Una lama a doppio taglio è la sostituzione del testo in automatico sui nostri cellulare, vediamo come attivare o disattivare questa funzione su iPhone.
Una funzione che si può affiancare al correttore automatico sui nostri telefoni Android e iPhone è la sostituzione del testo automatica dove in pratica al digitare di una parola ci verrà suggerito la stessa parola intera che vogliamo scrivere.
Nella pratica potrebbe capitare che mentre stiamo scrivendo anche solo due lettere, ci verrà suggerito già in automatico la parola / le parole complete, cosa diversa dal correttore ortografico conosciuto anche come T9.
Esempio pratico: stiamo per scrivere or e ci verrà già suggerito a che ora.
Come attivare e disattivare la funzione sostituzione testo
Entriamo nel dettaglio e vediamo cosa dovremo fare per attivare e disattivare questa funzione testo sui nostri iPhone:
Ora da questa schermata potremo cliccare sul pulsante + e aggiungere la frase completa con la rispettiva abbreviazione per attivare la sostituzione del testo
Una volta finito l’inserimento clicchiamo su Salva
Da ora in poi potremo vedere che scrivendo l’abbreviazione che abbiamo aggiunto si attiverà la sostituzione del testo.
In caso avessimo un ripensamento ci basterà semplicemente cliccare sul tasto – seguendo sempre il percorso Generali -> Tastiere -> Sostituzione testo e scegliere quale abbreviazione togliere.
Tastiera predittiva
A partire da iOS 8 Apple ha introdotto la tastiera predittiva. Come suggerisce lo stesso nome, Tastiera iPhone, ma anche quella di iPad, riuscirà a comprendere il contesto in cui vengono scritte le parole, anticipando così la parola successiva. Insomma, la tastiera iOS indovina, o tenta di indovinare, quello che si vuole scrivere. Per attivare o disattivare questa funzione, è sufficiente tenere premuta l’icona delle emoji o l’icona del globo, quindi attivare il pulsante tastiera Predittiva. In alternativa, si può attivare anche andando su Impostazioni > Generali > Tastiera > Predittiva.
A questo punto, poco sopra la tastiera, appariranno automaticamente tra diverse parole, suggerite a seconda di quello che si sta scrivendo nel campo di testo. Sarà sufficiente toccarle per inserirle automaticamente all’interno del testo.
Vorresti effettuare un root sul tuo dispositivo Android ma non sai da dove cominciare? Allora sei nel posto giusto! In questo articolo spiegheremo in maniera esaustiva cos’è un ROOT e ti mostreremo come effettuarlo, indipendentemente dal tuo dispositivo Android , dalla marca e dal modello.
Che cosa significa “Dare i permessi di Root” al dispositivo?
Effettuare un operazione di “root” su un dispositivo Android in generale, significa abilitare l’accesso al sottosistema Android stesso. In parole povere significa avere il controllo completo del sistema con privilegi (accesso root o permessi di root). Quindi poter eseguire operazioni particolari all’interno del sistema operativo Android, che altrimenti non saremmo in grado di poter fare.
E’simile alla esecuzione dei programmi come “amministratori” su Windows o dare autorizzazioni amministrative su Linux.
Perché effettuare un Root su Android?
I motivi che ci spingono ad eseguire un root e quindi avere permessi completi sul dispositivo Android sono molteplici.
Eccone alcuni:
1. Superare i limiti che gli operatori e le industrie hardware mettono sui dispositivi. 2. Ottenere la possibilità di modificare o sostituire le applicazioni e le impostazioni di sistema. 3. Eseguire applicazioni particolari che richiedono autorizzazioni a livello di amministratore. 4. Eseguire altre operazioni che sono altrimenti inaccessibili 5. Facilitare la completa rimozione e la sostituzione del sistema operativo del dispositivo.
Se hai bisogno di fare il root del telefono Android per il recupero di dati cancellati ti consigliamo prima di provare il programma UltData Android che è in grado di recuperare dati cancellati SENZA root.
Dopo aver sradicato (fatto il root) del tuo telefono Android o tablet, avrai pieno accesso a tutto il sistema e potrai eseguire più applicazioni, disabilitando bloatware, controllare le autorizzazioni app, abilitare il tethering, entrare in cartelle particolare del sottosistema e fare un sacco di altre cose.
Come Fare il Root del tuo smartphone o tablet Android?
Come si fanno ad abilitare i permessi Root sul tuo telefono Android? Non importa il modello e marca del tuo cellulare o tablet Android, es. Samsung Galaxy S21/S20/S10/S9/S8/S7, Samsung Galaxy Note, LG G8/G7/G6/G5/G4/G3, Samsung Galaxy J3/J5/J7, Huawei P7/P8/P9/P10/P20/P30, HTC One, LG Optimus, Motorola Droid Razr Maxx HD, Sony Xperia, Google Nexus, o altri… potrai provare i seguenti metodi per “rootare” il tuo Android!
Sbloccare “Bootloader”
Cosa è il Bootloader?
Un cellulare Android è costituito da diversi software, tra cui bootloader, radio, ripristino e sistema. Il bootloader è il primo software che viene eseguito all’accensione del dispositivo. Questo software decide se e come caricare il sistema operativo. Contiene le istruzioni per l’avvio del sistema operativo kernel e la maggior parte di esse sono progettate appositamente per eseguire l’ambiente di debug o modifica.
Per molti modelli di cellulari/tablet ANDROID, prima di effettuare il ROOT è indispensabile eseguire lo sblocco del Bootloader. Il Bootloader è un software presente nel cellulare e che consente di avviare il sistema operativo: se questo bootloader è bloccato diventa IMPOSSIBILE eseguire il root del telefono. Per sbloccare il bootloader su cellulari SAMSUNG è molto semplice:
Passo 1. Accedi alle Impostazioni del tuo Samsung e poi scrolla fino in fondo alla lista per cliccare su Informazioni sul telefono Passo 2. Clicca su “Informazioni Software” e poi fai 7 volte clic su VERSIONE BUILD fino a quando non appare un’avviso che è stata attivata la modalità sviluppatore Passo 3. Ritorna alle Impostazioni, vai in fondo fino a cercare e cliccare su Opzioni Sviluppatore. Passo 4. Cerca e attiva le opzioni SBLOCCO OEM e anche DEBUG USB
SOLUZIONE 1: ROOT TRAMITE TUNESGO
TunesGo è uno dei migliori “root software per Android” presenti attualmente perché consente di abilitare i permessi di root sul dispositivo Android in maniera molto semplice e veloce. Esso supporta quasi tutti i dispositivi e modelli Samsung, HTC, Sony, Motorola, LG, Huawei, Acer, Google, ecc….
Caratteristiche TunesGO:
Compatibile con tutte le versioni Android dalla 2.1 in su.
100% sicuro da usare nell’effettuare il root.
NON compromette la garanzia del dispositivo Android.
Supporta oltre 3000 modelli di cellulari e tablet Android.
Consente di fare backup e ripristino dei dati prima e dopo il rooting
Scarica e installa TunesGO sul tuo PC Windows dal seguente link
Installa ed avvia il programma.
Collega il tuo Android al computer via USB e segui le indicazioni che appariranno su TunesGO fino a quando viene correttamente rilevato. Una volta riconosciuto, dal programma accedi alla scheda TOOLBOX e da qui clicca sulla funzione ROOT 1 CLIC
In pochi minuti il tuo dispositivo Android verrà “rootato”!
SOLUZIONE 2 – ROOT “MANUALE” (per utenti esperti)
CASO A) UTILIZZO DI SUPERONECLICK
Prima di iniziare, segui questi passi:
1. Scarica e installa Java JDK sul tuo PC (se non è già installato) 2. Scarica e installa Android SDK sul tuo PC. 3. Installa i driver USB giusti per il tuo dispositivo. 4. Collega il tuo dispositivo Android al PC con un cavo USB. 5. Abilita il debug USB sul tuo dispositivo andando in Impostazioni > Applicazioni > Sviluppo e selezionando la casella “Debug USB”.
Dopo aver fatto tutti i passaggi di cui sopra, potrai seguire il seguente tutorial su come fare root su Android.
1. Scarica SuperOneClick dal sito ufficiale: shortfuse.org e fai doppio clic su di esso per avviarlo.
2. Fai clic sul pulsante “Root” nella finestra di SuperOneClick. Poi SuperOneClick richiederà alcuni minuti per radicare il tuo dispositivo Android.
3. Riavvia il dispositivo Android dopo aver terminato il root. SuperOneClick installerà automaticamente l’app SuperUser. Consenti o negala richiesta quando un app sul tuo dispositivo cerca di guadagnare i permessi di root.
4. Apri l’app Superuser per controllare i permessi salvati. Dopo che tutti i passaggi sono fatti, potrai fare quello che vuoi sul tuo dispositivo Android con i permessi di root, come ad esempio recuperare i dati cancellati o persi dal dispositivo Android.
CASO B) UTILIZZO DI ODIN e TWRP RECOVERY
Un’altra soluzione “manuale” che si può usare per abilitare i permessi di root su dispositivi Android è quello di installare TWRP Recovery sul dispositivo Android. TWRP Recovery fornisce gli strumenti necessari per flashare e personalizzare il proprio dispositivo Android e aiuta anche ad abilitare i permessi di root eseguendo il flash del file SuperSu.zip
1. Per flashare il dispositivo Android occorre innanzitutto scaricare Odin e il file TWRP recovery dal sito ufficiale.
2. Adesso metti il tuo dispositivo Android in “modalità bootloader” premendo i tasti Home, Accensione e Volume Giù contemporaneamente.
3. Collega ora il tuo cellulare al PC via USB. Una volta aperto Odin esso automaticamente rileverà il dispositivo e l’indicatore ID:COM diventerà di colore blu
4. Clicca sul pulsante AP e seleziona il file TWRP che hai scaricato prima
5. Dopo aver caricato il file clicca su “START”. Il sistema mostrerà un messaggio “Pass” per indicare che tutto funziona correttamente
6. Ora scarica una versione stabile di SuperSU indispensabile per fare il root. Copia e incolla il file SuperSU.zip nella memoria del tuo cellulare.
7. Ora puoi anche scollegare il cellulare dal PC e mettilo in modalità “TWRP recovery” premendo contemporaneamente i tasti Home, Accensione e Volume Su.
8. Una volta entrato in modalità “TWRP recovery” e clicca su “Install”. Seleziona il file SuperSU che hai salvato sul dispositivo e installalo.
9. Attendi fino alla fine del processo. Poi riavvia il dispositivo.
Guida completa che ci aiuterà a capire come ripristinare WhatsApp tramite backup
Se abbiamo acquistato un nuovo smartphone, sicuramente installando WhatsApp ci siamo accorti che l’applicazione risulterà vuota, (chat, immagini, video). I messaggi che avevi sul vecchio telefono devono essere importati tramite un backup, cioè ripristinando la situazione precedente. Tale backup può essere effettuato o in cloud con Google Drive o in locale, cioè salvando direttamente il file sulla memoria del cellulare.
Se metti in pratica queste regole e, durante la procedura di configurazione iniziale di WhatsApp, rispondi in maniera affermativa alla richiesta di ripristino delle conversazioni, ritroverai tutte le tue chat al loro posto insieme a contatti, gruppi ecc. Per saperne di più e conoscere tutti i dettagli sulla procedura da seguire, prenditi cinque minuti di tempo libero e leggi le indicazioni su come ripristinare backup WhatsApp che sto per darti. Mi occuperò sia di Android che di iPhone, quindi potrai portare a termine l’operazione senza problemi indipendentemente dal tipo di telefono che usi.
Ripristino backup WhatsApp su Android
Se vuoi scoprire come ripristinare backup WhatsApp e utilizzi uno smartphone Android, ecco tutti i passaggi che devi compiere sul vecchio smartphone e su quello nuovo. La procedura è valida anche per trasferire le chat di WhatsApp sullo stesso smartphone dopo aver ripristinato il sistema (o aver semplicemente disinstallato l’applicazione).
Cosa fare sul vecchio smartphone
Il primo passo che devi compiere è attivare la funzione di backup su Google Drive e archiviare tutte le chat di WhatsApp su quest’ultimo.
Per utilizzare il backup di Google Drive devi aver associato il tuo smartphone a un account Google. Per verificare la presenza o meno di un account Google sul telefono, recati nelle impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio che si trova nel menu principale del telefono) e seleziona le voci Account e Google dalla schermata che si apre.
Crea o aggiungi account Google
Se nel menu relativo agli account Google non risulta configurato alcun account, torna nella schermata Impostazioni > Account e pigia sulla voce Aggiungi account per configurare un account Google. Puoi configurare un account Google esistente o crearne uno nuovo (selezionando la voce Oppure crea un nuovo account dalla schermata che si apre).
A questo punto, avvia WhatsApp, pigia sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella schermata che si apre, vai dunque su Chat, seleziona l’opzione Backup delle chat e spostati su Backup su Google Drive (in fondo alla pagina).
Seleziona quindi il tuo account Google (se richiesto), metti il segno di spunta accanto alla voce Quotidiano (per attivare il backup quotidiano delle chat su Google Drive, anche se in realtà a te non serve in questo frangente) e scegli se includere i video nei backup mettendo o rimuovendo la spunta dall’apposita voce. Conservando i video nei backup di WhatsApp ritroverai tutti i filmati ricevuti nelle chat, ma renderai più lunga la procedura di backup. Inoltre occuperai molto spazio su Google Drive (che offre 15GB di spazio gratis, dopodiché è a pagamento).
Una volta attivata la funzione di backup su Google Drive, fai “tap” sul pulsante Esegui backup di WhatsApp e attendi pazientemente che il salvataggio delle tue chat venga portato a termine. Il backup viene completato quando sotto la voce Ultimo backup compare la scritta Google Drive: xx:xx, dove al posto delle “xx” c’è l’orario in cui è stato completato il backup.
Cosa fare sul nuovo smartphone
Adesso puoi passare al ripristino delle chat di WhatsApp. Come già detto, affinché la procedura vada a buon fine, devi utilizzare uno smartphone associato allo stesso numero di telefono e allo stesso account Google di quello da cui proviene il backup.
Verifica account Google
Per verificare il numero di telefono associato allo smartphone, recati nelle impostazioni di Android e seleziona le voci Info sul telefono > Stato > Stato SIM dal menu che si apre. Per verificare l’account Google (ed eventualmente configurare quello corretto), recati invece nel menu Impostazioni > Account > Google come ti ho spiegato prima.
Se sullo smartphone risulta configurato un account Google diverso da quello che ti serve, puoi eliminarlo e sostituirlo con quello “giusto”. Per cancellare un account Google da Android, recati nel menu Impostazioni > Account > Google, seleziona l’account da cancellare e scegli la voce Rimuovi account dal menu (…) che si trova in alto a destra. Una volta rimosso l’account, puoi configurare quello nuovo tornando nella schermata Impostazioni > Account e pigiando sulla voce Aggiungi account. Occhio però, cancellando un account Google dal tuo device cancellerai anche tutti i dati associati a quest’ultimo: email, contatti ecc.
Installazione WhatsApp
A questo punto puoi passare all’azione, cioè puoi installare WhatsApp sul tuo nuovo smartphone e ripristinare tutte le chat che avevi sull’altro telefono. Se hai già tentato di installare WhatsApp ma il backup non è stato riconosciuto, rimuovi la app dal tuo telefono e installala nuovamente. Per cancellare WhatsApp dal tuo smartphone, recati nel drawer di Android (la schermata in cui ci sono le icone di tutte le app), tieni il dito premuto sull’icona relativa all’applicazione e trascina quest’ultima nel cestino o premi disinstalla.
A disinstallazione avvenuta, apri il Play Store (l’icona del sacchetto della spesa con il simbolo ▶︎ al centro), cerca WhatsApp in quest’ultimo e procedi all’installazione della app pigiando sul pulsante Installa.
Adesso, avvia WhatsApp, pigia sul pulsante Accetta e continua e digita il tuo numero di cellulare nel modulo che ti viene proposto. Pigia quindi sui pulsanti Avanti e OK e attendi qualche secondo affinché venga effettuata la verifica del numero. Se la verifica non viene eseguita automaticamente, digita il codice di verifica che dovresti aver ricevuto via SMS.
Successivamente, WhatsApp dovrebbe “accorgersi” del backup presente su Google Drive e dovrebbe chiederti se intendi ripristinarlo. Pigia quindi sul pulsante Ripristina, attendi qualche secondo e tutte le tue chat dovrebbero essere ripristinate in maniera corretta.
Al termine del ripristino, vai avanti, scegli nome e foto da usare su WhatsApp e comincia a usare l’applicazione come più preferisci. Chat, contatti, gruppi ecc. saranno tutti lì dove li avevi lasciati sul tuo vecchio smartphone.
Procedura alternativa (file in locale offline)
Se il tuo nuovo smartphone non supporta i servizi di Google o per questioni di privacy non vuoi ricorrere ai backup sul cloud, puoi ripristinare le chat di WhatsApp anche offline, ricorrendo ai file di backup che l’applicazione salva automaticamente sulla memoria del telefono (o sulla microSD, se hai un device dotato di memoria espandibile).
I backup offline di WhatsApp permettono anche di riportare lo stato delle chat a uno stato precedente rispetto a quello dell’ultimo backup effettuato dall’applicazione. Infatti sulla memoria del telefono vengono conservati più backup e non solo quello più recente come invece accade su Google Drive. I requisiti necessari al ripristino delle conversazioni sono sempre i medesimi, ossia lo smartphone vecchio deve essere associato allo stesso numero di telefono e allo stesso account Google di quello vecchio (quest’ultima regola decade se si usa uno smartphone dove non sono configurati i servizi di Google). Ecco tutti i passaggi da compiere in dettaglio.
Sul vecchio smartphone
Apri WhatsApp, pigia sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella schermata che si apre, vai su Chat > Backup delle chat e pigia sul bottone Esegui backup per avviare un backup delle conversazioni. Se nel backup vuoi includere anche i video, metti il segno di spunta accanto alla voce Includi video che si trova in fondo alla schermata.
Tramite il file manager archivio presente sullo smartphone raggiungi la cartella \Home\WhatsApp\Databases\. Ti ritroverai al cospetto di alcuni file denominati msgstore-[data] e un singolo file denominato msgstore.db.crypt12. I file msgstore-[data] sono i backup di WhatsApp più vecchi salvati ancora sulla memoria dello smartphone; il file msgstore.db.crypt12, invece, è il file di backup più recente della app. Scegli quale backup ti interessa ripristinare e auto-inviati il relativo file usando l’email o un servizio di cloud storage (basta fare un “tap” prolungato sul file) e selezionare Altro > Condividi dal menu che compare in basso.
A questo punto, collegati alla pagina relativa ai permessi di Google Drive e rimuovi WhatsApp dalla lista delle applicazioni che hanno accesso al tuo account. In questo modo “forzerai” WhatsApp a usare i backup offline al posto di quelli online su Google Drive. Potrai ripristinare tranquillamente dopo aver installato l’applicazione sul nuovo smartphone.
Sul nuovo smartphone
Installa WhatsApp scaricandolo dal Google Play Store. Se il tuo smartphone non include il Play Store, puoi installare la app “manualmente” scaricando il suo pacchetto apk dal sito whatsapp.com/android. Al termine dell’installazione, NON avviare la app.
Collega il telefono al computer oppure utilizza ES Gestore File o il gestore file Archivio integrato in Android per copiare il file msgstore-[data] o il file msgstore.db.crypt12 dal vecchio smartphone alla cartella \Home\WhatsApp\Databases\ del dispositivo. Se la cartella non esiste, creala tu.
Nel caso in cui tu abbia scelto di ripristinare un backup precedente di WhatsApp e non quello più recente, rinomina il file msgstore-[data] in msgstore.db.crypt12 (puoi farlo tramite “tap” prolungato in ES Gestore File oppure tramite PC o Archivio).
Avvia WhatsApp, segui la procedura di configurazione iniziale della app e, quando richiesto, pigia sul pulsante Ripristina per ripristinare le chat dal backup in locale.
Ripristinare backup WhatsApp su iPhone
Se hai un iPhone, puoi ripristinare i backup di WhatsApp ricorrendo esclusivamente ad iCloud. Questo significa che devi rivolgerti per forza ai servizi cloud di Apple e che puoi ripristinare soltanto il backup più recente effettuato da WhatsApp. Tutto chiaro? Bene, allora vediamo in dettaglio come procedere.
Cosa fare sul vecchio smartphone
Come già accennato in apertura del post, per sfruttare i backup di WhatsApp è necessario che il vecchio smartphone e il nuovo smartphone siano associati al medesimo numero di telefono e al medesimo ID Apple. Il primo passo che devi compiere , dunque, è accedere alle impostazioni del tuo iPhone e vedere a quale ID Apple è associato il dispositivo.
Per verificare a quale ID Apple è associato l’iPhone, apri la app Impostazioni (quella con l’icona dell’ingranaggio) e seleziona la voce iCloud dalla schermata che si apre. A questo punto, se un ID Apple è già associato al tuo iPhone, dovresti vedere quest’ultimo direttamente sotto il tuo nome. In caso contrario, dovrai pigiare sul pulsante per effettuare il login e associare il tuo iPhone a un ID Apple (creandone uno nuovo, se necessario).
Adesso puoi passare all’azione e creare il backup con le chat di WhatsApp. Apri dunque WhatsApp, seleziona la scheda Impostazioni che si trova in basso a destra e seleziona le voci Chat > Backup delle chat dalla schermata che si apre.
Ora, attiva la levetta relativa all’opzione Includi video se nel tuo backup vuoi includere anche i video e pigia sulla voce Esegui backup adesso per avviare la creazione del tuo su iCloud. Il salvataggio dei video allunga i tempi del backup e può occupare molto spazio su iCloud, il quale offre solo 5GB di storage gratuito. Al termine del backup, visualizzerai il messaggio Ultimo backup: [data e ora] accanto all’icona della nuvola.
Cosa fare sul nuovo smartphone
Una volta creato il backup su iCloud, puoi prendere il tuo nuovo “melafonino” e procedere con il ripristino dei messaggi in WhatsApp.
Per prima cosa, assicurati che il dispositivo sia associato allo stesso numero di telefono e allo stesso ID Apple del tuo vecchio iPhone. Recati dunque nel menu delle impostazioni (l’icona dell’ingranaggio), seleziona le voci Generali > Telefono da quest’ultimo e visualizzerai il tuo numero di telefono. Per visualizzare l’ID Apple, invece, recati nel menu Impostazioni > iCloud.
Se il telefono risulta associato a un ID Apple diverso da quello che ti serve, pigia sulla voce Esci che si trova in fondo alla schermata ed effettua il login con l’account Apple che avevi sul vecchio iPhone. Facendo in questo modo, tutti i dati associati all’ID Apple attuale verranno cancellati dal telefono.
Adesso non ti resta che aprire l’App Store (l’icona azzurra con la lettera “A” stampata al centro), selezionare la scheda Cerca collocata in basso a destra e cercare WhatsApp. Ad operazione completata, individua l’icona di WhatsApp Messenger fra i risultati della ricerca e pigia sul pulsante Ottieni/Installa per installarlo sul tuo iPhone. Potrebbe esserti chiesto di confermare la tua identità immettendo la password dell’ID Apple o poggiando il dito sul sensore Touch ID.
Se avevi già installato WhatsApp ma il backup non era stato riconosciuto, disinstalla l’applicazione e installala nuovamente. Per disinstallare l’applicazione, tieni il dito premuto sulla sua icona e pigia sul pulsante (x) che compare in alto a sinistra dopo qualche secondo.
Ad installazione completata, avvia WhatsApp, pigia sul pulsante Accetta e continua e digita il tuo numero di cellulare nell’apposito campo di testo. Esegui quindi la verifica del numero digitando il codice di conferma che ti viene recapitato via SMS e, quando ti viene chiesto, accetta di ripristinare il backup delle chat da iCloud facendo “tap” sul pulsante Ripristina cronologia chat.
Successivamente, scegli nome e foto da utilizzare in WhatsApp e potrai cominciare a usare l’applicazione ritrovando messaggi, gruppi, contatti ecc. così come li avevi lasciati sul vecchio iPhone.
Ripristinare backup WhatsApp su PC
Vorresti creare un backup di WhatsApp anche sul tuo PC, in modo da avere una copia di sicurezza aggiuntiva dei tuoi dati da poter ripristinare in caso di necessità? Hai la necessità di copiare i dati di WhatsApp da uno smartphone all’altro? Allora credo proprio che dovresti dare un’occhiata a Wondershare MobileTrans.
Qualora non ne avessi mai sentito parlare, Wondershare MobileTrans è un’applicazione per Windows e macOS che permette di trasferire facilmente i dati tra smartphone. Supporta sia Android che iPhone e consente di copiare dati di ogni tipo: dalle applicazioni di messaggistica alle foto, passando per i video, i contatti, ecc. Nello specifico, oggi vorrei parlarti della sua funzione che permette di eseguire un backup completo di WhatsApp sul PC da ripristinare poi all’occorrenza, anche su dispositivi e sistemi operativi diversi da quelli di origine.
Wondershare MobileTrans ha un’interfaccia utente molto intuitiva, completamente in italiano, e si può scaricare e usare gratis. Tuttavia per accedere alle sue funzioni più avanzate (es. quello per passare WhatsApp da un sistema all’altro) occorre sottoscrivere un abbonamento a partire da 29,99 euro/anno o acquistare una licenza a vita da 39,99 euro.
MobileTrans
Per scaricare Wondershare MobileTrans gratis, collegati al sito ufficiale del programma e clicca sul pulsante di download relativo al sistema operativo in uso sul tuo computer. A scaricamento completato, se usi un PC Windows, apri quindi il file .exe ottenuto, clicca sul pulsante Installa, aspetta che vengano scaricati da Internet tutti i file necessari al funzionamento del software e premi su Inizia ora, per concludere il setup.
Se, invece, utilizzi un Mac, apri il file .dmg ottenuto, clicca sul pulsante Accetto e trascina l’icona di Wondershare MobileTrans nella cartella Applicazioni di macOS.
Adesso, collega il tuo smartphone al PC tramite cavo e, se usi un iPhone, assicurati che sul computer ci sia installato iTunes (su Mac è preinstallato; da macOS 10.15 Catalina non serve più in quanto sostituito dal Finder); se invece usi un telefono Android, vai nelle opzioni sviluppatore e attiva il debug USB.
A questo punto, per avviare un backup di WhatsApp, clicca prima sul pulsante Backup di Wondershare MobileTrans, poi sul riquadro Backup dei messaggi WhatsApp (nella schermata successiva) e segui le indicazioni che ti vengono mostrate. Ad esempio, potrebbe esserti chiesto di aprire WhatsApp sul telefono e creare un backup dalle impostazioni dell’app.
Configurazione
In seguito, potrebbe partire l’installazione di una nuova copia di WhatsApp sullo smartphone: se necessario, accetta l’installazione dell’app, attiva i permessi di accesso alla memoria per quest’ultima e procedi con la sua configurazione iniziale. Wondershare MobileTrans ti guiderà passo-passo.
Ultimata la creazione del backup, per ripristinarlo sul medesimo smartphone, torna nella schermata Backup di Wondershare MobileTrans, clicca sul riquadro Ripristina WhatsApp su Dispositivo, seleziona il dispositivo di destinazione (cioè il tuo smartphone) dall’apposito menu a tendina, clicca sul pulsante Inizia e dai conferma.
Partirà così la copia dei dati sul device, tramite una procedura guidata molto simile a quella vista poc’anzi per la generazione del backup. Assicurati di fare tutto quello che ti viene chiesto da Wondershare MobileTrans sul PC.
Nel caso in cui volessi, invece, trasferire i dati di WhatsApp da uno smartphone e/o un sistema operativo all’altro, vai nella sezione Trasferimento di WhatsApp di Wondershare MobileTrans, seleziona la voce Trasferisci i messaggi WhatsApp, collega entrambi i telefoni al PC e seleziona il dispositivo di origine e quello di destinazione tramite gli appositi menu a tendina.
Infine, clicca sul pulsante Inizia, dai conferma e segui attentamente le indicazioni che ti vengono date a schermo.
Non vi ricordate una password e non sapete come fare? Ecco una soluzione che vi potrebbe salvare per recuperare la password di Netflix, Amazon, Facebook o qualsiasi altro servizio utile.
Il presupposto per poter vedere la vostra password è che le abbiate salvate almeno una volta all’interno del vostro computer, smartphone o tablet. In caso affermativo vi spieghiamo dove poter trovare le nostre password salvate.
Dal computer (Windows e MAC)
Se state utilizzando il servizio da recuperare sul computer ecco come potremo procedere! In questo modo se avevate salvato la password di Netflix, Facebook, Instagram, Amazon e molte altre ancora potremo recuperarla.
Da Google Chrome
Apriamo il Browser internet e clicchiamo sui 3 pallini in alto e selezioniamo la voce Impostazioni
Una volta dentro le Impostazioni dal campo cerca in alto cerchiamo Password
Clicchiamo sulla voce Password potremo avere la lista completa di tutti i siti di cui abbiamo salvato la password
Cerchiamo il sito di cui ci interessa sapere la password e una volta trovato clicchiamo sull’icona con l’occhio
Ci verrà richiesta la password del nostro account e poi potremo finalmente visualizzare la nostra password.
Da Mozilla Firefox
Apriamo il browser internet
In alto a destra clicchiamo sulle 3 barrette e nel menu che ci appare selezioniamo Credenziali e password
Ora potremo già cercare il servizio che ci interessa e cliccare sempre sul’icona dell’occhio
Da Microsoft Edge
Apriamo il browser internet
In alto a destra clicchiamo sui 3 pallini e selezioniamo la voce Impostazioni
Nella prima schermata potremo già vedere la voce Password
Cerchiamo il servizio desiderato e clicchiamo sull’icona con l’occhio
Da Safari
Apriamo Safari
Clicchiamo su preferenze e selezioniamo la voce Password
Cerchiamo il servizio e una volta trovate doppio click per visualizzare la password.
Da iPhone e iPad
Se invece avete un dispositivo iOS ecco i passaggi che dovremo fare:
Apriamo le Impostazioni
Selezioniamo la voce Password
Cerchiamo il servizio che ci interessa e clicchiamoci sopra.
Da Smartphone e tablet Android
Apriamo le Impostazioni del nostro dispositivo Android
Selezioniamo la voce Google
Ora selezioniamo la voce Gestisci il tuo account Google -> Sicurezza -> Password
Ora potremo cercare e selezionare il servizio che ci interessa e trovare la password.
Questi i principali metodi per vedere le password salvate sui nostri dispositivi che oltre a permetterci di ritrovare la password ci permette anche di conoscere ed eventualmente cancellarne qualcuna.
Sporco e polvere ed, inevitabilmente, del cerume si raccoglie sempre, anche senza volerlo, sugli auricolari AirPods, AirPods Pro e EarPod di Apple. E questo accade anche se ti sei attenuto scrupolosamente ai suggerimenti Apple, pulendo tutto regolarmente con un panno in tessuto. Che ne dici di fare una pulizia più approfondita dei tuoi AirPods? In questa guida ti mostreremo il modo migliore per pulire gli AirPods e la loro custodia di ricarica.
Pulizia degli AirPods: come si fa?
Come pulire gli AirPods? Per prima cosa, proprio come spiegato dalla stessa Apple nella sua guida dedicata, non bisogna pensare di pulire gli AirPods, AirPods Pro o le custodie di ricarica mettendole sotto il getto d’acqua corrente o pulendoli con i liquidi. La prima generazione di AirPods e le loro custodie, infatti, non sono né impermeabili né resistenti all’acqua, e sebbene gli AirPods Pro lo siano restano comunque non impermeabili. Inoltre, non bisognerà esporre i tuoi AirPods o AirPods Pro a nulla che potrebbe danneggiarli, come sapone, solventi, acidi, oli, ed altri prodotti simili.
Il metodo di pulizia Apple
Il metodo di pulizia Apple è il seguente:
Con un panno morbido e leggermente umido (simile a quello con cui puliresti lo schermo del tuo laptop o telefono, ovvero privo di pelucchi) procedi pulendo la parte principale degli AirPods, quella a contatto con le orecchie.
Lasciali asciugare completamente prima di riporli nella custodia di ricarica ed evita di usarli finché non sono completamente asciutti.
Per pulire le zone a rete (il microfono e l’altoparlante), usa un batuffolo di cotone asciutto.
Assicurati di non far entrare alcun liquido nelle aperture perché ciò può danneggiare gli intervalli.
Infine, evita di usare oggetti appuntiti e metallici o prodotti abrasivi.
Passaggi ulteriori
Mentre il metodo Apple mira a rimuovere il grosso dall’esterno degli auricolari in ear, potrebbero potrebbero esserci ancora dei residui, nella rete e nelle fessure, difficili da raggiungere. Ed ecco che entrano in gioco questi passaggi aggiuntivi che ti mostreranno come pulire il microfono e la mesh degli AirPods. Per questi passaggi successivi avrai bisogno di un po’ di Patafix (o un’altra pasta adesiva equivalente) e uno stuzzicadenti di legno.
Ora, per rimuovere lo sporco e il residuo ceroso che tende ad incastrarsi all’interno degli altoparlanti AirPod e della maglia del microfono, prendi un pezzetto di Patafix e scaldalo in mano.
Poi tamponalo delicatamente sull’altoparlante, ruotandolo leggermente e cercando di farlo entrare negli angoli, in modo da raccogliere il resto dei residui. Ma attento a non schiacciarlo nella rete interna, perché così facendo la pasta adesiva potrebbe incastrarsi negli altoparlanti creando un danno ancora maggiore.
Se noti ancora altri residui che vuoi rimuovere, aiutati con lo stuzzicadenti e usalo per raschiare via lo sporco rimanente. Apple consiglia di non utilizzare oggetti appuntiti, ma lo fa riferendosi a punte metallici e non in legno.
Come pulire gli AirPods Pro
La pulizia degli AirPods Pro è molto simile alla pulizia di quelli standard. L’unica cosa che fa la differenza riguarda i gommini copriauricolari in silicone che bisognerà rimuovere prima di procedere con la pulizia del corpo principale, come illustrato in precedenza.
Puoi mettere i copriauricolari a bagno in una piccola ciotola con acqua calda e sapone, per poter ammorbidire il cerume e aiutare a rimuovere lo sporco. Ti consigliamo di lasciarli lì a mollo per il tempo necessario che impiegherai a pulire il corpo principale degli AirPods Pro.
Dopo aver finito di pulire gli AirPod Pro, rimuovi i gommini dall’acqua calda e sapone e sciacquali rapidamente sotto il rubinetto (attenzione a non farle cadere!).
Asciugali delicatamente con un tovagliolo di carta asciutto.
Lasciarli asciugare all’aria per altri 30 minuti (per essere sicuri al 100% che siano asciutti), prima di rimetterli sui tuoi AirPods Pro.
Come pulire la custodia di ricarica degli AirPods
Se per ora abbiamo parlato solo di come sciogliere il cerume AirPods e pulirli, ora vediamo come occuparci della pulizia della custodia di ricarica. Vale la pena ricordare che questo metodo funziona per entrambi i modelli di auricolari.
Ancora una volta, inizieremo con il metodo Apple per pulire la custodia di ricarica. Si consiglia di utilizzare un panno morbido, asciutto e senza pelucchi, che è possibile inumidire leggermente con alcol isopropilico. Assicurati di non far entrare alcun liquido nelle porte di ricarica.
Rimuovi i residui di sporco dal connettore Lightning utilizzando una spazzola a setole morbide pulita, asciutta.
Evita di utilizzare materiali abrasivi.
Non inserire nulla nelle porte di ricarica e fai attenzione a non danneggiare i contatti metallici.
Suggerimenti aggiuntivi
Sempre continuando a basarci sul metodo Apple, ti consigliamo di utilizzare una spazzola a setole morbide per pulire il coperchio e la cerniera di giunzione che apri e chiudi frequentemente la custodia comprimendo lo sporco.
Per questo tipo sporco incrostato puoi utilizzare un batuffolo di cotone con una spruzzata di alcool isopropilico. Questo liquido aggiuntivo dovrebbe aiutare a rimuovere meglio tutti i residui accumulat, ma ricorda di non spruzzare mai direttamente sulla custodia o sugli AirPods. Puoi anche utilizzare il metodo visto sopra con il Patafix e lo stuzzicadenti in legno per rimuovere lo sporco più ostinato.
E voilà, ecco come pulire la custodia degli AirPods dentro e fuori.
Come disinfettare gli AirPods
L’igiene è sicuramente una priorità di tutti. Per questo Apple afferma che è consentito utilizzare una salvietta con alcol isopropilico al 70% per pulire le superfici esterne di AirPods, AirPods Pro o EarPods. Ma è bene evitare di usarlo sulla maglia degli altoparlanti e sulle aree del microfono. Inoltre, non dovresti mai usare disinfettante a base di cloro (come la candeggina), né utilizzare panni imbevuti con troppo alcol isopropilico e tanto meno del gel per le mani alcolico direttamente sui tuoi AirPods.
Ecco una guida completa che ci permetterà di effettuare una pulizia del sistema Android attraverso l’app SD Maid.
Mantenere pulito e veloce il sistema operativo Android non è sempre facile. In nostro aiuto sotto questo punto di vista ci sono applicazioni dedicate per l’ottimizzazione e rimozione dei file che vanno a sporcare e rallentare l’intero sistema operativo.
Sicuramente avrete provato diverse applicazioni per ottimizzare e velocizzare Android ma vi sarete anche accorti che oltre a fare questo comprendono un sacco di altre funzioni che spesso non servono. Per chi cercasse qualcosa di semplice e specifico alla pulizia di memoria e dell’intero sistema vi segnalo l’applicazione SD Maid che ci permette di avere le seguenti funzioni:
Rimuovere file inutili dal sistema.
Gestione sia delle applicazioni di sistema che quelle installate
Scansione dei file rimasti da applicazioni già rimosse
Widget per controllare direttamente la scansione
Panoramica dettagliata della memoria del dispositivo
Ottimizzare i database
Cancella la cache
Cerca ed elimina i file doppi come immagini, video e audio…
File manager per gestire i contenuti potendo cercare file per nome, contenuto o data
Rapporti su crash
Il motivo per cui potresti decidere di installare questa applicazione è dovuto dal fatto che col tempo avendo installato e disinstallato applicazioni il sistema si rallenta. Inoltre è quasi certo che con l’utilizzo di smartphone e tablet nel tempo si vanno a creare conflitti, file duplicati, riempimento della memoria cache ed altri problemi che appunto ne potrebbero rallentare l’intero sistema operativo.
Una volta installato, al primo avvio, verrà visualizzata la schermata di “accesso rapido”. Tramite la quale potrete già scansionare e ripulire il vostro Sistema Operativo Android da tutte le tracce di applicazioni che lo rallentano.
Adesso vediamo le varie funzionalità nello specifico:
Panoramica: questa scheda mostra una panoramica del dispositivo.
Gestore file: L’explorer è un gestore di file molto simile a quelli usati sui computer. Rende disponibili varie azioni come il copia/taglia, crea, rinomina o cancella elementi. Se Sd Maid è in esecuzione con i permessi di root, è possibile fare qualunque cosa. Prestate molta attenzione a ciò che fate qui.
Ricerca: Inserite il nome del file che volete cercare. I caratteri speciali supportati sono * e ?. Potete effettuare la ricerca attraverso il contenuto dei file, ma questo può richiedere del tempo. E’ inoltre possibile velocizzare la ricerca configurando un percorso più specifico nelle impostazioni.
Controllo applicazioni: Tutte le applicazioni installate vengono elencate qui. Per visualizzare anche le applicazioni di sistema dovete selezionare la funzione nelle impostazioni dell’applicazione.
Toccando un elemento verranno mostrate le azioni disponibili per lo stesso. La disponibilità di queste azioni varia in base all’applicazione e alla concessione dei permessi di root a SD Maid.
Resti di applicazioni: Vi sono file o directory che SD Maid ritiene appartenenti ad applicazioni rimosse dal dispositivo. SD Maid effettuerà un controllo della vostra scheda SD e della memoria interna, confrontando il risultato con le applicazioni installate e con un database interno. Se ritenete che SD Maid abbia selezionato qualcosa di sbagliato, premete a lungo sull’elemento interessato e segnalatelo.
Pulizia
Pulizia di sistema: La pulizia di sistema effettua una scansione alla ricerca dei tipi di file conosciuti e dei percorsi che di solito possono essere eliminati in modo sicuro. Gli utenti esperti possono anche creare un filtro personalizzato per identificare ulteriori file.
Pulizia delle applicazioni: Le schede SD, così come la memoria interna, vengono analizzate per la cache delle applicazioni. Questo non cancellerà le impostazioni delle applicazioni.
Duplicati: L’ elenco mostra solo i file che sono esattamente uguali. Ciò è garantito dal confronto delle loro dimensioni e dei file di controllo. I nomi dei file e le date sono ininfluenti. Questo garantisce il mantenimento una copia del file.
File di grandi dimensioni: Con questa funzione potrete scoprire che cosa vi sta rubando spazio. Le voci vengono ordinate in base alla loro dimensione, che viene visualizzata in raffronto a quella degli altri oggetti presenti nella stessa posizione.
Database: Questa funzione ottimizzerà i database utilizzando il comando SQL “VACUUM”. In questo modo, si migliorano le prestazioni dei database liberando le pagine vuote. Non viene perduto alcun dato.
Ultime modifiche: Visualizza i file che in passato sono stati modificati in uno specifico intervallo di tempo.
Pianificazione: Con questa funzione potrete pianificare quando ripulire il vostro Sistema Operativo Android scegliendo degli intervalli di tempo a vostro piacimento: selezionate la funzione che vi serve, cliccate sulla sveglia in alto a destra e scegliete l’intervallo di tempo.
Esclusioni: Possono essere esclusi sia percorsi parziali che nomi dei pacchetti di applicazioni. Le esclusioni tengono conto della distinzione tra minuscole e maiuscole. Non sono supportati i metacaratteri (si tratta di caratteri che non rappresentano se stessi bensì un’insieme di altri caratteri o sequenze di caratteri). E’ importante essere molto specifici per evitare di escludere per sbaglio più di quanto non si intendesse fare.
Impostazioni
Adesso diamo un’occhiata veloce ai vari parametri che potrete andare a modificare in base alle vostre esigenze.
Di seguito gli screenshot di tutti i pannelli modificabili
Apple Watch 7 è ora disponibile! La nuova incarnazione dello smartwatch di Cupertino è disponibile in preordine.
Presentato il mese scorso, Apple Watch 7 (per l’esattezza Series 7) è disponibile per l’acquisto a partire da oggi: i modelli GPS e GPS+CELLULAR sono già in preordine, con consegna garantita all day one del 15 ottobre. Puoi scegliere fin da subito il modello da metterti al polso: si parte da 439 euro.
Il nuovo Apple Watch Series 7
È sufficiente dare uno sguardo allo smartwatch per capire come la mela morsicata abbia apportato novità inerenti al design: il display Retina è più grande, le cornici che lo circondano sono più sottili. Migliorano inoltre il sistema di ricarica (33% più veloce), le funzionalità dedicate a salute e benessere (battito cardiaco, saturazione, ECG, monitoraggio del sonno), quelle per la comunicazione (è possibile scrivere messaggi e email direttamente dall’orologio) e per il fitness. Ovviamente non mancano Siri e la possibilità di eseguire pagamenti con Wallet. Ora lo puoi acquistare in preordine.
I modelli
Apple Watch Series 7 (GPS) con cassa in alluminio Verde, Azzurro, Red e Mezzanotte da 41 mm
Con il modello GPS rispondi a chiamate e messaggi dall’orologio;
Il display Retina always-on è quasi il 20% più ampio rispetto ai modelli Series 6: tutto è più semplice da vedere e da usare;
Il cristallo anteriore più robusto che un Apple Watch abbia mai avuto, resistenza alla polvere di grado IP6X e design a prova di nuotate;
Misura l’ossigeno nel sangue con un sensore e un’app all’avanguardia;
Fai un ECG quando vuoi, dove vuoi;
Notifiche in caso di frequenza cardiaca troppo alta o troppo bassa, o di ritmo irregolare;
Nuovi allenamenti Tai Chi e Pilates, e tantissimi altri fra cui Corsa, Yoga, Nuoto e Ballo;
Con Apple Watch misuri ogni giorno quanto ti muovi e controlli i tuoi progressi nell’app Fitness su iPhone;
Sincronizza musica, podcast e audiolibri;
Apple Watch Series 7 richiede iPhone 6s o successivo con iOS 15 o successivo.
Apple Watch Series 7 (GPS) con cassa in alluminio Verde, Azzurro da 45 mm
Con il modello GPS rispondi a chiamate e messaggi dall’orologio;
Il display Retina always-on è quasi il 20% più ampio rispetto ai modelli Series 6: tutto è più semplice da vedere e da usare;
Il cristallo anteriore più robusto che un Apple Watch abbia mai avuto, resistenza alla polvere di grado IP6X e design a prova di nuotate;
Misura l’ossigeno nel sangue con un sensore e un’app all’avanguardia
Fai un ECG quando vuoi, dove vuoi;
Notifiche in caso di frequenza cardiaca troppo alta o troppo bassa, o di ritmo irregolare;
Nuovi allenamenti Tai Chi e Pilates, e tantissimi altri fra cui Corsa, Yoga, Nuoto e Ballo;
Con Apple Watch misuri ogni giorno quanto ti muovi e controlli i tuoi progressi nell’app Fitness su iPhone;
Sincronizza musica, podcast e audiolibri;
Apple Watch Series 7 richiede iPhone 6s o successivo con iOS 15 o successivo.
Apple Watch Series 7 (GPS+CELLULAR) con cassa in alluminio Verde e Azzurro da 41 mm
Con il modello GPS + Cellular telefoni, mandi messaggi e trovi indicazioni stradali, tutto senza telefono (Operatori supportati: Vodafone. Apple Watch e iPhone devono avere lo stesso operatore di telefonia mobile).
Ascolta musica, podcast e audiolibri in streaming ovunque sei, e il telefono lascialo a casa;
Il display Retina always-on è quasi il 20% più ampio rispetto ai modelli Series 6: tutto è più semplice da vedere e da usare;
Il cristallo anteriore più robusto che un Apple Watch abbia mai avuto, resistenza alla polvere di grado IP6X e design a prova di nuotate;
Misura l’ossigeno nel sangue con un sensore e un’app all’avanguardia;
Fai un ECG quando vuoi, dove vuoi;
Notifiche in caso di frequenza cardiaca troppo alta o troppo bassa, o di ritmo irregolare;
Nuovi allenamenti Tai Chi e Pilates, e tantissimi altri fra cui Corsa, Yoga, Nuoto e Ballo;
Con Apple Watch misuri ogni giorno quanto ti muovi e controlli i tuoi progressi nell’app Fitness su iPhone;
Apple Watch Series 7 richiede iPhone 6s o successivo con iOS 15 o successivo.
Apple Watch Series 7 (GPS+CELLULAR) con cassa in alluminio Azzurro e Red da 45 mm
Con il modello GPS + Cellular telefoni, mandi messaggi e trovi indicazioni stradali, tutto senza telefono (Operatori supportati: Vodafone. Apple Watch e iPhone devono avere lo stesso operatore di telefonia mobile).
Ascolta musica, podcast e audiolibri in streaming ovunque sei, e il telefono lascialo a casa;
Il display Retina always-on è quasi il 20% più ampio rispetto ai modelli Series 6: tutto è più semplice da vedere e da usare;
Il cristallo anteriore più robusto che un Apple Watch abbia mai avuto, resistenza alla polvere di grado IP6X e design a prova di nuotate;
Misura l’ossigeno nel sangue con un sensore e un’app all’avanguardia;
Fai un ECG quando vuoi, dove vuoi;
Notifiche in caso di frequenza cardiaca troppo alta o troppo bassa, o di ritmo irregolare;
Nuovi allenamenti Tai Chi e Pilates, e tantissimi altri fra cui Corsa, Yoga, Nuoto e Ballo;
Con Apple Watch misuri ogni giorno quanto ti muovi e controlli i tuoi progressi nell’app Fitness su iPhone;
Apple Watch Series 7 richiede iPhone 6s o successivo con iOS 15 o successivo.
Apple Watch Series 7 (GPS+CELLULAR) con cassa in alluminio Grafite da 41 mm
Con il modello GPS + Cellular telefoni, mandi messaggi e trovi indicazioni stradali, tutto senza telefono (Operatori supportati: Vodafone. Apple Watch e iPhone devono avere lo stesso operatore di telefonia mobile).
Ascolta musica, podcast e audiolibri in streaming ovunque sei, e il telefono lascialo a casa;
Il display Retina always-on è quasi il 20% più ampio rispetto ai modelli Series 6: tutto è più semplice da vedere e da usare;
Il cristallo anteriore più robusto che un Apple Watch abbia mai avuto, resistenza alla polvere di grado IP6X e design a prova di nuotate;
Misura l’ossigeno nel sangue con un sensore e un’app all’avanguardia;
Fai un ECG quando vuoi, dove vuoi;
Notifiche in caso di frequenza cardiaca troppo alta o troppo bassa, o di ritmo irregolare;
Nuovi allenamenti Tai Chi e Pilates, e tantissimi altri fra cui Corsa, Yoga, Nuoto e Ballo;
Con Apple Watch misuri ogni giorno quanto ti muovi e controlli i tuoi progressi nell’app Fitness su iPhone;
Apple Watch Series 7 richiede iPhone 6s o successivo con iOS 15 o successivo.
Disponibile l’aggiornamento delle AirPods che permette di ritrovarle attraverso la Rete Dov’è!
Apple aveva promesso questo aggiornamento durante la presentazione di iOS 15 a Giugno. La funzione poi ha richiesto più tempo del previsto ma finalmente è arrivata. Da oggi le AirPods Pro, Max, quelle di seconda generazione ed altri modelli di cuffie Beats, possono essere ritrovate tramite la Rete Dov’è, proprio come si fa con gli AirTag. Utilissimo in caso di smarrimento o furto.
Supporto Rete Dov’è
Apple ha rilasciato un nuovo firmware. E’ finalmente disponibile, tramite aggiornamento, il supporto alla Rete Dov’è per svariati AirPods e Beats. Quindi alcune cuffie da oggi possono essere ritrovate proprio come si fa con un AirTag.
Il nuovo firmware porta come build il numero 4A400 ed è disponibile per:
AirPods Max
Pro
Di seconda generazione
Beats Solo Pro
Powerbeats 4
Powerbeats Pro
Sulle Pro e Max si acquista una funzione utilissima. Fino ad oggi, in caso di smarrimento, l’unica cosa che potevate fare era quella di far suonare le cuffie e ritrovarle in giro per casa. Questo tuttavia non funzionava quasi mai perché le cuffie dovevano essere connesse al telefono, cosa improbabile se sono state smarrite e ancora più improbabile se ci vengono sottratte.
Da oggi cambia tutto. Potremo mettere le cuffie in modalità smarrito che ci permetterà di lasciare un messaggio utile in caso di ritrovamento da parte di altre persone. Sempre in modalità smarrito, le cuffie inizieranno a cercare dispositivi Apple nelle vicinanze e non appena ne troveranno uno, si accoppieranno automaticamente tramite Bluetooth e sfrutteranno la connessione di quel dispositivo per inviarci la posizione precisa su una mappa. Potremo anche ottenere le indicazioni per raggiungere le nostre cuffie con la stessa grafica degli AirTag e con l’unica differenza che non ci sarà una freccia direzionale in quanto le cuffie sono sprovviste del chip U1.
Insomma si tratta di un aggiornamento clamoroso ed utilissimo. Pensavamo che Apple avesse bisogno di rilasciare dei nuovi modelli di AirPods per integrare tutto questo ma invece è riuscita a farlo gratuitamente con un aggiornamento del firmware.
Le AirPods Max sono decisamente più difficili da perdere, date le dimensioni, ma considerando il costo, la funzione può tornare utile in caso di furto.
Come aggiornare il firmware delle AirPods
Non esiste un meccanismo preciso per l’aggiornamento delle cuffie. Non è semplice come aggiornare iOS in quanto non esiste una schermata che si occupa del download e dell’installazione. Sostanzialmente non esiste un modo per forzare l’aggiornamento ma in questo caso possiamo dirvi che un requisito fondamentale è quello di avere iOS 15 installato su iPhone.
C’è chi sostiene che si possa velocizzare l’operazione tenendo le AirPods collegate all’iPhone e chi invece sostiene che debbano stare entrambe in carica nella custodia. Per questo motivo, vi consigliamo di fare entrambe le cose, ovvero:
Aprite la custodia e collegate le cuffie ad iPhone
Riponete la custodia in carica (andrà bene sia la ricarica Wireless che quella tramite cavo) purchè resti aperta in maniera tale da tenere le cuffie collegate al telefono
Assicuratevi che le cuffie siano nel raggio bluetooth dell’iPhone
Attendere… (non sappiamo dirvi quanto tempo, solitamente circa un’oretta)
Ad un certo punto le cuffie verranno aggiornate automaticamente e potrete verificare la versione del firmware in uso in maniera molto semplice. La vecchia versione è la 4A362b, la nuova invece è la 4A400.
Per controllare la versione del firmware attualmente installata sulle vostre cuffie:
Aprire l’applicazione Impostazioni sul vostro iPhone
Entrate in Bluetooth e cercate le AirPods o le Beats dalla lista
Cliccate sulla piccola “i” e scorrete la lista fino alla voce Versione Firmware. La nuova versione è la 4A400.
In questa guida di oggi spiegheremo come collegare gli AirPods a un PC Windows 10 in maniera semplice.
Abbiamo bisogno di collegare le nostre AirPods a un Pc Windows 10? Niente di più semplice! Lo faremo attraverso il Bluetooth del nostro pc.
Primo Passo
Le istruzioni in questo articolo si applicano a tutti gli Apple AirPods e ai PC Windows con funzionalità wireless.
Prima di tutto dobbiamo accendere il Bluetooth del nostro PC.
Nel Centro notifiche, seleziona Tutte le impostazioni> Dispositivi> Bluetooth e altri dispositivi e segui le istruzioni per associare i tuoi Airpods.
Una volta avviato il processo di associazione, premere il pulsante cerchio sulla custodia di ricarica fino al completamento del processo.
Come collegare gli AirPods a un computer Windows 10
Il metodo per collegare gli Apple AirPods a un computer Windows è esattamente lo stesso di qualsiasi altro altoparlante o cuffia Bluetooth:
Seleziona il Centro notifiche nell’angolo in basso a destra della barra delle applicazioni di Windows per aprire il Centro operativo di Windows.
2. Seleziona Tutte le impostazioni nel Centro operativo di Windows.
Mentre hai il Centro operativo aperto, verifica che il Bluetooth sia abilitato. L’icona del Bluetooth dovrebbe essere evidenziata; in caso contrario, selezionala per attivarla.
3. Seleziona dispositivi nelle Impostazioni di Windows.
4. Seleziona la scheda Bluetooth e altri dispositivi sul lato sinistro, quindi seleziona Aggiungi Bluetooth o altri dispositivi.
5. Seleziona Bluetooth nella finestra Aggiungi un dispositivo.
6. I tuoi Apple AirPod dovrebbero apparire nell’elenco come AirPods. Seleziona AirPods per iniziare il processo di associazione.
Se i tuoi AirPod non vengono visualizzati, apri il coperchio della custodia di ricarica.
7. Premi il pulsante cerchio sul retro della custodia di ricarica degli Apple AirPods mentre il coperchio è aperto. La luce della custodia di ricarica dovrebbe cambiare da verde a bianca.
Continua a premere con decisione il pulsante di sincronizzazione fino al completamento dell’associazione. Se visualizzi un messaggio di errore, premi il pulsante sync sulla custodia di ricarica prima di selezionare di nuovo gli AirPods dall’elenco dei dispositivi Bluetooth.
8. Se associati correttamente, dovresti visualizzare il messaggio “Il tuo dispositivo è pronto per l’uso!” Seleziona per chiudere il messaggio.
In che modo gli AirPods possono connettersi a un PC Windows?
Apple AirPods può connettersi a qualsiasi computer, dai laptop, ai computer desktop tradizionali, ai moderni dispositivi Windows 10 come Surface Pro, a condizione che siano dotati di connettività Bluetooth.
Una volta connessi a un PC Windows 10, gli Apple AirPods possono essere utilizzati per ascoltare audio, per parlare tramite il microfono integrato, per controllare il volume dell’audio o mettere in pausa il suono tramite i controlli di tocco.
Gli AirPod sono compatibili con la maggior parte dei dispositivi che supportano il Bluetooth, inclusi tablet e smartphone Android.
Come risolvere i problemi di sincronizzazione di Windows 10 con Apple AirPod
Se i tuoi Apple AirPods smettono di funzionare sul tuo PC Windows, prova queste soluzioni:
Disabilita il Bluetooth su altri dispositivi. Se hai associato i tuoi AirPods con il tuo iPhone, questo potrebbe interferire con la connessione al tuo PC, quindi prova a disattivare temporaneamente il Bluetooth su altri dispositivi.
Apri il coperchio della custodia di ricarica. Gli Apple AirPods si connettono ai dispositivi quando il coperchio della custodia di ricarica è aperto e la luce diventa verde. Prova ad aprire il coperchio per alcuni secondi prima di rimuovere gli AirPods e metterli nelle orecchie.
Se i problemi persistono, segui questi passaggi per la risoluzione dei problemi:
Apri un’app come Spotify sul tuo PC Windows 10 e inizia a riprodurre un po’ di musica.
2. Riponi i tuoi Apple AirPods nella custodia di ricarica e chiudi il coperchio, quindi attendi qualche secondo.
3. Apri il Centro operativo e seleziona Tutte le impostazioni.
4. Seleziona dispositivi nelle Impostazioni di Windows.
5. Assicurati che i tuoi AirPods siano nell’elenco dei dispositivi associati.
6. Apri il coperchio della custodia di ricarica, rimuovi gli AirPods e posizionali in ciascun orecchio.
7. Seleziona AirPods nell’elenco dei dispositivi, quindi seleziona Connetti. Gli AirPod dovrebbero connettersi e l’audio dovrebbe essere riprodotto attraverso di essi.
Se i tuoi Apple AirPods continuano a non riprodurre suoni, apri Tutte le impostazioni > dispositivi, quindi seleziona Rimuovi dispositivo per AirPods e ripeti il processo di associazione.
Presto sarà possibile su WhatsApp nascondere l’orario dell’ultimo accesso a contatti specifici: una funzionalità richiesta da molti, a tutela della privacy.
Il team al lavoro su WhatsAppsembra aver focalizzato il punto sul tema della privacy. Le migliorie infatti riguardano decisamente questo aspetto, rispondendo alle richieste avanzate dagli utenti, anche per tenere testa ad una concorrenza sempre più spietata. Un’ennesima dimostrazione è quella che arriva dal sempre ben aggiornato sito WABetaInfo, che anticipa una delle prossime funzionalità inedite in arrivo.
Privacy su WhatsApp: in arrivo una feature attesa
Accedendo al menu Privacy tramite Impostazioni, Account ci troviamo davanti la schermata che recita: Chi può vedere le mie informazioni personali. Sono tre i dati in questione: Ultimo accesso per decidere se consentire ad altri di vedere la data e l’ora dell’ultimo utilizzo dell’app, Immagine del profilo e Info. Per adesso le opzioni tra cui scegliere sono Tutti, I miei contatti e Nessuno, ma presto farà il suo debutto anche I miei contatti eccetto… come anticipato dall’indiscrezione.
WhatsApp is reworking privacy settings!
The first important news about WhatsApp beta for Android and iOS is announced today: you will be able to disable privacy settings for specific contacts in a future update!https://t.co/DyibmUYZAA
Questo permetterà ad esempio di nascondere l’ultimo accesso a determinati contatti specifici (ma anche l’immagine del profilo e le altre info), senza per forza di cose escludere tutti selezionando l’opzione Nessuno. Utile per chi non vorrà far sapere (e quindi non rendere visibile) ad amici, partner o colleghi quando è stato trascorso del tempo in compagnia di chat, chiamate o videochiamate. Alleghiamo lo screenshot condiviso dalla redazione di WABetaInfo per maggiore chiarezza.
La novità è stata avvistata nella versione iOS di WhatsApp, ma farà il suo debutto anche su Android. Al momento si trova in fase di test, bisognerà dunque pazientare. Sarà introdotta come sempre prima nella release beta e poi in quella definitiva.
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