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Speaker per PC dallo spazio contenuto

Un ottimo speaker per PC per chi gioca ma ha poco spazio sulla scrivania.

Anche se impegnata in molti altri settori, Razer non dimentica il gaming, che resta il cuore del marchio. Con il nuovo speaker per PC Leviathan v2 la natura del gaming emerge sin da subito dettata dal design. Compatto e con una nuova illuminazione RGB molto coinvolgente, che non nasconde le ottime caratteristiche audio in una soluzione che può dare ampie soddisfazioni.

Indice

Razer Leviathan v2: perfetto per il PC

La proposta di Razer per l’audio da postazione consiste in uno speaker a barra orizzontale il cui ingombro è di 500×91,3×84 millimetri. A questi vanno aggiunti i 220x220x241,5 millimetri del subwoofer a corredo. L’ ingombro è tale per cui il sistema sta comodamente sotto la maggior parte dei monitor. Occupando molto poco la scrivania rispetto alle tipiche soluzioni composte dai satelliti. La connessione USBC è molto pratica quando usato con un PC. Dato che il connettore è ormai comune anche nei modelli più economici. Peccato però che questa scelta tagli in effetti altri utilizzi “alternativi”. Come ad esempio la possibilità di utilizzarla sotto la TV, cosa possibile se ci fossero stati altri connettori come HDMI o jack analogico.

Un altro aspetto controverso è il cavo che collega lo speaker principale con il subwoofer, che offre un connettore USB proprietario, che funziona bene ma che potrebbe rivelarsi un problema in caso di rottura (anche se sembra abbastanza robusto). Va detto però che è disponibile anche una connessione Bluetooth che si apre sia ai dispositivi mobili sia a eventuali altri PC. Un metodo complementare che è interessante sempre in ottica gaming mobile, settore in crescita proprio in questi giorni grazie alla recente uscita di Diablo Immortal, titolo di grido di Blizzard. L’aspetto principale dal punto di vista estetico è rappresentato sicuramente dalla barra LED colorata posta nella posizione inferiore. Questa spara una luce a 16 milioni di colori perfettamente personalizzabile nella tinta, nel ritmo e nella progressione. Un effetto davvero interessante, specie se abbiamo una scrivania di colore scuro.

Posizionamento

Il subwoofer è necessario per offrire una risposta sonora completa e appagante, ma serve fare qualche prova prima di raggiungere il risultato desiderato. Se la posizione più naturale, proposta anche da Razer nelle foto ufficiali, è accanto alla barra principale, le cose potrebbero essere diverse in base alla posizione della scrivania, della stanza o anche dalla vicinanza dai muri.

Gran parte del lavoro lo fanno i driver Razer Synapse (solo per Windows). Questi difatti permettono un’ampia personalizzazione di tutti i parametri audio dello speaker e delle luci. È possibile cambiare l’equalizzazione del suono ottimizzandolo per i giochi, per la musica o per la visione di un film, anche se probabilmente la soluzione migliore è quella di utilizzare l’audio THX, società acquisita da Razer nel 2016. Se abbiamo altri device Razer come mouse, tastiere, luci o cuffie, è possibile sincronizzare il tutto per avere lo stesso tema lo stesso setup di luci sincronizzate: un effetto “wow” da mostrare a parenti e amici.

speaker leviathan
Controllare la soundbar dal PC.
Tramite il software di gestione Synapse, la soundbar offre un ampio spettro di personalizzazioni, dalle luci all’equalizzazione dell’audio: per il mobile, invece, ci si affida a un’apposita app.

Leviathan v2, budget abbordabile

Via Bluetooth è possibile utilizzare le due app suggerite dalla casa madre. Che però se è vero che dal punto di vista delle luci permettono lo stesso livello di personalizzazione, per quanto riguarda le opzioni audio perdono qualche cosa. Probabilmente perché sia iOS che Android cedono il passo nell’utilizzo di codec audio rispetto a una piattaforma desktop, di certo più versatile sotto questo punto di vista. In definitiva, chi sta cercando una soluzione per l’audio da scrivania, che rispetti il sempre poco spazio a fianco al PC, può certamente prendere in considerazione il nuovo Razer Leviathan v2. Esistono soluzioni migliori nel mercato, ma a budget più alti e nessuna con un look così accattivante.

PRO Soluzione audio compatta di qualità.
CONTRO Manca un ingresso HDMI o analogico.

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Telecamera per la tua auto!

Telecamera per la tua auto 4K con sistema di visione notturna e registrazione automatica in caso di incidente. Wi-Fi e sincronizzazione con lo smartphone.

Sulle automobili di fascia alta più recenti è normale avere installata una telecamera in grado di riprendere quello che avviene durante il viaggio o anche quando la vettura è parcheggiata.

Oggi è possibile installare una telecamera come la Beptap 4K Dash Cam su qualsiasi automobile e avere la sicurezza che in caso di incidenti o di tentato furto quando è parcheggiata ci sia una prova video di quello che è successo.

Grazie al sensore Sony STARVIS IMX335, la dash cam è in grado di gestire automaticamente l’esposizione in situazioni sia di massima luminosità che di oscurità, in modo da acquisire chiaramente i numeri di targa e altri dettagli importanti.

Inoltre il sensore di gravità integrato, molto sensibile, si attiverà in caso di collisione, registrando automaticamente quello che succede e impedendo eventuali possibili sovrascritture.

Wi-Fi integrato!

Grazie alla fotocamera frontale grandangolare da 170° non restano praticamente punti ciechi, mentre la presenza di un sensore Wi-Fi permette di sincronizzare in tempo reale la dash cam con lo smartphone.

Oltre alla presa USB, necessaria per l’alimentazione, è presente anche una porta HDMI a cui collegare un visore esterno.

Sulla dash cam è comunque presente un piccolo display da 3 pollici.

Attenzione che la scheda di memoria non viene fornita in dotazione. Un modello da 64 GB costa comunque solo 10 €.

telecamera

Modalità parcheggio

La dash cam 4K di Beptap può funzionare anche in nostra assenza.

Basta impostare la modalità parcheggio direttamente dal display.

In questo modo ogni volta che la videocamera rileverà un movimento nel suo raggio d’azione, inizierà a registrare un video.

Naturalmente nella maggior parte dei casi non si tratterà di tentativi di effrazione, ma nel caso qualcuno dovesse danneggiare l’auto o tentare di rubarla, tutto verrà salvato come video sulla scheda di memoria.

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nas western digital
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NAS? Signor NAS!

WD arricchisce il suo catalogo di NAS con un modello compatto, pensato per ogni tipo di utenza.

Anche se il grande business di Western Digital è focalizzato sui dischi interni ed esterni, il marchio intende essere presente anche nel florido mercato dei NAS. E per oggi abbiamo provato il WD My Cloud EX2 Ultra. A prima vista sembra un disco USB, ma la vera natura di NAS emerge sbirciando nella parte posteriore. Qui difatti trovano posto due porte USBA per il collegamento di unità esterne o chiavette USB e soprattutto il connettore Ethernet.

I due dischi pensati proprio per i NAS, WD RED, si possono estrarre in modo molto semplice. Addirittura anche a dispositivo acceso (in gergo, si dice “a caldo”) aprendo il piccolo sportello superiore. Se è vero che l’offerta vede l’unità base da 4 TB (con due dischi da 2 TB) salire sino alla non indifferente capacità di 36 TB, è anche vero che cambiare dischi durante la vita del NAS è una operazione comune per questo tipo di dispositivi.

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L’installazione

L’installazione avviene in modo semplice, basta collegare via cavo Ethernet il NAS al router e seguire le istruzioni. Si fa tutto da browser o tramite le app mobile. Il sistema è semplice ed è perfettamente adatto anche a chi non ha mai usato un NAS in precedenza. Rispetto al più restrittivo WD My Cloud Home, questo modello rappresenta un ibrido tra un cloud puro e un NAS classico. In pratica consente di raggiungere anche da remoto, via browser o via app, i file che sostano nel dispositivo in salotto.

NAS

Il WD My Cloud EX2 Ultra, infatti, supporta sia l’accesso da remoto, per la fruizione dei file, sia quello in locale. Infatti è possibile anche intervenire sulle impostazioni per personalizzare il funzionamento del NAS. Come NAS classico c’è anche un piccolo App Store. Da qui possiamo gestire e utilizzare alcune app di WD o di terze parti, come Plex con cui usare il WD My Cloud EX2 Ultra per la fruizione di tutti i media personali provenienti dal computer o dallo smartphone e visualizzandoli su una Smart TV.

Manca a dire il vero un File Manager appropriato, o meglio evoluto. Il sistema disponibile permette di navigare all’interno delle cartelle nei vari volumi anche da browser, ma l’esperienza è piuttosto cruda e manca dei fondamentali presenti nei NAS della concorrenza. Molto meglio come cloud personale. Infatti è possibile gestire con facilità tutti i file anche da fuori casa, senza dover configurare alcunché. Fa tutto il sistema operativo in completa autonomia, fattore non da poco per chi è a digiuno di competenze di rete e non ha voglia di procurarsi una VPN.

Doppia anima

Il WD My Cloud EX2 Ultra è un’eccellente soluzione per usare un NAS in casa. Possiamo usarlo magari per fare il backup del PC una volta al giorno (o quando serve). Possiamo usare poi tutti i file (in particolar modo foto e filmati) anche dall’esterno, da smartphone (ma il NAS deve restare acceso) senza per questo impegnare oltremodo la memoria del cellulare.

NAS dentro

Se da un lato come NAS è molto semplice, a tratti sin troppo, è anche vero che nell’uso principale, come cloud privato al posto dei più comuni Dropbox OneDrive vince sicuramente per costo per GB nel medio e lungo periodo. Difatti offre una soluzione davvero facile e comoda per l’utente privato, con capacità davvero generose anche per chi ha davvero tanti file. Non male come idea neppure per il piccolo professionista che opera in ottica di lavoro ibrido, sia come backup che come risorsa all’occorrenza quando è fuori casa.

Comodo e semplice

Piccolo, compatto e discreto nel look, il WD My Cloud EX2 Ultra è l’ibrido migliore tra un cloud privato e un NAS classico, specie per l’utente alla prima esperienza. Anche montare i dischi è piuttosto facile.

PRO: Ottimo hardware, facile da usare. Accesso rapido ai dischi in caso di sostituzione. CONTRO Sistema operativo a tratti limitato.

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traduttore simultaneo
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Traduttore simultaneo

Attraverso due auricolari Bluetooth è possibile ascoltare la traduzione in simultanea in 40 lingue e 93 accenti. Traduttore simultaneo anche per le telefonate, al prezzo di una normale coppia di auricolari.

Al prezzo di una normale coppia di auricolari Bluetooth, TimeKettle mette a disposizione con M2 anche la traduzione simultanea da 40 lingue (e 93 accenti). Il meccanismo è semplice e si basa sui sistemi di traduzione simultanea che offre Google attraverso i suoi server sparsi in tutto il mondo.

Nella modalità standard, in cui vogliamo parlare con un’altra persona, ciascuno dovrà avere il suo auricolare e dovrà toccare il sensore quando inizierà a parlare. Nel giro di qualche secondo la traduzione verrà riprodotta direttamente nell’orecchio dell’altra persona.

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Modalità ascolto

È anche possibile, attraverso l’app Timekettle, mettere lo smartphone sul tavolo per catturare discorsi e ascoltare la traduzione dall’auricolare senza disturbare gli altri partecipanti. Un traduttore simultaneo a 360 gradi possiamo dire.

Traduttore simultaneo

Nella modalità altoparlante solo una persona dovrà indossare l’auricolare mentre tutti gli altri potranno ascoltare la traduzione in tempo reale attraverso gli altoparlanti dello smartphone.

M2: non solo traduttore

Anche se non hanno la qualità audio dei migliori auricolari wireless, gli M2 possono essere usati oltre che come traduttore simultaneo, anche per ascoltare musica e podcast e per rispondere alle telefonate. La presenza della tecnologia Bluetooth 5.0 insieme al Qualcomm aptX Audio Codec Compression garantisce un audio chiaro, nitido e perfettamente sincronizzato. Ogni auricolare fornisce fino a 6 ore di ascolto e traduzione con una singola carica, la custodia poi permette la ricarica e offre in totale 30 ore di ascolto.

PRO: Sistema di traduzione efficace con la possibilità di usare l’app per gestire più persone. Auricolari utilizzabili anche per le telefonate. CONTRO: Necessario Internet.

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SSD Lexar SL660 Blaze
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Disco SSD esterno ultra veloce

Disco SSD esterno da 1 TB, USB 3.2 Gen. 2×2, fino a 2 GB/secondo in lettura, 1,9 GB/secondo in scrittura. Struttura in alluminio antiurto e super LED RGB.

Chi si diverte a giocare con PC e console sa benissimo come uno dei fattori più importanti sia la velocità di caricamento dei dati dai supporti esterni. Tra i dischi SSD esterni, uno dei più veloci è sicuramente l’SL660 Blaze di Lexar che può vantare velocità di trasferimento sia in lettura che in scrittura che sfiorano i 2 GB al secondo.

Questo è possibile anche grazie alla tecnologia USB 3.2 Gen 2×2 che attualmente è la più veloce per il trasferimento dei dati. Si tratta di un sistema multilinea per dispositivi di nuova generazione, che consente l’utilizzo di due linee da 10 Gbps, in modo da raggiungere una velocità di trasferimento dati teorica di 20 Gbps, corrispondenti appunto a di 2,5 GB/secondo.

Sicurezza garantita

Naturalmente questa velocità non serve solo ai giocatori, ma più in generale a chi deve trasferire velocemente grandi quantità di dati in sicurezza. Grazie alla crittografia AES a 256 bit, il disco SSD esterno di Lexar diventa una cassaforte protetta da password in grado di garantire che i nostri dati preziosi non vengano divulgati in caso di smarrimento o furto dell’unità.

Disco SSD esterno ultra veloce Lexar
Lexar SL660 Blaze SSD esterno da 1 TB

Inoltre SL660 Blaze resiste agli urti e alle vibrazioni come certificato internamente: 50G, durata 11ms, Half Sine Wave, 10~2.000Hz, 1,5mm, 20G, 1 Oct/min, 30min/asse. In dotazione ci sono 2 cavi di collegamento USB e un piccolo marsupio in tessuto.

Standard USB 3.2

In attesa che siano finalmente disponibili i primi accessori compatibili con il nuovo standard USB 4 che dovrebbe raggiungere velocità di trasferimento di 40 Gbps, quelli attualmente più veloci utilizzano USB 3.2 nella versione Gen 2×2. Attenzione però che solo le porte USB Type-C possono gestire i 20 Gbits e anche se nella dotazione del disco SSD esterno di Lexar è presente un cavo con uscita USB-A, il suo utilizzo su vecchio hardware riduce del 50% la velocità di trasferimento dati. Pro: prestazioni eccezionali, struttura in alluminio, resistente a urti e vibrazioni, custodia in dotazione. Contro: richiede porta USB-C. Prezzo superiore alla media.

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super notebook
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Super Notebook dal prezzo contenuto

Pesante soli 1,73 kg e a prova di urti secondo lo standard militare americano, integra un display da 15,6” e un disco SSD da 256 GB, vi presentiamo il super notebook dal prezzo contenuto.

Di solito i portatili business hanno un prezzo alla portata solo di professionisti e grandi aziende. Asus, invece, con il suo ExpertBook B1 propone un super notebook che possiede le caratteristiche di solidità e potenza necessarie per i professionisti insieme a un prezzo alla portata di molte famiglie.
La caratteristica che salta subito all’occhio è che a fronte di uno schermo Full HD da 15,6”, cioè decisamente ampio, dimensioni e peso sono ridotti al minimo (1,73 kg), e questo senza mettere a repentaglio la robustezza visto che ExpertBook B1 ha superato i rigidi test dell’esercito americano.

Super Notebook
ASUS ExpertBook B1

Tutte le componenti sono comunque al top, a partire dal processore Intel Core i5 di undicesima generazione e dal disco SSD da 256 GB. È anche presente il nuovo chip Wi-Fi 6 che permette di ottenere connessioni wireless più veloci. Anche la sezione multimediale è all’altezza grazie alla tecnologia di cancellazione del rumore bidirezionale che permette di effettuare videochiamate senza disturbi.
Unico vero limite è la memoria RAM da 8 GB, che per un super notebook per utilizzo professionale possono essere pochi.

Massima connettività

Un professionista deve avere sempre a disposizione tutte le connessioni necessarie per lavorare. ASUS ExpertBook B1 è sicuramente all’altezza di questa esigenza visto che vanta due porte USB-C 3.2 di seconda generazione e una classica USB 2.0 Type A. Inoltre è presente la HDMI per le proiezioni, una porta Ethernet e anche uno slot per schede microSD. Se proprio volessimo cercare il pelo nell’uovo, questo sarebbe la mancanza del lettore DVD, che però influirebbe sul peso complessivo. Tutte queste caratteristiche fanno del ASUS ExpertBook B1 un vero e proprio super notebook ad un prezzo accessibile.

Pro: Struttura leggera e resistente, componenti di ultima generazione, ottimo display. Contro: Solo 8 GB di RAM, non ha la tastiera retroilluminata.

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Lenovo IdeaCentre AIO 3 – 27″, pc a ingombro ridotto!

Da Lenovo un computer potente e tuttofare dotato di ampio display Full-HD insomma un pc a ingombro ridotto!

Design elegante e minimalista per questo all-in-one firmato Lenovo, nome in codice IdeaCentre AIO 3 27IMB05. Equipaggiato con uno schermo Full-HD delle dimensioni di 27 pollici, questo PC è indicato soprattutto per chi ricerca un computer potente e tuttofare ma preservando spazio e ingombri.

Sotto la scocca pulsa un processore Intel Core i5 di decima generazione, affiancato da 16GB di memoria RAM, 512GB di SSD e sistema grafico Intel UHD Graphics 630. A bordo, già preinstallato, il sistema operativo Microsoft Windows 10 nella versione Home. IdeaCentre AIO 3 27IMB05 è fornito con in dotazione mouse e tastiera senza fili. Adatto ad applicazioni per ufficio, non disdegna impieghi nel campo del gaming e dell’intrattenimento.

Lenovo IdeaCentre AIO 3
Processore: Intel Core i5-12400 • Memoria RAM: 16GB • Disco: SSD da 512GB • Sistema operativo: Windows 10 Ho-me • Scheda video: Intel UHD Graphics 630 • Risoluzione schermo: Full-HD

Potenza ed eleganza nel PC All-in-One Lenovo IdeaCentre AIO 3

Gli amanti del computer desktop, sicuramente, saranno affascinati da un modello del genere e dal fatto di poter possedere un potente All-in-One senza che sia Mac. Un intero sistema operativo sul retro di un monitor così raffinato che fa persino arredo. Non tutti gli All-in-One sono così e non tutti hanno queste capacità. Stiamo parlando del Lenovo IdeaCentre AIO 3, con 16GB di RAM e 512GB di SSD, un vero pc a ingombro ridotto.

Partendo dal display, abbiamo un 23,8 pollici, Full HD con risoluzione 1920×1080, che fornisce immagini dettagliate e nitide. Un design davvero elegante incontra prestazioni eccellenti, grazie anche alla totale assenza di bordi.

Il Lenovo IdeaCentre è progettato inoltre per essere visto da ampie angolazioni ed è perfetto per condividere o guardare contenuti con la famiglia o gli amici.

Concede prestazioni eccezionali, fluide e rapide, anche con carichi di lavoro pesanti, grazie al processore AMD Ryzen e alla memoria DDR4. Particolarmente interattivo, grazie all’opzione touchscreen, che consente di fare clic o trascinare i file direttamente sullo schermo.

Lenovo IdeaCentre AIO 3 dispone di un otturatore TrueBlock per la privacy. Una volta terminato di usare la webcam, basta scorrere il pulsante nella parte superiore dello schermo per chiuderla ed escludere il mondo esterno.

Puoi inclinare il supporto di IdeaCentre AIO 3 nell’angolazione perfetta, sia che tu stia lavorando a un progetto o guardando il tuo programma preferito.

Cavi in ordine

Grazie ad un collettore per cavi nel suo supporto, i cavi collegati non saranno mai in disordine. Potrai connettere una tastiera da gioco e una soundbar, con le porte USB 2.0 e 3.1. Possiede anche un lettore schede 3-in-1 e uno slot HDMI per collegare uno schermo aggiuntivo. Naturalmente, nel pacchetto, sono già inclusi mouse e tastiera Lenovo.

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Wi-Fi 7, la scommessa di Qualcomm

Rispetto all’attuale Wi-Fi 6, il Wi-Fi 7 vuole offrire più velocità e capacità, con una latenza dimezzata.

Negli ultimi mesi hanno iniziato a comparire router e dispositivi compatibili con il nuovo standard Wi-Fi 6E, ma già si parla di Wi-Fi 7. In realtà le specifiche di quest’ultimo devono ancora essere approvate dall’ente IEEE (si parla di maggio 2022) e i primi dispositivi sono attesi per il 2024. Il nuovo standard risponderà al nome IEEE 802.11be. Nel frattempo c’è dunque spazio per il Wi-Fi 6E, la cui novità principale sta nell’introduzione della banda aggiuntiva a 6 GHz, a fianco di quelle tradizionali da 5 e 2,4 GHz. Una possibilità in più che serve soprattutto a decongestionare il traffico di rete, non tanto ad aumentare la velocità delle singole connessioni.

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Prestazioni mai viste prima

Qui entra in gioco Wi-Fi 7, che promette prestazioni mai viste prima, inizialmente nell’ordine dei 6 Gbps ma con possibilità di arrivare anche a 40 Gbps, in aggiunta a una latenza più bassa e a un’efficienza superiore. Per ottenere lo scopo, Wi-Fi 7 prevede l’uso di un canale a 320 MHz nello spettro dei 6 GHz, combinando due canali a 160 MHz, quindi con un raddoppio delle prestazioni rispetto a uno singolo che è quello che può al massimo utilizzare lo standard Wi-Fi 6E. Le capacità multi-link di Wi-Fi 7 possono essere usate anche in modalità switching, lavorando indifferentemente sulle bande a 2,4, 5 e 6 GHz. Il dispositivo client inizia un trasferimento dati su una banda disponibile, per poi passare a un’altra prima di iniziare un secondo trasferimento.

Il chip Qualcomm FastConnect 7800 sarà la prima soluzione Wi-Fi 7 ad arrivare sul mercato. Supporta il canale a 320 MHz per una velocità teorica di 5,8 Gbps.

Questo serve a ridurre la latenza e decongestionare il traffico di rete, liberando risorse per altri dispositivi che magari non riescono a effettuare lo stesso “trucco”. Sottolineiamo che Wi-Fi 7 è compatibile con tutti gli standard precedenti.

Wi-Fi 7 1
La tecnologia Wi-Fi 7 può lavorare in modalità multi link in aggregazione o in maniera alternata, nel primo caso unendo due bande anche a frequenza diversa (5 e 6 GHz, per esempio).
Wi-Fi 7 2
Nel secondo caso utilizzando l’una o l’altra a seconda della situazione ambientale, migliorando l’efficienza e decongestionando la rete.

Gestione delle interferenze

C’è una migliore gestione delle interferenze nel Wi-Fi 7 grazie alla tecnica Preamble Puncturing, che isola le porzioni di canale con disturbi continuando a operare su quelle contigue; la velocità di trasferimento dati sarà leggermente ridotta ma la connessione sarà più stabile. Viene introdotta la modulazione 4096-QAM, teoricamente presente su Wi-Fi 6E e ora pienamente sfruttata nel Wi-Fi 7, più una serie di ottimizzazioni a carico della tecnologia Mu-Mimo.

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Metaverso
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Metaverso: siete pronti ad entrare?

I visori 3D, i joypad e le manopole sono solo alcuni degli strumenti utili per entrare nel Metaverso. Ma volendo è possibile accedervi anche solo con un PC Windows

Possiamo considerare il Metaverso come un evoluzione di Internet. Non ci limiteremo come facciamo oggi, a interagire online con schermo e tastiera, ma potremo entrare con tutti e cinque i nostri sensi in una piattaforma virtuale. Per sfruttare al massimo le potenzialità di questo nuovo ambiente è utile, anche se non indispensabi­le, avere un visore 3D. In que­sto momento in commercio i modelli migliori sono l‘Oculus Quest 2 oppure il Lynx R-1, o ancora l’HTC Vive.

Si tratta in tutti i casi di visori nati per giocare, ma che permettono comunque di iniziare a muo­versi nelle prime piattaforme disponibili. La stessa Facebo­ok ha acquisito nel 2014 Ocu­lus, il principale produttore di visori consumer, e dovrebbe presentare entro il 2023 un modello più evoluto e profes­sionale. D’altronde sono or­mai otto anni che Zuckerberg investe moltissimo su questo progetto. Al punto da cambia­re il nome della sua azienda da Facebook in Meta e di as­sumere oltre 10.000 persone per il suo Metaverso.

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Horizon Worlds

In realtà attualmente non esiste un’unica app o un solo sito che permetta di accedere a tutto il Metaverso. Probabil­mente in futuro questo sarà possibile. Esattamente come accade oggi con i vari siti In­ternet che sono tutti connessi tra loro. Tuttavia, fino ad allora con­tinueranno a esistere diffe­renti piattaforme in grado di offrire altrettante esperienze da esplorare e gestire attra­verso il nostro avatar, cioè la nostra rappresentazione vir­tuale.

La piattaforma di Face­book, per esempio, si chiama VR Horizon Worlds (https:// www.oculus.com). Dal dicembre scorso è aperta in versione beta a tutti gli uten­ti Facebook che si trovano negli Stati Uniti e in Canada. Nel corso del 2022 dovrebbe essere possibile collegarsi an­che dall’Europa, a condizione però di avere un visore Oculus Quest 2. Secondo la stessa Facebook, però, in un prossi­mo futuro questo non sarà più indispensabile. Consentendo così di allargare enormemen­te l’utenza, visto che a oggi meno del 4% delle persone possiede un visore 3D.

Tanto divertimento

In questo momento gli ame­ricani e i canadesi che stanno provando VR Horizon Worlds si stanno divertendo soprat­tutto con giochi d’azione come Action lsland Teams. Situazioni paradossali come Ice Cream Frenzy in cui de­vono combattere con gli altri giocatori per catturare palline di gelato. Ci sono poi anche situazioni magiche alla Harry Potter come Wand&Broom (bacchetta magica e manici di scopa) che consentono di volare per l’appunto a cavallo di una scopa sul territorio sot­tostante. Oppure giri in barca sulle cascate in Mark’s Riverboat.

Entrare nel Metaverso senza visore
Anche senza visore! E’ possibile accedere a VRChat anche senza visore 30 e partecipare a festeggiamenti virtuali come quello per il capodanno del 2022 a Times Square, con tanto di fuochi d’artificio e discesa del globo augurale.

In attesa che VR Horizon Worlds diventi disponibile an­che per noi italiani, possiamo iscriverci al gruppo Facebook di Horizon Worlds. Qui infatti è pos­sibile rimanere aggiornati sul­le ultime notizie e sulle esperienze di chi vi è già entrato.

VRChat

E poi c’è chi la realtà virtuale la frequenta già da una decina d’anni. Anche se solo ultima­mente i progressi tecnologici hanno reso possibile un’espe­rienza pienamente immer­siva. Ci riferiamo a VRChat, (qui il sito), una piattaforma virtuale creata nel 2014 per il visore Oculus Rift e successivamente per Oculus Quest e ora anche per Oculus Quest 2, a cui pos­siamo accedere anche noi italiani attraverso la piatta­forma Steam. La struttura è abbastanza simile a quella di Second Life, con tanti mondi virtuali in cui gli utenti intera­giscono attraverso i loro ava­tar personalizzati.

Metaverso, istruttore
Istruttore a domicilio. Grazie agli avatar virtuali sarà possibile seguire lezioni e allenamenti a domicilio, come se avessimo un vero istruttore.

Il motore grafico Unity di ul­tima generazione ha permes­so di realizzare un sistema evoluto di movimento degli avatar che risultano assolu­tamente naturali, con tanto di sincronizzazione del movimento delle labbra e de­gli occhi mentre si parla. Da qualche tempo poi VRChat può essere utilizzata in “mo­dalità desktop”, cioè senza bisogno di utilizzare il visore 3D ma solo con il gamepad o la tastiera. Una volta scarica­to il software disponibile per Windows sulla piattaforma Steam potremo divertirci in­sieme agli amici con giochi di ruolo come Dungeon & Dra­gons, oppure partecipando in prima persona a concerti come quello tenuto da Jean­Michael Jarre o anche assi­stendo a festival come quello del Cinema di Venezia.

I mestieri del Metaverso

Nei prossimi cinque an­ni, le principali azien­de tecnologiche di tutto il mondo investiranno fi­no a 1.000 miliardi di dol­lari nello sviluppo di nuo­vi mondi digitali immersivi, in cui ci troveremo a lavo­rare, fare acquisti, condivi­dere esperienze, gestire at­tività. Ma prima di poterci vivere, questi nuovi mondi andranno creati e a questo scopo saranno necessarie diverse figure professiona­li specializzate.

I creativi per eccellenza, quelli che si possono definire gli archi­tetti del Metaverso, so­no in pratica gli attuali 3D Game Designer. Dovran­no occuparsi della proget­tazione e creazione dei va­ri ambienti virtuali e avere solide competenze di ani­mazione e modellazione 3D. Inoltre dovranno saper padroneggiare software come Unity 3D, Blender, Maya e Unreal Engine.

Metaverso per i creativi
Il Metaverso per i creativi. Esibizioni artistiche, eventi live, mostre d’arte contemporanea sono alla portata di chiunque abbia un visore 30 all’interno della piattaforma Spatial, accessibile dal sito https://spatial.io

Dopo gli architetti, le figure professionali più richieste saranno i Costruttori, cioè programmatori, svi­luppatori, ingegneri del software ed esperti di blockchain. Dovranno ave­re solide competenze in programmazione con i lin­guaggi C, C#, C++, Java­Script, Python, Solidity e Rust.

Ci sono poi tutte le figure di contorno, ma altrettanto indispensabili come i Product e Fashion Designer che dovranno realizzare gli oggetti del Metaverso, gli esperti di cybersecurity per gestire gli enormi problemi legati alla sicurezza come avatar hackerati, furti di NFT, fu­ghe di dati biometrici. Inol­tre serviranno specialisti in Privacy & Data Protec­tion, esperti di marketing, organizzatori di eventi e anche storyteller per spie­gare alle persone cosa sia e come funzioni il Metaver­so. Si parla di alcuni milio­ni di opportunità lavorative che non ci possono trova­re impreparati e per alcune delle quali i tempi iniziano già a essere stretti.

Trovare l’amore nel Metaverso

È da poco disponibile nell’App Sto­re l’app Nevermet, che può essere considerata a buon diritto come la corrispondente di Tinder per il Metaverso. La struttura è molto si­mile a quella della più famosa app di dating, con la differenza che al posto delle nostre foto ci saranno le immagini dei nostri avatar, con tan­to di caratteristiche personali. Se l’abbinamento funziona ci si potrà incontrare su VRChat e da lì creare una vera relazione virtuale che con il tempo potrebbe diventare fisica.

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