Sistemi

Consulenza, Creative, Digitalizzazione, Formazione, Hardware, Sistemi, Smartphone, Software, Tech

Usare il microfono dello smartphone sul Pc

In questo articolo di oggi vedremo come usare il microfono dello smartphone sul vostro Pc, qualora ne foste sprovvisti.

Stai chattando con i tuoi amici, oppure devi fare una chiamata con i tuoi colleghi ma non hai un microfono? Niente paura!

Anche se potresti non avere un microfono per il tuo computer, è probabile che tu abbia uno smartphone. C’è la soluzione al tuo problema: puoi usare il tuo smartphone come microfono per PC ed è incredibilmente facile da configurare.

Ti mostreremo diversi modi per utilizzare il telefono come microfono.

Usa il tuo smartphone come microfono usando WO Mic

Uno dei modi migliori per raggiungere questo obiettivo è utilizzare WO Mic. Con questo programma, è possibile usare USB, Bluetooth o Wi-Fi per collegare il microfono dello smartphone sul Pc.

È completamente gratuito da usare, ha una bassa latenza e funziona in qualsiasi applicazione, proprio come un microfono standard.

Visitare il sito Web WO Mic e scaricare il client PC e il driver PC. Installali entrambi. Quindi prendi l’app per Android o iOS.

Avvia il programma per PC. Vai su Connessione> Connetti … e scegli un tipo di trasporto.

Wow Mic per Windows.

Descriveremo in dettaglio i passaggi per tutte le diverse opzioni di seguito.

1. Wo Mic connessione tramite Bluetooth

Innanzitutto, abilita il Bluetooth sul tuo computer. Premi il tasto Windows + I per aprire Impostazioni e vai su Dispositivi> Bluetooth e altri dispositivi. Fai scorrere il Bluetooth su Attivo. Il tuo computer sarà ora rilevabile su altri dispositivi.

Quindi, abilitare il Bluetooth sul telefono. La posizione esatta di questa opzione varierà su un dispositivo, ma di solito è all’interno delle tue Impostazioni, forse sotto una categoria di Connessioni.

Associare il telefono al computer. Sul computer dovrebbe apparire una notifica per confermare la connessione.

usare wow mic con Bluetooth
Usare Bluetooth.

Nel programma Windows WO Mic, selezionare Bluetooth come tipo di trasporto e selezionare il telefono dall’elenco a discesa Dispositivo Bluetooth di destinazione. Clicca OK.

Sull’app WO Mic del telefono, tocca il dente delle impostazioni, tocca Trasporto e seleziona Bluetooth. Torna indietro di una schermata e tocca l’ icona di riproduzione per iniziare a trasmettere la tua voce.

2. Wo Mic connessione tramite USB

Questo metodo funziona solo per Android. Collega il telefono al computer tramite un cavo USB. È lo stesso che usi per caricare il telefono.

Windows potrebbe richiedere di installare un driver, quindi seguire tale processo in tal caso.

Quindi, abilita il debug USB nelle Opzioni sviluppatore del tuo telefono. Il telefono dovrebbe quindi essere riconosciuto da Windows come dispositivo.

Nel programma Windows WO Mic, selezionare USB come tipo di trasporto. Clicca OK.

Wo mic Usb
Wo mic Usb.

Sull’app WO Mic del telefono, tocca il dente delle impostazioni, tocca Trasporto, quindi seleziona USB. Torna indietro di una schermata e tocca l’ icona di riproduzione per attivare il microfono del telefono.

3. Wo Mic connessione tramite Wi-Fi

Per questo metodo, sia il telefono che il computer devono essere collegati alla stessa rete Wi-Fi.

Per modificare la tua rete Wi-Fi su Windows, premi il tasto Windows + I per aprire Impostazioni e vai su Rete e Internet> WiFi.

Sull’app WO Mic del telefono, tocca la ruota dentata delle impostazioni, tocca Trasporto e seleziona Wi-Fi. Torna indietro di una schermata e tocca l’ icona di riproduzione. Un messaggio banner grigio dovrebbe apparire in alto con un numero alla fine. Questo è l’indirizzo IP

 Wow mic Wifi
Wo mic Wifi.

Nel programma Windows WO Mic, selezionare Wi-Fi come tipo di trasporto. Clicca OK. Nel campo Indirizzo IP server, inserisci l’indirizzo IP dall’app. Fare clic su OK per iniziare a utilizzare il microfono.

4. Connessione tramite Wi-Fi Direct

Questo metodo richiede di trasformare il telefono in un hotspot Wi-Fi e di utilizzare i dati di rete. Usa questo come ultima risorsa; se il tuo computer non ha una propria connessione Internet e gli altri metodi sopra indicati non sono adatti.

Innanzitutto, crea un hotspot mobile dal tuo telefono. Il modo per farlo varierà su un dispositivo, ma dai un’occhiata a Impostazioni e lo troverai di solito sotto una categoria Connessioni o Tethering.

Successivamente, è necessario collegare il computer a questo hotspot. Premi il tasto Windows + I per aprire Impostazioni, vai su Rete e Internet> WiFi e seleziona l’hotspot.

Wo Mic Wifi direct
Wo Mic Wifi direct.

Sull’app per microfono WO del telefono, tocca la ruota dentata delle impostazioni, tocca Trasporto e seleziona Wi-Fi Direct. Torna indietro di una schermata e tocca l’ icona di riproduzione.

Nel programma Windows WO Mic, seleziona Wi-Fi Direct come tipo di trasporto. Lasciare il campo Indirizzo IP Soft AP sul valore predefinito 192.168.43.1. Fai clic su OK e sei a posto.

Una volta scelto il tipo di connessione con cui connettere lo smartphone, nella schermata principale di Wo Mic sul cellulare e premere sul tanto play per avviare il servizio. Cliccare poi su connect nella versione Windows.

usare microfono con wo mic
Avvia servizio da smartphone.
connect wo mic

A questo punto nella schermata principale della versione Windows vi dirà che il programma è connesso.

wo mic windows connesso

Windows non rileva la tua voce?

Non dovresti incontrare alcun problema, ma se segui le istruzioni sopra e Windows non rileva il microfono, c’è una soluzione semplice.

impostazioni microfono windows

Premi il tasto Windows + I per aprire Impostazioni. Vai a Sistema> Audio. Sotto Input, utilizzare il menu a discesa per selezionare Microfono (dispositivo WO WO).

Parla sul tuo smartphone e dovresti vedere il volume riflesso sulla barra Test del tuo microfono.

Metodi alternativi

Esistono alternative a WO Mic, ma queste richiedono l’uso di un jack di connessione audio. Megaphone Free per iOS, Microfono per Android e Microfono reale per Windows Phone dovrebbero fare il trucco.

Scarica queste app, aggancia il tuo telefono al tuo computer Windows usando un jack per cuffie maschio-maschio e il tuo telefono funzionerà come un microfono per computer.

Puoi persino collegare un paio di cuffie alla presa del microfono del tuo computer e usarle. Potrebbe sembrare un’idea strana, ma entrambi fanno uso delle vibrazioni per diverse funzioni primarie.

In poche parole, le cuffie vibrano per creare suono, mentre i microfoni monitorano le vibrazioni. Ma puoi ancora cambiarlo e usare le cuffie come un microfono. Tuttavia, tieni presente che la qualità audio lascerà molto a desiderare, quindi rendi questa un’ultima risorsa.

contattaci
Database, Digitalizzazione, Formazione, Sistemi, Smartphone, Social media, Software, Telefonia Mobile

Novità di WhatsApp in arrivo nel 2022

Ecco le novità di WhatsApp in arrivo nel 2022 che cambieranno il funzionamento della piattaforma di messaggistica istantanea.

1 ° novità: Multi-dispositivo per tablet

La novità di WhatsApp in arrivo nel 2022 tanto attesa è il supporto per i tablet.

Con l’arrivo del multi-dispositivo gli sviluppatori hanno creato una vera e propria app dedicata a iPad e tablet Android, che non richiede di collegarsi al servizio attraverso l’interfaccia web.

In questo modo potremo collegare WhatsApp anche su iPad e tablet Android.

novità di WhatsApp

2 ° novità: Eliminare messaggi su WhatsApp in qualunque momento

Un’altra novità che potrebbe vedere la luce l’anno prossimo è la possibilità di eliminare i messaggi inviati per tutti in qualunque momento.

Ad oggi l’opzione è riservata ai messaggi appena inviati, e dopo un lasso di tempo di poco più di un’ora non si può più esercitare.

novità di WhatsApp

3 ° novità: Le Community di WhatsApp

Le Community sono un’altra novità che, probabilmente, verranno alla luce nel 2022.

Al momento sono ancora in fase di sviluppo.

Le Community sono dei maxi gruppi composti da decine di persone, all’interno dei quali i partecipanti possono creare dei sottogruppi dove potranno, a loro volta, discutere di progetti e interessi in comune.

4°novità: Nascondere informazioni sensibili a contatti specifici di WhatsApp

L’ultima novità in arrivo nel 2022 tra quelle già note o in via di sperimentazione è la possibilità di nascondere a specifici contatti le informazioni sensibili legate al proprio profilo.

Finora le opzioni per nascondere informazioni come la doppia spunta blu, l’ultimo accesso, lo stato e la foto profilo alla piattaforma sono state piuttosto generiche, in quanto permette di bloccare la ricezione di questi dati a tutti gli utenti presenti su WhatsApp o a quelli assenti dalla propria rubrica.

Presto sarà possibile specificare i numeri di telefono da escludere senza che ci sia bisogno di bloccarli o cancellarli dai numeri in memoria.

contattaci

clona disco
Consulenza, Digitalizzazione, Formazione, Hardware, Internet, Sistemi, Software

Clonare un hard disk, come e perché

In questo articolo di oggi spiegheremo cosa significa clonare un hard disk, come e perché effettuare questo tipo di operazione.

A chi non è mai capitato di dover reinstallare su un nuovo hard disk un sistema operativo, e importare dati dal precedente disco. Un operazione che, sappiamo bene, spesso può risultare dispendiosa in termini di tempo. Occorre in nostro aiuto una soluzione molto veloce ed efficace: clonare l’hard disk principale sul nuovo.

Un clone è semplicemente una copia. Chi non ricorda la pecora Dolly, clonata in laboratorio per riprodurre la copia geneticamente identica di un esemplare già adulto? Naturalmente clonare un hard disk o un disco SSD è tutt’altra cosa. Non è solo un’operazione molto più facile da eseguire (per clonare un disco occorre, infatti, solo un software dedicato), ha anche un obiettivo molto diverso. Clonare un hdd o un SSD serve, infatti, a gestire e a proteggere i dati.

Ma cosa fanno esattamente i programmi che creano il clone di un disco?

Fondamentalmente i programmi per clonare hdd o SSD consentono di trasferire perfettamente ogni bit informativo dal disco di un computer a un altro. Nell’eseguire questa operazione spesso i contenuti del primo hard disk vengono trascritti in un file immagine, sfruttando un passaggio intermedio. Il secondo disco viene, quindi, creato sulla base dei contenuti di questa immagine.

Clonazione fisica

Abbiamo detto che clonare un hard disk vuol dire in pratica creare una copia esatta, un clone del disco originale. Questa operazione può essere effettuata sia a livello software, attraverso vari programmi, sia a livello hardware tramite dei dispositivi dedicati chiamati duplicatori.

Duplicatori per HDD

duplicatore hdd

Ci sono sul mercato vari duplicatori, ognuno con caratteristiche specifiche e funzioni particolari. Il funzionamento è pressoché uguale per tutti. Va connesso in entrata l’hard disk che vogliamo clonare (sorgente) e in uscita l’hard disk vergine formattato su cui andremo a fare la copia (target).

Clonare un hard disk, come e perché
A sinistra il disco principale, a destro quello secondario.

Dicevamo ache alcuni duplicatori presentano delle caratteristiche e delle funzionalità aggiuntive molto utili. Ad esempio si può scegliere di copiare l’intero disco oppure decidere se copiare solamente la parte scritta effettivamente dai dati. Questa funzione risulta molto utile se ad esempio abbiamo un disco sorgente più grande rispetto a quello vergine su cui andremo a fare la copia. In questo caso infatti non avremo abbastanza spazio per effettuare la copia dell’intero disco e quindi cloneremo solamente quella parte dell’ hard disk effettivamente scritta.

Per fare un esempio: se abbiamo un hard disk sorgente di 500 gb ma la parte occupata effettivamente dai dati e di 200 gb e l’hard disk vergine e’ di 250 giga di capienza, noi andremo a copiare soltanto la parte di hard disk occupata dai dati (200 giga). Questo poiché non avremmo abbastanza spazio nel disco in uscita, che è di soli 250 gb, per clonare l’intero disco madre.

Clonazione software

Il software di clonazione dei dischi replica in tutto e per tutto il sistema operativo, le unità, le applicazioni e le patch di un computer. Grazie alla loro clonazione è possibile azzerare il lungo processo manuale associato alla reinstallazione e alla riconfigurazione di un sistema per consentire:

  • Il riavvio e ripristino di un computer a impostazioni precedenti.
  • La duplicazione della stessa configurazione di sistema su più computer.
  • La duplicazione della stessa configurazione di sistema su più computer.
  • Il ripristino completo del sistema in caso di problematiche software o guasti del computer.
Clonazione software

Software per la clonazione

EaseUS Partition Master (Windows)

EaseUS Partition Master è uno dei migliori software per la gestione dei dischi in ambiente Windows. Permette di gestire in maniera estremamente semplice sia hard disk meccanici che SSD, sia interni che esterni, e tutti i principali file system: FATFAT32NTFSReFSExt2 ed Ext3.

software ease us

Tra le sue funzioni, oltre alla clonazione di dischi e partizioni, offre la possibilità di ridimensionare/spostare/unire/creare/formattare/cancellare le partizioni. Inoltre possiamo pulire e ottimizzare i dischi, convertire dischi e partizioni (converte le unità logiche in primarie e viceversa, le partizioni FAT in NTFS e i dischi MBR in GPT e viceversa), allinea gli SSD (per ridurre il numero di scritture e aumentarne la longevità), verifica lo stato delle partizioni, cambia le etichette dei volumi e molto altro ancora.

Istruzioni

A download completato, apri il file .exe ottenuto e, nella finestra che si apre, fai clic prima sul pulsante  e poi su Installa ora e Installa gratis (quest’ultimo pulsante è da premere solo nella versione Free del software). Se non vuoi condividere dati statistici anonimi con EaseUS, clicca sulla voce Installazioni Personalizzate e rimuovi la spunta dall’apposita casella che compare in basso.

A questo punto, attendi che vengano scaricati da Internet tutti i file necessari al corretto funzionamento di EaseUS Partition Master e, ad operazione terminata, premi sul pulsante Inizia ora, per concludere il setup e avviare il software.

Ora, per clonare un disco con EaseUS Partition Master, selezionalo dalla finestra principale del software e clicca sul pulsante Clona presente nella barra laterale di destra. Nella finestra che si apre, seleziona la scheda Modalità di Disco, se vuoi clonare un intero disco, o la scheda Modalità di partizione, se vuoi clonare una singola partizione; dopodiché seleziona il disco o la partizione da clonare e clicca su Avanti.

Seleziona, dunque, il disco o la partizione di destinazione (su cui clonare il disco o la partizione selezionata in precedenza) e premi sui pulsanti Avanti ed Esegui 1 operazione, per confermare. Non ti rimane, ora, che seguire le indicazioni su schermo e il gioco è fatto!

EaseUS Todo Backup (Windows)

EaseUS Todo Backup è un altro programma per clonare hard disk di EaseUS che puoi prendere in considerazione in ambito gratuito, nonché uno dei più semplici da usare. Consente di clonare dischi e singole partizioni (MBR e GPT) direttamente da Windows, crea backup di file, cartelle e sistemi operativi e permette di creare dei dischi di avvio per creare/ripristinare backup restando al di fuori del sistema operativo principale. Supporta le partizioni nascoste e l’effettuazione di backup incrementali. Come facilmente intuibile, è perfettamente compatibile con i moderni sistemi basati su UEFI e la sua interfaccia è tradotta completamente in italiano.

software todo backup

È disponibile anche una versione a pagamento di EaseUS Todo Backup che permette di trasferire il sistema da un computer all’altro. Assicura una velocità maggiore durante la copia dei dati, consente di programmare le operazioni di backup ed effettua il backup e il ripristino delle email di Outlook.

Al netto di quelle che sono le tue esigenze: la clonazione dell’hard disk del computer per fini personali, la versione free di EaseUS Todo Backup (che non si può usare per fini aziendali) dovrebbe essere più che sufficiente. Ti consiglio vivamente di provarla.

AOMEI Backupper (Windows)

AOMEI Backupper è una validissima alternativa a EaseUS Todo Backup: si tratta di un software per il backup e la clonazione dei dischi che offre una vastissima gamma di funzione. La sua versione gratuita permette di effettuare backup – anche incrementali – di file, cartelle e dischiclona interi dischi o partizioni (MBR e GPT) e permette di sincronizzare il contenuto di due o più cartelle.

software aomei backupper

noltre, la versione free di AOMEI Backupper supporta l’invio di email di notifica al completamento dei backup, permette di creare DVD e chiavette USB auto-avvianti, per gestire i backup al di fuori del sistema operativo principale, supporta pienamente i sistemi UEFI e offre molte altre funzionalità degne di nota. Purtroppo manca la traduzione italiana dell’interfaccia (che risulta comunque molto semplice da usare).

Come facilmente intuibile, nella versione Professional di AOMEI Backupper ci sono numerose funzionalità aggiuntive. Come ad esempio la clonazione dei sistemi operativi, l’unione di due immagini di backup e la sincronizzazione delle cartelle in rete.

Clonezilla

Anche se in termini di semplicità di utilizzo è un gradino sotto a EaseUS Todo Backup e AOMEI Backupper, Clonezilla rimane una delle migliori soluzioni per clonare gli hard disk. A differenza dei software menzionati in precedenza, non è un programma che si installa sul computer, bensì un software che va copiato su un dischetto o una chiavetta USB ed eseguito in modalità live (come si fa con le distro di Linux o con gli antivirus in versione live).

software clonezilla

Clonezilla supporta sia le partizioni MBR che quelle GPT. Può essere avviato anche sui moderni sistemi basati su UEFI e oltre a essere gratuito al 100%, è anche open source. Questo significa anche puoi utilizzarlo anche in ambiti commerciali senza violarne la licenza.

La clonazione – e quindi il ripristino – degli hard disk può avvenire direttamente su altri dischi o in dei file immagine. Purtroppo non sono supportati i backup incrementali e l’interfaccia del software è solo testuale (in lingua inglese). In compenso la velocità di trasferimento dei dati è molto elevata.

Acronis True Image (Windows/macOS)

Acronis True Image è uno dei programmi per clonare hard disk più famosi e utilizzati al mondo. Permette di tenere i propri dati sempre al sicuro creando backup di intere partizioni, hard disk e cartelle; sincronizza i dati presenti su due computer, clona i dischi e le partizioni (sia MBR e GPT) e molto altro ancora. Come ci si potrebbe aspettare da un software di questo livello, supporta i backup incrementali, le unità di rete e permette persino di effettuare backup sul cloud.

acronis true image

Acronis True Image è compatibile sia con Windows che con macOS. Inoltre è disponibile in una variante mobile che permette di salvare – e anche migrare – i dati sui dispositivi Android e iOS. Inoltre, è possibile creare un dischetto o una chiavetta USB da cui effettuare il boot per gestire i backup al di fuori del sistema operativo principale.

Purtroppo non esiste una versione free di Acronis True Image, tuttavia il programma è disponibile in una versione di prova gratuita della durata di 30 giorni scaricabile dal sito di Acronis previa immissione del proprio indirizzo di posta elettronica. Attenzione però, la funzione di clonazione dei dischi non è inclusa nella trial gratuita.

Software per Mac

Sebbene macOS includa un solido sistema di backup, Time Machine, grazie al quale è possibile clonare il contenuto dell’hard disk del computer e ripristinarlo all’occorrenza, ti consiglio di prendere in considerazione anche Carbon Copy Cloner.

carbon copy

Carbon Copy Cleaner è un’applicazione per Mac che consente di clonare il contenuto del disco e di trasferirlo su un’altra unità. Sì differenzia da Time Machine per la possibilità di eseguire il backup solo di determinati file/cartelle e, soprattutto, per il fatto che i dischi di backup sono avviabili.

Creative, Formazione, Hardware, Internet, Sicurezza informatica, Sistemi, Software, Tech

Cos’è la memoria cache?

In questo articolo scoprirai finalmente cos’è la memoria cache, lo scopo del suo utilizzo e le varie tipologie.

Definizione e scopo della memoria cache

La memoria cache è una memoria estremamente veloce, infatti non passa per il bus (canale di comunicazione tra le periferiche di un sistema). Lo scopo di questa memoria è salvare i dati che utilizziamo più frequentemente, questo perché la cache è una memoria di ridotte capacità rispetto alla memoria centrale (RAM), in grado di contenere, quindi, poche informazioni. Questa memoria non è visibile dal software ma gestita direttamente dall’hardware.

Ora che abbiamo dato la definizione sicuramente ti starai chiedendo come funzioni. Continua a leggere l’articolo per scoprirlo!

Funzionamento

Il processore, quando deve trovare un’informazione all’interno della memoria centrale, inizialmente controlla che ciò che cerca sia presente sulla memoria cache. Questo avviene perché la memoria cache memorizza i dati usati più frequentemente e spesso ciò che cerchiamo è già stato utilizzato in precedenza. Inoltre la cache permette di evitare sprechi di tempo.

Quando l’informazione che il processore cerca è contenuta nella memoria cache avremo un cache hit. Questa trasferisce Il dato cercato sul processore in maniera rapida senza passare per la RAM. In caso contrario, ovvero in assenza dell’elemento cercato in memoria cache, avremo un cache miss e saremo costretti a proseguire la ricerca sulla memoria centrale.

Tipologie e livelli

Con l’introduzione della multi-core, all’interno del processore si sono creati diversi livelli gerarchici di memoria cache, sia interni che esterni alla CPU. Vediamoli nel dettaglio.

  • Cache di livello L1, implementata all’interno di ogni singolo core. Questa è la memoria cache più veloce ma più piccola, perciò, contiene poche informazioni e può portare a numerosi cache miss.
  • Cache di livello L2, situata all’esterno dei core. È una memoria più grande della L1 e, grazie a ciò, a più probabilità di cache hit. Se la CPU non trova i dati nella cache di livello L1 cerca nel livello L2. Ogni codice del processore possiede una memoria L2.
  • Cache di livello L3, è la cache più grande di tutte. Contiene le informazioni che non sono state inserite in L1 e in L2. Questa memoria cache è viene condivisa da tutti i CPU core.
Rappresentazione della memoria cache
Memoria cache nella CPU

Ora che hai capito cos’è la memoria cache visita questo articolo per sapere come fare pulizia del sistema Android e come rimuovere la cache!

Contattaci
Digitalizzazione, Hardware, Intelligenza artificiale, Sistemi, Software

Utilizzare IPad come secondo schermo

In questo articolo vedremo come utilizzare l’IPad come secondo schermo.

I monitor multipli migliorano esponenzialmente la produttività al PC quando lavoriamo. In questa guida, spiegheremo come utilizzare un iPad come secondo monitor per il tuo PC o per il tuo Mac.

E’ ovvio che un iPad non può competere con un monitor vero e proprio né in termini di dimensioni né di prezzo. Ma se disponi già di un iPad, potrai utilizzarlo come secondo schermo per il tuo portatile o del tuo PC fisso ogni volta che vorrai. Si tratta dunque di un “plus” ovvero qualcosa in più da far fare al tuo iPad.

Tutto quello che occorre è una semplice custodia capace di tenere l’iPad in posizione “Stand” ovvero in posizione più o meno verticale e un software che puoi scaricare dal sito ufficiale della software house Duet Display o dall’App Store.

Ora guarderemo insieme, passo per passo come fare.

Duet Display

Step 1: Scarica Duet Display su Computer e iPad

Per utilizzare un iPad come secondo monitor occorre innanzitutto installare il programma di cui abbiamo parlato sopra sia sull’iPad che sul PC. Potete scaricare l’applicazione per l’iPad su “App Store” e quella per il vostro Computer da quest’altro “Duet Display“.

Avrai anche bisogno di un cavo USB lightning (quello ottenuto in dotazione con l’iPad) perchè Duet Display non funziona su Wi-Fi. L’ iPad dovrà quindi rimanere vicino al tuo computer proprio come un secondo monitor rimane sempre vicino a quello principale. Ecco una foto di un cavo USB lightning.

cavo SB lightning dell'iPad

Step 2: Connetti il tuo iPad come fosse un monitor

Adesso apri il programma Duet Display sul tuo computer, e subito dopo avvia anche l’app Duet Display sul iPad.

Si apparirà questa schermata:

Schermata su iPad

Adesso collega il tu pc all’iPad tramite cavo USB lightning. In seguito l’iPad dovrebbe accendersi e mostrare già il desktop del tuo PC Windows o Mac come un secondo monitor. Ora muovi il mouse sulla destra del tuo desktop, fino a che non apparirà sullo schermo del iPad. Potrai anche toccare lo schermo del iPad per controllare il PC Windows o OS X.

Step 3: Ottimizzare visualizzazione schermo

Duet Display vede che il tuo iPad è a destra del computer, ma se lo vuoi usare a sinistra potrai modificare le impostazioni in modo che il tuo mouse funzioni correttamente.

Gli utenti Windows possono accedere a questi display facendo clic con il pulsante destro del mouse sul desktop e scegliendo “Visualizza”. Gli utenti Mac devono, invece, andare in Preferenze di Sistema > Visualizza.

Impostazioni schermo

Visualizzerai due quadrati, uno che rappresenta il monitor principale del computer e l’altro che rappresenta lo schermo del iPad.

monitor 2

Fai clic e trascina lo schermo del iPad per posizionarlo nella posizione desiderata. Nella foto sottostante possiamo vedere che l’iPad è stato impostato a sinistra del pc.

contattaci
indirizzo ip
Formazione, Hardware, Internet, Sistemi, Smartphone

Indirizzo IP: Cos’è e quali sono le differenze

In questo articolo vediamo cos’è un indirizzo IP, differenze tra statico, dinamico, pubblico e privato.

Se sei arrivato sin qui avrai sicuramente già sentito parlare di indirizzo IP, quindi, bene o male, dovresti già sapere che ogni dispositivo che desidera navigare su Internet deve essere universalmente identificato mediante un particolare numero di, in genere, 12 cifre. Di indirizzi IP ne esistono però di vari tipi, ecco perciò che in questo semplice articolo andrò a spiegarti cos’è e quali differenze ci sono tra indirizzo IP statico, dinamico, pubblico e privato.

L’indirizzo IP è un codice numerico utilizzato dai dispositivi dotati di una scheda di rete (computer, modem, smartphone, tablet, smart TV). Questo serve per navigare in Internet e per comunicare all’interno di una rete locale.

Cos’è l’indirizzo IP pubblico

L’indirizzo IP pubblico è un indirizzo IP visibile e raggiungibile da tutti gli host della rete Internet.
Un host è un dispositivo in grado di comunicare con altri dispositivi (hosts) in rete. Può essere un server che fornisce informazioni oppure un client che usufruisce delle informazioni o del servizio fornito dal server.


Ogni host connesso a Internet deve possedere un proprio indirizzo IP pubblico univoco. Un IP pubblico diverso da quello di qualsiasi altro host collegato al World Wide Web. Per tutta la durata della connessione, in tutto il mondo, non possono esistere due host con lo stesso indirizzo IP pubblico.

indirizzo ip

L’IP pubblico si utilizza per identificare una LAN o Local Area Network (una rete locale) in Internet. Tutti i dispositivi appartenenti a una LAN utilizzando un proprio indirizzo IP privato (non visibile dall’esterno della rete locale) ma si connettono a Internet utilizzando lo stesso indirizzo IP pubblico.

In altre parole, è anche un indirizzo IP pubblico poiché consente sia di identificare univocamente il dispositivo in questione, sia di fornire a quest’ultimo il percorso per essere raggiunto da tutti gli altri indirizzi IP pubblici.

Cos’è l’indirizzo IP privato

L’indirizzo IP privato invece si utilizza per identificare in modo univoco un dispositivo appartenente a una rete locale.
Mentre l’IP pubblico identifica un host connesso a Internet a livello mondiale, l’IP privato identifica il dispositivo all’interno della stessa LAN.
Gli indirizzi IP privati non possono essere utilizzati per accedere a Internet e non sono visibili al di fuori di una rete locale. Inoltre possono essere usati da chiunque senza la necessità di richiederne l’assegnazione all’ICANN o all’ISP.

indirizzo ip privato

I router non usano gli indirizzi IP privati per l’instradamento dei dati in Internet ma servono per far dialogare gli hosts della rete locale.
Se un host di una LAN (che utilizza un IP privato) deve collegarsi a Internet (dove è richiesto un IP pubblico) si ricorre al NAT (Network Address Translation).

Nat

Il NAT è una tecnica che consente di mappare più indirizzi IP privati su un solo indirizzo IP pubblico visibile all’esterno della LAN e quindi utilizzabile per l’accesso a Internet.

Mentre per sapere il tuo indirizzo IP pubblico basta visitare, ad esempio, questo sito, per sapere invece qual è il tuo indirizzo IP privato non devi fare altro che “chiederlo” o al tuo modem, o, in alternativa, al tuo sistema operativo.

L’indirizzo IP privato, infatti, ha la stessa forma dell’indirizzo IP pubblico, ma al contrario di quest’ultimo viene utilizzato per identificare uno specifico dispositivo all’interno dello stesso luogo, proprio per questo motivo viene chiamato privato. In altre parole, siccome a casa, in ufficio o all’università non c’è, di solito, un solo dispositivo, per poter quindi identificare singolarmente tutti questi dispositivi all’interno dello stesso posto, ognuno di questi dovrà a sua volta essere necessariamente dotato di un indirizzo IP privato.

Ad esempio, a casa un computer può avere un indirizzo IP privato del tipo 192.168.1.101, una stampante di rete può averne uno del tipo 192.168.1.110, un iPhone può averne un altro del tipo 192.168.1.105, mentre l’unico indirizzo IP pubblico, statico o dinamico, necessario a navigare su Internet, salvo casi particolari, viene assegnato sempre e solo al proprio modem, che solitamente ha come indirizzo IP privato 192.168.1.1. C’è da dire, inoltre, che la scelta di quale indirizzo IP privato utilizzare sui vari dispositivi può essere fatta sia automaticamente dal modem in uso, mediante il cosiddetto DHCP, sia manualmente da te, attraverso le impostazioni TCP/IP del tuo sistema operativo.

IP statico

L’indirizzo IP statico è un indirizzo dato a un dispositivo collegato a una rete e che rimane stabile nel tempo. L’indirizzo IP statico si differenzia da quello dinamico, che varia in caso di riavvio del dispositivo o di variazioni nella rete usata.

Un indirizzo IP è composto da quattro gruppi di cifre separate da punti e serve a identificare in maniera univoca un dispositivo connesso a una rete. Gli indirizzi IP statici vengono solitamente assegnati a server oppure a dispositivi connessi a una rete domestica o aziendale. Poter contare su un indirizzo invariabile permette di identificare in maniera veloce e sicura l’apparecchio (il modem, la stampante o un computer, ad esempio).

In genere i provider applicano una maggiorazione del prezzo ai clienti che richiedono l’assegnazione di un indirizzo IP statico per i dispositivi connessi in rete. Il motivo di questo costo supplementare sta nel fatto che il numero di indirizzi IP disponibili è limitato e di fatto si sta occupando un indirizzo anche quando il dispositivo non è in uso.

IP dinamico

Un indirizzo IP dinamico è una sequenza numerica che identifica in maniera univoca un dispositivo, quando è connesso a una rete informatica.

Di solito, si tratta di quattro cifre separate da punti: le cifre possono assumere valori compresi fra 0 e 255, come ad esempio 10.5.2.1.

Un indirizzo IP è dinamico quando assegnato al dispositivo a partire da un range di indirizzi disponibili. Andando più in particolare, ad assegnare un indirizzo IP è il DHCP, ovvero il Dynamic Host Configuration Protocol, nelle reti più semplici è lo stesso router.

IP privato dinamico e IP privato statico

In base al tipo di servizio fornito dall’ISP, un host può avere un IP pubblico dinamico oppure statico.
L’IP pubblico dinamico può variare ogni volta che ci colleghiamo a Internet.
Viene assegnato “in prestito” ed è utilizzato nella maggior parte dei casi per l’utenza domestica.

L’IP pubblico statico non cambia mai e rimane assegnato allo stesso dispositivo anche quando non è connesso a Internet.
Viene utilizzato quasi sempre in ambito aziendale ed è assegnato prevalentemente ai server aziendali o alle stampanti di rete.

L’IP pubblico statico ha costi più elevati ma consente di identificare un host in modo univoco per un lungo periodo di tempo, consentendo la connessione alla Intranet (la rete aziendale privata isolata da Internet) anche da remoto.

wps to doc
Consulenza, Digitalizzazione, Formazione, Internet, Sistemi, Software, Tech

Come convertire i file WPS?

Ecco in quest’articolo di oggi, dei semplici passaggi per convertire i file WPS.

Con l’arrivo dei computer e il suo boom abbiamo vissuto con una serie di programmi. Questi, sostituiti a loro volta da altri programmi più recenti, risultano ancora memorizzati nelle profondità delle nostre Casette più preziose.

È possibile che un’indagine, un corso o forse un altro documento scritto con informazioni pertinenti siano stati salvati in formato WPS ed è difficile per noi apportare modifiche.

Quando parliamo del formato WPS ci riferiamo a un tipo di documento di testo molto simile al Doc o al Txt che conosciamo oggi.

Tuttavia, questo tipo di formato è molto obsoleto. Risulta dunque non avere sufficienti virtù in termini di capacità di modificare testi, macro o opzioni di formattazione offerte da Word .

Tuttavia, nella maggior parte delle versioni di Word possiamo ancora visualizzare un formato WPS e, meglio ancora, cambiarlo in Doc per evitare conflitti futuri.

Come convertire i file WPS

Per questo ti abbiamo portato queste semplici opzioni in modo che tu possa modificare i tuoi file WPS in Doc o Txt senza ulteriori complicazioni in breve tempo .

I passaggi per convertire i file WPS

Esistono diverse semplici opzioni per convertire i file WPS in formati che consentono di leggere il testo in modo più efficace come Doc o Txt come:

  • Se hai Internet, è meglio scaricare un convertitore WPS in Doc o Txt da Microsoft che fa il lavoro per te rapidamente. Puoi usare quei testi indipendentemente dal loro vecchio formato sorgente, poiché quando carichi il file richiedi il formato da scegliere .
  • È possibile utilizzare l’opzione WS Words. Questa infatti consente di modificare i file caricandoli da CM e salvandoli nei formati Txt o Doc .
  • Un’altra opzione, la più semplice secondo me sarebbe che Microsoft ti chieda di modificare il file. Tramite Microsoft Word ci sarà un’estensione che converte il file in Doc .
  • Alcune persone qualificate copiano semplicemente i dati dal file WPS e li incollano in un documento di Microsoft Word o in un altro elaboratore di testi con un formato corrente. Questa opzione è ideale, purché i dati vengano copiati in modo efficace.

Un’altra opzione praticabile per convertire i file WPS

” Rinomina ” dopo aver fatto clic con il pulsante destro del mouse e accedere manualmente alle opzioni del file, in cui avrai accesso per modificare il file in formato WPS in Doc in modo semplice, non dimenticare di controllare caricando nuovamente il file.

E queste sono le opzioni che dal tuo computer puoi fare per salvare quei file e documenti importanti messi in gabbia nel formato WPS obsoleto .

Forse temi che il processo del cambio di formato influenzi alcuni dei tuoi file di testo, perdendo le preziose informazioni.

Ma puoi essere sicuro che non accadrà nulla che causi danni ai tuoi file con le opzioni che ti offriamo.

C’è anche la possibilità che nessuna delle precedenti opzioni di modifica del formato sul dispositivo funzionerà a causa di software lento e obsoleto.

In tal caso, ti invitiamo a passare a una versione adatta per il tuo dispositivo e le tue esigenze, eliminando qualsiasi impedimento durante la conversione dei tuoi file WPS.

contattaci
Digitalizzazione, Formazione, Internet, Sicurezza informatica, Sistemi, Software, Telefonia Mobile

La bolletta Tim ora si paga su PagoPa e app IO

TIM ha annunciato che la bolletta della linea fissa può essere pagata anche tramite la piattaforma PagoPa, sfruttando l’app IO o altre app di pagamento.

La bolletta telefonica di TIM può essere pagata in molti modi. L’operatore ha oggi annunciato un’altra opzione che può essere sfruttata dai clienti di linea fissa consumer e business, ovvero la piattaforma pagoPA, utilizzata dalla Pubblica Amministrazione e dai gestori dei servizi pubblici. L’obiettivo è incrementare l’uso dei sistemi di pagamento digitali.

La novità è attiva da novembre – L’avviso si può pagare via smartphone, con l’home banking o nei negozi convenzionati.

La pratica si può sbrigare via smartphone, attraverso l’App IO o altre applicazioni, in due modi: inquadrando il QR code oppure inserendo il codice avviso prestampato.

In alternativa, è possibile pagare l’avviso PagoPA tramite l’home banking o gli altri servizi online, oppure nei negozi convenzionati.

PagoPA per pagare la bolletta TIM

La bolletta Tim ora si paga su PagoPa e app IO

La nuova soluzione rientra nell’iniziativa Operazione Risorgimento Digitale che TIM ha introdotto due anni fa per dare impulso alla digitalizzazione del paese. L’obiettivo è quindi offrire ai cittadini ulteriori strumenti di pagamento, spingendo con forza la cosiddetta multicanalità.

Gli abbonati possono già pagare la bolletta tramite diversi canali fisici (uffici postali, banche, ATM, tabaccherie, ricevitorie, supermercati, punti vendita TIM) e digitali (app e area clienti My TIM con carta di credito e PayPal, CBill, Satispay). Dal mese di novembre è possibile utilizzare anche la piattaforma PagoPA. Inizialmente la novità non sarà accessibile a tutti, ma andrà a regime dal mese di dicembre.

La bolletta Tim ora si paga su PagoPa e app IO

Dopo aver ricevuto l’avviso pagoPA, l’utente deve scegliere il canale di pagamento preferito e il gestore della transazione (noto come Payment Service Provider) più conveniente. È possibile pagare tramite smartphone con l’app IO o oltre app di pagamento (come Satispay), inquadrando il codice QR oppure inserendo il codice prestampato. In alternativa è possibile utilizzare il proprio home banking o altri servizi online. Ci sono infine vari esercenti convenzionati sul territorio. La commissione varia in base al canale di pagamento.

A disposizione anche i canali tradizionali

Oltre alla possibilità di poterla pagare tramite PagoPa e app IO, in ogni caso, per la bolletta Tim rimangono a disposizione anche i canali fisici tradizionali, come gli sportelli bancari, gli Uffici Postali, i bancomat, le ricevitorie, le tabaccherie e i supermercati.

contattaci

velocità download upload
Consulenza, Formazione, Internet, Sistemi, Software, Tech

Qual è una buona velocità di download e di upload?

Oggi vi spiegheremo qual è una buona velocità di download e di upload, e come ritenersi soddisfatti della propria linea.

Probabilmente hai una connessione ADSL o Fibra Ottica oppure vuoi averne una e vorresti capire di più sulle performance che i vari competitors (Alice, Fastweb, Vodafone, ecc) offrono. Sbirciando le varie offerte ti sarà capitato sicuramente di sentir parlare di velocità di download (o download speed) e di velocità di upload (o upload speed). Cosa significano questi termini? Cos’è la velocità di upload? e quella di download?

Ci siamo fatti un po di domande, vediamo allora di capirci un qualcosa in più. In questa guida cercheremo prima di spiegare il significato di velocità di download e upload e capire qual’è una buona velocità ADSL o Fibra, poi vi spiegheremo come effettuare un test di velocità per vedere se quanto offerto dal vostro fornitore corrisponde al vero.

Velocità di download (download speed)

Per velocità di download si intende la velocità di scaricamento (o ricezione) di un file da internet, ovvero la velocità con cui viene copiato un file da internet al vostro computer. Questo valore si misura in Mbps, ovvero Megabit per secondo. Il Mbps è un’unità di misura che indica la capacità (quindi velocità) di trasmissione dei dati su una rete informatica.

Una buona velocità di download è importante per navigare velocemente e incide maggiormente sulle operazioni seguenti: scaricare files, ricevere rapidamente la posta, vedere video in streaming, effettuare video-chiamate e svolgere gran parte delle operazioni sul web.

E’ importante sottolineare che la velocità a cui si riferiscono i vari operatori del mercato nei loro spot è proprio questa ovvero la velocità di Download mentre quella di Upload è generalmente inferiore.

Qual’è una buona velocità di download?

Qual è una buona velocità di download e di upload?

10-20 Mbps

Rappresenta una buona velocità. I siti anche quelli più pesanti da caricare si apriranno velocemente, sarà possibile guardare film in streaming anche in HD, piattaforme di condivisione video tipo Youtube o Dailymotion e Internet TV, tipo Infinity o sky on demond. Velocità di download basse sono da considerare quelle inferiori a 10-20 Mbps.

20-50 Mbps

Il numero di dispositivi connessi alla stessa rete è in continuo aumento. Basti pensare, oltre ai computer, ai tablet agli smartphone e in alcun casi anche agli elettrodomestici. Se in casa siete in molti a navigare potrebbe servirvi un servizio con questo tipo di velocità. Non occorre sottolineare che quando più dispositivi si collegano contemporaneamente devono spartirsi la rete, un po come si divide una torta.

50 e più Mbps

Velocità di questo tipo non credo servano per utenze domestiche semmai possono servire per esempio a piccole aziende che debbano organizzare video conferenze con più persone. In futuro velocità di questo tipo potrebbero diventare la normalità, vi ricordate da dove diamo partiti? Le prime connessioni che io ricordi andavano a 56K, quindi meno di 1 Mbps.

Velocità di upload (upload speed)

upload

Per velocità di upload si intende la velocità con cui si invia un file su internet, ovvero, dal proprio computer su internet. Un esempio per capirci è quello di un file che alleghiamo ad un messaggio di posta elettronica. Per essere inviato il file deve essere caricato su un server. Una buona velocità di upload e’ fondamentale per navigare velocemente, spedire rapidamente la posta, effettuare video-chiamate o inviare files ad altri utenti.

E’ dunque importante avere una buona velocità di upload quando effettuate video-conferenze, o se avete necessità di scambiare molti file con altri utenti. Certo la velocità di upload non potrà mai essere elevata come quella di download, ma sarà sempre decisamente più bassa.

Qual’è una buona velocità di upload?

Tra ADSL e Fibra Ottica esiste una notevole differenza in termini di velocità di upload. Basti pensare che l’ADSL di Tim e Fastweb viaggiano entrambe a 1 Mbps mentre con la fibra ottica si naviga alla mostruosa velocità di 20 Mbps con le migliori offerte di Fastweb che arrivano addirittura a 50 Mbps. Detto ciò, occorre precisare che un utente normale non ha bisogno, almeno al momento, di velocità di Upload cosi alte, 3/5 Mbps rappresentano già un’ottimo compromesso.

Come effettuare un test di velocità della fibra ottica o dell’adsl?

speed test

Effettuare un test per capire qual è la tua velocità di navigazione è davvero semplice. Segui questo link:

contattaci