Con un programma semplice e gratuito come PhotoDemon 9.0 abbiamo tutti gli strumenti necessari per compiere l’operazione in un paio di minuti
Se non abbiamo molto tempo a disposizione per usare programmi di editing complessi o più semplicemente non vogliamo pagare alcuna licenza o abbonamento, in Rete possiamo trovare delle ottime alternative a sua maestà Photoshop di Adobe. Una delle più interessanti è rappresentata da PhotoDemon 9.0. Questo è un programma Open Source e gratuito che permette di modificare le foto in modo semplice e intuitivo.
L’editor, infatti, mette a disposizione una serie di funzionalità utili, supporta un buon numero di formati (RAW, PSD, GIF e altro) e non necessita di alcuna installazione (può essere avviato da una chiavetta USB). Tra le molteplici funzioni proposte da PhotoDemon 9.0 la più interessante è quella che permette di rimuovere da una foto un qualsiasi elemento in pochi istanti: l’Intelligenza Artificiale cancella automaticamente l’area selezionata sostituendo i pixel eliminati. Vi spieghiamo come fare.
PowerPoint ha un comodo strumento interno per scontornare le immagini senza bisogno di uscire dal programma. Ecco come funziona.
PowerPoint continua ad arricchirsi con funzionalità sempre più interessanti: oggi non è più un semplice strumento per impaginare slide, ma offre una serie di altre opzioni che vanno dal design vero e proprio fino al fotoritocco.
Come abbiamo già detto molte volte su queste pagine, molte funzioni passano inosservate, semplicemente perché l’abitudine ci induce a guardare altrove quando abbiamo bisogno di uno strumento.
Se dobbiamo scontornare un’immagine, per esempio, la prima idea è quella di pensare a programmi specializzati, primo fra tutti Adobe Photoshop, oppure ai servizi online che offrono questa funzionalità.
In realtà è sufficiente guardare “nel posto giusto” all’interno di PowerPoint.
Naturalmente lo scopo finale dei programmi del pacchetto Office è quello di portarci al risultato senza troppa fatica, quindi anche lo strumento per scontornare le immagini risponde a questa logica, permettendoci di fare il lavoro senza troppo sforzo.
Come sempre non è facilissimo indagare il funzionamento vero e proprio delle funzionalità incluse nel pacchetto Office, ma l’impressione è che si tratti di uno strumento che fa uso di quella che oggi viene impropriamente chiamata Intelligenza Artificiale per proporre la base da cui partire con l’operazione di scontorno.
Dal punto di vista pratico, quello che è davvero interessante è il fatto che l’operazione richiede solo pochi minuti.
Basta usare la funzione Rimuovi sfondo nella scheda contestuale che si attiva selezionando un’immagine.
Se consideriamo che si tratta di un “accessorio”, che per di più opera in modo praticamente automatico, il risultato che otteniamo è molto interessante.
Se pensiamo, poi, che lo scopo ultimo di PowerPoint è quello di creare presentazioni, che quindi saranno fruite da una certa distanza e su videoproiettori, quello che otteniamo è più che sufficiente per non richiedere l’uso di strumenti esterni.
Naturalmente c’è qualche limite, per esempio la funzione Rimuovi sfondo funziona molto meglio sulle immagini in cui il soggetto principale è molto più a fuoco del resto della scena, tuttavia possiamo sempre correggere il risultato usando gli strumenti a disposizione, anche questi semi assistiti.
Insomma, anche se dobbiamo ritoccare il risultato che PowerPoint propone, non è necessario sforzarsi di farlo in modo preciso al pixel.
Provvederà infatti lo strumento a sistemare il risultato, che eventualmente potremo modificare ancora.
Una volta rimosso lo sfondo, questo sarà a tutti gli effetti trasparente per Office: anche se l’area di selezione dell’immagine rimarrà invariata, tutte le zone in cui lo sfondo è stato rimosso saranno viste come inesistenti da sfondi, testo e dalle altre immagini presenti nella presentazione.
1. Lo strumento per lo scontorno automatico funziona con i principali tipi di immagine, compresi quelli messi a disposizione dalle librerie interne di PowerPoint.
2. Una volta inserita e selezionata l’immagine, noteremo in fondo al menu la scheda Formato immagine. La voce che ci serve è Rimuovi sfondo, che dovrebbe essere la prima a sinistra. Basta fare clic.
3. Dopo una rapida analisi il sistema ci propone lo sfondo da rimuovere, evidenziato in un colore appariscente.
In questo caso, visto che vogliamo aggiungere una parte da conservare, useremo lo strumento Segna area da mantenere.
4. Aiutandoci con lo zoom, disegniamo il contorno della zona da mantenere. Se notiamo che la selezione si sposta mentre la tracciamo, è perché il sistema di analisi è già al lavoro.
5. Completato il contorno, l’area che abbiamo circoscritto verrà aggiunta automaticamente fra quelle da conservare.
Se siamo convinti del risultato facciamo clic su Mantieni modifiche.
6. In questo caso per rendere più evidente il risultato abbiamo aggiunto una seconda immagine, come sfondo della slide. Come possiamo vedere il contorno è stato rimosso in modo più che buono.
Le Top-App per fare editing fotografico e fotoritocco e non rimpiangere il computer. Scegli quella che fa per te.
Tra le app più ricercate sugli store Android e iOS troviamo quelle appositamente progettate per il fotoritocco. Alcune app hanno raggiunto un livello di qualità tecnica molto elevato al punto tale da permettere di ottenere risultati sorprendenti a costo zero, anche a chi non possiede dispositivi mobile particolarmente potenti.
Certamente se si vuole poter usare l’intera gamma di filtri e strumenti grafici messi a disposizione da queste app, occorre metter mano al portafoglio (si tratta di solito di pochi euro) ma comunque anche nella versione free, consentono di accedere a una vasta scelta di effetti niente male. In pochi tap con queste app possiamo conferire un tocco artistico e originale alle nostre foto rendendole pronte per essere condivise e ricevere like a iosa.
In queste pagine abbiamo selezionato le app fotografiche più interessanti disponibili su entrambe le piattaforme. Abbiamo esaminato in dettaglio quattro editor completi di filtri ed effetti speciali. La selezione è stata completata con altre app “monografiche” dedicate ciascuna a un effetto prevalente.
Si va da quelle che trasformano le foto in dipinti o disegni, ispirandosi ai vari stili pittorici, giocano sul contrasto delle tonalità con filtri dai colori mozzafiato, o simulano la profondità di campo delle reflex, agli effetti che sfruttano la proiezione stereografica per distorcere le immagini con risultati divertenti e creativi, o utilizzano surreali effetti psichedelici e glitch ispirati alle correnti estetiche cyberpunk e vaporwave di fine millennio. Buon divertimento!
AfterFocus è una delle migliori app di fotoritocco per ottenere l’effetto bokeh (sfocato) anche con gli smartphone dotati di obiettivo singolo. È sufficiente scattare una foto – oppure sceglierne una dalla Galleria del telefono – e caricarla nel programma. Si può quindi scegliere la modalità con cui operare: Smart o Manuale.
Nel primo caso basta tracciare con il dito una prima linea attorno al soggetto da mettere a fuoco, (sulla foto appare una maschera rossa), poi se ne aggiunge una seconda per indicare lo sfondo da sfocare. Con altre righe della Penna possiamo correggere la selezione. Premiamo la freccia in alto per lasciare che l’algoritmo di AfterFocus modifichi l’immagine nel modo desiderato.
La modalità Manuale invece offre risultati più precisi: richiede di colorare con ili dito prima Il soggetto in primo piano e poi lo sfondo e ottenere così i due livelli focali sovrapposti. L’immagine finale può essere ulteriormente ritoccata usando filtri ed effetti messi a disposizione.
Se stiamo cercando un’app per trasformare le nostre foto, esistenti o scattate al momento, in disegni o dipinti che sembrino realizzati a mano, possiamo provare l’app di fotoritocco Cartoon Photo. L’app di permette di applicare rapidamente una grande varietà di effetti grafici anche sovrapposti e ottenere risultati molto realistici e raffinati.
Troviamo tool per convertire una banale foto o un selfie in un estemporaneo schizzo a matita, un acquerello, un quadro dipinto ad olio, una vignetta o un cartone, a colori o in bianco e nero, vari tipi di filtri immagine ed effetti ispirati all’arte figurativa astratta e contemporanea. I risultati possono quindi essere salvati nella memoria del telefono o condivisi.
Grazie a questo editor è possibile applicare alle foto l’effetto ”macchia di colore” in modo da renderle più creative e intriganti.
Si tratta cioè di convertire in gradazioni di grigio un’immagine a colori e mettere in risalto una parte riconvertendola nel suo colore originale o ricolorandola.
Color Splash Effect converte infatti la foto scelta (dalla galleria o scattata ad hoc) in un’immagine in bianco e nero dopodiché è possibile ridipingere con il dito l’elemento su cui si vuole attirare l’attenzione dell’osservatore.
Per iniziare si tocca Colorsplash. Share splash invece consente di racchiudere l’area colorata in una forma geometrica di fantasia. La dimensione del tool per ricolorare (Color) può essere ridimensionata da Size ed è possibile anche modificare l’offset dal pulsante in alto con la mano cioè la distanza della traccia dal dito. Si può anche modificare l’opacità della mascheratura (da Opacity).
L’app permette di applicare vari tipi di effetti creativi e ispirati a stili pittorici, inoltre include una nutrita serie di effetti di dispersione pixel cioè di disintegrazione di una parte del soggetto ritratto.
Dopo aver scelto il tipo di filtro è sufficiente selezionare l’immagine dalla galleria o acquisirne una nuova dalla fotocamera. Per ottenere la ”disgregazione” di parte di una foto utilizziamo l’effetto Splatter che inserisce al di sopra di essa una “maschera” con pixel disgregati.
Al di sotto rimane visibile la parte centrale della foto originale, che può essere impostata a gradienti di colori o in bianco e nero, accentuandone o riducendone la luminosità. Possiamo ottenere un realistico effetto di dispersione anche applicando il filtro, Shattering (dall’inglese to shatter = frantumare).
Con Glitch! si possono generare veloci effetti-disturbo sulle foto, sia reali che casuali. Un glitch in gergo elettronico è un errore di sistema causato da un’interferenza o un blackout che in ambito artistico (glitch art appunto) viene sfruttato come effetto creativo per dare un tocco, cyberpunk alle immagini. Per usare l’app occorre indicare il proprio account Google quindi va caricata una foto esistente o creata una ad hoc premendo il pulsante con la fotocamera.
Toccando il pulsante in alto a sinistra appare la pallette con gli effetti disponibili (Glitch, VHS scanlines, 30, Window Lag, Pixel, Wave, Hacker, Triangle, Xor, Paintbrush e altri). Alcuni per essere sbloccati richiedono l’acquisto. Ogni effetto deve essere manipolato in un certo modo per funzionare, cioè per generare errori nell’immagine. Una breve tip grafica iniziale in inglese spiega l’azione richiesta: un tocco lento sul display, tocchi ripetuti, trascinamento del dito lungo gli assi X e Y o drag & drop”.
Toccando lo schermo in basso a sinistra si può confrontare l’anteprima con l’immagine originale mentre scorrendo il dito verso l’angolo in alto a destra del display si aumenta il numero di errori. Provare per ottenere l’effetto desiderato.
L’app di fotoritocco Psychedelic Camera consente di ottenere foto o filmati con effetti cromatici psichedelici. Dopo aver scelto la foto da modificare (scattata ad hoc o selezionata dalla galleria del telefono), per accedere ai vari filtri trippy coloratissimi va premuto il pulsante con gli slider e su Effects.
Alcune maschere sono utilizzabili liberamente, altre richiedono lo sblocco per consentire il salvataggio anche se possono essere comunque applicate in preview.
Premendo su Settings si può cambiare la palette di colori (alcune sono a pagamento o disponibili in prova per 4 ore guardando un adv), definire l’ampiezza del mix e impostare la velocità dell’animazione (da Time) o disattivarla. Da Mask invece, possiamo personalizzare l’intensità e il fading della maschera colorata, definire l’area di applicazione, aggiungere (Add) o rimuovere (Erase) l’effetto.
Lo spessore del “pennello” (brush) può inoltre essere ridimensionato (Setup Brush) per un applicazione più precisa. Dopodiché, toccando il pulsante rosso centrale su può registrare l’effetto oppure toccando il dischetto salvarlo come foto.
Ultrapop ME permette di aggiungere alle foto surreali effetti pop in stile eighties. Oltre a una serie di filtri di saturazione base, l’app mette a disposizione ulteriori pacchetti scaricabili gratuitamente che offrono motivi più elaborati e interessanti.
Per modificare una foto basta selezionarla dal rullino del telefono o scattarne una direttamente dall’applicazione (per gli auto-scatti si può usare il timer incorporato e la fotocamera frontale), scegliere il filtro che possa esaltare al meglio la foto, regolare il livello di opacità e salvare le modifiche apportate.
È quindi possibile aggiungere filtri anche stratificati in qualsiasi com binazione e infine salvare il risultato finale o condividere l’immagine via posta elettronica attraverso i più diffusi social network.
Per poter godere al massimo alcuni video i sottotitoli sono uno strumento di importanza capitale. In loro assenza esistono degli strumenti per ottenerli, scopriamoli insieme e sottotitoliamo i nostri video.
Il cinema muto, per dare un contesto e spiegare le storie narrate, ha sempre utilizzato le didascalie a proprio vantaggio. Questa limitazione tecnica è stata la base fondante di quelli che, al giorno d’oggi, sono i sottotitoli. La popolarizzazione dei servizi di streaming ha reso la presenza dei sottotitoli centrale per la fruizione delle opere, permettendo a chiunque di comprendere il contenuto dei dialoghi di un film o di una serie televisiva.
La presenza di sottotitoli all’interno di un video è molto importante perché permette a chi fruisce di un contenuto di capire quello che solitamente viene veicolato dai dialoghi. Se i testi visibili a schermo descrivono il contenuto dei dialoghi o traducono informazioni visive abbiamo a che fare con dei sottotitoli; se invece i testi descrivono anche informazioni di tipo uditivo (come i suoni di scena) possiamo parlare di closed caption.
L’importanza di quest’ultima tipologia di sottotitoli è sottovalutata ma può davvero fare la differenza in termini di comprensione. Al di là dell’ovvio utilizzo per chi ha problemi di udito, sono eccezionali anche per chi vuole godersi una serie o un film in lingua originale e non padroneggia a fondo la lingua. Al giorno d’oggi ci sono strumenti appositi e intere community che lavorano per rendere la presenza delle closed caption una cosa perfettamente normale. Scopriamo quindi questi strumenti e sottotitoliamo i nostri video.
Tra tutti i servizi riguardanti i video su internet, YouTube è di sicuro il più popolare. Da diversi anni a questa parte, il social video di Google include anche uno strumento per la visualizzazione dei sottotitoli all’interno dei suoi filmati. Questi sottotitoli possono essere scritti dal creatore di contenuti dagli utenti, portando molto spesso a risultati interessanti anche in termini qualitativi.
In assenza di sottotitoli, YouTube si è dotato di un sistema per la generazione automatica delle closed caption. A questo sistema si può accedere semplicemente facendo clic sul tasto CC presente sul player (o premendo C sulla tastiera). In questa maniera YouTube farà comparire nella parte bassa dello schermo dei testi generati automaticamente in base al contenuto audio del video. Le lingue ufficialmente supportate per la creazione automatica delle CC sono 13, Italiano compreso. Nel peggiore dei casi sarà possibile utilizzare la traduzione istantanea delle CC inglesi in italiano comodamente sempre rimanendo all’interno di YouTube.
Closed caption ovunque con Substital
Non sempre Netflix, Amazon Prime Video e Disney+ hanno dalla loro delle closed caption da utilizzare; fortunatamente esiste uno strumento per rimediare a questo problema. Substital (https://substital.com) è il nome di un’estensione disponibile per i browser a base Chromium (Edge, Opera, Chrome, Brave e altri) e per Mozilla Firefox che permette di aggiungere i sottotitoli a qualsiasi flusso video presente all’interno di una scheda del browser.
L’estensione è anche in grado di usare il riconoscimento vocale per la generazione automatica dei sottotitoli (per il momento, questa funzione è limitata alla lingua inglese). Utilizzare Substital è molto semplice. Installata l’estensione ci basterà fare clic sulla sua icona dopo aver aperto una scheda contenente un video.
L’estensione cercherà automaticamente tra i database pubblici (di cui parleremo anche dopo) dei file .SRT adatti al flusso video, andandoli poi ad applicare in maniera automatica. Una volta applicati i sottotitoli ci basterà fare clic sull’icona dell’estensione all’interno del player per modificarne l’aspetto, andando così a cambiare colore, dimensione e posizione.
Sottotitoli con VLC
VLC è uno dei player multimediali più versatili e potenti in circolazione; queste caratteristiche si possono denotare anche dagli strumenti integrati per la gestione dei sottotitoli. VLC è in grado di leggere diverse tipologie di file contenenti sottotitoli e closed caption così da mostrarli a schermo. Con un po’ di fortuna sarà quindi possibile trovare sul Web file scaricabili per applicare le CC al film o alla serie televisiva che stiamo guardando. Sottotitoliamo i nostri video con VLC, uno dei player più comuni, in pochi e semplici passi.
Per la migliore e più semplice esperienza possibile è necessario fare solo una cosa: inserire all’interno della stessa cartella il file contenente i sottotitoli e il file contenente il video vero e proprio avendo l’accortezza di chiamarli con lo stesso nome (estensione esclusa). In questa maniera, una volta aperto il video, VLC applicherà in maniera automatica i sottotitoli, senza chiedere alcuna azione all’utente. A questo punto dalle preferenze di VLC (richiamabili con Ctrl + p) potremo modificare l’aspetto e le dimensioni del testo per rendere la lettura quanto più facile possibile.
I cataloghi pubblici per i sottotitoli
Sia Substital che VLC utilizzano dei sottotitoli che vengono creati dagli utenti appassionati. Questi sottotitoli sono raccolti all’interno di siti Web: veri e propri cataloghi accessibili al pubblico (di solito previa registrazione) dove è possibile trovare sia i sottotitoli normali che i sottotitoli CC.
I più noti siti Web che si occupano di questo genere di attività sono TVsubtitles (www.tvsubtitles.net), Subscene (https://subscene.com) Open Subtitles (https://www.opensubtitles.org/it). Tutti e tre i siti Web sono gratuiti ma permettono anche il pagamento volontario di un abbonamento, così da supportare gli appassionati dietro questi lavori e permettere la sopravvivenza di una community particolarmente utile.
Photofiltre lo usi per creare progetti grafici professionali sfruttando le potenzialità dei livelli.
PSD è l’acronimo di Photoshop Document e indica i file realizzati solitamente con Photoshop. La caratteristica di questo programma di casa Adobe è la possibilità di lavorare un progetto grafico su più piani, detti appunto livelli, destinando ognuno di essi a un aspetto dell’elaborazione grafica digitale (saturazione, maschere di livello, effetti, luminosità, ecc.).
Una volta terminato un progetto grafico è facile andare a rielaborare solo un aspetto, selezionando il livello corrispondente e operando solo sudi esso. Photoshop è il programma top che ogni professionista utilizza, ma in Rete si trovano anche programmi compatibili, sia a pagamento che gratuiti, che offrono funzionalità simili, anche se in minor numero.
La digital art ci ha abituati a lavori di grande bellezza e se non siamo illustratori o grafici provetti, creare un file artistico o anche professionale di qualità può essere molto complicato. Per farlo bisogna avere un programma di grafica che permetta di lavorare con i livelli.
Il programma per eccellenza è ovviamente Photoshop, ma come sappiamo è un software professionale e costoso, non adatto a chi si cimenti per diletto con la grafica. Ma esistono delle alternative, e quella di cui parleremo in questa guida è Photofiltre, un software snello che ci permette di realizzare progetti di grande effetto.
Editing grafico freeware
Photofiltre è un programma che soddisfa le aspettative di chi voglia giocare con le immagini e realizzare progetti di qualità, lavorando con i livelli. Il programma è in inglese, ma è possibile scaricare la traduzione in italiano, ed è gratuito, cosa non da poco conto. Dopo averlo installato, è possibile creare progetti grafici creando diversi livelli, gestibili grazie agli strumenti che il programma offre.
In questa guida prenderemo una nostra foto e la scontorneremo; quindi, cercheremo una bella immagine per lo sfondo e la uniremo alla nostra fotografia su un nuovo livello usando Photofiltre. Sarà un gioco da ragazzi applicare effetti particolari ai livelli e creare un progetto originale.
Photofiltre non parla italiano
Dopo aver installato Photofiltre dobbiamo aggiungere il pacchetto per la lingua italiana. Ecco come fare.
Sembra quasi Photoshop
L’interfaccia di PhotoFiltre è molto simile a quella messa a disposizione dal programma di casa Adobe. Andiamo a curiosare tra le sue opzioni per scoprire tutti gli strumenti che il software ci mette a disposizione.
Partiamo con il progetto!
Cerchiamo un’immagine da usare come sfondo a una nostra creazione. Apriamo anche la fotografia che vogliamo aggiungere allo sfondo e mettiamoci a lavorare sui due livelli per ottimizzare il risultato.
Eliminiamo lo sfondo!
Aggiungiamo testi ed effetti!
È tempo di dedicarci all’applicazione di qualche effetto e magari, perché no, anche all’aggiunta di un testo alla nostra immagine con Photofiltre.
Tutto quello che c’è da sapere sul nuovo Wi-Fi 7, la nuova tecnologia per connessioni wireless che offrirà una maggiore velocità di connessione e minore latenza.
Tra i prossimi traguardi tecnologi c’è il Wi-Fi 7. Secondo il gruppo di lavoro IEEE, la nuova tecnologia renderà più performante la connessione a internet. Soprattutto se impiegata per la Realtà Virtuale (VR), la Realtà Aumentata (AR), i videogiochi e lo smart working.
Tra i principali benefici del Wi-Fi 7 vi è una maggiore velocità di connessione e una diminuzione della latenza. Ossia il tempo che intercorre fra input e output per portare a termine il trasferimento delle informazioni. Una serie di migliorie che, secondo alcuni esperti, renderebbe la connessione senza fili persino più performante rispetto a quella via cavo ethernet.
Per ottenere queste prestazioni, il Wi-Fi 7 ricorre alla tecnologia multi-link, che abbassa la latenza in ambienti sovraffollati. In altre parole, si avranno tre canali di supporto: uno dotato di banda bassa a 2,4 GHz, gli altri due dotati di bande alte a 5 e 6 GHz. I canali si alterneranno tra loro in base alla disponibilità, in questo modo si eviterà una congestione di dati e, di conseguenza, un aumento della latenza. Per quanto riguarda la velocità di connessione, il Wi-Fi 7 può contare su una banda larga a 320 MHz. Il doppio rispetto a quanto visto finora con il Wi-Fi 6, la cui diffusione è recente.
Per capire: la versione migliorata, detta Wi-Fi 6E, è supportata al momento da dispositivi come l’ultimo smartphone messo in commercio da Samsung, l’S22 Galaxy Ultra. Tra le altre peculiarità del WiFi 7 vi è il Preamble Puncturing, un processo automatico che amplia i canali, anche in presenza di interferenze. Questo succede perché la nuova connessione è in grado di unire due canali, anche a MHz differenti, per ottenerne uno di maggiore portata.
La pandemia ha dimostrato quanto sia centrale nella società attuale la connessione a internet. Nel pieno dell’era del metaverso, che porta con sé una progressiva diffusione di VR, AR, smart working, cloud gaming e così via, diventa fondamentale dotare l’utenza di una rete senza fili sempre più potente e veloce.
Lenovo Legion Y90 ovvero lo smartphone Android da gaming più potente mai realizzato, il rilascio sul mercato è previsto per Febbraio 2022.
Tra le console da gaming possono essere annoverati alcuni smartphone che presentano caratteristiche non indifferenti e per certi versi superiori a molti dei comuni pc che troviamo nelle nostre case. Tra gli smartphone da gaming più interessanti sul mercato non è possibile non annoverare il “Lenovo Legion Y90”. Le caratteristiche, recentemente rivelate, lo renderebbero lo smartphone Android più potente sul mercato.
Lenovo Legion Y90: prestazioni incredibili
Le informazioni, rilasciate dall’utente Pandaisbald su Weibo, noto social network cinese, mostrano uno smartphone dalle caratteristiche uniche. 22 GB di RAM totale, di cui 18 GB saranno vera RAM fisica e 4 GB virtuali. Lo spazio di archiviazione è altrettanto impressionante di 640 GB, reso possibile dalla combinazione di due stick separati da 512 GB e 128 GB. Il display del Legion Y90 sarà un pannello AMOLED Samsung E4 da 6,92 pollici con una frequenza di aggiornamento pazzesca di 144 Hz. Una frequenza di campionamento del tocco di 720 Hz, il che significa che sia le normali operazioni, sia i giochi, dovrebbero essere abbastanza fluidi. Sotto il cofano ci sarà il processore Snapdragon 8 Gen 1 top di gamma che aiuterà il telefono da gioco a gestire ogni attività senza sforzo.
Per la fotografia, il Lenovo Legion Y90 sarà dotato di un sensore OV64A 1/1.32 da 64 MP di OmniVision abbinato a un altro sensore da 16 MP sul retro. In anticipo ci sarà il sensore GH1 da 44 MP di Samsung. La batteria del dispositivo è adeguatamente dimensionata a 5600mAh e può essere inoltre ricaricata rapidamente grazie alla presenza del supporto alla ricarica rapida da 68W. Altre caratteristiche includono doppie ventole di raffreddamento e sei pulsanti dedicati per il gioco. Il rilascio sul mercato è previsto per il 28 Febbraio 2022 (nel mercato cinese).
Frost Blade Cooling System
Non molto tempo fa, il famoso leaker Evan Blass aveva pubblicato una serie di immagini del Lenovo Legion Y90, rivelando tutte le sue varianti di colore. La sua parte posteriore ha un design piuttosto interessante e unico con un enorme modulo allineato al centro. Quest’ ultimo sembra essere costruito per le telecamere, ma racchiude anche alcune luci RGB elaborate e persino un sistema a doppia ventola di raffreddamento.
“L’idea qui è assicurarsi che le persone possano esprimere più sostegno reciproco, ma anche ripulire un po’ i messaggi privati”
Meta sta apportando importanti cambiamenti ai suoi social network. Da una parte Messenger di Facebook, adesso in grado di registrare fino a 30 minuti di messaggi audio, dall’altra Instagram, pronto ad accogliere la funzione “Mi piace” per le storie private.
In questo modo si può esprimere il proprio apprezzamento per una storia vista senza dover per forza mandare la reazione come risposta nei DM.
A spiegare meglio la nuova funzione è Adam Mosseri, capo di Instagram.
“Ora, mentre scorri le storie, tra l’invio del messaggio e quel piccolo aeroplanino di carta ci sarà un’icona a forma di cuore” ha detto in un video.
“Se la tocchi, invierà un Mi piace all’autore di quella storia e quel Mi piace apparirà nell’elenco di chi ha visualizzato la storia, non nei messaggi privati”.
Tale cambiamento deriva dalla volontà di portare un po’ di ordine nelle caselle dei DM.
Lo afferma lo stesso Mosseri: “L’idea qui è assicurarsi che le persone possano esprimere più sostegno reciproco, ma anche ripulire un po’ i DM”.
La notizia è stata diffusa nel pieno dei festeggiamenti di San Valentino.
È bene precisare che i “Mi piace” nelle storie private non saranno conteggiati, anche se l’autore o l’autrice della storia può vedere chi ha lasciato l’icona a cuoricino nella lista di contatti che hanno visualizzato il contenuto.
Una modalità diversa rispetto a quella adottata per i “Mi piace” sui post pubblicati nel feed.
In questo caso i “Mi piace” possono essere visibili o meno, in base alle preferenze dell’utente per singolo post.
Per lasciare un like privato, basterà cliccare sul pulsante a forma di cuore che sarà presente accanto alla barra di composizione del messaggio. Questa funzionalità arriverà sull’applicazione nelle prossime settimane.
Wordle finito in mano al “Nyt”. Il gioco di parole online ha spopolato nel giro di pochi mesi, tanto da essere acquistato dal giornale americano.
Josh Wardle, un ingegnere software di Brooklyn, che per amore del suo partner ha inventato nell’ottobre 2021 Wordle, un gioco enigmistico di quelli che ormai ci fanno impazzire sui nostri smartphone e che è finito diritto nell’apposito canale del New York Times.
Sei tentativi per indovinare una parola che ogni giorno è la stessa per tutti in tutto il mondo. Lanciato a ottobre, il gioco di parole online gratuito Wordle ha conquistato milioni di utenti giornalieri in pochi mesi.
Il suo successo ha attirato il New York Times, che ha deciso di acquistarlo per un milione di dollari. Il giornale americano ospita già sul suo sito una popolare sezione di enigmistica e giochi.
Wordle è molto semplice.
Lo scopo è indovinare una parola di 5 lettere procedendo per tentativi. Ogni volta che si inserisce una parola, il sistema colora una lettera di verdese è presente nella parola da indovinare e se è al posto giusto, di giallo se è presente ma al posto sbagliato, di grigio se non è presente.
Fallendo sei tentativi, la parola viene svelata e si può riprovare solo il giorno successivo.
Il creatore e programmatore Josh Wardle ha detto che lavorerà con il team del quotidiano per mantenere inalterato lo storico dei punteggi di tutti i giocatori e che Wordle rimarrà gratuito anche quando sarà ospitato sul sito del New York Times.
Ne esiste anche una versione in italiano. Non è una versione ufficiale, ma è stata creata dal data scientist Pietro Peterlongo. Si chiama Parole, clicca qui per iniziare a giocare anche tu!
La realtà virtuale, si sa, esiste da tempo. Tuttavia, è in corso una grande evoluzione, definita Metaverse. Ma vediamo insieme Metaverse cos’è?
Il Metaverse è il concetto di un universo 3D persistente, online, che combina vari spazi virtuali differenti. Puoi vederlo come una futura evoluzione di Internet. Questo ambiente permetterà agli utenti di lavorare, incontrarsi, giocare e socializzare insieme in questi spazi 3D.
Definizione di Metaverse, realtà virtuale
Il Metaverse è un concetto di spazio online, 3D e virtuale che collega tra loro gli utenti, in tutti gli aspetti della loro vita. Questa concetto porterebbe al collegamento di più piattaforme tra loro, proprio come al giorno d’oggi Internet, tramite un unico browser, permette l’accesso a diversi siti web.
Sebbene in passato l’idea di un Metaverse fosse solo finzione, ora sembra che potrebbe diventare realtà in futuro.
Il Metaverse sfrutterà la realtà aumentata, dove ogni utente sarà in grado di controllare un personaggio o un avatar. Ad esempio, potresti partecipare a una riunione in mixed reality usando un visore Oculus VR nel tuo ufficio virtuale, finire il lavoro e rilassarti, gestire le tue finanze, tutto all’interno del Metaverse.
Puoi già vedere alcuni aspetti del Metaverse nei mondi di videogiochi virtuali già esistenti, che riuniscono molteplici elementi delle nostre vite in dei mondi online. Sebbene queste applicazioni non siano il Metaverse, si avvicinano molto.
Oltre a supportare il gaming o i social media, il Metaverse combinerà economie, identità digitale, governance decentralizzata e altre applicazioni.
Anche oggi, la creazione di utenti, unita alla proprietà di oggetti di valore e di denaro stanno aiutando a sviluppare un unico Metaverse.
Piattaforme per il Metaverse
1: Second Life
Second life è stata la prima piattaforma a basarsi sul concetto di Metaverse, nata nel 2003.
É un ambiente virtuale 3D, dove gli utenti controllano degli avatar per socializzare, apprendere e fare business.
2: Axie Infinity
É un gioco che offre ai giocatori dei paesi in via di sviluppo l’opportunità di ottenere un reddito costante. Acquistando o ricevendo in dono tre creature note come Axies, un giocatore può iniziare il farming del token SLP.
Vendendo questo token sull’open market, qualcuno potrebbe guadagnare a seconda del tempo di gioco e del prezzo di mercato.
Sebbene Axie Infinity non fornisca un personaggio o un avatar in 3D personalizzato, offre agli utenti l’opportunità di un lavoro simile a quelli che potrebbero esserci in un Metaverse.
3: Decentraland
É un mondo digitale online che combina elementi social con criptovalute, NFT e immobili virtuali. Inoltre, i giocatori assumono un ruolo attivo nella governance della piattaforma. Gli NFT vengono utilizzati per rappresentare degli oggetti da collezione.
Gli utenti possono acquistare nel gioco utilizzando la criptovaluta che prende il nome di MANA. La combinazione di tutti questi elementi crea una crypto-economia complessa.
4: Facebook
Facebook è molto avvantaggiato per il Metaverse, visto che ha 3 App: Facebook, WhatsApp e Instagram che racchiude più aspetti utili alla realizzazione del Metaverse.
Il cambio di nome, in Meta, lascia trasparire questa intenzione.
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