Ecco le principali novità per i Mac di Apple con l’arrivo di macOS Sonoma per tutti i dispositivi!
Apple ha rilasciato a settembre passato il nuovo aggiornamento di macOS Sonoma per i computer Mac. Questa versione del sistema operativo desktop non introduce cambiamenti radicali come lo scorso anno, ma presenta comunque numerose funzionalità che migliorano l’esperienza globale del sistema. Ecco un’anteprima delle sue caratteristiche principali.
A settembre è stato rilasciato da Apple il nuovo aggiornamento di macOS Sonoma, una versione del sistema operativo desktop per i Mac. Anche se, simile all’anno precedente, non introduce cambiamenti rivoluzionari, propone comunque numerose funzionalità che contribuiscono a migliorare l’esperienza globale del sistema. Di seguito, sono elencate tutte le novità che gli utenti troveranno una volta completato l’aggiornamento a macOS Sonoma sui propri Mac.
Le novità
Salvaschermo
Arrivano centinaia di nuovi salvaschermo che si caratterizzano ora per il fatto che vengono proposti in slow-motion con splendidi panorami di tutto il mondo.
Interessante poi il fatto che, nel momento in cui si farà login con il proprio account, l’ultimo fotogramma dello slow-motion diventerà direttamente lo sfondo della propria Scrivania. Chiaramente, questi nuovi salvaschermo possono creare un effetto davvero spettacolare su display ampi.
Widget a go-go!
Con macOS Sonoma, i widget vengono integrati direttamente nella Scrivania del Mac. Ora è possibile selezionare i widget desiderati dalla nuova galleria widget e posizionarli direttamente sulla Scrivania.
Questo permette di accedere facilmente ad una varietà di funzionalità, come l’ascolto di Podcast, il controllo delle luci della camera, e altre azioni, con un semplice clic. Quando si apre un’app o una finestra, o si utilizza Stage Manager, i widget rimangono in secondo piano e diventano trasparenti per non distogliere l’attenzione. Inoltre, se si cambia lo sfondo, i colori dei widget si adattano istantaneamente.
Grazie a Continuity, non è necessario installare le relative app, poiché è possibile aggiungere direttamente alla Scrivania tutti i widget già presenti sull’iPhone.
Videoconferenze
Con l’introduzione della nuova Modalità Sovrapposizione su macOS Sonoma, è possibile rimanere visibili anche durante la condivisione dello schermo. Questa modalità offre due opzioni: una sovrapposizione grande e una piccola.
Nella sovrapposizione grande, chi partecipa alla videoconferenza rimane al centro dell’attenzione, mentre lo schermo condiviso appare accanto in un riquadro su un livello separato in secondo piano. In questa modalità, è possibile muoversi, camminare e parlare davanti ai contenuti che si stanno presentando.
Nel caso si scelga la sovrapposizione piccola, il volto appare all’interno di un piccolo cerchio che si sposta sullo schermo condiviso. Questo consente di presentare il proprio lavoro spostando il cerchio accanto ai punti che si desidera evidenziare. Inoltre, sono disponibili effetti speciali per animare e riempire lo schermo con divertenti effetti 3D in realtà aumentata, come cuoricini, coriandoli e altro ancora.
Messaggi
Nel nuovo macOS Sonoma, è stata migliorata la ricerca dei messaggi, consentendo di trovare immediatamente il messaggio desiderato combinando più filtri per restringere la ricerca in modo rapido ed efficiente.
Aggiunta una nuova freccia che permette di saltare direttamente al primo messaggio non letto di una conversazione, e scorrendo verso destra su qualsiasi messaggio è possibile rispondere rapidamente. Ora è anche più semplice condividere la propria posizione direttamente su Mappe senza dover uscire dall’app Messaggi.
Password e Safari
Anche per quanto riguarda macOS Sonoma, come per gli altri sistemi operativi, sono stati introdotti i Profili su Safari. Questa funzionalità consente di separare il lavoro dal tempo libero, consentendo a ciascun profilo di avere la propria cronologia, estensioni, gruppi di pannelli, cookie e preferiti distinti dagli altri profili. Il passaggio da un profilo all’altro sarà reso ancora più facile e immediato.
Per quanto riguarda il lato ricerche su macOs Sonoma, ci sono sei cambiamenti significativi, offrendo suggerimenti più pertinenti e facili da leggere, rendendo l’esperienza di navigazione ancora più rapida e intuitiva.
Introdotta inoltre la possibilità di aggiungere le web app direttamente al Dock. È possibile fare ciò direttamente dal menu File, rendendo così i siti web accessibili come se fossero app native. Una volta aperti, questi siti web appariranno con una finestra simile a quella delle app tradizionali, dotate di una barra degli strumenti semplificata. Inoltre, le web app possono ricevere notifiche e possono essere accessibili come qualsiasi altra app sul sistema.
Anche in macOS Sonoma è presente un nuovo pannello che consente di accedere alla propria collezione di Adesivi Live e Memoji, integrandoli in un’unica posizione comoda. Implementato un sistema di sincronizzazione tramite iCloud per gli adesivi, consentendo di trovarli disponibili su iPhone, iPad e Mac in modo uniforme.
Note e PDF
In macOS Sonoma, c’è la possibilità di compilare i moduli PDF al volo utilizzando l’inserimento automatico. Questo significa che è possibile utilizzare le informazioni salvate nei Contatti per compilare rapidamente un PDF o una scansione di un documento in modo sicuro.
Inoltre, è possibile visualizzare un PDF a larghezza intera direttamente in Note e navigare tra le pagine con un semplice clic. Inoltre, è ora possibile raggruppare più PDF in una singola nota, consentendo di avere tutti i documenti correlati a portata di mano.
In macOS Sonoma, è possibile trasferire facilmente il contenuto di una nota a Pages facendo clic sul pulsante Condividi. Una volta in Pages, si avrà la possibilità di eseguire molte azioni, come cambiare il font, ridimensionare le immagini e aggiungere video, trasformando così semplici appunti in un documento più articolato.
Funzione di accessibilità potenziate
macOS Sonoma presenta una gamma di nuove funzionalità di accessibilità che ampliano ulteriormente le possibilità di personalizzazione del Mac. Per gli utenti con difficoltà uditive, i dispositivi acustici “Made for iPhone” possono essere collegati al Mac per gestire telefonate e contenuti multimediali, mentre il Live Speech consente alle persone non udenti di digitare e dare voce ai propri pensieri durante le conversazioni e le telefonate.
Nuovi suggerimenti fonetici per tutti coloro che hanno disabilità fisiche o motorie, l’utilizzo di Voice Control su Mac per dettare o modificare testi è reso più efficace grazie a tali suggerimenti. Per supportare le persone con disabilità cognitive, le immagini animate come le GIF in Messaggi e Safari possono essere automaticamente messe in pausa. Le persone con problemi di vista possono personalizzare la dimensione del testo nelle app per Mac e utilizzare Xcode con VoiceOver, il lettore di schermo integrato, per facilitare lo sviluppo di software accessibili.
Altre novità
Le nuove liste della spesa intelligenti in Promemoria semplificano le visite settimanali al supermercato, consentendo agli utenti di organizzare le liste in sezioni e disporle orizzontalmente con una nuova vista a colonne per una maggiore chiarezza e praticità.
I software che utilizzano l’intelligenza artificiale richiedono ora meno risorse e sono più veloci, migliorando l’efficienza complessiva del sistema. Funzionalità migliorate semplificano la gestione degli allegati in Mail, mentre il ripristino dei Mac collegati in DFU è stato reso più semplice. I memo vocali sono ora cifrati su iCloud per una maggiore sicurezza e privacy dei dati degli utenti. Inoltre, sono state apportate importanti migliorie su fronti privacy e sicurezza per garantire una migliore protezione dei dati degli utenti.
Come eseguire l’aggiornamento a macOS Sonoma
Per aggiornare a macOS Sonoma, è sufficiente aprire le Impostazioni di Sistema, selezionare la sezione “Generali” e poi “Aggiornamento Software”. Qui, dopo aver verificato la disponibilità di aggiornamenti, sarà possibile fare clic su “Aggiorna ora” per avviare il processo di aggiornamento.
Se il tuo Mac è compatibile con l’ultimo sistema operativo, vedrai un’opzione che ti consente di eseguire l’aggiornamento gratuitamente. I Mac compatibili includono:
Con il nuovo aggiornamento in casa Apple, hai funzioni ancora più potenti per lavorare e personalizzare il tuo Mac come mai prima d’ora.
L’ultima versione del sistema operativo di casa Apple è arrivato, puntando a offrire ai suoi utenti un’esperienza ancora più avanzata e completa.
Questo aggiornamento introduce una serie di nuove funzionalità e miglioramenti progettati per semplificare l’uso del Mac, migliorare la produttività e rafforzare l’integrazione con l’ecosistema Apple.
In questo articolo, esamineremo le caratteristiche chiave di macOS Sonoma e come esse influiscono sull’esperienza dell’utente.
Design rinnovato MacOS Sonoma presenta un design rinnovato che segue lo stile di Apple già visto su iOS 15. Gli elementi vengono semplificati e resi più coerenti, offrendo un aspetto pulito e moderno. Ciò include l’introduzione di nuove icone, barre dei menu traslucide e animazioni fluide che rendono l’interazione con il Mac ancora più piacevole. I nuovi salvaschermo in slow-motion con splendidi panorami da tutto il mondo fanno un figurone sull’ampio display del tuo Mac, come nel video sottostante; quando fai login, l’ultimo fotogramma diventa lo sfondo della tua Scrivania.
Focus
Con la funzionalità “Focus”, macOS Sonoma permette agli utenti di gestire meglio le notifiche e le interruzioni durante il lavoro o altre attività. Gli utenti possono personalizzare i loro profili di focus, configurando quali notifiche ricevere e quali no, consentendo una maggiore concentrazione senza distrazioni.
Potenziamenti delle app native
Apple ha migliorato le app native di macOS con funzioni più avanzate.
L’app Mail ora include un’altra livello di privacy con la funzione “Mail Privacy Protection”, che impedisce ai remittenti di rilevare l’apertura delle email. L’app Safari ha ricevuto un aggiornamento significativo, offrendo migliore velocità di navigazione, un nuovo sistema di schede e una maggiore protezione della privacy.
Con i profili, Safari ti aiuta a separare il lavoro dal tempo libero: ciascun profilo avrà la sua cronologia, ed estensioni, gruppi di pannelli, cookie e preferiti distinti da quelli degli altri profili. E passare da uno all’altro mentre giri nel web è facilissimo e immediato.
Continuità con gli altri dispositivi Apple L’integrazione con gli altri dispositivi Apple è sempre stata una delle forze di macOS, e Sonoma non fa eccezione. La nuova funzionalità di Continuità permette ai Mac di lavorare ancora meglio con iPhone, iPad e Apple Watch. Gli utenti possono continuare a lavorare su un documento da un dispositivo all’altro senza interruzioni o sincronizzare rapidamente i dati tra le piattaforme.
Potenza e prestazioni
MacOS Sonoma porta con sé miglioramenti significativi in termini di potenza e prestazioni. L’architetture M1 e M2, sviluppata da Apple, offrono un notevole potenziamento delle prestazioni e una maggiore efficienza energetica. Gli utenti possono godere di macchine più veloci e reattive, nonché di una migliore gestione della batteria
Conclusione Con il suo design rinnovato, le nuove funzionalità di Focus, le app native potenziate e l’integrazione continua con gli altri dispositivi Apple, Sonoma porta un nuovo livello di produttività e fluidità all’utilizzo del Mac. Se già utilizzi questi dispositivi o se il nostro articolo ti è stato utile comunicacelo nei commenti qui sotto, ci auguriamo di vederci presto con nuove notizie sul mondo dell’informatica!
Grazie alla domotica possiamo controllare con la voce o lo smartphone, luci termostati e tutti i dispositivi elettrici presenti nella nostra casa, comprese le telecamere di sicurezza.
Nelle nostre case ci sono diversi tipi di impianti: da quello elettrico al riscaldamento, da quello telefonico a quello di climatizzazione. Se abbiamo un giardino avremo probabilmente un impianto di irrigazione e in molti casi sarà presente anche l’impianto di allarme. Normalmente ciascuno di questi funziona in modo indipendente rispetto agli altri, ma grazie alla domotica è possibile non solo farli interagire, ma anche gestirli a distanza.
Così, per esempio, verremo avvisati se si sta verificando un sovraccarico di corrente. Oppure se un sensore di movimento o una videocamera di sicurezza individuano dei movimenti sospetti, mentre il sistema di irrigazione non si attiverà in caso di pioggia. Il termine domotica deriva dal latino domus (casa) che, combinato alla desinenza finale di informatica, indica che ogni elemento può essere gestito attraverso la rete Internet in combinazione ad app e software di smartphone e PC.
Negli appartamenti nuovi, così come in quelli ristrutturati da poco, è facile trovare impianti demotici evoluti che permettono di controllare dalle luci alle tapparelle, al termostato. Questo però non significa che chi vive in un normale appartamento debba per forza rifare l’impianto elettrico per renderlo intelligente. Per farsi un’idea di cosa significhi avere in casa un impianto di domotica, basta acquistare uno dei tanti kit, disponibili su Amazon o su qualsiasi store online.
Questi kit comprendono sensori, lampadine intelligenti, telecamere e non richiedono particolari competenze tecniche. Vanno semplicemente collegati alle prese elettriche già presenti in casa e naturalmente alla rete Wi-Fi dell’appartamento. Si tratta di sistemi con un numero ridotto di funzioni, che potremo però controllare attraverso lo smartphone o gli assistenti digitali Alexa e Google Home. Il costo può anche essere limitato a meno di un centinaio di euro.
Un aiuto per gli anziani Per la maggior parte delle persone chiedere a un assistente digitale di alzare le tapparelle o spegnere la luce resta soprattutto un simpatico trucchetto. Ma per chi è anziano o ha problemi di locomozione, può contribuire a migliorare la qualità della vita.
Gli stessi servizi di teleassistenza e telesoccorso, che assicurano un pronto intervento nel caso di malori o di incidenti domestici, fanno a tutti gli effetti parte della domotica. E noi nelle prossime pagine mostreremo alcune delle soluzioni che ci hanno convinto maggiormente e che abbiamo installato nelle nostre case.
Rendere smart la nostra abitazione significa prima di tutto migliorare la qualità della nostra vita. Infatti grazie alla domotica è possibile ottenere un aumento delle prestazioni e delle funzionalità dei diversi impianti e degli elettrodomestici presenti nella nostra casa.
Otterremo di conseguenza un miglioramento del comfort, della sicurezza e del risparmio energetico. E sono proprio questi i tre pilastri della domotica che stanno spingendo sempre più persone a rendere smart le loro case.
Al di là dell’effetto WOW, inevitabile nel momento in cui mostriamo ad amici e conoscenti come sia possibile comandare luci ed elettrodomestici con la voce, è innegabile che informatizzare la nostra casa la renda anche molto più comoda da viverci. Un impianto demotico può fare diventare normali situazioni che fino a oggi eravamo abituati a vedere solo nei film di fantascienza. Potremo così venire svegliati dall’aroma del caffè e dalla tapparella che si solleva in autonomia. Oppure avere la certezza di trovare le stanze sempre alla giusta temperatura, sia d’inverno che d’estate.
Potremo anche programmare differenti scenari a seconda degli ambienti e delle situazioni. Così per esempio lo scenario ” m a l a t t i a ” può rendersi cura di chi ha la febbre abbassando le luci, aumentando la temperatura della stanza e limitando il volume del televisore. Mentre lo scenario “cinema”, oltre a impostare le luci giuste per godere il nostro film, consente anche di attivare in automatico la segreteria telefonica e rendere muto il campanello di casa. Altri scenari sono poi legati solo alla nostra fantasia. Certo, per ottenere i risultati migliori sarebbe meglio avere un impianto demotico evoluto. Questo andrebbe realizzato al momento della costruzione o della ristrutturazione dell’appartamento, con un investimento notevole. Ma oggi è possibile ottenere buoni risultati anche con il fai-da-te, inserendo da soli gli elementi che ci interessano.
Avere la certezza che la nostra abitazione, e di conseguenza la nostra famiglia, siano protetti da un sistema di sicurezza evoluto, è l’ambizione di tutti. Oltretutto il Bonus Sicurezza 2022, che è già stato confermato dal Governo per i prossimi due anni, permette di mettere al sicuro la nostra casa con una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 €. Un motivo in più per valutare un impianto domotizzato evoluto. Impianto che comprenda telecamere e sensori anti intrusione e che tenga sotto controllo la nostra abitazione non solo quando non siamo in casa, ma anche quando ci sono i nostri familiari.
Potremo così sapere da remoto in ogni momento se le finestre sono chiuse e le luci sono spente e allo stesso tempo come stanno i figli e gli animali. Inoltre, anche se non possiamo investire grosse cifre per un impianto di sicurezza evoluto, potremo cavarcela con una telecamera collegata al router Wi-Fi dell’abitazione, con qualche sensore di apertura collegato a porte e finestre e, infine, a qualche sensore di movimento.
Soprattutto in questo periodo storico in cui la bolletta energetica continua a crescere, è utile avere a disposizione un impianto demotico che permetta di controllare quale e quanta energia viene utilizzata dai singoli elettrodomestici. Potremo così decidere di far partire gli elettrodomestici nei momenti migliori, sia per il risparmio che per limitare il disturbo.
Per quanto riguarda il riscaldamento e il raffreddamento, verranno regolati in automatico basandosi sugli orari della famiglia. Se poi abbiamo a disposizione un impianto fotovoltaico, avremo evidenti vantaggi sull’ottimizzazione dei processi domestici. Oltretutto anche per i nuovi impianti fotovoltaici è prevista la detrazione del 50% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 €, che rimane valida fino al 31 dicembre 2024.
Per realizzare un impianto domotica evoluto è necessario l’intervento di professionisti che dovranno adattare gli impianti esistenti della nostra casa ai vari dispositivi domatici. Andranno questi collegati a una o più centraline in modo da controllare e programmare tutto ciò che avviene nell’appartamento. Occorre prevedere un investimento di alcune migliaia di euro che dipende naturalmente dalle dimensioni e dalla complessità del sistema. Ricordiamo che può venire in parte compensato al 50% dall’Ecobonus del governo.
Un’alternativa valida resta però quella della domotica Plug and Play. Questa prevede dispositivi semplici da usare e configurare che non richiedono interventi da parte di specialisti e nessuna modifica strutturale all’abitazione.
Prima di tutto dovremo definire quali elementi della nostra casa vogliamo rendere smart. Amazon e i vari stare online mettono a disposizione un grande assortimento di luci e lampadine smart, prese e interruttori Wi-Fi, videocitofoni e serrature comandabili a distanza. Il nostro consiglio, però, è quello di affidarsi a un unico produttore specializzato del settore. In modo tale che metta a disposizione un proprio ecosistema completo di prodotti, come è il caso di SwitchBot, https://eu.switch-bot.com. SwitchBot è presente con i suoi dispositivi anche su Amazon. SwitchBot è ideale per chi ha un budget limitato ma vuole comunque prodotti certificati e facili da installare.
Bastano 35 euro per acquistare SwitchBot Hub Mini Smart Remote. Un piccolo scatolotto che una volta collegato al router Wi-Fi dell’abitazione consentirà di comandare da remoto tutti gli elettrodomestici gestiti da un telecomando a infrarossi, come l’impianto di aria condizionata, il televisore, l’impianto stereo. Tra gli altri accessori per la domotica di SwitchBot consigliamo il rilevatore di movimenti Smart Motion Door Sensor, lo SwitchBot Curtain, un motore elettrico per tende compatibile con gli assistenti digitali Alexa e Google Home, lo SwitchBot interrutore intelligente che permette di comandare a distanza qualsiasi interruttore della nostra abitazione. Potremo per esempio collegarlo all’interruttore del citofono in modo da aprirlo senza doverci spostare. Al momento l’ecosistema di SwitchBot comprende oltre dieci dispositivi tra telecamere, termostati, igrometri e strisce LED, tutti a prezzi accessibili. Il nostro consiglio è quello di scegliere volta per volta quello più adatto per noi.
Quando si parla di domotica molti pensano subito alle luci che si possono accendere e spegnare da remoto e che possono creare migliaia di combinazioni cromatiche. E in effetti sono tantissimi i produttori che hanno in catalogo lampadine smart collegabili all’impianto WiFi della casa e gestibili a distanza.
In questo caso però occorre considerare anche la qualità delle lampadine. Sotto questo punto di vista le Philips Hue, https://www.philips-hue.com, anche se decisamente costose restano le migliori. Il consiglio è quello di iniziare con un kit base di partenza come il Lighting Hue White Starter Kit che comprende tre lampadine White E27, un telecomando Dimmer Switch e un Bridge Philips Hue per il controllo remoto.
Grazie anche a una politica di prezzi decisamente aggressiva, che consente di acquistare uno dei modelli dell’assistente digitale Echo Dot anche a meno di 20 euro, Amazon copre ormai il 60% del mercato italiano. Uno dei suoi punti di forza sono le Skill che consentono di interfacciarsi con la maggior parte degli accessori per la domotica e comandarli con la voce. Quindi con le Routine, particolari comandi scorciatoia che permettono di raggruppare le azioni. Difatti grazie a queste potremo per esempio fare accendere in automatico le luci e chiudere le tapparelle quando tramonta il sole. Oppure ascoltare le ultime notizie e riprodurre la nostra musica preferita dopo la sveglia o una volta tornati a casa.
Se poi abbiamo diversi dispositivi per la casa intelligente compatibili, potremo creare un gruppo per controllarli tutti. Per esempio, se abbiamo creato il gruppo “soggiorno”, potremo dire: “Alexa. accendi le luci in soggiorno” per comandare tutte le luci in quella stanza. Gran parte delle stesse azioni possono comunque essere svolte da Nest Mini, l’assistente digitale creato da Google.
Tra una ristrutturazione completa, necessaria per realizzare un impianto di domotica evoluto nella propria abitazione, e una soluzione fai-da-te, c’è sempre una terza via, ed è quella che propone iotty, https://iotty.it/. Si tratta di un’azienda completamente italiana che da Pordenone è arrivata ad avere successo in tutto il mondo grazie ad accessori per la domotica che si distinguono non solo per la tecnologia, ma anche per il design.
Si tratta in pratica di sostituire le placche esistenti con quelle smart di iotty. Queste oltre a essere in vetro temperato e quindi molto eleganti, integrano i sensori per la temperatura, la luminosità e la prossimità. In questo momento il catalogo di iotty (il cui nome deriva dalle iniziali di Internet of Things) offre solo tre prodotti: la placca i3 Plus che funziona da Interruttore Intelligente per luci e cancelli, la i3S Plus Interruttore Intelligente per Tende e Tapparelle e OiT Plus, una presa Wi-Fi smart.
Queste placche, con i loro tre tasti soft touch, vanno inserite nelle classiche scatole di derivazione 503 (quelle presenti praticamente in tutte le case italiane) e sono disponibili nei colori bianco, nero, grigio, sabbia e azzurro. L’installazione non richiede particolari abilità tecniche se è già presente il filo neutro che arriva all’interruttore. In ogni caso è comunque sempre possibile prenotare l’intervento di un elettricista per l’installazione attraverso il sito di iotty.
Il vantaggio di una scelta di questo tipo è principalmente legato al design e alla semplicità d’uso. Una volta installata la placca basterà collegare l’app per ottenere tutti i dati relativi ai consumi effettivi e anche alla temperatura dell’ambiente in cui si trova. Potremo programmare accensione e spegnimento dei vari dispositivi in base alla nostra routine giornaliera direttamente dall’app. Possiamo farlo anche con la voce grazie alla integrazione con i più comuni assistenti vocali. Oltre ad Amazon Alexa e a Google Home, gli accessori ergonomici di iotty sono infatti compatibili anche con la piattaforma HomeKit di Apple e con quella Matter. Quest’ultima con ogni probabilità è destinata a diventare lo standard del futuro per la domotica.
Il prezzo per ciascuna delle placche di iotty è di 99 euro, ma controllando sul sito si possono trovare spesso offerte speciali che permettono di risparmiare fino al 30%. Il servizio di installazione costa 135 euro fino a 3 placche e 195 euro se vogliamo installare fino a cinque placche. L’elettricista oltre a collegare le placche, provvederà anche a inserire il cavo neutro se necessario e a configurare il Wi-Fi. In ogni caso il sistema funzionerà in modalità manuale anche senza la presenza di un impianto Wi-Fi nell’abitazione.
Praticamente tutti gli impianti domotici, sia quelli più evoluti che richiedono un intervento di tecnici specializzati per la loro realizzazione, sia quelli fai-da-te che permettono di costruire da soli la propria casa intelligente, si affidano alla rete Wi-Fi dell’abitazione. Questo però non significa che non sia possibile creare un proprio impianto indipendente da Internet e dal cloud. Certo, bisognerà fare a meno della possibilità del controllo remoto, ma in compenso la privacy sarà garantita in quanto tutti i dati necessari al funzionamento dell’impianto domotico resteranno nell’abitazione. Anche le prestazioni risulteranno migliori. Per chi non vuole, o magari semplicemente non può, affidare il proprio impianto domotico a una connessione Internet, Samsung ha realizzato la piattaforma SmartThings Edge.
In pratica tutte le funzioni di programmazione dei vari elementi che compongono la casa domotica vengono gestite direttamente da uno SmartThings Hub. Questo sigifica quindi dallo smartphone, eliminando così la necessità di connessione basata su cloud e allo stesso tempo aumentando la velocità delle automazioni. Oltre ai dispositivi commercializzati da Samsung, anche quelli compatibili con le piattaforme ZigBee e Z-Wave saranno in grado di connettersi all’hub bypassando così il cloud.
Per funzionare al meglio, la domotica ha bisogno di propri protocolli wireless. Questi devono essere in grado di gestire le migliaia di dispositivi che già oggi vengono commercializzati e che sono inevitabilmente destinati a moltiplicarsi. Gli standard tradizionali Wi-Fi e Bluetooth non riescono infatti a svolgere questo compito. Tutto ciò accade sia per problemi di interferenze, sia perché richiedono un considerevole dispendio di energia. Soprattutto quando ci troviamo in un’abitazione o in un ufficio in cui gli accessori connessi sono alcune decine. Per questo motivo da alcuni anni accessori per la domotica hanno messo a punto nuovi standard, specifici per la domotica. Il più diffuso è oggi lo ZigBee che permette di connette re fino a 65.000 dispositivi. ZigBee ha consumi ridotti ed è compatibile con accessori di produttori come Amazon, Philips, Osram, Xiaomi e lkea.
Come accade spesso nel settore informatico, contemporaneamente sono stati realizzati standard concorrenti come Z-Wave. Difatti il rischio di ritrovarsi accessori che non dialogano tra loro è molto alto. Per questo motivo oltre 170 aziende, tra cui spiccano Apple, Samsung, Amazon, Google e gli associati della ZigBee Alliance hanno deciso di mettere a punto Matter. Questo nuovo protocollo di interoperabilità dal 2023 dovrebbe diventare quello dominante. La sua forza è la sua piena compatibilità non solo con gli accessori ZigBee ma anche con molti di quelli che oggi usano il Wi-Fi per connettersi. In pratica basterà un aggiornamento firmware e si passerà al nuovo standard. Matter 1.0 è stato presentato ufficialmente il 3 novembre dalla Connectivity Standards Alliance. La tecnologia si basa su una combinazione di Wi-Fi, Bluetooth LE e reti mesh intelligenti, la cui comunicazione risulterà semplificata.
Creare un sistema dual boot, cioè installare due sistemi operativi sullo stesso Pc, e scegliere quale avviare.
Creare e configurare un sistema dual boot, che ospita cioè due diversi sistemi operativi capaci di convivere fianco a fianco sullo stesso disco (sia pure in partizioni separate) è oggi molto più semplice rispetto a qualche anno fa; basta procedere con un po’ di attenzione: vediamo, per esempio, come aggiungere a una macchina Windows un’installazione di Ubuntu Linux.
Ubuntu
In primo luogo, dopo aver effettuato un provvidenziale backup di sistema per mettere al sicuro i propri dati, occorre scaricare l’ultima versione di Ubuntu sotto forma di file Iso, seguendo il link (figura A) e facendo clic sul pulsante Download.
Una volta scaricata l’immagine binaria, si può decidere di installarla su una chiavetta Usb Flash per poi avviarla direttamente. Per farlo si consiglia installare Balena Etcher (www.balena.io/etcher) (figura B), quindi fare clic su Flash from file, scegliere il file Iso di Ubuntu scaricato, indicare la chiavetta Usb all’opzione Select target e avviare il processo facendo clic sul pulsante Flash!
Al termine dell’operazione riavviate il sistema, entrate nel Bios e selezionate l’opzione che consente di avviare Ubuntu da Usb. Nella nuova schermata, selezionate Install Ubuntu (figura C) e seguite le istruzioni.
Per prima cosa, scegliete le impostazioni di lingua e tastiera e, nella finestra Updates and other software, selezionate il tipo di installazione Normal e l’opzione Install third-party software graphics and Wi-Fi hardware and additional media formats (figura D), quindi attivate l’opzione Configure Secure Boot, impostate la password e proseguite.
Nella pagina di installazione Ubuntu selezionate Install Ubuntu alongside Windows Boot Manager (figura E) per impostare il doppio avvio, decidete quanto spazio riservare ai due sistemi e fate clic su Install Now per proseguire. I passi successivi permettono di impostare l’ora in base alla propria area geografica, quindi nome utente, l’host e la password. Al termine, riavviate il Pc e scollegate la chiavetta Usb.
Un grande monitor BenQ MOBIUZ EX3415R curvo con formato panoramico è l’ideale per entrare nelle scene dei giochi e dei film.
BenQ ha raggruppato i display per il gaming sotto l’egida Mobiuz (ma esiste anche la serie Zowie, specifica per gli eSport), a cui appartiene il modello in prova.
L’apparecchio coniuga molte caratteristiche richieste dai gamer con un pannello Ips veloce, che lo rende adatto anche a un uso generico. Il monitor è imponente per via delle sue dimensioni importanti e per il rapporto d’aspetto panoramico di 21:9.
Lo schermoè effettivamente enorme con i suoi 34” e la curvatura dà veramente l’impressione di avvolgere il giocatore. Il design del monitor è giocato sul contrasto tra la curva dello schermo e la spigolosità delle linee della base e della colonna portante.
Le superfici in plastica sono nere davanti intorno al pannello e lungo la colonna a sezione trapezoidale, mentre grigio argentato è il colore del retro e della base.
Quest’ultima ha forma a V e mostra all’utente una parte delle superfici di colore arancione.
L’articolazione tra corpo del display e colonna consente la regolazione dell’altezza, l’inclinazione e la rotazione.
Le cornici intorno al pannello seguono lo stile attuale: sono sottilissime su tre lati. In ogni caso, una volta acceso diventa visibile il bordo nero del pannello Lcd, che fa salire a poco più di un centimetro la cornice complessiva dei bordi laterali e superiore.
I tasti fisici per comandare le funzioni sono distribuiti lungo il bordo inferiore.
Ne troviamo infatti uno davanti nell’angolo in basso a destra, per l’attivazione delle tre modalità Hdr (giochi, cinema, display), altri due sotto la cornice in basso, sulla destra vicino al centro, per selezionare l’input e per l’accensione/spegnimento.
Chiude la serie il piccolo joystick, posto proprio tra i due tasti precedenti, necessario per navigare nel menu Osd.
Il prodotto di BenQ è fornito con un telecomando a infrarossi, un parallelepipedo piccolo e piatto in plastica nera opaca con una decina di tasti e un selettore circolare, molto comodo per l’accesso diretto al volume, alle modalità gioco e audio, alla funzione Pip.
PRO di BenQ
Ottime prestazioni cromatiche
Con il formato panoramico 21:9 e la curvatura sembra veramente di entrare nelle scene
Sezione audio efficace.
CONTRO di BenQ
Luminosità in Hdr non esaltante
Prezzo impegnativo
Il menu Osd è molto ricco e ben strutturato, con i numerosi parametri raggruppati in livelli gerarchici, ognuno visibile in una sezione dedicata e affiancata alle altre.
Con questa disposizione è sempre possibile vedere in che parte del menu si sta agendo.
I preset cromatici sono numerosi: quattro specifici per i giochi, altri cinque per impieghi più generici.
Le funzioni per i gamer includono Black eQual-izer e Light Tuner per schiarire le zone scure, B.I.+ (Bright Intelligence Plus) per regolare in automatico la luminosità, il contrasto e la temperaturacolorein basealla luce ambiente rilevata dal sensore integrato, posto al centro del bordo inferiore della cornice frontale del monitor.
Da notare che, se si attivano le modalità Game Hdri oppure Cinema Hdri, la funzione B.I.+entra automaticamente in funzione, ma è possibile disattivarla navigando nel menu Osd.
Nei nostri test abbiamo apprezzato il bilanciamento cromatico di base, già buono una volta selezionato il preset sRgb.
Con la calibrazione con la sonda le cose migliorano, ma solo leggermente, segno che il setup di fabbrica è stato fatto in maniera corretta.
In particolare abbiamo apprezzato la resa alle basse luci, che consente di distinguere bene i dettagli anche nelle zone più scure dalla scena.
Nonostante il pannello sia un Ips, la nitidezza dei piccoli dettagli in rapido movimento è risultata ottima, con scie estremamente corte.
Per ottenere questo risultato – ovviamente reso possibile dal refresh a 144 Hz – abbiamo impostato il parametro Ama (Advanced Motion Accelerator) a 3, il valore massimo, e abbiamo spento Blur reduction.
Il valore Mprt ottenuto con il test della scacchiera in rapido movimento è stato di 6,4 ms, mentre Mcr è risultato 157.
La visione dei giochi e dei film in modalità Hdr non ha riservato brutte sorprese, anche se dobbiamo ammettere che la luminosità non è stata nulla di eccezionale.
Il monitor è conforme allo standard DisplayHdr 400, che in effetti non è molto.
Dei tre preset disponibili per l’Hdr il migliore è Display, Giochi è simile ma più contrastato e con maggior enfasi ai dettagli (forse troppa), Cinema è Il gamut del prodotto di BenQ è ben centrato sullo spazio colore sRgb, con blu e rosso quasi coincidenti, verde poco oltre il riferimento.
L’uniformità dei colori attraverso l’ampio pannello curvo è piuttosto buona, non altrettanto invece la costanza della luminosità.
270 mm815 mm550 mm425 – 525 mm34”8,5Kg praticamente inutilizzabile, dato che i colori sono falsati e le basse luci sono troppo alte.
Il monitor è dotato anche di un’ottima sezione audio 2.1, che abbiamo apprezzato con i giochi, i film e la musica.
Merito di un’amplificazione di 2 watt per canale per le due casse anteriori e di 5 watt per il subwoofer posteriore.
L’elettronica implementa la tecnologia TrueSound di treVolo e include un Dsp.
A conti fatti, il monitor di BenQ risulta essere un’ottima scelta per quanto riguarda le prestazioni visive e sonore.
Il formato panoramico curvo, poi, favorisce l’illusione di entrare nelle ambientazioni dei giochi e dei film e il prezzo è proporzionato alle caratteristiche dell’oggetto.
Cosa presenterà Apple l’8 marzo?; nell’invito si fa riferimento alle prestazioni dei nuovi dispositivi ma come sempre non si svela nulla. Però tutte le indiscrezioni online puntano a tre nuovi dispositivi.
Dopo molte indiscrezioni, la conferma: il prossimo evento di Apple si terrà l’8 marzo.
L’azienda di Cupertino ha infatti diramato gli inviti ufficiali, accompagnati come di consueto, da uno slogan: “Peek Performance”, gioco di parole tra “peak”, picco, e “peek”, sbirciare.
Comunque si parlerà di prestazioni, quindi verosimilmente al centro dell’attenzione ci saranno i processori: quelli per computer e quelli per iPhone.
Quasi certo, un nuovo iPhone, la versione 5G del modello SE, risalente a due anni fa.
Il dispositivo sarà caratterizzato da un design identico all’attuale, ma con l’ultimo chip A15 Bionic, e dunque prestazioni molto superiori.
Potrebbe arrivare un nuovo iPad Pro con ricarica MagSafe, ma certamente ci sarà un iPad Air di quinta generazione con connessione 5G.
I Mac
Cook aveva dichiarato che ci sarebbero voluti due anni per completare la transizione dei computer Mac su Apple Silicon, e per la WWDC 2022 il traguardo potrebbe essere raggiunto.
Apple sta preparando i nuovi Mac Pro basati sui chip M1 Pro e M1 Max già visti sul MacBook Pro.
Secondo gli ultimi rumor, ci sarebbero dunque un Mac Pro più piccolo con fino a 40 core di CPU e 128 core grafici, un nuovo Mac mini e un iMac Pro che sostituisce il modello attuale Intel da 27 pollici.
Atteso entro l’anno anche un MacBook Air profondamente rinnovato, non tanto nel processore, che si aspetta un po’ più potente di quello attuale, quanto nel design che dovrebbe ispirarsi agli attuali iMac: vari colori e cornice del display bianca.
Dovrebbe essere aggiornato anche il MacBook Pro entry level.
Si parla pure di un display marchiato Apple, con prezzo più abbordabile del Pro Display XDR.
Cosa presenterà Apple l’8 marzo? Probabilmente un MacBook Pro base, senza touchbar, e un Mac mini.
L’uovo di Pasqua
Nell’invito Apple ha nascosto un easter egg, una sorpresa.
Per scoprirla basta andare alla pagina Eventi di Apple usando iPhone o iPad, toccare il logo dell’evento/logo in alto per far partire l’esperienza AR.
Si aprirà una galleria spazio temporale con onde colorate, come si può vedere qui:
Al prossimo evento, Apple dovrebbe anche lanciare iOS 15.4, un aggiornamento gratuito inviato agli iPhone e iPad più recenti.
L’azienda ha già annunciato che sarà presente una funzione per sbloccare Face ID anche con la mascherina, e importanti cambiamenti agli avvisi anti-stalking dei tracker intelligenti AirTag.
Vecchi pc e mac rinascono grazie a Google che ha trovo il modo per rispolverare computer datati e dare loro una seconda vita.
È disponibile Chrome OS Flex, un sistema operativo di casa Google con cui è possibile rispolverare e far rinascere pc e Mac vetusti dando loro una seconda occasione grazie proprio a Big G. Sviluppato pensando ad aziende e istituti scolastici, può essere utilizzato da qualsiasi utente perché pienamente compatibile con gli strumenti offerti dai servizi cloud di Google, inclusa ovviamente la suite Google.
Nuovo smalto, ma con dei limiti
Vanno prima di tutto precisate tre cose.
La prima è che Chrome OS Flex consente di trasformare pressoché qualsiasi vecchio pc o Mac in un Chrome OS. Questa rivoluzione non è intesa a sbaragliare il mercato delle distribuzioni Linux, almeno in parte destinate a rivitalizzare pc obsoleti, perché lo stesso Chrome OS è costruito su kernel Linux e sviluppato su Gentoo. Quest’ultima difatti è una distribuzione che fa della velocità il suo punto di forza.
La seconda precisazione serve a sgombrare il campo da dubbi. E’ vero che Chrome OS può da sempre essere installato su pc o Mac mediante CloudReady. Questo è un software messo a disposizione da neverware, azienda in cui Alphabet crede da sempre e che, dopo avere finanziato nel 2017, ha definitivamente rilevato alla fine del 2020. Chrome OS Flex include il supporto fornito da CloudReady. Questo spiega di fatto, sia i motivi dell’acquisizione sia la maggiore malleabilità del sistema operativo di Big G.
La terza precisazione riguarda l’hardware: Chrome OS Flex dà nuovo smalto a quello vecchio ma con dei limiti. I prerequisiti minimi escludono gran parte dei pc antecedenti al 2010, soprattutto per quanto riguarda processori e schede grafiche. I 4 Gb di Ram richiesti per un’esperienza ottimale e i 16 Gb di spazio disco sono invece caratteristiche che si trovano facilmente a bordo di macchine con qualche anno in più sulle spalle. Benché condivida la tecnologia alla base di Chrome OS e l’interfaccia grafica ne richiami in tutto e per tutto le sembianze, Chrome OS Flex presenta delle differenze quando installato.
La prova
La nostra prova dà ragione a Google. L’obiettivo di rivitalizzare hardware datato è raggiunto con disinvoltura. Questo permette alle organizzazioni e ai singoli di dare nuova vita a pc e Mac prossimi alla fine dei propri giorni ma con dei distinguo. Se la velocità non è da mettere in discussione è vero che, a differenza del predecessore, Chrome OS Flex non contempla la compatibilità con le app per Android e non supporta lo store digitale Google Play.
Allo stesso modo non siamo riusciti a far rilevare lettori cd, porte FireWire e lettori di impronte digitali. Elementi marginali che non inficiano in alcun modo sull’uso del sistema operativo, pensato peraltro per lavorare connesso alla rete. Nessun problema con porte Usb 3.0. Funziona su architetture Intel o Amd a 64 bit (Arm è quindi esclusa). Qui un elenco provvisorio delle macchine su cui è pienamente supportato. La virtualizzazione mediante Parallels Desktop non è possibile, mentre neverware mette a disposizione un’immagine per la virtualizzazione del sistema operativo con VMware.
Prelevare Chrome OS Flex
Benché già prelevabile, bisogna evidenziare che si tratta di una versione Dev Channel, quindi con qualche bug e instabile. E inoltre sarebbe da provare soltanto su dispositivi sacrificabili allo scopo. Tuttavia, può essere anche provato in modalità “live”, quindi lanciato direttamente da chiavetta Usb senza istallarlo fisicamente sulla macchina. Va anche considerato che Chrome OS Flex può essere installato su macchine prive di Trusted Platform Module (Tpm), deputato alla sicurezza dell’hardware mediante chiavi crittografiche.
Walkie Talkie Apple Watch permette di comunicare con altre persone che, proprio come te, hanno uno smartwatch di Apple. Con questo tutorial, ti spiegherò fornendoti tutte le indicazioni necessarie per configurare, attivare e usare questa applicazione.
Questa opzione di Apple Watch consente di parlare con un’altra persona in stile walkie-talkie:
premendo un apposito pulsante, permette di stabilire la comunicazione tra due interlocutori e inviare un nuovo messaggio, che verrà immediatamente recapitato al destinatario.
Quest’ultimo, a sua volta, potrà rispondere e proseguire la conversazione che avviene in modo bidirezionale, cioè senza possibilità di parlare sopra l’altro interlocutore.
Per usare Walkie Talkie di Apple Watch è necessaria una connessione Internet e, a differenza dei classici walkie-talkie che funzionano tramite onde radio, non ha limiti al raggio di comunicazione.
È possibile parlare con qualsiasi altra persona che disponga di un Apple Watch Series 1 o modelli successivi con watchOS 5.3 o versioni successive.
Per comunicare con un’altra persona è necessario che entrambi gli interlocutori abbiamo attivato Walkie Talkie sul proprio Apple Watch e che questa funzionalità sia correttamente configurata.
È necessario che l’orologio sia collegato a un iPhone equipaggiato con iOS 12.4 o successive e che questo sia abilitato a FaceTime.
Infine, per comunicare con Apple Watch è necessario che la persona da contattare sia stata aggiunta alla lista degli amici di Walkie Talkie.
Come configurare Walkie Talkie Apple Watch
Per prima cosa, prendi il tuo iPhone, accedi alle Impostazioni di iOS premendo sull’icona della rotella d’ingranaggio e fai tap sulla voce FaceTime.
Nella nuova schermata visualizzata, assicurati che FaceTime sia attivo: in caso contrario, sposta la levetta relativa all’opzione FaceTime da OFF a ON.
Prendi il tuo Apple Watch, clicca Digital Crown, per accedere al menu di watchOS, e avvia l’app Walkie Talkie selezionando la relativa icona.
Se non trovi l’app nell’elenco sul tuo smartwatch, significa che l’hai disinstallata.
In tal caso, puoi scaricarla nuovamente accedendo all’App Store direttamente su Apple Watch o usando l’app Watch su iPhone.
Dopo aver avviato l’app, sposta la levetta relativa all’opzione Walkie Talkie da OFF a ON, in modo da attivare questa funzione ed essere in grado sia di avviare nuove conversazioni che di ricevere messaggi.
In alternativa, puoi attivare e disattivare Walkie Talkie anche richiamando il Centro di Controllo di watchOS, facendo uno swipe dal basso verso l’alto sullo schermo di Apple Watch, e premendo sull’icona della radiotrasmittente.
Questa opzione è necessaria per far funzionare l’app.
Per prima cosa, accedere alla schermata relativa a questa applicazione di Apple Watch e scegliere i contatti di proprio interesse tra quelli disponibili su iPhone.
Per procedere, accedi dunque al menu di watchOS premendo sulla Digital Crown e avvia l’app Walkie Talkie.
Nella nuova schermata, clicca sul contatto che intendi aggiungere, in questo modo invierai la tua richiesta.
Nella sezione Amici che hai invitato trovi le richieste inviate.
Se, invece, dopo aver inviato la tua richiesta di amicizia visualizzi il messaggio “[nome] non è disponibile su Walkie-Talkie“, significa che la persona alla quale hai inviato la tua richiesta non ha un Apple Watch o non utilizza l’app Walkie Talkie.
Se hai configurato In Famiglia sul tuo iPhone, l’opzione di Apple che consente di condividere app, foto e molto altro ancora, tutti i contatti che fanno parte del gruppo e che dispongono di un Apple Watch compariranno automaticamente nell’elenco degli amici.
Per visualizzare le persone che puoi già contattare con Walkie Talkie, accedi alla schermata principale dell’app in questione e individua la sezione Amici.
Nella stessa schermata, vicino a Inviti, puoi visualizzare anche tutte le eventuali richieste di amicizia che hai ricevuto: per accettare una richiesta, premi sul pulsante Accetta oppure puoi rifiutarla cliccando su rifiuta.
Per eliminare un contatto fai uno swipe verso destra sul contatto che intendi rimuovere tra quelli disponibili nella sezione Amici e premi sul pulsante X.
Puoi eliminare un contatto ma anche gestire le opzioni utilizzando l’app Watch su iPhone, accedendo alla sezione Apple Watch e selezionando l’opzione Walkie Talkie.
Come usare Walkie Talkie Apple Watch
Dopo aver attivato l’app e aver aggiunto i contatti di tuo interesse tra le tue amicizie, sei pronto per avviare nuove conversazioni e ricevere messaggi.
Nel primo caso, premi sulla Digital Crown, avvia Walkie Talkie premendo sulla sua icona e, nella sezione Amici, clicca sulla persona che intendi contattare.
A questo punto, se la persona in questione ha attivo Walkie Talkie sul suo Apple Watch, verrà stabilita la comunicazione.
Se, invece, visualizzi a schermo il messaggio “[nome] non è disponibile“, significa che la persona contattata non ha attivato Walkie Talkie e non ha risposto per tempo alla tua richiesta di comunicare.
Le richieste di comunicazione tramite Walkie Talkie, funzionano allo stesso modo: con l’app attiva vieni contattato da un’altra persona, la comunicazione viene stabilita automaticamente.
Se, invece, non hai attivato Walkie Talkie, il tuo Apple Watch emetterà un breve segnale acustico e visualizzerai a schermo il messaggio “[nome] ha provato a contattarti, ma non eri disponibile“.
Premendo sul pulsante “Parla con [nome]” puoi attivare Walkie Talkie e stabilire la comunicazione con la persona che ti ha contattato.
Se, invece, ignori la richiesta, Walkie Talkie rimane disattivato e la persona che ha tentato di contattarti non potrà inviarti messaggi.
Se hai attivato le notifiche di Walkie Talkie dall’app Watch di iPhone, puoi visualizzare tutte le eventuali richieste perse o ignorate facendo uno swipe dall’alto verso il basso sullo schermo di Apple Watch.
Premendo su una singola notifica e facendo tap sul pulsante “Parla con [nome],” puoi stabilire la comunicazione con la persona che ti ha precedentemente contattato, a patto che questa abbia lasciato attivo Walkie Talkie.
Una volta stabilita la comunicazione, per inviare un nuovo messaggio devi premere su Tieni premuto per parlare viene recapitato in tempo reale al destinatario che, a sua volta, potrà risponderti non appena termini la comunicazione.
Se Walkie Talkie è attivo, puoi ricevere nuovi messaggi in qualsiasi momento e riprodotti automaticamente da Apple Watch.
Comodità con Logitech Pebble con un design ultra slim. Semplicissimo eppure efficiente ai massimi livelli Non ne riuscirai a farne a meno.
Logitech Pebble: il mouse wireless
Se sei mancino non ti preoccupare è ambidestro. Non fa rumore, ogni click è silenzioso ai massimi livelli e lo utilizzi praticamente ovunque senza mai dare fastidio.
Grazie alla sua doppia connettività, lo puoi collegare a qualunque dispositivo sfruttando il micro ricevitore USB o il Bluetooth. Se nella scatola non lo trovi, non preoccuparti, ti basta sollevare la scocca superiore che è magnetica per trovare sia il ricevitore che la batteria.
Veloce, sensazionale, design stupendo. Ti mette a disposizione la rotellina di scorrimento, il tasto destro e quello sinistro.
Lo puoi utilizzare persino su sistemi Android e iOS così lo sfrutti ai massimi livelli.
Lo puoi trovare di diverse colorazioni:
nero
rosa
bianco
verde
azzurro
Puoi acquistarlo qui a 15,99 € da Unieuro, clicca qui.
Hai la ventola del tuo pc molto rumorosa? Vediamo insieme perché, come fare e come evitare che questo rumore costante possa smettere. Una ventola del computer che fa molto rumore non va ignorata.
Perché la ventola del computer è così rumorosa?
Una ventola diventa rumorosa quando il computer genera molto calore facendola entrare in azione, per spingere l’aria calda fuori dal sistema e consentire all’aria più fresca di circolare. Spesso la causa è la polvere accumulata, che compromette le prestazioni del PC.
All’interno del computer si trova un gran numero di sofisticati componenti hardware, come CPU, scheda grafica, alimentatore e altro ancora. Tutte queste parti generano parecchio calore. E i componenti elettrici sensibili all’interno del PC sono vulnerabili alle alte temperature.
Per mantenere bassi i livelli di calore, le ventole all’interno del computer iniziano a girare per spingere fuori l’aria calda e raffreddare il sistema.
Quando sottoponi il computer ad attività intense, come la riproduzione di videogiochi online, la modifica di file multimediali di grandi dimensioni o l’esecuzione di uno stress test della CPU, è normale che le ventole facciano rumore.
Purché smettano di girare quando termini questi compiti gravosi, non è un fatto di cui preoccuparsi. Ma se in circostanze normali riscontri una grande rumorosità dalle ventole del desktop o del laptop, continua a leggere per scoprire quale potrebbe essere il problema.
Perché la ventola del computer entra così spesso in azione?
Le ventole del computer potrebbero entrare costantemente in azione per vari motivi:
Le ventole sono sporche. La polvere si accumula all’interno del computer, soprattutto se hai un PC desktop di grandi dimensioni. Man mano che la polvere si accumula sulle ventole, queste funzionano con minore efficienza. Polvere e altri detriti sono una causa frequente della rumorosità delle ventole.
Il computer non è in grado di ventilare il calore. Il termine “laptop” può ingannare: se lo tieni a lungo in grembo, le tue gambe trasmettono calore al computer e impediscono all’aria fresca di circolare per raffreddarlo. Ma anche i PC desktop hanno bisogno di aria fresca.
Le ventole non funzionano correttamente. Nel corso del tempo, tutte le parti mobili si logorano e possono rompersi. Le ventole di desktop e laptop potrebbero allentarsi e diventare più rumorose. Potrebbe anche esserci qualcosa che non va nel firmware del componente hardware che innesta l’azione della ventola.
La CPU è sotto sforzo. A volte, non si tratta affatto di un problema delle ventole. Un programma che consuma molto più della giusta quota di risorse della CPU può facilmente causare un rapido riscaldamento del computer. Una ventola del computer che fa rumore senza un motivo apparente può indicare un problema di utilizzo elevato della CPU.
Se la ventola del computer fa molto rumore, significa che c’è un problema?
Le ventole rumorose in computer desktop e laptop possono segnalare la presenza di qualche problema, soprattutto se il rumore persiste a lungo. Il compito di una ventola è mantenere fresco il computer, e un rumore eccessivo significa che sta lavorando più del normale.
Se le ventole non riescono a ridurre sufficientemente i livelli di calore all’interno del computer, potresti iniziare a riscontrare una serie di problemi. La CPU autoregola le proprie prestazioni per cercare di ridurre l’emissione di calore, il che comporterà un notevole calo di velocità e prestazioni.
Se le temperature interne del PC salgono troppo, la CPU si spegnerà da sola per evitare danni permanenti. Quando succede, il computer si blocca e viene visualizzata la fatale schermata blu.
Potresti anche riscontrare problemi durante l’avvio del computer, come una schermata di avvio nera o una serie infinita di riavvii.
Come posso rendere più silenziosa la ventola del computer?
Ciascuno dei seguenti suggerimenti ti aiuterà a ripulire e migliorare notevolmente le prestazioni del computer. Provali in ordine: se uno non funziona, passa al successivo.
1. Assicurati che l’aria fresca raggiunga il computer
Posiziona il computer desktop (o laptop) su una superficie liscia e piatta, ad esempio una scrivania o persino il pavimento. Non metterlo su tappeti o moquette e non tenerlo all’interno di un cassetto o di un armadio: l’aria fresca deve poter circolare intorno al computer. Devi dare sfogo in qualche modo all’aria calda all’interno del PC mentre le ventole entrano in azione per espellerla.
Lo stesso principio vale per il laptop. Usa il laptop su una scrivania o un tavolo.
2. Pulisci ventole e prese d’aria
Una ventola rumorosa è spesso una ventola polverosa. Rimuovi regolarmente la polvere dalle ventole e dalle prese d’aria per consentire al computer di raffreddarsi in modo efficiente.
Prima di pulire il computer, spegnilo e scollega tutti i cavi e le connessioni, in particolare il cavo di alimentazione.
Prendi una bomboletta di aria compressa e spruzzala tenendola inclinata verso le prese d’aria del computer. Il tuo obiettivo è soffiare via la polvere senza farla ricadere dentro il computer.
3. Verifica il funzionamento delle ventole
Se le ventole del computer fanno ancora rumore o se non funzionano affatto, potrebbe essere arrivato il momento di sostituirle.
Mentre è possibile sostituire la maggior parte delle ventole singolarmente, se è la ventola di alimentazione a non funzionare, è necessario sostituire l’intera unità di alimentazione. Aprire l’alimentatore può essere pericoloso. Inoltre, un alimentatore surriscaldato potrebbe non essere in grado di alimentare a sufficienza tutti i componenti del computer. Quindi, invece di sostituirne la ventola, passa a un alimentatore più potente.
Come evitare che il computer si surriscaldi
Le ventole possono gestire i livelli di calore del computer solo fino a un certo punto. Se le ventole del tuo desktop o laptop continuano a girare rumorosamente dopo la pulizia, potrebbero semplicemente trattarsi di un sovraccarico di lavoro. A volte a rendere rumorose le ventole è un problema del software: qualcosa non funziona come dovrebbe oppure l’hardware installato non è abbastanza potente per eseguire il software che stai utilizzando.
Uno strumento di ottimizzazione delle prestazioni dedicato garantirà che le risorse del computer vengano allocate correttamente in ogni momento. AVG TuneUp identifica e disattiva i programmi non necessari in modo da non sprecare la potenza della CPU con software che non stai utilizzando.
AVG TuneUp mantiene il disco rigido pulito e in ordine rimuovendo file spazzatura, dati temporanei, bloatware indesiderati e altri file inutili. Un computer efficiente è un computer sano e un computer sano è un computer silenzioso.
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