Nel 2024, un rivoluzionario standard per la connessione senza fili, Wi-Fi 7, sta per fare il suo debutto, promettendo di trasmettere dati su tre diverse frequenze simultaneamente, con una sorprendente velocità di 30 Gigabit al secondo.
Introduzione al Wi-Fi7
Dopo quattro anni dall’introduzione dello standard Wi-Fi 6, che ha aumentato la velocità massima teorica delle connessioni a 10 Gigabit al secondo, la crescente domanda di prestazioni superiori e di connessioni Internet più affidabili ha spinto gli esperti dell’IEEE (Institute of Electrical and Electronic Engineers) e i produttori della Wi-Fi Alliance a sviluppare il nuovo Wi-Fi 7.
I Miglioramenti del Wi-Fi7
Anche se ogni volta che un nuovo standard viene presentato, si parla di rivoluzione, sembra che questa volta i miglioramenti siano effettivamente rilevanti. Il Wi-Fi 7 promette di offrire velocità fino a quattro volte superiori rispetto al Wi-Fi 6 e addirittura 13 volte superiori al Wi-Fi 5. Inoltre, si propone di ridurre significativamente la latenza, cioè il ritardo nella trasmissione dei dati, migliorando così la reattività complessiva dei dispositivi connessi.
Velocità Eccezionali
La vera innovazione riguarda l’accesso simultaneo a più bande: attualmente, i router wireless scelgono una singola banda tra quelle disponibili a 2,4, 5 e 6 GHz per gestire la connessione. Grazie alla nuova tecnologia Multi-Link Operation (MLO), i dispositivi compatibili con il protocollo Wi-Fi 7 saranno in grado di connettersi simultaneamente su più bande, ottimizzando l’affidabilità della connessione e riducendo ulteriormente i tempi di latenza.
Tecnologia Multi Resource Unit
Anche la gestione dei canali risulterà migliorata con connessioni più efficienti nel passaggio da un canale a un altro. Negli attuali dispositivi, il cambio dei canali può determinare, a volte, una breve disconnessione, ma con il Wi-Fi 7 questo non dovrebbe più verificarsi grazie alla nuova tecnologia Multi Resource Unit (Multi-RU) che gestirà il cambio di canale senza interruzioni
Meno Interferenze
Le connessioni Wi-Fi, a causa della loro trasmissione attraverso il mezzo etereo, sono notevolmente più soggette a interferenze rispetto alle reti cablate. Tali interferenze possono originare dalla nostra stessa rete, da quelle dei vicini o persino da dispositivi wireless non basati su Wi-Fi, come videocamere di sicurezza, forni a microonde e sistemi radar. In particolare, la banda a 2,4 GHz è generalmente più suscettibile alle interferenze e alla congestione. Di conseguenza, l’utilizzo delle bande a 5 GHz e, ancor di più, a 6 GHz, nel corso del tempo ha notevolmente contribuito a migliorare la qualità della connessione, riducendo le interferenze.
Tuttavia, con l’introduzione del nuovo standard Wi-Fi 7, emerge una novità importante: la tecnologia chiamata Preamble Puncturing, che consente di bloccare le interferenze su frequenze specifiche, isolando parti di un canale e liberando spazio utilizzabile. Questo aspetto si rivelerà di particolare importanza per le applicazioni di realtà aumentata, le quali sono estremamente sensibili al ritardo (latenza) al punto da non funzionare correttamente se non si raggiungono valori di latenza estremamente bassi.
L’effettiva differenza
Sappiamo perfettamente che la velocità massima teorica consentita dalla tecnologia è solo un parametro che deve essere valutato in base alle reali condizioni di rete. Tuttavia, è innegabile che, soprattutto nel contesto aziendale, lunghe attese per l’accesso, riunioni virtuali non sincronizzate e congestioni nelle connessioni Internet rappresentino alcuni dei principali ostacoli alla produttività delle aziende.
Per i professionisti e le aziende
La connettività offerta dal Wi-Fi 7 svolgerà un ruolo fondamentale nell’assicurare esperienze di rete più fluide e affidabili. Sarà possibile organizzare riunioni puntuali con partner e colleghi in qualsiasi parte del mondo, riducendo al minimo le incomprensioni e le perdite di tempo. Inoltre, lavorare da casa sarà sinonimo di massima rapidità ed efficienza.
Per i Gamer e l’Intrattenimento a casa
Ma le potenzialità del Wi-Fi 7 non si limitano al contesto aziendale. Con questa connettività, sarà possibile divertirsi con giochi online ad alta intensità di banda, immergersi in esperienze di realtà aumentata/virtuale coinvolgenti e godere di video 4K/8K fluidi, ovunque e in qualsiasi momento.
Tutto quello che c’è da sapere sul nuovo Wi-Fi 7, la nuova tecnologia per connessioni wireless che offrirà una maggiore velocità di connessione e minore latenza.
Tra i prossimi traguardi tecnologi c’è il Wi-Fi 7. Secondo il gruppo di lavoro IEEE, la nuova tecnologia renderà più performante la connessione a internet. Soprattutto se impiegata per la Realtà Virtuale (VR), la Realtà Aumentata (AR), i videogiochi e lo smart working.
Tra i principali benefici del Wi-Fi 7 vi è una maggiore velocità di connessione e una diminuzione della latenza. Ossia il tempo che intercorre fra input e output per portare a termine il trasferimento delle informazioni. Una serie di migliorie che, secondo alcuni esperti, renderebbe la connessione senza fili persino più performante rispetto a quella via cavo ethernet.
Per ottenere queste prestazioni, il Wi-Fi 7 ricorre alla tecnologia multi-link, che abbassa la latenza in ambienti sovraffollati. In altre parole, si avranno tre canali di supporto: uno dotato di banda bassa a 2,4 GHz, gli altri due dotati di bande alte a 5 e 6 GHz. I canali si alterneranno tra loro in base alla disponibilità, in questo modo si eviterà una congestione di dati e, di conseguenza, un aumento della latenza. Per quanto riguarda la velocità di connessione, il Wi-Fi 7 può contare su una banda larga a 320 MHz. Il doppio rispetto a quanto visto finora con il Wi-Fi 6, la cui diffusione è recente.
Per capire: la versione migliorata, detta Wi-Fi 6E, è supportata al momento da dispositivi come l’ultimo smartphone messo in commercio da Samsung, l’S22 Galaxy Ultra. Tra le altre peculiarità del WiFi 7 vi è il Preamble Puncturing, un processo automatico che amplia i canali, anche in presenza di interferenze. Questo succede perché la nuova connessione è in grado di unire due canali, anche a MHz differenti, per ottenerne uno di maggiore portata.
La pandemia ha dimostrato quanto sia centrale nella società attuale la connessione a internet. Nel pieno dell’era del metaverso, che porta con sé una progressiva diffusione di VR, AR, smart working, cloud gaming e così via, diventa fondamentale dotare l’utenza di una rete senza fili sempre più potente e veloce.
Nell’ultimo periodo le caratteristiche per lo smartphone perfetto sono cambiate, se prima eravamo alla ricerca di una fotocamera potente, oggi le esigenze non sono più le stesse… Per scoprire come continua a leggere l’articolo!
Cambiano le esigenze
A causa del lockdown e del distanziamento sociale forzato abbiamo dovuto imparare a fare tutto online. Prima la scuola e il lavoro erano un posto dove staccare dallo smartphone, oggi con le lezioni online e lo smartworking siamo decisamente sempre connessi.
Se bastava un qualunque device per leggere le news, controllare i nostri profili social e le chat, in questi mesi vi sarete sicuramente accorti che gli smartphone più datati hanno difficoltà a stare al passo con le nostre esigenze.
Le difficoltà degli smartphone datati
Le difficoltà possono essere principalmente di due tipi: problemi di memoria e problemi di batteria. Alcuni modelli hanno pochi GB a disposizione e inoltre non hanno la possibilità di espandere la memoria, per questo motivo determinate app che richiedono parecchio spazio non possono essere utilizzate. Avere il dispositivo con la memoria piena porta inoltre a un rallentamento generale del dispositivo.
Il secondo problema è la batteria che si scarica subito. Se infatti uno smartphone appena comprato può durare fino a 24 ore, dopo qualche anno la potenza della batteria scende fino ai casi peggiori, in cui lo smartphone dura solo poche ore al giorno. A proposito di questo ti lascio il link a un articolo in cui spieghiamo come allungare la vita al tuo cellulare.
Come trovare un buon smartphone
Fino a poco tempo fa la caratteristica principale per scegliere uno smartphone era sicuramente la risoluzione della fotocamera, oggi la ricerca si sposta verso un dispositivo con più memoria, più veloce e soprattutto con più batteria.
Ti starai sicuramente chiedendo come capire se la batteria di un cellulare è buona, ad oggi potremmo considerare una buona batteria tutti gli smartphone con una batteria superiore ai 4.000mAh. Questa caratteristica può cambiare di anno in anno grazie all’avanzamento tecnologico. Sappi però che maggiore è l’amperaggio della batteria, e maggiore è il suo ingombro, e questo incide molto sul peso dello smartphone.
Per quanto riguarda invece la memoria ne esistono di due tipi: una è la RAM che con Android ad esempio ha 4 gigabyte (GB) che possono essere soddisfacenti per le attività di base. Se aumentiamo la quantità di RAM avremo maggiori capacità del dispositivo di gestire più app contemporaneamente.
La seconda è la memoria interna che serve a memorizzare in modo permanente i dati sullo smartphone. Qua è dove vengono salvate le nostre app e i dati delle stesse, documenti, foto e video e musica… Se non vuoi trovarti senza spazio a disposizione e sei una persona che utilizza molto il cellulare ti consiglio di partire con 64GB.
Alcuni modelli di cellulare supportano anche una espansione della memoria interna attraverso le microSD. In questo link puoi vederne di diversi tipi. Questo ti permette anche di trasferire i dati su un nuovo cellulare senza problemi, spostando solamente l’SD.
Se sei arrivato fino a qui, finalmente sai quali sono le caratteristiche per avere un buono smartphone adatto alle tue nuove esigenze.
In questo articolo vedremo regali che i nostri amici amanti di prodotti high-tech sicuramente apprezzeranno!
Il Natale è tornato e insieme a lui l’inevitabile ricerca di regali adatti. Stai cercando idee regalo per un amante della tecnologia? Niente paura, sei nel posto giusto!
1. Altoparlanti Bluetooth
D’ora in poi non rinuncerai mai alla musica! Una cassa Bluetooth può essere molto utile per ascoltare musica in qualsiasi momento. Grazie all’assenza di fili e alla sua batteria di lunga durata, puoi portarla sempre con te! Inoltre il Bluetooth permette di collegarti al tuo smartphone e ascoltare la musica che più ami. In questo link troverai alcune idee per le casse Bluetooth.
2. Smartwatch
Agli appassionati della tecnologia sicuramente non può mancare uno Smartwatch. Super orologio intelligente multi-funzione che oltre a mostrarti l’ora, interagisce con te e con il tuo telefono. Uno Smartwatch può monitorare le tue performance mentre ti alleni ed è in grado di mostrarti tutte le notifiche di messaggi, chiamate o mail in tempo reale! Esistono molti modelli, dai più economici ai più costosi. Ti consiglio di visitare questa pagina per scegliere lo Smartwatch più adatto!
3. Accessori High-Tech
Quale scelta migliore degli accessori High-Tech per un amante della tecnologia?
Tra gli accessori più utili che non possono mancare ai nostri amici tecnologici ti consiglio i supporti per pc. Questi oggetti hanno due scopi importanti: aiuta ad avere una posizione comoda e corretta per tutta la durata dell’uso del dispositivo, e soprattutto, facilita il raffreddamento del computer. Ti lascio un collegamento per trovare supporti pc.
Un altro ottimo accessorio è il caricabatterie wireless. Quasi tutti i telefoni di nuova generazione hanno questa possibilità di ricarica wireless: il dispositivo si carica semplicemente appoggiandolo alla base di ricarica. La parola wireless, infatti, indica l’assenza di fili. La ricarica è possibile tramite campi elettromagnetici che a contatto con lo Smartphone permettono di ridurre i tempi di ricarica. Consulta questo link per vedere i caricabatterie wireless.
Tra gli altri accessori da regalare ad un amante High-Tech possono esserci anche tastiere per pc, tastiere per tablet, mousewireless e chiavette USB.
4. Sedie da gaming
Senza rinunciare allo stile e alla comodità un regalo perfetto è una sedia da gaming. Queste sedie sono state progettate appositamente per i gamer, per salvaguardare la postura e mantenere una posizione corretta per lungo tempo. Ti mostro alcuni modelli di sedie in questa pagina.
5. Cuffie
Sempre più diffuse al giorno d’oggi, le cuffie Bluetooth ti permettono di ascoltare musica senza fastidiosi fili che non arrivano mai dove servono. Grazie al Bluetooth possono collegarsi al tuo Smartphone, computer o tablet. Ne esistono di diverse forme e dimensioni. Puoi trovarne alcuni qui!
Ora hai tutte le informazione per poter scegliere il regalo perfetto per i tuoi amici amanti della tecnologia!
In questo articolo vedremo come pulire la tastiera del tuo pc.
Operazioni preliminari
Prima di procedere con la pulizia della tastiera occorre scollegarla dal computer, da altre eventuali apparecchiature e dall’elettricità. Analizziamo più in dettaglio la cosa.
Come primo passo per la pulizia della tastiera, se si tratta di una tastiera collegata al computer via cavo, dovrai spegnere il computer e poi scollegare la periferica dalla presa apposita del computer. Se si tratta di una tastiera senza fili, come nel caso di quelle Bluetooth, spegnila (sempre dopo aver spento anche il PC) usando l’apposito pulsante di accensione/spegnimento presente e rimuovi (se possibile) le pile o la relativa batteria.
Per il computer portatile, occorre sempre spegnerlo, scollegarlo dalla presa di corrente e se dotato di batteria estraibile rimuovila dall’apposito scompartimento.
Se poi alla tastiera risultano collegate ulteriori apparecchiature rimuovile.
Strumenti
Dopo aver eseguito i passaggi preliminari puoi procedere alla pulizia del tuo PC.
Gli strumenti necessari sono una bomboletta di aria compressa ed un panno in microfibra entrambi facilmente reperibili in un qualsiasi supermercato o su Amazon.
Per una pulizia ancora più accurata, praticamente indispensabile in caso di sporco persistente, avrai bisogno anche di una ciotola, di un po’ d’acqua e di qualche goccia di sapone per piatti.
Come pulire la tastiera del PC fisso
Il computer è uno dei dispositivi più difficili da pulire, abbiamo già scritto un articolo sulla pulizia dello schermo. Le fessure e le rientranze di cui è composta la tastiera sono infatti punti in cui si accumulano polvere, briciole e ogni altro genere di sporcizia. Procediamo a elencare i passaggi per la pulizia della tastiera:
Capovolgi la tastiera e scuotila delicatamente per fare uscire tutta la sporcizia e i detriti accumulati. Cerca di fare uscire più residui possibile dall’interno della tastiera. Non metterci troppa foga quando agiti la periferica altrimenti potresti danneggiarla. La maggior parte dei residui di cibo, peli, polvere e sporcizia dovrebbe fuoriuscire grazie all’effetto naturale della forza di gravità. Se noti la presenza di detriti ostinati, prova a inclinare la tastiera in più direzioni e a batterla delicatamente con la mano per cercare di rimuovere il problema.
Passiamo poi a uno degli strumenti più usati, cioè all’utilizzo della bomboletta di aria compressa. Dobbiamo puntare l’erogatore verso i tasti e spruzzare per fare uscire lo sporco che verrà raccolto successivamente con un panno morbido.
Se noti la presenza di segni di sporco o aloni, utilizza l’acqua con il sapone, strofinando con una spugna con delicatezza. Al termine di questo passaggio utilizza il panno in microfibra per asciugare accuratamente la tastiera.
Come pulire la tastiera del tuo PC portatile
Passiamo ora alla pulizia del tuo PC portatile, il primo passo da compiere è inclinare leggermente lo schermo e utilizzare la bomboletta di aria compressa per eliminare i detriti, puoi aiutarti anche ripetendo questa operazione inclinando la tastiera.
Aiutati poi con il panno in microfibra per eliminare lo sporco rimasto. Come sopra nel caso di aloni o sporco ostinato puoi utilizzare il sapone anche in questo caso. Ricordati di asciugare la tastiera in modo accurato.
Nell’ articolo di oggi parleremo di uno strumento molto importante per il cloud storage, OneDrive: cos’è e come funziona.
Ovunque ti trovi, con chiunque tu desideri, su qualsiasi piattaforma tu stia lavorando: è questo il principio della condivisione di OneDrive, il servizio di cloud storage di Microsoft. Sai cos’è il cloud storage?
Si tratta di uno spazio online. Di un luogo virtuale quindi, che ti permette di archiviare su Internet i file che desideri. (supporta più di 270 tipi di file). Di condividerli in maniera facile e veloce con altre persone e di sincronizzarli su altri dispositivi semplicemente servendoti delle apposite app.
Nulla di più comodo e, alle volte, una vera e propria salvezza per chi lavora da pc.
Cos’è OneDrive
OneDrive è un servizio di cloud storage offerto da Microsoft. Abbiamo detto che i servizi di cloud storage sono come degli “hard disk” online che permettono di archiviare i file su Internet. Di sincronizzarli automaticamente su una vasta gamma di dispositivi (tramite apposite app) e di condividerli facilmente con altre persone.
Punti di forza
Uno dei principali punti di forza di OneDrive è la compatibilità multipiattaforma. Il servizio di Microsoft, infatti, è compatibile con tutte le versioni più recenti di Windows e macOS. Inoltre con i principali sistemi operativi per smartphone e tablet, cioè Android e iOS/iPadOS. Inoltre è accessibile da Xbox e direttamente via browser. Questo permette di visualizzare tutti i file archiviati sul proprio spazio e di modificarli tramite le Web application di Office.
La sincronizzazione e la compatibilità multipiattaforma sono il principale punto di forza di OneDrive, che ti permette di creare un file sul pc, ad esempio, e di modificarlo poi sul tablet o sullo smartphone, salvando tutti i cambiamenti apportati.
OneDrive è compatibile con Windows Phone, Android, iOS e anche con Xbox. Questo ti permette di accedere allo stesso file da qualsiasi dispositivo, senza necessariamente doverlo inviare per e-mail o doverlo salvare sulla chiavetta per poterne disporre ovunque, e (caratteristica molto importante) ti consente di vedere le modifiche apportatein tempo reale.
Le modifiche, inoltre, possono essere apportate anche da un’altra persona con cui hai scelto di condividere il file, potendo così facilmente collaborare al medesimo progetto.
Con OneDrive puoi accedere ai tuoi file in tutta sicurezza ovunque ti trovi. Tutto quel che ti serve è una connessione a internet e un dispositivo. Ed eccolo qui l’altro vantaggio da non sottovalutare: la sicurezza.
Su OneDrive i tuoi file sono sempre al sicuro e qualsiasi cambiamento apporterai sarà salvato automaticamente e su tutti i dispositivi sincronizzati. Tutto ciò senza doverti preoccupare di fare ogni volta il backup. Quel che devi fare è solo attivare l’opzione di salvataggio automatico.
OneDrive: come funziona?
Per poter utilizzare OneDrive devi possedere un account Microsoft, ovvero un indirizzo e-mail con Outlook oppure con Hotmail o con Live.
Se utilizzi un sistema operativo Windows 8.1 o Windows 10 troverai il tuo account Microsoft già integrato nel sistema. Tutto quel che dovrai fare sarà cliccare sulla nuvoletta bianca, che puoi vedere a destra in basso vicino alla data e all’ora.
Oppure dovrai andare su Start e avviare OneDrive, dovrai inserire i dati dell’account Microsoft (indirizzo e-mail e password) e seguire il tutorial che ti sarà proposto. Quando avrai terminato (è tutto molto semplice), OneDrive sarà pronto per essere usato.
E se possiedi un sistema operativo Windows 7 o Windows 8 (non è supportato da Windows XP) oppure Mac OS? In questi casi per poter utilizzare OneDrive dovrai installarlo e, prima ancora, dovrai creare il tuo account Microsoft. Come fare?
Come iscriversi a OneDrive
Collegati a questa pagina, clicca su Avvia OneDrive, segui le istruzioni per creare il tuo account e per installare OneDrive sul tuo pc, scaricando e lanciando l’apposito file.
Quando la procedura sarà terminata, dovrai cliccare su Accedi, effettuare il login al tuo account Microsoft e scegliere la posizione predefinita in cui vuoi salvare la cartella di OneDrive.
Ora clicca su Avanti e decidi se sincronizzare tutti i file del tuo pc con OneDrive o se selezionarne solo alcuni, quelli che vuoi sincronizzare. In ogni caso, questa è una scelta che potrai modificare anche in futuro.
Come usare OneDrive su PC
Adesso vediamo come funziona OneDrive su PC. Come accennato in apertura del post, il servizio è compatibile con tutte le principali versioni di Windows. Tuttavia c’è da fare un paio di precisazioni importanti.
OneDrive non è supportato da Windows XP.
OneDrive è incluso “di serie” in Windows 10 e in Windows 8.1, quindi se sul tuo PC c’è installata una di queste versioni del sistema operativo Microsoft, puoi utilizzare il servizio senza scaricare software aggiuntivi.
Per tutte le altre versioni di Windows, vale a dire Windows 7 e Windows 8.0, per utilizzare OneDrive è necessario installare un client disponibile sul sito Internet di Microsoft: per scaricarlo sul tuo PC, clicca sul pulsante Scarica collocato sotto la dicitura OneDrive per Windows.
A download completato, apri il file OneDriveSetup.exe che hai appena scaricato sul tuo PC, clicca sul pulsante Sì e attendi che vengano scaricati da Internet tutti i componenti necessari al funzionamento di OneDrive. Non dovrebbe volerci molto.
Ti avviso che è disponibile anche l’applicazione OneDrive sul Microsoft Store. Questa permette solo di eseguire l’upload di documenti in cloud e di sfogliare le cartelle online. Mentre il client desktop consente anche la sincronizzazione dei dati del PC.
Al termine della procedura d’installazione o nel caso in cui OneDrive fosse già installato sul tuo PC, puoi trovare l’icona del client di OneDrive (quella con il simbolo di una nuvoletta) nell’area in basso a destra, sulla barra delle applicazioni, vicino all’orologio di Windows.
Fai, dunque, doppio clic sull’icona in questione e premi sul pulsante Accedi. A questo punto, effettua l’accesso al tuo account Microsoft e scegli se confermare la posizione predefinita della cartella di OneDrive (quella in cui verranno scaricati tutti i file sincronizzati con il servizio) o se cambiarla, cliccando sul pulsante Cambia posizione.
Usare OneDrive su smartphone o tablet
Per utilizzare OneDrive su dispositivi mobili Windows Phone, Android e iOS devi semplicemente scaricare l’apposita app dal rispettivo Store e, anche in questo caso, devi effettuare l’accesso la tuo account Microsoft.
Che sia da pc o da dispositivo, una volta lanciato OneDrive, dall’interfaccia potrai creare nuove cartelle, caricare o modificare i file che desideri, copiare e gestire i file già presenti sul tuo dispositivo fisso o mobile. In più puoi condividere i file o le cartelle con chiunque tu desideri, invitando le persone a visualizzare e/o a collaborare con te.
E c’è anche un’altra caratteristica importante e vantaggiosa. Con OneDrive puoi decidere di attivare il salvataggio automatico delle foto e dei video presenti sul tuo dispositivo mobile. Come fare?
Attivare salvataggio automatico
Accedi alla galleria fotografia del tuo smartphone e, tra le opzioni, attiva quella del salvataggio automatico su OneDrive.
Superato anche questo passaggio, clicca sui pulsanti Non ora, Avanti, Avanti e Apri la mia cartella OneDrive, per concludere il setup.
OneDrive sincronizza automaticamente tutte le tue cartelle in cloud sul tuo PC. Se vuoi modificare questo comportamento, fai clic sulla sua icona sulla barra delle applicazioni e seleziona le voci Altro > Impostazioni nel riquadro che ti viene mostrato.
Nella nuova schermata che visualizzi, fai clic sulla scheda Account e premi sul pulsante Scegli cartelle. A questo punto, non devi fare altro che togliere la spunta a fianco delle caselle relative ai nomi delle cartelle che non vuoi sincronizzare. Conferma, dunque, le modifiche premendo sul tasto OK.
Per accedere alla cartella dei file sincronizzati su PC, fai clic sull’icona di OneDrive sulla barra delle applicazioni e premi sul tasto Apri cartella, nel riquadro a schermo. OneDrive è accessibile anche tramite Esplora File di Windows: puoi trovare la scorciatoia rapida alle cartelle in cloud facendo clic sulla voce OneDrive che trovi sulla barra laterale di sinistra.
Condivisione dei file
Se vuoi condividere un file o un cartella pubblicamente, puoi eseguire quest’operazione facilmente direttamente da PC. Per fare ciò, apri la cartella di OneDrive tramite Esplora File o il pannello del client, usando l’apposito tasto Apri cartella.
Fatto ciò, clicca con il tasto destro sulla cartella o il file da condividere, così da mostrare il menu contestuale: tra le opzioni che visualizzi, seleziona quella denominata Condividi, per aprire il pannello avanzato per la gestione delle condivisioni dei file.
Adesso, devi valutare se effettuare la condivisione pubblica oppure con specifici contatti. In quest’ultimo caso, devi digitare l’indirizzo email del destinatario nell’apposito campo Immetti un nome o un indirizzo e-mail. Premi, infine, sul tasto Invia, affinché venga inviata una notifica via posta elettronica al destinatario relativa alla condivisione da te effettuata.
Genera un link per la condivisione di file
In alternativa, puoi generare un link che puoi condividere con chiunque: in questo caso, non devi inserire alcun indirizzo email, ma semplicemente gestire le opzioni di modifica del file. Se vuoi che chiunque sia in possesso del link possa modificare il file da te condiviso, devi assicurarti che sia indicata la dicitura Chiunque abbia il collegamento può modificare.
In caso contrario, se vuoi che il documento sia soltanto in lettura, impedendo qualsiasi tipo di modifica al file, fai clic sulla precedente dicitura e togli il segno di spunta dalla casella Consenti modifica. Se sei in possesso di un piano a pagamento di OneDrive, puoi anche impostare una password di accesso al file oppure la data di scadenza della condivisione. Premi poi su Applica, per confermare la tua scelta. In questo caso, l’opzione di condivisione sarà cambiata in Chiunque abbia il collegamento può visualizzare.
Il link di condivisione è disponibile premendo il tasto Copia collegamento, situato in basso. In questo modo, il link verrà copiato nella clipboard di Windows per essere incollato in un’e-mail o inviato tramite un servizio di messaggistica istantanea. Facendo clic sul pulsante Altre app, potrai condividere direttamente il link tramite altri servizi di terze parti.
Puoi verificare se un file o una cartella è attualmente in condivisione dall’icona di un omino a fianco al suo nome, nella colonna Stato di Esplora File. Per interrompere una condivisione, fai clic con il tasto destro del mouse sul file o la cartella condivisa, seleziona la voce Condividi dal menu contestuale e, nel pannello che ti viene mostrato, premi l’icona (…) collocata in alto, scegliendo l’opzione Gestisci accesso dal menu proposto.
Adesso, per rimuovere una condivisione di un file o una cartella, devi soltanto premere sul tasto X a fianco all’URL generato oppure del nome dell’utente con cui hai condiviso il file. Immediatamente, verrà cancellata la condivisione del file.
OneDrive per Mac
Se utilizzi un Mac, puoi scaricare il client ufficiale di OneDrive direttamente dal Mac App Store. Tutto quello che devi fare è raggiungere il link che ti ho fornito e premere sul tasto Ottieni/Installa, per eseguire il download e l’installazione automatica di OneDrive. Ti potrebbe essere chiesto di verificare la tua identità tramite password dell’ID Apple o Touch ID.
In alternativa, puoi scaricare il file .PKG per l’installazione “manuale” del client dal sito ufficiale di Microsoft, premendo sul pulsante Scarica. Al termine del download, fai doppio clic sul file ottenuto e, nella schermata che ti viene mostrata, premi sui tasti Continua e Installa. Fatto ciò, inserisci la password del Mac e premi sul pulsante Installa software.
I due client sono esattamente uguali, quindi, puoi scaricarlo sia dal Mac App Store che tramite il sito Web ufficiale, ma ti consiglio la prima soluzione, in quanto più immediata.
Inoltre, il funzionamento del client di OneDrive è praticamente identico a quello della controparte Windows, di cui ti ho parlato in questo capitolo. La differenza risiede nel fatto che nel client per macOS non è possibile eseguire la sincronizzazione automatica dei file multimediali o il backup delle cartelle personali dell’utente. Queste procedure devono essere eseguite manualmente, spostando i file e le cartelle all’interno di quelle di OneDrive sul Mac.
Thunderbird e Outlook: due email client a confronto. Quando parliamo di posta elettronica ci riferiamo a quello che è il centro della nostra vita, professionale ma non solo.
Quando parliamo di posta elettronica ci riferiamo a quello che è il centro della nostra vita, professionale ma non solo. La nostra amministrazione personale, le comunicazioni con i clienti, i fornitori di servizi, le banche, gli acquisti online: tutto ruota attorno alla posta elettronica. È importante quindi potersi avvalere di un email-client che sia efficiente e facile da usare. Come fare per orientarsi in questa scelta?
Due sono i provider tra cui gli user sono spesso indecisi, ovvero Thunderbird e Outlook. Conoscere quali sono i vantaggi e gli svantaggi di ognuno è importante per valutare quale email client fa più al nostro caso. Per gli utenti Thunderbird, serve anche per capire se conviene passare da Thunderbird a Outlook; un passaggio che, anche se semplice, deve sempre avere una sua convenienza. Cerchiamo di capire insieme pregi e difetti quindi di questi due operatori.
Mozilla vs Microsoft
La prima caratteristica che abbiamo notato e che è comune ad entrambi i provider, è che nessuno dei due è un cloud.
Questa è una notizia che piacerà agli amanti della posta elettronica old school!
Al di là di questa caratteristica, ci sono però diverse differenze che vanno sottolineate e che derivano principalmente dal fatto che Thunderbird nasce da Mozilla, mentre Outlook è legato a Microsoft.
Mozilla è da sempre considerato un’ottima alternativa, quando però il sistema principale non può essere utilizzato.
L’aspetto della sicurezza è senz’altro tra i primi a dover essere analizzato, e da questo punto di vista, anche se Thunderbird si difende bene, Outlook ha la meglio: la sua capacità di filtrare messaggi spam, virus, malware, phishing e altri elementi dannosi è superiore alla media.
L’esigenza di tenere al sicuro il tuo pc o il tuo dispositivo mobile è quindi pienamente soddisfatta con Outlook.
Per quanto riguarda l’interagibilità, entrambi sono provider che soddisfano i propri user: la grafica è chiara su entrambi, le varie funzioni possono essere trovate facilmente, ma Outlook ha – anche in questo caso – una marcia in più, data dalla possibilità di installare l’App.
In questo modo, senza dover passare per la pagina principale di Internet, puoi comodamente inviare e ricevere email avvalendoti dell’applicazione.
Il vero punto di forza di Outlook comunque, rimane il suo legame con Office.
Un punto di forza che non è sostituibile, vista l’importanza di avere un client di posta collegato con il programma per documenti più utilizzato in tutto il mondo.
Compatibilità e funzionalità
Avere una grafica omogenea tra email e documenti, poter contare su un’interazione fluida tra messaggi e file ti porta su un altro livello.
Outlook tra l’altro è già inserito nel pacchetto Office ma rimane perfettamente compatibile anche con i dispositivi Apple.
Dalla nostra analisi è evidente quindi come, tra i due provider, Outlook possa essere considerato più interessante, non solo dal punto di vista della sicurezza ma anche da quello della funzionalità.
Semplicità di utilizzo e grafica accattivante
Un altro aspetto fondamentale da valutare quando si sceglie un client di posta elettronica è la compatibilità, oltre alla facilità di utilizzo (essendo software che vanno utilizzati svariate volte al giorno, se non costantemente). MS Outlook è compatibile sia con Windows che con Apple, ed è importante: si sa, i computer non durano una vita e vogliamo sentirci liberi di scegliere il PC che più ci piace, senza dover pensare alla compatibilità del client di posta elettronica.
Anche l’interfaccia di Outlook ci ha lasciati decisamente soddisfatti: è moderna, innovativa, intuitiva da usare. Rispetto ad essa, la grafica di Mozilla rimane un po’ più datata. Un altro inconveniente di Thunderbird è che l’interfaccia diventa più complicata man mano che cresce il numero di email, rendendo tutto il sistema più farraginoso.
Anche i componenti aggiuntivi possono creare qualche piccolo intoppo perché, se possono essere installati senza problemi, vanno però costantemente aggiornati. E gli aggiornamenti a volte creano un rallentamento al nostro utilizzo del computer o della posta elettronica.
A questo punto la scelta tra i due sistemi viene da sé: converti i tuoi file .mbox in .pst senza il rischio di perdere dati, e inizia a massimizzare l’utilità della tua posta elettronica!
Il pacchetto Office: la carta vincente di Outlook
La prima caratteristica che ci salta all’occhio quando pensiamo ad Outlook, è la sua integrazione nel pacchetto Office e con il sistema Windows. In termini pratici, vuol dire la possibilità di interagire al 100% con i programmi word, pdf, excel (per nominare solo i principali), risparmiando tempo e fatica rispetto ad altri client di posta elettronica. Considerando che l’account delle email viene molto utilizzato per inviare documenti, fatture, preventivi, la comodità è veramente al massimo. Basti pensare alla possibilità di poter fare copia e incolla mantenendo lo stesso format. Un gran bell’aiuto nella comunicazione con il destinatario del messaggio, anche dal punto di vista della precisione e della forma.
La gestione della posta indesiderata e della posta eliminata
Sia Outlook che Mozilla Thunderbird garantiscono un buon livello di filtro per la posta indesiderata, o spam. A parere degli utenti tuttavia, il filtro di Outlook sembra ancora più efficace nel tenere a bada tutta la marea di messaggi indesiderati che purtroppo arrivano ogni giorno nel nostro account. Inoltre ricordiamo che alcuni possono contenere anche dei virus alquanto sgraditi.
Le differenze principali tra i due provider si avvertono soprattutto con le ultime versioni di Outlook. Quest’ultimo infatti ha migliorato un aspetto che poteva creare dei rallentamenti nella gestione della propria posta, ovvero l’eliminazione dei messaggi. Oggi la posta eliminata va direttamente nella cartella “cestino”, mentre prima rimaneva solamente indicata come posta eliminata.
Considerazioni finali
Dopo aver sperimentato entrambi i provider, abbiamo notato anche altre caratteristiche di Outlook che abbiamo apprezzato molto, come la possibilità di creare delle cartelle di posta elettronica, di avere più indirizzi email sotto un unico profilo e di potersi avvalere di indirizzi condivisi. Da ultimo, ma non per importanza, c’è anche la costante presenza degli aggiornamenti: la tecnologia è un settore in continua evoluzione, e avere la possibilità di avere un provider di posta sempre aggiornato è fondamentale per non ritrovarsi a doverlo cambiare nel giro di pochi mesi.
Il metaverso di Zuckerberg cambierà davvero tutto? Facebook vuole costruire un universo in realtà virtuale in cui tutti viviamo e lavoriamo. Ecco cosa sta per succedere con il metaverso di Zuckerberg.
Il CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha fatto notizia ultimamente parlando del metaverso. Zuckerberg afferma che è il futuro di Facebook e di Internet. È così convinto di questo progetto che intende assumere 10.000 lavoratori europei per lavorarci e persino cambiare il nome della sua azienda da Facebook a un marchio correlato al metaverso. Vivremo e lavoreremo tutti nel metaverso di Facebook?
Cos’è il metaverso?
L’autore Neal Stephenson ha coniato la parola metaverso per il suo romanzo di fantascienza del 1992 Snow Crash. Nel suo racconto, il metaverso è una versione di realtà virtuale di Internet, in cui esiste un universo alternativo in uno spazio VR condiviso utilizzando concetti del mondo reale come strade, edifici, stanze e oggetti di uso quotidiano. Le persone si muovono in questo universo come avatar, rappresentazioni 3D che possono interagire con altre persone e con entità simili ad avatar che sono in realtà agenti software.
Il metaverso è stato un caposaldo della narrativa cyberpunk dagli anni ’80, da Burning Chrome e Neuromancer di William Gibson a Ready Player One di Ernest Cline, che è stato trasformato in un lungometraggio da Steven Spielberg. The Matrix stesso è un metaverso.
Il concetto letterario del metaverso è universalmente distopico, rappresentando una sorta di capitalismo totalitario in cui le persone sono costrette a vivere gran parte della loro vita in un mondo falso di proprietà di una potentissima società. Ad esempio, nel libro di Cline, tutti sono così investiti in un metaverso chiamato OASIS (dove le persone non solo giocano, ma vanno anche a scuola, lavorano e pagano le tasse) che il mondo reale declina nello squallore dall’abbandono. Il metaverso della finzione è cattivo. Allora perché Zuckerberg pensa che il suo sia buono?
Perché Zuckerberg vuole il suo metaverso?
Innanzitutto, iniziamo con le basi: se c’è un metaverso, non sarà quello di Zuckerberg. E se Zuckerberg costruisce un universo virtuale, non sarà il metaverso. In altre parole, l’unico modo possibile (ma improbabile) per finire con un unico spazio virtuale globale e universale è se Internet o il web in qualche modo evolvono tutte le parti virtuali che consentono agli utenti di interagire con tutti i servizi web e tra di loro in spazi 3D di realtà virtuale.
In realtà, il metaverso di Facebook dovrebbe davvero essere chiamato “Zuckerverso” perché è la visione e il progetto preferito del CEO dell’azienda. È il sogno di un introverso imbranato con le persone che vuole indossare un visore VR tutto il giorno, prendere la “pillola blu” e vivere in Matrix. Ma non è quello che vorranno le persone reali. Non è il futuro di Internet.
Quello che è certo è che avremo molti spazi, mondi e piattaforme virtuali online, probabilmente migliaia. Che non serviranno solo per giocare, ma anche per lavorare e per fungere da gigantesco social network. Come con lo stesso Facebook, il metaverso di Zuckerberg sarà un giardino recintato per una minoranza di persone, non l’unico vero metaverso per tutte le persone. Anche oggi, solo per utilizzare il visore Oculus Quest di Facebook è necessario un account Facebook. Una piattaforma aperta non è nel DNA di Facebook.
Mondo Virtuale
Allora perché Zuckerberg punta così tanto sull’idea del metaverso? Penso che ci siano cinque ragioni.
Il concetto di un mondo virtuale condiviso è in circolazione da decenni e interessa migliaia di aziende e università. Sostenendolo pubblicamente con così tanta forza, Zuckerberg spera di diventarne una sorta di leader.
Zuckerberg sa che per far evolvere i social network e l’interazione nel regno virtuale, deve cambiare la sua azienda. Grandi mosse, grandi annunci e grandi investimenti riorientano un mondo di dipendenti, partner, investitori e utenti per la transizione.
Zuckerberg e Facebook sanno che i social network così come esistono ora verranno sostituiti. Proprio come Facebook ha sostituito MySpace, che ha sostituito AOL, che ha sostituito CompuServ, che ha sostituito i sistemi BBS, nessuna azienda che domina un tipo di piattaforma social è mai riuscita a dominare il successivo. Facebook vuole essere il primo a dominare due generazioni di social network online.
FUD (paura, incertezza e dubbio). Ha senso investire così pesantemente negli spazi virtuali per spaventare l’interesse degli investimenti nelle startup che cercano di fare la stessa cosa.
Se l’ossessione pubblica di Zuckerberg ha uno scopo, è per evidenziare per tutti noi che sta arrivando un futuro di realtà virtuale/realtà aumentata che avrà un impatto massiccio sul funzionamento del business.
Perché l’Appleverso batte lo Zuckerverso
Centinaia di startup stanno lavorando duramente per costruire gli spazi virtuali del futuro, sviluppando visori e occhiali, grafica avanzata, strumenti di modellazione, strumenti di rete e altro ancora. E anche Apple è impegnata in tutto ciò. La differenza è che Facebook vuole un universo virtuale alternativo; Apple vuole aggiungere il virtuale all’universo reale.
Il CEO di Apple, Tim Cook, ha dichiarato pubblicamente che l’AR è “la prossima grande novità”, “superiore alla realtà virtuale”, “una grande idea, come lo smartphone” e vede le principali applicazioni per l’AR in ambiti come “l’istruzione, il mercato consumer, l’intrattenimento, lo sport. Lo vedo in ogni attività di cui so qualcosa”.
Entrambe le società stanno scommettendo molto su visioni opposte: sarà la realtà virtuale o quella aumentata a dominare? Lo Zuckerverse o l’Appleverse? Apple ha centinaia di brevetti e sta investendo miliardi di dollari nello sviluppo delle piattaforme hardware e software per gli spazi virtuali di domani. L’azienda ha progettato e costruito più prototipi, alcuni con specifiche sorprendenti, come due display 8K, lidar e una serie di fotocamere e sensori biometrici.
Il fatto interessante e unico di Apple è che inizialmente intende utilizzare gli occhiali VR per le applicazioni AR. L’utente vedrà un video in tempo reale del mondo reale con oggetti virtuali inseriti in quel video. Secondo quanto riferito, Apple sta anche lavorando su occhiali AR che sembrano normali occhiali e possono essere indossati tutto il giorno e tutti i giorni anche con lenti graduate.
Le tempistiche
La tempistica approssimativa per questi prodotti è di due anni per gli occhiali VR, cinque anni o più per gli occhiali AR. L’iniziativa più rivoluzionaria nei brevetti di Apple è un concetto chiamato Bionic Virtual Meeting Room. In poche parole, il concept integra hardware e software per avere incontri con altre persone in un contesto virtuale. Nello specifico, le persone sono rappresentate come avatar, che trasmettono le espressioni facciali, i movimenti della bocca, il linguaggio del corpo, l’inclinazione della testa e altri gesti in tempo reale. Proprio come i Memoji di Apple, ma in 3D con un’interazione spaziale razionale.
Ciò significa che gli avatar possono vedere altri avatar, con i relativi movimenti, interagire in tempo reale. Possono stabilire un contatto visivo, indicare, fare gesti, parlare e camminare. Sembra un videogioco sparatutto in prima persona. Le differenze sono il 3D, l’ID biometrico (molto importante per le riunioni di lavoro), la mappatura completa dei gesti in tempo reale della parte superiore del corpo e la mappatura del viso in tempo reale e la mappatura di stanze e oggetti. I numerosi brevetti di Apple descrivono anche una serie di sensori biometrici per rilevare le emozioni, che si rifletterebbero sottilmente nell’espressione facciale.
Avatar: una versione di noi
Nei videogiochi, appariamo come un personaggio virtuale, un burattino stupido. Nella tecnologia per riunioni di Apple, appariremo come una versione di noi stessi ottimizzata per la comunicazione verbale e non verbale e anche per la collaborazione in tempo reale. In altre parole, il nostro avatar sarà profondamente connesso al “vero noi”: ogni movimento ed emozione sarà espresso dal nostro avatar.
Un’altra grande differenza è che Apple immagina che gli utenti dei suoi occhiali AR vedano gli avatar non in uno spazio VR, ma come ologrammi che appaiono nello spazio fisico reale. La tecnologia Bionic Meeting Room di Apple è il social networking tramite avatar. Apple ha brevetti migliori, tecnologia migliore, migliori capacità di progettazione, strumenti di sviluppo migliori e più fiducia tra la sua base di utenti.
La tecnologia per riunioni virtuali di Apple è pronta a sostituire:
Social network
Videoconferenze
Viaggio di lavoro
Conferenze professionali
È probabile che gli incontri futuri si svolgeranno sostanzialmente tramite avatar. Ciò vale per incontri individuali con fornitori, chiamate di vendita, riunioni delle risorse umane con dipendenti, conferenze professionali e altri tipi di riunioni ed è probabile che il vantaggio per Apple sarà quello di un’esperienza relativamente fluida, sicura e di alta qualità.
Tra un decennio la nostra vita e il nostro lavoro saranno enormemente trasformati sia dalla realtà virtuale che dall’AR. Faremo un salto negli spazi VR per fare cose specifiche di volta in volta. Ma vivremo in AR tutto il giorno o almeno avremo oggetti virtuali, dati, contenuti e interazioni sociali basate su avatar che possono essere evocati istantaneamente attraverso gli occhiali che indossiamo comunque.
In altre parole, la visione di Zuckerberg di vivere in realtà virtuale è (come ci hanno avvertito gli scrittori di fantascienza) un incubo distopico. Tuttavia, la realtà virtuale giocherà un ruolo enorme. In effetti, sta già accadendo.
In che modo le numerose piattaforme virtuali avranno un impatto sul business
Gli spazi virtuali andranno ben oltre le sale riunioni. Comprenderanno showroom, centri commerciali, stadi e fabbriche virtuali. Nvidia Omniverse è uno dei primi sforzi mirato a simulare ambienti del mondo reale per la collaborazione e l’ottimizzazione. Un cliente, BMW, ha utilizzato Omniverse per creare repliche esatte di tutte le sue fabbriche, dove può testare le modifiche a tutti gli aspetti dell’operazione in una simulazione interattiva.I video di questo progetto sono incredibili.
Nvida mostra la strada per il futuro della realtà virtuale aziendale. Ma di fatto sono un’applicazione e una piattaforma di sviluppo potenti ma isolate, non un universo o un metaverso. Migliaia di aziende stanno costruendo tutte le parti costitutive per questo tipo di potente applicazione aziendale per la realtà virtuale. La VR sarà utilizzata per la pubblicità e il marketing sperimentale. I negozi venderanno oggetti e abbigliamento sia reali che virtuali.
Il futuro della realtà virtuale è sorprendente. Ma la realtà virtuale sarà sempre disponibile come migliaia di applicazioni che scegliamo al volo e utilizziamo temporaneamente. Nonostante la visione di Zuckerberg, nessuno rimarrà in VR tutto il giorno tranne una minoranza di giocatori dipendenti e ossessionati. La realtà aumentata sarà il posto in cui vivremo e sostituirà gli smartphone come piattaforma quotidiana. Scommettiamo?
Spiegheremo brevemente in questo articolo cos’è AnyDesk e come funziona.
Cos’è AnyDesk?
AnyDesk è un software di desktop remoto di proprietà dell’azienda tedesca AnyDesk Software GmbH. Ora vi starete chiedendo: che cos’è e come funziona un software di desktop remoto? Semplice, un software di desktop remoto, come AnyDesk o TeamViewer, è un programma che vi consente di collegarvi e controllare un pc o altro dispositivo, da un altro dispositivo, senza essere fisicamente vicino ad esso. Molto utile nei casi di assistenza informatica su dispositivi a distanza.
Mi spiego meglio. Immaginate di essere in un’altra città, e di aver bisogno di accedere al vostro computer per prendere dei dati o lavorare a un programma che avete installato solo lì. Be, con AnyDesk, potete collegarvi al vostro pc di casa (a patto di averlo lasciato aperto ovviamente) da qualsiasi posto vi troviate e persino mentre siete in viaggio. Vi basterà avere a disposizione un altro dispositivo, anche un telefono o un tablet vanno bene. Meglio ancora se avete a vostra disposizione un altro pc.
Come funziona AnyDesk?
AnyDesk è salito prepotentemente alla ribalta negli ultimi tempi a causa della pandemia, che ha costretto molti lavoratori a fare Smart Working. Prima, era molto utilizzato anche dai tecnici informatici, che grazie a questo software potevano riparare un computer senza muoversi dal proprio ufficio. Ma come funziona precisamente AnyDesk?
Eccoci arrivati finalmente al dunque. Ovvio che, visto lo scopo del programma, serviranno due dispositivi per il suo utilizzo. Uno di essi verrà utilizzato per accedere e controllare l’altro. Su entrambi deve essere installata l’applicazione, che potete trovare al seguente indirizzo – Download AnyDesk – basta scaricarlo, lanciare l’eseguibile. Si aprirà la finestra che vedi qui sotto, osserva l’immagine e segui le istruzioni successive.
Clicca sui due pulsanti indicati con le frecce verdi, che servono rispettivamente a installare AnyDesk sul tuo pc e per impostare una password che servirà per il suo controllo. L’impostazione della password non è obbligatoria ma dipende dall’utilizzo che devi fare del software.
Se per esempio devi utilizzare tu stesso il pc da un altro dispositivo, devi necessariamente impostare una password altrimenti, il programma ti chiederà di autorizzare l’accesso, cosa che non puoi fare se non sei fisicamente presente. Diversamente, se devi fornire l’accesso al tuo computer a un tecnico per delle riparazioni puoi farne a meno. Per impostare la password spunta “Abilita accesso non vigilato” dopo aver cliccato sul secondo bottone indicato dalla freccia nell’immagine di sopra.
Ora sei pronto a entrare in modalità controllo di un altro pc. Dove vedi scritto “Dispositivo remoto“, inserisci l’id del computer che vuoi controllare e successivamente la password. L’id AnyDesk di un computer si trova sempre sotto l’etichetta “Questa scrivania” (nell’immagine di sopra vedi la casella vuota, perché per motivi di sicurezza ho cancellato il mio id).
Microsoft Teams introduce una funzione molto importante ai fini della sicurezza si tratta di Safe Links, strumento utilissimo contro phishing. Microsoft Teams è diventato molto popolare durante il lockdown e il numero di utenti continua ad aumentare con l’adozione del cosiddetto lavoro ibrido. L’azienda di Redmond ha quindi introdotto una funzionalità che migliora la sicurezza del servizio, bloccando gli attacchi di phishingtramite Microsoft Defender per Office 365 e la funzionalità Safe Links.
Safe Links per bloccare il phishing
La funzionalità Safe Links è presente in Defender per Office 365 dal 2015. Quando un utente riceve un link, non necessariamente tramite email, Defender effettua la verifica preliminare del sito corrispondente. Spesso i malintenzionati inviano email che sembrano provenire da un mittente noto, in quanto il link punta ad un dominio conosciuto.
Appena l’utente clicca sul link viene effettuata un reindirizzamento verso il sito fasullo, in cui l’ignara vittima inserisce le credenziali di accesso che vengono rubate. Safe Links rileva tutto in tempo reale, bloccando l’apertura del sito e mostrando un messaggio di pericolo.
Safe Links è disponibile per gli utenti con Microsoft Teams e Microsoft Defender per Office 365. Non è noto al momento se la funzionalità potrà essere utilizzata in Windows 11.
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