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Tech

A ciascuno il suo smartwatch

i migliori smartwatch del 2020

Gli orologi dell’Apple dominano il settore da anni in termini di vendite, lasciando ai concorrenti le briciole. Il mercato degli smartwatch si è recentemente arricchito con i nuovi Watch SE e Watch Serie 6. In realtà però i modelli da poter acquistare sono tantissimi e realizzati dai brand più disparati. Occorre dunque conoscere alcuni aspetti fondamentali che rappresentano le basi di questi dispositivi, al fine di poter operare una scelta quanto più consapevole possibile.

C’è però un aspetto da sottolineare: mentre gli Apple Watch vanno utilizzati di fatto solo in abbinata agli iPhone, gli altri smartwatch possono essere utilizzati indifferentemente accoppiati a smartphone Android o iOS. La cosa più logica dunque è senza dubbio quella di scegliere l’orologio smart che offre le funzioni più vicine alle proprie esigenze.

Le funzionalità legate alla salute

Una funzionalità molto apprezzata dagli utenti è la possibilità di monitorare il battito cardiaco; alcuni modelli recenti, poi, possono spingersi anche a misurare la pressione sanguigna, l’ossigenazione del sangue e addirittura effettuare un ECG (elettrocardiogramma), come l’Apple Watch Serie 6.
Si tratta di funzioni decisamente utili ma che vanno utilizzate con la massima cautela. Pensare di sostituire un normale controllo medico con i dai raccolti da questi orologi è un errore da non commettere.

Il business dei cinturini

Un altro aspetto che decreta il successo degli smartwatch è il fatto di essere sempre più simili agli orologi veri e propri, diventando dunque un accessorio imprescindibile del proprio abbigliamento. In tal senso un ruolo fondamentale è ricoperto dai cinturini, attorno ai quali si è sviluppato un business enorme. Apple Watch ha fatto scuola, essendo il modello più personalizzabile presente sul mercato, con una quantità di cinturini letteralmente smisurata (sia realizzati dal gigante californiano che da aziende terze) che vanno scelti compatibili con un meccanismo di aggancio di cinturini che Apple ha brevettato. Ci sono invece smartwatch che hanno un aggancio per i cinturini da 22 mm (millimetri), ovvero identico a quello degli orologi classici. Con questi modelli è possibile dunque utilizzare i normali cinturini degli orologi, acquistabili ad esempio il gioielleria o bigiotteria. Un vantaggio che spesso si concretizza in un importante risparmio economico.

I migliori smartwatch 2020

Chiariti questi aspetti preliminari, è il momento di passare alla nostra selezione. Abbiamo scelto quattro modelli di smartwatch che, allo stato attuale, riteniamo essere i migliori del mercato. Provvederemo ovviamente ad aggiornare costantemente la lista a seconda di ciò che verrà presentato nel corso dei mesi.

Apple Watch Serie 6
(il migliore per i possessori di iPhone)

In questo caso la scelta è molto semplice. Chi possiede un iPhone e vuole uno smartwatch deve guardare agli Apple Watch. In particolare ci sentiamo di consigliare l’ultimissimo modello, ovvero il Serie 6. Da un punto di vista estetico cambia molto poco rispetto alla generazione precedente, mentre sono diverse le novità legate alle funzioni software, con particolare riferimento al settore della salute.

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Apple Watch Serie 6 è infatti in grado di misurare l’ossigenazione del sangue (tema estremamente attuale in relazione al Covid-19), funzionalità che si aggiunge al monitoraggio del battito cardiaco e alla possibilità di effettuare un ECG (già presenti sul Serie 5 dello scorso anno); poi c’è la perfetta integrazione di watchOS con iPhone, iPad e Mac che fa letteralmente la differenza. Costo €539,00

Samsung Galaxy Watch 3
(il migliore per gli smartphone Android)

Potremmo definire il Galaxy Watch 3 come l’unico vero rivale di Apple Watch Serie 6. Samsung ha infatti messo a punto un’integrazione tra il proprio smartwatch e gli smartphone Android che è paragonabile a ciò che l’azienda di Cupertino ha fatto con gli iPhone. La quantità di funzioni di questo modello è infinita, sia in relazione alla gestione delle notifiche (si può persino telefonare direttamente dall’orologio) che in merito al monitoraggio della salute e dell’attività sportiva.

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In più il Galaxy Watch 3 è uno di quegli smartwatch dotati di cinturini con aggancio di 22 mm, una grande comodità come già spiegato in apertura. Insomma, nel caso non si abbiano limiti di budget e si fosse in possesso di uno smartphone Android, questo modello targato Samsung è attualmente il migliore che si possa acquistare.

Huawei Watch GT 2
(il migliore per autonomia)

Ha un sistema operativo proprietario questo Watch GT 2 di Huawei. Il vantaggio di questa scelta operata dall’azienda cinese sta tutta nell’autonomia, visto che questo smartwatch può essere utilizzato ininterrottamente per due settimane di fila senza ricaricarlo. In più integra ovviamente tutte le funzionalità che è lecito attendersi da un dispositivo di questo tipo: misurazione del battito cardiaco, monitoraggio dell’attività sportiva, ricezione delle notifiche dello smartphone a cui è accoppiato.

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A tal proposito, può essere utilizzato in abbinata a smartphone Android e iOS (quindi anche gli iPhone). Basta infatti installare un’apposita applicazione realizzata da Huawei e il gioco è fatto. Arrivato sul mercato lo scorso anno, oggi può essere acquistato a meno di 150 euro, un ottimo prezzo considerando la qualità del prodotto.

Amazfit Bip Lite
(il migliore per rapporto qualità/prezzo)

Pensate, costa meno di 50 euro questo Bip Lite di Amazfit (azienda che fa riferimento alla cinese Xiaomi) e offre un’esperienza d’utilizzo completa a 360°. Lo schermo è transflettivo, termine che indica una particolare tecnologia che consente al display di essere perfettamente visibile anche sotto la luce diretta del sole. Monitora l’attività sportiva e il battito cardiaco nonostante il prezzo ridotto.

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Può essere utilizzato in abbinata a smartphone Android e iOS (quindi anche gli iPhone) attraverso l’installazione di un’apposita applicazione realizzata da Amazfit. Da segnalare la resistenza all’acqua fino a 3 ATM (3 atmosfere), per cui può essere immerso fino a 30 metri di profondità. Uno smartwatch davvero interessante considerando la cifra richiesta per acquistarlo.

Garming Forerunner 945
(il migliore per gli sportivi)

Richiede un investimento importante questo smartwatch, oltre i 500 euro. Probabilmente però dovremmo parlare di “sportwatch”, in quanto integra una serie infinita di funzionalità pensate appositamente per il pubblico sportivo: misura l’ossigenazione del sangue, monitora il battito cardiaco con l’apposito sensore Elevate V3 (che garantisce una precisione non paragonabile a quella degli altri smartwatch), misura il Vo2 Max (il consumo massimo d’ossigeno, utile per misurare la potenza aerobica), gestisce le mappe cartografiche (utile per chi fa corsa campestre).

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Insomma è un prodotto in perfetta tradizione Garmin, un marchio che è un punto di riferimento per gli sportivi professionisti. Insomma, chi pratica sport a determinati livelli o per chi magari vuole tenere traccia dell’attività motoria in maniera più precisa e professionale dei classici smartwatch, troverà in questo Forerunner 945 un validissimo alleato.

Sicurezza informatica

Attenzione: queste 16 applicazioni Android contengono il malware Joker

Gli esperti di sicurezza tornano nuovamente a richiedere la nostra attenzione per via di un malware Android con cui Google ha ormai a che fare da diversi anni. Conosciuto come “Joker“, questo malware si aggira in alcune app Android dal 2016 e viene puntualmente rimosso dal Play Store. Il problema è che, tramite sofisticate tecnologie di offuscamento, Joker torna spesso sullo store digitale di Google sotto mentite spoglie, attaccando ignari utenti che non hanno i mezzi per distinguere l’applicazione fittizia da una reale.

Joker torna nuovamente sul Play Store

La strategia di Joker, per quanto basilare, è ottimizzata a tal punto da essere sempre più difficile da scovare e rimuovere. Il malware, infatti, si “traveste” da applicazione legittima e, dopo qualche ora o anche giorni dalla sua installazione, esegue quello che in gergo viene chiamato “dropper”, ovvero una funzione che richiama la componente dannosa all’interno dell’applicazione.

Fortunatamente Google Play Protect riesce a riconoscere le tecniche adoperate da Joker e ha provveduto a rimuovere le app dal Play Store, ma è pur sempre necessario procedere alla cancellazione manuale dal proprio smartphone.

Malware: cosa sono, come riconoscerli e come rimuoverli - Cyber Security 360

La lista delle app da cancellare

Ecco quali sono le app infette che dovete cancellare immediatamente:

  • All Good PDF Scanner
  • Mint Leaf Message – Your Private Message
  • Unique Keyboard – Fancy Fonts & Free Emoticons
  • Tangram App Lock
  • Direct Messenger
  • Private SMS
  • One Sentence Translator – Multifunctional Translator
  • Style photo collage
  • Meticulous scanner
  • Desire Translate
  • Talent Photo Editor – Blur focus
  • Care Message
  • Part message
  • Paper Doc scanner
  • Blue scanner
  • Hummingbird PDF Converter – Photo to PDF
Formazione

Android: App Premium,Gratis.

Nel Play Store c’è ancora spazio per i regali con offerte a tempo disponibili per quelle che sono le nuove  Utility, giochi e strumenti per personalizzare il telefono che normalmente sarebbero a pagamento, diventano a costo zero per tutti. Per queste promo non hai bisogno di nulla tranne che del tuo smartphone e di un account Google per scaricare queste fantastiche proposte. Ma fai in fretta, le iniziative potrebbero scadere da un momento all’altro.

Una volta scaricate saranno nostre per sempre con la garanzia di aggiornamenti periodici e gratuiti a tempo indeterminato.  In tanti le stanno scaricando, affrettati anche tu.

Le offerte di oggi:

  • Analog Eternity: Tutti possono ESSERE CREATIVI con Analog Film Eternity! Puoi far sembrare le tue foto come l’eternità.Aggiungi straordinarie opere d’arte MULTICOLORE, colori della tavolozza, FONT straordinari, FILTRI sorprendenti, OVERLAY stupendi e molto altro alle tue foto.
  • Alarm Clock: Wakey Premium: una sveglia che si caratterizza per un design unico ed inimitabile. Si propone con animazioni coinvolgenti, previsioni del tempo dettagliate e suonerie mai scontate. Non mancano anche puzzle matematici per dare una svegliata al tuo cervello dopo la fase REM. Consigliata da migliaia di utenti ed assolutamente da provare.
  • Battlefield Cry 3D: uno sfondo animato per il tuo tablet ed il tuo telefono. Ricrea le condizioni di una battaglia con scene mozzafiato di elicotteri, jet, case in rovina, carri armati ed altri effetti esilaranti.

Ieri , ad esempio, le seguenti App erano gratis, ma oggi? Controllate!

  • Multitrack Engineer: app per veri esperti. La sua funzione principale è quella di compositore musicale multi traccia. Puoi creare i tuoi brani facilmente grazie ad una soluzione versatile e completa per il provetto compositore che è in te. Aggiungi i tuoi strumenti e crea il tuo spartito con un click.
  • Equalizer Bass Booster Pro: l’audio del tuo telefono sembra sottotono? Prima di pensare ad uno speaker Bluetooth o a qualche strampalata modifica hardware puoi ottenere questa nuova app che equalizza i livelli di uscita regalando un potenziamento ad hoc del volume grazie a diversi effetti sonori. Il Booster a 6 volumi regala un equalizzatore a 5 bande con due spettri visivi ed un effetto di virtualizzazione davvero accattivante.
  • Cooking Quest VIP : Food Wagon Adventure: un giochino divertente in cui dovrai gestire un camion pieno zeppo di cibo. Colleziona le tue ricette ed esportale in tutto il mondo creando il food truck migliore di sempre. Ora senza pubblicità e con nuove funzioni.
Formazione

iOS&Android: consigli per la durata della batteria.

La tecnologia avanza, le batterie diventano sempre più performanti, ma si rimane sempre senza batteria. Purtroppo più si ha , più lo si usa, gli schermi hanno definizioni sempre maggiori e le batterie si consumano sempre più in fretta.

Insieme proveremo con dei piccoli accorgimenti ad ottimizzare la durata della batteria. Partiamo nel disabilitare quelle funzioni di cui non abbiamo effettivamente bisogno h24. Pochi minuti da perdere nel configurare le impostazioni in cambio di una batteria spesso di molto più longeva.

Cominciamo con una funzione attiva di default, il feedback tattile , quella vibrazione “di ritorno” che lo smartphone effettua quando premiamo un tasto o compiamo determinate azioni. Sicuramente di impatto ma di dubbia utilità considerando l’inevitabile impatto sulla batteria.

App e Giochi

Singole app  di solito consumano quantitativi importanti di batteria. Tutti gli smartphone più recenti consentono, dalla sezione delle impostazioni dedicata alla batteria, di vedere i consumi delle singole applicazioni. In questo modo possiamo valutare se eliminare o limitare quelle che magari riteniamo a questo punto, meno importanti.

Luminosità

Senza dubbio , diversamente dai giochi o di alcune app, la luminosità dello schermo è qualche cosa di indispensabile, tuttavia incide direttamente sulla durata della batteria: va da sé che più la terremo bassa e maggiore sarà l’autonomia. Impostandola su automatico i sensori saranno perennemente a lavoro per adattarsi alla luce circostante, con il conseguente consumo di energia. La sera infine una bassa luminosità dello schermo risulta anche meno stancante per gli occhi.

Connettività e geolocalizzazione

Si sono due funzioni essenziali, ma che non necessariamente ci servono in ogni istante. A maggior ragione se la nostra batteria è quasi completamente a terra. Disattivare Bluetooth e GPS ci può far guadagnare preziosissimi minuti in una situazione “di emergenza”.

Risparmio energetico

Una volta mettere in risparmio energetico il proprio smartphone significava tornare indietro agli anni ’90 : intendo poter ricevere chiamate ed sms. Di fatti , quasi tutti gli smartphone di ultima genereazione permettono di attivare questa funzione e in molti casi la resa è quasi impercettibile. Lo smartphone fondamentalmente andrà a mettere in pratica automaticamente alcuni dei suggerimenti presenti in questo articolo. Sostanzialmente si perderanno alcune funzioni “utili” ma non indispensabili, come l’aggiornamento in background, il multitasking ecc…

Smartphone, Tech

Android Auto : problemi post upgrade.

Android Auto app ha un bug piuttosto fastidioso che non permette il corretto utilizzo di Google Assistente.

Gravi problemi dopo l’upgrade: risolviamoli insieme.

Se avete aggiornato la vostra App Android Auto allora starete riscontrando dei problemi negli ultimi giorni, purtroppo non siete gli unici. Molte le segnalazioni che si possono trovare in Rete di utenti che hanno problemi con l’applicazione di Google che permette di utilizzare lo smartphone come sistema di infotainment per l’auto. Le segnalazioni sono iniziate a spuntare fuori dopo l’ultimo aggiornamento rilasciato per Android Auto, ma non colpiscono tutti gli utenti.

Ma quale sono i sintomi associati a questo bug? Per capirlo basta leggere su Reddit, piattaforma social molto utilizzata negli USA, il thread nato appositamente sul tema. Decine e decine di utenti si stanno lamentando del fatto che l’Assistente Google integrato nell’app è molto lento a rispondere ai messaggi vocali e in alcuni casi non fa nemmeno finire di parlare l’utente. In questo modo è praticamente impossibile utilizzare l’assistente vocale per inviare messaggi o per ricevere notifiche dello smartphone. Può sembrare una cosa da poco, ma in realtà Google Assistente è molto importante, perché permette di utilizzare lo smartphone senza dover distrarsi alla guida. Google è cosciente del problema ed è già al lavoro per risolverlo, ma non c’è ancora una data di rilascio per la patch.

Come risolvere il problema di Android Auto : rollback!

Google è a conoscenza del problema e ha promesso che lo risolverà al più presto, ma al momento non c’è ancora una soluzione affidabile. Cosa fare per risolvere temporaneamente la situazione? L’unico workaround è di ripristinare la versione precedente di Android Auto, nella speranza che Google rilasci nel più breve tempo possibile dell’app che risolva il bug.

Formazione

Il tuo smartphone è lento? Cancella queste app

Ti sarà capitato che dopo pochi mesi dall’acquisto, il tuo smartphone non offre più le stesse performance? L’accensione è più lenta, le applicazioni impiegano una decina di secondi per aprirsi (soprattutto i videogame) e l’autonomia della batteria cala vistosamente. 
Qual è la causa dei problemi del dispositivo? Le troppe applicazioni installate. Quando si acquista un nuovo smartphone, si ha la smania di installare sempre nuove app, senza rendersi conto che in questo modo si occupa la memoria ed è normale che le prestazioni calino.

Ci sono alcune applicazioni, poi, che sono più problematiche di altre: occupano maggior spazio sulla memoria, richiedono un maggior quantitativo di risorse (soprattutto RAM) per funzionare e consumano velocemente la batteria. 

Le applicazioni che promettono di risparmiare RAM

Uno dei motivi per cui lo smartphone dopo un po’ di tempo diventa più lento sono le app che restano aperte in background. In molti non lo sanno, ma dopo aver aperto un’app, resta attiva in background in modo da continuare a ricevere tempestivamente le notifiche. Questo, però, non fa altro che rallentare il dispositivo e consumare la batteria. Per questo motivo alcune software house hanno sviluppato delle applicazioni “salva-RAM” che promettono di chiudere tutti i programmi aperti in background.

All’apparenza sembrerebbero delle app salvifiche, ma in realtà non fanno altro che aumentare i problemi e il consumo di RAM e di batteria. Inoltre, nelle ultime versioni di Android il consumo di RAM è stato ottimizzato e non è necessario utilizzare app di terze parti. Quindi, le prime applicazioni da eliminare dal dispositivo sono proprio quelle che promettono di liberare la RAM.

App che promettono di migliorare le prestazioni

Può sembrare un paradosso, ma non lo è: le app che promettono di migliorare le prestazioni, sono le prime che bisogna eliminare dallo smartphone. I motivi sono diversi:

  • richiedono troppe autorizzazioni, anche a componenti hardware talvolta non necessarie,
  • mostrano molte pubblicità,
  • potrebbero nascondere adware o malware,
  • sono sostanzialmente inutili,
  • consumano molta batteria,
  • occupano molte risorse.

App per aumentare l’autonomia

La batteria dello smartphone dura troppo poco? La colpa potrebbe essere dell’app “salva-batteria” che il tuo amico ti ha suggerito di installare. Come nei casi precedenti, alcune app che promettono di migliorare le prestazioni, non fanno altro che peggiorarle. Vale anche per i “Battery Savers“, le app che assicurano di aumentare l’autonomia dello smartphone, ma che in realtà non fa che aumentare i problemi. In molti casi nascondono virus, chiedono autorizzazioni particolari e occupano moltissima RAM, con un conseguente rallentamento dello smartphone.

Anche in questo caso esistono delle valide alternative. Da oramai diversi anni Android propone delle tecnologie presenti nel sistema operativo che permettono di risparmiare batteria senza dover installare app di terze parti.

App bloatware

Si tratta delle app installate sullo smartphone direttamente dai produttori e che non possono essere disinstallate. Un esempio? Il browser, l’app per le note, oppure una Galleria di immagini alternativa a Google Foto. Tutte queste app sono dei doppioni di applicazioni già presenti sugli smartphone e non fanno altro che occupare memoria e ridurre le prestazioni. La soluzione migliore sarebbe quella di disinstallarle, ma non è possibile farlo. L’unica soluzione è quella di disattivarle e renderle innocue.

App social

Può sembrare paradossale, ma le app social sono una delle cause del rallentamento dello smartphone. I motivi sono tanti:

  • occupano molta memoria,
  • sono sempre attive in background per ricevere le notifiche,
  • consumano batteria.

Fare a meno delle app social (Facebook, Instagram, Twitter, WhatsApp) è complicato per la nostra via sociale e quindi è necessario trovare delle soluzioni alternative. Ad esempio si può accedere ai social utilizzando la versione desktop tramite il browser dello smartphone. Oppure installare la versione Lite delle app, come ad esempio Facebook Lite.

Smartphone

I codici segreti di Android

Sono codici che servono per scoprire informazioni relative al sistema dello smartphone sul quale li utilizziamo. Una cosa accomuna questi codici: cominciano sempre con un asterisco * e terminano con il cancelletto #. 

Si tratta di codici salvati nelle cartelle del sistema e possono cambiare a seconda della versione Android installata sul dispositivo. Molti codici validi su Android 4.3 Jelly Bean, ad esempio, sono diventati obsoleti con KitKat e così via fino ad arrivare al più recente Android 10. Ora molte delle informazioni sono contenute nelle Impostazioni sotto la voce Informazioni sul dispositivo. Va anche detto che alcuni produttori di smartphone hanno provveduto ad aggiungere codici aggiuntivi su alcuni dei loro terminali.

Cerchiamo di offrirvi un elenco completo, ma siamo certi che ne conoscerete degli altri che vi invitiamo a segnalarci in un commento!

Elenco dei codici segreti Android

Codici di informazione

  • *#06# – codice IMEI
  • *#0*# – Menu di informazioni (non funziona su tutti gli smartphone)
  • *#*#4636#*#* – Menu di informazioni
  • *#*#34971539#*#* – Menu di informazioni sulla fotocamera
  • *#*#1111#*#* – Versione software FTA 
  • *#*#1234#*#* – Version firmware e PDA 
  • *#12580*369# – Informazioni su software e hardware
  • *#7465625# – Stato di blocco del dispositivo
  • *#*#232338#*#* – Mostrare l’indirizzo MAC del terminale
  • *#*#2663#*#* – Mostra versione del display touch
  • *#*#3264#*#* – Mostra versione della RAM
  • *#*#232337#*# – Mostra l’indirizzo Bluetooth dello smartphone
  • *#*#8255# *#  – Stato del servizio Google Talk
  • *#*#4986*2650468#*#* – Mostra info su dispositivo, hardware e PDA 
  • *#*#1234#*#* – Mostra le info di PDA e firmware
  • *#*#2222#*#* – Mostra le info FTA
  • *#*#44336#*#* – Mostra la data del firmware e la lista dei cambiamenti
  • *#0228# – Stato della batteria
  • *#3282*727336*# – Stato utilizzo dati
  • *#03# – Numero di serie NAND
  • *2767*4387264636# – Visualizzazione codice prodotto

Codici di backup

  • *#*#*282*663273282*255#*#* – Directory a tutti i file di backup
  • * # 8736364# – Menu degli aggiornamenti OTA

Codici dei test

  • *#*#197328640#*#* – Mode test
  • *#*#232339#*#* – WIFI Test
  • *#*#0842#*#* – Test di luminosità/vibrazione
  • *#*#2664#*#* – Test del display touch
  • *#*#232331#*#* – Test del Bluetooth
  • *#*#7262626#*#* – Field test
  • *#*#1472365#*#* – Test rapido del GPS 
  • *#*#1575#*#* – Test completo del GPS
  • *#*#0283#*#* – Test del pacchetto loopback
  • *#*#0*#*#* – Test del display LCD
  • #*#0289#*#* – Test audio
  • *#*#0588#*#* – Test del sensore di prossimità
  • *#0782# – Test orologio
  • *#0589# – Test sensore luce

Codici di configurazione

  • *#9090# – Diagnosi e configurazione
  • *#301279# – Menu di HSDPA/HSUPA
  • *#872564# – Controllo del logging USB
  • *#2263# – Selezione bande
  • **05***#  – Sblocco codice PUK dalla schermata d’emergenza

Codici sviluppatori

  • *#9900# – Mode System dump
  • ##778 (+call) – Mostra il menu EPST
  • *#273283*255*3282*# – Menu creazione dati
  • *#746# – Menu debug dump

Altri codici GSM

  • *#7780# – Reset ai dati di fabbrica
  • *2767*3855# – Formattazione dispositivo
  • *#*#7594#*#* – Spegnimento dispositivo
  • *#*#8351#*#* – Attiva modalità composizione chiamate
  • #*#8350#*#* –  Disabilita modalità composizione chiamate
Formazione

Addio ad Android, arriva Google Fuchsia

Google ha annunciato di essere al lavoro su Fuchsia, nome in codice di un nuovo sistema operativo multi-piattaforma (smartphone, tablet, computer) che dovrebbe debuttare in un prossimo futuro. Si tratta di un progetto molto interessante su cui l’azienda di Mountain View punta molto, ma su cui allo stesso tempo si sa ancora poco. Google non lo ha mai voluto presentare pubblicamente e lo ha solo mostrato sporadicamente all’interno di Google I/O, la conferenza annuale dedicata agli sviluppatori.

Ora, però, un nuovo pezzo va a comporre il puzzle di Google Fuchsia: il sistema operativo ha ricevuto la certificazione Bluetooth da parte dello Special Interest Group (SIG), passaggio fondamentale per ogni OS e per ogni dispositivo prima di uscire. Questo nuovo passaggio fatto da Fuchsia testimonia il fatto che Google è ancora molto impegnata sul progetto e che potrebbe mostrare una versione beta al più presto. Con la certificazione, il nuovo OS assicura il supporto al Bluetooth 5.0, lo standard più avanzato disponibile finora.

Fuchsia vs Android

A cosa servirà Google Fuchsia

Rispetto ad Android, Google Fuchsia non si basa su Linux, ma è sviluppato da zero da Google. Per questo motivo l’azienda di Mountain View punta molto sul progetto, convinta del fatto che possa diventare l’OS su cui basare tutti i dispositivi del futuro.

L’obiettivo nemmeno troppo velato è di creare un ecosistema alla Apple, dove ogni dispositivo possa comunicare facilmente con un altro presente in casa grazie all’utilizzo dello stesso sistema operativo.

Formazione

Windows 10 ora permette di usare le app dello smartphone Android

Ogni giorno novità in casa Microsoft: dopo il  nuovo menu Start, i primi utenti stanno provando un’altra funzionalità molto attesa: la possibilità di utilizzare le applicazioni Android su Windows 10.

Microsoft ha rilasciato per gli Insiders del Dev Channel la Insider Preview Build 20185 del suo sistema operativo. Questa nuova build introduce diverse novità, tra cui alcune legate ai DNS ; ma quella più intrigante per il grande pubblico , è sicuramente la funzionalità che consente di avviare le applicazioni del proprio smartphone Android direttamente su Windows 10.

“Il tuo telefono” questa è l’app che servirà per gestire la nuova funzionalità, preinstallata su Windows.

Per chi non lo sapesse, si tratta di un software pensato per migliorare l’integrazione tra PC e smartphone : permette di aprire le applicazioni installate all’interno del dispositivo Android, utilizzandole sullo schermo del computer proprio come se tutto avvenisse su quello dello smartphone.

Per farvi un esempio concreto, è possibile avviare WhatsApp direttamente da “Il mio telefono” e l’applicazione si aprirà direttamente all’interno di una finestra su Windows 10. Si tratta sicuramente di una funzionalità molto interessante, che apre la strada a nuovi metodi di utilizzo dei software. Per il momento, questa funzionalità è stata mostrata con specifico riferimento a smartphone di Samsung: basta attivare un toggle chiamato “Link to Windows” ed effettuare il collegamento con il PC. Dal sito ufficiale di Microsoft è possibile verificare i dispositivi compatibili. 

Consulenza, Smartphone

QR Code: cosa sono i codici e come scansionarli su iPhone e Android

Il QR Code, in italiano codice QR, è uno speciale codice bidimensionale, a matrice: di forma quadrata, con sfondo bianco, è composto da numerosi moduli neri contenenti diverse informazioni. Può essere considerato un’evoluzione del più noto codice a barre, perché rispetto a quest’ultimo è in grado di immagazzinare non solo lettere e numeri, ma anche una serie di informazioni spesso complesse. QR Code, dall’inglese, altro non è che la versione contratta di Quick Response Code, ossia codice a risposta veloce: questo quadrato, con all’interno altri quadratini, infatti è stato pensato per dare all’utente la possibilità di ottenere rapidamente le notizie desiderate. Il QR code è stato sviluppato per una decodifica veloce del suo contenuto e, a partire dagli anni 2000, ha iniziato a diffondersi tra Stati Uniti ed Europa. Il formato a matrice, 29×29, permette di sfruttarlo facilmente grazie al proprio smartphone, ad esempio consentendo agli utenti di raggiungere uno specifico sito internet o di salvare un contatto in rubrica. Proprio per la loro comodità di utilizzo e per la capacità di contenere numerose informazioni, sono sempre più impiegati in vari aspetti del quotidiano.

QR code: non se ne può più fare a meno! - Comunicazione Globale ...

Come scansionare i QR Code su dispositivi iOS

Se riconosciamo in giro un QR Code, come possiamo sfruttarlo per conoscere le informazioni contenute al suo interno? Dipende dal tipo di smartphone utilizzato: i possessori di iPhone e, più in generale, chi è legato all’ecosistema di Apple potrà semplicemente aprire l’app Fotocamera e inquadrare il codice. Il dispositivo lo riconoscerà automaticamente e in alto comparirà un pop up su cui cliccare per accedere alle informazioni. Questa funzionalità è disponibile sugli iPhone aggiornati alla versione di iOS 11 o successive. Nella remota possibilità in cui dovesse fallire il riconoscimento automatico, potrebbe essere utile scaricare un’applicazione di terze parti: sull’App Store ce ne sono svariate.

Come scansionare i QR Code su dispositivi Android

Passando, invece, ad Android, è necessario fare chiarezza visti i tanti modelli di smartphone legati al sistema operativo di Google. Non tutti supportano il riconoscimento automatico dei codici QR, ma ad esempio sui Samsung, così come sugli iPhone, è possibile, grazie alla funzione integrata all’interno dell’app Camera. Tuttavia è una comodità riservata ai soli top di gamma, aggiornati alle versione 9.0 di Android. Lo stesso discorso è valido anche per i tanti modelli prodotti da Huawei, quindi per non farsi trovare impreparati conviene scaricare un’applicazione di terze parti. Una delle più considerate è QR & Barcode Scanner, con oltre 1 milione di voti e una media pari a 4,5 stelle. Una volta installata, basterà aprirla e inquadrare il codice QR: quando verrà riconosciuto l’app emetterà un suono, oltre a indirizzare l’utente su un’altra pagina dove scegliere l’azione da compiere, ad esempio il caricamento di un sito sul proprio browser.