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Windows 10: Microsoft forza il controllo integrità

Microsoft ha iniziato a forzare l’aggiornamento del tool Controllo integrità PC per il passaggio a Windows 11, tramite Windows Update, sui dispositivi con Windows 10.

Il tool PC Health Check (Controllo integrità PC in italiano) serve per verificare il rispetto dei requisiti hardware minimi e quindi la possibilità di installare Windows 11. Da qualche giorno, Microsoft ha iniziato a distribuire il tool tramite Windows Update, forzando il download sui dispositivi con Windows 10.

Controllo integrità forzato su Windows 10

Il Controllo integrità viene scaricato e installato automaticamente quando l’utente verifica la disponibilità di aggiornamenti su Windows Update. Il tool viene indicato con KB5005463 nella sezione “Altri aggiornamenti” della pagina “Visualizza aggiornamenti installati“. I file necessari sono copiati nella directory PCHealthCheck in C:\Windows\Programmi e viene aggiunto un collegamento nel menu Start.

Windows 10: Microsoft forza il controllo integrità

Microsoft scrive che il tool può essere disinstallato da Impostazioni > App > App e funzionalità o dal vecchio Pannello di controllo. Alcuni utenti hanno tuttavia segnalato che il Controllo integrità PC viene nuovamente scaricato e installato insieme ai successivi aggiornamenti, in quanto nel registro di sistema non viene creata la chiave HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\PCHC. Se invece esiste e il valore della DWORD PreviousUninstall è impostato a 1, il tool non verrà più scaricato.

Store Windows 11

L’azienda di Redmond ha comunicato inoltre che il nuovo Windows Store di Windows 11 è disponibile anche su Windows 10 per gli iscritti al canale Release Preview del programma Insider. Probabilmente sarà disponibile per tutti con Windows 10 21H2. Il Windows Subsystem for Android rimarrà invece un’esclusiva del nuovo sistema operativo.

Gli iscritti al canale Dev del programma Insider di Windows 11 possono invece scaricare la build 22489 che include diverse novità, tra cui la nuova pagina che permette di accedere alle impostazioni dell’account Microsoft.

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Cos’è e come funziona AnyDesk?

Spiegheremo brevemente in questo articolo cos’è AnyDesk e come funziona.

Cos’è AnyDesk?

AnyDesk è un software di desktop remoto di proprietà dell’azienda tedesca AnyDesk Software GmbH. Ora vi starete chiedendo: che cos’è e come funziona un software di desktop remoto? Semplice, un software di desktop remoto, come AnyDesk o TeamViewer, è un programma che vi consente di collegarvi e controllare un pc o altro dispositivo, da un altro dispositivo, senza essere fisicamente vicino ad esso. Molto utile nei casi di assistenza informatica su dispositivi a distanza.

Mi spiego meglio. Immaginate di essere in un’altra città, e di aver bisogno di accedere al vostro computer per prendere dei dati o lavorare a un programma che avete installato solo lì. Be, con AnyDesk, potete collegarvi al vostro pc di casa (a patto di averlo lasciato aperto ovviamente) da qualsiasi posto vi troviate e persino mentre siete in viaggio. Vi basterà avere a disposizione un altro dispositivo, anche un telefono o un tablet vanno bene. Meglio ancora se avete a vostra disposizione un altro pc.

Come funziona AnyDesk?

AnyDesk è salito prepotentemente alla ribalta negli ultimi tempi a causa della pandemia, che ha costretto molti lavoratori a fare Smart Working. Prima, era molto utilizzato anche dai tecnici informatici, che grazie a questo software potevano riparare un computer senza muoversi dal proprio ufficio. Ma come funziona precisamente AnyDesk?

AnyDesk

Eccoci arrivati finalmente al dunque. Ovvio che, visto lo scopo del programma, serviranno due dispositivi per il suo utilizzo. Uno di essi verrà utilizzato per accedere e controllare l’altro. Su entrambi deve essere installata l’applicazione, che potete trovare al seguente indirizzo – Download AnyDesk – basta scaricarlo, lanciare l’eseguibile. Si aprirà la finestra che vedi qui sotto, osserva l’immagine e segui le istruzioni successive.

Clicca sui due pulsanti indicati con le frecce verdi, che servono rispettivamente a installare AnyDesk sul tuo pc e per impostare una password che servirà per il suo controllo. L’impostazione della password non è obbligatoria ma dipende dall’utilizzo che devi fare del software.

Se per esempio devi utilizzare tu stesso il pc da un altro dispositivo, devi necessariamente impostare una password altrimenti, il programma ti chiederà di autorizzare l’accesso, cosa che non puoi fare se non sei fisicamente presente. Diversamente, se devi fornire l’accesso al tuo computer a un tecnico per delle riparazioni puoi farne a meno. Per impostare la password spunta “Abilita accesso non vigilato” dopo aver cliccato sul secondo bottone indicato dalla freccia nell’immagine di sopra.

accesso non vigilato

Ora sei pronto a entrare in modalità controllo di un altro pc. Dove vedi scritto “Dispositivo remoto“, inserisci l’id del computer che vuoi controllare e successivamente la password. L’id AnyDesk di un computer si trova sempre sotto l’etichetta “Questa scrivania” (nell’immagine di sopra vedi la casella vuota, perché per motivi di sicurezza ho cancellato il mio id).

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instagram desktop
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Come usare Instagram da desktop

Usare Instagram da desktop adesso è possibile, finalmente.

Finalmente è possibile usare Instagram da desktop. Da ieri è possibile, per tutti, caricare immagini e video dal proprio computer. Una modalità a lungo attesa che fa felici, in particolare, tutti coloro che con Instagram ci lavorano.

La novità

La notizia dell’uscita di Instagram versione desktop ha fatto andare in visibilio (immaginiamo sia proprio così) tutti i professionisti e coloro, come ad esempio le varie agenzie di comunicazione, che usano lo strumento in maniera assidua.

La possibilità di usare Instagram in versione desktop è stata molto richiesta in questi anni. Richiesta che è tardata molto ad arrivare. Utilizzabile finalmente dopo una fase di test, iniziata proprio a giugno di quest’anno, adesso è disponibile per tutti gli utenti iscritti.

Ovviamente tutti coloro che usano Instagram versione mobile saranno poco interessati alla notizia, ma per tutti quelli che per motivi di lavoro ne fanno largo uso, saranno ora ben lieti di poter usare il famoso social di proprietà di Zuckerberg direttamente da pc.

E cosa si potrà fare?

Tutto, o quasi tutto. Di sicuro, quelle operazioni che di solito accompagnano la condivisione di un contenuto: quindi video e/o immagini.

Come usare Instagram da desktop

In pratica, accedendo a Instagram da desktop, dalla home, noterete in alto a destra che tra l’icona dei messaggi e quella di Esplora si trova quella con il simbolo “+”, con la dicitura “Ora puoi creare e condividere post direttamente dal tuo computer“. Una volta cliccato sull’icona compare una finestra all’interno della quale è possibile trascinare l’immagine o il video che serve per il vostro contenuto, oppure cliccare su “Seleziona da computer” e scegliere, appunto, l’immagine o video utile per la vostra condivisione.

Insomma, da oggi lavorare su Instagram sarà sicuramente più facile. E se vi state chiedendo, legittimamente, se cambia qualcosa nelle dimensioni delle immagini da condividere da desktop, la risposta è no: il formato a cui fare riferimento anche in questo caso resta sempre quello 1080 x 1080px.

Oltre a questa novità, Instagram sta per rilasciare anche altre funzionalità come “Collabs”, ossia la possibilità data a due account diversi di autorizzare un post o un Reel. E sempre a proposito di Reel, ci sono nuove opzioni come “Superbeat”, per dare più movimento musicale al contenuto e anche “Dynamic 3D Lyrics”, per dare nuovi effetti ai testi che si usano all’interno dei Reel.

Come scaricarlo sul pc

Per potere usufruire della versione desktop di Instagram, bisogna scaricarlo dallo store di Microsoft come in figura.

Come usare Instagram desktop

Digitare Instagram nella barra della ricerca dello store di Microsoft.

Instagram store microsoft

Cliccare su Installa.

installa Instagram desktop

Una volta finito il download avvialo.

attendi installazione Instagram desktop

Ed eccolo qua! Siamo pronti per poter usare Instagram da desktop!

Instagram desktop

Buon divertimento e al prossimo articolo!

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Effettuare un Root su Android

Vorresti effettuare un root sul tuo dispositivo Android ma non sai da dove cominciare? Allora sei nel posto giusto! In questo articolo spiegheremo in maniera esaustiva cos’è un ROOT e ti mostreremo come effettuarlo, indipendentemente dal tuo dispositivo Android , dalla marca e dal modello.

Che cosa significa “Dare i permessi di Root” al dispositivo?

Effettuare un operazione di “root” su un dispositivo Android in generale, significa abilitare l’accesso al sottosistema Android stesso. In parole povere significa avere il controllo completo del sistema con privilegi (accesso root o permessi di root). Quindi poter eseguire operazioni particolari all’interno del sistema operativo Android, che altrimenti non saremmo in grado di poter fare.

E’simile alla esecuzione dei programmi come “amministratori” su Windows o dare autorizzazioni amministrative su Linux.

Perché effettuare un Root su Android?

I motivi che ci spingono ad eseguire un root e quindi avere permessi completi sul dispositivo Android sono molteplici.

Eccone alcuni:

1. Superare i limiti che gli operatori e le industrie hardware mettono sui dispositivi.
2. Ottenere la possibilità di modificare o sostituire le applicazioni e le impostazioni di sistema.
3. Eseguire applicazioni particolari che richiedono autorizzazioni a livello di amministratore.
4. Eseguire altre operazioni che sono altrimenti inaccessibili
5. Facilitare la completa rimozione e la sostituzione del sistema operativo del dispositivo.

Se hai bisogno di fare il root del telefono Android per il recupero di dati cancellati ti consigliamo prima di provare il programma UltData Android che è in grado di recuperare dati cancellati SENZA root.

Dopo aver sradicato (fatto il root) del tuo telefono Android o tablet, avrai pieno accesso a tutto il sistema e potrai eseguire più applicazioni, disabilitando bloatware, controllare le autorizzazioni app, abilitare il tethering, entrare in cartelle particolare del sottosistema e fare un sacco di altre cose.

Come Fare il Root del tuo smartphone o tablet Android?

Come si fanno ad abilitare i permessi Root sul tuo telefono Android? Non importa il modello e marca del tuo cellulare o tablet Android, es. Samsung Galaxy S21/S20/S10/S9/S8/S7, Samsung Galaxy Note, LG G8/G7/G6/G5/G4/G3, Samsung Galaxy J3/J5/J7, Huawei P7/P8/P9/P10/P20/P30, HTC One, LG Optimus, Motorola Droid Razr Maxx HD, Sony Xperia, Google Nexus, o altri… potrai provare i seguenti metodi per “rootare” il tuo Android!

Sbloccare “Bootloader”

Cosa è il Bootloader?

Un cellulare Android è costituito da diversi software, tra cui bootloader, radio, ripristino e sistema. Il bootloader è il primo software che viene eseguito all’accensione del dispositivo. Questo software decide se e come caricare il sistema operativo. Contiene le istruzioni per l’avvio del sistema operativo kernel e la maggior parte di esse sono progettate appositamente per eseguire l’ambiente di debug o modifica.

Per molti modelli di cellulari/tablet ANDROID, prima di effettuare il ROOT è indispensabile eseguire lo sblocco del Bootloader. Il Bootloader è un software presente nel cellulare e che consente di avviare il sistema operativo: se questo bootloader è bloccato diventa IMPOSSIBILE eseguire il root del telefono. Per sbloccare il bootloader su cellulari SAMSUNG è molto semplice:

Passo 1. Accedi alle Impostazioni del tuo Samsung e poi scrolla fino in fondo alla lista per cliccare su Informazioni sul telefono
Passo 2. Clicca su “Informazioni Software” e poi fai 7 volte clic su VERSIONE BUILD fino a quando non appare un’avviso che è stata attivata la modalità sviluppatore
Passo 3. Ritorna alle Impostazioni, vai in fondo fino a cercare e cliccare su Opzioni Sviluppatore.
Passo 4. Cerca e attiva le opzioni SBLOCCO OEM e anche DEBUG USB

Opzioni Sviluppatore

SOLUZIONE 1: ROOT TRAMITE TUNESGO

TunesGo è uno dei migliori “root software per Android” presenti attualmente perché consente di abilitare i permessi di root sul dispositivo Android in maniera molto semplice e veloce. Esso supporta quasi tutti i dispositivi e modelli Samsung, HTC, Sony, Motorola, LG, Huawei, Acer, Google, ecc….

Caratteristiche TunesGO:

  • Compatibile con tutte le versioni Android dalla 2.1 in su.
  • 100% sicuro da usare nell’effettuare il root.
  • NON compromette la garanzia del dispositivo Android.
  • Supporta oltre 3000 modelli di cellulari e tablet Android.
  • Consente di fare backup e ripristino dei dati prima e dopo il rooting

Scarica e installa TunesGO sul tuo PC Windows dal seguente link

Installa ed avvia il programma.

Collega il tuo Android al computer via USB e segui le indicazioni che appariranno su TunesGO fino a quando viene correttamente rilevato. Una volta riconosciuto, dal programma accedi alla scheda TOOLBOX e da qui clicca sulla funzione ROOT 1 CLIC

tunesgo

In pochi minuti il tuo dispositivo Android verrà “rootato”!

SOLUZIONE 2 –  ROOT “MANUALE” (per utenti esperti)

CASO A) UTILIZZO DI SUPERONECLICK

Prima di iniziare, segui questi passi:

1. Scarica e installa Java JDK sul tuo PC (se non è già installato)
2. Scarica e installa Android SDK sul tuo PC.
3. Installa i driver USB giusti per il tuo dispositivo.
4. Collega il tuo dispositivo Android al PC con un cavo USB.
5. Abilita il debug USB sul tuo dispositivo andando in Impostazioni > Applicazioni > Sviluppo e selezionando la casella “Debug USB”.

Dopo aver fatto tutti i passaggi di cui sopra, potrai seguire il seguente tutorial su come fare root su Android.

1. Scarica SuperOneClick dal sito ufficiale: shortfuse.org e fai doppio clic su di esso per avviarlo.

superoneclick

2. Fai clic sul pulsante “Root” nella finestra di SuperOneClick. Poi SuperOneClick richiederà alcuni minuti per radicare il tuo dispositivo Android.

superoneclick 2
superoneclick root

3. Riavvia il dispositivo Android dopo aver terminato il root. SuperOneClick installerà automaticamente l’app SuperUser. Consenti o negala richiesta quando un app sul tuo dispositivo cerca di guadagnare i permessi di root.

permessi

4. Apri l’app Superuser per controllare i permessi salvati.
Dopo che tutti i passaggi sono fatti, potrai fare quello che vuoi sul tuo dispositivo Android con i permessi di root, come ad esempio recuperare i dati cancellati o persi dal dispositivo Android.

CASO B) UTILIZZO DI ODIN e TWRP RECOVERY

Un’altra soluzione “manuale” che si può usare per abilitare i permessi di root su dispositivi Android è quello di installare TWRP Recovery sul dispositivo Android. TWRP Recovery fornisce gli strumenti necessari per flashare e personalizzare il proprio dispositivo Android e aiuta anche ad abilitare i permessi di root eseguendo il flash del file SuperSu.zip

1. Per flashare il dispositivo Android occorre innanzitutto scaricare Odin e il file TWRP recovery dal sito ufficiale.

2. Adesso metti il tuo dispositivo Android in “modalità bootloader” premendo i tasti Home, Accensione e Volume Giù contemporaneamente.

3. Collega ora il tuo cellulare al PC via USB. Una volta aperto Odin esso automaticamente rileverà il dispositivo e l’indicatore ID:COM diventerà di colore blu

odin

4. Clicca sul pulsante AP e seleziona il file TWRP che hai scaricato prima

odin twrp

5. Dopo aver caricato il file clicca su “START”. Il sistema mostrerà un messaggio “Pass” per indicare che tutto funziona correttamente

odin3

6. Ora scarica una versione stabile di SuperSU indispensabile per fare il root. Copia e incolla il file SuperSU.zip nella memoria del tuo cellulare.

7. Ora puoi anche scollegare il cellulare dal PC e mettilo in modalità “TWRP recovery” premendo contemporaneamente i tasti Home, Accensione e Volume Su.

8. Una volta entrato in modalità “TWRP recovery” e clicca su “Install”. Seleziona il file SuperSU che hai salvato sul dispositivo e installalo.

twrp recovery

9. Attendi fino alla fine del processo. Poi riavvia il dispositivo.

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Come ripristinare backup WhatsApp

Guida completa che ci aiuterà a capire come ripristinare WhatsApp tramite backup

Se abbiamo acquistato un nuovo smartphone, sicuramente installando WhatsApp ci siamo accorti che l’applicazione risulterà vuota, (chat, immagini, video). I messaggi che avevi sul vecchio telefono devono essere importati tramite un backup, cioè ripristinando la situazione precedente. Tale backup può essere effettuato o in cloud con Google Drive o in locale, cioè salvando direttamente il file sulla memoria del cellulare.

Se metti in pratica queste regole e, durante la procedura di configurazione iniziale di WhatsApp, rispondi in maniera affermativa alla richiesta di ripristino delle conversazioni, ritroverai tutte le tue chat al loro posto insieme a contatti, gruppi ecc. Per saperne di più e conoscere tutti i dettagli sulla procedura da seguire, prenditi cinque minuti di tempo libero e leggi le indicazioni su come ripristinare backup WhatsApp che sto per darti. Mi occuperò sia di Android che di iPhone, quindi potrai portare a termine l’operazione senza problemi indipendentemente dal tipo di telefono che usi.

Ripristino backup WhatsApp su Android

Se vuoi scoprire come ripristinare backup WhatsApp e utilizzi uno smartphone Android, ecco tutti i passaggi che devi compiere sul vecchio smartphone e su quello nuovo. La procedura è valida anche per trasferire le chat di WhatsApp sullo stesso smartphone dopo aver ripristinato il sistema (o aver semplicemente disinstallato l’applicazione).

Cosa fare sul vecchio smartphone

Il primo passo che devi compiere è attivare la funzione di backup su Google Drive e archiviare tutte le chat di WhatsApp su quest’ultimo.

Per utilizzare il backup di Google Drive devi aver associato il tuo smartphone a un account Google. Per verificare la presenza o meno di un account Google sul telefono, recati nelle impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio che si trova nel menu principale del telefono) e seleziona le voci Account e Google dalla schermata che si apre.

Crea o aggiungi account Google

Se nel menu relativo agli account Google non risulta configurato alcun account, torna nella schermata Impostazioni > Account e pigia sulla voce Aggiungi account per configurare un account Google. Puoi configurare un account Google esistente o crearne uno nuovo (selezionando la voce Oppure crea un nuovo account dalla schermata che si apre).

aggiungi account google drive

A questo punto, avvia WhatsApp, pigia sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella schermata che si apre, vai dunque su Chat, seleziona l’opzione Backup delle chat e spostati su Backup su Google Drive (in fondo alla pagina).

Seleziona quindi il tuo account Google (se richiesto), metti il segno di spunta accanto alla voce Quotidiano (per attivare il backup quotidiano delle chat su Google Drive, anche se in realtà a te non serve in questo frangente) e scegli se includere i video nei backup mettendo o rimuovendo la spunta dall’apposita voce. Conservando i video nei backup di WhatsApp ritroverai tutti i filmati ricevuti nelle chat, ma renderai più lunga la procedura di backup. Inoltre occuperai molto spazio su Google Drive (che offre 15GB di spazio gratis, dopodiché è a pagamento).

backup su google drive

Una volta attivata la funzione di backup su Google Drive, fai “tap” sul pulsante Esegui backup di WhatsApp e attendi pazientemente che il salvataggio delle tue chat venga portato a termine. Il backup viene completato quando sotto la voce Ultimo backup compare la scritta Google Drive: xx:xx, dove al posto delle “xx” c’è l’orario in cui è stato completato il backup.

Cosa fare sul nuovo smartphone

Adesso puoi passare al ripristino delle chat di WhatsApp. Come già detto, affinché la procedura vada a buon fine, devi utilizzare uno smartphone associato allo stesso numero di telefono e allo stesso account Google di quello da cui proviene il backup.

Verifica account Google

Per verificare il numero di telefono associato allo smartphone, recati nelle impostazioni di Android e seleziona le voci Info sul telefono > Stato > Stato SIM dal menu che si apre. Per verificare l’account Google (ed eventualmente configurare quello corretto), recati invece nel menu Impostazioni > Account > Google come ti ho spiegato prima.

account gmail info

Se sullo smartphone risulta configurato un account Google diverso da quello che ti serve, puoi eliminarlo e sostituirlo con quello “giusto”. Per cancellare un account Google da Android, recati nel menu Impostazioni > Account > Google, seleziona l’account da cancellare e scegli la voce Rimuovi account dal menu (…) che si trova in alto a destra. Una volta rimosso l’account, puoi configurare quello nuovo tornando nella schermata Impostazioni > Account e pigiando sulla voce Aggiungi account. Occhio però, cancellando un account Google dal tuo device cancellerai anche tutti i dati associati a quest’ultimo: email, contatti ecc.

Installazione WhatsApp

A questo punto puoi passare all’azione, cioè puoi installare WhatsApp sul tuo nuovo smartphone e ripristinare tutte le chat che avevi sull’altro telefono. Se hai già tentato di installare WhatsApp ma il backup non è stato riconosciuto, rimuovi la app dal tuo telefono e installala nuovamente. Per cancellare WhatsApp dal tuo smartphone, recati nel drawer di Android (la schermata in cui ci sono le icone di tutte le app), tieni il dito premuto sull’icona relativa all’applicazione e trascina quest’ultima nel cestino o premi disinstalla.

A disinstallazione avvenuta, apri il Play Store (l’icona del sacchetto della spesa con il simbolo ▶︎ al centro), cerca WhatsApp in quest’ultimo e procedi all’installazione della app pigiando sul pulsante Installa.

installa whatsapp

Adesso, avvia WhatsApp, pigia sul pulsante Accetta e continua e digita il tuo numero di cellulare nel modulo che ti viene proposto. Pigia quindi sui pulsanti Avanti e OK e attendi qualche secondo affinché venga effettuata la verifica del numero. Se la verifica non viene eseguita automaticamente, digita il codice di verifica che dovresti aver ricevuto via SMS.

Successivamente, WhatsApp dovrebbe “accorgersi” del backup presente su Google Drive e dovrebbe chiederti se intendi ripristinarlo. Pigia quindi sul pulsante Ripristina, attendi qualche secondo e tutte le tue chat dovrebbero essere ripristinate in maniera corretta.

ripristino whatsapp

Al termine del ripristino, vai avanti, scegli nome e foto da usare su WhatsApp e comincia a usare l’applicazione come più preferisci. Chat, contatti, gruppi ecc. saranno tutti lì dove li avevi lasciati sul tuo vecchio smartphone.

Procedura alternativa (file in locale offline)

Se il tuo nuovo smartphone non supporta i servizi di Google o per questioni di privacy non vuoi ricorrere ai backup sul cloud, puoi ripristinare le chat di WhatsApp anche offline, ricorrendo ai file di backup che l’applicazione salva automaticamente sulla memoria del telefono (o sulla microSD, se hai un device dotato di memoria espandibile).

I backup offline di WhatsApp permettono anche di riportare lo stato delle chat a uno stato precedente rispetto a quello dell’ultimo backup effettuato dall’applicazione. Infatti sulla memoria del telefono vengono conservati più backup e non solo quello più recente come invece accade su Google Drive. I requisiti necessari al ripristino delle conversazioni sono sempre i medesimi, ossia lo smartphone vecchio deve essere associato allo stesso numero di telefono e allo stesso account Google di quello vecchio (quest’ultima regola decade se si usa uno smartphone dove non sono configurati i servizi di Google). Ecco tutti i passaggi da compiere in dettaglio.

Sul vecchio smartphone

  • Apri WhatsApp, pigia sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare. Nella schermata che si apre, vai su Chat > Backup delle chat e pigia sul bottone Esegui backup per avviare un backup delle conversazioni. Se nel backup vuoi includere anche i video, metti il segno di spunta accanto alla voce Includi video che si trova in fondo alla schermata.
backup chat
  • Tramite il file manager archivio presente sullo smartphone raggiungi la cartella \Home\WhatsApp\Databases\. Ti ritroverai al cospetto di alcuni file denominati msgstore-[data] e un singolo file denominato msgstore.db.crypt12. I file msgstore-[data] sono i backup di WhatsApp più vecchi salvati ancora sulla memoria dello smartphone; il file msgstore.db.crypt12, invece, è il file di backup più recente della app. Scegli quale backup ti interessa ripristinare e auto-inviati il relativo file usando l’email o un servizio di cloud storage (basta fare un “tap” prolungato sul file) e selezionare Altro > Condividi dal menu che compare in basso.
gestore file archivio

A questo punto, collegati alla pagina relativa ai permessi di Google Drive e rimuovi WhatsApp dalla lista delle applicazioni che hanno accesso al tuo account. In questo modo “forzerai” WhatsApp a usare i backup offline al posto di quelli online su Google Drive. Potrai ripristinare tranquillamente dopo aver installato l’applicazione sul nuovo smartphone.

Sul nuovo smartphone

  • Installa WhatsApp scaricandolo dal Google Play Store. Se il tuo smartphone non include il Play Store, puoi installare la app “manualmente” scaricando il suo pacchetto apk dal sito whatsapp.com/android. Al termine dell’installazione, NON avviare la app.
  • Collega il telefono al computer oppure utilizza ES Gestore File o il gestore file Archivio integrato in Android per copiare il file msgstore-[data] o il file msgstore.db.crypt12 dal vecchio smartphone alla cartella \Home\WhatsApp\Databases\ del dispositivo. Se la cartella non esiste, creala tu.
  • Nel caso in cui tu abbia scelto di ripristinare un backup precedente di WhatsApp e non quello più recente, rinomina il file msgstore-[data] in msgstore.db.crypt12 (puoi farlo tramite “tap” prolungato in ES Gestore File oppure tramite PC o Archivio).
  • Avvia WhatsApp, segui la procedura di configurazione iniziale della app e, quando richiesto, pigia sul pulsante Ripristina per ripristinare le chat dal backup in locale.

Ripristinare backup WhatsApp su iPhone

Se hai un iPhone, puoi ripristinare i backup di WhatsApp ricorrendo esclusivamente ad iCloud. Questo significa che devi rivolgerti per forza ai servizi cloud di Apple e che puoi ripristinare soltanto il backup più recente effettuato da WhatsApp. Tutto chiaro? Bene, allora vediamo in dettaglio come procedere.

Cosa fare sul vecchio smartphone

Come già accennato in apertura del post, per sfruttare i backup di WhatsApp è necessario che il vecchio smartphone e il nuovo smartphone siano associati al medesimo numero di telefono e al medesimo ID Apple. Il primo passo che devi compiere , dunque, è accedere alle impostazioni del tuo iPhone e vedere a quale ID Apple è associato il dispositivo.

Per verificare a quale ID Apple è associato l’iPhone, apri la app Impostazioni (quella con l’icona dell’ingranaggio) e seleziona la voce iCloud dalla schermata che si apre. A questo punto, se un ID Apple è già associato al tuo iPhone, dovresti vedere quest’ultimo direttamente sotto il tuo nome. In caso contrario, dovrai pigiare sul pulsante per effettuare il login e associare il tuo iPhone a un ID Apple (creandone uno nuovo, se necessario).

id apple

Adesso puoi passare all’azione e creare il backup con le chat di WhatsApp. Apri dunque WhatsApp, seleziona la scheda Impostazioni che si trova in basso a destra e seleziona le voci Chat > Backup delle chat dalla schermata che si apre.

Ora, attiva la levetta relativa all’opzione Includi video se nel tuo backup vuoi includere anche i video e pigia sulla voce Esegui backup adesso per avviare la creazione del tuo su iCloud. Il salvataggio dei video allunga i tempi del backup e può occupare molto spazio su iCloud, il quale offre solo 5GB di storage gratuito. Al termine del backup, visualizzerai il messaggio Ultimo backup: [data e ora] accanto all’icona della nuvola.

backup chat iphone

Cosa fare sul nuovo smartphone

Una volta creato il backup su iCloud, puoi prendere il tuo nuovo “melafonino” e procedere con il ripristino dei messaggi in WhatsApp.

Per prima cosa, assicurati che il dispositivo sia associato allo stesso numero di telefono e allo stesso ID Apple del tuo vecchio iPhone. Recati dunque nel menu delle impostazioni (l’icona dell’ingranaggio), seleziona le voci Generali > Telefono da quest’ultimo e visualizzerai il tuo numero di telefono. Per visualizzare l’ID Apple, invece, recati nel menu Impostazioni > iCloud.

Se il telefono risulta associato a un ID Apple diverso da quello che ti serve, pigia sulla voce Esci che si trova in fondo alla schermata ed effettua il login con l’account Apple che avevi sul vecchio iPhone. Facendo in questo modo, tutti i dati associati all’ID Apple attuale verranno cancellati dal telefono.

backup chat icloud

Adesso non ti resta che aprire l’App Store (l’icona azzurra con la lettera “A” stampata al centro), selezionare la scheda Cerca collocata in basso a destra e cercare WhatsApp. Ad operazione completata, individua l’icona di WhatsApp Messenger fra i risultati della ricerca e pigia sul pulsante Ottieni/Installa per installarlo sul tuo iPhone. Potrebbe esserti chiesto di confermare la tua identità immettendo la password dell’ID Apple o poggiando il dito sul sensore Touch ID.

Se avevi già installato WhatsApp ma il backup non era stato riconosciuto, disinstalla l’applicazione e installala nuovamente. Per disinstallare l’applicazione, tieni il dito premuto sulla sua icona e pigia sul pulsante (x) che compare in alto a sinistra dopo qualche secondo.

installa whatsapp iphone

Ad installazione completata, avvia WhatsApp, pigia sul pulsante Accetta e continua e digita il tuo numero di cellulare nell’apposito campo di testo. Esegui quindi la verifica del numero digitando il codice di conferma che ti viene recapitato via SMS e, quando ti viene chiesto, accetta di ripristinare il backup delle chat da iCloud facendo “tap” sul pulsante Ripristina cronologia chat.

Successivamente, scegli nome e foto da utilizzare in WhatsApp e potrai cominciare a usare l’applicazione ritrovando messaggi, gruppi, contatti ecc. così come li avevi lasciati sul vecchio iPhone.

Ripristinare backup WhatsApp su PC

mobile trans

Vorresti creare un backup di WhatsApp anche sul tuo PC, in modo da avere una copia di sicurezza aggiuntiva dei tuoi dati da poter ripristinare in caso di necessità? Hai la necessità di copiare i dati di WhatsApp da uno smartphone all’altro? Allora credo proprio che dovresti dare un’occhiata a Wondershare MobileTrans.

Qualora non ne avessi mai sentito parlare, Wondershare MobileTrans è un’applicazione per Windows e macOS che permette di trasferire facilmente i dati tra smartphone. Supporta sia Android che iPhone e consente di copiare dati di ogni tipo: dalle applicazioni di messaggistica alle foto, passando per i video, i contatti, ecc. Nello specifico, oggi vorrei parlarti della sua funzione che permette di eseguire un backup completo di WhatsApp sul PC da ripristinare poi all’occorrenza, anche su dispositivi e sistemi operativi diversi da quelli di origine.

Wondershare MobileTrans ha un’interfaccia utente molto intuitiva, completamente in italiano, e si può scaricare e usare gratis. Tuttavia per accedere alle sue funzioni più avanzate (es. quello per passare WhatsApp da un sistema all’altro) occorre sottoscrivere un abbonamento a partire da 29,99 euro/anno o acquistare una licenza a vita da 39,99 euro.

MobileTrans

Per scaricare Wondershare MobileTrans gratis, collegati al sito ufficiale del programma e clicca sul pulsante di download relativo al sistema operativo in uso sul tuo computer. A scaricamento completato, se usi un PC Windows, apri quindi il file .exe ottenuto, clicca sul pulsante Installa, aspetta che vengano scaricati da Internet tutti i file necessari al funzionamento del software e premi su Inizia ora, per concludere il setup.

Se, invece, utilizzi un Mac, apri il file .dmg ottenuto, clicca sul pulsante Accetto e trascina l’icona di Wondershare MobileTrans nella cartella Applicazioni di macOS.

Adesso, collega il tuo smartphone al PC tramite cavo e, se usi un iPhone, assicurati che sul computer ci sia installato iTunes (su Mac è preinstallato; da macOS 10.15 Catalina non serve più in quanto sostituito dal Finder); se invece usi un telefono Android, vai nelle opzioni sviluppatore e attiva il debug USB.

A questo punto, per avviare un backup di WhatsApp, clicca prima sul pulsante Backup di Wondershare MobileTrans, poi sul riquadro Backup dei messaggi WhatsApp (nella schermata successiva) e segui le indicazioni che ti vengono mostrate. Ad esempio, potrebbe esserti chiesto di aprire WhatsApp sul telefono e creare un backup dalle impostazioni dell’app.

Configurazione

In seguito, potrebbe partire l’installazione di una nuova copia di WhatsApp sullo smartphone: se necessario, accetta l’installazione dell’app, attiva i permessi di accesso alla memoria per quest’ultima e procedi con la sua configurazione iniziale. Wondershare MobileTrans ti guiderà passo-passo.

Ultimata la creazione del backup, per ripristinarlo sul medesimo smartphone, torna nella schermata Backup di Wondershare MobileTrans, clicca sul riquadro Ripristina WhatsApp su Dispositivo, seleziona il dispositivo di destinazione (cioè il tuo smartphone) dall’apposito menu a tendina, clicca sul pulsante Inizia e dai conferma.

Partirà così la copia dei dati sul device, tramite una procedura guidata molto simile a quella vista poc’anzi per la generazione del backup. Assicurati di fare tutto quello che ti viene chiesto da Wondershare MobileTrans sul PC.

Nel caso in cui volessi, invece, trasferire i dati di WhatsApp da uno smartphone e/o un sistema operativo all’altro, vai nella sezione Trasferimento di WhatsApp di Wondershare MobileTrans, seleziona la voce Trasferisci i messaggi WhatsApp, collega entrambi i telefoni al PC e seleziona il dispositivo di origine e quello di destinazione tramite gli appositi menu a tendina.

Infine, clicca sul pulsante Inizia, dai conferma e segui attentamente le indicazioni che ti vengono date a schermo.

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Recuperare password salvate

Non vi ricordate una password e non sapete come fare? Ecco una soluzione che vi potrebbe salvare per recuperare la password di Netflix, Amazon, Facebook o qualsiasi altro servizio utile.

Il presupposto per poter vedere la vostra password è che le abbiate salvate almeno una volta all’interno del vostro computer, smartphone o tablet. In caso affermativo vi spieghiamo dove poter trovare le nostre password salvate.

Dal computer (Windows e MAC)

Se state utilizzando il servizio da recuperare sul computer ecco come potremo procedere! In questo modo se avevate salvato la password di Netflix, Facebook, Instagram, Amazon e molte altre ancora potremo recuperarla.

Da Google Chrome

Recuperare password salvate chrome
  1. Apriamo il Browser internet e clicchiamo sui 3 pallini in alto e selezioniamo la voce Impostazioni
  2. Una volta dentro le Impostazioni dal campo cerca in alto cerchiamo Password
  3. Clicchiamo sulla voce Password potremo avere la lista completa di tutti i siti di cui abbiamo salvato la password
  4. Cerchiamo il sito di cui ci interessa sapere la password e una volta trovato clicchiamo sull’icona con l’occhio
  5. Ci verrà richiesta la password del nostro account e poi potremo finalmente visualizzare la nostra password.

Da Mozilla Firefox

Recuperare password salvate firefox
  1. Apriamo il browser internet
  2. In alto a destra clicchiamo sulle 3 barrette e nel menu che ci appare selezioniamo Credenziali e password
  3. Ora potremo già cercare il servizio che ci interessa e cliccare sempre sul’icona dell’occhio

Da Microsoft Edge

Recuperare password salvate edge
  1. Apriamo il browser internet
  2. In alto a destra clicchiamo sui 3 pallini e selezioniamo la voce Impostazioni
  3. Nella prima schermata potremo già vedere la voce Password
  4. Cerchiamo il servizio desiderato e clicchiamo sull’icona con l’occhio

Da Safari

Recuperare password salvate safari
  1. Apriamo Safari
  2. Clicchiamo su preferenze e selezioniamo la voce Password
  3. Cerchiamo il servizio e una volta trovate doppio click per visualizzare la password.

Da iPhone e iPad

Recuperare password salvate iphone

Se invece avete un dispositivo iOS ecco i passaggi che dovremo fare:

  1. Apriamo le Impostazioni
  2. Selezioniamo la voce Password
  3. Cerchiamo il servizio che ci interessa e clicchiamoci sopra.

Da Smartphone e tablet Android

Recuperare password salvate android
  1. Apriamo le Impostazioni del nostro dispositivo Android
  2. Selezioniamo la voce Google
  3. Ora selezioniamo la voce Gestisci il tuo account Google -> Sicurezza -> Password
  4. Ora potremo cercare e selezionare il servizio che ci interessa e trovare la password.

Questi i principali metodi per vedere le password salvate sui nostri dispositivi che oltre a permetterci di ritrovare la password ci permette anche di conoscere ed eventualmente cancellarne qualcuna.

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tasto destro mouse
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Come bypassare il blocco del tasto destro

Breve guida su come bypassare il blocco del tasto destro del mouse quando, ad esempio, vogliamo scaricare qualcosa.

E’ capitato un po’ a tutti di visitare una pagina web particolarmente interessante e di voler scaricare quella bellissima immagine presente sulla home page; ma ecco che a questo punto, mentre ti accingi a premere il tasto destro del mouse per selezionare “salva immagine”, ti accorgi che non accade nulla. Il tasto destro del mouse é disabilitato e non ti permette di compiere alcuna azione.

Perché succede questo?

Come bypassare il blocco del tasto destro

Questa limitazione deriva da una protezione inserita all’interno della pagina web a livello di codice che inibisce qualsiasi intervento sulle pagine del sito. Peccato pensi, mi sarebbe piaciuto poter scaricare quella foto o selezionare quel testo sulla pagina. Ma non dispiacerti troppo, perché in campo informatico per ogni restrizione esiste una soluzione che ci offre la possibilità di aggirarla.

Come aggirarlo?

Alcuni amministratori di siti web inseriscono degli script di codice, generalmente nel linguaggio Javascript, all’interno delle pagine del sito, per disabilitare le funzioni del tasto destro del mouse allo scopo di impedire il copia incolla dei contenuti delle pagine e il download di immagini. Questa pratica più che un impedimento risulta essere un deterrente, poiché facilmente aggirabile.

Sbloccare le funzioni del tasto destro del mouse

Dato che ci é impossibile intervenire direttamente sul codice della pagina web, i sistema più semplice per bypassare il blocco del tasto destro del mouse é agire a livello di browser, il quale fungendo da tramite tra la pagina web e la sua visualizzazione, ci consente di alterare alcuni aspetti funzionali legati alle pagine online. Sono stati anche creati appositi plugin da installare sul browser, i quali annullano le restrizioni Javascript inserite all’interno delle pagine web.Ma procediamo con ordine e vediamo tutte le soluzioni per aggirare il blocco del tasto destro del mouse, alcune delle quali applicabili direttamente sul browser in uso.

Per aggirare la protezione del tasto destro puoi applicare metodi differenti a seconda del browser utilizzato.

Aggirare la protezione del tasto destro del mouse direttamente dal browser

Una soluzione pratica che consente di ripristinare il consueto menu del tasto destro del mouse, consiste nell’annullare il blocco determinato da una funzione Javascrit, digitando la seguente stringa di codice in una qualunque pagina di internet, che non sia interessata dal blocco in questione. Puoi per esempio aprire Google e digitare nella barra degli indirizzi il seguente codice e premere il tasto “Invio“:javascript:void(document.oncontextmenu=null)
Ciò annullerá la precedente restrizione imposta da Javascript.


Esistono anche altre soluzioni se il tentativo sopra descritto non dovesse risultare efficace. Senza intervenire installando applicazioni esterne, puoi disabilitare la funzione Javascript direttamente sul tuo browser di riferimento. Vediamo come fare per riabilitare il tasto destro del mouse.

Firefox Mozilla

firefox

Utilizzando i browser più comuni, come appunto Firefox Mozilla, é possibile aggirare la protezione del tasto destro del mouse disabilitando la funzione Javascript. Mozilla ha eliminato la possibilità di gestire i contenuti Javascript tramite il menu del browser. Per cui dovrai arrivarci seguendo una strada alternativa, ma altrettanto immediata. Apri il tuo browser Mozilla e digita nella barra degli indirizzi il seguente comando: about:config e premi il tasto “Invio” sulla tastiera. Successivamente clicca su “Accetta il rischio e continua” per accedere ai parametri interni di Mozilla:

tasto destro firefox

A questo punto digita all’interno del campo di ricerca, il termine: javascript.enabled
Noterai che il valore di riferimento di Javascript è impostato su “True“, il che significa che la funzione è attiva.er disabilitarla, clicca sull’icona di destra, per convertire il valore in “False“:

java script firefox

Ecco che ora il valore di riferimento di Javascript risulta essere false, quindi disabilitato:

javascript disabilitato firefox

Google Chrome

chrome

Anche con Chrome é possibile bypassare il blocco In alternativa sempre su Chrome, clicca sul menu rappresentato dai tre puntini e accedi alle “Impostazioni” del browser:

impostazioni chrome

Ora recati sotto il menu “Privacy e sicurezza” e clicca sulla sezione “Impostazioni sito“:

impostazioni sito chrome

All’interno di questa sezione troverai la voce “Javascript” la quale, se abilitata, consente di interagire con tale linguaggio di programmazione, riferimento per moltissime applicazioni web.Ora, se il blocco del tasto destro del mouse è determinato da una funzione scritta in codice Javascript, disabilitando tale funzione sul browser, sbloccherai anche la restrizione, ripristinando la funzione tasto destro del mouse:

javascript chrome

In questo modo Chrome non prenderà in considerazione nessuna istruzione scritta nel linguaggio Javascript. 

Microsoft Edge

edge

Vediamo ora come disabilitare Javascript sul browser Edge, il successore di Explorer. La procedura è analoga per tutti i browser. Recati nel menu del browser e seleziona la voce “Impostazioni“:

opzioni internet edge

Da quirecati nel sottomenu “Autorizzazioni sito“. Sulla destra, tra le varie voci, troverai anche quella relativa a Javascript:

javascript edge

Accedendo a Javascript dovrai solo spostare il cursore verso sinistra per disabilitarne l’esecuzione:

autorizzazioni sito javascript edge

Come bypassare il blocco del tasto destro del mouse su Mac: Safari

safari


Anche sul browser di Mac Safari puoi disabilitare la funzione Javascript dal menu “Preferenze” e successivamente cliccando sulla scheda “Sicurezza“. A tal punto dovrai deselezionare la spunta nella casella “Abilita Java Script“.

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Novità Edge: dettaglio processi

Novità per gli utenti Insider che usano Microsoft Edge 94 in Windows 11 possono vedere il dettaglio dei singoli processi del browser nel Task Manager.

Il colosso di Redmond ha annunciato un’importante novità in arrivo per quanto riguarda la gestione della navigazione, Edge 94, cioè il browser di Microsoft, mostrerà in maniera più chiara e dettagliata nel Task Manager (Gestione attività) i singoli processi in esecuzione. Questo consentirà agli utenti di vedere maggiori dettagli sul consumo delle risorse e quindi di identificare eventuali problemi. Al momento, le modifiche sono disponibili solo per gli iscritti al programma Insider di Windows 11.

Microsoft Edge: più chiarezza nel Task Manager

Edge, come tutti i browser moderni, utilizza un’architettura multi-processo. Questa soluzione permette di incrementare la sicurezza e soprattutto la stabilità (il crash di un singolo processo non provoca il crash dell’intero browser). Attualmente, quando l’utente apre il Task Manager in Windows 10 o 11, l’elenco dei processi mostrato li visualizza tutti con nome Microsoft Edge.

task manager edge

Gli utenti Insider che usano Edge 94 in Windows 11 vedranno questa schermata nel task manager:

tassk manager edge 2

Per i processi Browser, GPU e Crashpad sono visualizzati il nome descrittivo e l’icona associata. Per i processi relativi a utility, plug-in ed estensioni sono mostrati il tipo di processo e il nome del servizio, plug-in o estensione. Infine, per i processi Renderer (quelli correlati alle pagine web) sono visualizzati il nome del sito aperto nella scheda e l’URL del subframe (usati per i banner pubblicitari).

Per gli elementi associati al singolo processo (singola riga) viene indicato l’uso delle risorse. Un freccia accanto alla riga indica invece che più elementi condividono lo stesso processo. In questo caso il task manager mostra l’uso delle risorse solo per il primo elemento. Quando l’utente clicca su “Termina attività” nel menu contestuale del task manager, i processi Browser, Renderer e Crashpad terminano. Per i processi relativi a estensioni e plug-in comparirà un messaggio di errore, mentre i processi GPU e utility verranno chiusi e riavviati.

Gli utenti possono vedere l’elenco dei processi di Edge nella schermata “Gestione attività del browser”. Lo stesso livello di dettaglio sarà disponibile nel Task Manager.

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VirtualBox: cos’è e come utilizzarlo

VirtualBox: cos’è e come utilizzarlo? Ecco la guida su come installare questo potente software e come utilizzarlo per installare più sistemi operativi.

Come usare VirtualBox? Virtual Box è una macchina virtuale. Che cosa vuol dire? In sostanza è un software che permette di far girare più sistemi operativi su un sistema già installato.

Questo significa che non abbiamo bisogno di creare una partizione fisica, ma VirtualBox penserà a creare una partizione virtuale dove andremo ad installare un qualsiasi O.S. a nostra scelta.

REQUISITI DI VIRTUALBOX

I requisiti minimi per utilizzare Virtual Box dipendono essenzialmente dal tipo di sistema che vogliamo installarci.

L’installazione di VirtualBox occupa circa 80 Mb  Il computer minimo indicato è un Pentium III a 700 MHz, ma ovviamente una macchina cosi vecchia sarà molto lenta.

INSTALLAZIONE VIRTUALBOX SU LINUX

1. Scaricare VirtualBox per Linux: Download.

2. Per i sistemi a 32 bit scaricheremo la versione x86. Per i sistemi a 64 bit scaricheremo la versione AMD64.

3. Una volta scaricato procediamo con l’installazione.

installazione linux

4. una volta terminata l’installazione  troveremo VirtualBox su strumenti nel menù applicazione.

INSTALLAZIONE VIRTUALBOX SU WINDOWS

1. Scaricare VirtualBox per Windows: Download.

2. Scarichiamo anche qui la versione x86 per i sistemi 32 bit, e AMD64 per i sistemi a 64 bit.

installazione Windows

3. Anche in questo caso iniziamo l’installazione e attendiamo che finisca.

INSTALLAZIONE SISTEMA OPERATIVO SU MACCHINA VIRTUALE

1. Prima cosa da fare e cliccare sulla voce “Nuova” in alto a sinistra.

2. Clicchiamo su avanti e troveremo una finestra dove inserire un nome a piacere, da notare che se il nome corrisponde al sistema operativo che vogliamo installare il programma imposta automaticamente tale sistema, altrimenti lo faremo manualmente selezionando il sistema operativo e la versione.

3. Dopo di che dobbiamo impostare la memoria Ram dedicata al sistema operativo che vogliamo installare, quindi in base hai requisiti del sistema operativo che vorremmo installare adatteremo la nostra RAM. Se per es. vogliamo installare Windows 8 faremo bene a mettere almeno 3 GB di Ram, se invece vogliamo installare Lubuntu che è un sistema leggerissimo anche 1GB di RAM possiamo dedicargli.

4. La RAM è dedicata soltanto se abbiamo in avvio VirtualBox con il sistema operativo scelto, il caso quindi di sistema operativo spento  o VirtualBox spento la RAM è libera per il nostro sistema operativo primario.

5. Clicchiamo avanti sino ad arrivare alla scelta Archiviazione a espansione dinamica o Archiviazione a dimensione fissa. Ovvero successivamente a questo riquadro dovremmo impostare le dimensioni del nostro disco fisso da dedicare, se selezioniamo Archiviazione a espansione dinamica, in caso di superamento della soia di memoria di massa dedicata, la memoria verrà espansa il necessario automaticamente. Se invece selezioneremo Archiviazione a dimensione fissa, al superamento della memoria di massa da noi indicata, questa non si espanderà! A voi la scelta, di norma se non ce un valido motivo si consiglia la prima voce, Archiviazione a espansione dinamica.

VirtualBox: cos'è e come si usa

6. Nella finestra successiva potremo decidere se vogliamo creare il disco virtuale in una disco diverso da quello predefinito, ovvero C:, qui possiamo decidere come detto prima la dimensione del disco virtuale.

7. Dopo di che procediamo all’installazione del nostro sistema operativo che sia su supporto ottico o ISO.

8. Clicchiamo quindi fine.Ora il nostro operativo pronto per essere avviato.

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Windows11Upgrade per forzare l’aggiornamento

Windows11Upgrade è un piccolo software gratuito per chi, pur non disponendo di un PC compatibile con i requisiti di Windows 11, desidera forzare l’aggiornamento.

Arrivano alcune indicazioni extra, per tutti coloro che sono intenzionati a forzare l’aggiornamento Windows 11. Si tratta di dritte e operazioni utili, affinché tutti possano avere un quadro della situazione più chiaro qui in Italia. Del resto, tra un requisito e l’altro, ci sono tante persone che sulla carta non sono abilitate a scaricare il pacchetto software. Cerchiamo, dunque, di fare il punto della situazione.

Microsoft ha scelto di distribuire l’aggiornamento a Windows 11 in modo graduale, anche tra coloro che dispongono di un PC in grado di soddisfare i requisiti richiesti. Questo per gestire al meglio la fase di rollout, intervenendo in modo tempestivo sui problemi che via via andranno ad emergere (i primi si sono già palesati). Eppure, ci sono temerari che pur essendo in possesso di un hardware datato, vogliono comunque fare il grande salto senza attendere; a loro disposizione diversi metodi: abbiamo già segnalato su queste pagine uno script e una procedura consigliata direttamente dal gruppo di Redmond, oggi aggiungiamo all’elenco uno strumento chiamato Windows11Upgrade (di fatto un’interfaccia grafica per lo script appena citato).

Windows 11 senza avere i requisiti? Ecco Windows11Update

update windows 11

Il tool è gratuito, scaricabile direttamente da GitHub. Ciò che fa è sostanzialmente aggirare i controlli eseguiti da W10 prima di avviare il passaggio a W11, consentendo così il download dell’immagine ISO nella propria lingua per poi abilitarne l’installazione. L’utente ha modo di scegliere se mantenere o meno i dati e le applicazioni.

Windows11Upgrade per forzare l'aggiornamento

Windows11Upgrade è un progetto open source con licenza GPL-3.0. Il suo creatore è coofcookie, della Repubblica Ceca, sviluppatore alle prese con C, C++, C#, Python, PHP, JavaScript.

È quasi superfluo ricordare che forzare l’aggiornamento a Windows 11 espone a potenziali problemi riguardanti prestazioni, stabilità e sicurezza. Il lavoro di Microsoft sul nuovo sistema operativo è appena iniziato e proseguirà senza sosta con il perfezionamento delle sbavature riscontrate e segnalate dai feedback. Insomma: lo si faccia con consapevolezza, a proprio rischio e pericolo.

Tramite registro del sistema

In questo particolare contesto, per forzare l’aggiornamento Windows 11 dovremo seguire alcuni step. In primo luogo, occorre cliccare su “Start” per poi scrivere “Editor del registro di sistema“. Collocatevi in HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\Setup|MoSetup prendendo come riferimento l’elenco di cartelle che si trova sulla sulla sinistra dello schermo. A questo punto, con il tasto destro del mouse bisogna selezionare “Nuovo>Valore DWORD (32 bit)”. Fondamentale che venga rinominato il file in “AllowUpgradesWithUnsupportedTPMOrCPU”.

registro di sistema w11

Come procedere a questo punto? Ricordatevi del doppio clic, in modo da assegnare valore “1” e cliccare “ok”. Per chiudere la procedura, arrivati fin qui, non dovrete fare altro che riavviare il sistema. Avete provato a forzare l’aggiornamento Windows 11 con queste istruzioni? Fateci sapere con un commento a fine articolo, in modo che il tutto sia più chiaro a coloro che ancora non hanno potuto scaricare il pacchetto software di cui tanto si parla.

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