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Cos’è e a cosa serve un processore di un computer?

Cos’è e a cosa serve un processore o CPU di un computer? Vediamolo in quest’articolo di oggi.

Introduzione

Con il termine processore viene comunemente indicata la CPU, acronimo di central processing unit, ovvero il cervello di ogni computer. Il suo scopo è quello di processare informazioni ad altissima velocità e quando diciamo altissima velocità intentiamo miliardi di operazioni al secondo.

Se volessimo paragonare un processore ad un organo del nostro corpo quello più corrispondente sarebbe sicuramente il cervello. 

Com’è fatto un processore?

In realtà i moderni processori sono costituiti da tanti piccoli processori che prendono il nome di “Core” che lavorano da soli in modo indipendente. Il motivo per cui le aziende produttrici sono tutte passate a questo sistema risiede nei limiti tecnologici attualmente insuperabili. Tali limiti impediscono di produrre un processore più grande e più performante.

Cos'è e a cosa serve un processore di un computer?
CPU

Si è cosi pensato di collegare in parallelo più processori che si dividono il lavoro aumentando di conseguenza la velocità. A questi piccoli processori interni è stato dato il nome di Core. Se potessimo aprire una CPU, che cosa ci troveremmo dunque dentro? Principalmente noteremmo tre cose:

  • il Package, ovvero il contenitore
  • Core, ovvero dei piccolo processori che eseguono calcoli a velocità elevatissime
  • PIN, con i quali il processore viene connesso alla scheda madre e grazie ai quali riceve e trasmette informazioni

Un core contiene a sua volta 3 componenti:

  • un’unità di controllo anche detta CU (control unit), che legge dalla memoria i dati, impartisce le istruzioni e memorizza i risultati
  • un’unità aritmetico-logica anche detta ALU (aritmetic logical unit) che esegue le operazioni logiche e matematiche
  • registri interni che sono delle piccole memorie interne
CPU

Come funziona un processore?

I processori dunque, grazie ai loro Core svolgono i calcoli a velocità pazzesche. Ma da dove vengono i dati di partenza e a chi vengono trasmessi?

La CPU si inserisce all’interno di un circuito che prende il nome di “Scheda madre” che permette a tutti i componenti di un computer di collegarsi tra loro. Tra i vari componenti abbiamo alcune memorie e sono proprio loro che contengono i dati da elaborare e che ricevono i risultati dei calcoli.

Come abbiamo già detto, i processori sono davvero molto veloci a elaborare i dati ma le memorie tipo la RAM o le memorie di archiviazione purtroppo e soprattutto gli spostamenti dei dati da e per i processori non lo sono altrettanto. Per questo sono state create delle piccolissime ma velocissime memorie che contengono i dati più frequentemente utilizzati.

Queste memorie prendono il nome di cache (puoi seguire il link per approfondire l’argomento), delle quali qui ci basta sapere che sono molto più veloci della RAM e che contengono informazioni utilizzate frequentemente. Il loro scopo è ovviamente quello di velocizzare le operazioni eliminando quello che sarebbe un collo di bottiglia.

In pratica, quando avviamo un programma le istruzioni dello stesso vengono prese dalla memoria di archiviazione (SSD o Hard Disk) e spostate sulla RAM. Quelle elaborate più di frequente vengono spostate sulle memorie cache e dunque elaborate dal processore.

Caratteristiche di un processore

Quando andiamo ad acquistare un PC o un processore dopo la marca del produttore (Intel o AMD) e il modello (i3, i5, i7, Ryzen) troveremo delle altre informazioni di cui ora dovremmo essere in grado di comprendere il significato.

Prima di tutto troveremo certamente la velocità della clock espressa in GHz (Giga Herz). La velocità di clock misura il numero di cicli eseguiti dalla CPU ogni secondo, misurati in GHz (gigahertz). Una CPU con una velocità di clock di 3,2 GHz esegue 3,2 miliardi di cicli al secondo. In pratica è la velocità che ha il processore nel compiere calcoli.

Troveremo poi il numero di Core. Abbiamo visto che non si riescono, al momento, a produrre processori più veloci. Dunque per rendere i computer più performanti si è pensato di dotarli di più processori o meglio di processori a più core. Più è alto il numero di core, più veloce sarà il processore.

Consigli per l’acquisto di una CPU

Nel caso si voglia cambiare il processore del computer con uno nuovo e nel caso si stia comprando un nuovo PC da assemblare, vediamo insieme come scegliere la CPU da comprare. In questo modo saremo pronti al momento dell’acquisto, e sapremo esattamente di cosa abbiamo bisogno.

CPU di un computer
CPU di un computer

1) Miti da sfatare

Ci sono tantissime dicerie e voci sui processori che potremmo scrivere un libro! Solo perché un processore ha una frequenza più alta o più nuclei (i core) non significa che sia meglio di un altro processore. Nello stesso tempo però le differenze tra velocità di clock e numero di core contano se si parla di processori della stessa casa produttrice, senza dimenticare le differenze generazionali tra i processori (ossia quando sono usciti sul mercato), che possono allargare in modo significativo il divario di prestazioni, anche se tecnicamente non cambiasse nulla circa il numero di core o la velocità di clock.

Il primo mito quindi è sfatato. Confrontare i processori solo per velocità di frequenza era significativo fino a 20 anni fa. Tuttavia oggi risulta anacronistico visto che i processori mostrano più o meno sempre le stesse caratteristiche a causa delle limitazioni fisiche. Una volta raggiunta una certa velocità e un certo numero di core, non si poteva più superare il limite senza evitare un consumo di energia e l’emanazione imminente di calore. Questi limiti saranno superati nel tempo con le nuove tecnologie (rimpicciolendo sempre di più i transistor). Per ora i processori dei computer e di più ancora quelli dei cellulari presentano caratteristiche comuni che non possono essere superati.

2) Caratteristiche ed informazioni utili sul processore

Un buon processore per computer moderno deve avere le seguenti caratteristiche:

– Velocità di clock e numero di core contano per misurare le prestazioni di una CPU, ma solo se si parla di processori di una stessa marca, che sono usciti a distanza di un anno o due massimo. E’ importante controllare la data di rilascio di una CPU perché, a parità di core e velocità, il processore più recente è sempre migliore. Come regola assicuriamoci che il processore abbia almeno 4 core fisici e una frequenza minima di 2 GHz.

Intel e AMD

– Se si deve comprare un processore per un PC nuovo basterà scegliere la nuova serie e, come è noto, ci sono due marche di processori per PC: AMD e Intel.

In due parole, quelli AMD costano meno e sono ottimi per PC di fascia bassa o media. Mentre quelli Intel risultano sempre migliori, soprattutto se si tratta di computer di fascia alta. I chip di fascia alta di AMD sono buoni per le applicazioni professionali che sfruttano il multi-threading e ormai sono maturi per competere ad armi pare con i processori Intel (forse solo la serie i9 è superiore per via del suo target, i PC di fascia altissima o per server).

Al momento (fine 2019), l’architettura desktop attuale di AMD è la serie Ryzen (3, 5, 7 e 9) riconoscibile dal numero di serie 2xxx e 3xxx (variabile in base alla versione).

L’architettura Intel attuale si chiama Intel Core Coffe Lake (i3, i5, i7 e i9) ed è riconoscibile dal numero di serie 9xxx (variabile in base alla versione). Anche la serie 8xxx va bene, se si vuol risparmiare.

Overclock, cache e socket della CPU

Una volta decisa la gamma e la linea di processori che si intende acquistare, prima di spendere i soldi è opportuno controllare alcune altre cose.

– Se è overclockable, ossia se si possono aumentare le prestazioni della CPU con un overclock facile in modo da ottenere più potenza (che spesso porta però instabilità e consumo di energia).

Possiamo trovare i modelli facilmente overcloccabili accompagnati dalla lettera K o X (che indica appunto la possibilità di overcloccarli sbloccando il moltiplicatore).

– Il sistema di raffreddamento (la ventola o il diffusore), spesso dimenticato, che bisogna controllare se è integrato o se è necessario comprarlo separatamente; se la CPU è troppo potente, è opportuno comprare una ventola compatibile con quel processore.

– Cache processore: una memoria integrata nella CPU che rende più veloci i calcoli del processore. La cache può essere di livello L1, L2 o L3 (i livelli base) ma ormai possono presentare anche livelli successivi (L4 o L5), disponibili ma mano che i transistor diventano sempre più piccoli.

– Scheda video integrata (APU): su alcune CPU avanza così tanto spazio all’interno che è possibile trovare anche una GPU integrata, che lavorerà in parallelo alle componenti del processore per generare le immagini ad una buona velocità. Questo tipo di processore (chiamato APU) è tipico delle CPU AMD. Mentre solo di recente Intel ha integrato una componente video adeguata all’interno dei suoi processori.

– Il Socket: Le CPU Intel e AMD non sono diverse solo per la loro costruzione, ma anche per l’attacco o socket alla scheda madre del computer. Questo significa che se si ha un PC con un certo tipo di scheda madre, si potrebbe essere costretti ad installare al suo interno un processore di una o dell’altra marca. Da notare, inoltre, che diverse generazioni di processori Intel hanno socket diversi.

3) Aggiornare una CPU già presente

Se si vuol comprare un processore per aggiornare quello già presente sul PC è importante sapere che tipo di processore abbiamo già e il socket supportato (ossia i contatti disponibili per far passare i dati sulla scheda madre). Su Windows digitiamo “Gestione dispositivi” nel menu Start e nella schermata che segue espandiamo la sezione “processori” per trovare il nome della CPU.

CPU-Z

Per avere più informazioni ed ottenere anche il socket preciso possiamo programmi come CPU-Z per sapere, con precisione, quale processore abbiamo, quale scheda madre e quale socket utilizziamo. Per scaricarlo cliccare sull’icona.

CPU-Z download

Inoltre tenere conto che una scheda madre vecchia può non supportare i processori di ultima generazione: in questi casi dovrà quindi comprare una CPU che non sia uscita troppi anni dopo rispetto la scheda madre oppure cambiare scheda madre insieme alla CPU (la scelta più saggia).

4) Modelli di CPU in base al PC da acquistare

Ora che sappiamo tutto sui processori per PC, vediamo come controllare questa componente in base al PC che intendiamo acquistare:

– se si deve comprare un computer già pronto e non si ha intenzione di fare personalizzazioni o upgrade particolari, può essere conveniente prenderne uno con CPU AMD perché costa meno. Tenere conto però che quando AMD rilascerà nuovi processori, può darsi che questi non saranno compatibili con le schede madri attuali.

– se dobbiamo assemblare un PC per uso generico, AMD conviene tantissimo ed offre ormai un numero di core e di frequenza molto elevato, adatto a qualsiasi programma che intendiamo utilizzare. Il risparmio può diventare quindi parametro fondamentale per assemblare questo tipo di PC.

– se si vuole un computer da gaming, puntiamo ad occhi chiusi su un processore Intel; anche se gli AMD di ultima generazione forniscono tutta la potenza necessaria per i giochi, consigliamo sempre di puntare sugli Intel quando assembliamo un PC destinato ai giochi.

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Microsoft Edge: in arrivo nuove funzioni

In arrivo nuove funzioni per quanto riguarda l’erede di Explorer, Microsoft Edge, browser di casa Microsoft.

Il team del colosso di Redmond è al lavoro per introdurre sempre nuove funzionalità utili a facilitare la realizzazione delle attività lavorative (e non solo) degli utenti sul browser di Microsoft Edge.

Secondo il colosso di Redmond, l’obiettivo principale è quello di aiutare gli utenti a utilizzare sempre più il browser Edge utilizzando nuovi tool smart e intelligenti.

Una volta che hanno effettuato l’iscrizione al cloud di Microsoft 365, in maniera da rendere meno complicato passare da un’app all’altra.

Dopo aver visto l’implementazione di alcune feature e ritocchi grafici, gli sviluppatori stanno introducendo e testando nuove funzionalità nel canale Beta di Microsoft Edge.

1) Novità: gestione automatica dei profili

La prima novità riguarda maggiormente la gestione automatica dei profili di alcune applicazioni per renderle più lineari e semplici una volta che si avvia l’app.

Aperto il link da Outlook che indirizzava una riunione di Teams, Edge aprirà in maniera automatica il profilo senza che l’utente debba inserire la password.

Microsoft Edge: in arrivo nuove funzioni
In arrivo nuove funzioni per Edge.

2) Novità: link condivisi

Invece, per quanto riguarda la seconda novità, la funzione chiamata “Link Condivisi” permette di accedere a qualsiasi link condivisi attraverso il proprio account di Microsoft 365, ordinandoli in base per data, mittente e app.

Edge aprirà una finestra posizionata a destra dove comparirà il nome del mittente e dell’app con l’anteprima del messaggio testuale.

3) Novità: pagina iniziale

La terza e ultima novità riguarda la pagina iniziale del browser dove mostrerà tutti i siti e i documenti più importanti del nostro lavoro. Inoltre, non mancherà uno strumento di scrittura che permetterà di correggere automaticamente qualsiasi tipo di errore.

Come aggiornare Microsoft Edge

Per aggiornare in maniera manuale il browser all’ultima versione, bisognerà:

  • cliccare sul menù (…) posizionato in alto a destra
  • scegliere la voce Impostazioni
  • cliccare sulla voce Informazioni su Microsoft Edge
  • controllare se è disponibile l’aggiornamento

Inoltre, potete seguire la roadmap ufficiale di tutte le novità che verranno implementate dal team degli sviluppatori di Microsoft.

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recupero email cancellate
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Recuperare email cancellate

In questo articolo parleremo di come recuperare email cancellate.

Di solito, quando cancelli le email nella tua casella di posta, esse vanno a finire nella cartella Eliminati o cartella Cestino, e ciò ti consente di recuperarle se ne hai bisogno, ma se cancelli anche tale cartella non potrai più recuperare le email cancellate. Ti occorre in questi casi un programma di recupero dati che ti permetta di recuperare le email cancellate da GmailOutlook, Outlook Express, Apple Mail, Mozilla EML, AOL Web Email, ecc.

Recuperare email cancellate da Gmail

Ci sono momenti in cui capita che l’utente per errore cancelli dei messaggi importanti dalla posta in arrivo di Gmail. Ma è importante sapere che il recupero della posta eliminata da Gmail può avvenire facilmente in pochi passaggi facili e semplici:

Nota: se un’e-mail è stata eliminata per errore, è probabile che si trovi nella cartella del cestino a meno che non sia stata eliminata definitivamente.

Step 1: il primo step è aprire la cartella “cestino“. Quando la posta in arrivo di Gmail viene aperta per la prima volta, potrebbe essere simile a questa:

Recuperare email cancellate da Gmail
Recuperare email cancellate da Gmail

Step 2: poiché è possibile visualizzare la cartella del cestino, fai clic sull’opzione del cestino per aprire la relativa cartella.

Step 3: il passaggio successivo consiste nell’utilizzare la ricerca di Gmail per recuperare le email eliminate dalla cartella Gmail o semplicemente utilizzare la barra di scorrimento a destra per sfogliare le email eliminate. Seleziona i messaggi di posta che desideri e premi il pulsante “Sposta” in alto seguito dall’opzione “Posta in arrivo”. In questo modo potrai recuperare la posta eliminata (per sbaglio) da Gmail.

Gmail cestino

Tuttavia è importante ricordare che possono esserci molti messaggi nella cartella “cestino”, quindi potresti dover fare un piccolo sforzo (di pazienza) per recuperare l’email eliminata.

Recuperare email cancellate in Outlook

Se l’utente non ha eliminato definitivamente la posta dalla cartella di Outlook, ci sono buone possibilità di recuperare le email eliminate da Outlook facendo i seguenti passaggi:

Passo 1: in Outlook, vai all’elenco delle cartelle di posta elettronica, quindi seleziona “elementi eliminati“. Nel menu “home” seleziona “recupera elementi eliminati dal server”.

posta eliminata

Passo 2: Poi seleziona gli elementi che vorresti ripristinare, seleziona “ripristina elementi selezionati”, e infine seleziona “ok”. In questo modo l’utente può recuperare la posta eliminata da Outlook.

ripristina posta eliminata

Recuperare email eliminate da Yahoo

Ogni volta che un’e-mail viene eliminata, Yahoo la sposta automaticamente nella cartella del cestino, dove rimane per sette giorni. Il modo più semplice per recuperare i messaggi di posta elettronica eliminati da Yahoo è quindi ripristinare i messaggi di posta elettronica da quella cartella, operazione che può essere eseguita molto facilmente seguendo questi pochi step:

Passaggio 1: apri Yahoo Mail nel tuo browser web. Quindi, nel pannello di navigazione a sinistra, fai clic su “cestino“.

yahoo mail
Yahoo mail

Passaggio 2. Trova e seleziona la posta che hai cancellato per sbaglio e che vorresti recuperare. Fai clic sulla casella di controllo che si trova a sinistra del nome del mittente. Con la casella di controllo contrassegnata seleziona “ripristina in posta in arrivo“. Le email selezionate saranno ora disponibili nella Inbox

ramite questo processo l’utente può recuperare la posta eliminata da Yahoo.

Ripristinare Email rimosse su Hotmail

Chi utilizza un account hotmail per gestire la propria posta elettronica non è esente da cancellazione accidentale dei messaggi. Anche in questo caso, fortunatamente, si può ripristinare l’email cancellata per sbaglio accedendo all’apposita cartella del cestino. Ecco i pochi e semplici passaggi che dovrai seguire per provare a recuperare email cancellate (se non è passato troppo tempo dalla rimozione):

Passaggio 1: il primo step consiste nel aprire la pagina Hotmail e accedere al proprio account. Poi fai clic sull’opzione “posta eliminata” sul lato sinistro dello schermo.

Ripristinare Email rimosse su Hotmail

Passaggio 2: il passaggio successivo consiste nel fare clic sulla casella di controllo per selezionare l’e-mail che si desidera recuperare. Una volta selezionata l’email, fai clic in alto sul link “Ripristina“.

ripristina email

NB: Le email cancellate rimangono nella cartella “Posta eliminata” di Hotmail per massimo 30 giorni. Oltre questo periodo di tempo tutte le email di quella cartella vengono definitivamente rimosse.

Come Recuperare Email Cancellate con Data Recovery 

Una email cancellata non è eliminata per sempre. E’ solo segnata come eliminata e la casella di posta elettronica non la visualizzerà. Puoi comunque ancora recuperare la mail prima che venga sovrascritta. In questo articolo ti consigliamo di usare un programma professionale facile in grado di recuperare le email cancellate: Data Recovery per Windows e Data Recovery per Mac. Entrambi ti permettono di recuperare email da Outlook, AOL Web Email, Mozilla EML, Netscape Email Message, Apple Mail, e altri. Scegli la versione corretta per il tuo computer.

Note: Quando trovi le email cancellate, è meglio che salvi il risultato della scansione se vuoi recuperarle in un secondo momento, per motivi di sicurezza.

Step 1. Installa ed avvia il programma sul computer, e vedrai l’interfaccia seguente. Seleziona il box “E-MAIL” (tipo di dati da recuperare) e clicca su AVANTI per procedere.

wondershare recovery

Step 2. Scegli la destinazione dove le email sono cancellate

Di solito, la locazione predefinita è il drive C: ma me non sei sicuro puoi far controllare l’intero computer come destinazione.

destinazione mail

Step 3. Inizia la Scansione

Inizia la Scansione per recuperare le E-mail cancellate cliccando in basso sul pulsante AVVIO. Durante la scansione vedrai in alto una barra verde che mostra lo stato di avanzamento del processo di scansione e recupero dati (email).

recupero email scansione

Step 4. Seleziona e recupera le email cancellate

Dopo la scansione potrai verificare le email trovate una per una. Poi selezionale per recuperarle e salvarle sul tuo computer.

email recuperate recoverit

Importa le mail

Una volta effettuato il recupero potrai importare le email nella casella di posta elettronica. E’ facile. Prendiamo ad esempio Outlook. Apri Outlook, e seleziona File > Importa > Messaggi… dal menu di Outlook (Express), e cerca i file recuperati ed importali. Ben fatto! E’ stato facile, vero?

La soluzione sopra proposta ti può aiutare se le email cancellate non sono presenti online, magari nella cartella “Cestino”. Ecco qui di seguito come recuperare email cancellate dai principali siti come Gmail, Outlook, Yahoo.

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Disco esterno chiede di essere formattato? Ecco la soluzione!

Se il vostro disco esterno chiede di essere formattato, così come capita con le chiavette USB, ecco la soluzione che fa per voi!

Così come accade con le chiavette USB (chiavetta che chiede di essere formattata) anche gli hard disk esterni possono presentare l’errore improvviso e spiazzante che appare con tale scritta: “Il disco non è formattato, formattare ora?“. Oppure appare una finestra con un errore del genere: “E’ necessario formattare il disco nell’unità per poterlo utilizzare. Formattarlo?

errore

Ovviamente se si clicca su SI e si procede alla formattazione del disco, tutti (o gran parte) dei dati verranno cancellati e saranno di difficile recupero. Se anche tu ti trovi nella situazione di un disco o hard disk che chiede di essere formattato, qui di seguito segnaliamo una soluzione software che ti consentirà di recuperare i dati da esso prima di procedere alla formattazione! Prima di ciò però cerchiamo di capire quali sono le cause di questo errore e come è possibile evitarlo.

Errore Disco non Formattato: Cause e Soluzioni

Possono essere diversi i tipi di messaggi di errore relativi alla formattazione del disco esterno e le cause principali sono le seguenti:

Improvvisa interruzione di corrente durante una copia di file sul disco esterno

> Rimozione impropria dell’unità esterna dalla porta USB

> Settori difettosi

> Attacco virus

Indipendentemente dalla ragione che sta dietro questo tipo di errore, ci sono alcune soluzioni che potrebbero correggere l’errore del disco esterno non formattato. Ecco una possibile soluzione.

Step 1. Clicca contemporanemente i tasti Windows + R per aprire la finestra “Esegui

Step 2. Da tale finestra scrivi “cmd” e clicca su OK

Step 2

Step 3. Si aprirà la finestra dei prompt di comandi. Qui inserisci il comando chkdsk seguito dalla lettera del disco che presenta l’errore di “non formattazione” e infine /f. Quindi ad esempio chkdsk c:/f’ e premi invio.

chkdsk

Digitando questo comando eseguirai un processo di controllo del disco per l’unità esterna. Ci vogliono alcuni minuti per completarlo. Una volta terminato il processo dovrai riavviare il computer e provare ad aprire nuovamente il disco rigido. C’è una buona probabilità che il disco rigido ricominci a funzionare normalmente.

Come Recuperare Dati da Disco che chiede di Essere Formattato

Se la soluzione sopra indicata non funziona, allora dovrai affidarti ad un programma di recupero dati professionale, come lo è Data Recovery, per poter riaccedere al disco che chiede di essere formattato per recuperare da esso tutti i dati.

Puoi scaricare questo programma in versione dimostrativa dai link seguenti:

Data Recovery windows
Data Recovery mac

Installa ed avvia il programma; poi segui questi semplici passaggi:

Passo 1. Seleziona il tipo di file che vuoi recuperare. Puoi anche decidere di ricercare tutti i tipi di file

wondershare recovit

Passo 2. Seleziona il disco che presenta l’errore di formattazione e clicca su “Avvia” per iniziare la scansione

avvia recupero wondershare

Passo 3. Seleziona la modalità profonda di scansione per poter ricercare il numero maggiore di file dal disco in errore

scansione approfondita

Passo 4. Al termine della scansione potrai vedere in anteprima i dati trovati e procedere al loro recupero

recupero

Possiamo concludere questo articolo che se si ottiene un messaggio di errore in merito alla formattazione del disco rigido esterno, non c’è da preoccuparsi più di tanto.

In tale scenario, è necessario provare prima a eseguire il controllo del disco e se non è possibile ripristinare l’esecuzione del disco rigido si consiglia di formattare e utilizzare un programma di recupero dati da disco formattato.

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Forzare lo spegnimento del computer

In questo nuovo articolo parleremo di come forzare lo spegnimento del computer, in particolari circostanze.

Il sistema non vuole più permettere lo spegnimento completo del computer? Il questo caso è sconsigliato scollegare violentemente la presa del computer ma, esistono altri modi per forzare lo spegnimento del computer. Ecco come fare.

Se hai esigenza di spegnere il computer e questo proprio non ne vuole sapere, perché magari il mouse è bloccato e la tastiera non risponde, puoi procedere in un modo più consono che estrarre di forza il cavo di alimentazione. Così facendo rischierai di fulminare l’alimentatore del pc.

Tenere premuto il tasto di alimentazione


Per forzare lo spegnimento di qualsiasi computer, esiste un sistema che scollega l’alimentazione direttamente convogliata sulla scheda madre all’interno del computer. Per eseguire questa operazione occorre premere e mantenere premuto per diversi secondi (circa 6 o 7) il tasto di accensione del pc stesso:

Forzare lo spegnimento del computer
Forzare lo spegnimento del Pc

Mantenendo premuto il tasto di accensione per un certo numero di secondi, invieremo al pc le istruzioni che porteranno allo scollegamento energetico da tutto ciò che è in attività. Questo interromperà di fatto il flusso di alimentazione attraverso la scheda madre del computer.


Tale forzatura risulta indispensabile in quei frangenti in cui il computer è bloccato sotto ogni punto di vista. Aquando ad esempio non risponde a nessun comando tramite mouse e tastiera, essendo il sistema operativo in crash. Dopo aver eseguito una manovra inconsueta come quella dello spegnimento forzato del sistema, il BIOS della macchina riconoscerà l’intervento come un’anomalia. Al riavvio successivo sicuramente comparirà a video il messaggio in cui si chiede all’utente se intende avviare Windows normalmente, oppure in modalità provvisoria.


Selezionando “Avvia Windows normalmente” e premendo il tasto invio, oppure lasciamo terminare il countdown di avvio automaticamente, dovrebbe caricarsi il sistema operativo ed eseguire un regolare avvio.
Tale procedura può essere applicata indifferentemente sia su pc desktop che notebook.

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fibra ottica
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Fibra Ottica: tutto quello che c’è da sapere

In questo articolo spiegheremo tutto quello che c’è da sapere sulla fibra ottica, funzionamento e impiego.

Cos’è questa fibra ottica di cui tanto si sente parlare e con cui si effettuano i cablaggi delle connessioni veloci? La fibra ottica rappresenta l’evoluzione della linea ADSL e permette di trasportare il segnale internet molto più velocemente del vecchio cavetto telefonico, garantendo un valore molto maggiore in termini di Mega per secondo, fino al valore effettivo di 1 GB (1 Gigabyte).

COS’È LA FIBRA OTTICA E COME FUNZIONA

Trattandosi di una tecnologia molto avanzata ed evoluta, la fibra ottica ha un meccanismo di funzionamento piuttosto complesso, tuttavia possiamo indagarne insieme gli aspetti salienti. Con parole semplici e senza troppi tecnicismi.

La fibra ottica rappresenta oggi la tecnologia più veloce per la trasmissione di dati digitali. Ormai i precedenti cavi di rame impiegati per la connessione della banda internet sono stati sostituiti dai cavi in fibra ottica, i quali consistono in un fascio di sottilissimi cavi in fibra di vetro o polimeri, della grandezza approssimativa di un capello.

La particolarità di questi cavi, che ne rende estremamente vantaggioso l’utilizzo, è la capacità di trasportare molti più dati a parità di tempo, oltre al fatto che resistono meglio agli sbalzi di temperatura, e risultano molto meno soggetti a guasti ed inconvenienti. Presentano anche una struttura che li rende molto più maneggevoli, leggeri e flessibili. La fibra ottica sfrutta una tecnologia che non ha nulla a che fare con la rete telefonica tradizionale.

fibra ottica
Fibra ottica

Il paragone che viene utilizzato per descrivere il funzionamento strutturale di un singolo filamento di fibra ottica, è quello di un tubo riflettente internamente, nel quale il segnale transita, rimbalzando sulle pareti e prolungandosi per lunghe distanze, esente da interferenze esterne.

cavo in fibra ottica
Cavo in fibra ottica

I cavi di fibra ottica sono realizzati in silicio o polimeri plastici tenuti insieme da una guaina metallica.

Materiali

Il segreto delle sue performance è proprio nei materiali: si pensi, infatti, che l’ADSL, invece, usa un cavo di rame che è comunemente conosciuto come “doppino”.

Infatti la diffusione del segnale della fibra ottica si propaga sfruttando la riflessione e la rifrazione della luce secondo le leggi fisiche che la contraddistinguono. Il segnale in fibra ottica si mantiene a livelli alti e costanti senza subire degradazioni significative lungo il percorso per cablare centrale e utenza.

Velocità fibra ottica

Per comparare le due tecnologie pensiamo che la fibra ottica può arrivare a una velocità di 1024Mb/s oppure di 1Gb/s mentre l’Adsl ha una velocità media di 7Mb/s in download.

La fibra ottica è una tecnologia di nuova generazione che trasmette dati ad altissima velocità, offrendo numerosi vantaggi:

  • alta velocità di download, per scaricare file anche molto pesanti in pochissimo tempo
  • alta velocità di upload, per inviare, ad esempio, allegati di grandi dimensioni via email senza dover ricorrere a compressioni o altri metodi
  • stabilità e velocità per lo streaming video, per poter guardare film, serie tv ma anche qualsiasi altro contenuto senza fastidiose pause e con un’ottima risoluzione.

Stessa cosa vale per i videogiochi o le videochiamate: si può sostenere un’intera sessione di giochi online o una conversazione anche molto lunga senza avere ritardi di audio o problemi di alcun genere con il video.

Tipi di collegamenti della fibra ottica

Una connessione alla fibra ottica può presentare diversi scenari che condizionano il rendimento del servizio. Nella maggior parte dei casi infatti si tratta di un allacciamento ibrido, ovvero la fibra ottica proveniente dalle centraline dell’ISP giunge in prossimità dell’abitazione dell’utente finale e si allaccia alla al cablaggio preesistente, che solitamente consiste nell’ormai obsoleto cavetto in rame o misto rame, che rappresenta il classico collo di bottiglia che riduce drasticamente l’efficienza sella linea.

fttc ftth
FTTC e FTTH

Inutile abbonarsi a un servizio fibra da 1GB se poi la casa è dotata di cavi in rame che consentono una velocità di soli 20 MB. Purtroppo questa è la condizione che caratterizza la maggior parte delle abitazioni, escluse quelle di recente costruzione. Una connessione mediante fibra ottica pura (FTTH: la fibra giunge direttamente sino in casa) è in grado di fornire 1 GB (1000 Mega) in download e 200 MB in upload.La fibra non solo giunge fino all’armadio stradale, ma raggiunge anche le singole abitazioni, garantendo la massima velocità possibile.

FTTH Fiber To The Home

Una connessione a fibra FTTH (Fiber TThe Home) è quella definita “pura” e garantisce il massimo delle prestazioni oggi consentite, con un Gigabyte al secondo, in quanto la linea della fibra ottica reale, arriva direttamente a connettersi al nostro router di casa. Particolari applicazioni della trasmissione mediante fibra ottica non condivisa, pare abbiano superato i 2,5 Gigabyte per secondo in download.

FTTC – Fiber To The Cabinet

Purtroppo la maggior parte degli allacciamenti subisce un consistente calo prestazionale direttamente proporzionale alla distanza dalla centrale. Non è raro infatti sottoscrivere un contratto da 300 MB e ritrovarsi poi un picco massimo di download che non supera i 30 MB. Questo dipende da vari fattori, primo fra cui, la distanza dall’abitazione alla centralina di collegamento, ma anche la qualità del cablaggio svolge una funzione determinante.

Molto spesso la limitazione di banda è da attribuire ad un fattore fisico del collegamento; infatti spesso la fibra NON giunge fino all’abitazione dell’utente, ma si ferma al cabinet più vicino sulla strada (FTTC – Fiber To The Cabinet), percorrendo l’ultimo tratto sui comuni doppini in rame, che rappresentano il classico collo di bottiglia, limitando drasticamente la velocità della connessione. Questo tipo di connessione dovrebbe comunque garantire un valore di circa 100 MB al secondo, o superiore. Collegamento fibra ottica in una cassetta di derivazione.

Collegamento fibra ottica in una cassetta di derivazione.
Collegamento fibra ottica in una cassetta di derivazione.

La connessione a fibra ottica si sta sempre più espandendo su tutto il territorio e sono in continuo aumento le abitazioni raggiunte da questa tecnologia, che è destinata a migliorare sempre più il suo già notevole livello di qualità.

Fibra ottica in Italia e Open Fiber

open fiber

Con il progetto Open Fiber Enel con il supporto di Cassa Depositi e Prestiti ha investito in nuove infrastrutture che permettono agli italiani di navigare a una velocità fino a 1Gb/s.

Un bando di gara ha, infatti, assegnato proprio ad Open Fiber 2,7 miliardi di euro di finanziamenti regionali, statali ed europei per sviluppare la copertura della fibra FTTH, cioè Fiber To The Home, che porta la fibra direttamente nelle case.

Recentemente, però, si sono sollevate alcune polemiche sulla presunta inadeguatezza della copertura in fibra nel nostro Paese, ma Open Fiber si è difesa dichiarando che sta portando avanti i lavori per portare la fibra nei 7712 comuni italiani inclusi nel bando.

Gestore Wholesale Fibra

Quando parliamo di fibra, come accennato sopra, sentiamo spesso parlare di Open Fiber. E quando si parla di Open Fiber, si fa spesso riferimento al modello wholesale. Che cosa è il gestore wholesale? Che cosa sono Open Fiber e Flash Fiber?

flashfiber

In pratica, si tratta di gestori all’ingrosso. Ovvero di operatori che hanno il solo specifico compito di costruire la rete e gestirla, senza però rivendere direttamente servizi al cliente finale. Nessuno di noi sarà mai cliente diretto di Open Fiber. Ma indirettamente lo siamo in molti.

Questo perché i clienti di Open Fiber per la fibra ottica sono in realtà i vari WindTre, Vodafone e altri operatori più piccoli locali, che per rivendere i propri servizi alla clientela, affittano l’infrastruttura di Open Fiber. Il gestore telefonico paga l’affitto a Open Fiber. Il cliente finale paga il gestore telefonico. Chiaro?

Quali sono i gestori fibra in Italia

Sul sito Open Fiber si trova un elenco completo dei gestori che in Italia operano vendendo connessioni in fibra ottica. Qui non li citiamo tutti perché esiste una nutrita lista di operatori piuttosto piccoli, anche locali. Questo perché, come spiegato nel paragrafo in alto, le modalità per entrare nel settore fibra come gestore, affittando l’infrastruttura di Open Fiber, sono piuttosto semplici.

Diciamo comunque che, negli ultimi mesi hanno puntato parecchio sulla fibra, con offerte abbastanza convenienti Fastweb, Vodafone e WindTre. Oggi i tre operatori più interessanti per quanto riguarda la fibra.

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OneDrive: cos’è e come funziona

Nell’ articolo di oggi parleremo di uno strumento molto importante per il cloud storage, OneDrive: cos’è e come funziona.

Ovunque ti trovi, con chiunque tu desideri, su qualsiasi piattaforma tu stia lavorando: è questo il principio della condivisione di OneDrive, il servizio di cloud storage di Microsoft. Sai cos’è il cloud storage?

Si tratta di uno spazio online. Di un luogo virtuale quindi, che ti permette di archiviare su Internet i file che desideri. (supporta più di 270 tipi di file). Di condividerli in maniera facile e veloce con altre persone e di sincronizzarli su altri dispositivi semplicemente servendoti delle apposite app.

Nulla di più comodo e, alle volte, una vera e propria salvezza per chi lavora da pc.

Cos’è OneDrive

OneDrive è un servizio di cloud storage offerto da Microsoft. Abbiamo detto che i servizi di cloud storage sono come degli “hard disk” online che permettono di archiviare i file su Internet. Di sincronizzarli automaticamente su una vasta gamma di dispositivi (tramite apposite app) e di condividerli facilmente con altre persone.

Punti di forza

Uno dei principali punti di forza di OneDrive è la compatibilità multipiattaforma. Il servizio di Microsoft, infatti, è compatibile con tutte le versioni più recenti di Windows e macOS. Inoltre con i principali sistemi operativi per smartphone e tablet, cioè Android e iOS/iPadOS. Inoltre è accessibile da Xbox e direttamente via browser. Questo permette di visualizzare tutti i file archiviati sul proprio spazio e di modificarli tramite le Web application di Office.

La sincronizzazione e la compatibilità multipiattaforma sono il principale punto di forza di OneDrive, che ti permette di creare un file sul pc, ad esempio, e di modificarlo poi sul tablet o sullo smartphone, salvando tutti i cambiamenti apportati.

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OneDrive

OneDrive è compatibile con Windows Phone, Android, iOS e anche con Xbox. Questo ti permette di accedere allo stesso file da qualsiasi dispositivo, senza necessariamente doverlo inviare per e-mail o doverlo salvare sulla chiavetta per poterne disporre ovunque, e (caratteristica molto importante) ti consente di vedere le modifiche apportate in tempo reale.

Le modifiche, inoltre, possono essere apportate anche da un’altra persona con cui hai scelto di condividere il file, potendo così facilmente collaborare al medesimo progetto.

Con OneDrive puoi accedere ai tuoi file in tutta sicurezza ovunque ti trovi. Tutto quel che ti serve è una connessione a internet e un dispositivo. Ed eccolo qui l’altro vantaggio da non sottovalutare: la sicurezza.

Su OneDrive i tuoi file sono sempre al sicuro e qualsiasi cambiamento apporterai sarà salvato automaticamente e su tutti i dispositivi sincronizzati. Tutto ciò senza doverti preoccupare di fare ogni volta il backup. Quel che devi fare è solo attivare l’opzione di salvataggio automatico.

OneDrive: come funziona?

Per poter utilizzare OneDrive devi possedere un account Microsoft, ovvero un indirizzo e-mail con Outlook oppure con Hotmail o con Live.

Se utilizzi un sistema operativo Windows 8.1 o Windows 10 troverai il tuo account Microsoft già integrato nel sistema. Tutto quel che dovrai fare sarà cliccare sulla nuvoletta bianca, che puoi vedere a destra in basso vicino alla data e all’ora.

OneDrive: cos'è e come funziona

Oppure dovrai andare su Start e avviare OneDrive, dovrai inserire i dati dell’account Microsoft (indirizzo e-mail e password) e seguire il tutorial che ti sarà proposto. Quando avrai terminato (è tutto molto semplice), OneDrive sarà pronto per essere usato.

E se possiedi un sistema operativo Windows 7 o Windows 8 (non è supportato da Windows XP) oppure Mac OS? In questi casi per poter utilizzare OneDrive dovrai installarlo e, prima ancora, dovrai creare il tuo account Microsoft. Come fare?

Come iscriversi a OneDrive

iscriversi a onedrive

Collegati a questa pagina, clicca su Avvia OneDrive, segui le istruzioni per creare il tuo account e per installare OneDrive sul tuo pc, scaricando e lanciando l’apposito file.

Quando la procedura sarà terminata, dovrai cliccare su Accedi, effettuare il login al tuo account Microsoft e scegliere la posizione predefinita in cui vuoi salvare la cartella di OneDrive.

Ora clicca su Avanti e decidi se sincronizzare tutti i file del tuo pc con OneDrive o se selezionarne solo alcuni, quelli che vuoi sincronizzare. In ogni caso, questa è una scelta che potrai modificare anche in futuro.

Come usare OneDrive su PC

Adesso vediamo come funziona OneDrive su PC. Come accennato in apertura del post, il servizio è compatibile con tutte le principali versioni di Windows. Tuttavia c’è da fare un paio di precisazioni importanti.

  • OneDrive non è supportato da Windows XP.
  • OneDrive è incluso “di serie” in Windows 10 e in Windows 8.1, quindi se sul tuo PC c’è installata una di queste versioni del sistema operativo Microsoft, puoi utilizzare il servizio senza scaricare software aggiuntivi.

Per tutte le altre versioni di Windows, vale a dire Windows 7 e Windows 8.0, per utilizzare OneDrive è necessario installare un client disponibile sul sito Internet di Microsoft: per scaricarlo sul tuo PC, clicca sul pulsante Scarica collocato sotto la dicitura OneDrive per Windows.

A download completato, apri il file OneDriveSetup.exe che hai appena scaricato sul tuo PC, clicca sul pulsante  e attendi che vengano scaricati da Internet tutti i componenti necessari al funzionamento di OneDrive. Non dovrebbe volerci molto.

Ti avviso che è disponibile anche l’applicazione OneDrive sul Microsoft Store. Questa permette solo di eseguire l’upload di documenti in cloud e di sfogliare le cartelle online. Mentre il client desktop consente anche la sincronizzazione dei dati del PC.

Al termine della procedura d’installazione o nel caso in cui OneDrive fosse già installato sul tuo PC, puoi trovare l’icona del client di OneDrive (quella con il simbolo di una nuvoletta) nell’area in basso a destra, sulla barra delle applicazioni, vicino all’orologio di Windows.

Fai, dunque, doppio clic sull’icona in questione e premi sul pulsante Accedi. A questo punto, effettua l’accesso al tuo account Microsoft e scegli se confermare la posizione predefinita della cartella di OneDrive (quella in cui verranno scaricati tutti i file sincronizzati con il servizio) o se cambiarla, cliccando sul pulsante Cambia posizione.

Usare OneDrive su smartphone o tablet

Per utilizzare OneDrive su dispositivi mobili Windows Phone, Android e iOS devi semplicemente scaricare l’apposita app dal rispettivo Store e, anche in questo caso, devi effettuare l’accesso la tuo account Microsoft.

Che sia da pc o da dispositivo, una volta lanciato OneDrive, dall’interfaccia potrai creare nuove cartelle, caricare o modificare i file che desideri, copiare e gestire i file già presenti sul tuo dispositivo fisso o mobile. In più puoi condividere i file o le cartelle con chiunque tu desideri, invitando le persone a visualizzare e/o a collaborare con te.

E c’è anche un’altra caratteristica importante e vantaggiosa. Con OneDrive puoi decidere di attivare il salvataggio automatico delle foto e dei video presenti sul tuo dispositivo mobile. Come fare?

Attivare salvataggio automatico

onedrive smartphone

Accedi alla galleria fotografia del tuo smartphone e, tra le opzioni, attiva quella del salvataggio automatico su OneDrive.

Superato anche questo passaggio, clicca sui pulsanti Non oraAvantiAvanti e Apri la mia cartella OneDrive, per concludere il setup.

OneDrive sincronizza automaticamente tutte le tue cartelle in cloud sul tuo PC. Se vuoi modificare questo comportamento, fai clic sulla sua icona sulla barra delle applicazioni e seleziona le voci Altro > Impostazioni nel riquadro che ti viene mostrato.

Nella nuova schermata che visualizzi, fai clic sulla scheda Account e premi sul pulsante Scegli cartelle. A questo punto, non devi fare altro che togliere la spunta a fianco delle caselle relative ai nomi delle cartelle che non vuoi sincronizzare. Conferma, dunque, le modifiche premendo sul tasto OK.

Per accedere alla cartella dei file sincronizzati su PC, fai clic sull’icona di OneDrive sulla barra delle applicazioni e premi sul tasto Apri cartella, nel riquadro a schermo. OneDrive è accessibile anche tramite Esplora File di Windows: puoi trovare la scorciatoia rapida alle cartelle in cloud facendo clic sulla voce OneDrive che trovi sulla barra laterale di sinistra.

Condivisione dei file

Se vuoi condividere un file o un cartella pubblicamente, puoi eseguire quest’operazione facilmente direttamente da PC. Per fare ciò, apri la cartella di OneDrive tramite Esplora File o il pannello del client, usando l’apposito tasto Apri cartella.

condivisone file onedrive

Fatto ciò, clicca con il tasto destro sulla cartella o il file da condividere, così da mostrare il menu contestuale: tra le opzioni che visualizzi, seleziona quella denominata Condividi, per aprire il pannello avanzato per la gestione delle condivisioni dei file.

Adesso, devi valutare se effettuare la condivisione pubblica oppure con specifici contatti. In quest’ultimo caso, devi digitare l’indirizzo email del destinatario nell’apposito campo Immetti un nome o un indirizzo e-mail. Premi, infine, sul tasto Invia, affinché venga inviata una notifica via posta elettronica al destinatario relativa alla condivisione da te effettuata.

Genera un link per la condivisione di file

In alternativa, puoi generare un link che puoi condividere con chiunque: in questo caso, non devi inserire alcun indirizzo email, ma semplicemente gestire le opzioni di modifica del file. Se vuoi che chiunque sia in possesso del link possa modificare il file da te condiviso, devi assicurarti che sia indicata la dicitura Chiunque abbia il collegamento può modificare.

In caso contrario, se vuoi che il documento sia soltanto in lettura, impedendo qualsiasi tipo di modifica al file, fai clic sulla precedente dicitura e togli il segno di spunta dalla casella Consenti modifica. Se sei in possesso di un piano a pagamento di OneDrive, puoi anche impostare una password di accesso al file oppure la data di scadenza della condivisione. Premi poi su Applica, per confermare la tua scelta. In questo caso, l’opzione di condivisione sarà cambiata in Chiunque abbia il collegamento può visualizzare.

Il link di condivisione è disponibile premendo il tasto Copia collegamento, situato in basso. In questo modo, il link verrà copiato nella clipboard di Windows per essere incollato in un’e-mail o inviato tramite un servizio di messaggistica istantanea. Facendo clic sul pulsante Altre app, potrai condividere direttamente il link tramite altri servizi di terze parti.

Puoi verificare se un file o una cartella è attualmente in condivisione dall’icona di un omino a fianco al suo nome, nella colonna Stato di Esplora File. Per interrompere una condivisione, fai clic con il tasto destro del mouse sul file o la cartella condivisa, seleziona la voce Condividi dal menu contestuale e, nel pannello che ti viene mostrato, premi l’icona (…) collocata in alto, scegliendo l’opzione Gestisci accesso dal menu proposto.

Adesso, per rimuovere una condivisione di un file o una cartella, devi soltanto premere sul tasto X a fianco all’URL generato oppure del nome dell’utente con cui hai condiviso il file. Immediatamente, verrà cancellata la condivisione del file.

OneDrive per Mac

Se utilizzi un Mac, puoi scaricare il client ufficiale di OneDrive direttamente dal Mac App Store. Tutto quello che devi fare è raggiungere il link che ti ho fornito e premere sul tasto Ottieni/Installa, per eseguire il download e l’installazione automatica di OneDrive. Ti potrebbe essere chiesto di verificare la tua identità tramite password dell’ID Apple o Touch ID.

In alternativa, puoi scaricare il file .PKG per l’installazione “manuale” del client dal sito ufficiale di Microsoft, premendo sul pulsante Scarica. Al termine del download, fai doppio clic sul file ottenuto e, nella schermata che ti viene mostrata, premi sui tasti Continua e Installa. Fatto ciò, inserisci la password del Mac e premi sul pulsante Installa software.

onedrive mac

I due client sono esattamente uguali, quindi, puoi scaricarlo sia dal Mac App Store che tramite il sito Web ufficiale, ma ti consiglio la prima soluzione, in quanto più immediata.

Inoltre, il funzionamento del client di OneDrive è praticamente identico a quello della controparte Windows, di cui ti ho parlato in questo capitolo. La differenza risiede nel fatto che nel client per macOS non è possibile eseguire la sincronizzazione automatica dei file multimediali o il backup delle cartelle personali dell’utente. Queste procedure devono essere eseguite manualmente, spostando i file e le cartelle all’interno di quelle di OneDrive sul Mac.

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I 3 migliori software per presentazioni

In questo articolo parleremo di quelli che consideriamo i 3 migliori software per presentazioni sia per Windows che per altre piattaforme.

Cos’è un software per presentazioni

Il software di presentazione è uno strumento utilizzato per creare presentazioni visive. Queste presentazioni vengono generalmente consegnate in un formato di presentazione e possono essere create con una varietà di programmi. I programmi consentono di combinare elementi di testo e grafici per trasmettere contemporaneamente importanti informazioni a un gruppo di persone.

Gli usi comuni del software di presentazione includono l’insegnamento di un concetto nuovo o complesso a un gruppo di studenti, l’annuncio del lancio di una nuova campagna di prodotti o servizi ai dipendenti, la formazione dei dipendenti su concetti chiave o nuove politiche o la presentazione di una proposta a un gruppo.

Il software di presentazione di presentazioni è disponibile sia per PC che per piattaforme Mac. Le opzioni includono Microsoft Office PowerPoint®, Apple KeyNote® e presentazione di Google Docs ™. Una popolare opzione open source per coloro che necessitano della possibilità di creare presentazioni senza il costo elevato di un software di presentazione commerciale è Open Office Impress. Anche la presentazione di Google Docs ™ è gratuita in quanto fa parte della linea di servizi Google Docs ™.

Ogni software di presentazione consente agli utenti di sviluppare una presentazione di diapositive; tuttavia, i metodi per visualizzare la presentazione possono variare da programma a programma. Sia il software di presentazione PowerPoint® che i programmi Impress consentono di visualizzare la presentazione a schermo intero sul monitor di un computer, in cui il presentatore può avere il tempo di cambiare le diapositive o fare clic su di esse. La presentazione può essere spostata su uno schermo più grande collegando il monitor a un altro schermo.

Quali sono i 3 migliori software per presentazioni?

Molti confronti sono stati fatti e molti ancora se ne faranno, tra le migliori suite office in circolazione. E’ inutile però fare troppi giri di parole, è normale che la migliore suite office disponibile è quella di Microsoft. Office dunque, con il suo PowerPoint, occupa sicuramente il primo posto.

Su computer-facile abbiamo sempre sostenuto le suite open source, soprattutto LibreOffice e OpenOffice, che rappresentano valide alternative e a differenza di Microsoft Office sono gratuite. Ecco dunque la nostra classifica dei software per presentazioni:

  1. PowerPoint di Microsoft;
  2. Presentazione Impress di LibreOffice;
  3. Impress di OpenOffice.

Non ce ne vogliano le seconde due (che praticamente si equivalgono tra di loro) che sono assolutamente valide, ma se è il top che cercate, allora il miglior software per presentazioni è sicuramente PowerPoint di Microsoft.

Software per presentazioni: PowerPoint

PowerPoint è sicuramente il più conosciuto e diffuso software per creare presentazioni. Esso consente la creazione di presentazioni multimediali tramite la realizzazione di diapositive visualizzabili in sequenza su qualsiasi computer dotato dello stesso software. Le presentazioni, possono contenere fotografie, testi, animazioni, suoni e video.

È largamente usato in tutti i settori, scolastico, universitario, lavorativo. PowerPoint permette di realizzare animazioni che possono essere associate all’entrata o all’uscita dalla diapositiva, ma anche alla comparsa di elementi nella stessa. E’ possibile organizzare le slide in modo tale da far entrare gli oggetti che la compongono uno alla volta nell’ordine voluto.

PowerPoint
Power Point

Le transizioni sono il passaggio di una diapositiva ad un’altra (enfatizzabili con varie animazioni); si può curare lo stile generale (anche la formattazione del testo) della presentazione con vari temi disponibili. Per la singola diapositiva possono essere impostati varie opzioni personalizzate.

E’ possibile salvare le presentazioni realizzate in PowerPoint in formato pdf, cosi facendo però perderete tutte le animazioni e tutti gli effetti preparati.

Il prezzo di PowerPoint è sicuramente un po’ elevato, esso infatti è acquistabile, insieme a tutti gli altri programmi della Suite Office, alla cifra di 150 euro, per un utilizzo casalingo, oppure a 10,50 euro al mese per aziende. Uno se non il più famoso dei 3 migliori software per presentazioni.

Software per presentazioni Impress di OpenOffice e Impress di LibreOffice

I software per presentazioni messi a disposizione da OpenOffice e da LibreOffice si chiamano Impress. Essi sono molto simili tra di loro. I due Impress mettono a disposizione strumenti come clip art 2D e 3D, effetti di animazione,  strumenti di disegno e strumenti per creare diagrammi. 

Le Pagine master semplificano il compito di preparare il materiale. Ci sono poi le animazioni che vi consentiranno di rendere le vostre presentazioni più interattive. I vostri documenti potranno essere salvati nel formato OpenDocument (formato odt), lo standard internazionale per i documenti di ufficio, ma potete anche salvare il vostro lavoro nei formati Microsoft PowerPoint per inviarli a chi è ancora legato ai prodotti Microsoft. Impress è inoltre in grado di aprire i file di PowerPoint. Entrambi i software sono completamente gratuiti.

Impress Open Office

IMPRESS è uno strumento veramente eccezionale per creare presentazioni multimediali efficaci. Le vostre presentazioni si distingueranno grazie alla clip art 2D e 3D, gli effetti di animazione, l’animazione e gli strumenti di disegno ad alto impatto.

Impress di OpenOffice
Impress Open Office

Le Pagine master semplificano il compito di preparare il materiale.

Sono supportate una gamma completa di visualizzazioni: Disegno / Contorno / Slide / Annotazioni / Ordine diapositive, per soddisfare ogni esigenza degli autori della presentazione e del pubblico, oltre alla possibilità di una visualizzazione multi-area per avere a portata di mano tutti gli strumenti.

IMPRESS ha una gamma completa di disegni facili da usare e strumenti per creare diagrammi, per rendere interessante la vostra presentazione.

Parcheggiate’ gli strumenti da disegno più comunemente usati, sul vostro schermo, ed attivateli con un singolo clic.

L’animazione e gli effetti animati rendono viva la vostra presentazione. Fontwork permette di creare sbalorditive immagini 2D e 3D, dal testo. Create immagini realistiche in 3D con incredibile velocità e resa.

Salvate i vostri documenti nel formato OpenDocument, lo standard internazionale per i documenti di ufficio. Questo formato, basato su XML, è uno standard aperto: ciò significa che non siete legati a IMPRESS. Potete aprire i vostri documenti con qualsiasi programma compatibile con OpenDocument.

Con IMPRESS, inoltre, potete leggere tutti i vostri precedenti documenti Microsoft PowerPoint (compresi quelli creati con Microsoft PowerPoint 2007) e salvare il vostro lavoro nei formati Microsoft PowerPoint per inviarli a chi è ancora legato ai prodotti Microsoft. In alternativa, utilizzate la capacità integrata di IMPRESS di creare versioni Flash (. Swf) delle vostre presentazioni.

Impress di LibreOffice

Impress è uno strumento straordinario per la creazione di presentazioni multimediali. Durante la fase di realizzazione, Impress vi permette di visualizzare le diapositive secondo varie modalità, in base alle vostre esigenze: Normale (per le modifiche generali), Struttura (per l’organizzazione e la struttura del contenuto testuale), Note (per vedere e modificare le note relative a una diapositiva), Stampati (se desiderate avere il materiale su carta) e Ordine diapositive (per un’anteprima che permetta di trovare e ordinare velocemente le diapositive).

Impress libre office
Impress LibreOffice

Grazie a clipart 2D e 3D, effetti speciali e di transizione, animazioni e strumenti di disegno dal forte impatto, le vostre presentazioni non saranno mai più le stesse. Sono presenti numerose animazioni ed effetti per ravvivare le diapositive, mentre con Fontwork potete realizzare accattivanti immagini 2D e 3D a partire dal testo. Inoltre, Impress vi permette di costruire e gestire scene 3D che incorporano una grande varietà di oggetti e componenti.

Al momento di presentare il lavoro, penserete solo a come rivolgervi al pubblico: la modalità di presentazione di Impress, ricca di funzioni, vi garantisce la piena gestione della visualizzazione e della sequenza delle diapositive (quali vengono mostrate, il cambio diapositiva manuale o a tempo, il puntatore o i pulsanti di navigazione visibili o invisibili, e così via).

Impress supporta più monitor e con l’estensione Presenter Console, a corredo dell’applicazione, avrete un controllo ancora più esteso sulle diapositive: mentre il pubblico osserva le diapositive proiettate, potrete visualizzare sul vostro schermo la pagina successiva, leggere le note e tenere d’occhio orologio e timer.

Per aggiungere stile e ricercatezza alle vostre presentazioni, Impress dispone di una vasta gamma di strumenti facili da usare per realizzare disegni e diagrammi. E potete scaricare altri modelli dal repository di LibreOffice, risparmiando così ancora più tempo.

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Certificati anagrafici disponibili online

Da oggi gli italiani possono scaricare certificati anagrafici disponibili online, gratis ed in pochi secondi, sfruttando SPID e ANPR: un grosso passo per il Paese.

Gli italiani da oggi possono scaricare certificati anagrafici disponibili online senza dover andare in un ufficio pubblico e senza dover pagare una marca da bollo. Da lunedì 15 novembre è attiva una nuova piattaforma informatica che permette di scaricare gratuitamente e autonomamente da casa vari certificati anagrafici. Fino ad oggi per ottenerli era necessario andare in un ufficio dell’anagrafe e pagare una marca da bollo. Grazie alla nuova piattaforma è possibile fare tutto online, dal sito anagrafenazionale.gov.it.

Accedere con SPID

Per accedere basterà utilizzare lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), il sistema di autenticazione digitale utilizzato da un paio d’anni da diversi siti e app della pubblica amministrazione. O in alternativa inserire il numero della propria carta d’identità elettronica. La piattaforma è accessibile sia dai cittadini residenti in Italia sia da quelli residenti all’estero, e permette di richiedere un certificato per se stessi o per un componente ancora in vita della propria famiglia.

spid

I cittadini residenti in Italia possono richiedere i certificati anagrafici di nascita, di matrimonio, di cittadinanza, di esistenza in vita, di residenza, di stato civile, di stato di famiglia, di stato civile e di stato di famiglia insieme, di residenza in convivenza, di stato di famiglia con rapporti di parentela, di stato libero, di unione civile e di contratto di convivenza. L’elenco dei certificati disponibili varia in base ai dati anagrafici registrati dal comune quindi, ad esempio, se si è celibe o nubile nell’elenco non si troverà il certificato anagrafico di matrimonio.

Certificati anagrafici disponibili online

I cittadini residenti all’estero (iscritti all’Anagrafe degli Italiani residenti all’estero,  AIRE) possono invece richiedere i certificati di nascita, di matrimonio, di cittadinanza, di residenza AIRE, di stato di famiglia AIRE, di unione civile e di contratto di convivenza.

Una volta scelto il certificato che si vuole ottenere, si deve selezionare il motivo della richiesta da un elenco e in seguito scegliere se scaricare il documento o riceverlo via email. I certificati hanno una validità di tre mesi, e quelli già emessi e non ancora scaduti restano a disposizione nella sezione “Certificati” del sito.

Anagrafe digitale: certificati subito e gratis

Il primo certificato anagrafico disponibile online è stato scaricato in anteprima domenica dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il ministro per l’innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, ne ha parlato come della «prima di una serie di innovazioni tecnologiche che la pubblica amministrazione implementerà per migliorare la vita di tutti». Nei prossimi mesi la piattaforma verrà implementata con altri servizi. Questi permetteranno ai cittadini di svolgere online pratiche per cui finora è necessario per forza andare in un ufficio pubblico.

Quel che potrebbe sembrare un miraggio è invece il frutto di un lungo lavoro di cesellatura attorno ad un progetto di transizione digitale ben più ampio e ambizioso: il passo odierno è un passo decisivo, perché farà comprendere a sempre più persone che il digitale non è un ostacolo da affrontare, ma un grande acceleratore da premere.

Dal cartaceo ai bit

Un passo che coinvolge tutti e che il Quirinale ha voluto immediatamente rendere mainstream attraverso una nota video che ritrae il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mentre scarica il primo certificato con il nuovo sistema. La nota è stata quindi ripresa da giornali e telegiornali, così che potesse arrivare con forza anzitutto a chi si affida a questi canali per la propria informazione:

Un’immagine che in sé ha ancora un difetto: quel foglio di carta che esce dalla stampante rende palese e concreto il vantaggio di un servizio di Anagrafe Digitale. Ma riporta sulla carta quel che in molte occasioni potrebbe tranquillamente restare in bit.

Il progetto Anpr è un progetto del ministero dell’Interno la cui realizzazione è affidata a Sogei, partner tecnologico dell’amministrazione economico-finanziaria, che ha curato anche lo sviluppo del nuovo portale. Il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri è titolare del coordinamento tecnico-operativo dell’iniziativa.

I certificati

anagrafe servizi al cittadino

I certificati che si possono scaricare sono i seguenti:

  • anagrafico di nascita
  • anagrafico di matrimonio
  • di Cittadinanza
  • Esistenza in vita
  • di Residenza
  • Residenza AIRE
  • di Stato civile
  • Stato di famiglia
  • Stato di famiglia e di stato civile
  • di Residenza in convivenza
  • Stato di famiglia AIRE
  • di Stato di famiglia con rapporti di parentela
  • di Stato Libero
  • Anagrafico di Unione Civile
  • di Contratto di Convivenza

Il download è possibile dal sito https://www.anpr.interno.it/ e per accedervi è necessario fornire la propria identità digitale (SPID, CIE o CNS). Subito e gratis grazie al digitale. Quel digitale troppo spesso vituperato nel nostro Paese e violentato da visioni preconcette che lo hanno tenuto ai margini per troppo tempo. Oggi la transizione può essere al centro dell’evoluzione del sistema Italia ed i margini di miglioramento fotografati dall’indice DESI 2021 la dicono lunga in merito.

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