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App per aiutare il pianeta

In questo articolo vedremo 4 App per aiutare il pianeta. Ciascuno di noi può contribuire al benessere del pianeta, adottando comportamenti che riducono gli sprechi energetici e allo stesso tempo aiutando le organizzazioni che si impegnano in prima persona per la riforestazione.

Secondo gli ultimi dati resi disponibili dall’Intergovernmental Panel on Climate Change, se non diminuisce l’attuale tasso di emissioni di CO2, ci resteranno solo sette anni per restare entro un aumento della temperatura media globale di 1,5°C, unico modo per scongiurare le peggiori conseguenze della crisi climatica.

I governi però sembrano non volerne proprio sapere e gli unici che si stanno muovendo sono i giovani, utilizzando tutte le armi a loro disposizione, dalle manifestazioni come Fridays for Future di Greta Thunberg, alle app.

L’obiettivo finale rimane quello di aumentare la consapevolezza di un numero sempre maggiore di persone che probabilmente non sanno cosa sia il Carbon footprint, oppure anche solo quanto farebbe bene all’ambiente diminuire i consumi superflui, riducendo il tempo di una doccia entro i 5 minuti o anche solo spegnendo il televisore o chiudendo il PC la sera, senza lasciarli in standby.

Riciclo

Ora vediamo insieme le 4 App.

1: EARTH HERO-CLIMATE CHANGE

Calcola il tuo impatto sull’inquinamento ambientale e metti a punto un obiettivo per diminuirlo fin da subito.

EARTH HERO-CLIMATE CHANGE

Ciò che gli americani definiscono Carbon footprint, che noi possiamo tradurre come “impronta carbonica”, è un parametro che viene utilizzato per stimare le emissioni di gas serra causate da un evento o da un individuo.

Lo scopo di questa App è, prima di tutto, evidenziare quanto ciascuno contribuisce all’inquinamento energetico con i propri comportamenti. In secondo luogo, aiuta a capire come modificarli gradualmente per ridurre l’impatto. Purtroppo l’app è in inglese, ma non è difficile da comprendere, se non la parte degli approfondimenti.

App

2: ECOSIA ALBERI E PRIVACY

Uno speciale browser che destina una parte dei suoi proventi per piantare nuovi alberi in tutto il mondo.

ecosia

Navigare su Internet fa guadagnare molti euro a chi ha sviluppato il browser e il motore di ricerca che usiamo sia su PC che su smartphone o tablet.

È questo il motivo per cui anche i big dell’informatica come Google, Apple e Microsoft cercano di convincerci in tutti i modi a utilizzare il loro browser.

Una volta consapevoli di ciò, possiamo scegliere di navigare con un browser alternativo come Ecosia Alberi e Privacy, che è comunque una versione Open Source del browser Chromium e che promette di destinare in alberi gran parte dei guadagni che ricava dall’utilizzo del software.

Fino ad oggi, grazie agli oltre 15 milioni di navigatori che hanno usato Ecosia, sono stati piantati più di 140 milioni di alberi con un investimento di 13 milioni di euro e 9.000 zone di riforestazione attivate.

Gli alberi vengono piantati principalmente in Africa e in Sud America. Sul blog di Ecosia, è possibile seguire gli sviluppi delle iniziative. Ecosia è partner di Hommes et Terre con cui si impegna a ripiantare alberi che si stanno estinguendo come l’acacia nilotica o il Sisifo.

3: SMARTRICICLA

Impara a smistare e a riciclare i vari tipi di rifiuti con l’App che fornisce il calendario di oltre 1.500 comuni.

SmartRicicla

Praticamente ogni comune italiano ha proprie regole per quanto riguarda lo smaltimento e il riciclo dei rifiuti.

Attraverso la sezione “Rifiutologo“, spiega esattamente cosa è possibile buttare e cosa proprio non si può.

Possiamo conoscere i giorni nei quali i camion della nettezza urbana passeranno a ritirare la spazzatura.

Nella sezione “Mappa” possiamo localizzare l’Isola ecologica più vicina a noi.

Se il nostro comune non appare, potremo segnalarlo via email o WhatsApp agli sviluppatori dell’app, che si impegnano a inserirlo il prima possibile.

4: AWORLD IN SUPPORT OF ACTNOW

Azioni pratiche quotidiane per contrastare la crisi climatica globale e dare il nostro contributo all’ambiente.

AWORLD IN SUPPORT OF ACTNOW

É la campagna delle Nazioni Unite nata per promuovere azioni individuali nel contrasto alla crisi climatica. Consente di visualizzare le molte campagne e i consigli per una vita sostenibile.

A differenza di altre app del genere, questa ha il vantaggio di essere completamente in italiano.

Fin da subito potremo sapere quali sono le abitudini che fanno bene all’ambiente: come sostituire il bicchierino di plastica del caffè con una tazzina di ceramica da sciacquare dopo l’uso, oppure limitare con il timer a 5 minuti il tempo che dedichiamo alla doccia.

L’app consente di scegliere una o più delle oltre trenta azioni disponibili che alla lunga possono fare la differenza per l’ambiente.

Per ogni azione intrapresa, il misuratore di impatto indicherà se e quanta acqua, CO2, energia o rifiuti stiamo risparmiando.

Inoltre potremo guardare i video di ActNow e acquisire maggiore consapevolezza sui temi dell’ambiente. Nella sezione “Challenge” potremo coinvolgere i nostri amici e unirci alle community per il pianeta.

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Come ascoltare vocali WhatsApp fuori dalle chat

In arrivo presto sulla nota piattaforma una funziona che permette di ascoltare vocali WhatsApp fuori dalle chat.

Oggigiorno i messaggi audio stanno assumendo un ruolo fondamentale per quanto riguarda la messaggistica e in generale le comunicazioni tra gli utenti. WhatsApp sembra essere ben consapevole della cosa. Infatti ha scelto di introdurre un’interessante miglioria al riguardo a cui gli sviluppatori stanno lavorando e grazie alla quale presto sarà possibile ascoltare i vocali ricevuti anche in una chat diversa da quella attualmente aperta.

In arrivo il mini player

Chi utilizza i messaggi vocali frequentemente è ben consapevole che, tanto su WhatsApp quanto altrove, questi possono essere riprodotti solo ed esclusivamente all’interno della chat. Il che può rivelarsi parecchio scomodo ogni volta che il contenuto di riferimento è piuttosto lungo e si ha bisogno di operare su più conversazioni.

vocali WhatsApp

Il team di WhatsApp ha tuttavia pensato di porre rimedio alla cosa con un player per i messaggi vocali, dotato di funzioni semplici quali la possibilità di stop o di messa in pausa, e non legato alla chat d’appartenenza.

Per gli amanti del multitasking, la cosa può risultare piuttosto fastidiosa, visto che rende impossibile fare qualsiasi altra cosa mentre si ascolta il messaggio, ma un’importante novità dovrebbe risolvere il problema: secondo quanto riportato dal solito WABetaInfo, che finora ha fornito sempre informazioni affidabili sulle novità in arrivo per la popolare app di messaggistica, sembra che sia presto possibile ascoltare i messaggi anche al di fuori della chat.

La versione beta dell’app introduce infatti la summenzionata funzione grazie alla quale sarà finalmente possibile ascoltare i messaggi vocali praticamente da qualsiasi sezione dell’applicazione. Le modifiche sono attese su Android e su iOS.

Non sappiamo ancora quanto questo update verrà messo a disposizione, ma non dovrebbe volerci molto.

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Metaverse cos’è?

La realtà virtuale, si sa, esiste da tempo. Tuttavia, è in corso una grande evoluzione, definita Metaverse. Ma vediamo insieme Metaverse cos’è?

Il Metaverse è il concetto di un universo 3D persistente, online, che combina vari spazi virtuali differenti. Puoi vederlo come una futura evoluzione di Internet. Questo ambiente permetterà agli utenti di lavorare, incontrarsi, giocare e socializzare insieme in questi spazi 3D.

Metaverse

Definizione di Metaverse, realtà virtuale

Il Metaverse è un concetto di spazio online, 3D e virtuale che collega tra loro gli utenti, in tutti gli aspetti della loro vita. Questa concetto porterebbe al collegamento di più piattaforme tra loro, proprio come al giorno d’oggi Internet, tramite un unico browser, permette l’accesso a diversi siti web. 

Sebbene in passato l’idea di un Metaverse fosse solo finzione, ora sembra che potrebbe diventare realtà in futuro.

Il Metaverse sfrutterà la realtà aumentata, dove ogni utente sarà in grado di controllare un personaggio o un avatar. Ad esempio, potresti partecipare a una riunione in mixed reality usando un visore Oculus VR nel tuo ufficio virtuale, finire il lavoro e rilassarti, gestire le tue finanze, tutto all’interno del Metaverse.

Puoi già vedere alcuni aspetti del Metaverse nei mondi di videogiochi virtuali già esistenti, che riuniscono molteplici elementi delle nostre vite in dei mondi online. Sebbene queste applicazioni non siano il Metaverse, si avvicinano molto.

Oltre a supportare il gaming o i social media, il Metaverse combinerà economie, identità digitale, governance decentralizzata e altre applicazioni.

Anche oggi, la creazione di utenti, unita alla proprietà di oggetti di valore e di denaro stanno aiutando a sviluppare un unico Metaverse.

Piattaforme per il Metaverse

1: Second Life

Second life è stata la prima piattaforma a basarsi sul concetto di Metaverse, nata nel 2003.

É un ambiente virtuale 3D, dove gli utenti controllano degli avatar per socializzare, apprendere e fare business.

Second Llife

2: Axie Infinity

É un gioco che offre ai giocatori dei paesi in via di sviluppo l’opportunità di ottenere un reddito costante. Acquistando o ricevendo in dono tre creature note come Axies, un giocatore può iniziare il farming del token SLP.

Vendendo questo token sull’open market, qualcuno potrebbe guadagnare a seconda del tempo di gioco e del prezzo di mercato.

Sebbene Axie Infinity non fornisca un personaggio o un avatar in 3D personalizzato, offre agli utenti l’opportunità di un lavoro simile a quelli che potrebbero esserci in un Metaverse.

Axie Infinity

3: Decentraland

É un mondo digitale online che combina elementi social con criptovalute, NFT e immobili virtuali. Inoltre, i giocatori assumono un ruolo attivo nella governance della piattaforma. Gli NFT vengono utilizzati per rappresentare degli oggetti da collezione.

Gli utenti possono acquistare nel gioco utilizzando la criptovaluta che prende il nome di MANA. La combinazione di tutti questi elementi crea una crypto-economia complessa.

Decentraland

4: Facebook

Facebook è molto avvantaggiato per il Metaverse, visto che ha 3 App: Facebook, WhatsApp e Instagram che racchiude più aspetti utili alla realizzazione del Metaverse.

Il cambio di nome, in Meta, lascia trasparire questa intenzione.

metaverse

Guarda il video sottostante.

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Una Lens in più per la ricerca di Chrome

Il modulo per il riconoscimento visivo di oggetti, codici a barre e testi stampati, Lens, basato sull’IA è disponibile anche all’interno della casella di ricerca del browser Chrome, che ora ha una marcia in più.

Google investe da anni diversi milioni di dollari sulle più avanzate tecnologie di riconoscimento audio video basate sull’intelligenza artificiale (IA). Inizialmente il riconoscimento visivo era possibile solo scaricando l’app Lens. Successivamente però, dopo un breve periodo però questo sistema è stato integrato nell’app Google Foto (all’inizio solo per chi aveva uno smartphone Pixel) e nella casella di ricerca Google. Oggi anche chi non ha uno smartphone Pixel e non vuole scaricare l’app, può usare il servizio di analisi visiva Lens. Infatti questo è integrato nella casella di ricerca del browser Chrome, identificato dal logo di una fotocamera oppure di un quadrato con un cerchio al centro.

Lens funziona riuscendo a individuare gli elementi inquadrati attraverso la fotocamera dello smartphone o del tablet. Confrontandoli successivamente con l’enorme database di immagini presenti sui suoi server e propone risultati che il più delle volte sono corretti. In un certo senso si può paragonare Lens a Shazam, l’app che riconosce i titoli delle canzoni ascoltandone poche note. Il meccanismo in fondo è simile. Se Shazam confronta le note registrate con il suo database di brani musicali, Lens confronta le immagini riprese dalla fotocamera con il suo database.

Automatico o manuale

Il funzionamento del sistema di riconoscimento delle immagini di Lens non richiede particolari impostazioni, a meno di non trovarsi in situazioni ambigue. Se, per esempio, vogliamo effettuare una ricerca solamente su una parte dell’immagine inquadrata, dovremo semplicemente spostare con le dita il mirino quadrato di ricerca che come impostazione base copre tutta l’immagine. Inoltre potremo suggerire all’app il tipo di ricerca che ci interessa. Se siamo all’interno di un grande magazzino dovremo così selezionare Acquisti. Se invece siamo in un ristorante, selezionando la voce Dove mangiare potremo scattare la foto di un menu o di un alimento e vedere recensioni e ricette.

Attenzione, però, che per ottenere i migliori risultati nel riconoscimento di un oggetto, di un testo o di un codice a barre, l’immagine deve risultare ben illuminata. Se così non fosse, è consigliabile attivare il flash presente a fianco della fotocamera. Volendo è possibile utilizzare la ricerca di Google Lens su Chrome anche per effettuare il riconoscimento di un’immagine che abbiamo già archiviato in memoria. Per farlo, però, dovremo passare attraverso l’app Google Foto. Aprire poi l’immagine che vogliamo controllare e fare tap sul simbolo di Lens che si trova in basso. Potremo anche indicare la categoria di ricerca che vogliamo eseguire, se per esempio vogliamo identificare un monumento o un quadro. Dovremo fare tap su Luoghi e aspettare qualche secondo per avere la risposta.

Per identificare un’immagine, Lens la confronta con il suo enorme database online

Tutti gli smartphone Android, e anche una buona parte di quelli iOS, utilizzano Chrome come browser predefinito. Quindi come motore di ricerca quello di Google. All’interno della casella di ricerca, oltre all’icona del microfono che serve per inserire i termini da ricercare direttamente con la voce, c’è anche l’icona di una fotocamera. Facendoci tap sopra si aprirà una schermata che ci invita a inquadrare con la fotocamera quello che vogliamo cercare. In alternativa è possibile caricare le immagini archiviate sul telefono e che verranno inviate a Google per essere esaminate in tempo reale.

chrome lens ricerca immagini

Se, per esempio, sul telefono abbiamo archiviato l’immagine di una bicicletta che ci è piaciuta e vogliamo vedere di quale modello si tratta e quanto possa costare, non dovremo fare altro che farci tap sopra. Eventualmente poi ridurre con le dita la finestra rettangolare di ricerca per evidenziarla meglio. Visualizzeremo quindi un elenco di immagini corrispondenti. Naturalmente i risultati migliori si otterranno avendo a disposizione immagini di oggetti ben illuminati e facilmente riconoscibili. Lens, in realtà, non si limita a riconoscere gli oggetti, ma può anche identificare monumenti, piante, animali. Tutti elementi, cioè, che sono già presenti tra i miliardi di immagini ospitate nei server di Google e che rappresentano perciò il suo principale patrimonio.

Riconoscimento dei codici a barre

La seconda possibilità è quella di inquadrare direttamente con la fotocamera ciò che abbiamo davanti. Noi, per esempio, abbiamo provato a controllare il codice a barre di un prodotto elettronico in modo da leggere le recensioni disponibili in Rete. E scoprire inoltre se online fosse presente un prezzo più basso. Per fare partire la ricerca, basta un tap sul pulsante di scatto con l’icona della lente d’ingrandimento.

chrome lens  ricerca codici a barre

Non scatteremo una vera e propria fotografia, ma invieremo solamente l’immagine a Google e riceveremo una risposta entro pochi secondi. Dalle impostazioni della ricerca potremo decidere se consentire a Google di archiviare l’immagine inviate in modo che risulti utile per successive ricerche, o al contrario potremo se eliminarla immediatamente. Per avere una risposta bastano in media pochi secondi anche se non abbiamo una connessione veloce e il consumo in termini di dati è paragonabile a quello della consultazione di una classica pagina Web.

Riconoscimento di luoghi, traduzioni e compiti

Abbiamo visto come Lens riesca a individuare correttamente il contenuto di un’immagine paragonandola a quelle che ospita sui suoi server. In realtà può fare molto di più: riesce, infatti, a riconoscere anche intere parole stampate, e in qualche caso scritte a mano, e si interfaccia con l’app Google Traduttore per fornire una traduzione in tempo reale di cartelli o comunque di testi scritti in oltre cento lingue. Non solo, ma inquadrando calcoli complessi, anche se scritta a mano, è in grado di fornire una soluzione nella maggior parte dei casi corretta.

testo scritto

Per forzare questo tipo di ricerca bisogna selezionare nella barra inferiore la voce Testo se si vogliono fare riconoscere delle parole, oppure quella Compiti se vogliamo che vengano risolte delle operazioni o anche equazioni matematiche. Selezionando la voce Traduzione verrà prima di tutto riconosciuto il testo e poi tradotto nella nostra lingua o comunque in quella che indicheremo. La voce Luoghi, infine, permetterà di individuare monumenti e attrazioni turistiche particolari.

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Scrivere senza digitare una parola

In questo articolo spiegheremo come poter scrivere senza digitare una singola parola, in modo semplice e veloce.

La funzione di dettatura vocale inclusa in Word è abbastanza potente flessibile da poter essere usata davvero al posto della tastiera.

Le versioni più recenti di Word dispongono di un comodo sistema di dettatura vocale essenziale e molto efficace che ci offre una valida alternativa alle lunghe sessioni di scrittura.

Word

Il sistema funziona già piuttosto bene, anche nel riconoscimento della punteggiatura che spesso è uno dei temi più critici. Esiste addirittura una funzionalità per la punteggiatura automatica, la cui affidabilità però dipende molto anche dal nostro modo di parlare, dalla nostra cadenza e dalla nostra inflessione.

Il sistema di riconoscimento della voce è basato sul cloud, per cui richiede necessariamente una connessione a Internet.

Vediamo insieme come fare.

1: Trova la funzione

La funzione di Dettatura di Word non è particolarmente difficile da trovare: si trova in bella vista all’interno della scheda “Home”. Apriamola e scegliamo “Dettatura di Office”. Se siamo curiosi clicchiamo sulle informazioni aggiuntive.

Icona

2: In ascolto

Una volta aperto il “menu”, il sistema si mette in ascolto. Teniamo presente che si disattiva automaticamente se passiamo a un’altra finestra o dopo alcuni secondi di silenzio. Il rumore di fondo viene riconosciuto e filtrato.

In ascolto

3: Due funzioni

Usando l’icona a ingranaggio abbiamo accesso a due funzioni. Abilita punteggiatura automatica cerca di inserire correttamente la punteggiatura, filtra frasi riservate, cioè, cerca di evitare di riportare eventuali discorsi non pertinenti.

2 funzioni

4: Selezionare la lingua corretta

Il funzionamento delle due opzioni dipende da diversi fattori, fra cui anche la lingua: assicuriamoci di selezionare quella corretta. Il risultato, dipende molto dal nostro modo di parlare.

Lingua corretta

5: Utilizzare la guida

Se siamo curiosi di usare a fondo questa funzione, la guida in linea ci mostra anche le parole o frasi da dire per utilizzare la punteggiatura, che viene riconosciuta nella maggior parte dei casi.

Utilizza la guida

6: Si può utilizzare anche su smartphone

Proprio perché basato sul cloud, il sistema è disponibile anche nell’applicazione mobile. Nelle ultime versioni di Word è sufficiente toccare l’icona a forma di microfono in basso a destra nei documenti.

anche su smartphone
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il proiettore che sta in una mano

Un piccolo proiettore pesante meno di 200 grammi in grado di proiettare immagini fino a 60” a meno di due metri dalla parete. Con Wi-Fi e batteria integrata.

La miniaturizzazione dei dispositivi elettronici sembra non avere limiti. Questo PicoPix Nano di Philips, grande, più o meno, come una tazzina di caffè, sta senza problemi nel palmo di una mano, eppure riesce a proiettare immagini da 60 pollici a una distanza di due metri dalla parete.

Certo, la risoluzione nativa è limitata a 640×360 pixel, ma il PicoPix Nano può gestire senza grandi problemi anche video in Full HD, a condizione naturalmente di non pretendere una qualità da cinema.

proiettore

Il suo utilizzo ottimale prevede comunque la proiezione principalmente di presentazioni PowerPoint e documenti, non certo di film.

Buona anche la luminosità che arriva a 100 lumen e permette di proiettare anche in situazione di luce ambiente. La lampada a LED offre colori ricchi e brillanti e ha una durata massima di 30.000 ore.

Batteria integrata

A causa delle dimensioni estremamente ridotte, non è stato possibile integrare all’interno del PicoPix Nano una presa HDMI.

Rimane comunque possibile effettuare il mirroring, cioè il passaggio dei video in streaming Wi-Fi da smartphone Android e iOS.

È invece presente una porta USB standard alla quale è possibile collegare una chiavetta USB con film o presentazioni. Oltre alla classica presa di corrente, il PicoPix Nano integra una batteria che permette di realizzare proiezioni in autonomia per circa 80 minuti.

PRO del proiettore

Dimensioni minime, lampada LED a lunga autonomia e luminosità. Autonomia di 80 minuti.

CONTRO

Risoluzione immagini limitata a 640×360 pixel.

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WhatsApp: come usarlo per ritrovare la macchina?

In questo articolo scoprirai una nuova funzione di WhatsApp che potrà aiutarti a trovare dove hai parcheggiato la tua macchina. Sei curioso di sapere come? Continua a leggere l’articolo.

Cos’è WhatsApp? Come funziona?

Prima di scoprire la nuova funzione che ti “salverà la vita”, parliamo un attimo di WhatsApp, per i pochi che ancora non la conoscono, lo illustriamo in breve. Ti lascio inoltre il link per scaricare l’applicazione.

WhatsApp (formalmente WhatsApp Messenger) è un’applicazione informatica di messaggistica istantanea creata negli Usa nel 2009 da WhatsApp Inc. Inizialmente era stata ideata solo per dispositivi mobili, ma ora è presente anche in versione desktop collegandola al proprio numero di cellulare. Gli utenti possono scambiarsi testo, immagini e file audio, ma non solo. Infatti l’app permette di scambiarsi documenti, informazioni di contatto tra due persone o tra gruppi e permette di scambiarsi la propria posizione.

Come ritrovare la propria auto con WhatsApp?

Prima di spiegarti in che modo l’app di messaggistica ti aiuterà a ritrovare la tua auto, voglio illustrarti la situazione.

Sei fuori di sera in una zona che non frequenti spesso, cerchi parcheggio ma tutti quelli più vicini sono occupati. Ti ritrovi quindi a parcheggiare in un posto isolato, lontano dal posto in cui devi andare, e che non ha particolari punti di riferimento che ti permettono di memorizzare il luogo, è qui che WhatsApp viene in nostro soccorso.

Possiamo infatti utilizzare l’app in modo intelligente. Ci basterà inviare la nostra posizione a un amico, o a una chat di gruppo in cui siamo rimasti l’unico membro.

Passaggi per Android

  1. Apri la chat del tuo amico a cui vuoi inviare la posizione.
  2. clicca sulla graffetta in basso a destra
  3. clicca su posizione
  4. se non l’hai già fatto dovrai dare i consensi per permettere a Whatsapp di trovare la tua posizione
  5. clicca su posizione attuale.
passaggio 2 whatsapp
passo 2

passaggio 3
passo 3
dai il permesso a whatsapp
passo 4
posizione
passo 5

Passaggi per IOS

  1. Apri la chat dell’amico a cui manderai la posizione
  2. clicca sul + in basso a sinistra
  3. clicca su posizione
  4. anche in questo caso se non l’hai già fatto dovrai dare l‘autorizzazione per l’uso della posizione
  5. clicca su invia la tua posizione attuale.
passaggio 2
passaggio 3
invia posizione attuale su whatsapp
passaggio 5
ecco la posizione di whatsapp
chat

Ricordati di inviare la posizione solo dopo aver trovato parcheggio. A fine serata ti basterà aprire la chat di WhatsApp, per avere una mappa con le indicazioni per tornare nel luogo in cui hai parcheggiato. Niente di più facile per non perdere il proprio veicolo e non stare alla ricerca dell’auto perduta per ore.

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Termoventilatori con Wi-Fi

A Gennaio il freddo non sembra avere intenzione di lasciarci, ma per fortuna vengono in nostro soccorso i termoventilatori.

Cosa sono i termoventilatori?

Il termoventilatore è un dispositivo dotato di ventola interna, in grado di emanare calore all’esterno, prodotto da una resistenza elettrica. Tra i vantaggi dati dall’utilizzo di un termoventilatore, compare la rapidità di riscaldamento, che consente di conseguenza di risparmiare energia elettrica.

Quali vi consigliamo?

Tra i tanti termoventilatori elettrici disponibili su Amazon, il Bimar AMA 10 si distingue per la struttura in ceramica che consente di trattenere il calore e per il fatto che, oscillando, consente di diffonderlo in maniera uniforme. Inoltre è uno dei pochi elettroventilatori della sua categoria ad avere una connessione Wi-Fi. È così possibile comandarlo non solo attraverso il pannello a sfioramento o il telecomando, ma anche con l’app per iOS o Android, oppure ancora con il controllo vocale degli assistenti Amazon Alexa e Google Assistant.

termoventilatore

Fino a 2.000 W

Nonostante un peso di poco superiore ai due chilogrammi e un ingombro ridotto di 20 centimetri di larghezza, per 18 di profondità e 60 di altezza, che permette di sistemarlo praticamente ovunque, il termoventilatore di Bimar riesce ad assorbire 2.000 W di potenza e a riscaldare senza problemi un ambiente di 20 mq. Si può programmare l’accensione e lo spegnimento a determinati orari e nella confezione è incluso il telecomando.

Giudizio

  • PRO: Design gradevole, compatibilità con assistenti digitali, effetti dinamici basati sulla musica.
  • CONTRO: Prezzo di eventuali espansioni luminose elevato
  • PREZZO: 89 euro, su Amazon è ora in sconto a 84,90 €. Ti lascio il link per andare a vedere.

Altri termoventilatori validi

  • Imetec Eco Ceramic: Termoventilatore con Eco Technology che riduce del 45% i consumi energetici. Sei funzioni di temperatura oltre a quella antigelo. Telecomando in dotazione. Il prezzo è di 99 euro.
  • Amazon Basics Termoventilatore portatile: Riscalda a 360° un ambiente di 20 mq assorbendo fino a 1.800 W. Due velocità di riscaldamento e peso inferiore ai 2 Kg. Prezzo di 34 euro.
Imetec Eco Ceramic
Amazon Basics Termoventilatore portatile
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WhatsApp: aggiungere contatti senza numero

Trucco pazzesco per WhatsApp: aggiungere contatti senza avere il numero. Scoprilo in questa guida di oggi!

WhatsApp ci riserva una funzionalità unica nel suo genere. Potrebbe esserci molto utile qualora volessimo aumentare il numero di persone nella nostra rubrica.

Comunque sia non sarebbe la prima volta: abbiamo già avuto modo di vedere in passato alcuni trucchetti riguardanti WhatsApp. E’ molto probabile che ne vedremo sempre di più con il passare del tempo. Con la seguente premessa, dunque, non possiamo che rimanere entusiasti nel sapere che ce ne siano altre.

La nota piattaforma di messaggistica istantanea, ovvero WhatsApp, ci illumina con la possibilità di aggiungere un gran numero di contatti nella rubrica senza fare il minimo sforzo. Detto così potrebbe apparire essere non veritiero, ma, in realtà, è molto più semplice di quel che sembra.

A questo punto vale la pena esplorare questa possibilità e vedere che cosa può proporci l’applicazione. Anche perché dobbiamo tenere a mente che sarà sia semplice da eseguire che molto interessante da usare. Esploriamo tale funzionalità e impariamo ad aggiungi nuovi contatti su WhatsApp senza avere il numero telefonico

Qr code

Per arricchire le nostre conoscenze, e quindi aumentare il numero di persone presenti nella nostra rubrica, non sarà necessario usare chissà quale applicazione e tanto meno delle impostazioni presenti sul cellulare. A noi basterà soltanto far uso della fotocamera e del QR Code, il quale pensiamo che lo conosciate un po’ tutti per ovvie ragioni.

Dovete sapere che ogni profilo WhatsApp è legato interamente a questo codice. Riconoscibile dal fatto che sia un quadratino nero e bianco e che, una volta fotografato, ti collega automaticamente ad un link o certifica un preciso documento. Un esempio banale che possiamo fare con questa metodologia è con il Green Pass. Non a caso usiamo proprio il QR Code per attestarne la validità.

qr code WhatsApp

Comunque sia, per sfruttarlo dovremo andare nelle impostazioni dell’applicazione, cliccare in seguito i tre puntini in alto a destra e poi schiacciare il logo del codice in questione per aprirlo. A questo punto sarà sufficiente mostrare l’immagine a qualcuno ed usarla per collegarsi al suo account, aggiungendolo nella rubrica con successo.

Oltretutto, quanto appena spiegato può essere fatto anche con le chat: inviando il QR Code come se fosse un link in un gruppo o in una chat, otterremo lo stesso risultato immediatamente e senza alcuno sforzo.

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Digitalizza senza riflessi le vecchie foto stampate

Digitalizza le vecchie foto stampate senza riflessi prima che si rovinino con un’app intelligente che non si limita solamente a scansirle.

Le stampe fotografiche, soprattutto quelle più vecchie, sono fantastiche da vedere e rivedere, ma hanno il limite che con il tempo tendono a deteriorarsi. Per questo motivo è consigliabile scansirle al più presto in modo da archiviarle e proteggerle praticamente all’infinito. La soluzione più semplice, se abbiamo a disposizione un classico scanner piano o anche una stampante multifunzione, resta quella di scansirle e trasferirle sul PC.

In realtà, però, si possono ottenere risultati ancora migliori grazie alle app che aggiungono l’intelligenza artificiale alla semplice cattura della foto. Nel Play Store di Android sono moltissime le app dedicate alla scansione e al recupero delle fotografie. Noi però questa volta abbiamo voluto provare un’app di Google come FotoScan che, oltre a permettere di catturare nel modo migliore qualsiasi foto, ha anche l’indubbio vantaggio di essere completamente gratuita.

Niente riflessi

Insieme ai graffi e ai segni del tempo, uno dei maggiori problemi per chi vuole digitalizzare vecchie foto stampate con il proprio smartphone è costituito dai riflessi. Soprattutto se usiamo il flash, in modo da avere un’illuminazione ottimale, è praticamente certo che qualche riflesso risulterà nella scansione. Teoricamente sarebbe possibile eliminarlo a posteriori. In pratica è molto più semplice farlo prima, utilizzando un’app come quella di Google che ci fa riprendere la stessa immagine da quattro angolature diverse in modo da ottenere alla fine un risultato ottimale.

Digitalizza senza riflessi le vecchie foto stampate

Oltre a catturare la fotografia, anche se questa si trova su un tavolo, l’app si occupa di ritagliarla nella maniera migliore. Inoltre ci lascia comunque la possibilità di agire direttamente sul “taglierino” se il risultato non è gradito. Naturalmente, siccome entra in gioco l’intelligenza artificiale, la risoluzione finale dell’immagine potrebbe essere inferiore rispetto a quella ottenibile con un classico scanner piano. Tuttavia in compenso la resa dei colori e delle luci sarà decisamente migliore. Per ottenere questo risultato Google utilizza le stesse tecniche di “fotografia computazionale” usate dalla funzione Panorama degli smartphone, che mette insieme più immagini per costruire una foto panoramica.

L’operazione di unione delle immagini avviene sui server di Google per cui servirà una connessione attiva e ci saranno i soliti problemi di privacy che comunque sono ben conosciuti a chi sincronizza le proprie fotografie in cloud. Se invece volessimo anche eliminare graffi e segni presenti sulla fotografia, dovremo ricorrere a un programma di ritocco evoluto come Photoshop. Oppure, per i difetti meno evidenti, anche a un’app specifica come Photo Retouch che consente anche di eliminare eventuali oggetti che disturbano l’immagine.

L’elaborazione dell’immagine catturata con la fotocamera avviene nei server di Google

Trattandosi di un’app realizzata da Google, FotoScan non richiede registrazioni particolari. Una volta installata, verrà visualizzato un breve tutorial in italiano che spiega molto semplicemente come funziona l’app. In pratica, si tratta di scattare quattro fotografie spostando la fotocamera su un cerchio alla volta (mostrato sullo schermo) in modo da eliminare fastidiosi riflessi e salvare l’immagine migliore. Nella prima cattura si vede bene come la fotografia presenti almeno due riflessi luminosi particolarmente evidenti. Per eliminarli dovremo semplicemente cliccare sull’icona di scatto in basso e seguire le istruzioni in italiano presenti sull’immagine.

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Immagini pulite in pochi passi

Come impostazione standard è attivo sia il flash che la modifica da remoto sui server di Google. Rimane comunque possibile escludere entrambe le opzioni, in questo modo avremo sicuramente molti meno riflessi ma allo stesso tempo l’immagine risulterà anche meno luminosa. Se poi non vogliamo che la foto venga elaborata da Google perché teniamo alla nostra privacy, potremo ritagliarla direttamente con lo strumento Taglierino che è integrato all’interno dell’app.

Come si vede dalla seconda immagine, ci siamo spostati sul secondo cerchio come richiesto dall’app. Una volta mossa la fotocamera, dovremo aspettare qualche secondo affinché l’immagine possa essere elaborata dai server di Google e poi potremo passare al cerchio successivo. Al termine dell’acquisizione delle immagini l’app provvederà anche al ritaglio automatico della fotografia e alla correzione prospettica se l’immagine non dovesse risultare esattamente in piano. Può capitare che l’operazione di ritaglio non sia perfetta, e per questo l’app ci lascia la possibilità di modificarla direttamente utilizzando i cursori a forma di cerchio presenti negli angoli dell’immagine.

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Oltre a non inclinare lo smartphone durante la scansione, è importante sistemare la foto su una superficie piana che sia in contrasto con la foto stampata. È chiaramente sconsigliabile catturare immagini di fotografie che si trovano in porta foto in vetro. Secondo Google è anche importante assicurarsi che il flash sia attivo in modo da rimuovere ombre e riflessi dalla nostra vecchia foto stampata e ottenere in generale delle foto migliori durante la digitalizzazione.

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Nella terza immagine in alto possiamo vedere come Google abbia ritagliato in maniera corretta i bordi dell’immagine, lasciandoci comunque la possibilità di modificarli.

Google Foto

Una volta salvata l’immagine, la potremo salvare automaticamente all’interno di Google Foto e quindi nel cloud Google Drive, oppure condividerla con i nostri contatti social o ancora attraverso la posta elettronica. Una volta installata l’app non saremo sempre costretti ad aprirla per scansire le immagini, ma potremo farlo direttamente dall’app Google Foto selezionando la voce Raccolta e da qui facendo tap prima su Utilità e quindi su “Scansiona Foto” con FotoScan. Rispetto a uno scanner classico, il vantaggio è sicuramente quello della velocità e della precisione nel rimuovere riflessi e artefatti. Il limite è la definizione che risulterà inferiore all’originale. Nel nostro caso l‘immagine che abbiamo scansito è stata ridimensionata a una risoluzione di 1.500×2.000 pixel rispetto a quella originale di 3.000×4.000 pixel. Si tratta, in pratica, di un dimezzamento della risoluzione che comunque a nostro parere non va a influire particolarmente sull’effetto finale.

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