il suo servizio in Russia in segno di protesta contro l’invasione russa dell’Ucraina.

    La società aveva già annunciato nei giorni scorsi anche la sospensione di tutti i futuri progetti e delle future acquisizioni, unendosi alla crescente lista di compagnie occidentali che hanno tagliato i legami col Paese.

    TikTok sospende live-streaming in Russia

    tik tok

    Questa piattaforma ha invece annunciato la sospensione del live streaming e della pubblicazione di nuovi contenuti sul servizio in Russia a causa della nuova legge sulle “notizie false” del Paese.

    “TikTok è uno sbocco per la creatività e l’intrattenimento che può fornire una fonte di sollievo e connessione umana durante un periodo di guerra in cui le persone stanno affrontando un’immensa tragedia e isolamento”.

    ha affermato TikTok su Twitter. 

    “Tuttavia, la nostra massima priorità è la sicurezza dei nostri dipendenti e dei nostri utenti e, alla luce della nuova legge russa sulle “notizie false”, non abbiamo altra scelta che sospendere il live streaming e i nuovi contenuti per il nostro servizio video in Russia mentre esaminiamo le implicazioni di questa legge”.

    “Il nostro servizio di messaggistica in-app non sarà interessato. Continueremo a valutare l’evoluzione delle circostanze in Russia per determinare quando potremmo riprendere completamente i nostri servizi con la sicurezza come priorità assoluta”.

    conclude TikTok.

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    Cyber-guerra tra Russia-Ucraina

    Cyber-guerra tra Russia-Ucraina. Sembra che il collettivo abbia attaccato anche il sito dell’agenzia spaziale russa e del sistema ferroviario.

    “Hacker di tutto il mondo: prendete di mira la Russia nel nome di Anonymous: fategli sapere che non perdoniamo e non dimentichiamo”.

    Si legge sul profilo twitter del collettivo.

    Anche oggi Anonymous ha preso di mira alcuni dei più importanti siti web governativi russi: il sito del Cremlino e del ministero della Difesa sono stati hackerati.

    A diffondere la notizia sono stati molti media internazionali, tra cui la CNN, che ha riportato anche la rivendicazione degli attacchi di Anonymous:

    “Abbiamo mandato offline i siti governativi e girato le informazioni ai cittadini russi in modo che possano essere liberi dalla macchina della censura di Putin”.

    Secondo alcune fonti dell’Adnkronos, Anonymous avrebbe attaccato anche il sito dell’Agenzia spaziale russa (roscosmos.ru) e del sistema ferroviario (rzd.ru).

    Continua la cyber-guerra dichiarata dal collettivo Anonymous contro la Russia, a seguito della decisione di invadere l’Ucraina.

    Il collettivo ha dichiarato ieri la sua presa di posizione pro-Kiev e ha annunciato il proprio intervento nel conflitto con una serie di tweet pubblicati su vari profili riconducibili al movimento.

    L’attacco di oggi ai siti del Cremlino e del ministero della Difesa è stato confermato dal portavoce del governo Dmitri Peskov:

    “Siamo sotto attacco, il sito è offline”.

    Secondo numerosi media internazionali inoltre, su alcune tv russe – hackerate – sono andate in onda canzoni tradizionali ucraine.

    “Hacker di tutto il mondo: prendete di mira la Russia nel nome di Anonymous: fategli sapere che non perdoniamo e non dimentichiamo”

    si legge in uno dei tweet sul profilo del collettivo, che invoca l’intervento di hacker da ogni parte del pianeta.

    tweet

    Anonymous ha voluto precisare che la cyber-guerra non è indirizzata contro la nazione russa in sé, ma è nata per sostenere la popolazione ucraina contro la politica di Vladimir Putin e la sua scelta di scatenare una guerra.

    L’offensiva del collettivo ha preso di mira anche Ramzan kadyrov, Capo della Repubblica Cecena.

    Perché il “fantoccio di Putin” – così chiamato da Anonymous, “ha preso la decisione di affiancare le forze cecene in Ucraina”.

    Per questo motivo, il movimento ha mandato offline anche il sito della Repubblica cecena.

    Nonostante non sia possibile accedere dall’esterno al sito web del ministero della Difesa, a causa delle tecnologie anti-ddos russe – tecnologie che autorizzano la navigazione in base alla posizione dell’utente – è possibile che il sito fosse accessibile agli utenti all’interno dei confini russi.

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