Cubbit è nata sui banchi universitari nel 2016 a Bologna grazie a quattro studenti universitari, tre bolognesi ed un veronese. Hanno immaginato un modo diverso di conservare i dati che consumasse di meno rispetto ai data center e non regalasse informazioni preziose ai colossi del Web: ecco Cubbit.
E’ un piccolo dispositivo, una sorta di hard disk tradizionale in apparenza, con una capacità di archiviazione di 512Gb al quale si possono collegare altri hard disk esterni fino a raggiungere una capacità massima di 4Tb. Una volta istallato entra a far parte della rete Cubbit. I dati vengono copiati, divisi, criptati e distribuiti fra tutti i dispositivi collegati. Se se ne rompe uno, si può avere immediatamente la copia di quel che conteneva e non c’è nessun abbonamento da pagare. Si compra solo il dispositivo. “L’architettura è progettata in modo tale che nessuno possa avere accesso alla password o ai dati dell’utente, neanche noi”, sottolinea Marco Moschettini. “I file all’interno di Cubbit non possono essere rubati poiché sono distribuiti e protetti dagli strumenti di crittografia più avanzati oggi disponibili”.
Il Cubbit ha un costo di 299 euro. Dropbox per 4Tb chiede 400 dollari l’anno, Amazon e Google molto, molto meno, ma nella startup bolognese sono convinti di avere una marcia in più. “Molti dei servizi offerti oggi hanno poco rispetto della privacy, oltre al fatto che i data center consumano parecchia energia e di conseguenza inquinano”, racconta Alessandro Cillario. “Noi invece distribuendo la capacità di archiviazione e così si abbattono i costi e l’inquinamento. Soprattutto si garantisce la sicurezza”. La riduzione sarebbe dell’87% dell’impronta di carbonio per l’archiviazione dei dati e di circa il 50% per quanto riguarda il consumo energetico per il loro trasferimento.
Progetto ambizioso, imparentato alla lontana alla blockchain, che ora da Kickstarter deve decollare fino a diventare un’azienda solida. Loro scherzano: “Miriamo in alto ma non siamo partiti da un garage come si fa nella Silicon Valley. Nel nostro caso si è trattato di un appartamento che di sera affittavamo su AirBnB per rientrare dei costi di gestione dell’azienda”. Vedremo a breve se gli porterà fortuna quell’appartamento dove Cubbiyt è nato.
In una situazione di alta instabilità e mancanza di punti di riferimento, come quella che stiamo affrontando con l’emergenza da COVID-19, il compito di Professionisti ed Imprenditori è di trovare soluzioni che possano portare la barca in porto e non verso il naufragio.
L’impatto delle tecnologie informatiche nell’era del distanziamento sociale è diventato talmente forte da generare un profondo cambiamento delle abitudini per tutti noi.
Smart Work, Cloud e Digitalizzazione sono diventate di uso comune per Professionisti e Imprenditori e la comprensione della loro vitale importanza risulta sempre più discriminante nella corsa all’efficientamento produttivo.
Ad oggi, Smart Work, Cloud e Digitalizzazione garantiscono la sopravvivenza milioni di aziende, in Italia e tutto il mondo, risolvendo le problematiche del settore produttivo, dal ristorante che non può ricevere il pubblico, al Professionista che deve garantire assistenza ai propri clienti o finanche alla piccola impresa che cerca di minimizzare il più possibile la propria inoperatività.Insomma, questi tre concetti sono fondamentali e non solo per grandi realtà produttive.
Smart Working: vantaggi molteplici
Per quanto riguarda lo Smart working, normalmente si è soliti pensare al solo “trasloco” dei dipendenti dalla poltrona dell’ufficio a quella di casa. In realtà questa è solo la punta dell’iceberg, o forse ancora meno. Il Lavoro Agile rappresenta un radicale cambiamento del metodo di lavoro, prima ancora che del luogo in cui lo stesso viene svolto: si tratta di passare da un modello organizzativo orientato all’espletamento di una mansione a uno che ha come fine ultimo l’ottenimento di un determinato risultato. Obiettivo del datore di lavoro non è più organizzare cosa e come debbano fare dipendenti e collaboratori ma cosa loro debbano riuscire a ottenere dal proprio lavoro.
Proprio questo aspetto è uno dei motivi di maggiore produttività degli smart worker rispetto ai lavoratori ordinari: il lavoratore recupera la sensazione di fare qualcosa per uno scopo, agendo così come spinta motivazionale. Alcuni studi dimostrano come gli impiegati in smart work arrivino a lavorare fino al 15% in più del tempo rispetto ai normali lavoratori in sede, proprio per effetto di questo effetto motivazionale. Lo Smart Working, inoltre, può generare risparmio sotto molteplici punti di vista: dalla diminuzione dei costi di impianto, manutenzione e sicurezza, alle ore/lavoro “guadagnate” a parità di salario, come abbiamo appena visto.
Il Cloud Computing: un potente strumento
Strettamente collegato alle tematiche dello Smart Working è il vasto universo del Cloud Computing. Con questo termine, si fa riferimento alle serie di grandi strutture (Data Center) che interagiscono tra di loro e verso gli utenti dei propri servizi tramite internet (il cloud, per l’appunto).
Questo sistema di concentramento delle infrastrutture informatiche e interscambio veloce dei dati permette di ottenere servizi ad alta prestazione e sicurezza a un costo basso per l’utente finale e senza vincoli fisici. Questa tecnologia permette di risparmiare ingenti somme di denaro, grazie ai minori costi legati alla creazione, gestione e manutenzione di impianti informatici e software di sicurezza vari.
La Digitalizzazione al centro del cambiamento: come superare l’emergenza Covid
Quando parliamo di Digitalizzazione ci riferiamo a un lavoro di innovazione legato ai processi più che alla mera introduzione di qualche strumento tecnologico digitale. Gli strumenti digitali non cambiano le funzioni per cui vengono impiegati, ciò che cambia è il modo in cui vengono gestiti.
Un documento, ad esempio, resterà comunque un documento e verrà comunque conservato in una cartelletta all’interno di un archivio, sia che esso sia Digitale o Analogico. La differenza sta nel trattamento del documento in questione: non prevedere un sistema di formattazione del nome del documento potrebbe costarci fastidiose e interminabili perdite di tempo legate alla ricerca del giusto documento, che potremo trovare solo aprendo ogni singolo file PDF.
A fronte di questo sforzo organizzativo e culturale la Digitalizzazione offre notevoli vantaggi, in termini di risparmio di tempo e di economie di scopo e di scala che può generare grazie alla possibilità dei moderni elaboratori (e del Cloud Computing) di gestire enormi quantità di dati in poco tempo, occupando poco spazio. Essa, inoltre, risulta propedeutica all’impiego delle soluzioni illustrate ai precedenti punti.
E’ nata una diversa concezione del modo di lavorare!
Per i motivi suddetti, abbiamo deciso di creare “Enjoy Cloud”, una soluzione modulare che Enjoy System realizza tramite il cloud.
Enjoy Cloud ti consentirà di lavorare ovunque come se fossi in ufficio, con qualsiasi dispositivo, computer, notebook, tablet o smartphone.
Numerosi sono i vantaggi di Enjoy Cloud: forte impatto sulla mobilità delle persone, maggior livello di sicurezza dei dati aziendali, notevole risparmio economico, come dimostrato in questo video
Google ha comunicato che lo spazio di storage su Foto non sarà più “illimitato”, ennesima conferma del fatto che il cloud è tutto fuorché il futuro di qualsiasi cosa. Capacità di calcolo, spazio di archiviazione, banda di rete: nulla, nel cloud, è o può essere infinito, ma le aziende come Google sono estremamente abili nel “vendere” i nuovi prodotti con la promessa di servizi illimitati. Salvo poi rimangiarsi la promessa, con sistematica e malevola puntualità, dopo alcuni anni passati a collezionare utenti.
Lo spazio cloud infinito (che non è mai stato infinito) di Google Foto terminerà il primo giugno 2021. Tutte le foto e i video in “alta qualità” caricati sul servizio fino a quella data continueranno a essere esenti, ma da allora in poi ulteriori upload consumeranno una parte dei 15GB di spazio inclusi con ogni account Google gratuito. O anche lo storage aggiuntivo per gli account a pagamento.
Il passaggio di regime sarà automatico, mentre la corporation sottolinea la popolarità del servizio Foto parlando di 28 miliardi di foto e video aggiunti ogni settimana. La limitazione allo spazio sarebbe insomma necessaria per continua a offrire un servizio adatto alle aspettative dell’utenza. Un’utenza che non ha diritto di lamentarsi, visto che ha scelto di propria spontanea volontà di legarsi mani e piedi ai capricci del cloud – ovvero i computer gestiti da qualcun altro.
Digitalizza la telefonia e lavora in smart working da subito, rispondendo ovunque alle telefonate come se fossi in ufficio. Con il nostro centralino in Cloud Enjoy Voip potrai:
Abbattere i costi: senza alcun investimento iniziale
Aumentare l’efficienza: gestisci in modo più semplice telefonate e comunicazioni interne
Essere sempre reperibili: risponditore evoluto con inoltro anche su smartphone
Le principali funzionalità del nuovo centralino Enjoy Voip
Chiama con un clic
Basta un clic per effettuare chiamate o conference call in modo semplice e intuitivo.
Rubrica condivisa
La rubrica è in Cloud e condivisa con i tuoi collaboratori ed è accessibile anche da smartphone, tramite l’App per smartphone iOS ed Android
Chat e scambio file
Comunicare internamente sarà un gioco da ragazzi. Chat singole, di gruppo, scambio di file. Diventa più smart.
Unifica la telefonia delle tue sedi
Tutte le sedi aziendali fanno parte di un unico centralino facilitando la condivisione delle informazioni e la comunicazione tra una sede e l’altra, sia a livello nazionale che internazionale.
Risponditore evoluto
Crea il tuo messaggio di benvenuto in totale autonomia e offri un’immagine professionale ai tuoi clienti sin dal primo contatto.
Report e controllo
Tieni sempre sotto controllo l’attività telefonica della tua azienda: potrai consultare, scaricare o ricevere via email report e grafici sempre aggiornati.
Tutti, o quasi, conosciamo il servizio gratuito WeTransfer che, nella sua versione gratuita (free), permette di scambiarsi file fino a 2 GB di dimensione. Sul web c’è una valida alternativa, sempre gratuita e stavolta senza limite di dimensione per i files caricati.
Il servizio in questione si chiama Smash e l’assenza di limite alle dimensione dei file non è il suo unico pregio. Tra i tanti vantaggi c’è l’assenza di annunci pubblicitari, la possibilità di impostare la disponibilità del file caricato fino a un massimo di 14 giorni, un’anteprima dei files che si andranno a scaricare (foto e video ovviamente) e la possibilità di creare URL personalizzati, come ad esempio questo: https://fromsmash.com/enjoysystem (password enjoy2020).
C’è poi una versione Premium del servizio (5€ al mese con pagamento per tutto l’anno, 10€ al mese con pagamento mensile), ma è indirizzata prevalentemente ad aziende e società; con la versione Premium puoi fare alcune personalizzazioni: tenere traccia dei download, aggiungere una vostra icona e un vostro sfondo ai download, scadenza dei file anche a 365 giorni e tante altre funzionalità pensate appunto per un’utenza business. Per gli smartphone esiste un’app che va scaricata.
Il servizio oggi è già utilizzato da più di un milione di persone in oltre 190 paesi. Vuoi utilizzare subito Smash? basta cliccare qui. ENJOY!
233,4 miliardi di dollari. Questo è quanto, secondo società di analisi IDC, è stato speso nel 2019 a livello globale per il CLOUD. Sembrano tantissimi soldi, giusto? Secondo una rapida ricerca su Internet, 233 miliardi di dollari sono quanto la Cina intende spendere per la difesa, ma diventano una cifra molto più “modesta” rispetto ai 4 trilioni di dollari che le aziende di tutto il mondo spenderanno in IT nel 2020: il 5,8%. La fissazione sui ricavi del cloud serve solo a distorcere la realtà di come le organizzazioni spendono oggi i loro budget IT. Le prospettive di crescita per questa tipologia di mercato sono sempre più rosee.
Certo, se guardiamo a dove risiede la crescita del mercato IT, il Cloud è un settore decisamente “caldo”. Come infatti ha affermato recentemente il vicepresidente di IDC Stephen Minton, “dove c’è crescita, la maggior parte è nel cloud. Si prevede ora che la spesa complessiva per il software diminuisca poiché le aziende ritardano nuovi progetti e implementazioni di applicazioni. D’altra parte, la quantità di dati che le organizzazioni devono archiviare e gestire cresce in modo esponenziale e sempre più dati verranno archiviati, gestiti e sempre più analizzati nel cloud”.
Scrivendo sui passi che le organizzazioni dovrebbero intraprendere per anticipare le restrizioni indotte dalla pandemia sui movimenti dei dipendenti e sulla spesa dei clienti, David Linthicum di InfoWorld osserva alcune cose da fare:
Passare rapidamente alle risorse basate sul cloud pubblico,
Eliminare i data center, di proprietà o in leasing
Ridurre o eliminare le strutture al minimo funzionale
Cambiare la cultura aziendale per supportare la collaborazione remota
Alcune di queste azioni sono più facili a dirsi che a farsi. Ad esempio, aziende come noi di Enjoy System, che abbiamo sempre avuto una politica di remote first, hanno trovato molto più facile adattarsi ai requisiti del lavoro da casa rispetto ai colleghi abituati alla cultura dell’ufficio. Potete pure dare a tutti una webcam e delle cuffie, ma consentire alle persone di essere produttive in un ambiente lavorativo da casa richiede un cambiamento culturale e il cambiamento culturale richiede tempo.
La telefonia di nuova generazione non richiede di installare centralini hardware, gestisce fisso e mobile, e consente di attivare nuove linee o filiali con un clic, come abbiamo descritto in questo articolo.
Con Enjoy System potrai avere anche tu l’innovativo centralino telefonico Enjoy VoIP 3CXper comunicare e collaborare con chiunque, ovunque ti trovi. Il sistema telefonico VoIP 3CX sostituisce i tradizionali centralini, eliminando la rete telefonica tradizionale, permettendo all’utente di muoversi liberamente all’interno e all’esterno dell’azienda, per rimanere reperibile in ogni momento, mediante la tecnologia VoIP. E’ dimostrato che con un centralino VoIP 3CX aumenterai la produttività e risparmierai denaro, abbandonando i costosi e ormai obsoleti sistemi telefonici tradizionali, a fronte di molti benefici.
Ridurre i costi delle chiamate ed essere raggiungibile ovunque
Con il centralino telefonico Enjoy VoIP 3CX ridurrai i costi delle chiamate e sarai sempre in collegamento con le sedi aziendali, potrai chiamare gratuitamente tutti i tuoi uffici, consentendo, inoltre, ai dipendenti di portare con sé il proprio interno, ovunque vadano: in questo modo anche lo smartworking ne beneficerà.
Il centralino telefonico Enjoy VoIP 3CX comprende un software client (disponibile per Windows, iOS, iPhone e Android) che semplifica al massimo la gestione delle chiamate, le conferenze e tutte le altre comunicazioni. E’ possibile effettuare l’accesso al centralino 3CX da qualsiasi computer o smartphone connesso ad internet .
Pronto all’uso in 24 ore
Sarai operativo in poche ore: ci indichi le tue esigenze e i nostri tecnici procederanno con la configurazione: dopo poche ore sarai operativo.
Puoi provare dal vivo la qualità della voce e le funzionaltà del centralino senza alcun impegno: chiamaci allo 06 83 39 06 09 e un nostro tecnico predisporrà un centralino in cloud adeguato alle tue esigenze e che potrai provare a costo zero.
Protetto da guasti, fulmini o altri disastri
Il centralino è ospitato in data center e non avrai alcun hardware in sede. Non ti dovrai preoccupare con guasti, sbalzi di tensione, obsolescenza dell’hardware o assenza di energia elettrica. Qualsiasi cosa succeda il centralino sarà sempre operativo.I telefoni in sede saranno connessi al centralino in cloud via internet e avrai una qualità pari o superiore a quella delle linee tradizionali.
Libero di ampliare il servizio quando vuoi
Potrai aggiungere funzionalità in modo semplice. Per esempio, potrai attivare la registrazione delle telefonate, avere interni aggiuntivi, numeri di telefoni anche esteri e molto altro. Potrai anche convertire il centralino in cloud ad un centralino hardware (ospitato nella tua azienda): ci pensiamo noi a trasferire la configurazione dal cloud al tuo centralino hardware.
Il rapporto Verizon prima, uno studio IBM poi e ora l’analisi di Aruba: tre fotografie utili a comporre un quadro completo della situazione nel mondo della sicurezza a livello enterprise, laddove questo comparto si è trovato improvvisamente a fare i conti con la maggiorata appetibilità dei propri sistemi da parte di cybercriminali e con la ridotta sicurezza in un contesto per molti versi destabilizzante.
Non si può infatti ignorare quanto accaduto in questi primi mesi dell’anno: lockdown e distanziamenti sociali, chiusura degli uffici e telelavoro hanno improvvisamente catapultato nuove modalità operative nelle aziende e ciò ha chiaramente rotto gli equilibri antecedenti. C’è la conferma di come la pandemia sia stata al tempo stesso un forte acceleratore di innovazione, stimolando quelli che erano trend già ampiamente consolidati: il cloud diventa la nuova base operativa ed il lavoro agile diventa un nuovo standard integrato nei flussi operativi aziendali. Tutto il resto viene di conseguenza.
Smart working
Strumento già in uso presso il 43% delle aziende ed immediatamente arrivata al 69% sulla pulsione dell’emergenza. Ciò ha tuttavia imposto investimenti e riequilibri immediati: hardware (60%), ridefinizione di procedure e policy interne (50%), guide per gli utenti (45%) e acquisti di VPN (40%) risultano essere gli impegni e gli investimenti presenti con maggior frequenza nelle risposte strategiche delle aziende alla pandemia.
Cloud
Il 25% degli intervistati ha inoltre affermato che prima del lockdown le proprie aziende già disponessero di infrastrutture cloud, nel 44% era una soluzione adottata solo in modo parziale ed in poco più del 30% dei casi il cloud era del tutto assente. Chi disponeva di questo tipo di piattaforme, però, ne ha verificata l’efficacia fondamentale, rivelandosi determinante nel 59% dei casi ad affrontare la pandemia e le chiusure relative (tutti elementi che nessuno può negare a priori anche per i mesi a venire).
Ma c’è un elemento ulteriore nell’intervista a far emergere un aspetto troppo spesso sottovalutato:
A quanti non disponessero di infrastrutture cloud, è stato chiesto se sia stata questa l’occasione per rivalutare la possibilità di migrare in Cloud, ma curiosamente il 55% degli intervistati continua a restare della propria opinione, mentre il 31% sta facendo delle valutazioni a riguardo ed il 14% ha già avviato la migrazione dei propri dati in cloud.
Insomma: nonostante il cloud si sia rivelato fondamentale, e nonostante la sua adozione possa rivelarsi determinante per affrontare specifiche sfide, gran parte degli intervistati non sembra aver mutato la propria posizione nei confronti di questa tecnologia: inerzia culturale o assenza di budget utili per affrontare il cambiamento?
Processi documentali
L’ultimo punto importante affrontato dall’analisi Aruba è relativa alla digitalizzazione dei processi documentali, altro aspetto ormai non più procrastinabile se si intende proiettare la propria azienda nel prossimo decennio. Il 46% del campione ha affermato di avere ormai una gestione completamente digitalizzata, mentre il 23% non ha ancora affatto affrontato la questione. Ancora una volta chi ha affrontato questo problema in tempo pre-Covid si è trovato tra le mani uno strumento fondamentale per affrontare la crisi, a dimostrazione di quanto innovazione e digitalizzazione siano stati strumenti di resilienza di fronte ad un evento critico ed in situazione emergenziale.
Il centralino virtuale in cloud che vi proponiamo è un sistema telefonico professionale installato in remoto e fornito come servizio attraverso la rete. Quindi libera le aziende dai costi di installazione, operativi e di gestione tipici di un centralino tradizionale.
Affidabile
Ciò che non c’è non si rompe. Con il Centralino Cloud eviti di acquistare dispositivi che necessitano di manutenzione, che sono soggetti a guasti e possono creare costi e perdite di tempo. Il Centralino Cloud non è installato presso la sede del Cliente ma risiede in Cloud nei nostri Datacenter monitorati h24; questo garantisce un’erogazione del servizio senza interruzioni.
Flessibile
E’ sempre dimensionabile per il tuo numero di interni effettivi, configurando la potenza e le linee che ti servono realmente. Utile se cambiano le tue esigenze e ti servono più o meno linee, più o meno interni telefonici o nuovi servizi. Così paghi solo ciò che ti serve.
Sempre aggiornato
Nuove funzioni senza dover cambiare apparati, senza i costi di un intervento tecnico per installazione e fornitura di aggiornamenti. Con il Centralino Cloud avrai sempre un servizio al passo con i tempi e con le ultime funzionalità implementate.
Su misura per le esigenze del cliente
Quando i potenziali clienti ci contattano, noi analizziamo le loro effettive esigenze telefoniche proponendo un servizio calibrato sui bisogni effettivi. Sviluppiamo soluzioni innovative, personalizzate e altamente performanti, ove richiesto siamo in grado di sviluppare nuove funzioni su richiesta del cliente: i nostri ingegneri e tecnici con lunga esperienza tecnologica VoIP, sono perfettamente in grado di gestire al meglio le situazioni più complesse.
Abbinato ad un supporto efficace e rapido
Mettiamo a disposizione dei nostri clienti un servizio di supporto che risponde e risolve velocemente, perchè lo staff di assistenza è costituito da ingegneri TLC e Tecnici altamente specializzati in tecnologia VOIP. I nostri clienti non si interfacciano con un call center, ma con un tecnico esperto che si occupa subito di loro.
Cloud pubblico italiano per non dipendere totalmente dai colossi USA: ecco la proposta
Aldo Agostinelli, digital officer di Sky Italia e vice presidente di IAB Italia, ha da tempo proposto al governo italiano di costituire un cloud pubblico italiano per non dipendere dai colossi dell’IT statunitense.
Attualmente la situazione è questa, le imprese italiane che desiderano innovare sfruttando le più recenti tecnologie digitali devono rivolgersi ad Amazon AWS, a Microsoft Azure, ai servizi cloud di Google. Vi sono anche realtà italiane come Aruba Cloud, ma le società statunitensi prendono il grosso della fetta di mercato.
Ecco quindi l’idea di una opera di modernizzazione del Paese in stile anni ‘50 del secolo scorso
Costruire le nuove autostrade digitali
Subito dopo la seconda guerra mondiale, spiega Agostinelli ad Adnkrons, l’Italia costruì delle moderne autostrade. Queste per l’epoca erano le vie di comunicazione per le persone e per l’economia. Furono costruite delle autostrade al passo con i tempi e favorirono il boom economico di quel periodo.
Oggi le autostrade da costruire sono principalmente digitali ed è qui che bisognerebbe concentrare i propri sforzi.
Un esempio lampante ce lo offre Inditex, società iberica proprietaria del marchio Zara tra gli altri, la quale ha deciso di investire fino a 1,7 miliardi di euro per il potenziamento della sua infrastruttura digitale. Una singola impresa, privata, che investe una somma elevatissima per innovare la sua personale infrastruttura indica quale sia la strada da imboccare al bivio davanti a noi.
Il modello francese
Per quanto riguarda la scelta del modello per un progetto di tale portata, si aprono due opzioni principali: affidarsi alle big tech statunitensi o restare al sicuro in patria, dove tuttavia le tecnologie sono meno evolute. Colao ha ipotizzato una terza via, che metta insieme le due precedenti, cogliendone i rispettivi vantaggi, come accaduto in Francia.
La sovranità nazionale sui dati dei cittadini verrebbe assicurata, con garanzia di piena riservatezza, aprendo allo stesso tempo le porte alle migliori tecnologie sia italiane che internazionali e coinvolgendo anche i grandi provider. Una scelta che potrebbe spingere verso un miglioramento le società italiane del comparto digitale (Perché la scelta del Cloud Computing sarà una via obbligata).
Se per le aziende e i privati il cloud, in Italia come all’estero, è già una realtà assodata, il pubblico ancora oggi arranca. In questo senso, la realizzazione di un cloud nazionale non è solo il modo migliore per garantire la sicurezza dei dati dei cittadini. Ma è anche un’occasione imperdibile per la PA di recuperare un ritardo decennale nel percorso verso la digitalizzazione. All’interno del quale, il cloud computing rappresenta un passaggio fondamentale e inevitabile. Questo consentirà finalmente all’Italia di marciare a pari passo con gli altri Stati europei.
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