Sparisce la mela sul frontale, non serve più: impossibile non riconoscere il nuovo iMac da 24” con un solo centimetro di spessore (praticamente da record!) in mezzo a decine di modelli di all in one, tipologia di computer desktop che si contraddistingue per avere tutte le componenti uniti in un unico blocco. Apple realizza quello che è un prodotto unico, coloratissimo come gli iMac di un tempo e con uno spessore di soli 11,5 mm.
Tutto per un computer vero, un all in one, che capitalizza al massimo le potenzialità offerte dal processore M1.
Il processore è lo stesso M1 usato su MacBook Air, MacBook Pro da 13” e sul Mac Mini, un processore fatto in casa del quale conosciamo già in tantissimi pregi e i pochi difetti. Le app ottimizzate per Apple Silicon si aprono in una frazione di secondo, si possono tenere aperte sullo schermo decine di applicazioni in contemporanea e nonostante questo il processore resta fresco, e richiede una dissipazione minima.
Apple ha preso la base del Mac Mini, unico Mac con Apple M1 alimentato a corrente, e ci ha aggiunto un display retina da 4.5K di risoluzione da 24”. Il risultato? E’ il nuovo iMac.
L’elettronica risiede nella parte bassa, e trattandosi di un SoC con dentro tutto quello che serve possiamo dire che il nuovo iMac è una sorta di iPhone gigante, o iPad gigante, sul quale gira macOS Big Sur.
Storage
Lo spazio sulla scheda madre è occupato quasi esclusivamente dallo storage, saldato, e dalle memorie che sono inserite sul processore stesso. Rispetto agli iMac del passato quest’ultime non sono più espandibili. Apple vende due versioni: un modello che parte da 1.499 euro che usa lo stesso M1 del MacBook Air base, CPU a 8 core e GPU a 7 core con 8 GB di RAM e 256 GB di storage e una versione che invece parte da 1.719 euro con CPU e GPU a 8 core ma con sempre 8 GB di memoria e 256 GB di storage.
Le differenze tra le due versioni non si fermano solo al core in più nel processore grafico. Il modello più economico è disponibile in meno colori e ha solo due porte Thunderbolt. L’altro modello invece, quello che parte da 1.719 euro, è disponibile in tutti i colori e oltre alle due Thunderbolt ha anche due porte USB C tradizionali.
Il modello più costoso ha anche la gigabit ethernet che Apple ha inserito, per questione di eleganza, nell’alimentatore esterno. Porta quella di rete assente sul modello entry level.
Cambia anche la dotazione: la versione base ha la tastiera standard, le versioni più costose hanno la tastiera con touch id integrato.
Apple vende anche una versione da 1.949 euro con 512 GB di storage. E’ anche possibile come sempre configurare l’iMac portando la memoria a 16 GB (nessun modello preconfigurato esce con 16 GB) e lo storage a 2 TB. Il prezzo cresce, crediamo non di poco: ancora sul sito italiano il configuratore non è attivo.
11,5 mm di spessore
Nei suoi 11,5 mm di spessore (meno di 5 kg di peso) questo computer concentra la potenza di fuoco di un impianto stereo e di un home cinema. Un solo centimetro di spessore fa di questo iMac da 24″ il nuovo gioiello da record di casa Apple.
Audio
Due ventole tengono il processore fresco durante i processi più pesanti. Sono inserite nella zona bassa insieme al sistema audio che secondo Apple è il miglior sistema audio mai realizzato su un Mac. Ha due woofer che lavorano in contrapposizione ad altri due woofer per smorzare le distorsioni e due tweeter: 6 speaker in totale. Il sistema audio, con configurazione stereofonica, riesce anche a gestire il virtual surround con tracce audio Dolby Atmos.
Schermo
Apple ha migliorato anche la camera frontale portandola a 1080p come quella dei recenti iMac da 27”. Inoltre usa il processore ISP del processore M1 per ottimizzare la resa e il tone mapping. Lo schermo, da 24”, è da 4480×2520 e 218 pixel per pollice, wide color con 500 nits di luminosità di picco. E’ un classico IPS, e usa la tecnologia True Tone per il bilanciamento del bianco.
Il nuovo iMac sarà disponibile a partire da metà maggio, ma può essere preordinato da fine aprile.
Siamo davanti ad un prodotto unico. Con un prezzo che non è affatto basso se consideriamo che alla fine le prestazioni sono quelle di un Mac mini associato ad un ottimo monitor esterno. Si paga tuttavia un design raffinatissimo, elegante, e uno spessore da record con uno schermo comunque di qualità anche se non enorme. E’ un 24”, via di mezzo tra il 21.5” e il 27” che Apple ha usato fino ad oggi.
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