Smartphone

Applicazioni, Formazione, Smartphone, Social media

Arrivano anche su WhatsApp le immagini di copertina

WhatsApp come Facebook, arrivano le immagini di copertina anche nell’app di messaggistica versione Business.

Le novità in dirittura d’arrivo su WhatsApp sono molteplici. Reazioni ai messaggi in primis, le quali stanno rendendo particolarmente impazienti la maggior parte degli utilizzatori del servizio. Ci sarebbe però pure un’altra feature inedita che potrebbe fare la gioia dei più: le immagini di copertina.

WhatsApp Business con immagini di copertina

La novità in questione è stata individuata scavando nel codice della versione beta 22.4.0.75 dell’app di WhatsApp per iOS. Similmente a quanto avviene su Facebook (che come WhatsApp fa parte di Meta), alla propria immagine del profilo dovrebbe risultare possibile affiancare un’immagine di copertina.

La feature è accessibile dalla sezione dell’app dedicata alla gestione delle impostazioni personali, all’interno di uno spazio apposito che sovrasta quello occupato dalla foto profilo. Facendo tap sul pulsante raffigurante la fotocamera è quindi possibile scegliere l’immagine di copertina da usare, selezionandola dalla galleria del dispositivo impiegato oppure scattando una foto al momento.

WhatsApp le immagini di copertina

Da notare, però, che la funzionalità in arrivo, riguardante le immagini di copertina, risulta essere in sviluppo solo per la variante Business di WhatsApp, evidentemente per permettere alle aziende di avere più spazio per esprimere l’identità del proprio brand e comunicare informazioni utili, ma anche per differenziarsi in maniera maggiormente immediata rispetto ad altri profili. Ad ogni modo, non è ancora chiaro se e tra quanto tempo la feature sarà effettivamente fruibile.

Per quel che concerne una futura integrazione su WhatsApp per gli “utenti comuni”, al momento non vi sono tracce della cosa, ma ciò non esclude assolutamente che in futuro la situazione possa cambiare e che l’uso delle immagini di copertina possa allargarsi a tutti.

contattaci
Applicazioni, Digitalizzazione, Formazione, Hardware, Smartphone, Tech

L’ iPhone diventa un POS

Apple presenta il Tap to Pay: tutti gli iPhone diventano un POS per accettare pagamenti da Apple Pay o carte di credito.

Grandissima novità da Apple che la stessa renderà ufficiale nel corso dell’anno. L’iPhone potrà accettare pagamenti proprio come se fosse un POS attraverso l’NFC ed apposite applicazioni su iPhone XS o successivi.

Nel 2020, il gruppo di Cupertino ha acquisito la startup Mobeewave proprio con l’obiettivo di arrivare un giorno a introdurre una tecnologia di questi tipo. L’API necessaria al funzionamento è stata introdotta con la beta 2 del sistema operativo iOS 15.4, appena rilasciata

Tap to Pay

Entro la fine dell’anno, Apple introdurrà il Tap to Pay su iPhone. Si tratta di una nuova funzione che permetterà a milioni di negozianti sparsi per tutto il territorio americano, di accettare pagamenti dai clienti direttamente da iPhone.

Sostanzialmente l’iPhone diventerà un vero e proprio POS. Utilizzando un’applicazione specifica ed il sensore NFC dello smartphone, i clienti potranno pagare con Apple Pay o con le carte di credito contactless semplicemente avvicinandosi all’iPhone del negoziante.

iPhone diventa un POS

Privacy

Nel comunicato di annuncio, la mela morsicata sottolinea come il sistema sviluppato terrà in considerazione l’esigenza di tutelare la privacy: ogni transazione è criptata e non sono raccolti dettagli in merito ai prodotti acquistati. Chiudiamo riportando in forma tradotta le parole di Jennifer Bailey, Vice President di Apple Pay e Apple Wallet.

Con sempre più clienti effettuano pagamenti con wallet digitali e carte di credito, Tap to Pay su iPhone fornirà ai business un metodo sicuro, privato e semplice per accettare pagamenti contactless e offrire una nuova esperienza di acquisto, basandosi sulla potenza, l’affidabilità e la convenienza di iPhone.

Inserendo l’importo da pagare in un’apposita applicazione ed avvicinando una carta o un iPhone si potrà pagare senza nessun hardware aggiuntivo.

Stripe sarà il primo fornitore con una piattaforma in grado di offrire il Tap to Pay e questo porterà benefici anche per chi utilizza Shopify.

Tap to Pay richiede un iPhone XS o successivo per funzionare. La privacy resta uno dei valori fondamentali di Apple per cui anche attraverso questo sistema di pagamento ci sarà la massima sicurezza possibile.

Le tempistiche

Inizialmente la funzione Tap to Pay inizierà il suo percorso negli Stati Uniti ma Apple continuerà a lavorare con altri partner per allargare il servizio sia nel territorio nazionale che negli altri Paesi. Tap to Pay sarà già disponibile in versione beta con il prossimo aggiornamento del firmware (beta).

contattaci
L'iPhone va tenuto a 15 cm dal cuore
Consulenza, Smartphone

L’iPhone va tenuto a 15 centimetri dal cuore

Dobbiamo tenere il nostro iPhone lontano dal cuore. Se lo smartphone è a meno di un centimetro dal cuore, il magnete presente nell’iPhone 12/13 può attivare l’interruttore magnetico di pacemaker e defibrillatori impiantabili.

Queste sono indicazioni fornite dai produttori di dispositivi medici e della Apple stessa secondo cui deve essere mantenuta una distanza di almeno 15 cm tra un telefono cellulare e il dispositivo.

Uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)appena pubblicato dalla rivista Pacing and Clinical Electrophysiology, ha dimostrato che il magnete utilizzato nello smartphone può attivare l’interruttore magnetico presente nel defibrillatore, disattivandolo.

La prova è stata fatta su i dispositivi migliori del mondo.

Leggiamo insieme la ricerca dell’ISS più nel dettaglio:

Questo studio dell’ISS è il primo a valutare in laboratorio l’interferenza magnetica dell’iPhone 12 e dei suoi accessori MagSafe su un campione rappresentativo dell’attuale mercato italiano di pacemaker e defibrillatori impiantabili, incluso il defibrillatore sottocutaneo. Inoltre, per la prima volta, i fenomeni di interferenza magnetica sono stati accuratamente correlati ai livelli di campo magnetico misurati attorno all’iPhone 12. I ricercatori hanno valutato i pacemaker e i defibrillatori impiantabili dei principali produttori mondiali (Abbott, Biotronik, Boston Scientific, Medico, Medtronic, Microport), utilizzando un simulatore di battito cardiaco. I risultati hanno mostrato che, in alcuni casi, il magnete presente nell’ iPhone 12 può attivare involontariamente l’interruttore magnetico nel campione di pacemaker e defibrillatori impiantabili che è stato valutato. Il fenomeno è stato osservato fino ad una distanza massima di 1 cm.

Perchè l’iPhone deve rimanere a 15 centimetri dal cuore?

smartphone
L’iPhone va tenuto a 15 centimetri dal cuore

I risultati mostrano che, in alcuni casi, il magnete presente nell’ iPhone 12/13 può attivare involontariamente l’interruttore magnetico nel campione di pacemaker e defibrillatori impiantabili.
I ricercatori hanno studiato il fenomeno fino a una distanza massima di 1 cm.

L’attivazione della modalità magnetica è stata provata solo in alcune specifiche posizioni dell’iPhone rispetto al dispositivo e che nella maggior parte delle posizioni il fenomeno non si innesca.

Il campo magnetico generato dal magnete interno all’iPhone 12/13, misurato dai ricercatori ISS, è risultato essere maggiore del valore a cui i pacemaker e i defibrillatori impiantabili devono essere immuni.

Apple era ben cosciente di queste problematiche ecco perché ha dato precise indicazioni da seguire. La cosa migliore è quella di non mettere mai lo smartphone nel taschino della giacca o della camicia.

Contattaci
Consulenza, Sistemi, Smartphone

Come caricare il cellulare senza caricabatterie

Quante volte ti è capitato di essere in giro e la batteria del tuo telefono è esaurita? oggi vedremo insieme come risolvere questo problema.

Power Bank

Il primo consiglio che posso darti per caricare il cellulare senza caricabatterie è quello di utilizzare un Power Bank.

Questi apparecchi permettono di ricaricare cellulari, tablet e qualsiasi altro dispositivo portatile in mobilità. Al loro interno sono presenti delle batterie che tengono la carica e poi la trasmettono ai dispositivi che vengono connessi a essi, tramite le porte USB di cui sono dotati.

In generale, la dimensione di un Power Bank è simile a quella di uno smartphone, ma può anche essere più piccolo o più grande. Dato che al suo interno ci sono delle batterie, più le sue dimensioni sono grandi, maggiore è la carica che può contenere.

Clicca qui per acquistare.

Power Bank

Cover con batteria

Simili ai Power Bank sono le cover con batteria. Questi prodotti hanno all’interno una batteria che permette di ricaricare il dispositivo.

Per capire se il prodotto è buono puoi capirlo dalla capienza della batteria (espressa in mAh), che indica il numero di eventuali cicli di ricarica che si possono effettuare sullo smartphone.

Un’altra caratteristica che puoi controllare è il materiale utilizzato per realizzare la cover in quanto alcune di esse sono state progettate per assorbire meglio gli urti.

Clicca qui per acquistare.

Cover con batteria

Caricatore wireless

Un’altra soluzione che potresti utilizzare è un caricatore wireless, al posto del classico caricabatterie.

Questo soluzione non è però per tutti gli smartphone, in quanto la ricarica wireless dev’essere da esso supportata. Molti smartphone, come Samsung e Apple, supportano questa tecnologia ed è possibile utilizzare questo genere di apparecchi per eseguire la carica della batteria.

Il funzionamento della carica wireless si basa sul principio di induzione elettromagnetica e di risonanza elettrica.

In genere, i caricatori wireless sono muniti di un cavo USB da collegare a una fonte di energia che, nel caso di una persona che si trova in mobilità, può essere un computer portatile, un Power Bank o qualsiasi altra fonte che possa erogare energia tramite una porta USB.

Esistono delle soluzioni all-in-one grazie alle quali è possibile ricaricare wireless direttamente su una batteria portatile. Questo è il caso di alcune tipologie di Power Bank, che sono muniti di ricarica wireless.

Clicca qui per acquistare.

Caricatore wireless

Condivisione batteria wireless

Alcuni smartphone moderni, soprattutto quelli di fascia alta come Samsung S21 e Google Pixel 6, hanno la possibilità di condividere la carica residua della loro batteria con altri dispositivi, inclusi altri smartphone, in modalità wireless: la cosiddetta ricarica inversa.

Fai attenzione, le cover protettive, se sono presenti su entrambi gli smartphone potrebbero interferire con questa funzione, quindi, ti consiglio di toglierle.

Fai attenzione, se la batteria dello smartphone che vuole donare energia è bassa il suo sistema operativo potrebbe impedirgli di farlo.

L’ultima cosa che devi tener presente è che questo sistema è piuttosto lento, ed è maggiormente pensato per una piccola carica d’emergenza e non dovresti aspettarti di poter caricare lo smartphone al 100%.

Ma se devi fare una importante chiamata di lavoro o se devi avvertire la tua famiglia di un imprevisto può davvero salvarti .

Condivisione batteria wireless
contattaci
Sistemi, Smartphone

Robot cerca Pet

Robot cerca Pet, sei preoccupato per il tuo animale o sei curioso di sapere cosa combina? ti suggeriamo Enabot Ebo SE con una telecamera Full HD in grado di tenere sotto controllo gli animali domestici lasciati a casa, ha la visione notturna e rilevamento del movimento.

Le telecamere di controllo per neonati hanno il vantaggio che il bambino sta fermo nella sua culla. Chi invece vuole tenere sotto controllo i propri animali domestici quando non è in casa può affidarsi a una classica webcam sperando che prima o poi questa catturi il video dell’animale oppure scegliere un dispositivo come il robot semovente Enabot Ebo SE.

robot wi-fi

Controllo tramite Wi-Fi

Questo piccolo robot si muove su due ruote molto stabili e gira per l’appartamento in cerca di animali in movimento ma anche dormienti.

Non appena li trova fa partire una videoregistrazione che potremo controllare da remoto grazie alla connessione Wi-Fi.

Anche le migliori telecamere di sicurezza però non possono trovare un gatto nascosto in un angolo, ma Ebo SE, grazie alle sue dimensioni compatte, può intrufolarsi ovunque.

Ebo SE è in grado di fornire immagini luminose anche durante la notte grazie al sensore a infrarossi e volendo è possibile impostare la registrazione video h24 in modalità automatica.

Tutti i dati vengono salvati su scheda SD.

PRO

  • Struttura solida
  • Video in formato Full HD
  • Sensore a infrarossi

CONTRO

  • Non salva in cloud

Clicca qui per acquistarlo!

Contattaci
Formazione, Internet, Sistemi, Smartphone, Telefonia Mobile

Connessione LTE, cosa significa?

Molti di coloro che hanno uno smartphone ed un’offerta internet associata avranno sicuramente sentito parlare di connessione LTE, ma cerchiamo di analizzare nello specifico cosa significa e di cosa si tratta.

Che cosa significa connessione LTE?

Questo termine è ormai entrato nella quotidianità di moltissime persone ma non tutti sanno che si tratta dell’acronimo di Standard Long Term Evolution. La connessione LTE è il tipo di rete che tutti utilizziamo abitualmente. Conosciuta anche come 4G. si tratta dell’evoluzione della rete mobile dopo il 3G e il 3G+ (UMTS, HSPA e HSPA+) che consente di avere delle prestazioni decisamente più alte rispetto alle precedenti.

Grazie alla connessione LTE è possibile raggiungere delle velocità davvero alte sia in download che in upload. Infatti con il 4G standard la velocità teorica è di 100Mbps in download e di 50 Mbps in upload. In seguito, grazie agli sviluppi successivi e con l’approdo del 4G+ (che ha preso il nome di LTE Advanced), la banda larga mobile consente di raggiungere velocità massime di oltre 400 Mbps. Successivamente alcune compagnie hanno lanciato le nuove connessioni 4,5G che rappresentano la connessione a cavallo tra la 4G e la futura connessione 5G che potrà raggiungere gli 800 Mbps in download.

Tutto quello che bisogna sapere sulla LTE

La connessione LTE come detto è la quarta generazione tecnologica per la trasmissione dei dati sulle reti cellulari. Parlando in termini di velocità vediamo che la connessione LTE, rispetto alla 3G/HSPA è fino a cinque volte più veloce. Con il 3G infatti si arrivavano a scaricare 5,7 Mbit al secondo mentre con il 4G/LTE la velocità di download massima è di 100 Mbit al secondo. Ovviamente sulla velocità effettiva incide la capacità della rete offerta dai singoli operatori telefonici.

La connessione LTE ha numerosi vantaggi, ad oggi è infatti la connessione più rapida ed immediata, senza interruzioni. Questo sistema consente di guardare video in streaming senza tempi di attesa, anche in alta definizione HD. Inoltre consente di scaricare file di grandi dimensioni senza che sia necessario attendere troppo tempo per completare l’operazione.

Connessione LTE

Oltre ai vantaggi di velocità in download bisogna segnalare anche la possibilità di caricare file come video, foto od altri contenuti più “pesanti”. LTE può funzionare su differenti bande di frequenza. La banda di frequenza 800 MHz è derivata dagli ex canali televisivi UHF 61-69 che occupavano la banda da 790 a 862 MHz che si sono liberate durante il passaggio al digitale terrestre di tutti gli stati che fanno parte dell’Unione Europea.

OFDM

La tecnologia LTE sfrutta delle tecnologie che gli consentono di avere una maggiore efficienza spettrale. In particolare parliamo di OFDM (Orthogonal Frequency-Division Multiplexing) che consente di ottenere elevati data rate pur mantenendo un alto livello di robustezza contro le interferenze. Un’altra tecnologia sfruttata da LTE è MIMO (Multiple-Input Multiple-Output) che è uno dei problemi principali dei sistemi di telecomunicazioni precedenti relativo ai cammini multipli. Questo grazie alla presenza di oggetti o di palazzi che provocano una riflessione dei segnali.

contattaci
Consulenza, Formazione, Smartphone

Come collegare il telefono alla TV

Quante volte ci è capitato di voler far vedere le foto o i video delle vacanze ai nostri amici ma non tutti riuscivano a vedere. Oggi vediamo insieme come collegare il telefono alla TV in modo semplice e veloce, in 2 modi.

Come prima soluzione, puoi collegare il telefono alla TV senza cavi sfruttando le schede wireless presenti sui dispositivi coinvolti.

Come seconda scelta puoi utilizzare Miracast, ma è indispensabile che il telefono e TV siano collegati alla stessa rete Wi-Fi.

Se non hai ancora provveduto a trasformare il tuo TV in Smart TV, leggi qui come fare.

Ora vediamo le principali opzioni che hai a disposizione per stabilire il collegamento.

collegamento

Google Cast

Tra i protocolli di trasmissione più comunemente impiegati c’è sicuramente Google Cast,( clicca qui per acquistarlo) integrato in tutti i televisori Smart dotati di sistema operativo Google TV.

Google Cast, in particolare, permette di trasmettere verso il televisore i contenuti provenienti dalle app compatibili per Android e iPhone, oltre che l’intero schermo del telefono.

La ricezione dei contenuti tramite Google Cast non richiede alcun tipo di configurazione: è sufficiente accendere e collegare a Internet lo Smart TV con Google TV, affinché esso possa essere utilizzato da tutti i device collegati alla stessa rete.

Trasmettere un contenuto tramite Google Cast è semplicissimo:

É sufficiente avviare l’app scelta sullo smartphone, premere sul simbolo dello schermo con le onde e selezionare il nome dello Smart TV dalla lista dei dispositivi rilevati.

Se, invece, intendi riprodurre l’intero contenuto dello schermo di Android sul TV, apri il menu Impostazioni > Dispositivi connessi > Preferenze di connessione > Trasmetti dello smartphone e fai tap sul nome dello Smart TV, per avviare la trasmissione dello schermo.

In alternativa, puoi avviare il mirroring del dispositivo richiamando l’area di notifica di sistema e premere sul bottone Trasmissione schermo, Proiezione, Proietta oppure Trasmetti.

Se hai un iPhone, non puoi usufruire della trasmissione nativa dello schermo attraverso Google Cast ma, se lo desideri, puoi ottenere un risultato analogo usando un’app di terze parti come Replica, la quale sfrutta la funzione di registrazione dello schermo di iOS per riprodurre le immagini in tempo reale sul TV.

Google Cast

Miracast

Miracast è integrato nella maggior parte degli Smart TV ed è basato sul Wi-Fi Direct: ciò significa, che la modalità di trasmissione può essere usata anche senza router o altri dispositivi di rete d’appoggio, in quanto il collegamento viene stabilito in maniera diretta tra i dispositivi coinvolti.

È possibile trasmettere, l’intero schermo di Android oppure i contenuti provenienti dalle app installate.

Miracast va attivato dal menu delle impostazioni dello Smart TV, oppure avviando un’app dedicata. Ciascun produttore identifica tale funzionalità con un nome differente: Screen Shae su LGScreen Mirroring oppure AllShare su Samsung, Screen Mirroring su Sony, Wireless Screencast su Philips, e così via.

Una volta impostato il televisore, prendi lo smartphone, attiva il Wi-Fi e recati nel menu Impostazioni > Dispositivi connessi > Preferenze di connessione > Trasmetti di Android.

In alternativa, richiama l’area di notifica del sistema operativo e premi sul pulsante per la trasmissione/proiezione dello schermo, visibile al suo interno.

Infine, attendi qualche istante affinché il nome dello Smart TV compaia nella lista dei dispositivi rilevati e fai “tap” su di esso, per avviare la trasmissione dei contenuti.

Miracast
Contattaci
Applicazioni, Formazione, Smartphone, Social media

Come ascoltare vocali WhatsApp fuori dalle chat

In arrivo presto sulla nota piattaforma una funziona che permette di ascoltare vocali WhatsApp fuori dalle chat.

Oggigiorno i messaggi audio stanno assumendo un ruolo fondamentale per quanto riguarda la messaggistica e in generale le comunicazioni tra gli utenti. WhatsApp sembra essere ben consapevole della cosa. Infatti ha scelto di introdurre un’interessante miglioria al riguardo a cui gli sviluppatori stanno lavorando e grazie alla quale presto sarà possibile ascoltare i vocali ricevuti anche in una chat diversa da quella attualmente aperta.

In arrivo il mini player

Chi utilizza i messaggi vocali frequentemente è ben consapevole che, tanto su WhatsApp quanto altrove, questi possono essere riprodotti solo ed esclusivamente all’interno della chat. Il che può rivelarsi parecchio scomodo ogni volta che il contenuto di riferimento è piuttosto lungo e si ha bisogno di operare su più conversazioni.

vocali WhatsApp

Il team di WhatsApp ha tuttavia pensato di porre rimedio alla cosa con un player per i messaggi vocali, dotato di funzioni semplici quali la possibilità di stop o di messa in pausa, e non legato alla chat d’appartenenza.

Per gli amanti del multitasking, la cosa può risultare piuttosto fastidiosa, visto che rende impossibile fare qualsiasi altra cosa mentre si ascolta il messaggio, ma un’importante novità dovrebbe risolvere il problema: secondo quanto riportato dal solito WABetaInfo, che finora ha fornito sempre informazioni affidabili sulle novità in arrivo per la popolare app di messaggistica, sembra che sia presto possibile ascoltare i messaggi anche al di fuori della chat.

La versione beta dell’app introduce infatti la summenzionata funzione grazie alla quale sarà finalmente possibile ascoltare i messaggi vocali praticamente da qualsiasi sezione dell’applicazione. Le modifiche sono attese su Android e su iOS.

Non sappiamo ancora quanto questo update verrà messo a disposizione, ma non dovrebbe volerci molto.

contattaci
Applicazioni, Database, Formazione, Intelligenza artificiale, Smartphone

Una Lens in più per la ricerca di Chrome

Il modulo per il riconoscimento visivo di oggetti, codici a barre e testi stampati, Lens, basato sull’IA è disponibile anche all’interno della casella di ricerca del browser Chrome, che ora ha una marcia in più.

Google investe da anni diversi milioni di dollari sulle più avanzate tecnologie di riconoscimento audio video basate sull’intelligenza artificiale (IA). Inizialmente il riconoscimento visivo era possibile solo scaricando l’app Lens. Successivamente però, dopo un breve periodo però questo sistema è stato integrato nell’app Google Foto (all’inizio solo per chi aveva uno smartphone Pixel) e nella casella di ricerca Google. Oggi anche chi non ha uno smartphone Pixel e non vuole scaricare l’app, può usare il servizio di analisi visiva Lens. Infatti questo è integrato nella casella di ricerca del browser Chrome, identificato dal logo di una fotocamera oppure di un quadrato con un cerchio al centro.

Lens funziona riuscendo a individuare gli elementi inquadrati attraverso la fotocamera dello smartphone o del tablet. Confrontandoli successivamente con l’enorme database di immagini presenti sui suoi server e propone risultati che il più delle volte sono corretti. In un certo senso si può paragonare Lens a Shazam, l’app che riconosce i titoli delle canzoni ascoltandone poche note. Il meccanismo in fondo è simile. Se Shazam confronta le note registrate con il suo database di brani musicali, Lens confronta le immagini riprese dalla fotocamera con il suo database.

Automatico o manuale

Il funzionamento del sistema di riconoscimento delle immagini di Lens non richiede particolari impostazioni, a meno di non trovarsi in situazioni ambigue. Se, per esempio, vogliamo effettuare una ricerca solamente su una parte dell’immagine inquadrata, dovremo semplicemente spostare con le dita il mirino quadrato di ricerca che come impostazione base copre tutta l’immagine. Inoltre potremo suggerire all’app il tipo di ricerca che ci interessa. Se siamo all’interno di un grande magazzino dovremo così selezionare Acquisti. Se invece siamo in un ristorante, selezionando la voce Dove mangiare potremo scattare la foto di un menu o di un alimento e vedere recensioni e ricette.

Attenzione, però, che per ottenere i migliori risultati nel riconoscimento di un oggetto, di un testo o di un codice a barre, l’immagine deve risultare ben illuminata. Se così non fosse, è consigliabile attivare il flash presente a fianco della fotocamera. Volendo è possibile utilizzare la ricerca di Google Lens su Chrome anche per effettuare il riconoscimento di un’immagine che abbiamo già archiviato in memoria. Per farlo, però, dovremo passare attraverso l’app Google Foto. Aprire poi l’immagine che vogliamo controllare e fare tap sul simbolo di Lens che si trova in basso. Potremo anche indicare la categoria di ricerca che vogliamo eseguire, se per esempio vogliamo identificare un monumento o un quadro. Dovremo fare tap su Luoghi e aspettare qualche secondo per avere la risposta.

Per identificare un’immagine, Lens la confronta con il suo enorme database online

Tutti gli smartphone Android, e anche una buona parte di quelli iOS, utilizzano Chrome come browser predefinito. Quindi come motore di ricerca quello di Google. All’interno della casella di ricerca, oltre all’icona del microfono che serve per inserire i termini da ricercare direttamente con la voce, c’è anche l’icona di una fotocamera. Facendoci tap sopra si aprirà una schermata che ci invita a inquadrare con la fotocamera quello che vogliamo cercare. In alternativa è possibile caricare le immagini archiviate sul telefono e che verranno inviate a Google per essere esaminate in tempo reale.

chrome lens ricerca immagini

Se, per esempio, sul telefono abbiamo archiviato l’immagine di una bicicletta che ci è piaciuta e vogliamo vedere di quale modello si tratta e quanto possa costare, non dovremo fare altro che farci tap sopra. Eventualmente poi ridurre con le dita la finestra rettangolare di ricerca per evidenziarla meglio. Visualizzeremo quindi un elenco di immagini corrispondenti. Naturalmente i risultati migliori si otterranno avendo a disposizione immagini di oggetti ben illuminati e facilmente riconoscibili. Lens, in realtà, non si limita a riconoscere gli oggetti, ma può anche identificare monumenti, piante, animali. Tutti elementi, cioè, che sono già presenti tra i miliardi di immagini ospitate nei server di Google e che rappresentano perciò il suo principale patrimonio.

Riconoscimento dei codici a barre

La seconda possibilità è quella di inquadrare direttamente con la fotocamera ciò che abbiamo davanti. Noi, per esempio, abbiamo provato a controllare il codice a barre di un prodotto elettronico in modo da leggere le recensioni disponibili in Rete. E scoprire inoltre se online fosse presente un prezzo più basso. Per fare partire la ricerca, basta un tap sul pulsante di scatto con l’icona della lente d’ingrandimento.

chrome lens  ricerca codici a barre

Non scatteremo una vera e propria fotografia, ma invieremo solamente l’immagine a Google e riceveremo una risposta entro pochi secondi. Dalle impostazioni della ricerca potremo decidere se consentire a Google di archiviare l’immagine inviate in modo che risulti utile per successive ricerche, o al contrario potremo se eliminarla immediatamente. Per avere una risposta bastano in media pochi secondi anche se non abbiamo una connessione veloce e il consumo in termini di dati è paragonabile a quello della consultazione di una classica pagina Web.

Riconoscimento di luoghi, traduzioni e compiti

Abbiamo visto come Lens riesca a individuare correttamente il contenuto di un’immagine paragonandola a quelle che ospita sui suoi server. In realtà può fare molto di più: riesce, infatti, a riconoscere anche intere parole stampate, e in qualche caso scritte a mano, e si interfaccia con l’app Google Traduttore per fornire una traduzione in tempo reale di cartelli o comunque di testi scritti in oltre cento lingue. Non solo, ma inquadrando calcoli complessi, anche se scritta a mano, è in grado di fornire una soluzione nella maggior parte dei casi corretta.

testo scritto

Per forzare questo tipo di ricerca bisogna selezionare nella barra inferiore la voce Testo se si vogliono fare riconoscere delle parole, oppure quella Compiti se vogliamo che vengano risolte delle operazioni o anche equazioni matematiche. Selezionando la voce Traduzione verrà prima di tutto riconosciuto il testo e poi tradotto nella nostra lingua o comunque in quella che indicheremo. La voce Luoghi, infine, permetterà di individuare monumenti e attrazioni turistiche particolari.

Smartphone, Telefonia Mobile

Green Pass: Come sbloccarlo dopo essere guariti?

A causa delle difficoltà riscontrate da chi è guarito dal Covid-19 nel riottenere il green pass il Ministero della Salute ha introdotto delle modifiche. Dal 6 gennaio sblocco automatico del documento per i guariti.

Tra i diversi problemi che i tanti positivi di queste ultime settimane devono affrontare, c’è quello della riattivazione del Green pass dopo la guarigione dal Covid-19. Ormai fondamentale per poter accedere alla maggior parte dei servizi e attività.

Nel Dpcm del 17 dicembre 2021, il Governo aveva stabilito che la certificazione dovesse essere disattivata dopo 48/72 ore dal tampone positivo. A causa però dell’enorme quantità di richieste, riottenere il green pass in tempi rapidi era diventata un’impresa difficile. Il ministro della Salute ha quindi introdotto a partire dal 6 gennaio 2022 delle modifiche che consentono lo sblocco automatico della certificazione per i guariti. In questo link potrai trovare il nuovo Dpcm.

Vediamo nei dettagli come funziona la procedura per poter riattivare e scaricare il Green pass direttamente sul tuo telefono.

Riattivare il green pass

Dal 6 Gennaio il Ministro della Salute ha introdotto una nuova procedura per permettere ai guariti dal Covid-19 di riattivare la certificazione verde. Quest’ultima viene revocata a seguito di un tampone positivo. Si tratta di un semplice sblocco automatico. Infatti non richiede più l’intervento del medico di base o dell’Asl che dovevano inserire nella piattaforma nazionale un certificato di guarigione.

La nuova modalità prevede invece che il Green pass venga automaticamente sbloccato dopo la comunicazione della guarigione da parte di chi ha effettuato un tampone con risultato negativo. Questo di solito avviene in tempi molti rapidi, anche pochi minuti dopo l’esito del test molecolare o antigenico. In questo modo se sei risultato positivo, e sei in isolamento, a seguito del tampone negativo potrai ottenere il Super Green pass. Dal 10 gennaio diventa obbligatorio anche per tutti i mezzi di traporto.

Il tampone negativo ti permetterà quindi di riattivare la certificazione verde che possedevi in precedenza e che era stata bloccata, trasformandola nel Super Green pass che viene rilasciato ai guariti.

Si ha però diritto anche ad un altro green pass con durata di 6 mesi a partire dalla data dell’avvenuta guarigione. Per ottenerlo è necessario il certificato di fine isolamento che il tuo medico di base o Ats dovranno inserire sulla piattaforma nazionale.

green pass

Come scaricare la certificazione verde sul cellulare?

Le modalità per scaricare il Green pass su cellulare rimangono sempre quelle:

  • Dal sito del governo www.dgc.gov.it: ti serviranno il codice AUTHCODE ricevuto via sms e il numero di tessera sanitaria per poter scaricare il Green pass in formato .pdf sul telefono;
  • Tramite app Immuni: avrai bisogno del codice AUTHCODE (o un’altra tipologia di codice ricevuto), tessera sanitaria o Spid. Potrai trovare il documento nella apposita sezione sull’app, anche offline.
  • Con app Io: basta eseguire l’accesso con Spid o CIE e potrai ricevere il documento nell’applicazione.
  • Tramite fascicolo sanitario elettrico: accedendo al tuo fascicolo sanitario elettronico potrai scaricare la certificazione verde sia sul telefono che sul computer.
  • L’ultima alternativa è la possibilità di andare in farmacia portando con te la tessera sanitaria. Questo permette di avere una copia cartacea.
app immuni green pass
app io green pass

Cosa fare se non si riceve il documento

Cosa fare se non ricevi l’sms che indica la disponibilità del Green pass entro 72 ore dal tuo tampone negativo? Dovrai chiedere al tuo medico o alla Asl di inserire i dati del documento di fine isolamento nel sistema. Dopodiché riceverai la certificazione verde nel giro di qualche minuto.

Se nonostante questo continui a non ricevere nulla, dovresti chiamare il numero gratuito 1500 del Ministero della salute.

contattaci