Big Sur, il primo macOS 11
Con macOs Big Sur parte un nuovo giro di giostra per Apple. Il 17esimo sistema operativo per Mac in arrivo il 12 novembre chiude l’era dei macOS 10 nati con Cheetah nel 2001 e chiusi con Catalina nel 2019 per entrare nella fase dei MacOs 11. La nuova numerazione sottolinea il cambio di passo della Mela. Big Sur è stato lanciato insieme ai nuovi Mac che montano il chip M1, il primo basato su Arm e non più Intel, ed il sistema operativo si fa interprete di questo cambiamento portando con sé diverse novità. Prima di vedere le più interessanti, ricordiamo che è compatibile anche con i Mac del passato ma solo con alcuni modelli. Li vedremo in dettaglio più avanti.
La nuova interfaccia grafica di Big Sur
Ciò che balza subito agli occhi è la nuova interfaccia grafica che si avvicina sempre più a quella di iOS. Le finestre ora hanno una curvatura maggiore ai bordi, un dettaglio che piacerà ai perfezionisti, ma a livello di utilità ecco che le finestre sono maggiormente integrate. Le barre laterali sono a tutta altezza, quella superiore è all’interno della cornice, senza stacchi. Il risultato sono contenuti maggiormente in evidenza e un approccio più diretto verso le azioni che possiamo fare. Cambiano poi le icone, più tondeggianti, un altro ritocco estetico molto gradevole.
Big Sur, Mappe e Messaggi
Potenziate le mappe con suggerimenti per scoprire nuovi luoghi e Look Around, che permette di navigare virtualmente anche all’interno di alcuni edifici. Messaggi invece cerca di imporsi sempre più come la chat di riferimento e scalzare Whatsapp. Link e media sono stati riorganizzati per trovare tutto più velocemente, mostra al volo gif e immagini di tendenza, velocizza le conversazioni dirette e permette di creare e modificare le Memoji.
Il nuovo Safari di Big Sur
Apple lo definisce «un nuovo aggiornamento che è il più grande di sempre» e in effetti le novità di Safari sono parecchie. Un nuovo motore JavaScript promette prestazioni più veloci: «+50% più veloce di Chrome in media nel caricare i siti web che visiti più spesso», è l’attacco frontale della Mela contro il maggiore avversario. Promette anche meno dispendio energetico. A livello grafico abbiamo una schermata iniziale personalizzabile con un’immagine e widget come l’Elenco lettura, i Preferiti, i Pannelli iCloud e i Suggerimenti di Siri. I pannelli ora mostrano l’anteprima della pagina per velocizzare la navigazione e, presto, arriverà la traduzione automatica delle pagine web in sette lingue (inglese, spagnolo, francese, tedesco, russo, cinese e portoghese).
Big Sur, Centro di controllo, widget e notifiche come su iPad
L’approccio integrato delle finestre viene riproposto anche sulla scrivania. La barra superiore ora non ha uno stacco netto con il resto della schermata ma emerge grazie a una leggera ombreggiatura. In più ha due funzioni aggiuntive prese direttamente dagli iPad. La prima è il Centro di controllo. Lo si attiva cliccando la barra e qui compaiono tutti i comandi principali, dalla connessione Wi-Fi alla luminosità dello schermo fino al Bluetooth e alle altre regolazioni audio e video. Ovviamente è personalizzabile. C’è poi il Centro Notifiche in cui possiamo inserire widget dalle varie app come già facciamo su iPad e iPhone.
Come installare Big Sur
A differenza di Catalina, che funzionava con tutti i computer compatibili col precedente MacOs Mojave, Big Sur potrà essere installato solo su alcuni modelli del passato, ovvero:
MacBook Pro: Late 2013 e successivi
MacBook Air: Mid 2013 e successivi
MacBook: Early 2015 e successivi
Mac Mini: Late 2014 e successivi
iMac: Mid 2014 e successivi
iMac Pro
Mac Pro: Late 2013 e successivi
Per controllare se il nostro computer è compatibile basta cliccare sulla Mela in alto a sinistra, scegliere la prima voce «Informazioni su questo Mac» e leggere il nome del modello che compare subito sotto quello del sistema operativo. Ricordiamo che i computer «Early» sono quelli usciti a inizio anno, «Mid» a metà anno e «Late» a fine anno.
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