La realtà virtuale, si sa, esiste da tempo. Tuttavia, è in corso una grande evoluzione, definita Metaverse. Ma vediamo insieme Metaverse cos’è?
Il Metaverse è il concetto di un universo 3D persistente, online, che combina vari spazi virtuali differenti. Puoi vederlo come una futura evoluzione di Internet. Questo ambiente permetterà agli utenti di lavorare, incontrarsi, giocare e socializzare insieme in questi spazi 3D.
Definizione di Metaverse, realtà virtuale
Il Metaverse è un concetto di spazio online, 3D e virtuale che collega tra loro gli utenti, in tutti gli aspetti della loro vita. Questa concetto porterebbe al collegamento di più piattaforme tra loro, proprio come al giorno d’oggi Internet, tramite un unico browser, permette l’accesso a diversi siti web.
Sebbene in passato l’idea di un Metaverse fosse solo finzione, ora sembra che potrebbe diventare realtà in futuro.
Il Metaverse sfrutterà la realtà aumentata, dove ogni utente sarà in grado di controllare un personaggio o un avatar. Ad esempio, potresti partecipare a una riunione in mixed reality usando un visore Oculus VR nel tuo ufficio virtuale, finire il lavoro e rilassarti, gestire le tue finanze, tutto all’interno del Metaverse.
Puoi già vedere alcuni aspetti del Metaverse nei mondi di videogiochi virtuali già esistenti, che riuniscono molteplici elementi delle nostre vite in dei mondi online. Sebbene queste applicazioni non siano il Metaverse, si avvicinano molto.
Oltre a supportare il gaming o i social media, il Metaverse combinerà economie, identità digitale, governance decentralizzata e altre applicazioni.
Anche oggi, la creazione di utenti, unita alla proprietà di oggetti di valore e di denaro stanno aiutando a sviluppare un unico Metaverse.
Piattaforme per il Metaverse
1: Second Life
Second life è stata la prima piattaforma a basarsi sul concetto di Metaverse, nata nel 2003.
É un ambiente virtuale 3D, dove gli utenti controllano degli avatar per socializzare, apprendere e fare business.
2: Axie Infinity
É un gioco che offre ai giocatori dei paesi in via di sviluppo l’opportunità di ottenere un reddito costante. Acquistando o ricevendo in dono tre creature note come Axies, un giocatore può iniziare il farming del token SLP.
Vendendo questo token sull’open market, qualcuno potrebbe guadagnare a seconda del tempo di gioco e del prezzo di mercato.
Sebbene Axie Infinity non fornisca un personaggio o un avatar in 3D personalizzato, offre agli utenti l’opportunità di un lavoro simile a quelli che potrebbero esserci in un Metaverse.
3: Decentraland
É un mondo digitale online che combina elementi social con criptovalute, NFT e immobili virtuali. Inoltre, i giocatori assumono un ruolo attivo nella governance della piattaforma. Gli NFT vengono utilizzati per rappresentare degli oggetti da collezione.
Gli utenti possono acquistare nel gioco utilizzando la criptovaluta che prende il nome di MANA. La combinazione di tutti questi elementi crea una crypto-economia complessa.
4: Facebook
Facebook è molto avvantaggiato per il Metaverse, visto che ha 3 App: Facebook, WhatsApp e Instagram che racchiude più aspetti utili alla realizzazione del Metaverse.
Il cambio di nome, in Meta, lascia trasparire questa intenzione.
Il modulo per il riconoscimento visivo di oggetti, codici a barre e testi stampati, Lens, basato sull’IA è disponibile anche all’interno della casella di ricerca del browser Chrome, che ora ha una marcia in più.
Google investe da anni diversi milioni di dollari sulle più avanzate tecnologie di riconoscimento audio video basate sull’intelligenza artificiale (IA). Inizialmente il riconoscimento visivo era possibile solo scaricando l’app Lens. Successivamente però, dopo un breve periodo però questo sistema è stato integrato nell’app Google Foto (all’inizio solo per chi aveva uno smartphone Pixel) e nella casella di ricerca Google. Oggi anche chi non ha uno smartphone Pixel e non vuole scaricare l’app, può usare il servizio di analisi visiva Lens. Infatti questo è integrato nella casella di ricerca del browser Chrome, identificato dal logo di una fotocamera oppure di un quadrato con un cerchio al centro.
Lens funziona riuscendo a individuare gli elementi inquadrati attraverso la fotocamera dello smartphone o del tablet. Confrontandoli successivamente con l’enorme database di immagini presenti sui suoi server e propone risultati che il più delle volte sono corretti. In un certo senso si può paragonare Lens a Shazam, l’app che riconosce i titoli delle canzoni ascoltandone poche note. Il meccanismo in fondo è simile. Se Shazam confronta le note registrate con il suo database di brani musicali, Lens confronta le immagini riprese dalla fotocamera con il suo database.
Automatico o manuale
Il funzionamento del sistema di riconoscimento delle immagini di Lens non richiede particolari impostazioni, a meno di non trovarsi in situazioni ambigue. Se, per esempio, vogliamo effettuare una ricerca solamente su una parte dell’immagine inquadrata, dovremo semplicemente spostare con le dita il mirino quadrato di ricerca che come impostazione base copre tutta l’immagine. Inoltre potremo suggerire all’app il tipo di ricerca che ci interessa. Se siamo all’interno di un grande magazzino dovremo così selezionare Acquisti. Se invece siamo in un ristorante, selezionando la voce Dove mangiare potremo scattare la foto di un menu o di un alimento e vedere recensioni e ricette.
Attenzione, però, che per ottenere i migliori risultati nel riconoscimento di un oggetto, di un testo o di un codice a barre, l’immagine deve risultare ben illuminata. Se così non fosse, è consigliabile attivare il flash presente a fianco della fotocamera. Volendo è possibile utilizzare la ricerca di Google Lens su Chrome anche per effettuare il riconoscimento di un’immagine che abbiamo già archiviato in memoria. Per farlo, però, dovremo passare attraverso l’app Google Foto. Aprire poi l’immagine che vogliamo controllare e fare tap sul simbolo di Lens che si trova in basso. Potremo anche indicare la categoria di ricerca che vogliamo eseguire, se per esempio vogliamo identificare un monumento o un quadro. Dovremo fare tap su Luoghi e aspettare qualche secondo per avere la risposta.
Per identificare un’immagine, Lens la confronta con il suo enorme database online
Tutti gli smartphone Android, e anche una buona parte di quelli iOS, utilizzano Chrome come browser predefinito. Quindi come motore di ricerca quello di Google. All’interno della casella di ricerca, oltre all’icona del microfono che serve per inserire i termini da ricercare direttamente con la voce, c’è anche l’icona di una fotocamera. Facendoci tap sopra si aprirà una schermata che ci invita a inquadrare con la fotocamera quello che vogliamo cercare. In alternativa è possibile caricare le immagini archiviate sul telefono e che verranno inviate a Google per essere esaminate in tempo reale.
Se, per esempio, sul telefono abbiamo archiviato l’immagine di una bicicletta che ci è piaciuta e vogliamo vedere di quale modello si tratta e quanto possa costare, non dovremo fare altro che farci tap sopra. Eventualmente poi ridurre con le dita la finestra rettangolare di ricerca per evidenziarla meglio. Visualizzeremo quindi un elenco di immagini corrispondenti. Naturalmente i risultati migliori si otterranno avendo a disposizione immagini di oggetti ben illuminati e facilmente riconoscibili. Lens, in realtà, non si limita a riconoscere gli oggetti, ma può anche identificare monumenti, piante, animali. Tutti elementi, cioè, che sono già presenti tra i miliardi di immagini ospitate nei server di Google e che rappresentano perciò il suo principale patrimonio.
Riconoscimento dei codici a barre
La seconda possibilità è quella di inquadrare direttamente con la fotocamera ciò che abbiamo davanti. Noi, per esempio, abbiamo provato a controllare il codice a barre di un prodotto elettronico in modo da leggere le recensioni disponibili in Rete. E scoprire inoltre se online fosse presente un prezzo più basso. Per fare partire la ricerca, basta un tap sul pulsante di scatto con l’icona della lente d’ingrandimento.
Non scatteremo una vera e propria fotografia, ma invieremo solamente l’immagine a Google e riceveremo una risposta entro pochi secondi. Dalle impostazioni della ricerca potremo decidere se consentire a Google di archiviare l’immagine inviate in modo che risulti utile per successive ricerche, o al contrario potremo se eliminarla immediatamente. Per avere una risposta bastano in media pochi secondi anche se non abbiamo una connessione veloce e il consumo in termini di dati è paragonabile a quello della consultazione di una classica pagina Web.
Riconoscimento di luoghi, traduzioni e compiti
Abbiamo visto come Lens riesca a individuare correttamente il contenuto di un’immagine paragonandola a quelle che ospita sui suoi server. In realtà può fare molto di più: riesce, infatti, a riconoscere anche intere parole stampate, e in qualche caso scritte a mano, e si interfaccia con l’app Google Traduttore per fornire una traduzione in tempo reale di cartelli o comunque di testi scritti in oltre cento lingue. Non solo, ma inquadrando calcoli complessi, anche se scritta a mano, è in grado di fornire una soluzione nella maggior parte dei casi corretta.
Per forzare questo tipo di ricerca bisogna selezionare nella barra inferiore la voce Testo se si vogliono fare riconoscere delle parole, oppure quella Compiti se vogliamo che vengano risolte delle operazioni o anche equazioni matematiche. Selezionando la voce Traduzione verrà prima di tutto riconosciuto il testo e poi tradotto nella nostra lingua o comunque in quella che indicheremo. La voce Luoghi, infine, permetterà di individuare monumenti e attrazioni turistiche particolari.
In questo articolo spiegheremo come poter scrivere senza digitare una singola parola, in modo semplice e veloce.
La funzione di dettatura vocale inclusa in Word è abbastanza potente flessibile da poter essere usata davvero al posto della tastiera.
Le versioni più recenti di Word dispongono di un comodo sistema di dettatura vocale essenziale e molto efficace che ci offre una valida alternativa alle lunghe sessioni di scrittura.
Il sistema funziona già piuttosto bene, anche nel riconoscimento della punteggiatura che spesso è uno dei temi più critici. Esiste addirittura una funzionalità per la punteggiatura automatica, la cui affidabilità però dipende molto anche dal nostro modo di parlare, dalla nostra cadenza e dalla nostra inflessione.
Il sistema di riconoscimento della voce è basato sul cloud, per cui richiede necessariamente una connessione a Internet.
Vediamo insieme come fare.
1: Trova la funzione
La funzione di Dettatura di Word non è particolarmente difficile da trovare: si trova in bella vista all’interno della scheda “Home”. Apriamola e scegliamo “Dettatura di Office”. Se siamo curiosi clicchiamo sulle informazioni aggiuntive.
2: In ascolto
Una volta aperto il “menu”, il sistema si mette in ascolto. Teniamo presente che si disattiva automaticamente se passiamo a un’altra finestra o dopo alcuni secondi di silenzio. Il rumore di fondo viene riconosciuto e filtrato.
3: Due funzioni
Usando l’icona a ingranaggio abbiamo accesso a due funzioni. Abilita punteggiatura automatica cerca di inserire correttamente la punteggiatura, filtra frasi riservate, cioè, cerca di evitare di riportare eventuali discorsi non pertinenti.
4: Selezionare la lingua corretta
Il funzionamento delle due opzioni dipende da diversi fattori, fra cui anche la lingua: assicuriamoci di selezionare quella corretta. Il risultato, dipende molto dal nostro modo di parlare.
5: Utilizzare la guida
Se siamo curiosi di usare a fondo questa funzione, la guida in linea ci mostra anche le parole o frasi da dire per utilizzare la punteggiatura, che viene riconosciuta nella maggior parte dei casi.
6: Si può utilizzare anche su smartphone
Proprio perché basato sul cloud, il sistema è disponibile anche nell’applicazione mobile. Nelle ultime versioni di Word è sufficiente toccare l’icona a forma di microfono in basso a destra nei documenti.
In questo articolo scoprirai una nuova funzione di WhatsApp che potrà aiutarti a trovare dove hai parcheggiato la tua macchina. Sei curioso di sapere come? Continua a leggere l’articolo.
Cos’è WhatsApp? Come funziona?
Prima di scoprire la nuova funzione che ti “salverà la vita”, parliamo un attimo di WhatsApp, per i pochi che ancora non la conoscono, lo illustriamo in breve. Ti lascio inoltre il link per scaricare l’applicazione.
WhatsApp (formalmente WhatsApp Messenger) è un’applicazione informatica di messaggistica istantanea creata negli Usa nel 2009 da WhatsApp Inc. Inizialmente era stata ideata solo per dispositivi mobili, ma ora è presente anche in versione desktop collegandola al proprio numero di cellulare. Gli utenti possono scambiarsi testo, immagini e file audio, ma non solo. Infatti l’app permette di scambiarsi documenti, informazioni di contatto tra due persone o tra gruppi e permette di scambiarsi la propria posizione.
Come ritrovare la propria auto con WhatsApp?
Prima di spiegarti in che modo l’app di messaggistica ti aiuterà a ritrovare la tua auto, voglio illustrarti la situazione.
Sei fuori di sera in una zona che non frequenti spesso, cerchi parcheggio ma tutti quelli più vicini sono occupati. Ti ritrovi quindi a parcheggiare in un posto isolato, lontano dal posto in cui devi andare, e che non ha particolari punti di riferimento che ti permettono di memorizzare il luogo, è qui che WhatsApp viene in nostro soccorso.
Possiamo infatti utilizzare l’app in modo intelligente. Ci basterà inviare la nostra posizione a un amico, o a una chat di gruppo in cui siamo rimasti l’unico membro.
Passaggi per Android
Apri la chat del tuo amico a cui vuoi inviare la posizione.
clicca sulla graffetta in basso a destra
clicca su posizione
se non l’hai già fatto dovrai dare i consensi per permettere a Whatsapp di trovare la tua posizione
clicca su posizione attuale.
Passaggi per IOS
Apri la chat dell’amico a cui manderai la posizione
clicca sul + in basso a sinistra
clicca su posizione
anche in questo caso se non l’hai già fatto dovrai dare l‘autorizzazione per l’uso della posizione
clicca su invia la tua posizione attuale.
Ricordati di inviare la posizione solo dopo aver trovato parcheggio. A fine serata ti basterà aprire la chat di WhatsApp, per avere una mappa con le indicazioni per tornare nel luogo in cui hai parcheggiato. Niente di più facile per non perdere il proprio veicolo e non stare alla ricerca dell’auto perduta per ore.
Continua a leggere l’articolo se vuoi sapere tanti piccoli suggerimenti per ottenere il massimo dal tuo computer.
Montare file ISO all’istante
I file ISO sono ampiamente utilizzati per la distribuzione dei programmi. Si possono masterizzare su CD/DVD, ma anche e soprattutto montandoli direttamente sul sistema operativo del pc. Possono sfruttare un’apposita funzione offerta da Microsoft per i suoi utenti a partire da Windows 8.
Per usufruire di questa funzione, ci basta fare clic destro sull’icona del file ISO di riferimento e scegliere la voce Monta dal menu contestuale che compare. Successivamente, verrà creata un’unità virtuale contenente tutti i dati del file ISO originale a cui sarà possibile accedere così come se si trattasse di un disco fisso. Quando non ci occorrerà più, potremo poi smontare il file ISO facendo clic destro sulla relativa unità in Esplora file e selezionando la voce Espelli dal menu che si apre.
Trasformiamo una pagine web in immagine
Per consultare localmente una determinata pagina Web, senza dover per forza essere connessi a Internet sul tuo pc, possiamo trasformarla in un’immagine in formato JPG o SVG mantenendone l’aspetto visivo. Utilizziamo il servizio online offerto da ILoveIMG.
Per servircene, rechiamoci sulla relativa homepage, premiamo il pulsante Aggiungi HTML, incolliamo l’URL della pagina Web nel campo apposito e premiamo il pulsante Aggiungi. Poi regoliamo le impostazioni relative alla dimensione dello schermo e al formato di output mediante i menu a tendina situati nella barra laterale di destra, decidiamo se rimuovere gli annunci pubblicitari e i pop-up di overlay e facciamo clic sul pulsante Converti HTML. A processo ultimato, partirà in automatico il download del file finale. Se ciò non accade, premiamo il pulsante Scarica il file per rimediare.
Prompt dei comandi trasparenti su pc
Siamo abituati a vedere la finestra del Prompt dei comandi sempre di colore nero, ma volendo possiamo renderla completamente trasparente. Per riuscirci, ci basta intervenire sulle relative impostazioni. Per cui, avviamo il Prompt dei comandi selezionando il relativo collegamento nel menu Start. Facciamo poi clic destro sulla barra superiore e scegliamo la voce Proprietà dal menu che si apre. Nella schermata che compare, selezioniamo la scheda Colori, spostiamo tutto verso sinistra il cursore sulla barra di regolazione Opacità e clicchiamo su OK.
Esportare le mail da Gmail
Esportare un’email ricevuta o inviata tramite Gmail ci permette di aprire il messaggio con un client di posta elettronica oppure con un altro servizio email. Ma come si fa? Riuscirci è davvero molto semplice. Accediamo al nostro account Gmail da pc, apriamo il messaggio di posta da esportare, facciamo clic sul pulsante con i tre puntini in alto a destra. Dobbiamo poi selezionare l’opzione Scarica il messaggio dal menu che compare. L’email verrà quindi salvata in un file in formato EML che potrà essere successivamente importato.
Recuperiamo versioni precedenti di file e cartelle del pc
Una delle funzioni più utili disponibili sui sistemi operativi di casa Microsoft, sin da Windows XP. Permette di sfruttare le copie shadow (cioè una copia di backup) di file e cartelle per recuperare le loro versioni precedenti, in caso di modifiche effettuate in maniera accidentale. Una vera e propria ancora di salvezza!
Per usufruire della funzionalità, non dobbiamo fare altro che cliccare con il tasto destro del mouse sul file o sulla cartella di riferimento. Selezionare l’opzione Ripristina versioni precedenti dal menu contestuale che si apre. Su Windows 11 bisogna prima cliccare su Mostra altre opzioni. Nella finestra che compare, selezioniamo la versione precedente del file che desideriamo ripristinare e facciamo clic sul pulsante Ripristina per avviare la procedura di recupero, dopodiché premiamo i pulsanti Applica e OK. Se prima di recuperare una determinata versione di un file o di una cartella vogliamo visualizzarne l’anteprima, in modo tale da assicurarsi che si tratti effettivamente di ciò di cui abbiamo bisogno, possiamo riuscirci facendo clic sul tasto Apri.
Pluto, una nuova piattaforma di film e serie in streaminggratis, è disponibile anche in Italia sugli schermi di computer, smartphone e Smart TV.
Sempre più persone guardano film e serie TV online, sia da PC che da smartphone o Smart TV.
Ci sono le piattaforme americane a pagamento come Netflix, Prime Video o Sky TV diversi servizi anche italiani come Chili o Infinity.
Non tutti però hanno voglia di spendere per guardare film e serie e per questo siamo contenti che un progetto internazionale come Pluto TV, primo il canale in streaminggratis interamente sostenuto dalla pubblicità, arrivi anche in Italia.
Bisogna registrarsi sulla piattaforma Pluto?
Il modello è semplice, non serve nessuna registrazione o abbonamento, basta collegarsi al sito e iniziare a seguire uno degli oltre 40 canali della TV Live oppure scegliere uno dei film disponibili nella sezione “On-demand”.
Tutto questo viene ripagato attraverso quattro inserti pubblicitari da due minuti ogni ora, meno comunque di quelli che dobbiamo sorbirci sulle TV commerciali.
Dall’App, è possibile registrarsi per salvare i nostri canali e programmi preferiti. Scaricando l’App si hanno delle funzioni in più nella sezione “On-demand”, come la possibilità di salvare un film o un programma cliccando su “Daguardare“.
Dal sito, verrà visualizzato in automatico il film in onda in quel momento nel canale principale della TV Live.
Se il film è già iniziato, avremo la possibilità di farlo ripartire dall’inizio facendo clic sull’icona che fornisce informazioni sulla trama e prevede appunto la possibilità di riavviarlo.
Quali sono le sezioni di Pluto?
Novità
Film
Serie
Natale
Crime
Intrattenimento
Musica
Sport
Bambini
Documentari.
Non è ancora attiva una guida ai programmi dei giorni successivi, mentre è possibile visualizzare il film o il programma che segue, con la possibilità di farlo partire immediatamente.
Se poi dovessimo interrompere la visione potremo riprenderla successivamente dal punto in cui siamo arrivati a condizione di non chiudere la finestra del browser.
Oggi vi mostreremo in questo articolo le migliori App del 2021 secondo Google, dal benessere psicofisico ai progetti multimediali.
Come si può leggere nella pagina del blog di Google sono state selezionate non le App più scaricate, ma quelle che, secondo gli esperti di Google, hanno apportato un contributo significativo alla vita delle persone.
Vediamo insieme quali sono le migliori App del 2021:
App 1: PHOTOROOM
Uno studio fotografico in un’App: ritaglia la figura o l’oggetto con un tap, modifica lo sfondo e miglioralo.
Da quando le fotocamere sono diventate i veri punti di forza degli smartphone, anche le App di modifica sono migliorate, al punto da essere usate anche da molti professionisti dell’immagine per ottimizzare i loro lavori.
PhotoRoom Studio Foto Editor è presente nella classifica delle migliori App di Google come “App essenziale per la vita di tutti i giorni” e in effetti può diventare preziosa proprio perché cambia quasi ogni giorno.
Si tratta di una classica App per l’editing delle immagini, aiutata da un algoritmo che compie il grosso del lavoro sui server dello sviluppatore.
Tutto parte da una nostra fotografia, una volta caricata viene eliminato lo sfondo che potrà essere sostituito con uno dei tanti temi disponibili nell’App, come ritratti anni 70 oppure quello Copertina di rivista.
Uno dei punti di forza dell’App sono le video guide, che spiegano chiaramente come cambiare lo sfondo, aggiungere un’ombra o esportare più immagini.
La versione gratuita è già molto ricca, ma se passiamo a quella Pro, potremo eseguire ritagli in HD e avere a disposizione altri template.
App 2: BLOSSOM
Identifica le piante e ricevi suggerimenti per la loro cura. Con un promemoria per innaffiamento e pulizia.
Non tutti hanno il pollice verde e la capacità di curare le piante che hanno in casa o nel giardino.
Un’App come Blossompermette di identificarle dopo averle inquadrate con la fotocamera del telefono, e di ricevere le informazioni necessarie al loro benessere.
Blossom non è certo l’unica App che utilizza l’Intelligenza Artificiale per identificare una pianta, ma è sicuramente la prima che usa questa informazione come punto di partenza. Una volta ricevute le informazioni relative a innaffiamento, fertilizzazione e rinvaso, potremo anche visualizzare direttamente sullo smartphone una notificache ci ricorda quando è ora di prenderci di nuovo cura della pianta.
Naturalmente se ne conosciamo già il nome potremo inserirlo direttamente nell’App.
Un’altra funzione particolarmente utile è Light Meter, cioè la misurazione della luminosità. In pratica puntando la fotocamera sulla pianta appena identificata potremo sapere se riceve abbastanza luce. Quest’ultima in realtà è una funzione Premium, potremo comunque provarla selezionando l’abbonamento di prova valido tre giorni. Al termine potremo decidere se annullarlo o proseguirlo al costo di 20 euro l’anno.
App 3: CANVA
Migliaia di modelli gratuiti per costruire una storia Instagram, una locandina o anche un biglietto da visita.
A differenza delle altre App presenti nella classifica delle “Migliori App del 2021 secondo Google”, Canva non è certo nuovissima.
Si tratta di un progetto che ha ormai quasi 10 anni di vita, essendo nato come strumento di progettazione grafica sul Web. Canva ha però avuto la capacità di rinnovarsi e offrire ogni anno nuove e utili funzioni.
Il suo obiettivo è quello di aiutare a realizzare progetti grafici di ogni tipo utilizzando modelli a disposizione di tutti.
Negli ultimi anni l’attenzione si è spostata maggiormente sulla creazione di Storie Instagram di grande impatto grazie a effetti speciali che permettono di ottenere video originali partendo da una singola immagine fissa.
Per prima cosa, dobbiamo selezionare il tipo di progetto che vogliamo realizzare tra quelli disponibili, che comprendono post e storie sui social ma anche video per dispositivi mobili, loghi,poster e locandine pubblicitarie e Curriculum.
Abbonandosi si ha la possibilità di altri supporti grafici e consente di lavorare a un progetto insieme al proprio team di colleghi.
App 4: BIRD ALONE
Un amico virtuale pennuto con cui scambiare pensieri su quello che ci accade, scrivere poesie, fare disegni.
Di personaggi virtuali con cui interagire ce ne sono stati molti fin dagli albori dell’informatica. Solo che grazie al progredire della potenza dei processori e degli algoritmi di simulazione, oggi è possibile avere con loro un rapporto decisamente più intenso.
È questo il caso di Bird Alone, un’App che è risultata tra le più gradite da persone di tutto il mondo e di cui abbiamo un’ottima localizzazione in lingua italiana. Il concetto è quello di diventare amici dell’uccello più solitario del mondo con cui divertirsi a raccontare storie, scrivere poesie, fare disegni e anche musica.
Come avviene con i personaggi virtuali, servirà del tempo per conoscersi ma poi ci affezioneremo sicuramente a questo pappagallino dalle penne in cerca di amicizia. E quando saremo tristi o avremo una brutta giornata potremo essere certi che il nostro amico virtuale ci aiuterà a migliorarla.
Andando avanti con la simulazione, potremo interagire con il territorio circostante, a partire dalle cascate e dai tanti boschi.
L’App sincronizza l’orario del giorno e della notte e anche la nostra localizzazione reale.
Trucco pazzesco per WhatsApp: aggiungere contatti senza avere il numero. Scoprilo in questa guida di oggi!
WhatsApp ci riserva una funzionalità unica nel suo genere. Potrebbe esserci molto utile qualora volessimo aumentare il numero di persone nella nostra rubrica.
Comunque sia non sarebbe la prima volta: abbiamo già avuto modo di vedere in passato alcuni trucchetti riguardanti WhatsApp. E’ molto probabile che ne vedremo sempre di più con il passare del tempo. Con la seguente premessa, dunque, non possiamo che rimanere entusiasti nel sapere che ce ne siano altre.
La nota piattaforma di messaggistica istantanea, ovvero WhatsApp, ci illumina con la possibilità di aggiungere un gran numero di contatti nella rubrica senza fare il minimo sforzo. Detto così potrebbe apparire essere non veritiero, ma, in realtà, è molto più semplice di quel che sembra.
A questo punto vale la pena esplorare questa possibilità e vedere che cosa può proporci l’applicazione. Anche perché dobbiamo tenere a mente che sarà sia semplice da eseguire che molto interessante da usare. Esploriamo tale funzionalità e impariamo ad aggiungi nuovi contatti su WhatsApp senza avere il numero telefonico
Qr code
Per arricchire le nostre conoscenze, e quindi aumentare il numero di persone presenti nella nostra rubrica, non sarà necessario usare chissà quale applicazione e tanto meno delle impostazioni presenti sul cellulare. A noi basterà soltanto far uso della fotocamera e del QR Code, il quale pensiamo che lo conosciate un po’ tutti per ovvie ragioni.
Dovete sapere che ogni profilo WhatsApp è legato interamente a questo codice. Riconoscibile dal fatto che sia un quadratino nero e bianco e che, una volta fotografato, ti collega automaticamente ad un link o certifica un preciso documento. Un esempio banale che possiamo fare con questa metodologia è con il Green Pass. Non a caso usiamo proprio il QR Code per attestarne la validità.
Comunque sia, per sfruttarlo dovremo andare nelle impostazioni dell’applicazione, cliccare in seguito i tre puntini in alto a destra e poi schiacciare il logo del codice in questione per aprirlo. A questo punto sarà sufficiente mostrare l’immagine a qualcuno ed usarla per collegarsi al suo account, aggiungendolo nella rubrica con successo.
Oltretutto, quanto appena spiegato può essere fatto anche con le chat: inviando il QR Code come se fosse un link in un gruppo o in una chat, otterremo lo stesso risultato immediatamente e senza alcuno sforzo.
Cambiano le ricerche su Google che sta introducendo alcune novità alla propria interfaccia, soprattutto sul meccanismo di autocompletamento delle query.
Il motore di ricerca sta per introdurre delle novità nell’interfaccia che gli utenti utilizzano per le loro richieste sulla home page del gigante del web.
Per piccola che possa apparire, ogni singola novità sul motore di ricerca può pesare in modo importante sulle abitudini di ricerca dell’utente che si interfaccia. In special modo sui flussi di traffico e sui destini dei siti che sulla SEO costruiscono la propria fortuna. Di qui l’importanza di comprendere fin da subito le possibili ripercussioni di questo tipo di modifiche, il cui rollout è comunque appena iniziato. Di conseguenza la possibile ricaduta sarà dunque presto presumibilmente avvertibile anche in Italia.
Le novità di Big G
Secondo il portale tech Search Engine Land, infatti, Big G avrebbe starebbe per introdurre sulla sua celebre home page un nuovo e più avanzato servizio di autocompletamento delle richieste. A fianco dei risultati suggeriti – secondo quanto rivelato – verranno visualizzati anche le domande più frequenti e i risultati alternativi correlati.
Quando si compone una query, insomma, non appaiono soltanto i suggerimenti per le ricerche, ma si aggiungeranno in una colonna laterale alcune opzioni ulteriori. Queste riguarderanno per esempio le domande più frequenti e possibili risultati alternativi correlati.
La nuova interfaccia studiata da Google
Ogni volta che si effettua una ricerca su Google, nella barra nella quale di solito inseriamo la parola o la frase che si sta cercando, compaiono anche i risultati già individuati recentemente e collegati alla stringa e, più in basso, le query più richieste dagli utenti rispetto a quella parola. Con il nuovo aggiornamento, almeno secondo le ultime indiscrezioni, questo schema al quale siamo ormai abituati subirà dei cambiamenti. Si arricchirà quindi di altre funzionalità e sfumature, per facilitare le ricerche sul web da parte degli utenti, che vedranno cambiare in maniera significativa la nuova interfaccia di Google relativa alla funzione di ricerca.
Non sarebbe tuttavia questa l’unica novità. Infatti ulteriori cambiamenti sarebbero in fase di sperimentazione per rendere Google ancor più utile nel portare l’utente direttamente a contatto con l’informazione ricercata. Si tratta di nuove e importanti funzionalità che probabilmente cambieranno ancora una volta il modo di usare il motore di ricerca dell’azienda americana, anche dal punto di vista della Search Engine Optimization e delle campagne promozionali.
Eseguire i backup del Pc spesso ci salva da scomode situazioni, ma richiede costanza e tempo, vediamo quali tipologie scegliere per farli in automatico.
La perdita di file personali dal proprio PC è un evento non così raro come si potrebbe pensare. Un guasto dell’unità di archiviazione presente sul computer, un virus o un qualsiasi errore durante le fasi di salvataggio e trasferimento possono compromettere per sempre foto, video e documenti rendendoli inutilizzabili.
Effettuare un backup periodico delle cartelle più importanti o dell’intero disco rigido rappresenta la soluzione più efficace per mettere al sicuro i propri ricordi digitali, i progetti di lavoro e i file che contengono informazioni preziose.
In questa guida vedremo come procedere per effettuare il backup del PC in modo semplice. Vedremo quali tipologie scegliere attraverso una selezione dei migliori programmi e servizi cloud attualmente disponibili.
Tipologie di backup
Prima di entrare nel vivo della questione e di andare a scoprire, in concreto, quali sono i passaggi da compiere per eseguire un backup del PC, mi sembra doveroso fornirti alcune informazioni utili al riguardo. Come anticipato a inizio articolo, desidero infatti illustrarti i vari tipi di backup presenti su piazza e quali sono i supporti solitamente usati per l’esecuzione di questo genere d’operazione.
Prima di eseguire il backup del PC (o Mac, la sostanza non cambia) è necessario scegliere il “luogo” in cui custodire una copia dei propri documenti. Lo faremo scegliendo tra un’unità di archiviazione esterna (in locale) oppure una delle tante piattaforme online (sul cloud).
Prima di creare una copia di sicurezza dei dati presenti sul pc occorre in primo luogo scegliere la tipologia di backup da effettuare, ce ne sono diverse: quelle che trovi indicate (ed esplicate) qui di seguito.
Backup completo – come intuibile dallo stesso nome, si tratta della tipologia di backup che prevede una copia completa dei file e delle cartelle presenti sul computer, senza esclusione alcuna.
Backup incrementale – prevede la memorizzazione de soli file creati e modificati dall’ultimo backup eseguito, tutti gli altri vengono lasciati inalterati. Come deducibile, prima di effettuare un backup incrementale occorre però eseguirne uno completo.
Backup completo sintetico – è bene o male identico al backup incrementale, con l’unica differenza che i suoi file vengono integrati all’interno del backup completo da cui ha origine.
Backup differenziale – si tratta di una tipologia di backup che prevede la memorizzazione di file e cartelle create a partire dall’ultimo backup completo, tutto il resto viene lasciato inalterato. Anche in tal caso, prima di creare un backup differenziale è tuttavia necessario generare almeno un backup completo.
Metodo In locale
Se si opta per un hard disk esterno è possibile utilizzare, come vedremo più avanti, uno degli strumenti già integrati nel sistema operativo oppure installare un programma di terze parti. Tale soluzione consente di selezionare in fase di salvataggio l’intero hard disk o alcune cartelle specifiche. Inoltre decidere la periodicità con cui effettuare il backup e impostare eventuali password di protezione. Questa tipologia di backup del nostro pc offre alte prestazioni grazie alla velocità lettura/scrittura del nostro disco.
Metodo In cloud
Se invece si preferisce il salvataggio su cloud è indispensabile per prima cosa individuare il servizio più adatto alle esigenze personali, selezionandone uno tra i tanti disponibili. Le piattaforme, dette cloud, custodiscono i file sui loro server online e li rendono raggiungibili in qualsiasi momento e da qualsiasi PC attraverso una connessione a Internet. Questi servizi offrono uno spazio gratuito di pochi GB con cui poter salvare una copia dei file più importanti. Tuttavia prevedono anche dei piani in abbonamento con una quantità di GB superiore per salvare documenti di grandi dimensioni o l’intero contenuto del disco. Se scegliamo questa tipologia di backup del nostro pc abbiamo il vantaggio di tenerla aggiornata continuamente. Inoltre possiamo raggiungere i vari cloud da qualsiasi dispositivo si voglia, basta avere una connessione a internet.
Qual è il metodo migliore?
Spesso l’utente si chiede quale sia la scelta della tipologia migliore per eseguire un backup dei dati del nostro pc. Ciascuno dei sistemi di backup sopra illustrati presenta pro e contro. Per quanto concerne il backup in locale, tra i principali vantaggi figura la rapidità con cui è possibile salvare e soprattutto leggere i file grazie alla velocità raggiunta dai dischi a stato solido (SSD). L’utente si troverà inoltre a dover affrontare una sola volta la spesa per l’acquisto dell’unità. Questa poi può essere gestita in modo autonomo anche in assenza di un collegamento alla rete.
L’utilizzo di un disco esterno porta però con sé tutti gli svantaggi di un qualsiasi componente hardware. Essendo sottoposto a possibili malfunzionamenti e manifestando una vulnerabilità agli attacchi malware e ransomware con una conseguente perdita dei dati.
Analizzando invece i benefici dei servizi cloud spicca la semplicità d’uso con cui le piattaforme sono strutturate, particolarmente intuitive e in grado di sincronizzarsi alla perfezione con caselle mail, file e cartelle del PC. In più la protezione dei dati è sempre garantita attraverso sistemi di cifratura integrati e aggiornati periodicamente.
Gli elementi che potrebbero giocare contro questo tipo di soluzione sono rappresentati dai costi mensili o annuali. Questi possono essere più elevati se si ha necessità di salvare una grande mole di dati. Un ruolo importante è giocato dalla performance della rete domestica, da cui dipende la velocità di caricamento e successiva consultazione dei documenti.
Nulla vieta di utilizzare entrambe le procedure per avere una maggiore sicurezza che i dati importanti siano al sicuro. In tal caso avremo una copia in locale dei documenti, su un’unità esterna a nostra scelta, e una seconda copia sul cloud da raggiungere da qualsiasi PC connesso online.
Eseguire backup con Windows 10
Stai usando un PC con Windows 10? In tal caso, per effettuare un backup di dati presenti sul tuo computer non devi far altro che affidarti a Cronologia File: si tratta di una funzionalità annessa al più recente sistema operativo di casa Microsoft che permette di creare backup di tipo incrementale e, eventualmente, anche di effettuarli in maniera totalmente automatica.
Per effettuare un backup con Cronologia File, il primo passo che devi compiere è quello di fare clic sul pulsante Start (quello con la bandierinadi Windows) situato nella parte in fondo a sinistra della barra delle applicazioni e sull’icona con l’ingranaggio posta nella parte sinistra del menu che si apre. Nella finestra che successivamente vedrai comparire sul desktop, seleziona la voce Aggiornamento e sicurezza e, successivamente, quella Backup (nel menu a sinistra).
Clicca ora sul pulsante “+” collocato in corrispondenza della voce Aggiungi un’unità, seleziona dall’elenco che si apre l’unità di salvataggio ed è fatta. A partire da questo momento, Windows provvederà a creare, a intervalli di tempo regolari, un backup incrementale delle cartelle più importanti del sistema sull’unità scelta.
Se lo ritieni opportuno, puoi anche modificare le impostazioni relative al backup. Per riuscirci, clicca sulla voce Altre opzioni nella finestra su schermo. Tramite la nuova finestra che andrà ad aprirsi potrai poi visualizzare la dimensione del backup corrente. Successivamente potrai effettuare subito un nuovo backup e stabilire ogni quanto tempo salvare i dati ecc.
Per quel che concerne il ripristino, invece, facendo clic sulla dicitura Ripristina i file da un backup corrente puoi recuperare i dati salvati in precedenza, attenendoti alla procedura guidata apposita che ti viene proposta su schermo.
Eseguire un backup del Mac
E per quanto riguarda il versante Mac? Come si fa a creare un bel backup dei file, delle cartelle, delle applicazioni e via discorrendo presenti su macOS? Beh, semplice: usando Time Machine, il sistema proprietario dei computer a marchio Apple, oppure ricorrendo, anche in tal caso, all’uso di applicazioni di terze parti.
Le procedure da compiere non sono poi così dissimili da quelle per Windows viste insieme in questa guida.
Time Machine provvede a copiare automaticamente su un hard disk esterno tutti i file, le applicazioni e le impostazioni presenti sul Mac. Utilizzandolo, potrai recuperare i file cancellati per sbaglio, ripristinarli ad una data precedente e ripristinare l’intero sistema in caso di problemi. Quando lo spazio sul disco di backup starà per esaurirsi, l’applicazione cancellerà in maniera intelligente i file più vecchi senza che tu debba muovere un dito.
Per effettuare un backup con Time Machine, basta collegare al Mac il disco sul quale salvare le copie di sicurezza dei file. Aspetta che macOS ti chieda se vuoi usare il dispositivo come disco di backup. Rispondi quindi in maniera affermativa, cliccando sul pulsante Utilizza come disco di backup, e il Mac comincerà a copiare automaticamente tutti i dati presenti sul computer sull’hard disk esterno.
Se vuoi impostare una password per proteggere i tuoi backup (e quindi richiedere l’immissione della stessa in caso di ripristino dei dati), apponi il segno di spunta accanto alla voce Codifica disco di backup e poi digita la parola chiave che intendi utilizzare nella finestra che si apre.
Programmi per eseguire un backup del PC
Se si utilizza un computer dotato di sistema operativo Windows o macOS si possiedono già tutti gli strumenti per effettuare il backup dei dati. In alternativa, è possibile utilizzare un software dedicato se si è alla ricerca di funzionalità specifiche. Vediamo i vari tipi di software impiegati per effettuare backup del pc attraverso questa tipologia, e quali scegliere in base alle nostre esigenze.
EaseUS
Se si desidera un software specifico per effettuare il backup del PC EaseUS rappresenta una delle opzioni attualmente più valide. Il programma ha una versione gratuita completa, disponibile per sistemi Windows, che consente di gestire dati fino a 16TB.
La suite consente di gestire cartelle e file singolarmente, salvandoli su un’unità esterna o su cloud. Consente inoltre di avere sempre a disposizione le versioni precedenti di ogni documento. EaseUS permette inoltre di copiare l’intero disco, compreso sistema operativo e impostazioni, ed effettuare una migrazione completa su un altro PC. La versione a pagamento è compatibile anche con macOS.
A scaricamento completato, apri il file .exe ottenuto e clicca sul bottone Si nella finestra che compare. Pigia, dunque, sui bottoni Avanti (per tre volte), Declino (per evitare l’installazione di Avast o altri programmi extra), Fine e Chiudi, per ultimare il setup.
Una volta visualizzata la finestra del programma sul desktop, esprimi la tua intenzione di voler usare il software in versione gratuita. Dopodiché scegli se effettuare un backup dell’intero sistema, di un disco o di una partizione, dei singoli file o se eseguire un backup rapido. Semplicemente facendo clic sui relativi pulsanti che trovi nella barra laterale di sinistra potrai procedere con l’operazione desiderata.
AOMEI
AOMEI è un software gratuito indicato per effettuare copie di backup su sistemi Windows. L’interfaccia è intuitiva e consente di programmare il backup di singole cartelle o dell’intera memoria interna del PC, comprese applicazioni e impostazioni del sistema operativo.
È compatibile con unità esterne USB, NAS o cloud. AOMEI consente inoltre di ripristinare i documenti cancellati per sbaglio e di migrare l’intero contenuto dell’HDD, compreso il sistema operativo i software a bordo, su un secondo computer in caso di necessità.
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